Attenzione, non potete sparare alla schiena dei ladri in fuga!

Il tabaccaio e il ladro di piante. Ristabiliamo la verità a proposito della nuova legge sulla legittima difesa, pessima secondo noi, ma che non dà la licenza di abbattere come animali una persona che sta scappando

 

di Graziano Scialpi, febbraio 2006

 

Ci sono occasioni nelle quali aver visto giusto non dà alcuna soddisfazione, ma lascia l’amaro in bocca. Due numeri or sono di Ristretti Orizzonti, collegata ad un articolo sulla nuova legge sulla legittima difesa, avevamo pubblicato una vignetta nella quale un ladruncolo veniva preso a fucilate mentre cercava di svignarsela con un nanetto da giardino in braccio. Non appena la legge è entrata in vigore, a Salerno, una giovane vita è stata stroncata da una fucilata per difendere… una palma nana… Naturalmente il tabaccaio che ha scaricato la lupara sul giovane ladro, all’arrivo dei carabinieri, si è trincerato dietro la “legittima difesa”.

Dopo tutto non era stato sbandierato ai quattro venti che ora c’era la nuova legge che finalmente permetteva di difendere con le armi i propri beni? E non duriamo fatica a immaginarlo caricare a pallettoni il suo fucile da caccia (ma cosa si caccia a Salerno? Lupi? Orsi? Cinghiali?) e sistemarlo vicino alla finestra in trepida attesa di quei teppisti che già altre volte si erano presi gioco delle sue piante. E riusciamo anche a immaginarci il suo sbigottimento e la sua incredulità quando i carabinieri, invece di complimentarsi con lui per la precisione del colpo, gli hanno messo le manette e lo hanno condotto in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Del tabaccaio non vogliamo dire oltre. Ora dovrà vedersela con la Giustizia e con la sua coscienza. In fondo è l’unico che verrà chiamato a rispondere di quello che è successo. Basta questo a garantirgli un minimo di simpatia umana.

 

Di quel sangue sono sporche anche le mani dei giornalisti di molti dei principali mezzi di informazione

 

Perché una cosa è certa: il tabaccaio di Salerno non è l’unico responsabile di quella vita stroncata. Di quel sangue sono sporche anche le mani di quei membri della maggioranza di Governo che, in vista delle elezioni, hanno voluto elargire al popolo una legge demagogica, che cambiava la sostanza di quella precedente giusto quel tanto per confondere le idee alla gente e farle credere che finalmente aveva il diritto di sparare e uccidere impunemente. Arruffapopoli che si sono presentati alle piazze annunciando: “Finalmente potrete difendervi, finalmente potrete sparare senza essere sottoposti a ingiusti processi da parte di giudici comunisti preoccupati di difendere più i ladri che gli onesti cittadini”.

Di quel sangue sono sporche anche le mani di alcuni membri dell’opposizione che non si sono rivolti alla gente gridando: “Attenti, guardate che anche con questa legge potrete sparare solo ed esclusivamente per difendervi se siete in pericolo. Non potete inseguire i ladri in fuga, non potete sparargli alla schiena mentre stanno rubando senza minacciarvi. Se non siete in pericolo non potete uccidere. La nostra costituzione non lo permette. Vi stanno gettando fumo negli occhi!”. Ma invece di spiegare queste cose alla gente hanno rafforzato la confusione, sbraitando che il governo aveva fatto una legge che trasformava il Paese in un Far West dove si sarebbe potuto uccidere chiunque per difendere la proprietà.

Di quel sangue sono sporche anche le mani dei giornalisti di molti dei principali mezzi di informazione e soprattutto della televisione che, invece di spiegare al pubblico la nuova legge e le differenze con quella vecchia, hanno preferito continuare con la loro linea dell’emergenza perenne e del terrorismo mediatico  e rafforzare la confusione nella testa della gente. Dopo essersi indignati per l’incriminazione per omicidio di due gioiellieri di Milano che, usciti armi in pugno dal loro negozio, hanno inseguito e ucciso due ladri disarmati (due ladri, si badi, e non rapinatori, perché non erano nemmeno entrati nella gioielleria, ma avevano spaccato la vetrina con un mattone, la differenza è enorme) hanno dato voce al furor di popolo che reclamava un cambiamento della legge. Ma quale legge volevano? Una legge che consente di abbattere le persone in fuga come animali? Una legge che consente di giustiziare sul posto un ladro di palme nane? Una legge simile non si può fare in Italia, non si può fare in nessun paese civile e nemmeno in molti paesi “incivili”. Non si può fare nemmeno in America. E questo i giornalisti l’hanno taciuto, non l’hanno spiegato a chiare lettere, come sarebbe stato loro sacrosanto dovere.

 

Anche il tabaccaio di Salerno è una vittima, perché i politici, e gli organi di informazione, hanno affermato con tanta forza una falsità da indurlo a credere che fosse vera

 

Governo, e mass media, ma in qualche modo anche quell’opposizione che ha calcato la mano nelle critiche, hanno deciso di far credere alla gente che una simile legge era stata fatta. Hanno voluto far credere al tabaccaio di Salerno che poteva piazzarsi alla finestra con il fucile e sparare addosso ai sequestratori della sua palma nana… E lo hanno voluto far credere coscientemente, per ragioni meramente elettorali e di informazione-spettacolo, non curandosi delle possibili, tragiche conseguenze delle loro menzogne. In questo senso anche il tabaccaio di Salerno è una vittima, perché se è vero che la legge non ammette ignoranza, è altrettanto vero che i politici, quasi nessuno escluso, e gli organi di informazione hanno affermato con tanta forza e senza sollevare alcun dubbio una falsità da indurlo a credere che fosse vera.