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Dalla legittima difesa alla giustizia sommaria
Nemmeno in galera si trovano molti autori di omicidi che non sentano il peso della vita che hanno spezzato
di Graziano Scialpi, ottobre 2005
Se non fossi un carcerato direi ai benzinai e ai gioiellieri esasperati e alle persone che si ritrovano con i ladri in casa: “Lasciate quelle maledette pistole nel cassetto. Non siete Clint Eastwood, l’ispettore Callaghan non è mai esistito è un’invenzione del cinema e, mentre voi cercate di armarvi, i rapinatori hanno già la pistola in mano e il dito sul grilletto, magari di un Kalashnikov. Se tirate fuori un’arma le probabilità sono tutte contro di voi e, oltre a farvi ammazzare, rischiate di colpire i vostri familiari, come è accaduto in più occasioni. I proiettili non si fermano, rimbalzano su muri e pavimenti, attraversano porte e automobili, escono dalle finestre e sono in grado di uccidere anche a un chilometro di distanza, magari qualche altro ignaro bravo cittadino che se ne sta in casa propria o sta passeggiando per la strada, se non ci pensano i rapinatori pensateci almeno voi che siete persone responsabili. La vostra vita vale più di tutti i soldi e i gioielli del mondo. Il dolore che la vostra perdita causerà ai vostri familiari non ha prezzo. Non fatevi montare da telegiornali e arruffapopolo, usate la vostra testa. Tutti i morti ammazzati che ci sono stati negli ultimi tempi erano persone esasperate come voi che hanno preso la pistola e hanno reagito, non fatevi guidare dall’esasperazione, pensateci, pensateci…”. Ma io sono un carcerato e queste cose non le posso dire senza che vengano travisate come un invito a lasciare mano libera ai rapinatori, anche se non appartengo alla categoria. Però alcune considerazioni su come si vuole “allargare” la legittima difesa le voglio fare lo stesso. Difendere la propria incolumità e quella dei propri cari, anche con le armi se necessario, è un diritto sacrosanto. Nessuno si sogna, né si è mai sognato di metterlo in discussione, nemmeno in carcere. È un diritto talmente sacrosanto che non è mai esistito uno Stato o un ordinamento giuridico che non lo abbia previsto e tutelato. Checché ne dicano i giornali e le televisioni, il diritto alla legittima difesa è previsto anche dalle leggi italiane, lo è sempre stato. Se un cittadino italiano vede in pericolo la propria vita o quella dei propri cari può impugnare le armi e sparare, uccidere se necessario. Ma allora da dove deriva questo can can massmediatico sulla base del quale il governo si appresta a varare una nuova legge in materia? Sostanzialmente si tratta di un problema di grave, anzi gravissima confusione mentale, sia da parte degli organi di informazione che, quel che è ancora più grave, da parte di molti politici. Perché una cosa è difendere la propria vita e quella dei propri cari, un’altra cosa è inseguire un ladro in fuga e sparargli nella schiena. Il primo caso è legittima difesa, il secondo è giustizia sommaria. Confondere le due cose significa non aver ben chiara la differenza tra lo stato di diritto, tra la civiltà e lo stato di natura. Persino nel selvaggio West quando c’era un morto ammazzato per prima cosa si verificava se era armato e se era stato colpito di fronte. Se non sussistevano queste due condizioni si trattava di puro e semplice omicidio e il responsabile veniva impiccato. Eppure è proprio questa la strada che si vorrebbe imboccare, consentendo l’uso delle armi anche contro chi sta semplicemente cercando di sottrarre i “beni propri o altrui”, senza mettere in pericolo l’incolumità di nessuno. Si vede qualcuno che si è introdotto nel giardino del vicino? Una bella fucilata nella schiena e giustizia è fatta (e il falciaerba è al sicuro). Personalmente capisco bene le paure e le insicurezze degli italiani, ma continuo a voler credere che non siano così assetati di sangue. Continuo a voler credere che in giro non ci siano poi tante persone per bene pronte ad uccidere un proprio simile sicure che poi non avranno problemi di coscienza e dormiranno sonni tranquilli… tanto era solo un ladro. Ma stiamo scherzando? Quando ho fatto il militare mi è capitato di vedere ragazzi piangere al momento di sparare ai bersagli a forma di sagoma umana. Era un semplice pezzo di cartone eppure loro ci vedevano un proprio simile. Non erano dei deboli, erano solo più sensibili degli altri che pensavano “tanto è solo cartone”. Se in giro ci sono dei personaggi che, senza essere in pericolo di vita, sono pronti a imbracciare le armi e a sparare a un proprio simile, a mio parere lo Stato tutto dovrebbe fare, tranne lasciargli mano libera. Perché nemmeno in galera si trovano molti autori di omicidi che non sentano il peso della vita che hanno spezzato. Se potessi confrontarmi con qualcuno che ha queste velleità da “pistolero” lo accompagnerei in un qualsiasi macello a osservare quando uccidono vitelli e cavalli, e poi magari inviterei lui stesso a prendere in mano la pistola e ad abbattere un animale. E se uscisse da una tale esperienza senza essere turbato, profondamente turbato, gli consigliere di rivolgersi a un buon psicologo.
Se gli italiani potessero scegliere, preferirebbero una legge che permettesse loro di prendere a pugni il bancario “di fiducia” che gli ha rifilato i bond Parmalat
Oltretutto sono anche persuaso che se gli italiani potessero scegliere, a una normativa che consente di sparare al ladro in giardino preferirebbero una legge che permettesse loro di prendere a pugni il bancario “di fiducia” che gli ha rifilato i bond Parmalat, guardandosi però bene dal comprali lui stesso. Eppure con tante migliaia di cittadini derubati dei risparmi di una vita, non si è sentito un solo caso di “giustizia sommaria”, nessuno si è lasciato prendere la mano e tutti si sono affidati alla Giustizia e alla Magistratura: questi sono i segni che confortano sul livello di civiltà degli italiani. Sicuramente in molti hanno provato questa tentazione, ma fortunatamente la loro educazione è riuscita a trattenerli quel tanto da fargli rendere conto che alla fine si sarebbero sentiti peggio. In molti altri paesi i responsabili di quelle ruberie sarebbero dovuti andare in tribunale non a piede libero, ma con indosso un giubbetto antiproiettile. E poi, a voler essere coerenti fino in fondo, bisogna sottolineare che il disegno di legge sulla legittima difesa presenta una grave lacuna anche dal punto di vista degli amanti della giustizia “fai da te”. Non pone infatti rimedio a quello che viene spesso presentato come il gravissimo “scandalo” delle inchieste aperte dalle procure nei casi in cui qualcuno si difende da solo usando le armi. Per essere veramente giusti con le persone che sostengono di usare le armi per legittima difesa sarebbe necessario un emendamento secondo il quale, quando ci si trova di fronte ad un morto ammazzato a colpi di pistola, bisogna credere sulla fiducia a chi ha sparato. Se dice che si è trattato di legittima difesa non bisogna indagare oltre. Così come si sarebbe dovuto credere sulla parola a Erika e Omar, agli “amanti di Caprioglio” o a quel signore di Padova che ha inscenato una finta rapina dopo aver massacrato la moglie a bastonate. |
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