"Tirare la lima"

 

La mattina era d’incanto, il pomeriggio favoloso, la notte… straordinaria, quando non ci si doveva alzare per andare a "tirare la lima"

 

Di Enrico Flachi, dicembre 2000

 

Sono uno tra quelli che non hanno mai, fino ad un certo punto della loro esistenza, voluto volontariamente cambiare modo, tenore, idee, stile di vita!

La mia scuola, come per tanti altri, è stata la strada… la via dell’illegalità, sono cresciuto con un altro tipo di valori, per molti aspetti diversi da quelli che può avere una persona, che nel nostro gergo definiamo "regolare".

Già sin dalle elementari ho incominciato con i primi furtarellini, uscivo dall’aula per rovistare nelle tasche dei cappotti di ogni scolaro, i primi soldini che con goduria poi spendevo appena uscito di scuola… e successivamente l’idea era di osare di più, con il colpire la borsetta della maestra… per passare a "curare" il bidello, che appena si spostava, castigavo anche lui, e così via, via… Spiegare il perché si continua anche se poi, gira e rigira, si viene beccati, non è poi cosi difficile, sin da quei primi colpetti mi ERO subito fatto un idea tutta mia… vedevo con quanto sudore mio padre ogni giorno faticava per portare quattro lire a casa per sfamarci tutti, eravamo una famiglia di nove persone, ed io, che a quel tempo ancora ero un ragazzino col naso che gli colava, in una sola mattinata spesso avevo in tasca più di quello che lui in una settimana riusciva a guadagnare.

Molti si domandano come può una persona, dopo anni di galera, uscire e ricominciare questa vitaccia… i perché e per come sono una infinità, ma la spinta più forte è quella del denaro, poi viene il fatto di essere giovane, affamato di tutto… l’ambiente in cui vivi, dove cresci con gente uguale a te e dove quelli più astuti vedi che possiedono quelle cose che tanto desideri… soldi in tasca, auto di lusso, moto, e chi più ne ha, più ne metta. La notte era bella, i pomeriggi altrettanto, e la mattina stupenda quando non ci si doveva svegliare per andare a tirare la lima!

Non so se oggi mi posso definire diverso da tutti quelli che, in sostanza, non hanno nessuna intenzione di pensare ad una vita più serena, basata sulla regolarità, o non ne hanno nemmeno la possibilità, vuoi perché non li si aiuta concretamente, quando escono con le tasche completamente vuote, e tutto da dover ricominciare… o, ed è giusto dirlo, vuoi anche perché c’è chi è convinto che questa vita è l’unica in grado di gratificarlo… ma qui subentrano fattori psicologici, sui quali io sono ignorante.

In questi anni, in tutti questi anni, trascorsi in galera, ormai 10 senza interruzione, ho di proposito guardato, passo, per passo, a ritroso. Ho visto i mutamenti all’interno di questo mondo, ho visto quelli che man mano entravano, uscendone poco dopo perché incapaci di assumersi le propria colpe, e pagare a proprie spese l’amaro peso che l’essere delinquente ti porta a dover provare. Con razionalità ho fatto un limitato bilancio di ciò che in realtà ho perduto e guadagnato… il risultato è per me spaventoso, ciò che ho perso alla fine è incalcolabile, ma oltre questo, ho una famiglia fuori, un figlio con molti, e seri, problemi fisici, una compagna che sta sacrificando la sua, di vita, per me, e i nostri figli…

Non voglio apparire la solita vittima, quello che ho fatto sinora ho voluto, desiderato farlo, ma oggi ho un vero, sano motivo per dire basta con tutto questo, con questo genere di vita. So che molti vorrebbero dire, e fare, lo stesso, ma non hanno la mia stessa fortuna, con dei genitori disposti ad aiutarti economicamente, e sistemarti con un lavoro sicuro. Con una propria famiglia che non mi ha mai abbandonato, e fatto mancare amore, aiutandomi così in quel mio percorso di cambiamento, di maturazione interiore in vista di una vita futura diversa.