Ma cosa volete, che si facciano tutti giustizia da sé?

 

di Elton Kalica, marzo 2008

 

Mi ha sempre fatto star male sentire tanti giornalisti fare conti da ragioniere sulla giustizia e sugli anni di galera che si fanno per questo o per quel reato. Il ragionare in modo estremista per provare la tesi che oggi la galera non la fa nessuno lo trovo non solo sbagliato, ma anche terribilmente ingiusto nei confronti delle vittime dei reati, per le quali è senz’altro motivo di ulteriore dolore sentir dire dai giornali e dalla televisione che oggi in Italia chi commette un reato la fa franca.

Ma finché lo dicono certi giornalisti è un conto, loro devono cercare notizie “forti”, per aumentare le vendite prima che per fare informazione, mi ha lasciato senza parole invece l’intervista del Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, che sostiene che oggi quasi nessuno, nemmeno i mafiosi, sconta la pena in carcere.

Io sono in galera insieme a migliaia di persone e la cosa assurda è che siamo qui non solo per aver infranto la legge, ma anche per via di quella convinzione, inculcata in tanti di noi da chi fa informazione, che in Italia la galera si può evitare, basta essere abbastanza furbi. E molti di noi prima di entrare qui dentro la pensavano nello stesso modo del capo procuratore, e cioè che in carcere ci restano poco anche i mafiosi, figurati chi ruba, truffa o rapina. Invece alle fine in galera ci siamo finiti eccome. E ci accorgiamo tutti i giorni che quando si rimane intrappolati nella ragnatela della Giustizia, dalla galera è difficile uscire. L’operazione che fa il magistrato nella sua intervista, calcolando quanti anni di carcere si prende un trafficante di droga che patteggia e che concorda la pena in appello, è ovviamente una cosa possibile, ma quelle sono strategie difensive che usa solo chi può pagarsi decine di migliaia di euro per mantenere un esercito di avvocati, oppure chi può addirittura cambiare le leggi come gli pare: per noi comuni mortali c’è solo la pena detentiva.

Chi vive in carcere oggi sa che le pene in Italia sono alte e che i processi, anche se lenti, alla fine ti presentano sempre il conto al quale non puoi sfuggire. Ci rammarica però leggere troppo spesso dichiarazioni sul fatto che nessuno in questo Paese paga per i suoi reati, perché non capiamo che cosa si vuole ottenere con questi allarmismi. Insomma se anche i magistrati dicono che la giustizia è un disastro, cosa devono pensare i cittadini? Saremo anche stupidi, oltre che cattivi, ma di fronte a certe reazioni rimaniamo spiazzati anche noi che dello Stato abbiamo avuto meno rispetto degli altri. Ci spiegate per favore se volete più legalità, più solidarietà e più armonia sociale oppure volete coltivare odio e paura, in modo che le persone continuino a perdere la fiducia nella giustizia e decidano di farsi giustizia da sé?