Quando mi sono tolto un dente da solo

 

di Dritan Iberisha, dicembre 2007

 

Sono in carcere da anni e ho visto quasi ovunque, in giro per le galere, che il problema delle cure dentistiche è drammatico, e anche qui non mi ci è voluto molto per capire quanto lunghi sono i tempi d’attesa. Circa quattro mesi fa, al mio compagno di cella ha cominciato a far male un dente. Come da regolamento, si è prenotato per la visita medica dal dentista, ed è stato inserito in una lunga lista d’attesa: è così che funziona in carcere perché, nonostante siamo più di cinquecento detenuti, certo le ore di lavoro dei dentisti qui dentro non bastano.

Sono passati mesi e il mio compagno di cella ancora nessuno lo aveva chiamato per visitarlo, e il dente gli faceva sempre più male. Prendeva medicine ogni giorno per il dolore. Per me invece il problema è iniziato una settimana fa, all’improvviso ha cominciato anche a me a far male un dente. Non sapevo cosa fare, il dolore non mi dava tregua e soluzioni non ne vedevo. Il dente si muoveva un po’, e allora ho deciso di risolvere il problema da solo, ho preso un filo, l’ho legato bene al dente e poi ho cominciato a tirarlo giù. Il dolore era insopportabile. All’inizio ho pensato di rinunciare, e nel frattempo il mio compagno di cella mi ha detto di lasciar stare quella pazzia perché prima o poi mi avrebbero chiamato per una visita. Prima o poi? Questa cosa mi ha spaventato, ho immaginato mesi e mesi di attesa. Allora ho chiuso gli occhi, ho preso coraggio e ho tirato con tutta la forza che avevo senza pensare più al dolore. Il dente è venuto via senza problemi, senza nessuna emorragia.

Adesso il mio compagno di cella, dopo tante sofferenze, finalmente è stato chiamato dal dentista, che gli ha già devitalizzato il dente e a giorni glielo otturerà. Lui ha avuto più pazienza di me, nonostante i quattro mesi di attesa, di dolore, di notti insonni in cui piangeva tenendomi sveglio, ha resistito senza fare pazzie. Mentre io ho scoperto di non avere tutta quella capacità di resistere al dolore fisico e di fronte alla mia impotenza, con la consapevolezza che dalla mia cella non avrei potuto fare nulla per interrompere tutta quella sofferenza, me lo sono tolto da solo, e adesso dovrei pagare centinaia di euro, che non ho, per mettermi un dente nuovo.