|
Droga: il brutto arriva quando ti piace lo "sballo" che ti crea
Di Andrea Andriotto, febbraio 1999
Parlare di tossicodipendenza non è mai facile. Ci sono troppe "correnti di pensiero" su questo argomento, io non me la sento di criticarne o di condividerne pienamente nessuna, quello che non mi piace è quando questo problema subisce una generalizzazione. Sono convintissimo che su un tema così complesso non si debba e non si possa generalizzare. Io la tossicodipendenza l’ho vissuto in prima persona, e dalla mia poca esperienza mi sono reso conto che ci sono tipi diversi di tossicodipendenti. So solo che all’origine ci sono sempre dei problemi di varia natura ... ma sono appunto dei veri e propri problemi, e neppure su questo me la sento di generalizzare. Ognuno di noi vive e reagisce in modo diverso di fronte alle difficoltà. non è sempre una questione di debolezza! Farsi di eroina per la prima volta non ti dà dipendenza fisica. Di tutte le droghe che conosco io nessuna ti dà dipendenza fisica alla prima, alla seconda o alla terza volta che la usi (forse il crak, ma non lo conosco e quindi non mi posso esprimere). Il brutto delle droghe, secondo me, non è trovarsela in mano e provarla… il brutto arriva quando capisci e ti piace lo "sballo" che ti crea questa sostanza. Sempre secondo il mio punto di vista, sono in polvere o in cristalli, le droghe che sarebbe bene evitare. "Sì dai… provala, tanto per una volta non ti fa niente!". In effetti è vero: per una volta non ti fanno male. Spera, però, che ti prenda male. Spera di non capire lo "sballo". Spera di non capire le "belle" emozioni che nascondono quelle polverine "magiche". La seconda volta, se ami il rischio, puoi anche riprovarci, stai pur tranquillo che passato l’effetto non sentirai nessun disturbo a livello fisico. Capirai solamente come… farti prendere… ed allora forse inizieranno i guai. Tutto è condizionato dal tuo livello e stato psicologico. C’è gente che se la fa ogni tanto, quando ne ha voglia, e può farne senza quando più lo desidera: la prende una volta ogni 15-20 giorni e questo gli basta. La maggior parte inizia così: assumendola quando vuole, senza essere condizionato da un’astinenza. No, la usa quando gli fa più comodo e quando più ne ha voglia. Credono di restare forti talmente tanto da poterla dominare per sempre. Poi basta un momento di sconforto, uno di quei momenti no, dove le persone normali si danno alla disperazione piangendo o ubriacandosi o facendo a scazzottate con un rivale… Chi conosce il benessere psicologico che crea l’eroina non piange, non si ubriaca, non fa a cazzotti con nessuno… si fa una "pera" e basta, sperando che la situazione di sconforto finisca presto. Ma non fa poi tanto per prendere in pugno la situazione, deve finire tutto senza molto sforzo altrimenti state pur tranquilli: ci sarà solo un tossico in più! Ma che problemi avete?! Tanto ci sono le comunità terapeutiche poi che guariscono questi "malati"! Ah…, sì perché ci sono molti che sostengono l’effetto positivo che danno queste comunità di recupero. Io non posso portare dati o statistiche, posso solo portarvi la mia breve, e forse, poco significativa, esperienza. Mi è sempre parso strano il fatto che per curare un malato di mente lo si debba necessariamente inserire in un contesto predefinito e contornato da altri malati di mente. E mi sono sempre chiesto come si possa sapere di riuscire a curare certi individui mettendoli a vivere assieme ad altre persone con gli stessi loro problemi. Credo esista ancora il detto "chi va con lo zoppo impara a zoppicare", allora chi va con un "malato di mente" … e se sono entrambi malati? Il tossico per me è un malato e di questo in tanti sono convinti da moltissimi anni. Allora se vogliamo non curarlo mettiamolo pure assieme ad altri che hanno gli stessi problemi! Questa non vuole essere una provocazione. Si tratta solamente del pensiero di uno fra i tanti. Forse non è giusto paragonare i tossici a persone malate di mente o psicologicamente instabili? Mah, secondo me un tossicomane è poco stabile con la sua psiche. Ragazzi, per uno che l’ha provata la droga è la miglior medicina, è la migliore amica, è la presenza che copre quei buchi di solitudine… insomma: per un tossico non esiste miglior cosa della "roba"! Da quanto ne so non si riesce a venir fuori da quel tunnel (tutti lo chiamano così) se non si è veramente convinti, se non lo si vuole veramente. Non esistono comunità, Ser.T. o altre terapie che possano levare quella voglia di roba. Non è difficilissimo superare l’astinenza fisica (oddio non sto sostenendo che sia una passeggiata anzi), la cosa più brutta da far passare è l’astinenza psicologica. È difficilissimo far capire ad un tossico che si può vivere benissimo anche senza l’eroina (io porto sempre come esempio l’eroina, ma non perché sia la droga più brutta, no: ce ne sono di droghe anche peggiori di questa, solo che io questa la conosco meglio e posso parlarne con più convinzione senza sparare cazzate), bisognerebbe mettere di fronte al malato un’alternativa valida, qualcosa che lo coinvolga completamente, che gli piaccia.
|
|