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Ho già sofferto troppo per rischiare anche di diventare un recidivo
Dopo tanti anni di carcere, lontano dal mio paese, dalla alla mia famiglia e dai miei affetti, so anche troppo bene quanto è salato il conto che ho pagato per i reati che ho commesso
di Altin Demiri, settembre 2004
Qualche giorno fa in redazione abbiamo parlato di recidiva. Ho sentito opinioni diverse, che non mi va di giudicare perché ciascuno ragiona con la sua testa e ha la sua storia. Posso parlare perciò solo del mio caso personale, in quanto conosco bene il mio carattere e so cosa conta o non conta, per me. Credo che tutti possano sbagliare, e che spesso si sbagli più per colpa delle situazioni in cui ci si viene a trovare che per propria scelta. E infatti anche io ho sbagliato, come tanti. Sono convinto però che non sarò mai un recidivo, perché dopo tanti anni di carcere, lontano dal mio paese, lontano dalla mia famiglia e dai miei affetti, so anche troppo bene quanto è salato il conto che ho pagato e che continuo ogni giorno a pagare per i reati che ho commesso. Troppo salato, per rischiare di dover tornare a pagarlo in futuro. A forza di riflettere non solo sulla mia situazione, ma anche su quella dei tanti compagni detenuti che ho conosciuto in carcere, non ho dubbi a rispondere no, alla domanda se valeva davvero la pena di rapinare, spacciare, trafficare, rubare e compiere gli altri reati che ci hanno portato qui dentro. Se uno conosce la galera, se ci ha passato anni dentro, come me, deve essere proprio un pazzo, o un “incorreggibile”, se è disposto a correre il rischio di tornarci, una volta riacquistata la libertà. Io credo che una persona deve imparare a dare un significato alla propria vita e deve scegliere responsabilmente il proprio destino, senza lasciarsi trascinare dalle circostanze. Perciò in futuro, quando finalmente uscirò dalla galera, farò di tutto per trovare un lavoro onesto che mi consenta di vivere decorosamente. E se sarò sfortunato, se non lo troverò un lavoro così, piuttosto che rimettermi a commettere reati (con il rischio di tornarci, dietro le sbarre) me ne tornerò a casa mia, in Albania, vicino alla mia famiglia, perché di fame non muore nessuno, nemmeno là. La libertà, quando l’avrò riconquistata, non sarò disposto a barattarla con nessuna somma di denaro. |
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