Luigi Olivieri

 

La "Simeone" raccontata dal deputato Luigi Olivieri, Presidente

del Comitato carceri della Commissione Giustizia della Camera

 

(Realizzata nel mese di settembre 1998)

 

A cura della Redazione

 

Luigi Olivieri al Due Palazzi ha incontrato i detenuti della Redazione, e ha raccontato tutte le trasformazioni che ha subito la "Simeone", passando dalla Camera al Senato: è così che abbiamo capito qualcosa di più delle illusioni che questa legge ha suscitato, e che stanno velocemente naufragando perché il testo approvato definitivamente è ben meno "aperto" di quello iniziale: "La critica più profonda che viene fatta a questa legge è di dare ancora più poteri al magistrato di Sorveglianza, di accentuare la flessibilità della pena. In realtà all’inizio non era così: si prevedeva un automatismo nella sua applicazione, che poi è stato del tutto abbandonato nel passaggio al Senato, dove la legge ha assunto una fisionomia molto diversa dalla proposta iniziale".

 

Ad Andrea Pausic, convinto che questa sia una legge fatta apposta per i tangentisti, Olivieri ha così ribattuto: "In realtà i tangentisti non entravano neppure prima, gli avvocati sapevano bene che i loro clienti avevano la possibilità di restare fuori, erano invece gli "sfigati" che questa possibilità non l’avevano.

In questo senso la legge stabilisce una forma di uguaglianza per i "meno attrezzati", anche se poi l’uguaglianza sostanziale non esiste, perché le informative richieste (domicilio etc.) possono essere proibitive, per esempio, per un extracomunitario. C’è da dire che di media, tra i tre gradi del processo, passano dai tre ai cinque anni, nei quali ci si può in qualche modo attrezzare per avere poi l’affidamento ai servizi sociali".

 

Per quel che riguarda i Magistrati di Sorveglianza, Olivieri ha sostenuto che "in aula è stato votato un ordine del giorno che impegna il governo ad aumentare il numero dei Magistrati di Sorveglianza. 45 giorni per rispondere alle istanze dei detenuti non è un termine perentorio, ma è altrettanto vero che si tratta di una sfida, e il Comitato carceri ha intenzione di fare anche una verifica della produttività degli uffici dei Magistrati di Sorveglianza. La Simeone poi, rispetto alla Gozzini, ha potenziato il percorso di osservazione esterna, che è poi la strada seguita un po’ da tutti i paesi civili, dove la stragrande maggioranza delle misure è alternativa al carcere. Se avanza questa filosofia, l’osservazione esterna dovrebbe diventare la regola".

 

 

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