Cuore dentro

Pensieri e sentimenti di una madre

 

di Maria

 

Sorrido mentre attraverso il ponte che mi porta a Venezia…

Io e mio marito ci torniamo oggi dopo 26 anni. Allora ci venimmo frettolosamente per lavoro e forse per questo non ci piacque molto. Ci ripromettemmo di tornarci con più calma, con occhi diversi. Ci siamo tornati. Con occhi e cuore diversi.

 

Sorrido sul traghetto, nel mare di Venezia…

E’ una magnifica giornata di sole, leggermente ventilata. Guardo le innumerevoli imbarcazioni: traghetti, motoscafi, panfili, navi da crociera. Non provo invidia, né curiosità, non mi importa sapere di chi sono, da dove arrivano, dove vanno. Ho tra le mani un biglietto costoso, come costoso è il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. E poi c’è l’autostrada, la benzina, spese enormi ogni sabato. Il pranzo ce lo portiamo da casa. Dobbiamo informarci se c’è qualche formula più economica per il traghetto e magari, ottimizzando i tempi, riusciremo a pagare meno il parcheggio. Al massimo salteremo qualche sabato. Ci guardiamo: scherzi? E chi ci riesce? Abbiamo solo lei…

 

Sorrido guardando i turisti stranieri…

Sono tanti, felici, affascinati. Bianchi, neri, occhi a mandorla. Macchine fotografiche che immortalano tutto, guide che raccontano, occhi che cercano, giacche e foulard al vento. Addio volti sconosciuti, noi scendiamo a questa fermata...

 

Sorrido mentre intravedo la Giudecca…

Che silenzio qui, si sentono solo i gabbiani. Non è male, sembra quasi una casa. Da ristrutturare è vero, ma almeno non ci sono quegli orribili cancelli all’ingresso...

E come ogni sabato, da quattro anni, consegniamo i nostri documenti di identità a chi ci permetterà di vedere, abbracciare, ascoltare nostra figlia per un’ora.