Informazione e Sportelli

 

L’importanza del rapporto con l’Ordine dei “giornalisti veri”

I giornali dal carcere sono ben vivi!

La Federazione dell’informazione dal carcere e sul carcere si è incontrata il 16

dicembre nella redazione di Ristretti Orizzonti per mettere a punto la sua strategia

 

La Federazione dell’informazione dal carcere e sul carcere, con enorme fatica, sta comunque consolidandosi e diventando un punto di riferimento per le nuove realtà dell’informazione dal carcere che stanno nascendo, ma anche per molti giornalisti della stampa e della televisione, che sempre più spesso si rivolgono a loro, quando hanno bisogno di notizie sulle galere. Se n’è accorto anche l’Eurispes, che ha dedicato ai giornali dal carcere un ampio spazio nel suo Rapporto Italia 2009.

 

Questi i progetti e gli impegni, messi a punto dalla Federazione

 

La Federazione dell’informazione dal carcere e sul carcere ha chiesto un incontro con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dottor Franco Ionta, per presentarsi e per trattare le questioni relative alla vita delle redazioni, all’uso delle tecnologie, agli spazi “di libertà” che sono consentiti ai detenuti-redattori.

 

 

 

 

 

 

 

Rapporti con l’Ordine dei giornalisti: la proposta è di avviare in alcune regioni, come è già stato fatto nel Veneto dalla redazione di Ristretti Orizzonti, incontri con l’Ordine per organizzare iniziative come seminari di formazione all’interno delle redazioni, che possano servire ad approfondire le questioni relative all’esecuzione della pena e ad avvicinare in questo modo i giornalisti, soprattutto quelli che si occupano di cronaca nera e giudiziaria, alla realtà del carcere, dando loro modo di ascoltare le riflessioni di chi gli effetti della galera li conosce sulla propria pelle, e soprattutto sulla pelle dei propri famigliari. Una formazione di questo tipo dovrebbe essere rivolta non solo ai giornalisti di nera e giudiziaria, ma anche ai praticanti e alle scuole di giornalismo.
Coinvolgimento di volontariato e scuole in carcere: i giornali dal carcere non hanno una forza sufficiente per far sentire la loro voce in modo chiaro e continuativo, sarebbe importante coinvolgere le associazioni di volontariato e la scuola in carcere in una attività di informazione e sensibilizzazione dal carcere. Un elemento interessante potrebbe essere assumere come base di questa attività informativa le Nuove Regole penitenziarie europee e lavorare per sviluppare nella società la consapevolezza che le persone detenute sono portatrici di diritti (si consiglia di leggere la relazione del magistrato di Sorveglianza di Padova, Giovanni Maria Pavarin, al convegno Seac del 28 novembre su “Diritti dei detenuti e Costituzione”).
Collaborazione con il Coordinamento dei Garanti: i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale sono una delle realtà più interessanti e attive che si sono sviluppate in questi ultimi anni. Collaborare è particolarmente importante, sia per fare insieme iniziative di informazione della popolazione detenuta, sia perché spesso le redazioni dei giornali sono molto fragili e hanno bisogno di essere sostenute e tutelate.
Progetti con le scuole e Giornata nazionale di sensibilizzazione: lavorare per organizzare una giornata in varie città, dove ci sono giornali dal carcere o associazioni di volontariato disponibili, dedicata alle iniziative nelle scuole sul carcere, sulle pene e sulla prevenzione, che coinvolga più scuole, nelle quali possano portare la loro testimonianza detenuti in permesso, volontari, operatori penitenziari, magistrati.
Sito e news letter: da una analisi della Sitografia sul carcere emerge che molti siti sono aggiornati raramente, e risultano essere spesso del tutto inutili e controproducenti, perché danno la sensazione di uno stato di abbandono. Proposte:
Inviare periodicamente comunicati, articoli dei detenuti, approfondimenti al sito di Ristretti (sul modello, in un certo senso, dei sindacati di Polizia penitenziaria o delle organizzazioni dei medici penitenziari, che sono molto puntuali nel mandare al sito di Ristretti i loro comunicati stampa e la pubblicità delle loro iniziative).

Creare un nuovo spazio nel sito dedicato alle Scritture:        

  1. Scrittura giornalistica
  2. Scrittura autobiografica
  3. Scrittura narrativa
  4. Scrittura per teatro, cinema, radio, televisione
  5. Le parole che offendono (la società, i detenuti, le vittime)
  6. Le parole che perdono di significato
  7. Le parole della “responsabilità”
Dossier su temi di attualità (per le scuole, per i giornalisti, per i giornali del carcere): preparare periodicamente dei dossier su temi di attualità, che affianchino agli articoli dei principali quotidiani articoli dei detenuti sullo stesso tema, analisi critica dei dati, segnalazioni di eventuali libri e film. Sono già disponibili un Dossier sul caso di Pietro Maso e un Dossier sugli omicidi colposi. I dossier possono avere come finalità anche quella di fornire ai giornalisti storie interessanti da trattare, per esempio storie che rovesciano il concetto di certezza della pena in “tempestività della pena” (pene che arrivano dopo anni, condanne in contumacia).
Dar vita a un Comitato o comunque una specie di “centrale operativa” che non sia solo Ristretti Orizzonti. A tal fine, mentre Ristretti Orizzonti manterrà il suo ruolo di segreteria della Federazione, alcuni incarichi sono stati dati: Carla Chiappini di Sosta Forzata (Piacenza) e Susanna Ripamonti (Carte Bollate) si occuperanno dei rapporti con l’Ordine dei Giornalisti, Paola Cigarini, responsabile della Conferenza Volontariato Giustizia dell’Emilia Romagna, dei rapporti con il volontariato, Luciana Scarcia, che gestisce un laboratorio di scrittura nella Casa circondariale di Rebibbia, della sezione del sito dedicata alle scritture.
 

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