Il lavoro pRecluso

 

Dott. Ettore Ziccone Provveditore Amministrazione Penitenziaria Triveneto

 

 

Io vi ringrazio per aver accettato di riunirci qui dentro, in questo locale estremamente infelice, mi sembra siamo in una zona nel cuore del carcere, si passa da tutte le parti e si va in tutte le direzioni. Speriamo in futuro di avere una soluzione migliore perché, come già sapete, stiamo ristrutturando la vecchia sezione femminile, l’anno venturo probabilmente sarà aperta e potremo ospitare un centinaio di detenuti. Poi passeremo alla ristrutturazione di questa parte vecchia e poco accettabile e quindi nell’arco di alcuni anni la Casa Circondariale di Padova sarà un istituto dove le condizioni di vita possano essere accettate da tutti. Noi speravamo che con la legge SMURAGLIA si potesse fare molto per il lavoro carcerario, perché tutti sappiamo che nell’arco di venti anni dentro il carcere abbiamo avuto una notevole riduzione dei posti di lavoro, primo perché sono scomparse completamente le commesse esterne, poi sono scomparse le officine gestite da ditte private e poi perché il bilancio del Ministero della Giustizia, per quanto riguarda l’Amministrazione Penitenziaria, ogni anno riceve dei tagli di spesa di circa il 10%. In fine una nota che io considero dolente ma è la legge dello Stato, gradualmente negli anni le mercede sono aumentate ma non gli stanziamenti. Ultime disposizioni, voi sapete che i detenuti lavoranti che vanno in licenza hanno diritto alle ferie retribuite.

E’ un principio di diritto del lavoro che bisogna rispettare, però come tutte le cose, come tante cose che si fanno in Italia, si prevede un certo servizio ma non si prevede la sua copertura finanziaria. La giornata di oggi è dedicata alla legge SMURAGLIA che non si capisce bene perché stenti ancora molto ad entrare in piena vitalità. Certo le condizioni di lavoro all’esterno delle carceri non è che siano tanto favorevoli, tutti state seguendo la nota vicenda della FIAT che purtroppo forse porterà ad una riduzione notevolissima dei posti di lavoro e quindi molti andranno in Cassa Integrazione ed altri in pensione. Il momento è estremamente delicato, però noi dovremmo avere una corsia preferenziale perché il lavoro in carcere, voluto dalla Costituzione, voluto dalla Legge Penitenziaria, voluto dal regolamento Penitenziario è voluto da tutti perché è uno degli elementi più validi, primo perché si possa vivere in maniera adeguata, secondo perché si possa tentare anche con il lavoro quel recupero che la legge impone come finalità ultima del carcere. Il Triveneto ed il Veneto in particolare è una regione felice perché rispetto ad altre regioni qui ancora la possibilità di lavorare esiste, quindi non dovremmo avere molte difficoltà ad entrare in questo sistema, voluto dalla legge SMURAGLIA, per cui gli imprenditori privati possono far lavorare dentro il carcere e fuori dal carcere i nostri detenuti. Speriamo che la giornata odierna sia molto utile per chiarire, un po’ per noi, ma anche agli imprenditori, la portata di questa legge ed i vantaggi per le imprese in maniera tale da accelerare questo graduale processo di inserimento lavorativo dentro il carcere e fuori dal carcere per le persone recluse. Io vi auguro che questo problema venga risolto anche se gradualmente, tutti sappiamo che il tempo dentro al carcere non passa mai, questo avviene purtroppo anche per quelle possibilità che noi potremmo avere e che sono molto lente a realizzarsi.

Qualche minuto fa il Direttore mi diceva che probabilmente qui al Circondariale apriremo una PIZZERIA che speriamo possa essere utile anche all’esterno. Io so che a Padova le pizzerie non mancano, però potremmo anche produrre una buona pizza e venderla all’esterno. Certamente potremo venderla all’interno di questa Casa Circondariale ed anche nell’attigua Casa di Reclusione dove ci sono circa 700 detenuti, quindi con un migliaio di clienti forse la pizzeria potrebbe andare bene anche solo per le nostre esigenze. Se poi aggiungiamo la possibilità che anche il personale possa usufruire di questo servizio, allora potremo partire col piede giusto. Io vi rinnovo il mio augurio che sia una giornata molto intensa, non posso restare con voi perché purtroppo il Provveditore non riesce a dividersi tra tutti gli impegni che ha in questa regione, come sapete il nostro ufficio è interregionale, c’è anche il Trentino Alto Adige ed il Friuli, quindi siamo impegnati su un largo territorio. Ancora una volta buon lavoro e spero che gli invitati di oggi siano utili per il lavoro che dovremo fare poi noi in futuro.

 

 

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