Leonardo Signorelli

 

S.E.A.C. Triveneto - Conferenza Regionale Volontariato Giustizia

Sportello Giustizia di Rovigo - Ristretti Orizzonti

 

Meno carcere, più impegno sociale

 

Seminario sul volontariato penitenziario

(Padova, 3 - 5 luglio 2003)

 

Leonardo Signorelli (Direttore del Centro Servizio Sociale di Padova)

 

Volevo solo avere e dare qualche chiarimento. Per esempio, si diceva che il carcere americano sta assumendo sempre più pregnanza, dimenticando che negli Stati Uniti ci sono anche 4 milioni di persone nell’area penale esterna, area che si sta sempre più riempiendo per le insicurezze dei cittadini. Io volevo chiedere al professor Romano cosa ne pensava di riempire stupidamente il servizio sociale di affidati per reati che, in realtà, avrebbero potuto essere sanzionati con sostanziose pene pecuniarie, invece di sei mesi - sette mesi di affidamento in prova al Servizio Sociale.

Io continuo a non capire come mai, uno che vende borse rifatte, un cosiddetto vu cumpra, arriva a prendere anche tre anni di affidamento in prova al Servizio Sociale? Allora, chi arriverà, nelle misure alternative? Arriveranno tutti quei reati, che una volta erano chiamati bagatellari, che praticamente non avevano pregnanza, né in carcere né fuori dal carcere, e oggi, invece, arrivano a dismisura. Come sta accadendo in America. Se il nostro futuro sarà il presente americano, beh, siamo nei guai.

Poi, più che parlare dei Protocolli firmati, credo sarebbe il momento di praticare i Protocolli. Nel senso che, sì, bisogna essere felici del Protocollo firmato. Io ero presente alla cerimonia, in realtà abbastanza dismessa. Intanto, il Comune e la Regione non hanno capito chi è il Presidente Tinebra: comanda qualcosa come 50.000 persone, 10.000 operatori… bene, l’hanno trattato come se fosse…

So che è grave, quello che sto dicendo, però una cultura regionale che non riesce a capire l’importanza di avere un Protocollo d’Intesa, è una cultura che a me un po’ fa paura. Nel senso che sento sempre meno l’afflato, che una volta si sentiva senza tutte questi grossi Protocolli. Un tempo si sentiva che il Comune era presente, magari nel momento in cui ci dava dei semplici palloni, ma anche nel costruire un progetto che, per quattro anni, ha visto Padova isola felice di tanti intendimenti positivi. Oggi, non lo so, siamo continuamente fermi a firmare cose bellissime, che poi io non vedo praticare. Un po’ come la "180" del ‘78, che si sta praticando, ma che praticamente è un fallimento totale. Insomma sarebbe ora di vedere la pratica di qualche buon Protocollo, non solo la firma di qualche buon Protocollo.

 

 

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