IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO

Edizione n° 30, del 17 luglio 2008

 

Notizie da Padova

Un Granello nella rete dei Servizi sul territorio

Lasciate stare i bimbi Rom!

Notizie da Venezia

Sospeso ad agosto lo sportello degli "Avvocati senza dimora"

Notizie da Verona

Abolire la Gozzini, per quale idea di carcere?

La terza sezione di Montorio agevolata nello studio

Giornata della Fraternità e della Solidarietà

Appuntamenti

Rovigo: "Il carcere in piazza" (Per non dimenticare)

Treviso: Festa dei Popoli

Notizie da Padova

 

Un Granello nella rete dei Servizi sul territorio

 

Gli operatori di Granello di Senape Padova continuano il loro percorso di crescita e di specializzazione nell’appoggio alla vita extramuraria di detenuti in misura alternativa e di ex detenuti. Appoggio che proprio nell’ultima settimana è stato salvezza per un uomo trovatosi scaraventato "fuori" dalla galera senza troppo preavviso.

L’associazione è stata contattata dagli assistenti sociali e ha attivato i propri operatori per il supporto al reinserimento di questa persona, muovendosi su diversi punti:

1) trovare un alloggio temporaneo finché non si ottiene accoglienza in una struttura migliore per una permanenza più lunga

2) trovare un posto di lavoro

3) ottenere diverse facilitazioni.

Contattando gli assistenti sociali del Comune si è riusciti ad ottenere velocemente un permesso di alloggio temporaneo presso l’Asilo Notturno, fintanto che i contatti e gli accordi con una struttura più comoda e meno affollata non siano chiusi. Stiamo sentendo la disponibilità presso l’Oasi o presso l’associazione Murialdo.

Attraverso il partenariato con Italia Lavoro nel progetto per l’inclusione sociale siamo riusciti ad impiegare per 6 mesi la persona presso una cooperativa nel padovano con possibilità di assunzione, ma nel caso in cui questa non avvenga da settembre contatteremo le agenzie interinali con cui collaboriamo e che abbiamo sensibilizzato, per fargli fare dei colloqui di lavoro.

Per i pranzi e le cene ci siamo rivolti alla Cooperativa Gruppo R, che attraverso una segnalazione dei Servizi Sociali offre un servizio mensa; per i mezzi di trasporto abbiamo contattato il centro d’ascolto in Caritas per ottenere un carnet di biglietti autobus per un mese; per quel che riguarda i documenti stiamo gestendo questa azione per ottenere carta d’identità con nuova residenza e tessera sanitaria.

C’è stata anche una continua comunicazione con gli assistenti sociali dell’UEPE, che ci avevano contattati, per riferire le nostre mosse.

Granello di Senape Padova, attraverso un’esperienza decennale nel campo dell’informazione, e ora un’attività di Segretariato sociale tra il dentro e il fuori, sta cercando di far funzionare un metodo e una prassi da applicare nell’azione di Inclusione Sociale con gli obiettivi casa-lavoro-facilitazioni-rete. L’ultimo punto, la rete dei servizi, è molto utile che venga implementata, in quanto chi opera nello stesso settore ha bisogno di imparare a collaborare di più e ad essere d’aiuto e sostegno alle altre. Tavoli di concertazione e una informazione attenta e puntuale potrebbero essere gli ingredienti per facilitare l’azione di tutti.

 

Lasciate stare i bimbi Rom!

 

Il 2 luglio c’è stata una riunione presso la sede dei Beati i Costruttori di Pace per esaminare la situazione e vedere cosa può essere fatto sul territorio padovano per contrastare pacificamente l’aberrante decisione di schedare i bambini nomadi. Tra gli altri erano presenti l’associazione Donne in nero, la Caritas diocesana, don Albino Bizzotto, i Beati i Costruttori di Pace, Lavoro e società CGIL, il Partito della Rifondazione Comunista, Associazione per la Pace, Giuristi Democratici "Giorgio Ambrosoli" di Padova, l’Opera Nomadi Veneto, il Granello di Senape, l’Associazione Migranti Extracomunitari di Padova. Da tale riunione è scaturito un appello, preceduto di pochi giorni dalle dichiarazioni di Maria Buonafede, moderatore della Tavola Valdese, il quale è stato punto di partenza di alcune iniziative. La prima, venerdì 11 luglio alle 13.00, presso la Sala gruppi del Comune, è stata una conferenza stampa degli aderenti all’appello: molte associazioni, ma anche molti privati che hanno così creato un vero e proprio movimento. Peccato che alla conferenza stampa la stampa era molto poco presente! Tra coloro che hanno aderito anche i Oikos Bios, centro filosofico antiviolenza, molti assessori non solo del Comune di Padova, partiti della sinistra e i loro rappresentanti delle sezioni giovanili, rappresentanti del Foro e dell’Università e associazioni che si occupano di marginalità, di carcere, di cultura multietnica, ma anche molti a titolo personale.

A seguire, sabato 12 luglio, a mezzogiorno è iniziato un sit-in davanti alla Prefettura di Padova in cui si sono invitati i cittadini democratici a lasciare anche le loro di impronte digitali. La risposta è stata positiva: più di 200 impronte digitali raccolte, mentre il volantinaggio nelle piazze ha incontrato un discreta resistenza da parte di cittadini che con tutta evidenza non si rendono conto della portata di questo tipo di schedature. Dalla schedatura di tipo razziale ai campi di concentramento il passo è breve. Del resto anche Hitler aveva le sue spiegazioni logiche a certe iniziative, e il popolo tedesco, all’epoca, se le era "bevute" tutte: siamo anche noi così allocchi?

 

Notizie da Venezia

 

Sospeso ad agosto lo sportello degli "Avvocati senza dimora"

 

Dobbiamo segnalare la sospensione del servizio di sportello degli "Avvocati (x) senza Dimora" di Venezia per tutto il mese di agosto. Il servizio verrà ripreso regolarmente mercoledì 3 settembre alle dalle 19.00 alle 20.00 presso la Casa dell’Ospitalità. Ci sarà comunque un servizio di segreteria telefonica per le urgenze al numero 3287178296.

 

Notizie da Verona

 

Abolire la Gozzini, per quale idea di carcere?

 

"Se l’obiettivo del carcere è la morte civile di chi ha sbagliato, la legge Gozzini è senz’altro abrogabile. Se invece quello a cui mira è rieducare le persone, si tratta di una legge fondamentale per le misure alternative che prevede in agevolazione di tale percorso". Stefano Schena, direttore del Centro Polifunzionale Don Calabria di Verona, ha le idee chiare su quali siano i punti di partenza da cui iniziare a interrogarsi su eventuali modifiche alla legge Gozzini. Da un lato una prospettiva sociologica che risponda alla domanda "a cosa serve il carcere e quali sono le sue finalità?", dall’altro dati oggettivi su cui le diverse forze in causa (Magistratura, Forze dell’ordine, direzioni delle carceri e associazioni) possano basare una revisione seria e scrupolosa. Continua Schena: "è evidente che se il carcere intende solo contenere le persone considerate pericolose per la società, indipendentemente dalla pericolosità del reato, allora non c’è motivo per cui non venga abolita. Ma la Gozzini dovrebbe essere il punto di partenza di un’analisi critica e oggettiva, che restituisca al problema del carcere un’importanza prioritaria nel senso del recupero della persona: un aspetto senz’altro più globale e comprensivo rispetto a quello del quanto e come si sta in carcere".Secondo Schena oggi si assiste a un aumento della percezione della mancanza di sicurezza. Mancanza che viene imputata alla società multietnica, alla pelle dell’altro, agli atteggiamenti di persone considerate diverse, a stranieri con situazioni non stabili e magari clandestini. "Abolire la Gozzini - conclude il direttore del Don Calabria - significa assecondare questa percezione e non avere una visione critica dei risultati ottenuti con l’applicazione di tale legge".

 

La terza sezione di Montorio agevolata nello studio

 

Quest’anno la direzione del carcere di Montorio ha deciso di lasciare aperta l’aula scolastica della terza sezione anche in assenza dei docenti, completamente affidata in autogestione ai detenuti della terza sezione, quella degli isolati. Chi è recluso in questa sezione ha senz’altro meno possibilità di partecipare a incontri e attività ma, grazie a questa opportunità, in molti sono riusciti a prepararsi con costanza e impegno per gli esami di fine anno. La direzione - fatto mai avvenuto prima a Montorio - ha scelto di lasciare aperta l’aula studio autogestita anche durante l’estate. Tra gli insegnanti che si sono impegnati nella formazione dei detenuti, non sono mancati alcuni volontari della Fraternità. I ragazzi del gruppo studio che ha partecipato a vario titolo e a vari livelli all’annualità scolastica appena trascorsa - con l’obiettivo finale di conseguire l’idoneità alla classe superiore per gli indirizzi scelti - hanno scritto una lettera al presidente dell’associazione per "ringraziare sentitamente per avere messo a disposizione persone squisite facenti capo all’associazione. Insegnanti capaci e pazienti che hanno saputo trasmettere le loro conoscenze, attraverso una equilibrata metodologia. I loro insegnamenti ci hanno permesso di prepararci e affrontare le prove di esame scritto e orale con sicurezza e fiducia. Speriamo di non dimenticare nessuno nel ringraziare uno ad uno Maurizio, Maria, Mario, Roberta,Roberto per il loro nobile e costante impegno, all’interno di questa struttura carceraria. Ci auguriamo di avervi dato alla fine giusta soddisfazione, con la speranza che il vostro impegno al pari del nostro non vada scemando ed anzi accresca, anche per il benessere di molti altri detenuti".

 

Giornata della Fraternità e della Solidarietà

 

Ultima occasione d’incontro, prima della pausa estiva, tra i volontari dell’associazione La Fraternità, i familiari dei detenuti e i detenuti in permesso. Grazie alla Comunità Francescana, quest’ultimo incontro del 27 luglio, si svolgerà al Santuario della Madonna del Frassino di Peschiera del Garda. Una giornata all’insegna dello scambio reciproco, della condivisione e dell’ascolto, che offrirà inoltre l’occasione di esporre i lavori di artigianato e pittura di detenuti e detenute della Casa Circondariale di Montorio. Durante la celebrazione della Messa sarà inoltre letta un preghiera scritta dai detenuti stessi. Nel pomeriggio, dopo il pranzo al ristorante "Il Frassino", non mancherà una visita al paese di Peschiera prima dei saluti a conclusione della giornata e del rientro a Verona.

 

Appuntamenti

 

Rovigo: "Il carcere in piazza" (Per non dimenticare)

 

"Il carcere in piazza" (Per non dimenticare). P.zza Vittorio Emanuele, Venerdì 18 luglio ore 21.00. "Il carcere in piazza" (Per non dimenticare): serata di riflessione, musica, poesia e racconti sulla condizione carceraria in collaborazione con: Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Rovigo, Assessorato alle Politiche Sociali Provincia di Rovigo, Casa Circondariale di Rovigo.

Recitano Ivana Monti e Andrea Bagno. Suonano e cantano Claudio Lolli, Paolo Capodacqua, Nicola Alesini. Regia Livio Ferrari. Testimonianze persone detenute della Casa Circondariale di Rovigo. Interventi dei volontari del Coordinamento di Rovigo

 

Treviso: Festa dei Popoli

 

Festa dei Popoli a Castello di Godego (TV). P.zza XI febbraio, Sabato 19 luglio. Ore 19.30 apertura dello Stand di cucina etnica (Marocco, Ghana, Costa D’Avorio, Senegal, Brasile, Argentina, Venezuela, Equador, Colombia, Messico, Romania, Cina, Italiana). Ore 21.00 Folklore, ritmo, musica, danza con il gruppo Titiko dall’America Latina.

Direttore: Ornella Favero

Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Riccardo Munari, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.

 

Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto"

 

 

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