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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 5 settembre 2025

di Livio Pepino

volerelaluna.it, 5 settembre 2025 L’estate sta finendo e, dopo le illusioni di Ferragosto, quando ci sono state alcune iniziative per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, sul carcere sono nuovamente calati il disinteresse e il silenzio, nonostante le denunce, le testimonianze, un’inedita unità di intenti di magistrati, avvocati e docenti e l’apporto di alcune voci eccellenti come quella dell’ex sindaco di Roma Alemanno, direttamente toccato dalla detenzione. Quel che non si ferma è la triste conta dei suicidi: arrivati, nel momento in cui scrivo, a 56 o forse a 59 (nemmeno il conteggio dei morti è certo in carcere…), il numero più elevato di sempre, superato solo nel 2024. Una quantità esorbitate, in sé e rapportata alla percentuale dei suicidi in libertà, che solo il cinismo forcaiolo di Carlo Nordio (ex magistrato chiamato all’incarico ...

 

di Anna Paola Lacatena

Avvenire, 5 settembre 2025 I limiti dell’ipotesi governativa che punta a collocare i detenuti con dipendenze in strutture esterne come risposta al sovraffollamento. I centri riabilitativi sono luoghi di cura, non di reclusione: rischierebbero di diventare colonie penali in balia delle dinamiche tipiche della reclusione. Posti insufficienti, costi insostenibili, modelli rigidi e rischi di conflitti tra giustizia e salute. La funzione terapeutica snaturata dall’esodo verso le “Ct”.

 

di Igor Cipollina

Gazzetta di Mantova, 5 settembre 2025 Marcello Bortolato sollecita il percorso riparativo: “Attraverso l’intervento di un mediatore, la vittima può liberarsi dalla tirannia del dolore e il colpevole cambiare il suo sistema di valori”. La sfida è culturale. Anzi, sentimentale, perché ha che fare con la materia incandescente delle emozioni e con l’impasto mutevole delle relazioni. La questione interpella il valore stesso dell’umanità. Da un lato c’è la vendetta di Stato, che priva (legittimamente) i condannati della propria libertà. Dall’altro, “l’idea di curare il male senza produrre altra sofferenza”, il fulcro della giustizia riparativa. La sfida (a lungo termine) è di affrancarsi dalla logica attuale, che riduce la pena alla sua componente vendicativa, per recuperare il principio costituzionale della rieducazione del condannato.

 

di Giorgio Pieri

interris.it, 5 settembre 2025 Don Oreste Benzi è stata una figura centrale nel progetto della Comunità Educante con i Carcerati. Il suo insegnamento ci ha mostrato una strada non violenta per trasformare la società, passando da un modello basato sul profitto a uno fondato sulla gratuità, dove la gioia di uno è la gioia di tutti. Don Oreste ci ha fatto toccare con mano che questo mondo è possibile, attraverso la creazione di quelli che lui chiamava “mondi vitali nuovi”. Questo passaggio è doloroso ma necessario, come un’evoluzione dal buio alla luce.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 5 settembre 2025 Nello Rossi, esponente storico di Magistratura democratica, le toghe ripetono che la riforma della separazione delle carriere condurrà alla loro perdita di autonomia e indipendenza. Eppure il nuovo art. 104 ribadirà questo principio. Siete caduti nella fallacia del pendio scivoloso? Lei pensa che, all’indomani della separazione delle carriere, cesseranno, come d’incanto, le veementi polemiche contro i pm da parte di esponenti della maggioranza di governo? Evidentemente no.

 

di Simona Musco e Giovanni Maria Jacobazzi

Il Dubbio, 5 settembre 2025 Voto sul filo di lana: il nuovo primo Presidente passa con 14 voti contro i 13 a Mogini. Ma è polemica contro Fontana e Mirenda. Pasquale D’Ascola è il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. Lo ha deciso il plenum del Consiglio superiore della magistratura, al termine di una votazione sul filo di lana: 14 voti per l’aggiunto contro i 13 andati al segretario Stefano Mogini. Grande incertezza fino all’ultimo, dunque, e nessuna “unanimità”, come era stato più volte auspicato dal capo dello Stato per una nomina di tale importanza.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 5 settembre 2025 Il nuovo primo presidente della Cassazione, vicino alla corrente di sinistra Area, affiancherà il pg di Cassazione Gaeta, anche lui vicino alla sinistra giudiziaria. Nel Csm che dovrebbe essere teoricamente “a trazione centrodestra” i due ruoli di vertice della magistratura saranno ricoperti da toghe lontane dal mondo moderato. Pasquale D’Ascola è il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. A nominarlo è stato ieri il Consiglio superiore della magistratura, al termine di un plenum straordinario presieduto dal capo dello stato Sergio Mattarella. D’Ascola sostituisce alla poltrona più alta della Suprema Corte Margherita Cassano, il cui mandato scadrà il 9 settembre per raggiunti limiti di età.

 

napolitoday.it, 5 settembre 2025 Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello ha acceso i riflettori sulle gravi criticità igienico-sanitarie all’interno degli istituti penitenziari della regione Campania. In particolare, segnala l’urgente necessità di interventi di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione negli ambienti carcerari, resi ancor più urgenti dalla diffusione del virus West Nile in varie aree del territorio regionale. La preoccupazione è stata espressa in una nota indirizzata al Provveditore della Campania e ai Direttori Generali delle Asl competenti, con la richiesta di attivare al più presto, tutte le misure di prevenzione e contenimento previste dal Piano Regionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2025 della Regione Campania. 

 

di Valentina Reggiani

Il Resto del Carlino, 5 settembre 2025 Dopo una prima istanza respinta, il tribunale ieri ha disposto la scarcerazione. L’avvocato del 54enne era pronto a fare ricorso alla Corte Europea dei diritti. “Lasciate che trascorra gli ultimi giorni di vita con la sua famiglia, non in carcere”. È con queste motivazioni che la difesa ha fatta istanza di scarcerazione per un tunisino 54enne, malato terminale ma detenuto in carcere, al Sant’Anna. Dopo una risposta negativa arrivata dal magistrato di sorveglianza di Modena, ieri invece il tribunale di sorveglianza di Bologna si è espresso positivamente, disponendone l’immediata scarcerazione.

 

di Sandro Marotta

La Stampa, 5 settembre 2025 Nessuno al momento sembra conoscere la sorte né lo stato di salute del detenuto che da 12 giorni è piantonato da una decina di agenti della polizia penitenziaria all’ospedale Santa Croce di Cuneo perché obeso e diabetico. L’Asl non fornisce aggiornamenti né sulle condizioni di salute dell’uomo né sull’esito delle domande che dovrebbe aver avanzato all’ospedale Molinette di Torino e ad altri centri italiani che curano l’obesità grave. Nemmeno i garanti dei detenuti di Cuneo e del Piemonte sanno per certo dove sono i poli in grado di ricoverare con spazi adeguati il 50enne che pesa circa 250 chili.

di Sandro Marotta

La Stampa, 5 settembre 2025 Gravemente obeso e diabetico non riesce a essere ospitato né ai domiciliari né in carcere, l’appello del garante cittadino Valmaggia. Solo due posti letto per ospitare detenuti obesi in Piemonte: il caso dell’uomo ricoverato al Santa Croce di Cuneo svela il vuoto di tutela sanitaria per chi è in carcere “C’è un detenuto gravemente obeso e diabetico che non riesce a essere ospitato né ai domiciliari né in carcere e quindi è stato ricoverato temporaneamente al Santa Croce di Cuneo”: questa la denuncia dell’ex sindaco Alberto Valmaggia, oggi garante dei detenuti di Cuneo, a proposito del recluso che da fine agosto è piantonato da dieci agenti all’ospedale per mancanza di celle abbastanza spaziose e adeguate alle sue patologie, che sono quelle di tanti altri.

 

di Valentina Romagnoli

open.online, 5 settembre 2025 Entro fine ottobre nel carcere torinese Lorusso e Cutugno aprirà la “stanza dell’affettività”: sarà il primo grande istituto di pena in Italia a dotarsi di uno spazio riservato ai detenuti per incontri intimi con i propri partner, dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha riconosciuto il diritto all’affettività come parte integrante della vita familiare. “Non può ritenersi che la richiesta di svolgere colloqui con la propria moglie in condizioni di intimità costituisca una mera aspettativa”, hanno scritto i giudici. Sottolineando che tali incontri possono essere limitati solo per motivi di sicurezza, ordine interno o in presenza di procedimenti giudiziari.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 5 settembre 2025 Nel carcere “Rocco D’Amato” di Bologna le lenzuola dei detenuti non vengono cambiate da circa due mesi. Lo denunciano i sindacati Fp Cgil e Fns Cisl, mentre l’Osservatorio Carcere della Camera penale di Bologna chiede un intervento immediato alle autorità competenti. Dentro ci sono 800 persone ristrette, con la prospettiva di ulteriori ingressi: senza biancheria, con cuscini e materassi contati, il rischio di tensioni è concreto. Fp Cgil parla di una situazione “indecorosa” e fotografa il quotidiano: scorte di lenzuola esaurite, ai nuovi arrivati si distribuiscono le poche di carta rimaste.

 

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 5 settembre 2025 Il Garante Ianniello: “La sezione donne è satura, si è dovuto utilizzare gli spazi del nido”. Il carcere della Dozza sta scoppiando e i penalisti bolognesi, riuniti nella Camera penale Franco Bricola, lanciano l’allarme: “Quando la sezione destinata temporaneamente ai detenuti giovani adulti verrà chiusa, come da rassicurazioni fornite dal Governo, nel carcere di Bologna potrebbero entrare altre 100 persone e così i ristretti arriverebbero quasi a quota 1.000 a fronte di una capienza regolamentare che si aggira sui 500 posti”.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 5 settembre 2025 Da giorni il carcere di Genova Marassi è teatro di una protesta collettiva. Non si tratta di rivolte o evasioni, ma del suono metallico delle battiture sui blindi, che da giorni scandisce un’unica, drammatica richiesta: dignità e cure. A lanciare l’allarme sono l’associazione “Quei Bravi Ragazzi Family Onlus” e l’avvocato Guendalina Chiesi, che denunciano una situazione sanitaria “profondamente disumana”. La protesta, partita dalla sezione di alta sicurezza, è un atto di denuncia anche contro il degrado dell’area sanitaria interna.

 

di Simonetta Selloni

La Nuova Sardegna, 5 settembre 2025 Non solo i gravi problemi strutturali di cui soffre il carcere di Badu e Carros, un penitenziario di massima sicurezza e vecchia concezione che, con il passare del tempo, mostra tutte le sue criticità. Problemi segnalati da alcuni detenuti - sono 215 di cui 7 al 41 bis - all’associazione Luca Coscioni già da un mese; ora si sono aggiunte ulteriori denunce riguardo la spedizione della corrispondenza. “Le operazioni di spedizione della corrispondenza condotte secondo una prassi che appare non del tutto trasparente - riferisce Gianandrea Bufi per conto dell’associazione Coscioni. Uno dei firmatari scrive che “tutte le lettere indirizzate alla vostra associazione (Luca Coscioni ndr), vengono bloccate per impedirci di comunicare con voi, un abuso”“, in pratica una sorta di censura.

 

di Francesco Zuppiroli

Il Resto del Carlino, 5 settembre 2025 Alla casa circondariale sono recluse 176 persone a fronte di una capienza tollerabile di 165. La direttrice Palma Mercurio: “Scenario aggravato da un’estate tra le più complesse degli ultimi anni”. C’è un numero per ogni carcere. Un numero che indica la capienza tollerabile della casa circondariale in relazione ai limiti di spazio a disposizione per detenuto, scolpiti nei loro parametri dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo. Un numero che per la casa circondariale di via Santa Cristina a Rimini è fissato a 165, a fronte di una capienza ordinaria, invece, di 118 detenuti. Numeri di una vita dietro le sbarre che però, dopo un’estate “molto movimentata” ora scorre per ben 176 persone ristrette nel carcere di Rimini. Un numero che straccia i paletti fissati e quindi “ben al di sopra della capienza tollerabile”.

 

di Enzo Spiezia

ottopagine.it, 5 settembre 2025 Presentata la seconda edizione della Law Summer School che si terrà a Telese dall’11 al 13 settembre. Affrontare questioni di scottante attualità - errori giudiziari, la situazione delle carceri e la separazione delle carriere dei magistrati, quest’ultima oggetto di un prossimo referendum -senza confinare la discussione alla sola finalità didattica, formando gli studenti del Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Unisannio, ma estendendola al territorio. È la mission della seconda edizione della Law Summer School che si terrà a Telese Terme dall’11 al 13 settembre.

 

chiamamicitta.it, 5 settembre 2025 Il concerto non sarà aperto al pubblico esterno, ma rivolto esclusivamente alle persone detenute. Lunedì 8 settembre, alle ore 17, la Casa circondariale di Rimini aprirà le sue porte a un’iniziativa di grande valore simbolico e sociale: il concerto “La musica che unisce”, promosso dall’associazione Nessuno è cattivo per sempre e organizzato in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil Rimini. L’evento, rivolto esclusivamente alla popolazione detenuta, rappresenta un’occasione di incontro e di condivisione che mette al centro la cultura e la musica come strumenti fondamentali di inclusione, riabilitazione e reinserimento.

 

di Cristina Piccino

Il Manifesto, 5 settembre 2025 Il film “Elisa”, di Leonardo Di Costanzo, è un dramma sulla colpa e sulla possibilità di una redenzione. I titoli di coda ci dicono che “Elisa”, il nuovo film di Leonardo Di Costanzo presentato in concorso a Venezia - da oggi in sala - è “liberamente” ispirato a “Io volevo ucciderla” (Raffaello Cortina Editore), il libro dei criminologi Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali, un’indagine sulla violenza che prova a rispondere sostanzialmente a una domanda: che senso ha cercare le ragioni di un gesto violento al di là di quanto esso afferma?

 

di Andrea Pugiotto

L’Unità, 5 settembre 2025 Leggere un libro e rimpiangerne l’Autrice: è ciò che si prova giunti all’ultima pagina di “Stigma e pregiudizio. Uno sguardo dissacrante sulle droghe” (Edizioni Menabò, 2025), distillato del pensiero e delle pratiche che Grazia Zuffa ha dedicato in vita alle politiche sulle tossicodipendenze. Rimpianto per una persona cara, scomparsa il 9 febbraio scorso. Ma anche per un modo di fare politica che giganteggia a confronto con il nanismo attuale: dove una misura di riduzione del danno - la distribuzione di pipe sterili ai consumatori di crack - è denunciata come istigazione e favoreggiamento.

 

di Filippo La Porta

L’Unità, 5 settembre 2025 Al centro della rassegna l’opera poetica di Vittorio Pagano, il quale dedicò versi e attenzione ai lati oscuri della sua terra: dal manicomio al cimitero, un viaggio tra gli indesiderati di oggi. Come si conosce una città? In tanti modi, ovviamente, ma occorre anzitutto partire da quelli che ne sono esclusi, dai reietti e dagli sventurati, dagli ultimi e dai poveracci. In che modo è possibile farlo, dato che non hanno né voce né rappresentanza? Forse solo la letteratura è riuscita, in alcuni casi, a dargli voce.

 

di Luigi Gallo* e Francesca Scafuto**

Il Fatto Quotidiano, 5 settembre 2025 Cosa fare a fronte di tale epidemia di malessere psicologico globale che sembra connesso al malessere del pianeta? In un tempo di incertezze, guerre, crisi climatica e sfaldamento del senso di comunità e alienazione dalla natura (Chalquist, 2009), non c’è da meravigliarsi che i primi a soffrirne siano i bambini e i giovani. L’adolescenza è un periodo unico della nostra vita, pieno di trasformazioni, con caratteristiche peculiari che rendono ragazzi e ragazze più a rischio. Negli ultimi anni, si assiste ad una riduzione vertiginosa degli indici di salute mentale: a livello globale, uno su sette adolescenti tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo psicologico diagnosticato (Herbst, 2024).

 

di Claudia Arletti

La Repubblica, 5 settembre 2025 Una ricerca sociologica lo ha chiesto ad alcuni studenti delle superiori. Il risultato? Parole forti come “gabbia” o “inferno”. E un sistema educativo bocciato. Con i suoi leader sempre all’attacco, gli ultimatum e i duelli, la politica italiana più che un’arte è una guerra, un mondo che si racconta come un conflitto senza tregue, puntellato da metafore marziali. Niente di strano, perché sul lavoro così come nella vita privata, pensiamo e ragioniamo dicendo una cosa per dirne con più forza un’altra, e l’esito è quasi sempre potente e rivelatore.

 

di Giulio Cavalli

Il Domani, 5 settembre 2025 Lo studio “Chiamami col mio nome” fotografa una realtà in cui la disuguaglianza è strutturale. Il 12,2 per cento degli studenti della scuola italiana siede in aula con un permesso di soggiorno e un cognome che ancora oggi può valere un consiglio orientativo al ribasso. La segregazione formativa alimentata da pregiudizi inconsapevoli, orientamenti svalutanti e dal cosiddetto white flight. Nell’anno scolastico appena concluso, 865mila alunni non avevano la cittadinanza italiana. Uno su otto. Il 12,2 per cento degli studenti della scuola italiana siede in aula con un permesso di soggiorno e un cognome che ancora oggi può valere un consiglio orientativo al ribasso. Nel 2002 erano il 2,7 per cento. Oggi il 65,4 per cento è nato in Italia, ma continua a essere trattato come se fosse appena arrivato.

 

di Laura Zanfrini

Avvenire, 5 settembre 2025 Sono vittime di un duplice svantaggio. E combattono quotidianamente contro il pregiudizio e le difficoltà fisiche. Il progetto “CiSiamo” sa valorizzare il loro patrimonio di esperienza. Pedro è un giovane originario di un Paese latino-americano, arrivato in Italia quand’era poco più che bambino sulle orme della mamma che, grazie al suo lavoro di collaboratrice domestica, gli aveva preparato la strada. Costretto su una sedia a rotelle a causa di una grave disabilità, Pedro ha dovuto subito fare i conti con un problema ancora oggi molto diffuso: l’indisponibilità dei proprietari di case ad affittare agli immigrati.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 5 settembre 2025 La Cassazione rinvia alla Consulta la detenzione “senza titolo” di chi chiede asilo a Gjader e viene riportato in Italia. La norma è stata introdotta in fase di conversione del decreto per neutralizzare le decisioni della Corte d’appello di Roma. Il progetto Albania rischia di perdere un altro pezzo. Ieri la prima sezione penale della Cassazione ha sollevato “palesi” dubbi di illegittimità costituzionale su una norma introdotta, con un emendamento “fuori sacco”, nella conversione in legge del decreto del 28 marzo scorso. Quello che estende l’uso dei centri di trattenimento di Gjader ai migranti “irregolari” già presenti sul territorio nazionale.

 

di Lucia Ori

Il Domani, 5 settembre 2025 Per i tagli agli aiuti pubblici per lo sviluppo, tutto il mondo sarà colpito da una crisi scolastica. I paesi a basso reddito i più a rischio: 28 gli stati che perderebbero un quarto dell’assistenza all’istruzione. In un report di Unicef uscito nei giorni scorsi, entro la fine del 2026 circa 6 milioni di bambini non potranno più frequentare la scuola. È il risultato dei tagli ai fondi globali per l’istruzione che porterà a una crisi educativa per i minori in tutto il mondo.

 

di Paolo Maddalena*

Il Fatto Quotidiano, 5 settembre 2025 Un atto estremamente rischioso e coraggioso, contro il quale si è già levata la minaccia del governo israeliano di “trattare tutti come terroristi”. Di fronte all’efferata violenza del governo Netanyahu, che ha perseguito con una crudeltà senza limiti il genocidio del popolo palestinese, procedendo poi all’occupazione militare di Gaza, dopo aver vietato qualsiasi aiuto umanitario (l’esercito è arrivato addirittura a sparare su bambini in fila per avere un po’ d’acqua), hanno suscitato disappunto e preoccupazione per un verso l’atteggiamento di Trump, il quale, ispirandosi al criterio della forza e negando validità al diritto internazionale, si è dichiarato pienamente “complice” di Netanyahu, chiedendogli di “fare presto” e sostenendo la proposta, non smentita, di creare sulle rive di Gaza una “Trump Riviera ...

 

di Eliana Riva

Il Manifesto, 5 settembre 2025 L’inchiesta di +972 e Guardian. Tel Aviv tiene anziani, medici, giornalisti e persone ammalate in “detenzione amministrativa”. Tre persone su quattro tra le migliaia che Israele ha arrestato a Gaza sono civili. Le prigioni di Tel Aviv sono piene di anziani, ammalati, medici, giornalisti i cui nomi non sono mai stati inseriti nella lista di sospetti affiliati ad Hamas e alla Jihad Islamica. Un documento in continuo aggiornamento, che contiene oltre 47mila nominativi raccolti attraverso informatori, intercettazioni, documenti del gruppo palestinese.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Punire non basta: il paradosso del carcere e dell’isolamento Italia", di Alessia Levantini

Articolo. "La vergogna e lo stigma. La condizione detentiva segna per sempre la vita del condannato", di Lucio Motta

Articolo. "Il veleno e l'antidopo. Riflessioni di carattere generale mosse da una recente vicenda in tema di pena naturale", di Roberto Bartoli