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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 4 settembre 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 settembre 2025 I numeri parlano chiaro e sono impietosi: al 31 agosto 2025 i detenuti nelle carceri italiane sono 63.167, ben 598 in più rispetto ai 62.569 del mese precedente. In un solo mese, mentre la politica andava in vacanza, quasi seicento persone in più si sono aggiunte a un sistema penitenziario già al collasso. Il tasso di affollamento ha raggiunto il 134,3%, con circa 16mila persone che non hanno nemmeno un posto letto regolamentare. La capienza regolamentare resta inchiodata a 51.274 posti (con un aumento risibile di soli 26 posti rispetto a luglio), ma da questa cifra vanno sottratti i 4.559 posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni. Facendo i conti, abbiamo 12mila detenuti in più rispetto alla capienza. Una situazione che trasforma la detenzione in tortura quotidiana.
di Maria Teresa Caccavale
vocididentro.it, 4 settembre 2025 Per molti l’estate è sinonimo di vacanze, mare e leggerezza. Ma non per tutti. Dietro la facciata di spensieratezza, il caldo e la chiusura di scuole, uffici e servizi creano disagi che colpiscono famiglie, anziani e malati. In agosto, il Paese sembra sospeso: ospedali a ranghi ridotti, pubblica amministrazione rallentata, genitori in difficoltà nell’affidare i figli, anziani senza assistenza, i soggetti fragili esposti alle intemperie della mente e del corpo. Se questa sospensione pesa sulla società civile, nelle carceri diventa dramma. Ogni estate, puntualmente, le attività trattamentali (come previste dall’Ordinamento Penitenziario e che dovrebbero essere obbligatorie per realizzare il pieno reinserimento sociale e lavorativo) si fermano, le scuole chiudono, i volontari diminuiscono.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 4 settembre 2025 Ma allora si può fare. Si può mandare, in alcune situazioni, un detenuto a scontare la pena al domicilio con la motivazione che in carcere non c’è posto, c’è un eccesso di folla. Era già accaduto, durante la pandemia da Covid, per il timore del contagio, con un decreto del ministro. Ma oggi lo decide, con una motivazione decisamente innovativa e che richiama al sovraffollamento, il tribunale di sorveglianza di Torino. Il detenuto, con una condanna a quattro anni, era obeso e soffriva di patologie cardiache, ciononostante le sue condizioni erano state ritenute compatibili con il carcere dal giudice di sorveglianza. Ma a un successivo ricorso al tribunale, era avvenuto il “miracolo”.
di Massimo Giannini
La Repubblica, 4 settembre 2025 La lettera di Damien, detenuto transgender di Bollate, che chiede a tutti di guardare in faccia la verità: chi ha sbagliato deve pagare, ma la dignità non va negata. Ce ne dobbiamo far carico, e cito di nuovo Voltaire: la civiltà di un Paese si misura dalla condizione delle sue prigioni. L’Italia è incivile, la gente “normale” non vuole vedere, ma io suggerisco a chiunque una visita nelle patrie galere. Io l’ho fatto, a Rebibbia e a San Vittore: un’esperienza che mi porto nel cuore.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 4 settembre 2025 Partito il primo luglio da Reggio Calabria, il viaggio, organizzato dall’Apostolato internazionale di Fatima, si è concluso domenica 31 agosto a Verona ed è stato fatto d’estate perché è il momento più difficile per i detenuti, tra il vuoto delle attività, la lontananza dagli affetti e l’emergenza caldo. Don de’ Paoli, assistente nazionale dell’Apostolato: “Maria è Madre di tutti, anche di chi ha sbagliato”. L’idea è venuta dalla lettura della “Spes non confundit”, la Bolla d’indizione del Giubileo 2025 dedicato alla speranza, in cui Papa Francesco chiedeva un segno concreto di vicinanza ai detenuti, che li invitasse a guardare il proprio futuro con speranza.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 4 settembre 2025 L’Esecutivo ma anche l’Anm pronti a tutto ormai pur di vincere la consultazione sulle carriere separate. In campo anche i ministri “estranei” al dossier, come Musumeci e Zangrillo. Fuoco incrociato del governo contro la magistratura. Quando mancano pochi giorni alla ripresa, nella commissione Affari costituzionali della Camera, della discussione sulla riforma della separazione delle carriere, sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che tre dei suoi ministri rilasciano dichiarazioni che alzano il livello di scontro con l’Anm. E Cesare Parodi non resta a guardare, con la replica affidata a un’ampia intervista alla Stampa.
di Errico Novi
Il Dubbio, 4 settembre 2025 In un’intervista alla “Stampa”, il leader dei magistrati dimentica l’articolo 111 della Carta e sul sorteggio dei togati dice: “Risponderanno comunque alle correnti”. Cesare Parodi ha un pregio: parla fuori dai denti. È il tratto che lo rende davvero un magistrato, che lo affranca dalla degenerazione politicista in cui parte dell’ordine giudiziario italiano è scivolata da lustri. A volte il candore lo espone a gaffes. Il che può essere un danno ma anche una benedizione.
di Natalia Ceccarelli*
Il Dubbio, 4 settembre 2025 Nel dibattito in corso sul progetto governativo di riforma della magistratura, l’Associazione Nazionale Magistrati ha scelto di impiegare tutte le sue energie per opporsi alla ratifica referendaria del disegno di legge costituzionale. Trattasi di scelta senz’altro legittima, in quanto proveniente dall’organo sindacale di rappresentanza della categoria interessata. Ciò che, peraltro, non può essere sottratto a giusta critica sono il modo in cui tale impegno si sta esplicando e il contenuto degli argomenti che si stanno spendendo nel confronto informativo sul tema.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 4 settembre 2025 Si prospetta una spaccatura netta al plenum straordinario che il Consiglio superiore della magistratura terrà oggi pomeriggio, alla presenza del capo dello stato, per nominare il nuovo primo presidente della Corte di cassazione. Sono due i nomi in lizza per sostituire Margerita Cassano, il cui mandato scade il 9 settembre per raggiunti limiti di età: Pasquale D’ascola e Stefano Mogini, rispettivamente primo presidente aggiunto e segretario generale della Corte di cassazione. Nonostante l’opera di moral suasion svolta nelle ultime settimane dal Quirinale per spingere i consiglieri a trovare un accordo unanime su un candidato, le previsioni vanno verso una sfida all’ultimo voto.
di Simona Musco
Il Dubbio, 4 settembre 2025 I due consiglieri indipendenti annunciano l’astensione dal voto nel plenum di oggi per il nuovo primo presidente della Cassazione. “Non accolto l’auspicio del Colle all’unità”. Colpo di scena alla vigilia dell’elezione del nuovo primo presidente della Cassazione: i consiglieri indipendenti Andrea Mirenda e Roberto Fontana hanno annunciato la loro astensione dal voto. Una decisione che rende ancora più turbolento il quadro, considerando l’auspicio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che in occasioni di nomine di tale rilievo ha sempre manifestato la preferenza per una candidatura condivisa e approvata all’unanimità. Una prospettiva già sfumata, poiché a contendersi la successione di Margherita Cassano, oggi, ci sono due magistrati: Pasquale D’Ascola e Stefano Mogini.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 4 settembre 2025 Fontana e Mirenda si asterranno al plenum con Mattarella. Due astensioni davanti a Mattarella, che oggi pomeriggio presiederà a palazzo Bachelet il plenum del Csm dedicato alla nomina del nuovo primo presidente della Cassazione. È la protesta degli indipendenti Alberto Fontana e Andrea Mirenda, annunciata alla vigilia perché non vuole essere uno sgarbo a nessuno, tantomeno al presidente della Repubblica, ma un modo per riaccendere un faro sull’annosa questione del testo unico delle nomine giudiziarie. Per quello che riguarda la presidenza della Corte, i nomi in corsa si sanno da luglio: uno è il presidente aggiunto della Pasquale D’Ascola, l’altro è il segretario generale Stefano Mogini. Il primo, in teoria, partiva favorito, con l’appoggio di Area, Magistratura democratica, Unicost e dei laici di centrosinistra.
di Vincenzo Scalia
L’Unità, 4 settembre 2025 L’eccidio di via Isidoro Carini rappresenta uno spartiacque relativamente alla questione mafiosa. Fu a partire da quel tragico evento che lo Stato italiano, 122 anni dopo l’unità nazionale, riconobbe che esisteva la criminalità organizzata. Dopo il 3 settembre 1982 venne introdotto il reato 416 bis, di associazione per delinquere di stampo mafioso, e che fu approvata la legge Rognoni-La Torre, che andava a colpire gli interessi economici mafiosi. Già Leopoldo Franchetti, nel 1876, aveva analizzato a fondo la configurazione della mafia, definendola “industria della violenza” promossa e praticata dai “facinorosi della classe media”. Dall’altro lato, l’opposizione sociale e politica, dai Fasci Siciliani al giornale L’Ora, passando per le occupazioni delle terre, era sempre esistita.
di Pino Apprendi*
blogsicilia.it, 4 settembre 2025 “L’estate sta finendo” diceva una vecchia canzone ed io aggiungo che nulla è cambiato, se non in peggio, in carcere. Una estate caldissima, soffocante, per chi vive per oltre 20 ore in pochi metri quadrati. Pronti, si fa per dire, ad affrontare l’inverno con i problemi legati alle basse temperature. Abbiamo assistito alle passerelle di agosto di alcuni parlamentari che, il massimo che hanno fatto, oltre al comunicato stampa, è stata la presentazione di una interrogazione parlamentare, che probabilmente riceverà risposta fra 4 o 5 mesi. Risposte del ministro senza alcuna concretezza, che ha già dimostrato quanto abbia a cuore i detenuti anche quando si è parlato di suicidi, minimizzando il tutto come fatti naturali.
di Silvia Angelici
La Nazione, 4 settembre 2025 Sarah Bistocchi illustra la proposta di legge per razionalizzare e rendere più efficiente il ruolo. Previsto un ufficio unificato a Palazzo Cesaroni. Dovranno avere la laurea, agiranno in autonomia e in piena indipendenza dagli organi politici e regionali. Per loro a disposizione un ufficio a palazzo Cesaroni, che fornirà i locali e i mezzi strumentali. Nuove norme e soprattutto più potere decisionale ai garanti dei detenuti, dei minori e quello dei disabili. Si basa su questi presupposti la proposta di legge per il “Riordino della disciplina legislativa dei Garanti regionali in Umbria”, presentata dalla presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Sarah Bistocchi.
di Carlo Leone
vocemisena.it, 4 settembre 2025 Tra gli appuntamenti significativi dell’edizione 2025 di Destate La Festa, c’è certamente l’incontro sulla giustizia riparativa, con la testimonianza toccante e potente di Giovanni Ricci. È il figlio di Domenico Ricci, carabiniere e membro della scorta di Aldo Moro, ucciso 47 anni fa nella strage di via Fani. Ed è lui, intervistato da Laura Mandolini a spiegare la necessità dell’ascolto e del dialogo con chi ha “sbagliato” e “fatto del male”. L’audio, disponibile in questo articolo grazie al lettore multimediale, è in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2FM) mercoledì 3 e giovedì 4 settembre alle ore 13:10 e alle ore 20, con una replica anche domenica 7 alle 17 circa.
di Giulia Casula
fanpage.it, 4 settembre 2025 Nella storia di Danilo Riahi, il diciassettenne tunisino morto il 13 agosto dopo un presunto tentativo di suicidio commesso all’interno dell’Istituto penale minorile di Treviso dove era stato rinchiuso qualche giorno prima, ci sono parecchi punti irrisolti. Per cercare di fare chiarezza e portare luce sulla vicenda abbiamo parlato con l’eurodeputata Ilaria Salis, che giovedì scorso ha condotto un’ispezione all’interno del carcere minorile in cui era stato rinchiuso. Lo stesso giorno, il collettivo Rotte Balcaniche assieme ai centri sociali Django di Treviso e Arcadia di Schio, ha organizzato un presidio davanti all’istituto per chiedere “verità e giustizia” per il ragazzo arrivato in Italia un anno fa dopo aver attraversato il Mediterraneo.
comune.brescia.it, 4 settembre 2025 Sabato 6 settembre, alle 11.30 alla Cascina Parco Gallo in via Corfù 100, viene presentato “La stanza”, libro illustrato realizzato nell’ambito del progetto Evasione Creativa, promosso dalla Associazione Carcere e Territorio Odv e Ets, al termine del percorso di formazione, espressione e umanità sviluppato tra ottobre e dicembre, che ha coinvolto i partecipanti in un laboratorio di scrittura e illustrazione con l’obiettivo di raccontare, attraverso parole e immagini, l’esperienza del carcere vista da chi la vive.
ilreggino.it, 4 settembre 2025 La mostra, visitabile fino al 21 settembre 2025, è il frutto di un lungo lavoro di ascolto e documentazione nel carcere di San Vittore. Il 5 settembre 2025 alle ore 10:30, la Sala Ferdinando I d’Aragona del Castello Aragonese di Reggio Calabria ospiterà il vernissage della mostra fotografica “I volti della povertà in carcere”, tratta dall’omonimo libro edito da EDB con prefazione del Cardinale Matteo M. Zuppi e postfazione di Filippo Giordano, a cura di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero.
di Gloria Satta
Il Messaggero, 4 settembre 2025 In occasione della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Il documentario di Rosa L. Galantino e Luigi G. Ceccarelli “Le Farfalle della Giudecca” è stato ospite di Isola Edipo, il festival dedicato ad arti, cinema e attualità all’insegna dei diritti e della sostenibilità il cui titolo quest’anno è stato “Visionaria” a conferma del suo essere avamposto di sguardi e di ospiti capaci di suggerire, un punto di vista sull’oltre confine, sull’oltre mare, sull’oltre terra. La proiezione, che ha avuto luogo alla Sala Laguna giovedì 28 agosto, ha visto la presenza di tre ospiti del penitenziario e anche degli autori, Mons. Davide Milani, presidente Fondazione Ente dello Spettacolo e Segretario Generale Pontificia Fondazione “Cultura per l’Educazione”, il Patriarca di Venezia Mons. Moraglia, la nuova ...
di Sara Santilli
unipd-centrodirittiumani.it, 4 settembre 2025
Nel saggio “Humankind: A Hopeful History” (2020), tradotto in italiano come “Una nuova storia (non cinica) dell’umanità”, Rutger Bregman avanza una tesi controcorrente rispetto alla visione dominante della natura umana, mettendo in discussione i paradigmi culturali e scientifici che hanno sostenuto una narrazione fondata sul presupposto dell’egoismo, della competizione e della violenza come tratti originari dell’essere umano. L’assunto secondo cui l’uomo sarebbe “naturalmente cattivo” ha attraversato secoli di pensiero filosofico, politico e psicologico, da Machiavelli a Hobbes, da Freud fino alle scienze sociali contemporanee, permeando tanto l’immaginario collettivo quanto le architetture istituzionali.
AFFARI SOCIALI
di Emily Menguzzato
Il Manifesto, 4 settembre 2025
I campi estivi dell’associazione antimafia Libera nei beni confiscati del casertano, affidati ad associazioni e cooperative sociali. In viaggio all’ora arancione del tramonto, lungo la strada statale campana che collega Casalnuovo di Napoli a Casal di Principe, il paesaggio scorre tra colline che di dolce hanno poco perché fanno subito pensare a cumuli di rifiuti sotterrati. Marzia Caccioppoli porta nei suoi occhi, scuri e profondi, il carico di una sofferenza collettiva. Indica, oltre il finestrino aperto che lascia entrare un odore acre, alcuni siti sospetti e racconta di suo figlio Antonio, morto a nove anni per un glioblastoma multiforme. Un tumore, secondo i medici che lo hanno seguito, riconducibile al danno ambientale della Terra dei Fuochi: l’area di 1.474 chilometri quadrati tra Napoli e Caserta rinominata così da Legambiente a causa ...
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 4 settembre 2025 Il cavallo azzurro di legno e cartapesta che nel 1973 uscì dai cancelli dell’ospedale psichiatrico di Trieste, diventando il simbolo della rivoluzione basagliana, il 6 settembre tornerà in cammino. Destinazione: i centri per il rimpatrio. Il 25 febbraio 1973 un cavallo azzurro di legno intrecciato e cartapesta esce dai cancelli dell’ospedale psichiatrico di Trieste e inizia il corteo che lo porterà lungo le vie della città. “Marco Cavallo comincia il suo viaggio per il mondo” era scritto in un manifesto dell’iniziativa frutto di un laboratorio artistico durato circa due mesi che aveva coinvolto artisti, pazienti, medici, infermieri e cittadini.
di Aldo Cazzullo
Corriere della Sera, 4 settembre 2025 Intervista al presidente della Cei: “Il Conclave? C’era chi temeva i dossier, ma questo non ha avuto conseguenze. Meloni? I rapporti sono buoni e per questo, se serve, dialettici. Se il mondo cattolico svolta a destra dopo il suo successo a Rimini? Sono stato a Rimini anche io, sono cattolico anche io, e sono cattolici anche loro”
di Salvatore Curreri
L’Unità, 4 settembre 2025 Mediterranea, Ocean Viking e Trotamar III: il triplo stop inferto alle navi di soccorso è un abuso: le convenzioni internazionali impongono di sbarcare i migranti nel più breve tempo possibile, e non di torturarli. “Lo Stato contrasta i trafficanti e coordina i soccorsi in mare, non le Ong” ha scritto su X il ministro Piantedosi. Ha ragione: dai numeri forniti dallo stesso Ministero dell’Interno solo il 15% dei naufraghi viene salvato dalle navi delle Ong. Ma se così è, viene smentita la tesi, sostenuta dallo stesso ministro, per cui le navi delle Ong sarebbero un fattore di attrazione (pull factor) perché evidentemente i migranti partono lo stesso, anche quando non sono certi di essere raccolti in mare, tantomeno dalle navi delle Ong.
di Giovanni Fattore*
Il Fatto Quotidiano, 4 settembre 2025 Nessuna misura concreta dall’Europa su Gaza: un fallimento morale e un errore storico. In molti, in Italia e in Europa, vivono con crescente scoramento e imbarazzo quanto sta accadendo a Gaza. Nonostante la scarsa enfasi dei media - anche di quelli tradizionalmente progressisti - e le flebili reazioni dei leader politici, è ormai evidente che, a partire da una reazione comprensibile alla tragedia del 7 ottobre 2023, il governo israeliano ha intrapreso un’azione che molti osservatori internazionali definiscono senza esitazione come genocidio, accompagnata da una volontà di deportazione sistematica della popolazione palestinese. L’obiettivo sembra chiaro: cancellare ogni possibilità che i palestinesi possano avere una terra.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 4 settembre 2025 In missione verso Gaza. I deputati fanno parte di Pd, 5S, Avs. Schlein e Conte: “Il governo tuteli tutto l’equipaggio”. Questa volta la missione della Global Sumud Flotilla, la più grande di sempre da quando si tenta di rompere l’assedio israeliano a Gaza, diventerà anche un caso di politica interna. Anzi lo è già diventato. Perché dopo l’enorme mobilitazione di Genova e le promesse dei portuali del Calp (“se perdiamo il contatto con le navi anche solo per venti minuti blocchiamo tutto”) ieri quattro parlamentari italiani hanno annunciato che saliranno a bordo. Sono l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi e la collega Pd Annalisa Corrado, il deputato Pd Arturo Scotto e il senatore 5 Stelle Marco Croatti.
di Valeria Costantini
Corriere della Sera, 4 settembre 2025 Giornata di mobilitazione studentesca nazionale a sostegno della Global Sumud Flotilla: il 4 settembre studenti sotto i rettorati delle università capitoline. Come avverrà anche nel resto del paese, anche a Roma i movimenti studenteschi promuovono per giovedì una serie di proteste e iniziative in appoggio alla flotta partita da Genova per aiutare il popolo palestinese in ginocchio. Gli appuntamenti sono: alle 10 al rettorato di Romatre, poi alle 11 a Tor Vergata, alle 14.30 presso l’Ufficio scolastico regionale e poi alle 16 al rettorato della Sapienza. “Dopo giorni di raccolta di beni di prima necessità in tutta Italia, a cui abbiamo contribuito attivamente, - fanno sapere da Cambiare Rotta e Osa Roma, movimenti studenteschi dei licei e delle università - questo sabato dal porto di Genova è ...
di Mario Ricciardi
Il Manifesto, 4 settembre 2025 Quando politici e opinionisti gonfiano il petto e affermano la superiorità dei “valori occidentali” è sempre più difficile non pensare che lo stesso tipo di suprematismo è stato utilizzato in ogni parte del mondo per dare una patina morale alle peggiori nefandezze. Si può vedere facilmente il filmato, perché è stato condiviso dagli account social della Casa Bianca e diffuso dai principali organi di informazione. Le immagini sono sfocate, ma si riconosce un motoscafo che procede a grande velocità con delle persone a bordo. Poi c’è un’esplosione, e il video si interrompe con lo scafo avvolto dalle fiamme.
di Marina Catucci
Il Manifesto, 4 settembre 2025 Tribunale federale blocca l’uso dell’Alien Enemies Act per espellere dagli Stati uniti gli immigrati accusati di far parte di gang. Le giudici della corte d’appello federale del Quinto Circuito, Leslie Southwick e Irma Carrillo Ramirez, hanno bloccato l’uso dell’Alien Enemies Act, una legge del 1798 invocata da Donald Trump per espellere i migranti venezuelani accusati di legami con le gang, in quanto non hanno rilevato alcuna invasione o “incursione predatoria”, come previsto dalla legge, che ne giustifichi l’uso per accelerare l’espulsione dei migranti. La decisione era affidata a tre giudici, e solo Andrew Oldham, nominato da Trump, ha espresso il proprio dissenso sostenendo che “il presidente ha ampia autorità nel determinare quando la legge si applica”, e che i tribunali dovrebbero rimettersi a tale ...
DOCUMENTI
Articolo. "Il diritto penale in rivolta: anatomia di un nuovo tipo delittuoso", di Andrea Apollonio
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 7 settembre 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
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