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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 3 settembre 2025
di Ilaria Beretta
Avvenire, 3 settembre 2025 L’anno scorso 5.837 ristretti - numero record - hanno ottenuto dallo Stato uno sconto di pena o un indennizzo per le condizioni inumane della reclusione: un costo ipotetico di 8 milioni e mezzo. Un detenuto con obesità e una patologia cardiaca ha chiesto di poter scontare ai domiciliari la sua pena, inferiore ai quattro anni, per motivi di salute. E il Tribunale di sorveglianza di Torino, al quale era ricorso dopo un primo diniego da parte del magistrato di sorveglianza, ha detto sì: però non per la natura delle cure richieste dalla malattia che i giudici definiscono anzi “compatibili con la detenzione” bensì perché il penitenziario Le Vallette di Torino a cui l’uomo è stato assegnato versa in condizioni di sovraffollamento tali da determinare sofferenze aggiuntive ed eccessive per una persona malata.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 3 settembre 2025 Cellulari e droga in cella, rispetto alla ricostruzione del procuratore di Napoli esiste una realtà diversa: traffici frammentati, spesso gestiti da detenuti comuni, familiari e agenti infedeli. “I mafiosi controllano le carceri, arricchendosi anche dietro le sbarre e usando come manovalanza i detenuti comuni”. Così Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, in diverse interviste ha riassunto la sua visione sulla gestione dei cellulari e della droga negli istituti penitenziari. Affermazioni che fotografano un pericolo reale ma che, prese così, travalicano ciò che i fatti documentati e le indagini giudiziarie permettono di dimostrare in modo uniforme sul territorio.
di don Vincenzo Russo*
Il Dubbio, 3 settembre 2025 Oggi c’è un grido, che si leva dalle nostre carceri. Seppure spesso soffocato, esso è più volte in grado di oltrepassare quella alte mura di separazione, confine arbitrario tra buoni e cattivi, e raggiungere i pensieri e le coscienze che si muovono nella libera società. In quel grido vive lo stesso spirito che ritroviamo nelle parole bibliche che descrivono il dolore e l’angoscia del povero; queste non ricadono sulla terra inascoltate, ma salgono fino a Dio dove trovano accoglimento ed intervento: “Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce” (Sal 34,7)”.
di Diana Ligorio
Il Domani, 3 settembre 2025 “Non ho paura della terza guerra mondiale. Noi stiamo in galera e le galere non le bombardano”, Margherita tira su i grandi occhiali che le sono scivolati sul naso. Diciannove anni, è arrivata al minorile di Casal del Marmo due anni fa. Il carcere, lo chiama galera. Nelle occasioni importanti diventa istituto: “Ipm, quando c’è il direttore”. In caso di conflitto armato tra potenze invece lo chiama zona di confort. Quando è da sola con i suoi pensieri, la galera diventa caleidoscopio del tempo: piccoli frammenti del dentro e del fuori, del prima e del dopo compongono forme che si proiettano nello spazio fisico della detenzione. Il tempo in carcere è qualcosa che si vede, si tocca.
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 3 settembre 2025 Tante sono, secondo i sindacati, le persone che mancano nel garantire sicurezza dietro le sbarre. Uilpa: pochi e con carichi di lavoro disumani. Detenuti oltre quota 63mila, sovraffollamento record. Oggi gli agenti in servizio nei 192 istituti di pena italiani sono 31.000, un numero largamente insufficiente alle necessità. La pianta organica stabilita dal ministero della Giustizia segna 34.162 unità, ma il fabbisogno, visto il sovraffollamento delle prigioni e le violente tensioni che si manifestano dietro le sbarre, in realtà va assai oltre le 4mila unità che mancano (cioè il 16% del totale). È questa l’altra faccia, nascosta, del dramma carceri. Nel 2025 è stato indetto un concorso per l’assunzione di 3.246 allievi agenti, il che porterebbe a una copertura dell’organico previsto sulla carta, ma va tenuto conto ...
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 3 settembre 2025 L’abate generale dei Cistercensi, padre Lepori, e l’incontro con i detenuti. “Da loro ho imparato ad accogliere gli aspetti negativi della vita, frutto dei nostri errori, o dei limiti degli altri”. L’abate generale dei Cistercensi in dialogo con i detenuti. Un incontro che non ti aspetti, ospitato nel salone di un carcere, al quale ne sono seguiti altri che hanno generato rapporti fecondi e scoperte inattese. Cosa hanno in comune questi due mondi? La cella che - per scelta o per necessità - è la loro dimora. Ma c’è molto di più, come racconta padre Mauro Giuseppe Lepori, ticinese, dal 2010 alla guida di uno degli Ordini religiosi più antichi nella storia della Chiesa, che ebbe origine nell’abbazia di Citeaux - in latino Cistercium - in Borgogna, fondata da Roberto di Molesme nel 1098 e che oggi conta 130 monasteri nel mondo.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 3 settembre 2025 L’attacco del ministro della Giustizia a Venezia dopo la proiezione della serie tv su Enzo Tortora. “Il magistrato che sbaglia perché non conosce le leggi o le carte, o perché, per ottusità preconcetta, manda in prigione un innocente, non deve pagare con il portafoglio: deve pagare con la carriera, deve cambiare mestiere”: è duro l’attacco che il Ministro Nordio ha riservato ieri alla magistratura. L’occasione gli è stata fornita dalla proiezione dei primi due episodi di Portobello, la nuova serie diretta da Marco Bellocchio sulla vicenda di Enzo Tortora e presentata Fuori Concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia. Nel mirino del Guardasigilli ci sarebbero quei pm responsabili di “indagini frettolose” e di gip troppo appiattiti sull’accusa.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 3 settembre 2025 Il presidente dell’Anm: “Le parole di Musumeci avvilenti. Col centrodestra dialogo difficile”. “Magistrati killer? Le frasi del ministro Musumeci mi hanno avvilito, ma se posso ho una domanda anche io”. Prego. “Non ho percepito nessuno che abbia preso le distanze dalle sue affermazioni: né dal governo né dalle associazioni dell’avvocatura. Sbaglio?”. In attesa che qualcuno dell’esecutivo lo smentisca, il presidente dell’Anm Cesare Parodi accelera sul referendum (“il comitato sarà pronto tra 10 giorni”) e non abdica alle cassandre che vedono l’esito dei quesiti in salita per chi auspica il blocco delle nuove leggi in materia di giustizia: “Non credo che la partita sia chiusa”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 3 settembre 2025 La campagna di comunicazione che l’Associazione nazionale magistrati sta realizzando per contrastare la separazione delle carriere è il trionfo di slogan apocalittici e fake news. Ma il pubblico non sembra abboccare. “La riforma vuole ridimensionare la magistratura”, “lo stato di diritto sarà intaccato”, “si crea uno sbilanciamento di pesi e contrappesi”, “si arriverà inevitabilmente alla dipendenza del pm dall’esecutivo”, “il vero scopo è sottrarre i poteri forti al controllo della magistratura”. La campagna di comunicazione che l’Associazione nazionale magistrati sta realizzando sui social network per contrastare la riforma Nordio è un climax di slogan apocalittici e anche di fake news, con l’aggravante che questi vengono pronunciati direttamente dai rappresentanti della giunta del sindacato delle toghe.
di Andrea Viola*
Il Fatto Quotidiano, 3 settembre 2025 Il Coordinamento nazionale ha proclamato per il 3 settembre uno sciopero nazionale che coinvolgerà tutti gli uffici giudiziari. La macchina amministrativa per funzionare ha bisogno di queste professionalità. Il Coordinamento nazionale direttori giustizia ha infatti proclamato per mercoledì 3 settembre 2025 uno sciopero nazionale che coinvolgerà tutti gli uffici giudiziari del Paese, accompagnato da presidi e manifestazioni sul territorio. Al centro della protesta c’è sempre la bozza del nuovo Ordinamento professionale del personale non dirigenziale dell’Amministrazione giudiziaria, predisposta dal Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria e diffusa ai sindacati il 26 giugno scorso.
di Elisabetta Ambrosi
Il Fatto Quotidiano, 3 settembre 2025 Nel carcere è entrata nel 1998, tramite i malati di Aids residenti in una Casa della Caritas. “Avevo cominciato a occuparmene perché erano esclusi da tutto, a causa di un pesante giudizio etico. Ma facilmente finivano in carcere”. Laura Fersini, oggi 86 anni, è volontaria in carcere da oltre venticinque anni. Il primo “impiego” come volontaria Caritas a Rebibbia Nuovo Complesso, appunto nel reparto malati di Aids. “Dopo l’esperienza in infermeria ho voluto conoscere il carcere come problema sociale e ho cominciato il giro. Prima Casal del Marmo, minorile - dove mi hanno affidato una ragazza che poi ho seguita anche nella Casa Famiglia in cui l’hanno trasferita; poi sono passata a Rebibbia Penale, dove ci sono detenuti con condanne definitive e lunghe, infine Rebibbia Femminile; e qui mi sono fermata ...
di Ettore Saladini
La Repubblica, 3 settembre 2025 L’ex sindaco di Roma ed ex ministro torna a parlare dal carcere: “Rebibbia Nuovo Complesso è ormai al collasso finale. L’amministrazione non sa più dove mettere i nuovi giunti e le persone detenute che debbono stare in isolamento. Considerato che Regina Coeli, l’altro carcere romano, è in una condizione di sovraffollamento e di degrado ancora peggiore, possiamo dire che tutto il sistema penitenziario della Capitale rischia d’esplodere”, ha scritto in un post firmato insieme a Fabio Falbo, altro detenuto. Alemanno, detenuto a Rebibbia dal 31 dicembre 2024 per non aver rispettato gli obblighi imposti dal giudice di sorveglianza in seguito alla condanna definitiva per influenze illecite, ora punta a un intervento del ministero della Giustizia: “Attendiamo la riapertura delle Camere e la ripresa dell’attività ...
cuneodice.it, 3 settembre 2025 In Piemonte solo due posti per persone in queste condizioni. L’Osapp: “Dieci agenti della Penitenziaria impiegati a turno nel piantonamento, sottraendo risorse al personale già in sofferenza”. Dal 23 agosto occupa, piantonato, una stanza del reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale “Santa Croce” di Cuneo. L’uomo, condannato per diverse truffe, è attualmente ospitato nella struttura sanitaria in quanto in carcere mancano posti adeguati per una persona nelle sue condizioni fisiche. “Per detenuti di questo tipo in tutto il Piemonte ci sono solo due posti letto, entrambi a Torino ed entrambi occupati”, ha spiegato al TgR Rai il garante dei detenuti di Cuneo Alberto Valmaggia.
di Andrea Cascioli
cuneodice.it, 3 settembre 2025 I detenuti sono 63mila, a fronte di meno di 47mila posti disponibili. Nei primi otto mesi del 2025 ci sono stati 60 suicidi tra carcerati e operatori e 2mila aggressioni. L’emergenza carceraria torna in discussione nel Consiglio comunale di Cuneo. Se ne parlerà nella prossima seduta, fra tre settimane, grazie a un ordine del giorno presentato da Beppe Lauria del movimento Indipendenza. In provincia gli istituti penitenziari sono quattro, un record a livello nazionale, con una popolazione carceraria che ammontava a 912 persone nel marzo scorso. A Cuneo, in soli due anni, è cresciuta da 240 unità fino alle attuali 400, con la compresenza di due circuiti tra loro molto diversi, la media sicurezza e il 41 bis. Un altro fronte caldo è quello di Alba, dove i “lavori in corso” si protraggono dal 2016 ...
di Chiara Gabrielli
Il Resto del Carlino, 3 settembre 2025 Lenzuola che non vengono cambiate da due mesi, infiltrazioni d’acqua in alcuni locali e varie altre carenze igienico-sanitarie: lo denuncia il sindacato Fp Cgil, con una nota firmata da Antonino Soletta e Salvatore Bianco. Parlano di una situazione “indecorosa” nella Casa Circondariale “dove sono attualmente presenti 800 detenuti. Oltre alla situazione di sovraffollamento” che il sindacato “denuncia da tempo immemore, senza che l’Amministrazione vi abbia mai messo rimedio, si aggiunge la drammatica situazione igienico-sanitaria che si sta venendo a creare. Da circa due mesi, non si provvede al cambio lenzuola” dei detenuti “e le lenzuola disponibili” per i nuovi arrivati “sono praticamente esaurite, tanto che si sta provvedendo alla distribuzione di quelle poche lenzuola di carta disponibili”.
teleantenna.it, 3 settembre 2025 Sala Dora Bassi gremita venerdì sera per l’evento “Le dipendenze nei penitenziari”, promosso dall’associazione Dipende da me e occasione per la consegna dei riconoscimenti della prima edizione del premio letterario nazionale “inVISIBILI nell’INvisibile”. “La presenza attenta del pubblico dimostra quanto sia urgente dare risposte concrete ai problemi del sistema carcerario” ha sottolineato Michela Porta, giornalista e presidente dell’associazione. Al centro del dibattito la necessità di un lavoro integrato tra Ser.D, CSM, medicina penitenziaria e istituti di detenzione, con un’attenzione reale alla persona e ai percorsi individuali.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 3 settembre 2025 Standing ovation per i primi due episodi di Portobello, la serie tv firmata da Marco Bellocchio che attraversa l’incubo giudiziario del conduttore tv. Ci sono voluti 42 anni per rovesciare lo schiamazzo dei giornalisti all’arresto di Enzo Tortora nella standing ovation della platea che ieri si è commossa di fronte alla parabola di un uomo innocente fustigato dalla giustizia. Nove lunghi minuti di applausi hanno già sancito il successo della nuova serie tv firmata da Marco Bellocchio, Portobello, sbarcata fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con i primi due episodi. Un assaggio dell’incubo giudiziario che il Paese non ha mai voluto guardare negli occhi, dice il regista. Che racconta il dramma privato dell’uomo dentro la “cecità collettiva” di un’Italia “dapprima sgomenta e poi colpevolista”.
AFFARI SOCIALI
di Pino Di Pino*
Il Manifesto, 3 settembre 2025 Faccio l’operatore della riduzione del danno da tanto tempo, e storie in cui ho sofferto l’oppressione, mia o di un’altra persona, sono davvero tante. È difficile sceglierne una. Annibale (un nome di fantasia, ovviamente) ha quasi trent’anni. È cresciuto sui monti del bellunese con un padre rude che beveva forse troppo e una madre che combatteva chissà quale demone. La sua biografia meriterebbe un libro, ma salto direttamente a quando finisce in strada, cacciato di casa perché nella sua vita è entrata la droga. Dopo due anni di comunità, stanco di regole che sente assurde e sigarette contate, abbandona: spera nel compagno, che invece lo rifiuta. Così si ritrova di nuovo in strada, senza residenza in una città che non è la sua. Non vuole tornare sui monti: quel paesaggio lo angoscia.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 3 settembre 2025 I legali dell’ong, che aveva disobbedito al Viminale, annunciano un ricorso di urgenza. Per la nave ora c’è il rischio confisca. Due mesi di fermo amministrativo e diecimila euro di multa. È il prezzo che il governo Meloni vuole far pagare a Mediterranea per aver disobbedito - alla prima missione con la nuova nave - all’ordine di andare nel lontanissimo porto di Genova per sbarcare i dieci naufraghi soccorsi in condizioni drammatiche, quando erano già in acqua, nella notte tra il 20 e il 21 agosto. Due giorni dopo l’ong si era infatti diretta a Trapani. Dove ieri la prefettura ha deciso di applicare direttamente il secondo livello di sanzioni previsto dal decreto anti-ong di Piantedosi (il primo è un blocco di 20 giorni e una multa più bassa).
di Amos Oz*
Il Dubbio, 3 settembre 2025 “Per prima cosa vorrei presentare il mio amico e collega Izzat Ghazzawi, autore palestinese profondo e toccante, con il quale mi trovo in disaccordo su molte cose, ma cui guardo sostanzialmente come a una voce palestinese autentica, una finestra sincera sull’esperienza dolorosa del popolo palestinese nella seconda metà del secolo, nonché scrittore eccellente, un essere umano meraviglioso e, se posso dire, anche un caro amico. Izzat Ghazzawi e io abbiamo contrasti, e prospettive diverse, idee diverse. È cosa più che naturale - persino all’interno della società palestinese è difficile trovare due persone d’accordo fra loro, e più che mai nella società israeliana.
DOCUMENTI
Articolo. "Il diritto penale in rivolta: anatomia di un nuovo tipo delittuoso", di Andrea Apollonio
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 7 settembre 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI