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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 30 settembre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Angela Stella
L’Unità, 30 settembre 2025 Resa totale sulle carceri. Nei giorni in cui i suicidi dei detenuti dietro le sbarre arrivano a sessantadue, dalla politica giunge la conferma di uno stallo completo per provare ad affrontare l’emergenza sovraffollamento e autolesionismo. Infatti, venerdì scorso, il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine del suo intervento al Congresso dell’Unione Camere Penali, ha dichiarato che non si è trovato un accordo tra i partiti su un provvedimento deflattivo della popolazione detentiva: “Ho affidato alla vicepresidente Rossomando” il compito “di vagliare le possibilità, ma non è riuscita a trovare un’intesa per un testo comune”.
di Ilaria Cucchi
facebook.com, 30 settembre 2025 Sono le parole dell’agente che mi ha accolto, questa mattina, al carcere di Prato. Le avevo chiesto di spiegarmi le condizioni della struttura. Senza rispondermi, mi ha risposto. Negli occhi le ho letto tristezza, frustrazione. Senso di impotenza. Sono questi i sentimenti che si respirano in un “contenitore complesso”, come l’hanno definito altri agenti. L’acqua scende dal soffitto in ogni reparto. La struttura cade a pezzi. Le celle sono piene. E di chi, se non degli ultimi della nostra società. Un detenuto su tre ha problemi con la tossicodipendenza. Le patologie psichiatriche, ugualmente, abbondano. E badate bene, non è solo Ilaria Cucchi, a dire che non possono essere curate in carcere.
di Oliviero Mazza
Il Dubbio, 30 settembre 2025 L’Anm si oppone per sua natura alle svolte che limitano il potere dell’autorità, avvenne col codice Vassalli e il nuovo articolo 111: la storia si ripete anche oggi. Il progetto di San Giorgio, avviato con il convegno del marzo scorso da Ucpi unitamente al Centro Studi Marongiu e a qualificati esponenti dell’accademia, si pone l’ambizioso obiettivo di rifondare un processo penale accusatorio. Il percorso, in parallelo con la riforma costituzionale della separazione delle carriere, non sarà certamente semplice. Sono, infatti, di straordinaria attualità le parole pronunciate da Francesco Carrara nella prolusione pisana del 1873: “Gravissimo scoglio incontrerebbero e incontreranno tutti coloro che daranno opera ad una riforma delle nostre procedure penali, in un ostacolo che è potentissimo e soverchiante.
di Errico Novi
Il Dubbio, 30 settembre 2025 Nazareno indebolito dagli interventi di venerdì scorso al congresso dei penalisti: stavolta sarà difficile evocare la guerra santa che animò le battaglie contro il Cav. Goffredo Bettini non è un capocorrente. Eppure ha un rilievo, nel Pd, perché è una figura del tutto autonoma al pari di poche altre: viene in mente Luciano Violante, per citarne una culturalmente assai diversa. Come Bettini, anche Enrico Morando, al congresso dei penalisti, si è espresso per il sì alla separazione delle carriere. Non si può escludere che a breve altri esponenti di spessore del mondo dem, come Stefano Ceccanti, ribadiscano pubblicamente il loro disincanto rispetto all’anatema anti-Nordio. In termini strettamente politici potrà non sconvolgere il quadro: il Pd farà comunque una campagna referendaria a testa bassa per il No alla riforma.
di Antonio Gagliano
Il Dubbio, 30 settembre 2025 L’indagine per corruzione (e forse altro) contro il PM che condusse le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi è una notizia talmente sconvolgente, talmente orribile che quasi ci si augura non sia vera seppure, come mi è capitato di scrivere altre volte, mai ho creduto alla colpevolezza di Alberto Stasi. Esprimere un giudizio sulla fondatezza o meno di quella che ad oggi è solo una mera ipotesi di accusa, non sarebbe giusto. Anche nel caso del PM oggi indagato e di Andrea Sempio vale la presunzione di innocenza. Una considerazione generale è però doverosa: gli investigatori ipotizzano una condotta addirittura corruttiva che, se dovesse risultare provata, costituirebbe la più grave condotta di corruzione mai perpetrata nel nostro Paese.
di Claudia Brunetto
La Repubblica, 30 settembre 2025 “Credo ancora nella giustizia”. Alaa Faraj, condannato a 30 anni in Cassazione, in carcere da 10, ieri ha presentato a Palermo il libro in cui racconta la sua storia. La domanda più difficile arriva quasi subito: “Come stai?”. Come deve stare Alaa Faraj che per lo Stato italiano è un trafficante condannato a 30 anni e che ieri, con il primo permesso del tribunale di sorveglianza in dieci anni di carcere già scontati, era sul palco allestito nel sagrato stracolmo della cattedrale di Palermo per parlare del suo libro “Perché ero ragazzo”, pubblicato da Sellerio. Una serie di lettere ad Alessandra Sciurba, docente di filosofia del diritto conosciuta in carcere, che dopo la pubblicazione del libro ha il divieto assoluto di incontrarlo ancora. Almeno tra le sbarre.
GIURISPRUDENZA
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 30 settembre 2025 La sentenza della Suprema Corte di Cassazione: ammissibile l’impugnazione delle parti civili. La Cassazione torna a pronunciarsi su un tema delicato: la legittimazione della parte civile a impugnare quando il giudice dichiara estinto il reato per prescrizione. Con una sentenza depositata il 12 settembre 2025, la Sesta sezione penale ha stabilito che l’impugnazione è ammissibile se la qualificazione giuridica del fatto incide direttamente sull’esistenza o meno del diritto al risarcimento. Chi concorre nel reato non ha diritto al risarcimento dei danni dal reato che ha contribuito a commettere; chi è vittima del reato è invece titolare di detto diritto, evidenzia la Cassazione, ribadendo che l’interesse ad agire deve essere concreto e attuale, non meramente strumentale.
di Albertina Sanchioni
Il Manifesto, 30 settembre 2025 Il 35enne senegalese è deceduto nel carcere casertano a 24 ore dall’arresto. Il Garante dei detenuti: “Un episodio insolito, chiediamo chiarezza”. Un’altra morte in custodia dello Stato: Sylla Mamadou Khadialy, cittadino senegalese di 35 anni, è deceduto lo scorso venerdì nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, 24 ore dopo il suo arresto in circostanze da chiarire. Il garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, e quello della Provincia di Caserta, Don Salvatore Saggiomo, chiedono chiarezza su quanto accaduto. “Secondo il medico psichiatra dell’istituto, le condizioni di Mamadou erano tali da rendere inefficace una sedazione immediata in carcere, e sarebbe stato necessario un trasferimento in una struttura ospedaliera specializzata in emergenze psichiatriche acute”, ha spiegato Saggiomo.
di Attilio Nettuno
casertanews.it, 30 settembre 2025 Procura indaga per omicidio colposo. Oggi il conferimento dell’incarico al medico legale. Il garante Saggiomo: “Non andava dimesso dall’ospedale”. La Procura indaga per omicidio colposo in relazione alla morte di Sylla Mamadou Khadialy, il 35enne senegalese morto giovedì scorso dopo l’arresto eseguito dalla Polfer. In mattinata il conferimento dell’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’autopsia per accertare le cause del decesso. In sede di conferimento dell’incarico i familiari, rappresentati dall’avvocato Clara Niola, nomineranno un proprio consulente. Secondo quanto ricostruito, dopo il fermo il 35enne sarebbe stato trasferito presso il pronto soccorso dell’ospedale di Caserta dove, secondo alcune dichiarazioni, sarebbe stata somministrata una terapia farmacologica, presumibilmente un sedativo. Una circostanza segnalata alla Procura che ora dovrà fare chiarezza su tali circostanze.
di Maria Fiore
La Provincia Pavese, 30 settembre 2025 Barzotti: “Carenze strutturali e organizzative da anni, a pagare sono i detenuti più fragili e il personale”. Yassir aveva solo 21 anni e una condizione di fragilità che richiedeva attenzione. Nella notte tra venerdì e sabato si è tolto la vita in carcere, in una cella di Torre del Gallo. E ora sulla sua morte si chiede chiarezza. La deputata del Movimento 5 Stelle, Valentina Barzotti, ha depositato un’interrogazione urgente ai ministri della Giustizia e della Salute chiedere ancora una volta come i ministeri intendono gestire le enormi criticità della casa circondariale Torre del Gallo di Pavia, dove un giovane detenuto si è tolto la vita nei giorni scorsi. Da anni - aggiunge Barzotti - si segnalano carenze strutturali e organizzative, con l’assenza di psicologi in servizio h 24 e con un numero insufficiente di medici. A pagare questa inerzia sono i detenuti più fragili e lo stesso personale penitenziario”.
anconatoday.it, 30 settembre 2025 Ha preso il via lunedì 22 settembre il corso per installatori di impianti di climatizzazione residenziali destinato a 19 detenuti della Casa circondariale di Ancona. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra importanti realtà del territorio e del settore, mira a formare figure professionali specializzate, rispondendo a una precisa richiesta del mercato. Il progetto, intitolato “Ricomincio da me”, vede come capofila Bosch, con il coordinamento per la sostenibilità sociale di Rosa Antonella e lo sviluppo tecnico del corso affidato a Claudio Cairone della divisione Bosch Home Comfort. Fondamentale la sinergia con l’associazione “Seconda Chance”, rappresentata da Caterina Piermarocchi, lo studio legale LabLaw con Pietro Speziale e Gi Group, con la partecipazione di Martina Podetti, che si occuperà di orientamento al lavoro.
di Alessandro Salemi
Il Giorno, 30 settembre 2025 Oggi cala ufficialmente il sipario su Sintesi 4.0, il progetto di inclusione sociale e lavorativa per i detenuti della casa circondariale di via Sanquirico, prorogato da gennaio. Il futuro porta il nome di Sintesi 5.0, ma per il nuovo programma manca ancora la conferma dei finanziamenti da parte di Regione Lombardia. Gli auspici, però, restano positivi: con l’ok atteso a breve, il reinserimento dei detenuti potrebbe contare su percorsi più mirati e sfaccettati.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 30 settembre 2025 Si piazza al terzo posto del concorso “Orto bello”, indetto dal Comune del capoluogo lombardo, la coltivazione che da un anno allieta la casa circondariale Torre del Gallo, che ha vinto anche il premio socia, dedicato alla fotografia che ha ottenuto i like più numerosi. La direttrice: “Per noi è luogo d’incontro con la bellezza”. Che l’orto cui hanno dato vita appena un anno fa fosse bello e degno di essere valorizzato lo sapevano già, ma che fosse anche “instagrammabile”, per dirla con un neologismo oggi molto in voga, questo no: c’è tutta la soddisfazione di chi sa che si sta facendo un buon lavoro, nelle parole della direttrice dell’istituto di pena di Pavia, Stefania Mussio, che ai media vaticani racconta il segreto del successo di questo progetto, racchiuso tutto nella semplicità: “È un luogo che viene molto curato e che abbiamo desiderato tanto, per questo ha vinto”.
di Barbara Bertocchi
Giornale di Brescia, 30 settembre 2025 Consente a chi è dietro le sbarre di raccogliere fondi per aiutare Save The Children a sostenere i bambini di Gaza. Pace è “umiltà”, “ascolto”, “aver accettato i miei errori”. Pace è “dire ho sbagliato, scusa”. “L’abbraccio di mia madre è la pace”. Pensieri semplici, affidati a un cartellone affisso nella palestra di Verziano, esprimono con forza il significato che le detenute e i detenuti attribuiscono a questo concetto quanto mai attuale. “Non ho fatto pace con me stessa e guarda dove sono”, scrive una donna su un foglio in cui spicca l’immagine di un carcere. L’occasione per leggere queste riflessioni è la “colazione solidale” organizzata l’altro ieri nella casa di reclusione di via Flero con l’aiuto di realtà come Carcere e Territorio, Volca, cooperativa sociale Bessimo, Casello 11, Nitor sociale e Alborea.
parmadaily.it, 30 settembre 2025 È stato presentato in conferenza stampa lunedì 29 settembre, alle ore 11.00, presso la sede della Fondazione Cariparma a Palazzo Bossi Bocchi, il nuovo progetto dell’associazione Progetti & Teatro aps realizzato in collaborazione con Istituti Penitenziari di Parma - con il contributo di Comune di Parma, Fondazione Cariparma, il sostegno di Chiesi Farmaceutici, e con il patrocinio del Coordinamento Nazionale Teatro Carcere e di ANCT Associazione Nazionale Critici Teatrali, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma - che andrà a sviluppare e ad ampliare la proposta formativa teatrale portata avanti dagli artisti Carlo Ferrari e Franca Tragni in venti anni di attività all’interno degli Istituti Penitenziari di Parma.
di Costanza Oliva
Avvenire, 30 settembre 2025 Il Festival della Missione di Torino e Avvenire lanciano “Incontri. Strade di giustizia riparativa”, che può essere ascoltato da oggi sulle principali piattaforme di streaming. Quando la violenza spezza una vita, nessuna sentenza basta a colmare il vuoto. La giustizia riparativa nasce da qui: nel coraggio di attraversare il dolore e cercare parole che aprono invece di chiudere. È la via che prova a restituire responsabilità a chi ha ferito e voce a chi porta le ferite. Ed è il filo che tiene insieme Incontri. Strade di giustizia riparativa, il podcast in sei puntate realizzato dal Festival della Missione con Avvenire. La serie sarà presentata oggi pomeriggio nello spazio Urban Lab di Torino alle 17,30, con la vicesindaca Michela Favaro, la giudice Melania Cafiero, Antonella Baffoni, protagonista di una delle puntate, e Alessandro Galassi, co-direttore artistico del Festival della Missione.
AFFARI SOCIALI
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 30 settembre 2025 Alla lunga cadiamo nel servilismo linguistico. Gli esempi più vigorosi e deleteri vengono purtroppo dalla politica, dai media, soprattutto dalla radio che è la più vicina al parlato quotidiano. A questo punto mi chiedo: perché ci meravigliamo se poi i nostri figli e nipoti pensano che ci si debba confrontare con gli insulti e la denigrazione dell’avversario, anziché affrontarlo con la ragione, le idee, la logica, il pensiero etico? Il linguaggio parlato può essere inteso come l’espressione dello stato d’animo di un particolare periodo storico? Per chi ha un rapporto di corpo a corpo col linguaggio come succede a me, la cosa è evidente. Prima osservazione: la semplificazione linguistica. Si tende a ridurre e contrarre il discorso, non per renderlo più chiaro ma per disfarsene al più presto e passare ad altro. La fretta consumistica è diventata parte delle comunicazioni cittadine.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 30 settembre 2025 Un’ordinanza del Tribunale di Milano porta davanti alla Corte Costituzionale il sistema discriminatorio che ostacola l’accesso gratuito alle cure ai più fragili. Una recente ordinanza del Tribunale di Milano, firmata dalla dottoressa Paola Ghinoy, ha il sapore di quelle decisioni che segnano uno spartiacque nella storia del diritto. Non tanto per la sua complessità tecnica, quanto per la cruda verità che mette a nudo: nel nostro Paese esistono persone che, pur essendo regolarmente autorizzate a soggiornare, non usufruiscono dell’assistenza sanitaria gratuita. Sono gli stranieri con disabilità, titolari di permesso per “residenza elettiva”, che dal 2024 devono pagare 2mila euro l’anno per accedere al Servizio Sanitario Nazionale. La cifra non è casuale. È il risultato di una modifica legislativa che ha quintuplicato il contributo minimo richiesto, trasformando quello che era già un ostacolo in una vera e propria barriera invalicabile per chi sopravvive con una pensione di invalidità di poche migliaia di euro l’anno.
di Niccolo Nisivoccia
Corriere della Sera, 30 settembre 2025 Non c’è dubbio: gli eventi di questi ultimi anni, dei nostri giorni, potrebbero indurre a visioni pessimistiche. Il diritto è finito, morto, superato: lo si ripete da ogni parte, lo pensano in tanti. È lo spirito del tempo: pensare che non esista legge che tenga, che la forza e la violenza siano una necessità, accusare chi pensa il contrario di essere solo un’anima candida - come a dire: è la realtà, bellezza, è inutile sognare. E quindi concepirlo, il diritto, solo in senso autoritario: come se il diritto non fosse a sua volta altro che forza e violenza, come se questa fosse la sua stessa natura - intimidatoria, se non addirittura persecutoria. Non c’è dubbio: gli eventi di questi ultimi anni, dei nostri giorni, potrebbero indurre a visioni di questo genere.
di Francesco Grignetti e Ilario Lombardo
La Stampa, 30 settembre 2025 Gli attivisti continuano verso Gaza, nonostante gli appelli, nonostante l’annuncio dell’accordo tra Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, e nonostante la minaccia sempre più concreta che un altro attacco per dissuaderli possa avvenire in queste ore, prima che si avvicinino alla zona rossa militarizzata da Israele. Il punto di contatto lungo il blocco navale imposto da Israele di fronte alla Striscia è previsto tra domani notte e giovedì. Una volta lì, può succedere di tutto. Nelle triangolazioni tra l’intelligence israeliana e gli 007 di alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, emerge il timore che negli abbordaggi ci scappi il morto con effetti disastrosi. Questo è l’incubo dei servizi segreti dello Stato ebraico, rimbalzato da Bruxelles. Troppe le navi che compongono la Flotilla, una cinquantina, molte di più di tutte le altre missioni umanitarie sabotate da Israele in questi anni. In quella parola poi, “abbordaggio”, risuona tutto il terrore di rivivere la tragedia della nave Mavi Marmara, avvenuta nel 2010.
di Cecilia Perino
Il Domani, 30 settembre 2025 Crosetto: “Ci metto la firma se gli attivisti saranno solo arrestati”. Tajani: “Ho chiesto a Israele di garantire la sicurezza degli italiani a bordo”. La nave alpino si fermerà a 100 miglia dalla costa di Gaza. I parlamentari dem Scotto e Corrado: “Come abbiamo sempre detto, al primo alt dell’Idf ci fermiamo”. La proposta: creare un corridoio umanitario permanente. La missione umanitaria non si arresta, ma si moltiplicano gli incontri istituzionali nel tentativo di far deviare la rotta. La Global Sumud Flotilla continua a navigare in acque internazionali, ormai a poche centinaia di miglia dalle coste palestinesi. La flotta dovrebbe arrivare domani nella zona di intercettazione, ossia nella “zona critica”, e giovedì a Gaza. Per questo le prossime quarantotto ore saranno cruciali per determinare il destino della flotta.
di Marco Inghilleri
facebook.com, 30 settembre 2025 La politica estera non si misura soltanto nelle cancellerie, ma nei modi in cui viene raccontata, interpretata, metabolizzata dall’opinione pubblica. La vicenda della Flotilla lo dimostra in modo esemplare. Giorgia Meloni, anticipando possibili sviluppi tragici, costruisce una narrazione che serve a deresponsabilizzarla: se Netanyahu dovesse ordinare l’uccisione degli attivisti italiani, lei potrebbe giustificare l’assenza di una crisi diplomatica con Israele accusando le vittime stesse di imprudenza.
Il Dubbio, 30 settembre 2025 Il Procuratore generale della Libia, Sadiq al Sour, ha incontrato il nuovo capo della Polizia giudiziaria, Abdel Fattah Dabdub, per affrontare le criticità cruciali relative all’esecuzione delle sentenze e all’amministrazione degli istituti penitenziari. Al centro del colloquio si è posta la necessità di una revisione complessiva del sistema di correzione e riabilitazione, da attuare sia dal punto di vista istituzionale che del personale, in linea con gli standard nazionali e internazionali. Questa riforma sarà coordinata con il Centro di ricerca e formazione penale istituito dalla Procura generale, con l’obiettivo ultimo di rafforzare l’intera filiera della giustizia criminale.
DOCUMENTI
Articolo. "Chiarezza della legge e principi costituzionali", di Francesco Viganò
APPUNTAMENTI
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 5 ottobre 2025
Festival della Giustizia Riparativa (Bassano del Grappa-VI, dal 23 al 25 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI