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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 29 settembre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Vito Totire*
smips.org, 29 settembre 2025 Un giovane detenuto di 21 anni si è suicidato nel carcere di Pavia. Come ho scritto qualche giorno fa ormai le carceri non sono neanche carceri ma camere mortuarie; le scarne cronache diffuse dai media parlano di un giovane nordafricano che avrebbe manifestato “problemi psicologici” tanto da essere collocato nella sezione dei “fragili”; quanto questa collocazione sia stata effettivamente protettiva lo abbiamo visto; sorprendente che non sia ancora depositata una mozione di sfiducia in parlamento per chiedere le dimissioni del ministro Nordio.
di Alessandro Amadori
affaritaliani.it, 29 settembre 2025 Il 90% degli elettori di Centrodestra sostiene la riforma, mentre il 61% di quelli di Centrosinistra è contrario. La riforma della giustizia, con la sua proposta di separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, si avvicina al suo momento decisivo: il referendum costituzionale confermativo, previsto per la primavera del 2026. E mentre il Parlamento si avvia verso l’approvazione definitiva, l’opinione pubblica italiana si mostra profondamente divisa. Più in dettaglio, secondo un sondaggio YouTrend per Sky TG24, tra gli italiani che esprimono un’intenzione di voto, il 51% voterebbe “Sì” per confermare la riforma, mentre il 49% sceglierebbe il “No”. Un equilibrio precario, che potrebbe facilmente ribaltarsi in campagna elettorale.
di Andrea Vivaldi
La Repubblica, 29 settembre 2025 Assunti con i fondi Pnrr, lavorano al fianco dei magistrati. I contratti scadono a giugno. Sono le figure che negli ultimi anni hanno permesso in tanti tribunali di rendere più veloce la macchina della giustizia. Da quando, oltre tre anni fa, sono stati assunti a tempo determinato, si sono ridotti i tempi dei processi. E soprattutto sono stati abbattuti enormi carichi di fascicoli arretrati: migliaia di cause andate finalmente a sentenza. Eppure adesso quei lavoratori della giustizia che erano stati ingaggiati attraverso il Pnrr rischiano di non essere confermati. Il loro futuro è incerto. Ufficialmente i contratti scadranno a giugno 2026, ma il loro destino si deciderà molto probabilmente a breve, con la prossima Legge di Bilancio.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 29 settembre 2025 Il presidente dei penalisti italiani: “Il caso Torino deve farci riflettere: ormai da tempo le motivazioni hanno assunto il compito improprio di aderire ai sentimenti e alle aspettative del mondo della comunicazione”. Il tribunale di Torino ha assolto un imputato dal reato di maltrattamenti in famiglia “perché il fatto non sussiste” e lo ha condannato a un anno e sei mesi per le lesioni ai danni dell’ex moglie, avvenute il 28 luglio 2022. Una sentenza come tante altre che però ha scatenato feroci polemiche. Ne parliamo con Francesco Petrelli, presidente dell’Unione Camere Penali.
TERRITORIO
tusciaweb.eu, 29 settembre 2025 La Regione finanzia progetti di miglioramento della vita detentiva, con un budget di 250mila euro, per sostenere attività trattamentali, culturali e di benessere nelle carceri del Lazio. Scadenza domande, il 30 settembre 2025. Pubblicato l’avviso pubblico “Costruire futuro” (deliberazione n. 644 del 24/07/2025) con l’obiettivo di sostenere interventi finalizzati al miglioramento della vita dei detenuti e al loro reinserimento sociale negli istituti penitenziari del Lazio.
L’Eco di Caserta, 29 settembre 2025 Una marcia per Sylla Mamadou Khadialy, il 35enne senegalese trovato morto venerdì scorso in una cella del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), è stata organizzata per martedì 30 settembre a Caserta dal Centro sociale ex Canapificio. Il corteo partirà da Piazza Dante (ore 17.30), per muoversi fino a Piazza della Prefettura. Il 35enne era stato arrestato giovedì dalla Polizia di Stato presso la stazione ferroviaria di Caserta per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale; era accusato di aver rapinato del cellulare un uomo e colpito gli agenti della Polizia ferroviaria che cercavano di fermarlo. Prima di essere portato in carcere, Sylla era finito anche in ospedale per essere curato e calmato, essendo in forte stato di agitazione.
bresciatoday.it, 29 settembre 2025 A Brescia il tema del carcere è una ferita che non si rimargina mai. Da anni detiene il triste primato del carcere più sovraffollato d’Italia. Al 31 agosto 2024 i detenuti erano 374, a fronte di una capienza regolamentare di appena 182 posti, con un tasso di riempimento che sfiorava il 205%. Alla fine dell’anno la percentuale è salita ancora, toccando il 213%. Numeri che da soli descrivono una condizione insostenibile, cui neppure la seconda struttura cittadina, quella di Verziano, sfugge: 122 presenze per 71 posti, pari a circa il 170% della capienza. Dietro le statistiche ci sono storie quotidiane di promiscuità forzata, spazi insufficienti, diritti compressi. È questa la realtà con cui si è trovata a fare i conti la nuova garante dei detenuti, Arianna Carminati, al suo ingresso nell’istituto.
Gazzetta del Mezzogiorno, 29 settembre 2025 L’uomo era giunto al “Carmelo Magli” il giorno precedente: era considerato a “rischio lieve”. Rischiano di finire a processo la psicologa e il medico del carcere di Taranto coinvolti nell’indagine partita dopo il suicidio di un detenuto arrivato al “Carmelo Magli” solo il giorno prima del tragico gesto. La Procura di Taranto, al termine delle attività d’indagine coordinate dal pubblico ministero Rosalba Lopalco, ha infatti chiesto il rinvio a giudizio dei due professionisti. La psicologa, nella qualità di membro della equipe psichiatrica, aveva il compito di condurre un colloquio di primo ingresso con i detenuti appena arrivati nell’istituto. Dopo aver constatato che l’uomo aveva manifestato un “rischio di suicidio lieve” e ritenuto necessaria la sorveglia per evitare gesti autolesionistici, ha inviato una ...
di Giovanna A. de Manzano*
Il Piccolo, 29 settembre 2025 “È inaccettabile”: sono le parole epigrafiche di recente pronunciate da chi in carcere ci lavora da una vita, che cristallizzano la condizione attuale dei detenuti della Casa circondariale di Trieste, costretti a dormire nel “braccio”, cioè in corridoio, perché non vi è più spazio neppure in quelle celle già sature di corpi, di degrado e di sofferenza. La capienza massima che le nostre carceri sopportano, a Trieste come in Italia, è ampiamente superata si parla de1140% in più della capienza effettiva, con ben 62 suicidi da inizio anno.
di Fabio Paravisi
Corriere della Sera, 29 settembre 2025 “Sono stato 25 anni in carcere, questa ormai è casa mia”. Ai margini della più grande area di sosta dello scalo di Orio al Serio, auto abbandonate diventano rifugio di disperati. Il racconto: “Sono stato in prigione per omicidio, da 7 anni abito qui”. “Non andare dietro la Ford”, avverte. C’è una buona ragione: “Ci sono i topi morti e poi ti gratti tutto”. Si strofina un braccio per dare l’idea. Sessanta chili d’uomo e sessant’anni portati in modo impietoso, tatuaggi sbiaditi, pochi denti, l’alluce sinistro perso per il diabete, vive nell’angolo più lontano del parcheggio P3 dell’aeroporto di Bergamo tra la Ford coi topi morti, a fianco delle altre auto ridotte a rottami, discariche e alloggi di fortuna. Ci abita da sette anni, racconta, dopo averne fatti venticinque in carcere.
ciranopost.com, 29 settembre 2025 Progetto laboratorio di Teatro Altrove della Compagnia Sala Prove del Teatro Kismet a cura di Lello Tedeschi presso l’Istituto Penale per i minorenni ‘Fornelli’ di Bari. Nel carcere minorile di Bari, in una sala attrezzata chiamata Sala Prove, il Kismet cura un Laboratorio Permanente di Teatro (in) Carcere in cui convergono formazione, produzione e ricerca, per un’attività che coinvolge giovani detenuti e giovani attori esterni in formazione in un percorso di ricerca teatrale integrata che produce spettacoli professionali aperti al pubblico esterno.
estense.com, 29 settembre 2025 Venerdì 3 ottobre, nell’ambito del programma “Intanto a Ferrara” del Festival di Internazionale, presso la Casa Circondariale di via Arginone si terrà la terza edizione dell’iniziativa dal titolo “La città incontra il carcere”. Lo scopo di questo incontro, aperto al pubblico, è quello di creare occasioni di comunicazione e di crescita fra le persone, di far conoscere alcune fra le diverse attività rieducative in atto all’interno dell’istituto penitenziario ed il giornale del carcere Astrolabio che, come tanti altri progetti di valenza sociale, è finanziato dal Comune di Ferrara attraverso le risorse del fondo sociale regionale.
Ristretti Orizzonti, 29 settembre 2025 La gravità della situazione nella striscia di Gaza ci ha motivato ad aderire al progetto del movimento nazionale “Artisti tessili per la Palestina”: la biblioteca femminile della Casa Circondariale di Montorio si è così trasformata in un laboratorio di “ricamo poetico”, dove le donne detenute ricamano, con filo nero su piccoli rettangoli di tessuto bianco, i nomi di cinquanta bambini palestinesi (che ci sono stati assegnati dalle coordinatrici del progetto) uccisi durante il conflitto in atto con Israele, come forma di commemorazione e di resistenza.
di Filippo Femia
La Stampa, 29 settembre 2025 Il progetto “Inchiostro su strada” del tatuatore: “Tratti primitivi ma autentici, quella poesia va tramandata”. Giulio Grosso, 33 anni, è un tatuatore torinese. Quando esce dallo studio dove lavora, imbraccia la macchina fotografica e si trasforma in qualcosa a metà strada tra un archeologo e un antropologo dei tatuaggi. Va a caccia di quelli realizzati nelle carceri tra gli Anni ‘60 e gli ‘90. “Si tratta di disegni grezzi e artigianali, ma poetici. Il mio obiettivo è documentarli per mantenerli in vita: a breve scompariranno e non saranno più replicabili”, spiega. Una passione, la sua, nata quasi per caso. La scintilla? “Facevo il corriere Amazon e frequentavo le zone periferiche delle città - ricorda -. Durante le pause sono rimasto stregato dal tatuaggio di un anziano, ho iniziato a parlare con lui e ho ...
AFFARI SOCIALI
di Carlo Verdelli
Corriere della Sera, 29 settembre 2025 Assistiamo al fenomeno di ideologie che, proprio nel nome di Dio, si cimentano a benedire posizioni e scelte che niente hanno a che fare con lo spirito evangelico. Mentre il mondo scivola verso il rischio catastrofico di un’altra grande guerra, con una irresponsabilità di atti e minacce che ci avvicinano al superamento del confine di non ritorno, prende sempre più corpo una impetuosa corrente d’odio che attraversa sia la scena internazionale sia quella dei singoli Stati, Italia compresa. E uno dei collanti di questa crescente e rabbiosa intolleranza sembra diventato la croce. Non una qualsiasi: la croce di Cristo.
di Maurizio Maggiani
La Stampa, 29 settembre 2025 Sono nati da una generazione picchiata, brutalizzata, torturata e sconfitta. Non hanno maestri, solo ispirazione. Sarà mai che il lupo abiterà con l’agnello e il leopardo giacerà col capretto? Per il leopardo non metterei la mano sul fuoco, tanto per cominciare di leopardi non ne ho mai visti e ne ho sentito parlare molto poco, riguardo al lupo invece ho una qualche attesa che il profeta Isaia possa non aver fatto solo che uno strano sogno. A questa ardita considerazione sono pervenuto di buon mattino, proprio mentre sui media fiammeggiava il memorabile discorso del presidente Trump all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
di Massimo Cacciari
La Stampa, 29 settembre 2025 Torna il clima della Belle Époque, quando il conflitto all’orizzonte era considerato inevitabile e non si lottava per evitarlo. Viviamo un’epoca in cui la sproporzione tra le tragedie che colpiscono interi popoli e le nostre parole è ormai tale che solo ad aprir bocca sembra di mentire. Che vale intendere, interpretare, ricercare cause e nessi storici di fronte a donne e bambini trattati come eserciti nemici in fuga? Neppure si prova vergogna a discettare sul nome più adatto per definire la “cosa” - chiamarla genocidio o ricostruzione immobiliare delle spiagge di Gaza non ne sposta di uno iota l’orrore. Io temo che essa, proprio nella sua violenza, dica del vuoto che sta tutti inghiottendo, che questo sia il suo vero nome. Il vuoto può contenere certo, ancora invisibili, i germi di nuovi organismi e nuovi ordini ...
di Elena Molinari
Avvenire, 29 settembre 2025 Ignorato l’appello di Guterres a “lavorare come un’unica entità”. Liti e minacce dalla platea di New York. Il mese prossimo le Nazioni Unite, nate dalle macerie della Seconda Guerra mondiale, compiranno 80 anni mentre una guerra dilania il cuore dell’Europa da tre anni e mezzo, Gaza è sotto le bombe da due, il Sudan è lacerato dalla guerra civile, la rivalità tra Stati Uniti e Cina cresce e il risentimento del Sud del mondo verso il Nord amplia la frattura fra Paesi ricchi e poveri. L’apertura dell’Assemblea generale a New York la scorsa settimana non ha risposto all’invito urgente del segretario generale António Guterres ai Paesi membri di “lavorare come un’unica entità” per intraprendere “azioni multilaterali per la pace e la prosperità del pianeta”.
di Mario Capanna
L’Unità, 29 settembre 2025 Dall’Inghilterra alla Francia la mobilitazione ha portato al riconoscimento della Palestina. In Italia no, ma alla lunga le battaglie giuste ripagano chi le combatte. Il 22 settembre 2025 rimarrà “albo signanda lapillo dies”: nella coscienza del nostro popolo un “giorno da sottolineare con una pietruzza bianca” sul calendario, per la grandiosa mobilitazione pro Palestina in quasi tutte le città. Con altissima partecipazione di giovani, studenti, lavoratori, famiglie. L’onda è cresciuta lentamente, ma oggi la questione palestinese sembra muovere finalmente le coscienze, in modo per certi aspetti analogo alla ribellione del 1968 contro l’infame guerra di aggressione americana al Vietnam.
di Giovanni Legorano
Il Domani, 29 settembre 2025 Gli attivisti puntano su Gaza, Tel Aviv avverte: “Solo dei provocatori”. Il ministro della Difesa ha incontra Delia e le altre esponenti del movimento ribadendo loro le sue preoccupazioni riguardo all’incolumità dell’equipaggio: “Gravi pericoli non gestibili”. Il giorno prima dell’atteso incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti ha ostentato ottimismo. “Abbiamo una vera opportunità di grandezza in Medio Oriente” ha detto Donald Trump, senza però dare molti dettagli o tempistiche, rispetto al suo piano di pace per Gaza. “Siamo tutti a bordo per qualcosa di speciale, per la prima volta in assoluto. Ce la faremo”.
di Will Berry*
L’Unità, 29 settembre 2025 Avevo 11 anni nel 1997 quando Geoffrey West sparò e uccise mia madre, Margaret Parrish Berry, mentre rapinava la stazione di servizio di Attalla dove lavorava. Il signor West è stato condannato a morte per l’omicidio di mia madre. La data della sua esecuzione è fissata per il 25 settembre. Ma non voglio che lo Stato dell’Alabama lo uccida. Questo non riporterà in vita mia madre; non farà che aumentare il dolore con cui convivo dalla notte in cui è stata colpita. Credo ci sia un modo migliore. Mia madre era la persona che amavo di più al mondo. La sua assenza e il modo insensato in cui è morta hanno gettato una lunga ombra sulla mia vita. Ciononostante, le settimane trascorse da quando ho appreso che il governatore Ivey aveva fissato una data per l’esecuzione del signor West sono state tra le più ...
di Luca Tomassoni
Il Messaggero, 29 settembre 2025 Il punto su cui si chiede chiarezza è il tratto di segnaletica stradale a terra che divide le carreggiate. È una perizia “distorta e non accurata” a tenere ancora in carcere Michele D’Angelo, il professore di Biologia dell’Università dell’Aquila detenuto da un mese e mezzo a Fier, in Albania, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente mortale la sera dell’8 agosto scorso. La Procura non lo accusa di omissione di soccorso come circolato nelle prime ore, bensì soprattutto di violazione delle norme della strada. Ma nelle sue memorie difensive, l’avvocato del docente, Toto Avdiaj, smonta punto per punto quanto dichiarato dagli esperti incaricati dalla procuratrice di Fier. E punta sulla verità che arriva dalle immagini collegate a un video dell’incidente.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 settembre al 5 ottobre 2025
Convegno. "50 Anni di Ordinamento penitenziario: a che punto siamo?" (Firenze, 29 settembre 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
Festival della Giustizia Riparativa (Bassano del Grappa-VI, dal 23 al 25 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI