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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 28 settembre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
rainews.it, 28 settembre 2025 “I suicidi in carcere sono un fardello di dolore e anche negli altri Paesi non è che vada meglio, anzi peggio, ma questa non è una giustificazione né un’attenuante”. Lo ha detto il ministro di Giustizia, Nordio, al congresso Ucpi. “Non c’è relazione tra sovraffollamento e suicidi, casomai favorisce l’aggressività, altrettanto allarmante. Suicidi dovuti a solitudine, disperazione, spesso avvengono vicini alla liberazione: disagio di chi sta per uscire senza speranza. Il sovraffollamento non è dovuto a nuovi reati: 20% in attesa di giudizio”
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 settembre 2025 Il Guardasigilli rivendica la riforma della separazione delle carriere ma incassa cori di disapprovazione dai penalisti italiani. Secondo giorno di Congresso per l’Unione Camere Penali. Fuori al Teatro Bellini piove, quindi tutti dentro a sentire l’intervento del Ministro Nordio che si collega da casa sua. Il Guardasigilli, se ha avuto gioco facile nel rivendicare il lavoro svolto sulla riforma della separazione delle carriere, ha dovuto però incassare due contestazioni dai penalisti guidati da Francesco Petrelli. La prima volta quando ha sostenuto che “non c’è collegamento tra sovraffollamento e suicidi”.
Italpress, 28 settembre 2025 “Come presidente del Senato mi sono preoccupato della situazione che ho trovato nelle carceri e il tema che ho cercato venisse affrontato è quello del sovraffollamento. Ho trovato nel Governo comprensione sul problema e anche impegno ad affrontarlo con un sistema carcerario più adeguato. Ma La mia preoccupazione rimane sui tempi. Non ho minimamente alcun dubbio che il governo voglia affrontare questo tema, ma nelle more qualcosa bisogna fare”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine del XX Congresso delle camere penali italiane, a Catania. “Allora - ha spiegato - ho cercato in sede di capigruppo di stimolare un provvedimento che fosse comune a tutti i gruppi, che potesse aiutare in questa fase a rendere più agevole lo stato di detenzione anche trasformandola dal carcere in abitazione perché sempre detenzione è.
GIURISPRUDENZA
di Giuseppe Baglivo
ilvibonese.it, 28 settembre 2025 Importante decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano in materia di 41 bis, l’articolo dell’ordinamento penitenziario che regolamenta il c.d. carcere duro. Il giudice ha infatti accolto il reclamo del detenuto Francesco La Rosa, 54 anni, di Tropea, per come prospettato dall’avvocato Sandro D’Agostino, ed ha ribadito i confini di applicazione del “carcere duro” (41 bis) per tutti i detenuti sottoposti a tale regime di restrizione speciale. A Francesco La Rosa - sottoposto al 41 bis - sinora non era stato possibile fruire di quattro ore d’aria al giorno nel carcere dove si trova detenuto, nonostante una recente sentenza della Corte Costituzionale statuisca ciò per tutti i detenuti sottoposti al 41 bis.
TERRITORIO
parmatoday.it, 28 settembre 2025 “Abbiamo terminato in mattinata il lavoro di monitoraggio relativo alle camere di sicurezza presenti nei presidi delle forze di polizia della città di Bologna”. A darne notizia è il garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri. Le camere di sicurezza sono luoghi in cui la persona in stato di arresto - ad esempio, per un arresto in strada - viene trattenuta (per massimo 48 ore) prima di comparire davanti a un giudice.
di Maria Fiore
La Provincia Pavese, 28 settembre 2025 Il giovane detenuto era entrato in carcere pochi giorni fa. Subito soccorso e portato in ospedale ma non ce l’ha fatta. Ancora un suicidio in carcere a Torre del Gallo: è il 14esimo in quattro anni, partendo dal 2021, l’anno nero delle morti in cella nella casa circondariale di Pavia. Il detenuto che si è tolto la vita aveva solo 21 anni ed era entrato in carcere da pochi giorni. Per mettere in pratica il suo gesto ha usato le lenzuola della branda nella sua cella, verso la mezzanotte di ieri: gli agenti della penitenziaria si sono accorti di quello che stava accadendo e hanno dato subito l’allarme. Gli operatori hanno tentato di rianimarlo ma il giovane è morto durante il trasporto in ospedale.
napolitoday.it, 28 settembre 2025 Sylla Mamadou non era solo “un detenuto senegalese”. Era un ragazzo di 35 anni, un lavoratore, un fidanzato. Ad appena 24 ore dal suo arresto è morto in una cella. La sua vita, i suoi sogni, il suo futuro non possono svanire nel silenzio delle mura carcerarie. È morto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 35enne senegalese Sylla Mamadou, arrestato giovedì 25 settembre dalla polizia con le accuse di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione della polizia, quella mattina l’uomo - sarto dell’azienda Isaia & Isaia di Casalnuovo, e residente a Casagiove con la fidanzata italiana - si era recato alla stazione ferroviaria di Caserta per andare a lavoro.
di Guido Garau
cagliaritoday.it, 28 settembre 2025 La decisione di destinare il penitenziario sardo al regime duro - stando a quando scrive il ministro della Giustizia Carlo Nordio - risale al 2009, sotto le presidenze Cappellacci e Berlusconi. Ora Roma tira dritto e accelera: entro il 2026 i primi trasferimenti dei mafiosi. Il carcere di Uta si prepara a diventare la nuova fortezza del 41-bis, il “carcere duro” per i boss mafiosi. Lo annuncia il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con il rigore di un notaio, rispondendo a un’interrogazione della deputata sarda Francesca Ghirra.
modenatoday.it, 28 settembre 2025 Un detenuto di 24 anni si è tolto la vita nel carcere Sant’Anna di Modena accendendo nuovamente i riflettori su una situazione carceraria sempre più insostenibile a Modena. “Con questo episodio, salgono a cinque i suicidi in carcere dall’inizio dell’anno - un dato che evidenzia una crisi strutturale ormai cronica. Sovraffollamento, personale penitenziario ridotto all’osso, mancanza di supporto psicologico e condizioni di vita degradanti sono elementi che contribuiscono a rendere il carcere, per molti, un luogo di disperazione”, spiega la Cgil.
di Luca Bonzanni
Avvenire, 28 settembre 2025 Di reati, loro, non ne hanno commessi. D’altronde sono bambini, a volte di pochi mesi e al massimo entro i sei anni d’età, eppure la loro quotidianità è delimitata dal perimetro di una cella e, tra ore d’aria e attività trattamentali, al massimo dalle mura del penitenziario. Se si guardasse alla fredda contabilità, i dati apparirebbero residuali; ma ci sono storie e vite, dietro quelle cifre. A fine agosto, stando alle ultime rilevazioni del ministero della Giustizia, nelle carceri lombarde erano ospitate anche quattro madri con i propri figli, cinque bimbi in tutto perché in un caso i piccoli al seguito della mamma erano due. Succede in particolare a Milano: tre madri, con cinque pargoli, erano a Bollate; un’altra donna, con un solo bimbo, a San Vittore.
La Nazione, 28 settembre 2025 Visita in “San Giorgio” promossa dalla Camera penale insieme a giudici ed esponenti della società civile. “Il periodo estivo è il più critico”. La visita in carcere è stata organizzata dalla Camera Penale di Lucca, che martedì scorso ha effettuato per il secondo anno consecutivo la visita alla Casa Circondariale di Lucca invitando la società civile e coinvolgendo anche i giudici che hanno aderito con entusiasmo. Sono intervenuti gli ordini professionali dei Farmacisti, degli Architetti, dei Commercialisti e degli Avvocati, oltre ad alcuni giudici del Tribunale di Lucca.
di Dafne Roat
Corriere del Trentino, 28 settembre 2025 Presidente Arno Kompatscher ha firmato il protocollo d’intesa per l’istituzione del Centro per la giustizia riparativa. “La giustizia non è solo punizione. Vogliamo trasformare la risposta al reato in un’occasione di ricomposizione e ricostruzione dei legami sociali”. Le parole del presidente della Regione Arno Kompatscher sono esemplificative del significato della giustizia riparativa e di un progetto che vuole “restituire dignità alle vittime” dando nel contempo una chance di riscatto, di reinserimento sociale, a chi ha sbagliato.
La Nazione, 28 settembre 2025 Appuntamento speciale martedì 30 settembre alle ore 17 all’Oratorio degli Angeli Custodi, in via degli Angeli Custodi, 30 a Lucca, con lo spettacolo “Sbarre di solitudine - Vite spezzate in una prigione di ombre” dedicato al pianeta carcere e ai drammi che in quello si consumano. Un evento organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Lucca e dal suo Comitato Pari Opportunità in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Pera e con il coinvolgimento delle Associazioni maggiormente rappresentative dell’Avvocatura lucchese (Camera Penale di Lucca, Camera Civile di Lucca, Aiaf Toscana Sezione di Lucca, Aiga Sezione di Lucca, Ondif e Associazione Pratica Collaborativa).
velaveneta.it, 28 settembre 2025 Il 7 ottobre al ristorante Zinzendorf di Opicina una speciale cena di pesce preparata da detenuti formati nel progetto “Slow gusto”, con parte del ricavato destinato a DOC - Docenti per l’Istruzione in Carcere. L’edizione 57 di Barcolana si arricchisce di un nuovo evento che unisce inclusione, solidarietà e alta cucina. Nasce infatti “Fuori Menù”, una cena speciale in programma il 7 ottobre presso il nuovo ristorante Zinzendorf di via Nazionale a Opicina. Protagonista della serata sarà una brigata di detenuti della Casa Circondariale di Trieste, che dopo un percorso di formazione professionale prenderà posto ai fornelli per proporre un menù di pesce aperto al pubblico. L’iniziativa rientra nel progetto “Slow gusto: tecniche di cucina marinara”, finalizzato al reinserimento sociale attraverso la valorizzazione delle competenze e dell’impegno.
di Simona Buscaglia
Corriere della Sera, 28 settembre 2025 Fuori dalla finestra le piogge torrenziali segnalano la fine dell’estate. In un pomeriggio di settembre, in una sala biblioteca ben fornita sfilano titoli tradotti in tutte le lingue: dall’arabo al cinese, dall’albanese all’inglese fino al francese. Un ragazzo di circa trent’anni stringe tra le mani un volume dal titolo “Le condizioni ideali”, di Mokhtar Amoudi. Sopra di lui una scritta, “Io amo leggere”; intorno, una sala piena di persone sedute in attesa. Qualcuno si saluta: “Ah, ci sei anche tu? Sei carico e contento?”, dice uno. “Siediti qui vicino a me. Sai, non riesco tanto a parlare, mi hanno operato da poco e mangio ancora solo yogurt e banane. Scriverò le domande su un foglietto”. C’è chi scarta una caramella alla menta e la offre al vicino: “Ne vuoi una?”.
di Cristina Taglietti
Corriere della Sera, 28 settembre 2025 Cancellazioni, mancati inviti, esclusioni: sono forme di censura su cui periodicamente anche l’Italia si trova a dibattere. In questi ultimi anni diverse sono state le occasioni di polemica riguardo alla libertà di espressione che hanno coinvolto artisti, scrittori, attori, non soltanto nei Paesi autoritari, dove la carcerazione è all’ordine del giorno, ma anche nelle democrazie. È lecito dunque chiedersi quale posto occupa oggi l’intellettuale nello spazio pubblico. Quanto il potere politico è disposto a riconoscergli un ruolo di interlocutore critico?
di Gustavo Zagrebelsky
La Repubblica, 28 settembre 2025 Un giovane migrante libico, accusato di essere uno scafista e condannato a trent’anni, pubblica un volume in cui racconta la sua storia. Esempio di un paradosso giuridico da risolvere. Le osservazioni seguenti nascono dalla decisione di un giudice (la Corte d’appello di Messina) confermata dalla Corte di Cassazione, che ha negato il giudizio di revisione di una sentenza di condanna a una pena pesantissima (trent’anni di reclusione) di un ragazzo libico, Alaa Faraj, trovatosi coinvolto in una delle tante tragedie della rotta mediterranea dei barconi di migranti.
di Laura Antonini
Corriere Fiorentino, 28 settembre 2025 In arrivo la nuova rassegna dello “Schermo dell’Arte” che coinvolge le periferie. Lavoro, violenza di genere, carcere e migrazioni: alcuni dei temi cruciali della società contemporanea diventano spunto di dibattito e riflessione di Moving Archive - Film e libri per leggere il presente che con proiezioni, incontri con artisti e presentazioni di libri coinvolgerà il pubblico dal 2 al 31 ottobre in tre biblioteche della periferia di Firenze. BiblioteCaNova Isolotto (Quartiere 4), Biblioteca Mario Luzi (Quartiere 2), Biblioteca Villa Bandini (Quartiere 3) sono i luoghi scelti per il progetto de Lo Schermo dell’Arte realizzato con Fondazione Cr Firenze - nell’ambito del Bando Partecipazione Culturale/Periferie e con il coinvolgimento dello scrittore Simone Lisi coadiuvato da Valeria Mancinelli e Alessandra Fredianelli e associazioni studentesche di volontari.
di Leonardo Becchetti
Avvenire, 28 settembre 2025 Il modo in cui concepiamo la libertà incide su di noi e sulla collettività. Quanto siamo disposti a concedere? I casi della pandemia e della transizione ecologica. Dietro le tragedie che si stanno consumando oggi nel mondo ci sono radici più profonde dei capricci di alcuni potenti. Il modo in cui concepiamo la libertà, anche se non tutti ne sono consapevoli, incide in maniera decisiva sulla nostra soddisfazione di vita nonché sul benessere (o sul malessere) della collettività. La questione viene sistematicamente alla ribalta in tutte quelle circostanze nelle quali si chiede un sacrificio alla libertà personale in nome di un interesse comune. I due casi più evidenti recenti sono stati quelli della pandemia e della transizione ecologica.
di Sara Bettoni
Corriere della Sera, 28 settembre 2025 “I tagli, i vestiti, la solitudine: i segnali per intercettare il malessere”. Secondo l’Oms la stima è per difetto: potrebbero essere 250 mila gli adolescenti lombardi in difficoltà. Il primario: “Evitare di riversare la propria esperienza sui figli”. Il nodo della scuola: “Sulla scelta del corso di studi serve una mediazione tra famiglia e ragazzino”. Circa 150 mila bambini e adolescenti con disturbi neuropsichiatrici e neurologici curati in Lombardia l’anno scorso, di cui 124 mila assistiti negli ambulatori e 28 mila finiti in pronto soccorso. Ma secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità il bisogno potrebbe riguardare fino a 250 mila ragazzi. Come intercettare allora i segnali del disagio silente, prima che la situazione esploda? Alessandro Albizzati, primario all’Asst Santi Paolo e Carlo, ci aiuta a riconoscere i campanelli d’allarme a cui genitori, insegnanti e nonni devono fare attenzione.
di Albertina Sanchioni
Il Manifesto, 28 settembre 2025 Un cavallo azzurro di cartapesta torna a farsi simbolo di libertà e diritti, questa volta davanti ai Centri di Permanenza per il rimpatrio (Cpr). Marco Cavallo, la grande “macchina teatrale” realizzata nel 1973 da Giuliano Scabia e Vittorio Basaglia, cugino di Franco, insieme agli internati dell’ospedale psichiatrico di Trieste, è riapparsa ieri in un corteo rumoroso partito da Fiera di Roma verso il Cpr di Ponte Galeria. “Come negli anni Settanta si abbattevano i cancelli dei manicomi, oggi dobbiamo guardare oltre le reti dei Cpr e osservare quello che ci viene impedito di vedere: persone, vite, sogni interrotti”, hanno spiegato gli organizzatori del Forum salute mentale e della rete Stop Cpr Roma.
di Valerio Cuccaroni
Corriere della Sera, 28 settembre 2025 Simbolo delle lotte degli anni 70, nato dall’amicizia tra il drammaturgo Giuliano Scabia, Franco Basaglia e il cugino pittore e scultore Vittorio, il celebre cavallo blu ha contribuito a superare i manicomi, imponendo un nuovo modo di trattare i pazienti psichiatrici. Ora è giunto a Roma, davanti al Cpr di Ponte Galeria, per chiedere la chiusura dei centri e l’abolizione della detenzione amministrativa. Presente anche il fratello di Moussa Balde, morto nel Cpr di Torino. Marco Cavallo ha ripreso a galoppare, dopo cinquant’anni, e oggi è apparso a Roma, davanti al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria. Simbolo delle lotte degli anni Settanta, Marco Cavallo è un cavallo blu, nato nel 1973 dall’amicizia tra il drammaturgo Giuliano Scabia, che all’epoca insegnava al DAMS di Bologna ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 settembre 2025 L’invasione della “droga dei poveri” ha destabilizzato i servizi per le tossicodipendenze, europei e non solo, costringendoli a ripensare se stessi e le politiche di Riduzione del danno. Palermo è stata la prima città italiana investita dal fenomeno. Al di là di “qualche fantasiosa allucinazione collettiva - che per adesso fortunatamente continua a rimanere tale - sull’arrivo del fentanyl nel nostro Paese”, e oltre i martellanti allarmi sull’ondata di cannabis in versione “droga pesante”, c’è una verità che non è al servizio diretto della dottrina proibizionista. “La verità è che le strade delle città italiane sono invase dal crack”.
di Andrea Malaguti
La Stampa, 28 settembre 2025 Il costituzionalista: “Odio e orrore sono fratelli, dopo c’è solo la guerra. Il 7 ottobre non giustifica il massacro degli innocenti. L’omicidio Kirk? Nessuno può essere ucciso per le sue idee”. La libertà di parola al tempo dell’odio. Da Charlie Kirk a Bibi Netanyahu, da Donald Trump a Giorgia Meloni, dalla Flotilla alle Università. Che cosa possiamo dire senza essere accusati di alimentare lo scontro? In quale luogo siamo liberi di esprimerci senza timori? Esiste un principio morale al quale ancorarci? O a guidarci è soltanto il caos? Pieno di dubbi, suono il campanello di Gustavo Zagrebelsky. Mi sembra il posto migliore per affrontare la questione. Una grande tavola di legno, molti libri, i codici, un pianoforte, gli spartiti, le idee che scorrono ed un dubbio atroce: non ci servirà un’altra guerra per fare ripartire la fabbrica della democrazia?
di Alessandro De Angelis
La Stampa, 28 settembre 2025 L’ex presidente della Camera: “La Flotilla dovrebbe fermarsi per evitare rischi? La discussione, così posta, rovescia le responsabilità. Il problema non è la Flotilla ma Israele. E le rovescia per una ragione semplice: quella missione rappresenta la rottura di un canone anche piuttosto ipocrita. Sanzioni, rottura degli accordi commerciali, alcuni neanche il riconoscimento dello Stato di Palestina. Non c’è corrispondenza tra condanna e azione. Al massimo è consentito l’obiettivo caritatevole degli aiuti o l’invio, sacrosanto, di una fregata. Ma siamo sempre sotto il livello necessario, che implicherebbe uno scontro, ovviamente politico, con Israele. Dentro questa missione c’è dunque una supplenza verso una politica che ha disertato”.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 28 settembre 2025 Le imbarcazioni riprendono la missione nonostante l’ultimo tentativo di mediazione. La telefonata del ministro alla portavoce Maria Elena Delia. “Vanno avanti. Ci fosse mio figlio a bordo gli direi di non andare”. Occhi e voce bassa, Antonio Tajani annuncia così che è andato male anche l’ultimo tentativo di convincere i partecipanti italiani alla missione della Global Sumud Flotilla a non proseguire. Dopo la disponibilità espressa da tutte e due le parti alla fine la telefonata tra il ministro degli Esteri e la portavoce italiana, Maria Elena Delia, è arrivata in serata. Altri contatti ci potrebbero essere oggi. “È molto pericoloso. Ho chiesto più volte agli israeliani la rassicurazione che non ci siano atteggiamenti violenti. Ma io non so chi c’è a bordo delle navi”, spiega Tajani. E il sospetto che tra loro ci siano ...
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 28 settembre 2025 “Chiediamo un incontro urgente con il presidente della Repubblica”. All’indomani dell’intervento di Mattarella sulla Global Sumud Flotilla, Marcello Amendola, segretario generale della Cub (uno dei sindacati di base che ha organizzato lo sciopero dello scorso 22 settembre) ha scritto al Quirinale per chiedere un altro intervento pubblico. Questa volta per “sollecitare il governo italiano e quelli europei a dare concreta attuazione a ciò per cui le componenti e i componenti della Gsf stanno esponendo a rischio le proprie vite: chiedere ai 44 stati di cui sono cittadini di far cessare le morti per fame, l’illegittimo blocco navale, i bombardamenti, cui la popolazione civile è sottoposta indiscriminatamente da quasi due anni”.
DOCUMENTI
Articolo. "Quali verità nel diritto penale?", di Vincenzo Pacileo
Articolo. "Dal carcere a una vita piena e indipendente: la mia storia", di Emilia Vento
Comunicato stampa: "Associazione Self Help San Giacomo, 30 anni di cittadinanza"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 settembre al 5 ottobre 2025
Convegno. "50 Anni di Ordinamento penitenziario: a che punto siamo?" (Firenze, 29 settembre 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
Festival della Giustizia Riparativa (Bassano del Grappa-VI, dal 23 al 25 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE