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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 27 settembre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 27 settembre 2025 L’indifferenza della maggioranza sulle carceri. Naufraga senza neppure passare in commissione, la proposta del presidente del Senato La Russa contro il sovraffollamento nelle carceri (domiciliari ai detenuti con residuo di pena inferiore a 18 mesi) trascritta in un testo dalla vicepresidente Anna Rossomando (Pd). Ieri, a sorpresa, La Russa ha decretato il naufragio dell’iniziativa, malgrado le aperture dell’opposizione. “Nella prossima capigruppo dirò che ciascun gruppo rimane libero di assumere, se lo ritiene, iniziative”, ha detto a Catania a margine del congresso dell’Ucpi.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 settembre 2025 Un grande “hub” del dibattito sulla giustizia, a partire dalle carriere separate: è il senso del congresso Ucpi a Catania. Da Sisto, Pinelli e Greco appelli per la riforma La Russa: “Carcere, niente intesa: ma si intervenga”. La bellissima cornice del Teatro Bellini di Catania ha ospitato ieri la prima giornata del XX congresso ordinario dell’Unione Camere penali, che si concluderà domani. Oggi interverrà in vide collegamento il guardasigilli Carlo Nordio. Nonostante lo sciopero dei voli, moltissimi gli avvocati arrivati nel capoluogo siciliano per ritrovarsi tutti insieme l’ultima volta prima del referendum sulla separazione delle carriere, tema obbligatorio e centrale dell’assise.
di Giulia Ribaudo
Il Foglio, 27 settembre 2025 Nel tempo trascorso in carcere, si dissolve la distinzione tra chi dà e chi riceve, e quasi anche quella tra chi viene premiata e chi punita. C’è la cura del danno, c’è una sorellanza disordinata e imperfetta che crea relazioni difficili da trovare altrove, perché sono spogliate dalle convenzioni della vita libera. L’incontro di fragilità diverse e lei che dice: “Di’ la verità, noi siamo il tuo alibi”. La Casa di reclusione femminile di Venezia si trova sull’isola della Giudecca, in Fondamenta delle Convertite. Per raggiungerla prendo il vaporetto della linea 2, scendo a Palanca e percorro la fondamenta costeggiando il canale, al campo San Cosmo attraverso un ponte, cammino e mi ritrovo davanti a un portone che quasi si confonde con gli edifici vicini, riconoscibile soltanto dal tricolore, dallo stemma e dalle telecamere che ne sorvegliano l’ingresso. Dal 2016, ogni venerdì o sabato pomeriggio, varco quella soglia per organizzare con le donne gli incontri di Ias - Interrogatorio alla scrittura, un progetto dell’associazione Closer di cui sono volontaria.
di Alessia Arcolaci
vanityfair.it, 27 settembre 2025 Diana, Roberta e Anna vedono i mariti in carcere, ma non possono abbracciarli. I giudici hanno autorizzato le stanze dell’amore, ma gli ostacoli ci sono ancora. Se il desiderio di riabbracciarsi fosse un paesaggio con alberi dal fusto largo sui quali scende pacifica la prima neve, la storia di Diana e Diego (nomi di fantasia), che non si abbracciano da quando lui è finito in carcere, dovrebbe apparire ai nostri occhi con la stessa candida tenerezza. Ma quando si sconta una detenzione, la dolcezza è la prima cosa a essere recisa. E allora, se vogliamo continuare a immaginare questa coppia come quel tenero paesaggio imbiancato, dobbiamo fare lo sforzo di vedere la neve scendere nell’auletta dai colori pallidi adibita ai loro colloqui, dentro al carcere. Con le sedie messe una di fronte all’altra, fissate al pavimento così da non avvicinarsi troppo. E sotto lo sguardo attento di chi deve controllare.
GIUSTIZIA
di Massimo Gramellini
Corriere della Sera, 27 settembre 2025 Il delitto infinito di Garlasco si sdoppia e, come un mostro mitologico, all’improvviso mostra due teste: mentre la procura di Pavia continua a indagare sull’assassino o gli assassini di Chiara Poggi come se già non ci fosse un condannato con sentenza definitiva in galera, quella di Brescia accusa di corruzione il collega che per primo si occupò del caso. All’ex procuratore Mario Venditti, oggi presidente di un Casinò, non viene contestato un errore professionale, umanamente sempre possibile, ma la malafede. Avrebbe, cioè, dirottato le indagini da Andrea Sempio in cambio di denaro.
di Goffredo Bettini
Il Dubbio, 27 settembre 2025 Il tema del processo penale sta da sempre, come interesse e impegno, alla radice della mia persona. Lo devo a mio padre, avvocato penalista repubblicano, che mi ha coinvolto fin dall’adolescenza dentro il mondo della giustizia. E aggiungo che a quattordici anni mi iscrissi al Partito Comunista Italiano, non certo per una lettura dei testi sacri, di Marx, di Gramsci e tantomeno di Togliatti. Ma perché allora mi sembrò, quasi occasionalmente, che quel partito fosse uno strumento per affrontare il sentimento di dolore, di sofferenza che mi procurava vedere nel mondo, troppo spesso, la forza “offendere” la debolezza.
di Pietro Di Muccio de Quattro
L’Opinione, 27 settembre 2025 La riforma della magistratura (carriere separate di giudici e pubblici ministeri, due Consigli superiori diversamente formati, Alta Corte disciplinare) sta per compiere l’ultimo passo parlamentare. In primavera gli elettori diranno sì o no alla revisione della Costituzione. Politici e magistrati non sono su fronti contrapposti. L’opposizione sta con i magistrati. La maggioranza difende la legge voluta dal Governo e approvata in Parlamento. Risentiremo fino alla noia i pro e i contro triti e ritriti dentro le Camere, compresi i due rimasti sullo sfondo, come una piattaforma ideologica sommersa.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
Il Dubbio, 27 settembre 2025 Un caso giudiziario che diventa show da prima serata: così l’informazione ha reso vano il processo. Il capolavoro dell’ingiustizia è di sembrar giusta senza esserlo. Con questa frase, attribuita a Platone, potrebbe cominciare questo libro. In tutte le epoche, evidentemente, uomini e donne hanno preferito credere a una verità piuttosto che a un’altra: per convenienza, per ignoranza, per vergogna e per timore o per fiducia in credenze ritenute plausibili, si finisce per costruire una realtà parallela, minuziosamente precisa, autentica quasi quanto quella che si lascia alle spalle. Nulla di strano, si dirà. Il mondo può essere talmente crudele da risultare insopportabile e se l’unico rifugio è l’immaginazione, che si trovi riparo lì dove si può.
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 settembre 2025 Le redazioni esplodono. I titoli arrivano prima dei fatti. Hanno la forza di un verdetto, l’immediatezza di un pugno in faccia. Dal 28 giugno 2019 i giornali spremono l’ordinanza di custodia cautelare come un limone. Ogni riga interpretata, ogni frase gonfiata. Il processo? Non serve nemmeno. “Finti abusi e lavaggio del cervello per togliere i bambini ai genitori”, scrive il Corriere. “Scariche elettriche sui bimbi”, rincara il Mattino. Nessuna sentenza. Un’indagine appena avviata. Ma la storia è già scritta, il copione già distribuito. Bibbiano, piccolo paese emiliano, diventa una parola oscura, un sinonimo di orrore. I giornalisti inseguono notizie, audio, dettagli. Alimentano il fuoco. “Mostri malati di cupidigia”, “bimbi strappati alle famiglie”, “un affare da cinque miliardi”. Nessun condizionale. Si parla al presente. Si accusa. Si condanna.
di Cesare Battisti
L’Unità, 27 settembre 2025 L’illusione di cambiare il mondo con il fragore delle armi e l’arroganza del diritto di vita e di morte sulle persone. Ritrovarsi in una cella tanto tempo dopo a ricordare fatti e malfatti successi mezzo secolo prima, rianimare il contesto che li ha generati e risentire gli umori e le speranze che li hanno accompagnati. Fare questo sforzo di memoria senza cedere alla tentazione di piegare gli avvenimenti a propria convenienza è una lotta che mi fa trascurare perfino il carcere. I suoi deleteri effetti, con l’addio interminabile alla vita e il tormento dei familiari, che stanno fuori ad aspettare e non potranno mai capire il prezzo che stanno pagando per un debito contratto in un passato che loro non hanno mai vissuto.
GIURISPRUDENZA
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 27 settembre 2025 La Cassazione, sentenza n. 32019 depositata oggi, ha chiarito che l’inutilizzabilità riguarda solo violazioni di regole di rango costituzionale o sovranazionale. Nel giudizio abbreviato, non sono rilevabili le inutilizzabilità derivanti da violazioni delle regole di acquisizione della prova, salvo che si tratti di divieti probatori espressivi di principi o disposizioni costituzionali o sovranazionali. Ne consegue che sono utilizzabili, anche contra alios, le dichiarazioni rese da persona sentita come informata sui fatti, benché già gravata da indizi di reità e dunque da assumere quale indagato. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 32019 depositata oggi, respingendo il ricorso dell’imputato condannato per false dichiarazioni fiscali, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, al fine di far figurare elementi passivi fittizi.
di Luigi Manconi e Federica Delogu
La Repubblica, 27 settembre 2025 Dopo oltre 20 anni dall’ultima volta l’assemblea Capitolina si è riunita tra le mura di Rebibbia: “Le carceri diventino il sedicesimo municipio”. Sette ordini del giorno approvati all’unanimità. Martedì 23 settembre l’Assemblea Capitolina, ovvero il consiglio comunale di Roma Capitale, si è riunita dentro le mura del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso. Erano presenti trentanove consiglieri tra maggioranza e opposizione, il sindaco Roberto Gualtieri, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, la presidente del Tribunale di sorveglianza, la direttrice dell’istituto. Ma erano presenti soprattutto tre delegazioni di persone detenute: una da Rebibbia Nuovo Complesso, una dall’istituto femminile e una dall’altro carcere romano, Regina Coeli.
di Cristina Michetelli*
L’Unità, 27 settembre 2025 Tra i temi illustrati direttamente dalle persone ristrette all’Assemblea Capitolina a Rebibbia Sport, casa, formazione-lavoro, senza mai dimenticare il dramma del sovraffollamento. Una seduta emozionante quella dell’Assemblea Capitolina tenutasi a Rebibbia. Un consiglio straordinario da fortemente voluto e sul quale sono stati coinvolti, con l’aiuto della Presidente Svetlana Celli ed il supporto della Garante dei detenuti romana Valentina Calderone, tutta l’Aula Giulio Cesare. Dopo diversi incontri tra consiglieri capitolini e detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso e Rebibbia Femminile, sono stati prodotti sei ordini del giorno, illustrati anche direttamente dalle persone ristrette, sul valore dello Sport, sul problema della casa per chi debba ricominciare fuori, sui progetti di formazione e lavoro, sull’esigenza pratica di più mezzi pubblici da e per Rebibbia, di pensiline e case dell’acqua e, ancora, sulla drammaticità delle condizioni sanitarie e di cura e sul diritto all’affettività, tuttora negato.
di Gabriel Bernard
fanpage.it, 27 settembre 2025 Legato, picchiato, seviziato a Regina Coeli per essersi rifiutato di nascondere un cellulare. Le torture sono andate avanti per due giorni, in cui gli hanno fatto saltare le unghie e affossato un occhio. Nessun agente della polizia penitenziaria si sarebbe accorto dell’accaduto. “Lo Stato mi ha abbandonato, speravo di vedere una divisa, e invece ero solo”. “Ho ancora gli incubi. Nessuno si è accorto che in quella cella volevano ammazzarmi”. I demoni tornano ogni notte come un’eco: le ombre di quegli uomini che lo hanno seviziato per due giorni.
tvqui.it, 27 settembre 2025 Il suicidio del 24enne marocchino ha riacceso i riflettori sulla situazione carceraria a Modena. Il sovraffollamento, la mancanza di strutture adeguate e la carenza di personale a tutti i livelli, secondo la Professoressa Laura De Fazio garante per i diritti ai detenuti, rendono difficile la prevenzione degli episodi suicidari. La vita all’interno del carcere resta insostenibile per molte, troppe persone. Cinque detenuti si sono tolti la vita all’interno del Sant’Anna dall’inizio dell’anno. Le indagini sono in corso per stabilire l’esatta dinamica che ha portato alla morte dell’ultimo giovane, un imputato marocchino di 24 anni.
di Alberto Zorzi
Corriere del Veneto, 27 settembre 2025 Il 23enne, trasferito nel carcere di Verona, si suicidò. La difesa: furono aggrediti. Sarà un processo in aula, dopo l’audizione dei testimoni, a stabilire se il 24enne romeno Robert R., all’epoca detenuto, sia stato massacrato di botte da quattro agenti penitenziari del carcere di Santa Maria Maggiore, come sostiene l’accusa del pm Andrea Petroni; oppure se invece - come replica la difesa - sia stato solo “contenuto” dopo averli aggrediti. Così ha deciso il gup Benedetta Vitolo che ieri ha rinviato a giudizio i quattro, come aveva richiesto la procura che li accusava di lesioni e falso. Il giudice allo stesso tempo ha invece assolto il medico del carcere che era accusato solo di falso: il suo legale, l’avvocato Marco Vianello, è riuscito a convincere il magistrato che il suo cliente si era comportato correttamente e che non era sua intenzione “coprire” le eventuali botte degli agenti.
di Antonella Gasparini
Corriere del Veneto, 27 settembre 2025 “Voglio sia fatta giustizia e chiedo che quanto è successo non accada più a nessuno”. A parlare è Anna, mamma di Robert, il 24enne che per la procura è stato picchiato in carcere da quattro agenti. “Sono i documenti a parlare. Robert non poteva stare in carcere, aveva problemi psichici. Prima del pestaggio stavamo chiedendo che venisse trasferito in una struttura di recupero”.
di Federica Pacella
Il Giorno, 27 settembre 2025 Nessuno nega il lavoro encomiabile di amministrazione penitenziaria, area trattamentale, area sanitaria, polizia penitenziaria, volontariato. Tuttavia, il sovraffollamento resta un grande problema, soprattutto al ‘Nerio Fischione’ (ex Canton Mombello), che ha un tasso di presenze del 205% rispetto ai posti regolamentari; in Lombardia, peggio fa solo Milano San Vittore (226%), ma sono sopra il 200% anche Busto Arsizio, Lodi e Como. “La prima impressione dopo la prima visita al ‘Nerio Fischione’ è stato durissimo.
sassaritoday.it, 27 settembre 2025 L’Associazione Luca Coscioni raccoglie nuove segnalazioni su negligenze e carenze nell’istituto penitenziario nuorese: dal mancato accesso alle cure odontoiatriche alla sospensione dei contatti familiari. Nuove segnalazioni di criticità emergono dal carcere di Badu e Carros, a Nuoro. L’Associazione Luca Coscioni, che già nei mesi di agosto e settembre aveva ricevuto denunce riguardanti la qualità dell’offerta socio-sanitaria nell’istituto, segnala attraverso il portale di whistleblowing FreedomLeaks.org ulteriori episodi di negligenza amministrativa.
di Francesca Morandi
laprovinciacr.it, 27 settembre 2025 Un 17enne tunisino, protagonista di episodi di violenza giovanile, ottiene la messa alla prova e intraprende un percorso educativo in una cooperativa sociale, tra scuola e laboratori, con l’obiettivo di ricostruire la propria vita accanto alla famiglia. “Buongiorno signor giudice, le riassumo brevemente il mio percorso. Sono stato in comunità, ma dopo pochi giorni sono scappato e per questo sono finito in carcere. Dopo l’esperienza del carcere sono tornato in comunità con una testa diversa. Il carcere non è stato bello e mi ha fatto capire che devo cambiare vita… Le mostrerò che sono cambiato. La ringrazio molto per avermi ascoltato”.
di Luca Spada
varesenews.it, 27 settembre 2025 L’installazione della Varese Design Week apre il dibattito su detenzione e reinserimento sociale. Il carcere di Miogni si è trasformato in un palcoscenico inusuale per la Varese Design Week, ospitando l’installazione “Luce Vera” e un dibattito che ha toccato il cuore del sistema penitenziario italiano: la possibilità di trasformare il tempo di detenzione in un’opportunità di crescita e reinserimento sociale. Nel sottolineare il valore dell’opportunità Carla Santandrea, direttrice di Miogni, ha illustrato come l’istituto stia già percorrendo la strada dell’apertura verso l’esterno.
comune.alba.cn.it, 27 settembre 2025 La Città di Alba, in accordo con il Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale Emilio De Vitto, quest’anno ripropone “Valelapena! Mercatino delle produzioni ristrette: cibo, artigianato e idee dell’Economia Penitenziaria e della Legalità” con il coordinamento del Consorzio CIS, che realizza da oltre vent’anni interventi per l’integrazione socio lavorativa delle persone in esecuzione penale interna ed esterna. L’appuntamento è domenica 5 ottobre in piazza Elvio Pertinace dalle ore 10,00 alle ore 19,00 all’interno del Mercato della Terra. Il mercatino era stato proposto più volte tra il 2011 e il 2019, sempre nel giorno del Palio degli Asini.
di Luigi Grassia
La Stampa, 27 settembre 2025 In America un libro svela l’uso di psicofarmaci e tecniche di controllo psicologico a scopo repressivo ma fa scoprire anche reti di solidarietà e cooperazione dietro le sbarre. Il carcere può creare problemi di salute mentale, o aggravarli se già i detenuti ne soffrono, e questo rischia di essere particolarmente vero negli Stati Uniti, che con due milioni di reclusi hanno il sistema di prigionia più esteso fra quelli dei Paesi occidentali avanzati, sia per numeri assoluti sia in quota rispetto alla popolazione totale. Probabilmente si tratta anche del sistema carcerario più violento e repressivo, benché i raffronti siano opinabili.
di Gianluca Iovine
Il Dubbio, 27 settembre 2025 Due suggestioni in particolare si fanno strada appena iniziano i titoli di coda di “Elisa” di Leonardo Di Costanzo, ed entrambe scaturiscono naturalmente dal vissuto artistico dell’attrice protagonista: Barbara Ronchi è laureata in archeologia, e l’aver incrociato quegli studi accademici con il suo viaggio infinito nell’interpretazione cinematografica e teatrale, le ha offerto l’opportunità di scavare a fondo per dissotterrare le sfumature più segrete del suo personaggio, precluse ad altre interpreti. Inoltre, scorrendo la lunghissima e prestigiosa lista di premi ricevuti, colpisce l’attenzione proprio quello ricevuto dallo ShorTS International Film Festival di Trieste come Interprete del Presente.
AFFARI SOCIALI
di Marcello Sorgi
La Stampa, 27 settembre 2025 C’è una fondamentale differenza tra l’appello di Mattarella, ieri, agli equipaggi della Flotilla in rotta verso Gaza, e il discorso di Meloni all’Onu sull’accettazione da parte dell’Italia - dopo Francia e Regno Unito - dello Stato di Palestina, seppure a condizioni che non è esagerato definire irrealizzabili. Per inciso, la premier ha giudicato i marinai della Flotilla “irresponsabili”, perché sottovalutano le conseguenze dell’eventuale ingresso nelle acque israeliane, in violazione del divieto assoluto imposto da Netanyahu. E ha chiesto al ministro della Difesa Crosetto di inviare due fregate per scoraggiare gli ardimentosi navigatori, almeno quelli italiani, dal proseguire la missione, e scortarli verso una meta diversa da Gaza.
di Andrea Carugati
Il Manifesto, 27 settembre 2025 Il Capo dello Stato smentisce Meloni: “La missione ha un grande valore”. Lei lo ringrazia. Pd, M5S e Avs: “Aprire una riflessione”. Poco dopo mezzogiorno, Sergio Mattarella entra con tutta la sua forza nella vicenda della Sumud Flotilla in viaggio verso Gaza. Con poche parole prende nettamente le distanze dalla premier, che aveva definito la spedizione “irresponsabile” e finalizzata a “creare problemi al governo” e sottolinea “il valore dell’iniziativa che si è espresso con ampia risonanza e significato” e lancia un appello “alle donne e agli uomini” in mare da oltre 20 giorni. “Il valore della vita umana, gravemente calpestato a Gaza con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona.
di Niccolò Carratelli, Eleonora Camilli
La Stampa, 27 settembre 2025
Respinto l’appello del Quirinale a fermarsi. Venti attivisti lasciano. La portavoce torna a Roma per trattare. Discussioni, chat roventi e riunioni fiume. Quella di ieri è stata un’altra giornata di tensione per la Global Sumud Flotilla. E stavolta non per le minacce di Israele. Una ventina di persone, la metà italiani, ha abbandonato la missione. Chi per stanchezza, chi per paura, chi in disaccordo con le decisioni del direttivo centrale. Dopo gli ultimi alert, che segnalano nuovi possibili attacchi, non tutti sono concordi nella decisione di proseguire dritti, senza esplorare la mediazione offerta dalla Cei e del patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa.
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 27 settembre 2025 Il bivio americano. In democrazia non devono esistere “morti giusti” e “morti sbagliati”. C’è il pericolo di una deriva violenta. Non esistono, non dovrebbero esistere in democrazia, i morti dell’una o dell’altra parte. Chi è ucciso dalla violenza politica, per le cose che dice o per le idee che ha, deve essere sempre considerato un martire della libertà. Tutti, a destra e a sinistra, dovrebbero accettare questa semplice regola della libertà. Se invece si strumentalizzano le morti, le si trasforma in nuovi laboratori di odio, in istigazione alla demonizzazione dell’avversario - che invece mai dovrebbe essere considerato un nemico -, allora si accelera la strada verso la radicalizzazione dei conflitti e la loro possibile deriva violenta. L’America è a un passo dal rischio di un conflitto devastante, perché è a un passo dalla perdita di libertà fondamentali.
di Ernesto Caffo*
La Stampa, 27 settembre 2025 In occasione dell’80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite si è svolta una sessione di alto livello promossa dall’Early Childhood Peace Consortium (Ecpc) con un titolo che non lascia spazio ad esitazioni: “Stop alla guerra sui bambini”. L’incontro, presso la Missione Permanente d’Irlanda e organizzato dalla Fondazione Telefono Azzurro e della Fondazione Child, ha portato al centro del dibattito internazionale la condizione dei bambini nei conflitti armati, ricordandoci che l’infanzia continua a pagare il prezzo più alto delle guerre.
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 27 settembre 2025 “Faremo di tutto per portarlo a casa”. Alberto Trentini, 46 anni, originario di Venezia, è incarcerato in Venezuela da più di 300 giorni. La presidente del consiglio Giorgia Meloni telefona alla madre di Alberto Trentini. È la seconda volta che accade (la prima in aprile) ma ora, dopo la visita dell’ambasciatore italiano in Venezuela al cooperante italiano, la telefonata lascia intravedere spiragli sul proseguo della trattativa. Meloni - si legge in una nota trasmessa ieri da Palazzo Chigi - ha rinnovato la propria personale vicinanza e quella del governo alla famiglia dell’operatore umanitario originario del Lido di Venezia, detenuto nel paese di Nicolás Maduro da oltre dieci mesi. La premier ha inoltre “confermato alla signora Colusso Trentini la grande attenzione con cui il governo segue la vicenda e il suo massimo impegno, attraverso tutte le strade praticabili, per un esito positivo”.
DOCUMENTI
Articolo. "Quali verità nel diritto penale?", di Vincenzo Pacileo
Articolo. "Dal carcere a una vita piena e indipendente: la mia storia", di Emilia Vento
Comunicato stampa: "Associazione Self Help San Giacomo, 30 anni di cittadinanza"
APPUNTAMENTI
Convegno. "Carcere, comunità e giustizia riparativa" (Zugliano-UD, 27 settembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 settembre al 5 ottobre 2025
Convegno. "50 Anni di Ordinamento penitenziario: a che punto siamo?" (Firenze, 29 settembre 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
Festival della Giustizia Riparativa (Bassano del Grappa-VI, dal 23 al 25 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE