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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 19 settembre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, 6 ottobre - 10 novembre 2025)

 

di David Allegranti

lettera43.it, 19 settembre 2025 Mentre il ministro festeggia con uno spritz l’avanzamento alla Camera della riforma sui magistrati, l’emergenza detenuti peggiora. Il tasso di sovraffollamento è del 135,5 per cento. Da quando c’è il governo Meloni si entra di più in galera e si esce di meno. Tra suicidi, episodi di autolesionismo e mancanza di agenti di Polizia penitenziaria. Amnistia, indulto o liberazione anticipata: fate qualcosa. 

 

di Luca Fazzo

Il Giornale, 19 settembre 2025 Esiste un certificato d’affetto? Una carta bollata che dimostri quanto un essere umano ama un suo parente, quanto gli sia legato, quanto soffra per lui? Se questo certificato esiste, V.D., detenuto cinquantaduenne, non l’ha trovato. Non ha saputo a quale anagrafe del cuore rivolgersi. E così gli è toccato restare chiuso nella sua cella del carcere di Bollate mentre suo nipote, stroncato a quarant’anni da un infarto, era in una bara nella camera ardente; e poi mentre la bara veniva chiusa, e l’uomo sepolto al termine del funerale. Il giudice di sorveglianza che doveva autorizzare il permesso gliel’ha rifiutato.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 19 settembre 2025 A inizio settembre 2025 la Digos di Torino e il Nucleo Investigativo Centrale della polizia penitenziaria, coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, hanno notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere a un quarantenne di origine tunisina, già detenuto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” (Le Vallette). Secondo gli atti d’indagine, l’uomo - che in Italia avrebbe vissuto per più di dieci anni con un’identità fittizia - avrebbe fatto proselitismo tra i compagni di cella, diffondendo canti nasheed, racconti mistici e inviti al martirio; gli inquirenti collegano la sua attività ad ambienti vicini ad Ansar al- Sharia e rilevano la sua ammirazione per Osama bin Laden. Gli investigatori sostengono che l’indagato si sarebbe detto pronto a compiere un attentato una volta libero.

 

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 19 settembre 2025 La riforma della giustizia diventa ufficialmente la bandiera del centrodestra e la vetrina della sua unità. Con il voto di ieri alla Camera in terza lettura, la separazione delle carriere è ormai pronta per arrivare davanti agli italiani. Non essendo stato raggiunto il quorum dei due terzi dei componenti in seconda deliberazione (come prevede l’articolo 138 della Costituzione), sarà il referendum a decidere, trasformando una vittoria parlamentare in un pronunciamento popolare. Formalmente manca ancora un ultimo voto al Senato, Giorgia Meloni e l’intera maggioranza sono già con la testa rivolta al referendum. Non si tratta di un semplice adempimento costituzionale: sarà una prova di forza politica, una sorta di test generale per le elezioni del 2027.

 

di Massimo Franco

Corriere della Sera, 19 settembre 2025 La gazzarra alla quale si è assistito ieri in Parlamento è un cattivo presagio. Non solo e non tanto per la riforma della giustizia in sé, sulla quale esistono posizioni opposte e tutte legittime. A portare a riflettere è la prospettiva che quel clima rissoso venga replicato nel Paese nella campagna per il referendum. Già il fatto di darlo per scontato perché la maggioranza sapeva che non avrebbe ottenuto i due terzi dei voti favorevoli ha indebolito qualunque volontà di dialogo con le opposizioni; e ha radicalizzato preventivamente i due fronti. In più, presentarla come una vittoria postuma di Silvio Berlusconi rischia di connotarla come una rivalsa sulla magistratura: anche se solo su quella “politicizzata”, che pure esiste.

 

di Riccardo De Vito

Il Manifesto, 19 settembre 2025 Alla Camera arriva il via libera alla “seconda lettura conforme” del disegno di legge di riforma della giustizia. Manca l’ultima votazione del Senato e poi sarà il momento del referendum oppositivo previsto dalla Costituzione. La discussione uscirà dalle aule del Parlamento per andare, come si diceva una volta, in mezzo al popolo. C’è da auspicare che quel tempo arrivi presto. Inutile sperare che dal secondo giro al senato arrivi qualcosa in più del clima rissoso che si è visto ieri alla camera: il testo della revisione costituzionale è stato blindato dall’accordo tra i partiti di maggioranza e non sarà l’ultimo esame del Senato a consegnarci un dibattito centrato e trasparente.

 

di Gabriella Cerami

La Repubblica, 19 settembre 2025 Giustizia, ci sarà il referendum costituzionale: ecco come sono andati i quattro precedenti. In attesa della quarta e ultima lettura al Senato, è già sicuro che si dovrà tenere la consultazione popolare per approvare o respingere la riforma che prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici. Sarà il quinto referendum costituzionale. Nel 2026 si andrà al voto per approvare o respingere la riforma che prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici, approvata in terza lettura alla Camera.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 19 settembre 2025 Il segretario generale dell’Anm, Rocco Maruotti, critica la separazione delle carriere usando argomentazioni che nella sostanza, come ha fatto Davigo, delegittimano proprio la magistratura. Più ci si avvicina all’approvazione finale della riforma sulla separazione delle carriere e più sembra diventare chiaro che al centrodestra, per vincere il referendum, converrà far parlare i magistrati da soli, lasciando che le loro affermazioni, sempre più assurde, siano ascoltate dall’opinione pubblica. Sono le toghe, infatti, i nemici peggiori della propria categoria. La conferma, dopo le dichiarazioni incredibili di Piercamillo Davigo (secondo cui, con la riforma in vigore, i pm cominceranno a fare accertamenti patrimoniali nei confronti dei giudici che assolvono troppo, così terrorizzandoli), giunge dalle esternazioni di Rocco ...

 

di Simone Canettieri

Il Foglio, 19 settembre 2025 Il ministro dopo il sì della Camera: “A ottobre l’ultimo passaggio in Senato”. Il centrodestra vuole fare la prima mossa per mobilitare gli italiani e frenare i comitati del no. Anm in testa. “Ottobre e marzo”. Dopo il penultimo sì del Parlamento alla riforma della giustizia - con tanto di bagarre in Aula fra maggioranza e opposizione - Carlo Nordio con un discreto senso dell’umorismo si fa largo fra i cronisti: “Per la cronaca di chi ritiene che sia dedito all’alcolismo, vado a festeggiare questa bellissima giornata con uno spritz”. Al bancone della buvette di Montecitorio, che è il suo Café Procope, il ministro della Giustizia indica appunto ottobre come mese per l’ultimo sì alla riforma in Senato, prima che la manovra dalle commissioni approdi in Aula, e marzo come possibile periodo per il referendum confermativo.

 

di Irene Famà

La Stampa, 19 settembre 2025 Il ministro: “Se politicizzeranno la consultazione e vinciamo noi, per loro sarà un’umiliazione”. Il Guardasigilli è soddisfatto. Per lui, quei 243 “sì” alla riforma costituzionale della giustizia rappresentano “il coronamento di un impegno decennale” e ora la strada gli pare tutta in discesa. Forse per etichetta, forse per scaramanzia, a una possibile vittoria al referendum gira intorno. In un primo momento mormora: “La maggioranza schiacciante verrà confermata”.

di Gian Domenico Caiazza

Il Dubbio, 19 settembre 2025 L’approvazione in terza lettura della riforma dell’ordinamento giudiziario è ovviamente una buona notizia per chi attende da essa l’allineamento dell’Italia a tutte le più importanti democrazie occidentali. Gli avversari di questa riforma sono abili nel caricarla di significati ideologici che, semplicemente, non le appartengono. Sono piuttosto loro che dovrebbero spiegare ai cittadini la ragione per la quale l’Italia dovrebbe rimanere pressoché l’unico Paese del mondo democratico con un processo penale di tipo accusatorio e un ordinamento giudiziario a carriere unificate. Siamo nella mesta compagnia di Romania, Turchia e Bulgaria; perché la Francia ha sì le carriere unificate, ma in perfetta coerenza con il suo sistema processuale di tipo inquisitorio: l’eccezione che conferma la regola.

 

di Giovanni Maria Jacobazzi

Il Dubbio, 19 settembre 2025 Su 500 posti disponibili per smaltire l’arretrato civile, arrivate circa 200 domande. Incentivi economici insufficienti, dubbi sul giudice naturale. Sono scaduti ieri i termini per la presentazione della domanda per partecipare alla maxi ‘ task force’ chiamata a smaltire, facendo udienza solo da remoto, i processi civili pronti per la decisione ed attualmente pendenti che rischiano di non far raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Da quanto ha potuto apprendere Il Dubbio da fonti qualificate di piazza Indipendenza, su 500 posti disponibili le domande pervenute al Consiglio superiore della magistratura sarebbero state meno della metà, circa 200.

 

di Andrea Pasqualetto

Corriere del Veneto, 19 settembre 2025 Ieri il padre di Giulia Cecchettin ha commentato l’episodio del pestaggio in carcere: “Una cosa che non mi fa sentire felice”. Ci pensa, ci spera. È una speranza che corre su un filo sottilissimo che lega lui, Filippo Turetta, il carnefice, a Gino Cecchettin, il padre della vittima dell’atroce delitto, Giulia. Si chiama giustizia riparativa, un approccio diverso di espiazione della pena introdotto in Italia nel 2022 dalla riforma Cartabia che prevede il coinvolgimento diretto delle parti attraverso un percorso di pace e di ascolto e di riconoscimento della vittima e ha come fine la compensazione del danno causato.

 

di Carmine Paul Alexander Tedesco

lexced.com, 19 settembre 2025 Cassazione Penale Sez. 1 Num. 12849 Anno 2025. La Corte di Cassazione ha stabilito che, nel calcolo dello spazio vitale in cella a disposizione di un detenuto, l’area occupata dal letto singolo deve essere sempre sottratta, anche se questo è mobile e non ancorato al suolo. Tale ingombro, infatti, limita la libertà di movimento. Se lo spazio calpestabile scende sotto i 3 mq per persona, si presume una violazione dei diritti umani, che il giudice di merito dovrà valutare attentamente, considerando eventuali fattori compensativi.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 19 settembre 2025 La misura cautelare si giustifica anche se non vi è rischio di intimidazioni alle parti offese quando l’azione per come condotta e organizzata esprime inclinazione alla violenza e mancanza di autocontrollo. Chi conduce o partecipa all’irruzione in ospedale contro i sanitari per punirli della morte di un congiunto è passibile di applicazione della misura cautelare limitativa della libertà personale perché l’azione condotta dimostra spregio verso la convivenza civile e assenza di autocontrollo anche quando il giudice non intraveda un’occasione specifica di reiterazione del reato, ma solo una potenziale tendenza alla reiterazione di condotte violente.

 

garantedetenutilazio.it, 19 settembre 2025 Le istituzioni non fanno abbastanza per promuovere la conoscenza dei benefici della legge Smuraglia che favorisce l’assunzione di persone in esecuzione penale. “Su 1.788 persone alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria nel 2024, a fronte di circa 6.800 persone detenute nel Lazio, sono state 69 le persone impegnate nelle lavorazioni, un centinaio nella manutenzione ordinaria dei fabbricati in tutta la regione e altrettante nei servizi extramurari. Il resto svolge attività non qualificate all’interno degli istituti penitenziari.

 

salernotoday.it, 19 settembre 2025 L’uomo è morto per arresto cardiocircolatorio, vano ogni tentativo di rianimarlo. Un uomo di 58 anni è morto nella mattinata di venerdì all’interno del carcere di Fuorni. L’allarme è scattato poco dopo le 10 e sul posto sono intervenute due ambulanze del Vopi. I sanitari hanno tentato di rianimare il detenuto, ma nonostante i soccorsi l’uomo è deceduto per un arresto cardiocircolatorio.

 

di Raul Lamia

napolimonitor.it, 19 settembre 2025 Il Decreto Caivano e altre misure di recente approvazione hanno comportato un inasprimento del livello di criminalizzazione nei confronti di soggetti come i giovani delle classi popolari, dei territori più marginalizzati, dei migranti, nonché l’istituzione di nuovi reati atti a colpirli e un’impennata di condanne a pene detentive. Ma questi interventi normativi hanno anche fatto sì che emergesse la necessità di un piano di potenziamento delle strutture detentive per minori e l’apertura di nuove carceri.

 

Gazzetta del Mezzogiorno, 19 settembre 2025 A peggiorare ulteriormente il quadro è la permanente carenza di agenti e di personale medico e sanitario. “Se possibile le condizioni dei detenuti del carcere di Foggia sono peggiorate rispetto a quelle riscontrate un anno fa. Il problema principale resta il sovraffollamento che ne fa il secondo penitenziario italiano con un indice superiore al 210%. Ben 706 persone in una struttura che ne potrebbe ospitare 301; un terzo dei reclusi ha problemi di tossicodipendente”. Lo rimarca la Camera Penale di Capitanata “Achille Iannarelli” nel tracciare un bilancio dell’iniziativa “Ristretti in agosto” contrassegnata da visite di una delegazione degli avvocati penalisti foggiani nei tre penitenziari della Capitanata: capoluogo, Lucera, San Severo.

 

di Sandro Marotta

La Stampa, 19 settembre 2025 La direttrice del Centro Disturbi dell’Asl: “La sua è una patologia che può scatenarne altre”. Il detenuto di 250 chili che da quasi un mese è in ospedale perché, in quanto obeso e diabetico, non riesce a trovare una cella adeguata in tutta Italia apre a una più ampia riflessione sul rapporto tra cibo, disturbi del comportamento alimentare e carcere. Secondo Anna Maria Pacilli, direttrice del Centro Disturbi del Comportamento alimentare dell’Asl Cn1, “il problema principale è che non si adatta il piano nutrizionale alle esigenze dei detenuti con patologie particolari, come l’obesità. La cosa più frequente è la riduzione di sale nel cibo di chi soffre di ipertensione, ma non basta, servono specialisti”.

Corriere di Torino, 19 settembre 2025 Liberazioni torna a far dialogare arti e realtà carceraria. Lo farà nella sua quinta edizione dal 1° al 16 ottobre con un calendario fitto di film, spettacoli e laboratori a ingresso libero. Il festival organizzato dall’associazione Museo Nazionale del Cinema inaugura alle 18 alle Gallerie d’Italia con Tehachapi del fotografo JR. Tra gli eventi successivi, sabato 4 ottobre alle 20.30 al Teatro Don Orione, andrà in scena della compagnia Voci Erranti, composta dagli attori detenuti del carcere di Saluzzo.

 

Gazzetta del Mezzogiorno, 19 settembre 2025 A Taranto nasce un nuovo strumento di inclusione sociale: un’aula immersiva che unisce tecnologia, educazione e solidarietà. Il progetto, intitolato “Immersi nel mondo”, è stato realizzato presso il Centro socio-rieducativo per minori “Noi&Voi” della cooperativa sociale Kairos, nel cuore del quartiere Paolo VI, e reso possibile grazie al contributo di UniCredit tramite il Fondo Carta Etica. Proiettori interattivi e visori Meta permettono ai ragazzi del centro di viaggiare virtualmente, scoprendo il corpo umano dall’interno o visitando i più grandi musei del mondo, in un quartiere spesso segnato da marginalità sociale e devianza precoce. Qui, ogni pomeriggio, dal lunedì al sabato, la cooperativa accoglie minori offrendo pranzo, doposcuola, attività sportive e laboratori.

 

cataniaoggi.it, 19 settembre 2025 Unire scrittura, teatro e arti come strumenti di cambiamento. È questo l’obiettivo di “RigenerAzioni”, progetto presentato stamattina nella casa circondariale di Piazza Lanza e finanziato con fondi della Legge di bilancio 197/2022. L’iniziativa, approvata dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sicilia, punta a migliorare le condizioni di vita di persone fragili - detenuti con disturbi psichiatrici o psicologici, tossicodipendenti, migranti e soggetti sottoposti a misure alternative - attraverso percorsi creativi e formativi.

 

percorsiconibambini.it, 19 settembre 2025 Per i minori rendere emotivamente più attraversabile lo spazio prima della visita ai genitori detenuti significa favorire una relazione di fiducia e lavorare con efficacia alla presa in carico dei bambini che si approcciano alla relazione familiare nel contesto del carcere. A Ragusa, nell’ambito del progetto “Labirinti”, hanno collaborato i Clown Dottori di “Ci Ridiamo Su” e gli operatori di “Facciamo Scuola” per supportare gli incontri tra detenuti e figli negli spazi già disponibili. “Soprattutto durante i periodi di vacanza scolastica - spiega un operatore - l’affluenza di tanti piccoli visitatori aumenta, a Ragusa dopo alcuni mesi di gestione emotiva favorita dalle attività svolte con i labirinti gialli si è creata una relazione con le famiglie e spesso i bambini vengono nell’istituto penitenziario più volentieri ...

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 19 settembre 2025 Nel carcere di Bollate, una volta alla settimana, alcuni detenuti fanno “yoga della risata”. Angelo Ciccognani, attore, insegnante di teatro e teacher di questa pratica spiega che “anche una risata finta, recitata, produce un cocktail di ormoni che fa stare meglio, anche e soprattutto dentro il carcere. Ma la risata è contagiosa, alla fine diventa vera. Una persona mi ha detto “per un’ora dimentico dove sono”. Dalle sette alle 10 persone, a ridere di gusto per un’ora. È quello che ogni settimana succede nella casa di reclusione di Bollate grazie alle sessioni di yoga della risata che, da maggio, sono portate avanti da Angelo Ciccognani, attore, insegnante di teatro e teacher di questa pratica. “Una bellissima opportunità, potente, profonda e leggera al tempo stesso.

 

La Repubblica, 19 settembre 2025 Attraverso la sua personale esperienza, la penalista napoletana, assieme al giornalista Antonio Vastarelli, racconta le storie di bambini che hanno conosciuto il carcere. “Vite spesso dal destino segnato per sempre”. Sono quei bambini “che hanno un destino spesso segnato per sempre dalle storie delle loro famiglie “i protagonisti del libro della penalista napoletana Annalisa Senese intitolato “Figli cancellati, storie di bambini che hanno conosciuto il carcere” (Giannini Editore) scritto con il giornalista Antonio Vastarelli. “Il libro trae spunto dalla mia esperienza professionale - racconta Senese - che mi ha fatto conoscere il mondo dei figli dei detenuti. Si tratta di bambini e bambine che finiscono dietro i cancelli nella routine dei colloqui familiari oppure addirittura negli istituti a custodia attenuata con le madri.

 

di Fabio Pinelli*

Il Dubbio, 19 settembre 2025 La violenza sulle donne rappresenta una delle più gravi e diffuse violazioni dei diritti umani, addirittura oltre il tema di genere: è una questione che investe l’intera società, minando i principi di uguaglianza, rispetto e dignità della persona che sono alla base della convivenza civile. La scelta di privilegiare non solo la repressione, ma anche la prevenzione e l’educazione, testimonia una visione lungimirante e responsabile. Prevenire la violenza significa agire sulle cause profonde, promuovere il cambiamento culturale e offrire strumenti concreti per riconoscere e contrastare i segnali di disagio e rischio.

 

di Lorenzo D’Avack

Il Dubbio, 19 settembre 2025 Nel contesto della condanna della surrogata, ritenuta un reato universale (26/ 7/ 2023) e del conseguente divieto di trascrizione in Italia dei bambini nati all’estero con lo status di figli della coppia committente, il dibattito sull’interesse del minore a conservare anche nel proprio paese analogo status filiationis, ha coinvolto anche la Cedu. Quest’ultima aveva già sollecitato l’Italia a porre rimedio al divieto della trascrizione nell’interesse del minore, nato attraverso surrogata. Un sollecito che aveva portato la Corte costituzionale e la Corte di cassazione a rimediare all’assenza di registrazione del minore attraverso l’adozione speciale, in modo da veder riconosciuto il legame tra il bambino e il genitore d’intenzione e non violare gli obblighi discendenti dalla Convenzione dei diritti dell’uomo.

 

di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Corriere della Sera, 19 settembre 2025 L’Italia è rimasta uno degli ultimi Paesi in Europa in cui non è una materia obbligatoria. D’accordo, la scuola non è una miniera, ma la metafora scelta dalla logopedista Rossella Grenci nel suo ultimo saggio è intrigante e suggerisce, in questo inizio di anno scolastico, più di una riflessione sulle continue occasioni perse con i nostri studenti. Il libro si intitola La scuola dei canarini, dove i canarini sono gli studenti difficili, distratti, fragili, inconcludenti, quelli che ti viene la voglia di mandarli al diavolo, dal preside e poi all’esame a settembre. Proprio loro invece, come gli uccelli canterini che i minatori si portavano sottoterra perché sentivano per primi se c’era una fuga di gas e permettevano di mettere tutti in salvo, dovrebbero far scattare l’allarme: gli alunni deboli, con i loro inciampi, il loro ...

 

di Albertina Sanchioni

Il Manifesto, 19 settembre 2025 Per i giudici di Palazzo Spada le Indicazioni nazionali sono “per molti aspetti inadeguate allo scopo”. Per i sindacati un disastro annunciato, e rilanciano la mobilitazione per il 18 ottobre. Dopo le contestazioni sollevate nei mesi scorsi da sindacati, associazioni di genitori, studenti e docenti, anche il Consiglio di Stato ha rilevato gravi criticità nelle nuove linee guida per infanzia, primaria e medie presentate a marzo dal ministero dell’Istruzione (e del merito). Palazzo Spada ha di fatto sospeso l’espressione del parere sullo schema di regolamento delle Indicazioni nazionali, destinate a sostituire quelle introdotte nel 2012 dall’allora ministro del governo Monti, Francesco Profumo. Una scelta che non equivale a uno stop definitivo, ma che mette in luce le problematiche evidenti del testo, a partire ...

 

di Goffredo Buccini

Corriere della Sera, 19 settembre 2025 La trappola della demografia: la paura è quel motore che muove la politica nel ventunesimo secolo. La paura corrode le democrazie. E ad alimentarla può essere la demografia, se vissuta come una minaccia per la convivenza civile: con la proiezione d’un futuro distopico in cui non sapremo più chi siamo e in cosa crediamo. Sta succedendo in Israele, col calvario di Gaza e le continue brutalità in Cisgiordania. Sta accadendo in America, con un clima d’odio che richiama alla mente un film tragicamente di successo dell’anno scorso, Civil War. Ma capita anche da noi, in Europa, con la crescita delle intolleranze e del discorso pubblico violento, in un assurdo ritorno degli opposti estremismi.

 

di Giovanni Fattore*

Il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2025 La memoria storica pesa ancora oggi sulle relazioni internazionali: non possiamo ignorare che per molti paesi l’Occidente resta sinonimo di ipocrisia e dominio. La storia conta perché i fatti e le interpretazioni del passato perdurano nella memoria collettiva e vengono rappresentati dalle visioni dominanti. Questo dato elementare sembra mancare proprio nella nostra cultura occidentale, in cui stato di diritto e valori di eguaglianza e libertà si sono affermati. La nostra storiografia e la sua trasposizione nelle narrative politiche tralasciano sullo sfondo i grandi crimini commessi nei secoli scorsi; li riconosciamo, ma non siamo in grado di capire quanto possano avere plasmato come siamo visti dal resto del mondo. I tre casi più simbolici ma anche molto rilevanti in termini di impatto sociale sono la tratta ...

 

di Paolo Lambruschi

Avvenire, 19 settembre 2025 I tagli agli aiuti, le crisi a Gaza e In Ucraina e quelle dimenticate in Myanmar e in Africa e tra i temi al centro dell’udienza dell’Alto commissario Onu per i rifugiati con il Papa. Orrore e sgomento per quanto sta accadendo a Gaza, le preoccupazioni per il futuro del Medio oriente, le principali crisi mondiali e per i tagli agli aiuti umanitari del governo americano. E un grazie alla Chiesa per essere la voce spesso unica che ricorda le tante crisi dimenticate, per la collaborazione sul campo e per i corridoi umanitari. Temi al centro dell’udienza di Papa Leone all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi e degli incontri con il presidente della Cei cardinale Zuppi e con il cardinale Segretario di Stato Parolin. Grandi, alla fine del suo mandato decennale, parla del quadro umanitario globale sempre più drammatico.

 

DOCUMENTI

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Le carceri Mammagialla di Viterbo e Passerini di Civitavecchia? Parla l’ex detenuto: "Quelle due galere sono disorganizzate, senza rieducazione e lì ottenere una misura alternativa è molto difficile"

Ministero della Giustizia. Decreto 24 luglio 2025, n. 128: "Regolamento recante le disposizioni in materia di strutture residenziali per l'accoglienza e il reinserimento sociale dei detenuti"