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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 17 settembre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, 6 ottobre - 10 novembre 2025)

a cura di Ornella Favero e Redazione di Ristretti Orizzonti Il Riformista-PQM, 17 settembre 2025. Le storie di chi ha vissuto la custodia cautelare come punizione anticipata. Nel mirino finisce chi è già stigmatizzato, di Elton Kalica Il termine malagiustizia è spesso evocato per denunciare casi eclatanti di condanne ingiuste. Tuttavia, parlando di questo argomento in carcere, è emersa una questione importante che merita riflessione. Molti detenuti hanno avuto esperienze personali di questo tipo di malagiustizia: sono stati raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare mentre si trovavano già in carcere e, al termine del procedimento penale, sono stati prosciolti. Durante una discussione nella redazione di Ristretti Orizzonti, mi sono tornate in mente alcune scene vissute ormai trent’anni fa, quando ero detenuto in attesa di giudizio. Ogni mattina, all’arrivo dell’ufficiale giudiziario, nel reparto detentivo calava un silenzio gelido: si attendeva di scoprire chi sarebbe stato chiamato. Poi, quando le persone convocate tornavano con il foglio in mano, bastava osservare la loro espressione per capire se ...

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 17 settembre 2025 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dm Giustizia 24 luglio 2025, n. 128 che crea un elenco delle strutture disponibili ed i requisiti soggettivi che devono avere i detenuti per proporre istanza. Dal prossimo 30 settembre gli avvocati potranno avviare il procedimento per permettere ai propri assistiti, detenuti senza possibilità di godere di misure alternative per l’assenza di un domicilio, di fare domanda per l’accoglienza in una struttura residenziale volta al reinserimento sociale. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 15 settembre scorso, il D.M. Giustizia 24 luglio 2025, n. 128, che introduce per la prima volta una cornice organica per le case di accoglienza stabilendo criteri uniformi per iscrizione, vigilanza, accesso e sostenibilità.

 

di Gianni Alemanno e Fabio Falbo

Il Dubbio, 17 settembre 2025 Pacche sulle spalle, battute al vetriolo, litigi goliardici per una partita di calcio o di tennis, cazzeggio continuo: la vita delle persone detenute non è improntata alla tristezza, ma a una rozza e virile sfida alle avversità della vita e alle difficoltà carcerarie. Non tutti: ci sono anche i “morti viventi”, quelli che hanno gettato la spugna e vivono in uno stato quasi vegetativo, buttati sulle brande o seduti davanti alle loro celle. Parlano a stento, se non per qualche vago lamento, sono passivi e inespressivi. Ma la maggioranza ride e scherza, a volte fanno i duri e i menefreghisti, per dimostrare, innanzitutto a sé stessi, di essere più forti di ogni dolore.

 

di Allegra Ferrante

Corriere della Sera, 17 settembre 2025 Intervista a Domenica Belrosso, dirigente del ministero della Giustizia, per anni alla guida del penitenziario femminile di Pontremoli e del Beccaria di Milano: “Queste giovani fanno gruppo perché spinte da un’intensa infelicità. Non rubano per ragioni economiche, ma per dire: io esisto”. “Sono kitsch, si mostrano spavalde. In realtà si sentono fragili, fuori posto. Il gruppo le salva, o almeno così credono. Per molte adolescenti diventare maranzine non è una scelta di stile, ma l’unico modo per esistere”.

 

di Marina Della Croce

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Il voto entro domani, poi l’ultimo passaggio in Senato. Ultimi fuochi alla Camera, prima dell’inevitabile via libera alla riforma della giustizia voluta dal governo, con la separazione delle carriere. Le opposizioni hanno messo in campo tutti gli strumenti possibili, comprese le dichiarazioni di voto in massa nella serata di ieri, per tentare di rallentare il percorso della riforma costituzionale. Con il secondo sì della Camera, che dovrebbe arrivare entro domani, la riforma è alla terza lettura: manca solo l’ultimo sì del Senato, che potrà arrivare dopo il 22 ottobre, tre mesi dopo il primo voto dell’aula di palazzo Madama, come prevede l’articolo 138 della Costituzione.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 17 settembre 2025 Il ddl costituzionale per la separazione delle carriere è sbarcato ieri per la seconda volta nell’Aula della Camera dei deputati. Com’è noto siamo nella seconda fase di deliberazione, precisamente alla terza lettura. Ma chi pensava che le opposizioni avrebbero rubato tutta la scena si è sbagliato. Infatti ieri ha deciso di farsi sentire anche la maggioranza, che al Senato aveva scelto nella maggior parte delle occasioni il silenzio. Al momento in cui andiamo in stampa, su trentadue interventi da massimo trenta minuti ciascuno, infatti, se ne contano tredici di deputati dei partiti che sostengono il governo: quattro di FdI, tre di FI, cinque della Lega, uno di Noi Moderati.

 

di Eriberto Rosso

Il Riformista-PQM, 17 settembre 2025 La vera soluzione è sempre la stessa: un Giudice effettivamente terzo che sia davvero separato sul piano ordinamentale dal Magistrato del PM. Il codice del 1930 prevedeva la carcerazione preventiva dell’accusato come fatto ordinario e la libertà provvisoria come eccezione. Ovviamente diverso lo scenario, che finalmente tentava di uniformarsi al dettato costituzionale, realizzato con il codice di procedura penale del 1989, ispirato ai principi dell’accusatorietà. Fin dall’entrata in vigore del nuovo Codice, però, le vicende della cautela penale sono state oggetto di scontro tra l’effettività delle esigenze di garanzia da un lato e le mai sopite spinte inquisitorie dall’altro. Il Legislatore, sorretto da diverse maggioranze, è intervenuto più volte al fine di tentare di preservare i diritti di libertà e l’effettività ...

 

di Luca Marafioti

Il Riformista-PQM, 17 settembre 2025 Da sempre avamposto nell’applicazione poco garantista degli istituti del processo penale, Milano non pare smentirsi neppure questa volta. La recente inchiesta sull’urbanistica, tra l’altro, autorizza a riparlare su queste colonne dell’interrogatorio “preventivo” introdotto dalla Riforma Nordio, cui il destinatario va sottoposto prima di emettere una misura cautelare e utilizzato a piene mani per quegli indagati, con tanto di battage mediatico. Sterile ribadire rilievi sull’angusta portata della previsione, limitata ad una fascia di reati meno gravi ed esclusa se il periculum libertatis riguardi l’inquinamento probatorio o la fuga dell’indagato. Innovazione mal vista da quanti temono sgretolata la segretezza investigativa e minato l’effetto “sorpresa” dalla discovery degli atti alla base della richiesta cautelare del P.M.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 17 settembre 2025 Tra gare d’appalto (che non richiedono studi clinici) e perizie emerge un sistema in cui le fragilità umane diventano un rischio accettato. E lo strumento in uso è già obsoleto. La notizia è arrivata all’alba di lunedì scorso, come un tragico déjà vu che riporta in primo piano un dibattito mai chiuso. A Reggio Emilia, in periferia, un uomo di 41 anni è morto dopo essere stato colpito dal taser della polizia. Era in evidente stato di alterazione psicofisica, la stessa condizione che ricorre in altre vicende simili degli ultimi mesi. La Procura ha aperto un’inchiesta, ma la domanda resta sempre la stessa: un’arma definita “non letale” può davvero dirsi sicura?

 

di Rita Rapisardi

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Le pistole elettriche in dotazione alle forze dell’ordine erano state escluse dai bandi. “Uno strumento imprescindibile”, lo ha definito il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, riferendosi al taser. Ma c’è un’altra morte sospetta, questa volta poco fuori Reggio Emilia, in cui un 42enne ha perso la vita. Dopo i due casi, uno a Olbia (dove l’autopsia ha escluso il taser come causa) e l’altro a Genova, che avevano riportato al centro la questione, ora bisognerà attendere l’autopsia sul corpo di Claudio Citro e i rilievi per ricostruire la dinamica dei fatti e chiarire se esiste legame o meno tra il decesso e l’utilizzo del dispositivo elettronico.

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 17 settembre 2025 Nel documento inviato alla Giunta per le autorizzazioni, Nordio, Piantedosi e Mantovano contestano al Tribunale dei ministri "violazioni di legge gravi e numerose". Il rimpatrio del generale libico "è avvenuto nell’interesse dello Stato". Bordate anche contro la Corte penale internazionale e il procuratore Lo Voi. Più che una memoria difensiva, quello inviato da Nordio, Piantedosi e Mantovano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera sul caso Almasri è un atto di accusa pesantissimo che non risparmia nessun attore giudiziario in campo: Tribunale dei ministri, Corte penale internazionale, procura di Roma.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 17 settembre 2025 La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa dove si sosteneva che il parametro del reddito che, dà accesso all’assistenza legale a spese dello Stato, deve tener conto della sottoposizione del richiedente a più procedimenti. Non passa il vaglio di legittimità il motivo di ricorso con cui l’imputata intendeva far rilevare l’incostituzionalità e la contrarietà al diritto Ue della soglia di reddito fissata per l’ammissione al gratuito patrocinio nella parte in cui non riduce il reddito rilevante proporzionalmente al numero di procedimenti a carico del richiedente. Quest’ultimo di fatto sosteneva che per ogni processo pendente cui era sottoposto andava ridotto il reddito - rectius, innalzata la soglia di accesso - come già previsto per i familiari conviventi. Infatti è stabilito che per ogni familiare convivente il reddito ...

 

di Sandy Fiabane

Il Dolomiti, 17 settembre 2025 Approvata in Consiglio regionale la rendicontazione sull’attività 2024 dal Garante regionale dei diritti della persona. I toni si sono fatti però accesi soprattutto sul tema carceri. "La relazione ha fatto emergere un quadro di gravi criticità, in particolare sulla tutela di minori e persone detenute. Dai banchi di FdI, il consigliere Formaggio ha però teorizzato la necessità di trasformare le carceri in inferno e parlato di cittadini di serie A e B: un grave, inaccettabile attacco alla democrazia e ai valori costituzionali” afferma la consigliera Chiara Luisetto (Partito democratico), correlatrice del report.

 

La Nuova Sardegna, 17 settembre 2025 Il ministro: “Nessuna decisione definitiva”. La presidente: “Avviato un dialogo costruttivo”. Nessuna decisione definitiva sul trasferimento di detenuti ristretti al 41-bis nelle carceri sarde. Lo ha dichiarato il ministro di Giustizia Carlo Nordio nell’incontro avuto questa mattina 16 settembre con la presidente della Regione Alessandra Todde. “La riunione con il Ministro Nordio - ha dichiarato la Presidente Todde - è stata utile e costruttiva e ha consentito di gettare le basi per un dialogo continuativo tra Regione e Ministero, nel pieno rispetto delle posizioni e dei ruoli istituzionali.

 

di Gianluca Ottavio

giornalelavoce.it, 17 settembre 2025 Dopo l’arresto di un presunto jihadista, il sindacato penitenziario denuncia strutture fragili e personale impreparato, chiedendo programmi mirati e rinforzi. L’arresto a Torino di un cittadino tunisino, accusato di partecipazione a un’organizzazione terroristica jihadista, riaccende i riflettori su un tema che da tempo preoccupa sindacati e osservatori della sicurezza: il rischio di radicalizzazione islamica nelle carceri italiane. A dirlo è Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato F.S.A.-C.N.P.P.-S.PP., che parla di “un nuovo campanello d’allarme da non sottovalutare”.

 

di Vera Mantengoli

Corriere del Veneto, 17 settembre 2025 Stop dallo scorso 28 agosto, gli arrestati “dirottati” a Padova. Il direttore: disinfestazione in corso. Non si è ancora risolta l’emergenza sanitaria in diverse sezioni del carcere maschile di Venezia, tanto che dallo scorso 28 agosto non si accolgono più nuovi detenuti, che vengono “dirottati” a Padova. Il problema riguarda l’invasione di cimici da letto e va avanti da due mesi. Già lo scorso luglio molti detenuti avevano riportato i morsi dell’insetto, difficile da debellare perché si riproduce velocemente. La direzione aveva avviato specifici interventi che però non hanno portato i risultati sperati, come conferma il recente divieto di portare nuove persone a Santa Maria Maggiore, scritto in una circolare inviata dal Provveditorato regionale del Veneto che avvisa della momentanea sospensione della ricezione di nuovi arrestati al maschile “per emergenza sanitaria”.

 

di Luigi Ferrajoli

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Un contributo del giurista e filosofo del diritto che sarà domani protagonista delle Salvatore Veca Lectures organizzate dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli con un intervento dal titolo “Dalla crisi alla cura. Una democrazia planetaria per il nostro mondo comune”.

 

di Sergio Segio

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Si è tenuto dal 12 al 14 settembre il seminario nazionale "Gli spazi del dissenso. Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica". Organizzato dalla Società della Ragione presso la Sala del Consiglio comunale di Paluzza (Ud), è il primo che si è svolto in assenza di Grazia Zuffa, scomparsa il 9 febbraio scorso, che dell’associazione impegnata per la difesa delle libertà e dei diritti dei cittadini e delle cittadine era stata, con Franco Corleone, anima e fondatrice. Il suo ricordo e il suo pensiero critico hanno però traversato gli interi lavori e sono stati richiamati in diversi dei tanti interventi, di cui è qui impossibile dare conto rimandando all’ascolto sul sito della SdR.

 

di Mons. Matteo Zuppi*

L’Unità, 17 settembre 2025 Non è facile vivere questo tempo contrassegnato da fragilità, individualismo, paure e indifferenza. Ciascuno si affanna per salvarsi da solo, credendo - e dimenticando - le dolorose lezioni contrarie a perché questo sia possibile. Non ci si salva da soli e, anche, non c’è futuro senza accoglienza. Nella polarizzazione colpevole e ignorante, alimentata nei dibattiti pubblici e in particolare sul tema dell’emigrazione, si creano luoghi comuni distorcenti, pericolosi perché non permettono di comprendere i veri rischi, fanno perdere l’umanità e il rispetto per qualsiasi vita, fondamento del cristianesimo, ma anche dell’umanesimo che da questo è scaturito.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Vogliamo scrivere la storia del Mediterraneo. Quella di vittime e testimoni. A Gaza si uccidono i giornalisti, in mare si mandano via soccorritori che mostrano cosa accade. Luca Casarini, capomissione di Mediterranea: come parteciperete all’incontro dei movimenti popolari interno al Giubileo? Già dai tempi di Papa Francesco Mediterranea ha sostenuto questa Assemblea permanente dei movimenti popolari delle tre T: terra, tetto e trabajo (lavoro, ndr). Nella prima fase di criminalizzazione di Mediterranea Bergoglio ha voluto che la nostra organizzazione entrasse nel coordinamento di questa rete. Dentro ho ritrovato tanti, come i Sem terra brasiliani, che avevo conosciuto ai tempi del Forum di Porto Alegre. Così, soprattutto insieme a Don Mattia, abbiamo lavorato su questo percorso.

di Claudio Dionesalvi

Il Manifesto, 17 settembre 2025 L’odissea di un giovane camerunense accolto nella comunità arbëreshë di Acquaformosa, scampato a tutto tranne che alle difficoltà per ottenere la protezione internazionale. È una drammatica simulazione d’esame quella che si svolge in una stanzetta dell’associazione “Don Vincenzo Matrangolo” a Acquaformosa, in provincia di Cosenza. Due giovani donne di origini arbëreshë preparano un ragazzone camerunense che tra pochi giorni sarà chiamato a ricostruire la propria esistenza davanti alla Commissione territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale. Di prassi il colloquio propedeutico tra l’operatrice e interprete Lucia Anna Grillo, l’avvocata Lidia Vicchio e il 28enne Justin dovrebbe durare al massimo un’oretta. Invece il tempo si ferma e per un’abbondante mezza giornata gli ...

 

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 17 settembre 2025 Da almeno una quindicina d’anni, ma con accelerazione estrema a partire dal Covid, si è sempre più diffusa una modalità di confronto, anzi in realtà di conflitto sempre meno latente, che non ammette il riconoscimento reciproco delle parti in causa. Forse, più che di esagerazione calcolata a freddo, si tratta di riflesso condizionato: quando si parla di violenza politica, in Italia, è obbligatorio evocare gli anni 70. Così il ministro Ciriani se ne esce come se nulla fosse con le Brigate rosse, riferendosi peraltro alle parole di un parlamentare neppure di sinistra ma di Italia Viva, moderato e centrista. Così il collega Tajani chiama in causa la campagna martellante contro il commissario Calabresi, poi ucciso in uno dei primi attentati non indiscriminati degli anni di piombo.

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 17 settembre 2025 La non belligeranza italiana e le bugie che portano al fronte. Quelle similitudini con il 1939. Siamo diventati da poco orfani di una bugia. Purtroppo. Perché era una bugia utile, che ci ha miracolato da un abisso, bugia condivisa tra nemici e quando le bugie sono così diventano quasi pseudoverità che si possono far bere ai sudditi facendole gestire da manichini parlanti sugli schermi. Se l’interesse reciproco lo richiede il bianco può persino diventare nero. Lo rimpiangeremo questo “adminiculum” un po’ losco che permetteva di socchiudere gli occhi sulle cose sconvenienti. Hanno strappato il velo alla guerra europea: è ufficiale, dichiarato, garantito: siamo, noi, in guerra con la Russia.

 

di Antonio Polito

Corriere della Sera, 17 settembre 2025 Due grandi democrazie stanno tradendo in queste ore alcuni dei valori che ce le hanno rese così care: Israele e gli Stati Uniti. La prima è Israele. Con l’invasione di Gaza City, ciò che era cominciata come una guerra ad Hamas si trasforma definitivamente in un’operazione di espulsione (presumibilmente per sempre) dei suoi abitanti palestinesi e di ripulitura del luogo. La distruzione non basta più, siamo ora entrati nella fase Caterpillar: la rimozione dei laterizi con i giganteschi bulldozer D9 che spianano il terreno, un efficiente lavoro di movimento-terra.

 

di Micaela Frulli e Triestino Mariniello

Il Manifesto, 17 settembre 2025 Palestina Dal Ruanda al Darfur, i precedenti ci dicono che i rapporti delle Commissioni delle Nazioni unite hanno conseguenze e riverbano nei tribunali internazionali. Nel caso israeliano, la Corte penale potrebbe allargare il suo raggio d’azione. Con il rapporto rilasciato il 16 settembre 2025, la Commissione d’inchiesta indipendente nominata dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu conclude che le autorità israeliane stiano commettendo un genocidio a Gaza. Secondo la Commissione, le violazioni in atto integrano quattro delle cinque condotte previste dalla definizione di genocidio data dalla Convenzione Onu del 1948, commesse con l’intento di distruggere in tutto o in parte un determinato gruppo nazionale, etnico, razziale, o religioso in quanto tale: (i) l’uccisione di membri del gruppo, (ii) la lesione grave ...

 

di Francesco Grignetti e Ilario Lombardo

La Stampa, 17 settembre 2025 La prospettiva è di avere il potente gruppo islamista a poche miglia di mare dalla Sicilia. C’è una ipotesi “tunisina” per evacuare da Gaza quel che resta della dirigenza di Hamas. Ed è molto concreta. È un vero e proprio piano su cui si stanno confrontando diversi governi, tra Europa, mondo arabo, Stati Uniti e Israele. L’idea è di trasferire a Tunisi i vertici sopravvissuti di Hamas, garantendo la loro sicurezza nel trasferimento, pur di costringerli a mollare la presa su Gaza e così di fatto eliminando la causa scatenante dell’invasione israeliana.

 

di Reza Khandan*

Il Dubbio, 17 settembre 2025 Il 16 giugno stiamo passeggiando nel cortile della sezione 8 quando si sentono colpi di contraerea: i proiettili esplodono sopra le nostre teste, seguiti da detonazioni violente. Le urla dei compagni si mescolano al rombo dei colpi, la polvere sollevata dall’onda d’urto cade sugli occhi e sulle spalle. La paura si diffonde come una corrente elettrica tra di noi, in un istante tutti siamo consapevoli della fragilità del nostro rifugio. L’attacco all’edificio della televisione di Stato iraniana è il più vicino e devastante dall’inizio della guerra che percepiamo dalle sbarre di Evin. Mi precipito alla sala 10, al quarto piano: da una finestra vedo l’enorme colonna di fumo che si innalza verso il cielo grigio. Molti compagni assistono in diretta all’interruzione delle trasmissioni televisive. Tra i detenuti esplodono reazioni contrastanti ...

 

DOCUMENTI

Ministero della Giustizia. Decreto 24 luglio 2025, n. 128: "Regolamento recante le disposizioni in materia di strutture residenziali per l'accoglienza e il reinserimento sociale dei detenuti"

Il Riformista-PQM: "Milàn l'è semper Milàn Ancora una volta una inchiesta giudiziaria milanese ripropone i temi del rapporto tra magistratura e politica, ma soprattutto tra GIP e PM"

Tesi di laurea: "La realtà invisibile. L’alienazione nelle e delle carceri", di Virginia Rapone