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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 14 settembre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 Più detenuti, meno posti e l’operazione verità da fare sui suicidi. Promesso, annullato, rifatto: ma è ancora fermo al palo il piano per l’edilizia penitenziaria. E da un anno mancano alcuni regolamenti che il ministero doveva emanare. Se nelle carceri fosse spuntato anche solo un posto in più per ogni annuncio governativo di piano carceri, per ogni videomessaggio della premier Meloni, e per ogni intervista del ministro della Giustizia Nordio, allora la rincorsa impossibile tra più posti in carcere e più detenuti avrebbe centrato almeno quel pareggio galleggiante che invece i più recenti dati proprio del Ministero disvelano sia una chimera.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 Obiettivo cinquemila adesioni, dopo le cinquecento raccolte nella prima fase dell’iniziativa in estate e che ora riprende nel mese in cui i suicidi in carcere hanno superato quota sessanta dall’inizio dell’anno. Le “istruzioni” per partecipare: “Ognuno convinca altre nove persone”. Riparte il digiuno a staffetta per “un carcere più umano”. Nell’anno in cui compie mezzo secolo la riforma dell’Ordinamento penitenziario - una rivoluzione ancora in attesa di tradursi per intero in realtà - e nel mese in cui i suicidi nelle “nostre” prigioni hanno superato quota sessanta da gennaio, riprende l’iniziativa di sensibilizzazione il cui primo capitolo si era concluso in agosto con centinaia di adesioni da parte di avvocati, magistrati, associazioni, cittadini.
di Aldo Di Tommaso
Il Resto del Carlino, 14 settembre 2025 Una proposta popolare chiede allo Stato un sostegno mensile provvisorio. Banchetto in piazza. Cittadini e attivisti raccolgono adesioni al banchetto per promuovere la proposta di legge a favore delle vittime di ingiuste detenzioni. Un banchetto in piazza, firme che si accumulano e un obiettivo preciso: dare voce a chi ha perso anni di vita in carcere senza colpa. È partita ieri a Rimini la campagna per la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede un sostegno immediato alle vittime di ingiuste detenzioni. L’iniziativa prende il nome da Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo rimasto in carcere 33 anni da innocente, e punta a colmare un vuoto di tutela che oggi lascia le persone senza alcun aiuto concreto.
di Alessandro Pendenza
gnewsonline.it, 14 settembre 2025 Ogni sabato incontriamo persone rilevanti del terzo settore, donne e uomini che hanno creato lavoro e formazione per i detenuti, promosso la cultura come esercizio di libertà, sfidato ostacoli burocratici, combattuto pregiudizi e stereotipi. Tra passato e presente, attraverso queste figure, è possibile riscrivere la storia del mondo penitenziario dalla Riforma Gozzini a oggi. “Lazzarelle” è una cooperativa composta esclusivamente da donne. Attiva all’interno prima del carcere femminile di Pozzuoli e a breve in quello di Secondigliano, produce caffè artigianale, seguendo l’antica tradizione napoletana ed eroga vari servizi. In questo progetto di inclusione sociale coinvolge le donne detenute con tassi di partecipazione alle attività superiori al 70%.
di Paolo Spalluto
terzultimafermata.blog, 14 settembre 2025 Ieri ho fatto un colloquio telefonico con il carcere di Foggia. Poi ho mandato un vocale al padre del detenuto per comunicare che avevo sentito il figlio e per inviargli degli atti. Poi ancora ho sentito la sorella di altro detenuto “ospite” al Pagliarelli di Palermo. Mi ha fatto delle domande. Le parole di questa signora hanno interrotto bruscamente la sequenza dei miei pensieri che erano concentrati su altro. Le ho risposto da avvocato che si può fare poco. La mia risposta non le piaceva. A volte si attendono delle risposte dall’avvocato che possano placare l’ansia, in qualche modo. Allora ho aggiunto: ma lotteremo! L’ho detto per una intuizione, non per effetto placebo. Ci credo veramente. Ho, infatti, quasi immediatamente pensato ad una soluzione.
di Davide Vari
Il Dubbio, 14 settembre 2025 Il presidente del sindacato delle toghe: “L’indagine su Bartolozzi? Non è una vendetta”. E lancia la battaglia contro le carriere separate. “Questa indagine non è avvenuta, come purtroppo qualcuno ha detto, come vendetta della magistratura nei confronti del governo per la riforma: questa è una insinuazione che ritengo inaccettabile”. Con questa frase decisa, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi, ha preso posizione sul caso Almasri, respingendo le accuse di politicizzazione che nelle ultime ore avevano agitato il dibattito pubblico. “Non voglio parlare di un processo in corso, meno che mai della collega Giusi Bartolozzi, e credo che valga anche per lei la presunzione di innocenza.
di Davide Vari
Il Dubbio, 14 settembre 2025 Il vicepresidente del Csm all’assemblea dell’Unione Triveneta: “Separazione dei poteri irrinunciabile, ma il vero nodo è la funzione del servizio giustizia”. Appello a un “tavolo 3.0” per affrontare le sfide di demografia e rivoluzione digitale. È un discorso che vale come cartina di tornasole della sfida che attende il sistema giudiziario quello che il vice presidente del Csm Fabio Pinelli ha tenuto a Venezia, all’assemblea dell’Unione Triveneta. Non si tratta soltanto di difendere prerogative costituzionali, ma di mettere in fila priorità pratiche - tempi processuali, funzioni dell’azione penale, struttura degli uffici, formazione e tecnologia - per restituire alla giustizia la sua natura di servizio ai cittadini, non di spettacolo politico.
GIURISPRUDENZA
di Carmine Paul Alexander Tedesco
lexced.com, 14 settembre 2025 Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1, n. 8325, anno 2025. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un condannato all’ergastolo, stabilendo che la pena dell’isolamento diurno non è fungibile. Non è possibile, quindi, detrarre da essa i periodi di isolamento sofferti per altre ragioni (sanitarie, cautelari o di fatto). La sentenza chiarisce la natura di sanzione penale propria dell’isolamento diurno, distinguendola nettamente dalle altre modalità di esecuzione della pena che comportano una separazione dagli altri detenuti.
TERRITORIO
ilpiacenza.it, 14 settembre 2025 All’evento “Oltre la vendetta”, il magistrato di sorveglianza Marcello Bortolato spiega che la giustizia riparativa vuole “risolvere le conseguenze che derivano dal reato, per tutte le persone coinvolte, con l’aiuto di un terzo imparziale”. La novità - o come l’ha preferito definire Bortolato “lo scandalo” - della giustizia riparativa risiede nel mettere “vicino e sullo stesso piano” coloro che hanno subito il danno e coloro che l’hanno cagionato. Trattarli da pari, in un sistema non più verticale ma orizzontale, che permette alle parti di confrontarsi sedute l’una di fianco all’altra. Non si accantona la sofferenza, non si disumanizza il reo (come nel processo ordinario), ma si tende verso l’accordo - un accordo volontario, sottolinea il magistrato - a cui il giudice poi può dare peso nel processo per concedere una riduzione di pena.
agoranotizia.it, 14 settembre 2025 Lunedì 15 settembre, a partire dalle ore 10, l’associazione “Nessuno tocchi Caino” farà visita al carcere di Borgo San Nicola e, all’uscita, prevista verso le 13.30, terrà una Conferenza stampa davanti al carcere. Sarà l’occasione per dar conto delle condizioni del carcere di Lecce in base a quanto riscontrato nel corso della visita e delle proposte volte a superare la grave situazione delle carceri in Italia che sono al collasso a causa del sovraffollamento. Saranno presenti Sergio D’Elia (segretario di “Nessuno tocchi Caino” ed Elisabetta Zamparutti (Tesoriere, i membri del Consiglio Direttivo Anna Briganti e Giuseppe Napoli, Alfredo Lonoce e Ivan Silvestro Siciliano del Movimento Indipendenza, l’avvocato Antonio Morleo Tondo e la Garante dei detenuti di Lecce Maria Mancarella.
di Asja D’Arcangelo
torinocronaca.it, 14 settembre 2025 Grazie al progetto “Ri-vesti”, Lorenzo, Michele e Thomas hanno trasformato abiti usati in una collezione completa. Una passerella insolita e ricca di significato si prepara ad animare la casa circondariale di Verbania nella mattinata di venerdì 19 settembre. L’evento rappresenta il culmine del progetto di economia carceraria “Ri-Vesti”, nato dalla collaborazione tra l’associazione Mastronauta e il Comune di Omegna, con l’obiettivo di far conoscere la realtà del carcere e sostenere le attività di rieducazione e reinserimento sociale.
di Paolo Girotti
Il Giorno, 14 settembre 2025 Una serata di emozioni e musica in carcere con il Centro musicale concertare. La Casa circondariale di Busto Arsizio da qualche mese è entrata a far parte di alcune rassegne culturali (BA Book e May fiber) e ha ospitato due concerti nell’ambito di BA Cultura per l’estate, il primo il 18 luglio e il secondo lo scorso venerdì. In scena nel cortile del carcere due band di giovanissimi, Fullstop e Zeker, che si sono esibite davanti a un gruppo di detenuti e a una cinquantina di cittadini.
di Pietro Pizzolla
gazzettadinapoli.it, 14 settembre 2025 Con professionalità ed estrema sensibilità, Annalisa Senese dà voce ai figli e alle figlie dei detenuti nel libro “Figli cancellati”. Scritto con il giornalista Antonio Vastarelli, il libro è pubblicato dalla Giannini Editore nella collana Sorsi e sarà presentato per la prima volta mercoledì 17 settembre, alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri, Napoli. Dialogano con l’autrice: Antonio Vastarelli, Maria de Luzenberger Milnernsheim, Lucia Castellano. “Figli cancellati” raccoglie sei storie, otto i protagonisti: Salvatore, Imma, Genny, Ciro, Enzo, Riccardo, Ambra e Anita. Bambini e bambine che crescono ai margini della libertà, osservando il mondo attraverso la lente del carcere.
AFFARI SOCIALI
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 L’omicidio in America di Charlie Kirk. Bisogna spegnere il fuoco delle parole perché alla fine degenera in violenza. Cosa ci sta succedendo? Cosa sta stravolgendo le opinioni pubbliche occidentali tanto da far smarrire i valori fondamentali che con tanta fatica e tanto sangue abbiamo conquistato nel Novecento? Siamo irriconoscibili. Come se la storia del progresso umano-espressione che dovrebbe contenere non solo il calcolo dei profitti e delle ricchezze ma soprattutto quello delle relazioni umane- si fosse bruscamente interrotto. Come se una mano guantata, medievale e tecnologica, avesse innestato la marcia indietro. Stiamo regredendo. Non accettiamo di convivere con l’altro da noi. Davvero in questi primi anni venti del nuovo millennio dobbiamo tornare a discutere se sia lecito o giustificabile uccidere un avversario politico, in democrazia?
di Massimiliano Panarari
La Stampa, 14 settembre 2025 Dalla “Bestia” leghista ai Vaffa Day, l’hate speech è cresciuto con il neopopulismo. Ma oggi il linguaggio violento usato come clava contro i nemici è trasversale. E così, l’omicidio di Charlie Kirk sembra avere spalancato la consapevolezza delle “porte dell’inferno” della violenza politica. O forse no; ed esclusivamente a senso unico, a giudicare dalle affermazioni di Trump, che ha immediatamente colto l’occasione per addossare la colpa dell’assassinio alla “sinistra radicale”, anziché chiamare la nazione all’unità come imporrebbe la carica che ricopre. E dire, appunto, che questa dovrebbe essere l’occasione per riflettere su una dialettica politica che si è sempre più impregnata di odio, dando (tristemente) ragione a chi sottolineava come l’escalation dell’incivility politics e dell’hate speech nelle nostre già assai ammaccate e denigrate democrazie liberali avrebbe prodotto conseguenze molto gravi.
di Marco Iasevoli
Avvenire, 14 settembre 2025 La violenza politica non può essere tema da campagna elettorale. E come premessa di ogni dibattito servirebbe il “mea culpa” di partiti e leader su come hanno cercato il consenso in questi anni. Se il governo ritiene che ci sia un reale “clima di odio politico” nel Paese, si affidi a piene mani alla Costituzione, la quale indica la via maestra del Parlamento per affrontare le emergenze e le necessità improrogabili del Paese. Si vada nelle Aule dati alla mano, illustrati direttamente dalla presidente del Consiglio, e si proponga ai gruppi parlamentari una strategia per contrastarla.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 14 settembre 2025 “Abbassare i toni” perché dopo l’omicidio di Charlie Kirk “non bisogna dimenticare che ci possono essere processi di emulazione”. Allora va alzato il livello delle scorte: “C’è stato qualche tono esagerato in sede parlamentare, e anche questo mi ha ispirato”. Del resto, si sa, “chi si occupa di sicurezza deve fare professione di immaginazione”. Parole e musica del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che si trova costretto a gestire il rinnovato allarme per i pericoli che derivano dal clima d’odio fomentato “dalla sinistra”.
di Federico Cella
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 La fondazione creata in memoria della figlia uccisa vuole sensibilizzare sulla necessità di un’educazione agli affetti nella scuola italiana. Un obiettivo comune che il Corriere porterà insieme a Cecchettin nelle aule italiane. Trasformare il dolore in impegno sociale. Per Gino Cecchettin è stata una transizione faticosa ma, dato la persona che è, inevitabile. Prima il libro, la lettera “Cara Giulia” alla figlia, e poi la Fondazione Giulia Cecchettin finanziata proprio con la pubblicazione. “La perdita di Giulia mi ha spinto a un impegno incrollabile contro la violenza di genere”, è il pensiero e la missione, condivisa con i figli Elena e Davide.
di Chiara Galletti
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 Due squadre di studenti si affronteranno in un confronto aperto al pubblico domenica 14 settembre durante il Tempo delle Donne alla Triennale di Milano. Si può imparare ad amare e a relazionarsi con rispetto tra i banchi di scuola? La domanda, attualissima e complessa, viene rivolta ai diretti interessati. Domenica 14 settembre alle ore 16.00 al Salone d’Onore della Triennale di Milano, due squadre di studentesse e studenti del liceo Giulio Natta e del Liceo classico Giuseppe Parini di Milano si sfideranno in un debate, analizzando pro e contro dell’introduzione dell’educazione affettiva a scuola. Al centro del confronto una mozione che chiama in causa il ruolo formativo della scuola: “I sentimenti sono fenomeni culturali, storici e sociali e per questo possono rientrare a pieno diritto nell’educazione. A scuola si può imparare ad amare con rispetto e responsabilità”.
di Anna Granata*
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 Se la scuola italiana resiste, in un Paese che spende più in armi che in istruzione, si deve ai docenti che ne fanno parte. Ogni settembre la scuola italiana riparte tra emergenze regolarmente annunciate: mancano docenti, dirigenti e collaboratori scolastici. Un copione che si ripete, rivelando la fragilità del nostro sistema educativo e la disaffezione crescente verso i mestieri formativi, sempre meno riconosciuti e valorizzati sia a livello economico che di prestigio sociale. Ma il mondo della scuola non è soltanto questo. E il personale docente, in particolare, non può essere misurato utilizzando solamente criteri quantitativi. Perché a tornare in aula anche quest’anno non sono numeri ma volti, persone, storie e talenti: docenti al primo incarico, freschi di laurea e carichi di entusiasmo, maestri e maestre di lunga esperienza che hanno cresciuto generazioni di bambini, insegnanti immessi in ruolo dopo lunghi anni di precariato, docenti di sostegno specializzati che tengono viva la vocazione all’inclusione delle nostre scuole.
di Michela Rovelli
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 L’inclusione passa anche dalle relazioni e dal linguaggio. E se le nostre comunicazioni, la nostra socialità, sono sempre più intrise di digitale, allora anche il digitale deve essere messo sotto osservazione per capire quali potenzialità può offrire. Dei danni ne parliamo e ne parleremo ancora a lungo: i pericoli negli spazi virtuali dei social media, i mutamenti che stanno provocando i dispositivi e le piattaforme che ci permettono di ottenere tutto e subito, la superficialità che prevale sull’approfondimento perché la velocità con cui passiamo da un’app all’altra, da una chat all’altra, non permette la riflessione. La domanda allora è: possiamo trovare anche dei lati positivi in questa rivoluzione digitale? La virtualità può anche essere un mezzo tramite il quale costruire una società più equa.
di Letizia Pezzali
Il Domani, 14 settembre 2025 Perché a volte preferiamo scrivere a mano e non al computer? L’idea di fondo credo sia quella di liberarsi dalle distrazioni che gli schermi portano. Di recuperare capacità di attenzione. Una ricerca di silenzio e solitudine. Scrivere a mano oggi significa anzitutto provare un dolore superfluo al braccio, un dolore che potresti evitare: scrivere al computer non fa male allo stesso modo. Non è neppure un dolore suggestivo. È molto simile all’indolenzimento che proviamo quando teniamo in mano uno smartphone troppo a lungo. Però vedere le parole che si accumulano sulla pagina, quella misura dello sforzo in forma di svolazzi, effettivamente dà una soddisfazione primitiva.
di Beppe Severgnini
Corriere della Sera, 14 settembre 2025 L’omicidio di Charlie Kirk è orribile, ma non era imprevedibile. In America ci sono più armi che persone - non è un paradosso, è un numero - e l’odio spinge qualcuno a usarle. “In Fiesta di Ernest Hemingway, a un personaggio viene chiesto come abbia fatto ad andare in bancarotta, e lui risponde con una battuta memorabile: “In due modi. Poco alla volta e all’improvviso”“. Prendo in prestito la citazione dal mio amico e collega Bill Emmott che, su La Stampa, riassume così la precaria situazione della democrazia americana. La bancarotta, per ora, procede lentamente. Ma c’è il timore che, da un momento all’altro, accada qualcosa di drammatico.
di Jan-Werner Mueller*
Il Domani, 14 settembre 2025 La speranza è che Trump diventi presidenziale e cerchi l’unità, ma ci sono tutte le ragioni per credere che il suo comportamento la notte dell’uccisione di Kirk continuerà: la polarizzazione è sempre stata il suo modello di business politico. Purtroppo, in un momento in cui la sua amministrazione sta coltivando non tanto il “gusto per il disaccordo” quanto il gusto per la crudeltà, alcuni americani potrebbero prendere ispirazione da lui. L’orribile uccisione dell’attivista di estrema destra Charlie Kirk ha dimostrato ancora una volta la fondamentale asimmetria della politica americana contemporanea. Molte figure di spicco della destra, fino al presidente Donald Trump, hanno invocato nientemeno che una punizione contro la “sinistra radicale”, il tutto in assenza di informazioni sull’assassino e sulle sue motivazioni.
di Bill Emmott*
La Stampa, 14 settembre 2025 Mentre cerchiamo di riflettere su tutte le possibili ripercussioni dell’assassinio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, 31 anni, amico stretto di Trump, dobbiamo tenere presente tre fattori. Il primo è che l’America è un Paese nel quale vi sono più armi in mano a privati che persone. Il secondo è che la violenza politica in America è usuale. E il terzo è che Trump e alcuni dei suoi sostenitori più fedeli hanno reagito al terribile omicidio enfatizzando e sfruttando la spaccatura politica del Paese, invece di lanciare appelli all’unità.
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 14 settembre 2025 Dieci mesi di detenzione, 302 giorni. Fra l’Italia e il Venezuela non c’è solo l’oceano ma un muro di silenzio che ogni giorno si fa più angosciante perché di Alberto Trentini nulla sappiamo, la trattativa per il rilascio sembra percorrere un binario morto. E allora la società civile, nel Chiostro del Museo M9 di Mestre, ieri mattina ha fatto rumore, con il proprio corpo ha detto “Io ci sono”. E il senatore dem Andrea Martella ha proposto “una delegazione di parlamentari che possa incontrare le autorità di Caracas, interloquire con Trentini, fare tutti gli sforzi per poterlo riportare a casa dopo oltre 300 giorni di detenzione. Noi siamo disponibili”.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 15 al 21 settembre 2025
Convegno. "50 Anni di Ordinamento penitenziario: a che punto siamo?" (Firenze, 29 settembre 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI