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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 12 settembre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, 6 ottobre - 10 novembre 2025)

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 12 settembre 2025 Incontro al vertice con il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa che segnala gravi criticità e ricette inefficaci. Sovraffollamento e custodia cautelare: il piano del ministro non è risolutivo. Per la seconda volta, dopo quasi un anno dalla prima, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha accettato gli high-level talks richiesti dal Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa e ha ricevuto in via Arenula - subito, questa volta - una delegazione composta dal presidente Alan Mitchell, dal capo-delegazione Juan Carlos Da Silva e dal funzionario Christian Loda a conclusione del tour di visite nelle carceri italiane iniziato il primo settembre.

 

garantedetenutilazio.it, 12 settembre 2025 Ciambriello: “Il carcere è diventato un luogo di contraddizioni irrisolte, poveri cristi, vittime di ingiustizie sistemiche”. Il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, ha tenuto oggi una conferenza stampa nella quale ha esposto i dati nazionali sugli istituti penitenziari, adulti e minorili. “Ci sono nuovi reati, maggiori pene, nuove aggravanti, carceri senza aria, senza umanità, senza dettato Costituzionale, diritti negati e urgenze dimenticate. Si entra di più in carcere e si esce di meno.

 

imgpress.it, 12 settembre 2025 “Le scelte del Governo sulle carceri sono purtroppo chiare. Di fronte a una situazione drammatica, non interviene né sulla sovrappopolazione né sul degrado ma sceglie consapevolmente di abbandonare il mandato costituzionale e di fare degli istituti di pena luoghi chiusi, di espiazione e sofferenza non certo di riabilitazione e rieducazione. Citando un noto film ‘pensano solo a celle, sbarre e muri’. In questo quadro, fa bene il PD a tenere alta l’attenzione sulla situazione degli istituti per minori. Anche questi, che dovrebbero essere per vocazione luoghi di educazione e crescita personale, stanno rischiando di cambiare, diventando anch’essi solo luoghi di reclusione.

 

di Carmelina Maurizio

tecnicadellascuola.it, 12 settembre 2025 Nel contesto carcerario, il diritto all’istruzione consente alla persona detenuta di costruire e mostrare un’immagine di sé diversa da quella che comunemente viene associata al mondo della detenzione. La Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2006 sottolinea l’importanza di garantire a tutti - compresi i detenuti - l’accesso alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, fondamentali per lo sviluppo personale, l’inclusione sociale e l’occupabilità. Lo sottolinea anche il XXI Rapporto Antigone e sono numerosi gli esperti, dai responsabili dei Cpia alle associazioni, ai docenti provenienti da vari atenei che si stanno trovando in questi giorni al convegno organizzato dall’Università di Bologna, presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione sul tema “Sfide e opportunità ...

 

di Francesca Moriero

fanpage.it, 12 settembre 2025 Firmato a Palermo e ratificato in fretta dal Senato, il trattato con la Libia rischia di trasformare la cooperazione giudiziaria in uno scambio politico, a scapito delle garanzie fondamentali. Quando nel settembre 2023 a Palermo venne siglato l’accordo di cooperazione giudiziaria tra Italia e Libia, la notizia passò quasi sotto silenzio; il trattato appariva come un atto tecnico: stabilire regole comuni per permettere ai detenuti di scontare la pena nel proprio Paese d’origine. Nulla di più, almeno all’apparenza.

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 12 settembre 2025 Basta introdurre un’aggravante nel Codice e sostituire uomo con persona e non l’ergastolo per legge. L’8 marzo, data scelta per un tributo retorico alle donne, il governo aveva presentato un disegno di legge per la codificazione secca del femminicidio con la previsione automatica della pena dell’ergastolo e giustamente Milli Virgilio lo definì una polpetta avvelenata. Di fronte a un coro di obiezioni e critiche di giuristi e di pensatrici femministe è stata scelta la strada del confronto attraverso audizioni ed emendamenti e così è stato approvato un testo all’unanimità da parte del Senato il 23 luglio e che ora sarà esaminato dalla Camera dei deputati (atto n. 2528) con il titolo “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.

 

di Alberto Cisterna

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Nella seduta dell’Assemblea costituente del 3 dicembre 1947 (in A. C., pag. 4327) si giocò una disputa che, per molti decenni a seguire, ha incuriosito e arrovellato i soli costituzionalisti. Si discuteva del potere del presidente della Repubblica di non procedere alla promulgazione di una legge costituzionale, così come accade per le leggi ordinarie (articolo 74). Ritirato l’emendamento dell’on. Preti che negava espressamente il rinvio delle fonti costituzionali, venne invece accolta la proposta dell’on. Perassi di rimettere alla prassi la soluzione della delicata questione.

 

di Irene Famà e Francesco Malfetano

La Stampa, 12 settembre 2025 L’obiettivo è estendere l’immunità alla capo di gabinetto di Nordio. Un anno fa Meloni voleva sostituire il ministro con Chiara Colosimo. I rapporti con le milizie libiche, il governo che temporeggia sino a far scadere i termini e a lasciare libero il generale accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, le contraddizioni, i dietrofronti. La giunta per le autorizzazioni a procedere affronta l’affaire Almasri, ma a tenere banco è la questione Giusi Bartolozzi. La capo di gabinetto del ministero della Giustizia è indagata dalla procura di Roma per aver mentito ai giudici quando è stata sentita come testimone sul caso. E la maggioranza tenta di temporeggiare, nella speranza di salvarla, pensando a un possibile ricorso alla Consulta.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 12 settembre 2025 I magistrati accusano la capo di gabinetto di Nordio di aver detto il falso, ma dalle carte emerge l’opposto. Le deduzioni fantasiose dei pm. E se Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto di Nordio, sul caso Almasri avesse detto la verità, quando ha riferito di non aver mai sottoposto al ministro della Giustizia la bozza del provvedimento che avrebbe evitato la scarcerazione del generale libico? La decisione della procura di Roma di indagare Bartolozzi per “false dichiarazioni” al Tribunale dei ministri appare più che forzata, quasi abnorme proprio sulla base delle carte depositate dai magistrati e anche della prassi che, come riferiscono al Foglio più fonti con una certa esperienza nei corridoi di Via Arenula, regola i rapporti tra il Guardasigilli e il capo di gabinetto. Nella sua relazione, il Tribunale dei ministri qualifica come ...

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 12 settembre 2025 La Cassazione, sentenza n. 30544 depositata oggi, ha accolto con rinvio il ricorso dell’imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. Non scatta il reato di resistenza a pubblico ufficiale per il detenuto che si rifiuta di sottoporsi a una perquisizione “con denudamento” in assenza di una specifica autorizzazione in merito. Lo ha stabilito la Cassazione penale, sentenza n. 30544 depositata oggi, accogliendo con rinvio il ricorso dell’imputato contro la decisione della Corte di appello di Napoli che l’aveva condannato ex art. 337 codice penale. Al detenuto veniva contestato di aver usato minaccia e violenza per sottrarsi alla perquisizione disposta al termine di un colloquio con i familiari; denunciando: “Voi fate un abuso di potere”.

 

di Simone Francioli

umbriaon.it, 12 settembre 2025 Un detenuto tossicodipendente è morto mercoledì pomeriggio nel carcere di Spoleto. A denunciarlo è il segretario per l’Umbria, Fabrizio Bonino: “Ancora una volta le carceri umbre sono teatro di gravissimi episodi che confermano lo stato di profonda emergenza in cui versano gli istituti penitenziari della nostra regione. A Spoleto è deceduto un detenuto tossicodipendente di origini extracomunitarie, nonostante i tempestivi interventi del personale di polizia Penitenziaria e sanitario. Un episodio tragico le cui dinamiche sono al vaglio della magistratura, ma che si inserisce in un contesto già fortemente critico”.

 

di Gianni Alemanno e Fabio Falbo

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Sabato mattina eravamo ancora sotto l’impressione del suicidio di Daniela Zucconelli a Rebibbia femminile, quando si è diffusa la notizia che Flavio Evangelista (inutile nascondere i cognomi, ormai) si era tolto la vita al braccio G12 di Rebibbia Nuovo Complesso. Vi ricordate di Flavio? Avevamo raccontato la storia del suo tentato suicidio, avvenuto l’8 luglio al nostro braccio G8. Era stato salvato per miracolo dai suoi compagni di cella e da altre persone detenute e poi ricoverato nella terapia intensiva di un ospedale esterno al carcere. 35 anni, malato di cancro al terzo stadio, con diverse metastasi, aveva compiuto quel gesto estremo anche perché non riceveva nessuna terapia da 3 mesi e mezzo.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 12 settembre 2025 Nominato dal sindaco Beppe Sala come Garante delle persone private della libertà personale del capoluogo lombardo, Luigi Pagano dice: “Milano è una città ricca di volontariato di grande qualità, forse manca una logica di insieme per quanto riguarda il carcere”. Dopo 40 anni di lavoro in carcere “mi sembra il coerente completamento”, dice Luigi Pagano, fresco di nomina come garante delle persone private della libertà personale di Milano. Direttore di diverse carceri italiane, tra cui San Vittore dal 1989 al 2004, è stato vicecapo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - Dap. “L’aspetto sociale è quello che mi interessa di più. Vedendo la popolazione detenuta di oggi, per me è molto importante l’interfaccia con il territorio”.

 

di Marina Lomunno

La Voce e il Tempo, 12 settembre 2025 La sala della Colonne del Comune non è riuscita a contenere tutti - volontari, operatori carcerari, rappresentanti delle istituzioni - che hanno voluto essere presenti per ascoltare l’ultima relazione di Monica Cristina Gallo, garante della libertà personale della Città di Torino, sulla situazione dei luoghi di detenzione torinesi. Segno - come ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo - che la città e le realtà che ruotano attorno ai penitenziari sono grati alla garante per la passione e la dedizione con cui ha svolto il suo gravoso mandato.

 

di Antonio Ferrero

La Stampa, 12 settembre 2025 Il racconto Davide Danni, presidente di “Panaté Società Benefit”. Da domani a domenica Cuneo ospita il festival “Art.27 Expo - Fatti in carcere”. “Fino al 2019 non sapevo cosa potesse esserci dietro quelle mura, allora mi sono detto: se non possiamo portare la città dentro al carcere portiamo il carcere nelle città. Così è sorta l’idea di far nascere queste realtà di economia carceraria, metterle insieme e dire: facciamoci vedere, facciamoci conoscere, portiamo un messaggio di buone pratiche. Questo è il principio che ha sempre connotato questa manifestazione.

 

minori.gov.it, 12 settembre 2025 Si chiama “Chance” il progetto promosso da Terre des Hommes per favorire il dialogo tra minorenni detenuti, agenti e operatori offrendo nuove possibilità di espressione, crescita e comprensione reciproca. Il progetto - avviato a inizio 2025 con il sostegno di Enel Cuore, onlus del Gruppo Enel - coinvolge ragazzi, agenti e operatori degli Istituti penali per i minorenni di Milano e Catanzaro in percorsi laboratoriali che mirano a far emergere capacità e passioni dei ragazzi e degli agenti, attivando nuove risorse educative e relazionali.

 

di Sandro Marotta

La Stampa, 12 settembre 2025 Il direttore del dipartimento di Medicina legale dell’Asl di Torino: “Quella di Cuneo è una situazione che difficilmente si risolverà in tempi brevi”. “Sembra che tutte le celle d’Italia dedicate agli obesi siano occupate”: così il medico legale Roberto Testi, direttore del dipartimento di Medicina legale dell’Asl di Torino, sul caso del detenuto cuneese che, a causa di una grave obesità e del diabete, da più di 15 giorni è ricoverato e piantonato nel reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale di Cuneo. Il suo caso ha fatto emergere un vuoto di strutture e tutele sanitarie per le persone obese private della libertà e, scavando, si scopre che la situazione è complessa perché ci sono dei temi in conflitto tra loro, come la costituzionalità delle cure, le risorse della sanità e l’obbligo di detenzione e sicurezza.

 

di Luca Fiori

La Nuova Sardegna, 12 settembre 2025 Da un anno si dedica come volontaria alle persone ospiti della Comunità. I capelli corti e grigi incorniciano il viso luminoso. Dietro gli occhiali lo sguardo resta fermo, anche quando si fa lucido di emozione. La voce è calma, pacata, di chi ha trovato la serenità e non vuole lasciarla più andare via. Adelma Cassano, 72 anni residente a Tissi, racconta la sua seconda vita, seduta nella piccola biblioteca della comunità “Don Gaetano Muntoni” di San Giorgio, tra scaffali di libri e il brusio che arriva dalla fattoria didattica poco distante, dove gli ospiti accudiscono animali e coltivano la terra, come parte del loro percorso di rinascita.

 

Gazzetta di Mantova, 12 settembre 2025 Il pane realizzato dai detenuti nel laboratorio artigianale “Sapori di libertà” della casa circondariale cittadina distribuito da Anpi Cgil per ricordare il gesto di Giuseppina Rippa, uccisa dai nazisti per aver offerto del pane, appunto, ai soldati italiani prigionieri. Quel gesto di straordinaria umanità verrà commemorato l’11 settembre alle 17 alla Camera del Lavoro di via Altobelli, nel giorno dell’82° anniversario della sua morte.

 

Ristretti Orizzonti, 12 settembre 2025 L’Università Ca’ Foscari ospiterà dall’11 al 23 settembre 2025 presso Tesa 1 a CFZ Zattere la mostra fotografica “Mettersi alla prova in roccia”, promossa dall’Associazione La gabbianella e altri animali con il finanziamento della Regione del Veneto, in collaborazione con l’USSM (Ufficio Servizio Sociale per Minorenni) del Ministero di Giustizia. Il progetto, che sarà inaugurato il 10 settembre alle ore 17.30, riguarda minorenni e giovani adulti che hanno compiuto alcuni reati, per i quali l’Associazione, in collaborazione con l’Ufficio del Servizio Sociale per Minorenni (Ussm) e il Cai, ha cercato nuove forme di educazione attraverso l’arrampicata e il contatto con la montagna. La mostra documenta il loro percorso alle prese con la montagna con lo scopo di dimostrare che questi giovani si possono ...

 

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Ad Alessandra Nazzaro il premio “La casa in riva al mare 2025”. “Suonare qui con voi è bellissimo, mi avete fatto ritrovare una forza e un’audacia che pensavo di aver perso. Ora che finalmente vi posso guardare negli occhi vi ringrazio di cuore per il premio che mi avete attribuito”. Con queste parole Alessandra Nazzaro, vincitrice del premio “La casa in riva al mare 2025”, si è rivolta agli oltre cinquanta detenuti del carcere di Barcaglione. La cantautrice, tra gli otto vincitori di Musicultura 2025, era stata scelta da una giuria speciale composta da persone detenute presso la Casa di Reclusione di Ancona. A giugno aveva ricevuto il riconoscimento sul palco dello Sferisterio di Macerata, direttamente dalle mani di due membri della giuria usciti in permesso per l’occasione.

 

di Marianna Vazzana

Il Giorno, 12 settembre 2025 Freedom Sounds, quando la musica è evasione: in scena la band del carcere di Opera. Il gruppo, formato in gran parte da detenuti, si esibirà domani sera a Quarto Oggiaro. Il motore? Un agente di polizia penitenziaria appassionato di rock. “La musica consente di evadere. Lecitamente, s’intende”. Lo precisa l’agente di polizia penitenziaria Francesco Mondello che ha fondato la band “Freedom sounds” nel carcere di Bollate. La mente vola subito alla scena finale del film “The Blues Brothers” con i protagonisti finiti in prigione che cantano e suonano Jailhouse Rock facendo scatenare tutti i detenuti sulle note di Elvis Presley. A Milano la situazione si ribalta perché i musicisti escono dal carcere.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Le attività delle piattaforme social vanno regolamentata per evitare che siano delle “terre di nessuno” in cui tutto è consentito. Parte da questo il professor Salvatore Sica, ordinario di Diritto privato nell’Università di Salerno, nel commentare i recenti fatti con al centro la diffusione di foto e video privati. Il quadro normativo esistente va ampliato per evitare alcune derive, per tutelare gli utenti della rete e per responsabilizzare chi riempie di contenuti le piattaforme. Di qui l’utilità anche di una “carta di identità digitale”.

 

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Nessuna modifica sulla strumentazione del Servizio sanitario dopo l’altolà della Consulta. E spunta la stretta: “Il suicidio assistito non è un diritto”. Con un passo indietro del centrodestra e un’ulteriore stretta, ma soltanto di principio. Riparte così il dossier sul fine vita al Senato, dove ieri c’è stata la prima riunione sul tema delle Commissioni Giustizia e Affari sociali di Palazzo Madama dopo la pausa estiva. I lavori sul testo hanno ripreso il via con gli emendamenti dei due relatori, Pierantonio Zanettin di Forza Italia e Ignazio Zullo di Fratelli d’Italia: sette proposte di modifica, che sostanzialmente vertono sul Comitato nazionale di valutazione. Uno dei punti più discussi della legge, a partire dall’iniziale etichetta “etica” che era già sparita dal ddl incardinato in Senato.

 

di Ludovica Lopetti

Corriere di Torino, 12 settembre 2025 La sentenza ricalca quella della Corte d’appello del novembre 2024: allora furono assolti in 19 dall’invasione di edifici. È reato occupare una casa cantoniera dismessa se serve per salvare le vite dei migranti che attraversano la frontiera franco-italiana a piedi, senza cibo e attrezzature adeguate? Sì, ma anche per il Tribunale di Torino (giudice Giulia Casalegno) il reato è giustificato dallo stato di necessità. Tradotto: quando si tratta di salvare delle persone non c’è reato che tenga. È la seconda volta che i giudici del capoluogo si esprimono allo stesso modo: stamattina hanno incassato l’assoluzione 13 attivisti - italiani, francesi, inglesi e nord europei difesi tra gli altri da Gianluca Vitale, Laura Martinelli ed Elisabetta Montanari - che a seguito del primo sgombero della casa cantoniera ...

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 12 settembre 2025 La presidente dell’Associazione tunisina delle madri degli scomparsi attende risposte dalle istituzioni, Latifa Al-Walhazi: “La situazione in Tunisia è peggiorata. Ed è anche colpa di Meloni”. Chiudere le frontiere e bloccare gli arrivi sulla sponda sud dell’Europa non significa limitare le partenze, ma aumentare il rischio di morire in mare per chi migra. Nel Mediterraneo centrale, dal 2014 a oggi, secondo il portale Missing migrants dell’Oim, almeno 25.459 persone sono morte o scomparse. La Tunisia è tra le prime nazionalità di arrivo in Italia - nel 2024 l’11,6 per cento circa degli arrivi via mare - e risulta anche tra le prime nazionalità di rimpatrio, per gli accordi milionari chiusi tra i governi di Roma e Tunisi. Di fronte alle migliaia di morti e scomparsi, però, le famiglie sono lasciate sole.

 

di Dacia Maraini

Corriere della Sera, 12 settembre 2025 Pace e diritti: 450 milioni di persone vivono liberamente lì dove prima erano necessari permessi, passaporti e cambi di denaro. Da ogni parte sento voci che criticano, denigrano, screditano, l’Europa. Perfino alcuni nostri raffinati intellettuali parlano dell’Europa come se fosse ormai morta, pronta per essere seppellita. Alla radio ieri mattina ho sentito un uomo usare addirittura la parola “marcia”. Ha detto proprio così, L’Europa è marcia, che ci sta a fare? Per prima cosa io chiederei a chi critica e inveisce, di proporre una alternativa. È troppo facile criticare, disprezzare una realtà senza suggerire una possibile alternativa. Altrimenti sono parole al vento.

 

di Laura Berlinghieri

La Stampa, 12 settembre 2025 Il cooperante di 46 anni è in cella dal 15 novembre ma il Venezuela ancora non gli ha formalizzato nessuna accusa. La disperazione della madre: “Portatelo a casa, parlatene come avete fatto con altri italiani”. Trecento giorni, oggi, senza Alberto Trentini. Trecento giorni, per la sua famiglia del Lido di Venezia, senza poter vedere il cooperante di 46 anni, detenuto nel carcere El Rodeo I, alla periferia di Caracas, ancora senza la formalizzazione di uno straccio di accusa. Trecento giorni senza che la diplomazia italiana sia riuscita a riportarlo a casa.

 

di Roberta Polese e Anna Teresa Maselli

Corriere del Veneto, 12 settembre 2025 “Conosco bene il caso di Alberto Trentini, i suoi diritti umani non sono stati violati: ha un avvocato, è sotto processo, c’è un’azione legale e seguirà il suo corso”. Il ministro degli Esteri del Venezuela Ivàn Gil ha risposto così alle domande del giornalista della Cnn che due giorni fa gli ha chiesto conto del cooperante veneziano. Oggi sono 300 giorni che Alberto è ostaggio delle autorità venezuelane senza alcun motivo, con un’accusa pretestuosa e infondata di terrorismo. L’intervista alla Cnn rilasciata al giornalista italiano Stefano Pozzebon è l’unico atto pubblico in cui il governo venezuelano dice ufficialmente qualcosa su Alberto Trentini.

 

di Giovanni Maria Del Re

Avvenire, 12 settembre 2025 Una risoluzione del Parlamento Ue chiede agli Stati membri di fare passi più decisi per fermare Israele. Nel testo non c’è la parola “genocidio”. Votano a favore Forza Italia. Riconoscere lo Stato palestinese, sanzioni a ministri estremisti e coloni, sì allo stop di fondi a Israele, dura condanna per il blocco degli aiuti umanitari, il concetto per cui il diritto all’autodifesa non giustifica quanto sta accadendo nella Striscia. È piuttosto dura, per quanto con alcune “smussature”, la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo riunito in plenaria a Strasburgo sulla situazione a Gaza, definita “al punto di rottura”.

di Francesca Del Vecchio

La Stampa, 12 settembre 2025 La bontà dello scopo umanitario resta, ma censurare la stampa non è mai un buon segnale. “Giornalista pericolosa”. È un’etichetta che non pensavo mi si potesse attribuire, quando ho accettato di raccontare l’avventura della Global Sumud Flotilla verso Gaza. Ma è ciò che è successo e che ha comportato la mia espulsione dalla missione. Riavvolgiamo il nastro. Ad agosto vengo invitata da un’attivista, conosciuta mesi prima, a partecipare come giornalista alla spedizione verso Gaza. Ne parlo con la portavoce italiana, Maria Elena Delia, che mi dice: “Ne saremmo felici”.

 

di Andrea Massaroni*

Corriere della Sera, 12 settembre 2025 Intervista al co-presidente dello Human Rights Defense Center Memorial e responsabile del progetto Support for Political Prisoners - Memorial da tre anni vive in esilio in Lituania, insieme alla famiglia. Un caffè a ridosso del centro, scelto per poter conversare tranquilli, nelle ore del primo pomeriggio che minaccia pioggia. Al tavolo si siede Sergey Davidis, co-presidente dello Human Rights Defense Center Memorial e responsabile del progetto Support for Political Prisoners - Memorial. Da tre anni vive in esilio in Lituania, insieme alla famiglia. Lo ha costretto l’impossibilità di continuare a lavorare in Russia senza mettere a rischio la propria libertà. È la vigilia del vertice tra Putin e Trump, fissato per il 15 agosto. Davidis commenta asciutto: “Non c’è molto da attendersi.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 12 settembre 2025 Alexei Gorinov, avvocato ed ex deputato municipale di Mosca, in carcere dalla primavera del 2022, continua a restare in isolamento. Le sue condizioni di salute inoltre sono sempre più precarie. La storia di Gorinov è particolarmente significativa, dato che si inserisce nell’ambito della persecuzione giudiziaria che ha riguardato i dissidenti politici avviata poco dopo la guerra di aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina. L’avvocato moscovita è stato arrestato il 26 aprile 2022 per aver criticato l’invasione dell’Ucraina di due mesi prima. Nei suoi confronti è stata applicata per la prima volta la legge sulle notizie false che screditano l’esercito. Per questo sta scontando una pena complessiva a dieci anni di carcere, a seguito di due distinte sentenze di condanna (l’ultima risale al novembre 2024).

 

L’Osservatore Romano, 12 settembre 2025 La denuncia dei vescovi delle diocesi di frontiera con gli Stati Uniti. I migranti messicani che cercano di oltrepassare il confine con gli Stati Uniti si trovano in condizioni rischiose e disumane: è quanto emerge dall’incontro, appena concluso a Piedras Negras, nello Stato di Coahuila, dei vescovi delle diocesi situate lungo la frontiera di Messico e Stati Uniti. I presuli, ancora una volta, denunciano la difficile situazione nella quale si trovano migliaia di persone. Per questa ragione hanno rivolto un appello non solo ai governi, ma a tutta la società civile, affinché si riconosca e si affronti la dignità violata. La rotta migratoria che attraversa il Messico è stata definita dall’episcopato “la più pericolosa del mondo”.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Leggere per vivere mille vite, anche oltre le sbarre", di Donatella Gasperi

Articolo: "Se non ora quando? Cambiare la legge istitutiva del Garante nazionale delle persone private della libertà personale", di Desi Bruno

Comunicato stampa E.T.S. Socrates: "Fase finale del progetto S.O.F.U. nella Casa Circondariale Caputo di Salerno"