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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 9 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 C’è un segreto dentro le nostre celle che nessuno ha voglia di raccontare. Un trucco contabile che permette di nascondere la verità sotto il tappeto della burocrazia ministeriale. E quando qualcuno prova a sollevare quel tappeto, come ha fatto Roberto Giachetti di Italia Viva con un’interrogazione parlamentare depositata martedì scorso alla Camera, emergono numeri allarmanti e silenzi che pesano come macigni. La questione è apparentemente tecnica, ma nella sostanza è drammatica: il ministero della Giustizia, attraverso l’Applicativo Spazi/ Detenuti (A. s. d.), quello strumento informatico che dovrebbe monitorare in tempo reale quante persone ci sono in ogni cella e quanto spazio hanno a disposizione, starebbe compiendo una violazione sistematica della giurisprudenza. In pratica, quando conta i metri quadrati disponibili per ogni detenuto, non sottrae lo spazio occupato dai letti a castello e dagli altri arredi fissi. Un dettaglio? Tutt’altro.

 

di Gianni Alemanno e Fabio Falbo

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 Preannunciata da alcuni articoli di stampa, è arrivata la brutta notizia dal fronte politico: è naufragato nel nulla l’ultimo generoso tentativo messo in campo dal presidente del Senato La Russa per varare un provvedimento contro il sovraffollamento. Come vi ricorderete, La Russa aveva prima tentato di trovare un’intesa tra maggioranza e opposizione su una “legge sulla buona condotta”, cioè il temporaneo aumento dei giorni di liberazione anticipata previsti in caso di buona condotta, in modo da permettere a qualche migliaio di detenuti di uscire un po’ di tempo prima del fine pena. Era la proposta dell’onorevole Roberto Giachetti (Italia Viva) e di Nessuno Tocchi Caino, che poteva diventare lo strumento per diminuire un poco il sovraffollamento, senza concedere indulti o amnistie.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 9 ottobre 2025 A distanza di quasi due anni dalla sentenza della Corte costituzionale che consente ai detenuti di svolgere colloqui in intimità, dopo la casa circondariale di Terni anche il Due Palazzi, carcere di Padova, ha permesso il primo incontro di un detenuto con la moglie nella “stanza degli affetti”. Ornella Favero, presidente Conferenza nazionale volontariato giustizia e direttrice di “Ristretti orizzonti”, la cui redazione è in quest’istituto di pena: “Sappiamo che ci sono tante richieste da parte dei detenuti per i colloqui in intimità”. Risale a quasi due anni fa la sentenza della Corte costituzionale, la n.10 del 2024, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 18 dell’ordinamento penitenziario, nella parte in cui non permette di avere colloqui “con il coniuge, la parte dell’unione civile o la persona con lei stabilmente convivente, senza il controllo a vista del personale di custodia”.

 

fiscooggi.it, 9 ottobre 2025 Nel panorama delle politiche di reinserimento sociale, il legislatore ha previsto una serie di agevolazioni fiscali e contributive rivolte alle imprese che scelgono di assumere persone detenute. Le imprese che assumono detenuti, sia internati che ammessi al lavoro esterno, devono presentare richiesta di credito di imposta entro il prossimo 31 ottobre. La richiesta va indirizzata alla direzione dell’istituto penitenziario dal quale hanno attinto personale. Si tratta di quelle aziende e imprese cooperative che hanno stipulato una convenzione con l’Amministrazione penitenziaria per assumere detenuti (sia internati che ammessi al lavoro esterno).

 

di Ezio Baldari

eunews.it, 9 ottobre 2025 Un’infrazione avviata nel 2021 ne genera una seconda che si aggiunge alla prima. Nel mirino leggi nazionali mai cambiate. Magistrati onorari e giungla contrattuale, l’Italia non ha adeguato il proprio ordinamento e adesso scatta il deferimento alla Corte di giustizia. La Commissione europea ha concesso almeno quattro anni per risolvere un problema fin qui mai risolto, e l’Italia ha pure beneficiato del ‘fattore Draghi’: nel 2022 una lettera di messa in mora supplementare ha di fatto ritardato il processo di infrazione avviato nel 2021, ma poi niente è stato fatto, e allora la decisione di procedere per le vie legali.

 

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 9 ottobre 2025 “Nessun intento punitivo, solo routine”. È un caso la richiesta arrivata dal ministero della Giustizia sulle adesioni allo sciopero del 3 ottobre. Il ministero della Giustizia ha chiesto ai dirigenti di tutti gli uffici giudiziari italiani di “comunicare a questo ministero il numero di magistrati eventualmente aderenti, e la percentuale di adesione per distretto, allo sciopero indetto” il 3 ottobre dalla Cgil e da Usb dopo l’abbordaggio israeliano alle barche italiane della Global Sumud Flotilla, “nonché di comunicare alle sole ragionerie territoriali competenti il nominativo dei magistrati che hanno partecipato allo sciopero, allo scopo di effettuare la dovuta ritenuta stipendiale”. 

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 Il report della nona commissione del Csm: “La novità legislativa non è in contrasto con i principi di autonomia e indipendenza”. L’adozione dei test psicologici per i magistrati non appare in conflitto con i principi di autonomia e indipendenza della magistratura, purché sia garantita la trasparenza del processo, la protezione dei dati e la possibilità di ricorso in caso di esito negativo.

 

di Angela Stella

L’Unità, 9 ottobre 2025 Intervista al segretario di Area democratica per la giustizia, la corrente di sinistra delle toghe, alla vigilia del V congresso: “Non facciamo opposizione, abbiamo il dovere di spiegare i rischi della riforma”. Le carceri? “Oggi la pena è fuori dalla Costituzione, servono provvedimenti clemenziali”. I diritti e la giurisdizione: se ne parla a Genova dove Area democratica per la giustizia ha programmato il suo V congresso da venerdì 10 a domenica 12. Ne parliamo con il Segretario, Giovanni Zaccaro.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 9 ottobre 2025 Oggi alla Camera la relazione che salva i ministri dall’indagine: “Agito per interesse pubblico, c’era il rischio di rappresaglie”. La strada incerta per scudare Bartolozzi: si va verso il conflitto d’attribuzione. Sono due le partite che si giocano stamattina alla Camera sul caso Almasri. Una si sa già come va a finire: la maggioranza voterà la relazione del forzista Pietro Pittalis e alzerà lo scudo parlamentare contro la richiesta d’autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’altra, invece, è più incerta: per Pittalis la volontà di procedere per via ordinaria contro la capa di gabinetto di via Arenula Giusi Bartolozzi - indagata per false informazioni rese ai pm - “determina un pregiudizio concreto alle prerogative ...

 

di Luigi Mastrodonato

Il Domani, 9 ottobre 2025 “Spostare l’attenzione sulla vita delle vittime è utile a chi vuole proteggere presunti comportamenti illegali della polizia”. Ilaria Cucchi ha presentato sul caso un’interrogazione. Franca Pisano, la madre di Igor: “Rendere pubbliche le foto del corpo è stata una decisione dolorosa. Ma dopo oltre tre anni di inerzia da parte delle istituzioni non abbiamo avuto scelta. Spero questo possa aiutarci a ottenere la verità sulla morte di mio figlio. Il silenzio di questi anni e stato assordante”. La vicenda del decesso di Igor Squeo durante un intervento di polizia a Milano, raccontata su Domani, finisce in Parlamento.

di Dalia Ismail

Il Fatto Quotidiano, 9 ottobre 2025 Il suo, come denuncia l’avvocato Giuseppe Romano dei Giuristi Democratici, “è un vero e proprio processo alla resistenza palestinese in Cisgiordania”. Da sabato 4 ottobre Anan Yaeesh, cittadino palestinese detenuto nel carcere di Melfi, ha iniziato uno sciopero della fame. Lo ha fatto - spiega il Comitato Free Anan - “in solidarietà con le mobilitazioni italiane per la Palestina, in particolare con quella di Roma dello stesso giorno, quando oltre un milione di persone è sceso in piazza contro il genocidio del popolo palestinese, e per riaffermare i propri diritti violati”. Un processo che, come denuncia l’avvocato Giuseppe Romano dei Giuristi Democratici, “è un vero e proprio processo alla resistenza palestinese in Cisgiordania”.

 

di Lucia Sforza

ecaserta.com, 9 ottobre 2025 Si indaga sulle responsabilità e sulla gestione della struttura: la vittima è un 60enne del Casertano deceduto per un trauma cranico. Un grave episodio di violenza avvenuto all’interno della Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria) di San Nicola Baronia ha avuto un tragico epilogo. Un uomo di sessant’anni, detenuto psichiatrico originario della provincia di Caserta, è deceduto presso l’ospedale Moscati di Avellino a seguito di un’aggressione brutale. L’episodio risale al 29 settembre, quando l’uomo è stato colpito ripetutamente da un altro paziente, di 40 anni, con violenti calci e pugni alla testa, riportando un gravissimo trauma cranico.

 

di Paolo Marino

Libertà, 9 ottobre 2025 La procura chiede gli arresti domiciliari per un agente e due assistenti di polizia penitenziaria. Ma il gip rigetta la richiesta. La vicenda è quella della morte di Wajdi Hella, detenuto tunisino di 27 anni, impiccatosi in una cella del carcere di via delle Novate nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2024. Secondo il pubblico ministero Antonio Colonna il decesso poteva essere evitato e per questo ha indagato i tre poliziotti per omicidio colposo (ipotizzando che l’esito fatale potesse essere prevedibile e che siano stati violati i doveri nell’adempimento di una funzione pubblica) e di falso commesso da pubblico ufficiale, aggravato dall’intenzione di occultare il reato di omicidio colposo.

 

di Andrea Zanello

La Stampa, 9 ottobre 2025 Si è aperta l’udienza preliminare: sono accusati delle devastazioni del novembre 2024. Sono 23 i detenuti imputati per la rivolta partita in carcere a Vercelli il 19 novembre del 2024. A vario titolo sono tutti accusati di devastazioni e lesioni. Ieri in tribunale a Vercelli si è aperta l’udienza preliminare: in un caso è già stata avanzata una proposta di patteggiamento. Ma pare che sia la volontà di tutti gli imputati quella di affrontare il giudizio passando da riti alternativi. Si deciderà durante la prossima udienza, in calendario a fine mese. A sostenere l’accusa è il sostituto procuratore Francesco Condomitti. La maggior parte dei detenuti imputati è stata trasferita in altre carceri: alcuni subito dopo gli episodi di violenza partiti poco più di un anno fa a Billiemme.

 

chiesedisicilia.org, 9 ottobre 2025 Si terrà sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 10:00, presso l’Aula delle Adunanze del Tribunale di Catania, il convegno dal titolo “Riparare e ricostruire - Esperienze ed idee dentro e fuori dal carcere” promosso dall’Arcidiocesi di Catania, per tramite di numerosi suoi Uffici ed Enti, in collaborazione con il Tribunale di sorveglianza e l’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna della città etnea. Nel programma, dopo gli indirizzi di saluto portati dall’arcivescovo mons. Luigi Renna, dal Presidente della Corte d’Appello, Giovanni Dipietro, dal Procuratore Generale della Repubblica, Carmelo Zuccaro, e dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Antonino Distefano, interverranno il gesuita Francesco Occhetta della Pontificia Università Gregoriana, segretario della Fondazione “Fratelli Tutti” ...

 

di Silvia Andretti

La Sicilia, 9 ottobre 2025 Il percorso di un uomo detenuto all’Ucciardone con una tesi sulle nuove guerre. Si è laureato con il massimo dei voti e la lode mentre un mezzo della polizia penitenziaria lo aspettava fuori dal dipartimento Culture e Società di viale delle Scienze per riportarlo all’Ucciardone. F.G. è il secondo detenuto a conseguire il diploma di laurea triennale grazie al progetto del Polo universitario penitenziario dell’Università degli Studi di Palermo, con una tesi dal titolo “La guerra, le nuove guerre...e la Pace?”. “Voglio continuare a studiare perché in passato non ne ho avuto l’occasione né il tempo - dice il neolaureato - Oggi che sto vivendo in questo limbo, ho chiesto di avere un’opportunità che mi è stata concessa”. A seguire la discussione della tesi nell’aula magna dell’edificio 15 c’erano parenti, amici, colleghi e accademici.

 

di Anita Musto

avellinotoday.it, 9 ottobre 2025 Nel reparto femminile della Casa Circondariale di Avellino è stata inaugurata una piccola palestra con l’essenziale per allenarsi. Un gesto che parla di umanità e di attenzione verso i detenuti e le detenute. Nella nostra società, che spesso definiamo “civile”, a pensarci bene di civiltà ce n’è ben poca. Riteniamo - non senza una bella dose di presunzione - di essere evoluti, di guardare al futuro, di marciare uniti verso il progresso. Ma spesso questo non accade. E ce ne rendiamo conto, ad esempio, quando solo poco fa alle detenute del carcere di Bellizzi è stato offerto uno spazio per la salute fisica (oltre che per quella mentale) che avrebbe dovuto essere loro garantito da tempo. Meglio tardi che mai. 

 

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 Rieducare e risocializzare i condannati. Lo chiede la Costituzione. Che lega l’imperativo alle condizioni di umanità in cui dev’essere scontata la pena. Ma senza il secondo dei due pilastri, rischia di franare il primo. È una delle contraddizioni intorno alle quali probabilmente ruoterà, sabato prossimo a Brescia, il dibattito organizzato per l’edizione 2025, la diciottesima, del “Premio Carlo Castelli”. L’evento promosso dalla “Società di San Vincenzo de Paoli Odv Settore Carcere e devianza” è in programma a partire dalle 10 presso il Teatro Sant’Afra di Brescia (vicolo dell’Ortaglia 6) e si aprirà con l’intervento di Gherardo Colombo, una figura centrale nel dibattito sul sistema penitenziario e sul concetto di “pena” nel nostro Paese.

 

di Francesca Grego

arte.it, 9 ottobre 2025 Dieci porte d’artista all’ingresso di altrettante carceri, come simbolo di rinascita e dialogo con il mondo esterno: è solo l’inizio del progetto Porte della Speranza, presentato oggi dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede per proseguire il cammino indicato da Papa Francesco con l’apertura della Porta Santa nel penitenziario di Rebibbia, primo atto del Giubileo 2025. Oltre le porte vere e proprie, la cui realizzazione è stata affidata a dieci artisti italiani, un programma di integrazione e riscatto dedicato ai detenuti e un film che ne documenterà lo sviluppo passo dopo passo.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 9 ottobre 2025 Via libera al suicidio assistito per due donne campane. Atteso il verdetto sulla legge toscana. La maggioranza chiede l’iter anche durante il Bilancio. L’Italia la attende almeno dal 2019, malgrado i giudici costituzionali abbiano incalzato più volte il legislatore dopo che nel novembre di quell’anno avevano depenalizzato l’aiuto al suicidio in determinate condizioni. Anni di attesa e adesso, improvvisamente, proprio mentre arriva la notizia di altre due pazienti terminali che hanno ottenuto dalla propria Asl il via libera al suicidio medicalmente assistito (due donne campane), la maggioranza ha fretta. Preoccupati di perdere anche il ricorso contro la legge regionale toscana su cui si attende il pronunciamento della Consulta a inizio novembre, infatti, i partiti di governo stanno lavorando per approvare il ...

di Chiara Lalli

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 Via libera dell’Asl dopo l’appello della 44enne campana affetta da sclerosi laterale: “La SLA ha perso, io ho vinto. Non trascorrerò nemmeno un minuto in più ad avere paura di ciò che può farmi. Da oggi esiste solo il presente, e ogni giorno è prezioso”. Così Ada ha commentato la conferma di avere tutti i requisiti previsti per poter accedere al suicidio assistito da parte dell’azienda sanitaria Napoli 3.

 

di Lorenzo D’Avack

Il Dubbio, 9 ottobre 2025 La recente ordinanza della Cassazione 6/10/2025 n. 26826 conferma che la morte del feto a breve dalla nascita a causa di medici che non sono tempestivamente intervenuti per un taglio cesareo, può configurare un danno parentale per la perdita di un rapporto affettivo potenziale, che può essere risarcito ai genitori. Una decisione conforme a quanto già stabilito da una precedente sentenza della Cass. civ. n. 26301/ 2021.

 

di Stefania Garassini

Avvenire, 9 ottobre 2025 Anche la Danimarca, come molti Paesi, vuole vietare l’accesso ai minori di 15 anni per proteggerli da ansia, isolamento e abuso digitale. Il ruolo educativo degli adulti. L’annuncio della premier danese Mette Frederiksen di proporre il divieto di alcuni social media per i minori di 15 anni è l’ultimo in ordine di tempo di una serie di provvedimenti che in varie parti del mondo cercano d’introdurre regole in un mercato più che mai florido, e quindi restio ad accettarle. Obiettivo comune di simili provvedimenti è il recupero di una gradualità di accesso ad alcuni servizi che non sono in alcun modo pensati per bambini e preadolescenti e che, come ha efficacemente sintetizzato Frederiksen, “stanno rubando l’infanzia ai nostri figli”.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 9 ottobre 2025 Netanyahu convoca il gabinetto di guerra. Hamas: “L’accordo prevede la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze di occupazione, l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri”. I civili festeggiano per le strade. Le firme ufficiali dei documenti alle 11 ore italiane. L’Idf rimarrà a Rafah. Alla fine del quarto giorno di trattative indirette in Egitto, Hamas e Israele hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Ad annunciarlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso i suoi canali social. La firma ufficiale è prevista per le ore 11 italiane. 

 

di Francesca Paci

La Stampa, 9 ottobre 2025 L’ex premier: “Se lui non avesse privilegiato i suoi obiettivi, la guerra sarebbe finita a febbraio”. Dietro la scrivania dell’ex premier israeliano Ehud Barak, all’undicesimo piano di un appartamento torreggiante su Tel Aviv, ci sono, tra pile di libri, memoria e speranze del Paese. La dichiarazione d’Indipendenza che qui corrisponde alla Costituzione, la foto con Clinton ai tempi di Camp David e quelle in battaglia, un busto di Ben Gurion, uno di Rabin e un altro più piccino dello stesso Barak.

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 9 ottobre 2025 Il team è internazionale di avvocati è al lavoro per tutelare gli assistiti in mare, poi sequestrati dallo stato di Israele, e di denunciare la violazione dei diritti umani in Palestina. Montella, nel gruppo di legali spiega: “Percorreremo strade nazionali e sovranazionali e accertare le responsabilità di Israele e dei paesi Ue”. Tutti i cittadini e le cittadine italiane a bordo della Flotilla intercettata la sera del primo ottobre in acque internazionali da Israele sono rientrati in Italia, ma sono ancora sei gli attivisti delle delegazioni internazionali reclusi nel centro di detenzione di Kenziot. A loro ora si aggiunge l’equipaggio di 145 persone della seconda Flotilla, abbordata martedì notte dalle forze navali israeliane a circa 120 miglia dalla Striscia. La flotta della società civile si è posta l’obiettivo di rompere ...

 

di Nicolò Zambelli

Il Foglio, 9 ottobre 2025 Cosa succede ora? “Niente”. “Un’iniziativa politica estemporanea che non avrà effetti concreti”, dice Giorgio Sacerdoti, professore emerito di diritto internazionale alla Bocconi. “La denuncia è destinata a finire nel nulla”. “La denuncia presentata nei confronti di alcuni esponenti del nostro governo mi pare solo un’iniziativa politica estemporanea che non avrà effetti concreti”. Al Foglio il professore emerito di diritto internazionale dell’Università Bocconi Giorgio Sacerdoti fa il punto sulla denuncia nei confronti della premier Giorgia Meloni e altri ministri per “complicità in genocidio”.

 

di Maysoon Majidi

Il Manifesto, 9 ottobre 2025 Ogni passo curdo verso l’autonomia è percepito come minaccia esistenziale dalla Turchia: milizie islamiste, aziende e ora la Damasco di al-Sharaa sono le armi in mano a Erdogan. Centinaia di persone sono scese in piazza a Qamishlo per esprimere solidarietà agli abitanti di Aleppo. I loro slogan non erano solo contro l’assedio, ma contro il silenzio della comunità internazionale. “Aleppo non è sola”, si leggeva sui cartelli che sventolavano tra le bandiere gialle e rosse. Una protesta quasi ignorata dai media globali, ma rivelatrice del malcontento crescente nelle aree curde.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Maternità in carcere alla luce del Decreto Sicurezza 48/2025: trattamento o esclusione?", di Katia Poneti

Articolo. "Scioglimento del cumulo di pene detentive concorrenti per reati ex art. 4 bis ord. penit. ostativi alla sospensione dell'ordine di esecuzione e alla liberazione anticipata per il presofferto: la Cassazione solleva questione di legittimità costituzionale", di Gian Luigi Gatta

Radio Radicale. Osservatorio Giustizia: conversazione con l'avvocata Veronica Manca su situazione carceraria, mancate risposte delle istituzioni e ultimi provvedimenti per alleggerire il sovraffollamento negli istituti penitenziari

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Il "Piano Carceri" del Governo: più di 10 mila nuovi posti detentivi entro il 2027 al costo di oltre un miliardo e 300 milioni di euro. Nordio promette: "Così risolveremo il problema del sovraffollamento". Sarà vero?