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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 3 ottobre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Stefano Stimamiglio
Famiglia Cristiana, 3 ottobre 2025 Un giovane detenuto nordafricano si è tolto la vita nel carcere di Pavia dopo pochi giorni di reclusione. È l’ennesimo dramma di un sistema che conta più di un morto a settimana e che rende impossibile la rieducazione prevista dalla Costituzione. I magistrati di Area, riuniti a Genova dal 10 al 12 ottobre, denunciano: “Le condizioni di vita nelle carceri italiane sono una vera emergenza civile e democratica”.
di Maurizio Gelatti
La Stampa, 3 ottobre 2025 Le Giornate della Legalità in programma a Torino sino a domenica 5 ottobre ospitano giuristi, scrittori, docenti e artisti con lo scopo di combattere i luoghi comuni che nella nostra società alimentano l’intolleranza. Il programma 2025 pone l’accento su un argomento ancora troppo poco dibattuto: il diritto all’affettività in carcere. A parlarne, domenica 5 ottobre alle 11,15 nel contesto di “Portici della Legalità, in piazza Castello, è Donatella Stasio, autrice di “L’amore in gabbia - La ricerca della libertà di un reduce dal carcere”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 3 ottobre 2025 Sono soltanto 165, a dispetto dei 500 preventivati, i magistrati che saranno applicati in via d’urgenza presso i tribunali che sono più in difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi del Pnrr sulla giustizia civile. Un vero flop per il decreto giustizia approvato dal governo lo scorso agosto, e convertito in legge mercoledì dal Parlamento, contenente misure d’emergenza per raggiungere entro il 30 giugno 2026 i target concordati con l’Unione europea sulla giustizia civile: riduzione del 40 per cento della durata media dei procedimenti civili (il cosiddetto “disposition time”) e diminuzione del 90 per cento delle cause pendenti rispetto al 2022.
di Errico Novi
Il Dubbio, 3 ottobre 2025 Doveva essere una micro-riforma chirurgica e veloce. E invece la proposta di legge sui limiti ai pm nel sequestro degli smartphone si è incagliata in un ingorgo fra pressioni della magistratura e divergenze nel centrodestra. Solo due giorni fa, dopo una lunga serie di esitazioni e rinvii, la commissione Giustizia della Camera ha indicato il termine per la presentazione degli emendamenti: scadenza fissata per giovedì 9 ottobre alle 12. Ma la verità è che, dopo il via libera in prima lettura a Palazzo Madama dell’aprile 2024, si è creato un serio pregiudizio sul destino del provvedimento, per via di perplessità maturate soprattutto in Fratelli d’Italia.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 3 ottobre 2025 Per la Suprema Corte, per eseguire il mandato di arresto europeo è sufficiente che i reati siano chiaramente indicati. Ribadita la validità delle modifiche introdotte dal dl 10/2021. La Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di mandato di arresto europeo: non è necessario che l’autorità estera alleghi o descriva i gravi indizi di colpevolezza, essendo sufficiente che indichi con chiarezza i reati contestati e le circostanze essenziali. È quanto stabilito dalla Sesta sezione penale con una sentenza depositata il 26 settembre 2025, che ha confermato la consegna di un cittadino italiano richiesta dall’autorità giudiziaria tedesca.
TERRITORIO
di Luca Preziusi
Il Gazzettino, 3 ottobre 2025 Rivoluzione sessuale (e affettiva) al Due Palazzi: le stanze dell’amore del carcere di Padova sono pronte. Letto, lavandino e lenzuola sono già disponibili in una camera vicino ai locali dei colloqui, in attesa della prima coppia. Da lunedì 6 ottobre i detenuti del carcere di Padova avranno diritto ad un po’ d’intimità con le loro mogli o conviventi, con cui potranno passare due ore e mezza in assoluta riservatezza e libertà. Tutto avverrà quindi nel rispetto della privacy, lontano dagli occhi della sorveglianza della polizia penitenziaria.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 3 ottobre 2025 C’è un filo invisibile che lega le celle dei penitenziari italiani. Un filo nero, spesso, che corre da una sezione all’altra, da un istituto all’altro. È il filo della solitudine, dell’abbandono terapeutico, del disagio psichico che diventa condanna a morte. Vasile Stefan, 34 anni, rumeno, ne ha seguito il percorso fino all’ultimo nodo: l’impiccagione nella cella numero 4 del piano terra della sesta sezione del carcere di Genova Marassi, a gennaio 2022. È morto all’ospedale San Martino dopo alcuni giorni di agonia. Un caso archiviato troppo in fretta e che oggi ritorna sotto i riflettori grazie a un atto parlamentare che punta a smontare la coltre di opacità che avvolge quella vicenda.
L’Unione Sarda, 3 ottobre 2025 Diritto, giustizia, pena, carcere, quello che viene dopo il carcere, la possibilità della giustizia riparativa. Temi affrontati nel dialogo tra Marta Cartabia, già ministra della Giustizia, prima donna a presiedere la corte costituzionale, oggi docente di diritto costituzionale all’Università Bocconi di Milano e l’arcivescovo di Cagliari e segretario della Cei Giuseppe Baturi. Un incontro, cominciato in tarda serata, ma comunque seguito da un folto pubblico a conferma di quanto le questioni affrontate siano avvertite come centrali nel dibattito collettivo.
informareonline.com, 3 ottobre 2025 Il tema del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti sarà al centro del convegno “Una vita in comune, dopo il carcere. Rinascere con le istituzioni locali: quali prospettive?”, in programma alle ore 10.30 presso l’Auditorium della Provincia di Caserta, in via A. Ceccano. L’evento, promosso dal Garante provinciale dei diritti delle persone private della libertà, don Salvatore Saggiomo, nasce per affrontare le difficoltà e le opportunità del ritorno alla vita libera dopo il carcere, con il contributo di istituzioni, enti locali, terzo settore, scuole, università e imprese.
di Simonetta Sciandivasci
La Stampa, 3 ottobre 2025 L’incontro coordinato da Vittorio Lingiardi all’Università La Sapienza di Roma. Quant’è diventato difficile parlarci, e intenderci. Tra amici e amanti, tra genitori e figli, tra chi difende e chi si difende, tra chi ferisce e chi cura, tra medici e pazienti, tra medici e medici. Intenderci, forse, ci importa poco: ci interessa di più parlare che parlarci, sebbene parlarci sia ciò che ci rende umani. Noi siamo un colloquio e quindi ci ascoltiamo, scrisse Hölderlin, poeta, schizofrenico per buona parte della sua vita: era uno dei versi preferiti di Eugenio Borgna, lo psichiatra della tenerezza e della fragilità, uno dei più importanti della psichiatria italiana, piemontese (di Borgomanero), morto a dicembre scorso, a 94 anni, dopo una vita spesa per una comprensione umana della follia, e una dimensione etica della cura della malattia mentale.
di Luigi Abiusi
Il Manifesto, 3 ottobre 2025 Cinema Con “Elisa”, ancora nelle sale, il regista ha affrontato un passaggio che si riflette nelle nuove ambientazioni. Il film mette in luce i gesti e le espressioni di una colpa senza motivo apparente. Un Di Costanzo raggelato, rigoroso; un cinema scarnito, anche estenuato (da canonici ingombri di figure e di dialoghi, messi di solito a garanzia della narrazione, ora invece silente, latente) quello di Elisa, puntellato da musiche gelide, graffianti, di un post-rock all’insegna di arpeggi metallici, e di cui la protagonista è perfetto correlativo soggettivo: Barbara Ronchi che sembra seguire una metrica intima, fatta di gesti, espressioni, parole monche, dettati da un senso di alienazione, lo sgomento costante, da uno stridore, cigolio acceso nei recessi più nascosti della coscienza.
di Luigi Abiusi
Il Manifesto, 3 ottobre 2025 Cinema Con “Elisa”, ancora nelle sale, il regista ha affrontato un passaggio che si riflette nelle nuove ambientazioni. Il film mette in luce i gesti e le espressioni di una colpa senza motivo apparente. Un Di Costanzo raggelato, rigoroso; un cinema scarnito, anche estenuato (da canonici ingombri di figure e di dialoghi, messi di solito a garanzia della narrazione, ora invece silente, latente) quello di Elisa, puntellato da musiche gelide, graffianti, di un post-rock all’insegna di arpeggi metallici, e di cui la protagonista è perfetto correlativo soggettivo: Barbara Ronchi che sembra seguire una metrica intima, fatta di gesti, espressioni, parole monche, dettati da un senso di alienazione, lo sgomento costante, da uno stridore, cigolio acceso nei recessi più nascosti della coscienza.
AFFARI SOCIALI
di Flavia Perina
La Stampa, 3 ottobre 2025 L’unità nazionale non si addice ai tempi, alle destre, alle sinistre, a nessuno, e quando c’è è meglio nasconderla, vai a vedere che qualcuno dica: intelligenza col nemico, tradimento, passo indietro. Così l’oggettivo risultato politico raggiunto dal governo con la risoluzione su Gaza, approvata ieri senza voti contrari (caso più unico che raro su questioni di questo rilievo), è minimizzata a evento collaterale di una furibonda zuffa su tutto il resto: lo sciopero della Cgil, la Flotilla, le manifestazioni, i “teppisti” da rimandare a casa con i manganelli, la Portavoce della Commissione europea Eva Hrncinova, Maurizio Landini “che vuole dare una spallata al governo”.
di Emilio Minervini
Il Dubbio, 3 ottobre 2025 Mobilitazione generale. Questo l’effetto scatenato in Italia dall’intercettazione della Global Sumud Flotilla. Appresa la notizia del blocco della missione umanitaria da parte delle autorità di Tel Aviv, migliaia di persone hanno inondato le strade e le piazze di numerose città italiane sventolando bandiere della Palestina e intonando cori di solidarietà verso il popolo palestinese, e di condanna per il governo israeliano. Le manifestazioni sono proseguite ieri, guidate dagli studenti, che a Bologna e Milano hanno occupato le università. Nel capoluogo emiliano si sono registrati scontri tra la polizia e i manifestanti, che hanno tentato di entrare nella stazione di piazza Medaglie d’Oro per bloccare il traffico ferroviario.
di Roberto Ciccarelli
Il Manifesto, 3 ottobre 2025 “Blocchiamo tutto” Tutti i sindacati difendono le ragioni costituzionali dell’astensione dal lavoro per la Flotilla e Gaza. Salvini cambia idea sulla precettazione. E Meloni fa l’incendiaria e attacca il movimento. Lo sciopero generale è confermato da tutte le organizzazioni sindacali che lo hanno indetto oggi: Cgil, Usb, Cub e Sgb, S.I. Cobas, Unicobas, Adl e Cobas tra gli altri. Tutte presenteranno un ricorso al giudice del lavoro contro la delibera della Commissione di garanzia sugli scioperi che ieri lo ha dichiarato “illegittimo” per la mancanza di preavviso. L’esame richiederà alcuni giorni e, a prescindere dalla decisione che sarà adottata dal giudice, non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta: in assenza di una precettazione, l’eventuale sanzione - se comminata ...
di Diego Motta
Avvenire, 3 ottobre 2025 L’Usb e le sigle di base hanno compattato in questi mesi lavoratori portuali, studenti, dipendenti pubblici. Il tema trainante della “causa palestinese” e la formula del collettivo hanno funzionato. Chi c’è dietro alla mobilitazione delle piazze per Gaza? E quale “popolo” rappresenta? La domanda non è peregrina, se soltanto si pensa alla capacità dimostrata dagli organizzatori nell’ultimo mese di coinvolgere, soprattutto nelle grandi città, mondi diversi alle varie manifestazioni.
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 3 ottobre 2025 Un fenomeno globale, fatto non solo di barconi, in gran parte femminile, vittima di politicizzazioni. Accogliere gli immigrati missionari di speranza - nel fine settimana il Giubileo del mondo missionario e dei migranti - richiede un cambiamento dello sguardo, e una conoscenza più fondata del fenomeno può contribuire a muovere in questa direzione. Cerchiamo quindi d’individuare alcune tendenze salienti della mobilità umana attraverso le frontiere. Globalmente, gli immigrati internazionali nel mondo sono stimati dall’Onu in 304 milioni (dato 2024), il 3,6% della popolazione mondiale. Di questi, 51,6 milioni sono rifugiati internazionali o richiedenti asilo: circa un sesto del totale.
Il Dubbio, 3 ottobre 2025 L’ottava volta alla Consulta. Il GIP di Bologna solleva dubbi sull’articolo 580 del Codice penale per il caso della signora Paola, 89enne accompagnata in Svizzera. Al centro il “requisito del trattamento di sostegno vitale”. La questione del fine vita torna per l’ottava volta all’attenzione della Corte Costituzionale italiana, in seguito a un’ordinanza depositata il 29 settembre dal GIP del Tribunale di Bologna, Andrea Romito. Il giudice ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’articolo 580 del Codice penale, che disciplina l’istigazione o l’aiuto al suicidio, in risposta a una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Bologna due anni e mezzo fa.
di Simona Lorenzetti
Corriere della Sera, 3 ottobre 2025 Prima class action in Italia contro TikTok e Meta. Il Moige, insieme a un pool di esperti e avvocati, da Torino porta in tribunale Meta e TikTok chiedendo di tutelare i minori dagli effetti nocivi dei social: vietare l’accesso under 14, stop agli algoritmi che creano dipendenza. “Non possiamo aspettare la prossima tragedia per intervenire. Proteggere i nostri figli è un dovere. Questa non è solo una battaglia legale, è una battaglia di civiltà”. Parte da questa riflessione la scelta di Moige (Movimento italiano genitori Aps) di avviare, con la collaborazione e assistenza dello studio legale torinese Ambrosio & Commodo, una class action - la prima in Italia - contro Meta (Facebook e Instagram) e TikTok: in sostanza, si tratta di un’azione inibitoria che punta a proteggere i minori dai danni cerebrali e psicologici ...
ESTERI
di Antonio Polito
Corriere della Sera, 3 ottobre 2025 Le contraddizioni in piazza. Dalla solidarietà alla protesta: l’Italia tra manifestazioni e contrasti politici sulla Palestina. L’intifada italiana. Così il sito “ArabNews” ha descritto l’ondata di proteste pro Pal in corso nelle nostre città, e che dovrebbe trovare il suo culmine oggi nel secondo sciopero generale in due settimane, indetto stavolta insieme da due sigle sindacali di solito inconciliabili, Cgil e Usb.
di Massimo Calvi
Avvenire, 3 ottobre 2025 La natura del conflitto tra Israele e Hamas, con il male che sta diffondendo, sembra aver consumato fino a lasciare scoperti i fili di trasmissione di quel poco di umanità che ci resta. C’è qualcosa che fa male al cuore in queste ore mentre si seguono le gesta della Flottiglia, la conclusione prevedibile e attesa del suo navigare in acque agitate e le reazioni all’abbordaggio israeliano, le piazze che in Italia si riscaldano, la lotta politica che ritrova il passo abituale della contrapposizione e delle strumentalizzazioni.
di Umberto De Giovannangeli
L’Unità, 3 ottobre 2025 Dopo l’abbordaggio di mercoledì notte da parte delle forze israeliane, ieri gli attivisti della missione umanitaria sono sbarcati nel porto di Ashdod per poi essere trasferiti nel grande penitenziario di Ketziot. “Udienze sulla deportazione e gli ordini detentivi iniziate senza notifiche agli avvocati, negato consulente legale”, denuncia la Global Sumud Flotilla. Hanno fatto la guerra ad una flottiglia disarmata. Un atto di pirateria di Stato spacciato per diritto di difesa dalle “barche di Hamas”. Gli attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla sono stati oggetto di un “rapimento illegale, in violazione diretta del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali” da parte delle forze di Israele. Lo afferma un comunicato della flottiglia, che fa il punto sulla situazione dopo gli abbordaggi della notte proseguiti ieri mattina.
di Annamaria Senni
Il Resto del Carlino, 3 ottobre 2025 Il cesenate accusato di far parte di un complotto antigovernativo in Venezuela invoca l’intervento italiano. “Non sono un terrorista, fatemi uscire di prigione. Le armi che hanno trovato nella mia casa le custodivo perché sono un collezionista e le assemblavo solo per passione”. Giancarlo Spinelli, il 59enne cesenate emigrato in Venezuela quando era ancora bambino con la famiglia di Cesena, architetto di professione, si difende dalle accuse di terrorismo, tradimento della patria, traffico d’armi e associazione a delinquere che gli sono state mosse quando è stato arrestato una anno e sette mesi fa e portato al penitenziario Helicoide a Caracas, poi trasferito nel carcere di comunità Yare III e infine a luglio scorso, trasferito al carcere La Planta a Caracas.
DOCUMENTI
Articolo. "Il sovraffollamento in carcere dà diritto ai domiciliari?", di Angelo Greco
APPUNTAMENTI
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 5 ottobre 2025
Convegno. "Salute mentale e carcere" (Roma, 10 ottobre 2025)
Festival della Giustizia Riparativa (Bassano del Grappa-VI, dal 23 al 25 ottobre 2025)
Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Casa circondariale di Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI