Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di giovedì 2 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, 6 ottobre - 10 novembre 2025)

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 L’eterna “promessa” di nuove celle. E nell’attesa, le carceri scoppiano. Martedì scorso, a Palazzo Chigi, si è consumato l’ennesimo atto di un copione ormai logoro: la terza riunione della cabina di regia per l’edilizia penitenziaria. Ministri, sottosegretari, commissario straordinario seduti attorno a un tavolo a snocciolare numeri che sulla carta dovrebbero impressionare: 10.676 nuovi posti detentivi entro dicembre 2027, cantieri che partono, padiglioni che si inaugurano, una macchina organizzativa che teoricamente funziona come un orologio svizzero. Per ora, ci accontenteremo di 506 posti in più a fine dicembre.

 

di Luca Sofri

ilpost.it, 2 ottobre 2025 Il ministero della Giustizia ha istituito per la prima volta un elenco di strutture e ha messo dei soldi, ma non è detto che funzionerà. Martedì 30 settembre è entrato in vigore un decreto del ministero della Giustizia che per la prima volta stabilisce le modalità con cui i detenuti senza dimora potranno scontare la pena fuori dal carcere. Il decreto riguarda una questione importante. Le misure alternative al carcere - come la detenzione domiciliare - sono considerate fondamentali e molto efficaci nel percorso di reinserimento delle persone detenute, ma per chi non ha un domicilio di riferimento in cui scontarle accedervi è quasi impossibile. Spesso, tra l’altro, i detenuti senza dimora vengono condannati per reati minori, anche legati alle condizioni di povertà in cui si trovano: così finiscono per scontare in carcere pene lievi, che in condizioni sociali ed economiche migliori sconterebbero all’esterno.

 

di Alessandro Villari

Il Foglio, 2 ottobre 2025 L’ultimo rapporto della Società della ragione mette in luce la situazione negli istituti dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, evidenziando come la mancanza di criteri condivisi impedisca una comparazione sistematica. Non è possibile avere dei numeri precisi sul problema della salute mentale nelle carceri italiane. Si conclude così l’ultimo rapporto curato dalla Società della ragione chiamato “La salute mentale in carcere dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari”.

 

di Valentina Carosini

La Stampa, 2 ottobre 2025 A Genova un convegno sulle strutture sanitarie che ospitano persone autrici di reato affette da disturbi mentali. Norberto Miletto, presidente dei giovani della Società italiana di psichiatria: “Il segreto? Lavorare con i pazienti al di là del reato commesso”. Il cambiamento sociale e storico dei pazienti in entrata, il risultato delle esperienze positive in dimissione. Come a Genova dove, a fronte di 122 ingressi censiti dall’8 febbraio 2017 ad oggi, sono state 102 le dimissioni dalla Rems di Villa Caterina a Pra’, destinata alla presa in carico e alla gestione di autori di reato, pazienti con patologie psichiatriche per questo incompatibili con i regimi detentivi. La prima esperienza aperta in Liguria, nel ponente del capoluogo ligure, una tra le 30 strutture esistenti in Italia per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

 

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 Il voto sulla riforma diventerà un voto sul governo? E quale strategia funzionerà meglio per il fronte del Sì e No? Uno sguardo sugli elettori. Il referendum sulla separazione delle carriere si trasformerà in un voto pro o contro il governo? E lo stesso governo, che sembra intenzionato a impostare la campagna elettorale contro “la casta” dei magistrati, trarrà vantaggio da tale strategia comunicativa? E il fronte del no, invece, con la discesa in campo di pm dal forte peso mediatico come Nicola Gratteri avrà una spinta maggiore o al contrario tale esposizione potrebbe costituire un autogol?

 

di Giovanni Maria Jacobazzi

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 La Quinta commissione che seleziona i capi di Procure e Tribunali sarà guidata dal laico di Fratelli d’Italia Felice Giuffré: una novità per Palazzo Bachelet. Dopo discussioni interminabili, sono state finalmente rinnovate le Commissioni del Consiglio superiore della magistratura. La novità più importante, e per molti versi inaspettata, è la presidenza della Quinta commissione, competente sulle nomine degli incarichi direttivi e semi-direttivi, al laico di FdI Felice Giuffrè. Ordinario di diritto costituzionale all’Università di Catania, componente del Consiglio direttivo dell’Associazione italiana costituzionalisti di cui ha ricoperto anche il ruolo di direttore della rivista, Giuffrè da giovane è stato ai vertici del Fronte della Gioventù e di Alleanza nazionale.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 2 ottobre 2025 Secondo una norma approvata nel 2021 alle inchieste giudiziarie non possono essere assegnate denominazioni lesive della presunzione di innocenza. Ma Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e procure continuano a farlo. Nel 2021 l’Italia ha recepito la direttiva europea sulla presunzione di innocenza, approvando un decreto legislativo (il n. 188) che, tra le tante cose, stabilisce che nei comunicati ufficiali e nelle conferenze stampa non devono essere “assegnati ai procedimenti pendenti denominazioni lesive della presunzione di innocenza”. Un modo, nell’intenzione dell’allora ministra Marta Cartabia, per fermare la prassi che vede pm e polizia giudiziaria affibbiare alle inchieste nomi allusivi e dal tono inquisitorio (da “Mondo di Mezzo” a “Terminator 3”).

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 2 ottobre 2025 Antonello Rizza, primo cittadino del comune di Priolo, assolto dopo essere stato accostato per 13 anni dagli inquirenti alla figura di Cetto La Qualunque: “La fine di un calvario”. “Qualunquemente”. È questo il nome che la polizia giudiziaria e la procura di Siracusa diedero nel 2012 a un’inchiesta avviata nei confronti di amministratori e funzionari del comune di Priolo, tra cui l’allora sindaco Antonello Rizza, accusati a vario titolo di gravi reati come concussione, voto di scambio, truffa aggravata, abuso d’ufficio. Il nome si ispirava al film in cui Antonio Albanese impersonifica il celebre personaggio di Cetto La Qualunque, simbolo del politico dedito alla delinquenza, corrotto, volgare e senza alcun briciolo di principio morale.

 

di Elisa Manacorda

La Repubblica, 2 ottobre 2025 Una popolazione fragile e trascurata anche dal punto di vista sanitario. Che oggi è al centro di un accordo triennale tra Regione, Istituto Pascale, Aiom e Fondazione Aiom. Per portare screening, formazione e informazione negli istituti penitenziari. È una popolazione imponente: oltre 63 mila persone, di cui circa il 4 % donne e il 31% stranieri. Sono le persone che vivono un periodo della loro vita dietro le sbarre di un carcere italiano. Con infiniti problemi, a cominciare dal sovraffollamento (nel nostro paese la capienza ufficiale è pari a poco più di 51 mila posti). Ma anche la salute è un tema importante, se è vero che la condizione di non libertà incide profondamente sulla psiche e sul fisico, incentivando comportamenti non salutari come il fumo, l’abuso di alcol, la dieta scorretta o la sedentarietà.

 

di Valeria Casolaro

L’Indipendente, 2 ottobre 2025 Il 26 settembre scorso, a 24 ore dal suo arresto, Sylla Mamadou Khadialy moriva nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. 35 anni, senegalese, l’uomo era stato fermato il 25 settembre perchè accusato di due aggressioni. Attivista, sarto, autista Piedibus e calciatore dilettante, Mamadou era era conosciuto e stimato all’interno della comunità. Il garante dei detenuti della Campania e quello di Caserta chiedono chiarezza, sottolineando che l’uomo avrebbe avuto bisogno di cure psichiatriche urgenti in ospedale. I familiari denunciano l’uso ravvicinato di sedativi senza adeguata documentazione, somministrati tra pronto soccorso, Polfer e carcere. Numerose associazioni locali hanno organizzato una mobilitazione a Caserta per chiedere verità e giustizia per la sua morte.

di Carmine Di Niro

L’Unità, 2 ottobre 2025 L’inchiesta per la morte di Sylla Mamodou Khadialy, il 35enne di origini senegalesi morto nella sua cella del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) venerdì scorso, all’indomani del suo arresto operato dalla polizia ferroviaria presso la stazione di Caserta, vede tre persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di medici, due in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e uno al 118, accusati di omicidio colposo. L’inchiesta, in mano al pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Pinto, vedrà un punto chiave con l’autopsia che si terrà mercoledì pomeriggio all’istituto di medicina legale di Caserta.

 

di Silvana Cortignani

tusciaweb.eu, 2 ottobre 2025 Morte di Andrea Di Nino, Asl di Viterbo e ministero della Giustizia responsabili civili nel processo per omicidio colposo a un medico e un penitenziario. I due imputati sono difesi dagli avvocati Massimo Pistilli e Lorenzo Lepri, mentre è stato aperto un fascicolo gemello a carico dell’altro dottore, difeso da Andrea Danti, assente anche ieri per motivi di salute, la cui posizione sarà esaminata dal giudice Jacopo Rocchi in un’apposita udienza fissata a gennaio. È ripreso così, il giorno dopo la manifestazione fuori del tribunale contro l’archiviazione dell’inchiesta bis per omicidio volontario, il processo per quello che la procura ritiene essere stato un suicidio per impiccagione, cui i familiari non hanno mai creduto.

 

La Nazione, 2 ottobre 2025 Il giudice di sorveglianza annulla il diniego della direzione carceraria. Detenuto nel carcere di Sabbione autorizzato dal giudice ai colloqui intimi con la moglie, che erano stati negati dalla direzione del penitenziario per il fatto che la famiglia della consorte sia legata alla criminalità organizzata. Il recluso si era visto negare dalla direzione dell’istituto la possibilità di svolgere colloqui intimi con la moglie nella “stanza dell’affettività” istituita ad aprile. Ha però fatto reclamo all’Ufficio di sorveglianza che ha accolto la sua istanza concedendo i colloqui richiesti in base alla sentenza 10 del 2024 della Corte costituzionale.

 

foggiatoday.it, 2 ottobre 2025 La Costituzione italiana come bussola per rileggere la vita, le cadute e le possibilità di riscatto. È questo il cuore di “Parole in ascolto - Storie di carcere, cittadinanza e legalità”, il progetto che prende forma presso la Casa Circondariale di Foggia e che intende rendere i ristretti protagonisti di un dialogo autentico con la comunità. L’iniziativa - promossa dal Csv Foggia, in collaborazione con don Fernando Escobar della Comunità di Sant’Egidio - sarà curata dalla giornalista e volontaria Annalisa Graziano. 

 

Il Resto del Carlino, 2 ottobre 2025 Il testo del magistrato Dino Petralia per cinque personaggi. Diventa un recital a tre voci di Emanuele Montagna. “Le nostre Prigioni. Storie di Pena e di Speranza”: lo spettacolo, scritto dal magistrato Dino Petralia, già direttore delle carceri italiane, va in scena questa sera alle 20,45 in prima nazionale stasera al Teatro Dehon. Il testo è stato prodotto da Cfa-Colli Formazione Attori di Bologna e dall’Ordine Avvocati di Padova e Camera Penale di Padova, dove è già andato in scena con enorme successo in anteprima nazionale lo scorso 25 settembre, con il patrocinio dell’associazione internazionale Nessuno Tocchi Caino e con il plauso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo spettacolo, nella sua replica bolognese, è sostenuto dall’Ordine Avvocati di Bologna, dalla Camera Penale di Bologna ...

 

di Annibale Gagliani

Corriere del Mezzogiorno, 2 ottobre 2025 Eduardo De Filippo legava inscindibilmente il proscenio all’esistenza: “Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro”. Lo stesso sforzo cesellato dalle detenute della casa circondariale Borgo San Nicola, a Lecce, con un progetto di teatro sociale d’arte: “Bellezza mia - Anatomia tragicomica della vita delle ragazze”. Un percorso di drammaturgia collettiva, interculturale, intergenerazionale, rivolto alla sezione femminile del penitenziario e a donne under 25 interessate alla recitazione.

 

aia-figc.it, 2 ottobre 2025 “Siamo da poco rientrati dal carcere di Secondigliano dopo il primo incontro con i detenuti che seguiranno il Corso Arbitri: è stata un’esperienza forte e significativa, anche per noi”. Con queste parole, Giuliana Guarino, Presidente della Sezione AIA di Frattamaggiore, ha riassunto l’inizio del percorso formativo che l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) e l’associazione Sport Senza Frontiere ETS stanno realizzando nell’ambito del progetto “Rigiocare il Futuro”. Il progetto “Rigiocare il Futuro” mira a trasformare il Centro Penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano nel più importante polo sportivo carcerario d’Italia. L’obiettivo è avviare un percorso formativo biennale che offra concrete opportunità di reinserimento sociale e lavorativo ai detenuti, utilizzando lo sport come strumento di riscatto.

 

societadellaragione.it, 2 ottobre 2025 Disponibile su tutte le piattaforme il podcast del progetto sulla Salute mentale in carcere dopo la chiusura degli OPG. È online Fratture, il nuovo podcast prodotto da La Società della Ragione e realizzato dal collettivo Cumbre Altre Frequenze, che affronta un tema scomodo e troppo spesso rimosso: la salute mentale in carcere, dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Parlare di salute mentale in carcere significa parlare di un ossimoro. La detenzione è di per sé incompatibile con il benessere psicologico e psichico, eppure migliaia di persone private della libertà devono fare i conti ogni giorno con questa condizione. Fratture apre uno spiraglio su quell’universo nascosto, dando voce a esperti, operatori e testimoni per raccontare cosa succede quando il diritto alla cura si scontra con le logiche custodiali.

 

di Lorenzo D’Avack

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 È frequente, quando sentiamo parlare di “interpretazione giuridica”, sentir menzionati i “principi o i valori fondamentali” dello Stato che svolgono un’importante funzione in quanto spesso riconosciuti dalla Costituzione o da leggi codificate o da norme europee, con la finalità di garantire fra l’altro dignità, uguaglianza e libertà, nonché i diritti sociali come il diritto al lavoro e all’istruzione. Un giudice che operi nell’ambito di un sistema in una data epoca, deve sempre confrontarsi con un insieme di valori fondamentali; rari sono infatti i casi in cui si trovi in un terreno vergine. Ma quali sono i valori fondamentali? Il giudice non è certo libero di inventarli, per quanto gli sembrino adeguati; deve invece utilizzare e svelare quelli celati all’interno del sistema, oppure prendere in considerazione quelli che ancora non ...

 

di Daniela Piana

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 Capaci di fare deporre le armi. Ne abbiamo usate così tante di parole. Per quanto vocianti scriventi siamo tutti consapevoli che la parola da sola poco potrà. Potrà poco anche quando tecnica autorevole performativa come quella della lingua del diritto. La parola poco potrà. Forse la abbiamo svuotata. Troppo usata. Insomma, la parola poco potrà. Ma non è una buona ragione per non avvalersene. Solo che non è lì che troveremo la certezza dell’effetto di fare deporre le armi. Stamane su uno dei social network che attraversano in modo più o meno insistente - ed è una insistenza effetto di una diffusa necessità di controllo presenza affermazione - un messaggio invita a dirlo con le loro parole. Dei bambini delle bambine. Dire cosa? Come si fa a fermare la guerra.

 

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 2 ottobre 2025 La premier incalza l’opposizione e attacca gli attivisti. Salvini contro la Cgil: “No allo sciopero generale”. La politica italiana è in alto mare, al largo di Gaza, con gli occhi di tutti rivolti alla Flotilla che punta verso Gaza. Ma è un giorno di tensione montante che non esplode perché tutti si muovono al buio, senza sapere nei non secondari particolari cosa succederà ma sapendo già che comunque l’intervento di Israele contro le barche, praticamente certo, si rifletterà in uno scontro frontale tra maggioranza e opposizione anche in Italia.

 

di Marcello Sorgi

La Stampa, 2 ottobre 2025 La drammatica svolta avvenuta ieri sera - con il fermo delle barche della Flotilla da parte della Marina israeliana, i probabili arresti dei membri degli equipaggi e sequestri dei mezzi navali - ha provocato un immediato intervento del ministro degli Esteri Tajani sul governo di Tel Aviv per ottenere rassicurazioni sul fatto che non siano praticate violenze sui fermati e siano garantite condizioni di umanità per tutto il periodo del trattenimento. È l’epilogo di una giornata in cui il confronto tra governo e opposizioni aveva spesso raggiunto momenti di durezza, sia in Parlamento, dov’è in discussione la valutazione del piano di pace in Medio Oriente Trump-Netanyahu, sia fuori, dove lo scontro sulla Flotilla era continuato per ore e ore, con Meloni che ripeteva che i membri della Flotilla erano “irresponsabili” e ...

 

di Andrea Fabozzi

Il Manifesto, 2 ottobre 2025 Non si può star fermi di fronte alle atrocità che commette Israele, non senza perdere l’umanità. E ora saranno in tanti a non stare più fermi. Le immagini vanno e vengono. Prima di interrompersi definitivamente mostrano donne e uomini seduti in cerchio sul ponte della barca. Giubbotti di salvataggio indossati, aspettano l’abbordaggio. Che arriva. Un atto di pirateria violenta sotto gli occhi del mondo. Preceduto da un messaggio radio che è un’altra conferma di come Israele debba stravolgere la realtà per mantenere l’impunità: “State violando la legge”. Loro.

 

di Valeria Parrella

Il Manifesto, 2 ottobre 2025 Poi ogni tanto qualcuno nella storia fa una cosa enorme, e la fa per tutti, perché possa aiutare tutti a “orientarsi”, a “mantenere la rotta”. Poi ogni tanto qualcuno nella storia fa una cosa enorme, e la fa per tutti, perché possa aiutare tutti a “orientarsi”, a “mantenere la rotta”. Lo stanno proprio facendo davvero gli attivisti a bordo della Flottilla: non perdono l’orientamento, tengono la rotta. Ci aiutano a difenderci dalle bussole impazzite. Quanto linguaggio marinaio entra nell’uso comune del nostro linguaggio, e lo fa per un motivo: perché viviamo al centro del Mediterraneo. Così stanotte e ieri quel tracker che ci ha permesso di seguire la Flottilla, ci ha rimandato l’immagine di questo laghetto che è il Mediterraneo, che chi ha studiato in Europa non può che riconoscere come proprio.

 

di Francesca Sforza

La Stampa, 2 ottobre 2025 “Se vedete questo video vuol dire che sono stato fermato o arrestato dalle forze israeliane contro la mia volontà”. La stessa frase è stata pronunciata in spagnolo, in polacco, in portoghese, in svedese, in arabo e in inglese da volti diversi, di ragazzi, ragazze, uomini e donne che ieri, alle 10 di sera circa, hanno recapitato a mezzo mondo il messaggio della Global Sumud Flotilla attraverso le piattaforme social. Sono dunque questi i titoli di coda del film a cielo aperto andato in onda nelle ultime settimane e che ha tenuto popoli e governi col fiato sospeso?

 

di Francesca Schianchi

La Stampa, 2 ottobre 2025 Il filosofo: “Con l’accordo Usa tra qualche anno in Israele ci sarà un’Intifada permanente”. Nel tardo pomeriggio, quando le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono entrate da ore nella zona a rischio, poco prima che vengano intercettate dalla Marina israeliana, il professor Massimo Cacciari prevede “che si fermino, ovviamente. Anche se siamo alla completa destrutturazione di ogni forma di diritto internazionale: non mi risulta che si sia mai stabilito che le acque di fronte a Gaza sono di Israele, quindi non avrebbe il diritto di fermare le barche”.

 

di Elena Loewenthal

La Stampa, 2 ottobre 2025 Israele, nella persona del suo primo ministro in rappresentanza del governo, ha accettato due giorni fa il piano di pace in 20 punti proposto dagli Stati Uniti. Hamas ancora no. Non è un ultimatum, quello che Trump ha comunicato ai miliziani del movimento che due anni fa ha cominciato questa terribile guerra con i massacri del 7 ottobre. È la concessione di un tempo largo, in un momento così cruciale. Quattro o cinque giorni di tempo per dire sì o no a una proposta se non storica certo fondamentale per quella regione, capace di mutare le sorti dei milioni di persone che ci vivono.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Modelli della giustizia e ruolo del carcere", di Luciano Eusebi

Articolo. "Non facciamo carceri più capienti, arrestiamo meno", di Marcello Pesarini

Articolo. "Raccontare il carcere per raccontare la complessità del reale", di Marica Fantauzzi

Articolo. "Legalità e diritto alla salute: i due principi che ridisegneranno il volto costituzionale della pena per via giurisprudenziale", di Veronica Manca

Radio Carcere, di Riccardo Arena". "I due detenuti che si sono suicidati nelle carceri di Modena e di Pavia. La realtà del sovraffollato carcere Sant'Anna di Modena e il filo diretto con gli ascoltatori"

Documento di ASGI, Giuristi Democratici e Comma 2–Lavoro è Dignità. "La legalità della Global Sumud Flotilla e gli obblighi di protezione dell'Italia"