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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 23 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Cristina Giudici

Il Foglio, 23 ottobre 2025 Il Garante dei detenuti di Milano, Pagano, spiega il “sudoku umano” del carcere. Sistema al collasso: celle strapiene, detenuti costretti a passare ore chiusi, suicidi e diritti calpestati. Servono decentramento, differenziazione dei circuiti, sorveglianza dinamica e più attività trattamentali. Solo così il carcere potrà uscire dal suo tragico paradosso. Il Guardasigilli Nordio? In estrema sintesi incongruente perché garantista nella teoria e securitario nella prassi di governo. Chi si lamenta dell’assetto carcerario? “Tutti (per ragioni diverse) formano un coro diffuso che, privo di uno spartito comune, produce una penosa cacofonia degna del finale del film Prova d’orchestra di Fellini”.

 

di Vittorio Feltri

Il Giornale, 23 ottobre 2025 A proposito delle “stanze dell’amore” per i detenuti. Il nostro sistema giuridico non prevede né la tortura né la pena di morte. Togliere ogni affetto a un essere umano per anni è una forma di tortura. Non per il condannato soltanto, ma anche per chi lo ama, pur senza aver fatto nulla di male. Chi è in carcere ha perso la libertà, non la dignità. E in una democrazia civile, che tale vuole restare, questo fa tutta la differenza del mondo. Il termine affettività non è un eufemismo, bensì una realtà complessa, che riguarda non soltanto il rapporto tra coniugi, ma anche quello tra genitori e figli, tra fratelli, tra familiari che, pur non avendo commesso alcun reato, subiscono una pena collaterale. È bene ricordare che nelle carceri italiane vivono ogni giorno bambini nati da madri detenute, che non possono essere privati del contatto con un padre. È davvero questo che vogliamo chiamare scandalo?

 

di Riccardo Morgante

politicamag.it, 23 ottobre 2025 Il caso Cucchi resta una ferita aperta nel corpo vivo della giustizia italiana. Nonostante i processi, le sentenze, le condanne definitive, quella ferita non si è mai rimarginata. Stefano non è morto per caso. È morto per mano di chi avrebbe dovuto proteggerlo, anziché brutalizzarlo. Ricordarlo oggi non significa solo tornare sulla sua vicenda, ma ribadire che le ingiustizie, le pene arbitrarie e la violenza non possono trovare spazio nello Stato di diritto. 

 

gnewsonline.it, 23 ottobre 2025 Il ministero della Giustizia ha sottoscritto ieri i protocolli di intesa con Regioni, Province e Comuni, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che istituiranno e gestiranno 36 Centri per la giustizia riparativa. Il Ministero si è avvalso delle 26 Conferenze locali per la giustizia riparativa, operanti presso ciascun distretto di Corte d’Appello. Dopo una accurata ricognizione delle esperienze esistenti, si sono formalmente impegnati i Comuni di Bari, Bologna, Reggio Emilia, Brescia, Bergamo, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Firenze, L’Aquila, Genova, Taranto, Messina, Milano (per due centri), Monza, San Fermo della Battaglia, Lecco, Napoli, Palermo, Terni, Matera, Velletri, Roma, Salerno, Novara, Torino, Venezia, Verona e Padova; la Provincia di Latina e le Regioni Marche, Calabria (per entrambi i distretti giudiziari del territorio), Lazio e Trentino-Alto Adige/Südtirol; per complessivi 29 Comuni, 1 Provincia e 4 Regioni.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 I piani del guardasigilli ostacolati dalla separazione delle carriere ma anche da altre leggi già lasciate “in freezer”. Che Carlo Nordio avesse in animo di proporre un “ddl penale bis”, una riforma più strutturata del processo, è ormai noto, ed era stato più volte dichiarato dal guardasigilli. Ieri sull’argomento, di cui più volte ci si è occupati anche su queste pagine, è tornato il Fatto quotidiano. Con un ampio servizio e molti dettagli.

 

di Elisa Messina

Corriere della Sera, 23 ottobre 2025 Il disegno di legge verso la Camera. Contraria l’Anm. Ma Roia serve a far crescere il senso di condanna civile. Mentre la cronaca registra il caso della 62enne accoltellata dall’ex marito a Milano, il ddl sul nuovo reato di femminicidio, che prevede l’ergastolo, va avanti nel suo iter legislativo e si avvia verso un’approvazione unanime alla Camera, come avvenuto al Senato nel luglio scorso. Ma non mancano le voci critiche nell’opposizione, nella magistratura e fra le organizzazioni dei centri antiviolenza: tra queste D.iRe, la più grande rete nazionale di Centri anti violenza (“Cav”), ha disertato l’audizione in Commissione Giustizia rilasciando un comunicato che accusa la maggioranza di voler fare demagogia.

 

di Paolo Auriemma*

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 La maggioranza, quasi la totalità, dei magistrati ha scioperato pochi mesi fa per la proposta di riforma costituzionale, oggi in fase molto avanzata sulla separazione delle carriere che spezza la unicità della magistratura. Perché lo hanno fatto, convintamente e in modo così corale? Si tratta di persone attente - nelle proprie capacità-, questo è il loro compito alla tutela dei diritti ed alla risoluzione delle liti, generalmente stimati, considerati equilibrati e seri. Ma hanno posto in essere questa forma estrema di protesta, anzi di proclamazione dei valori in cui credono. Non meritano almeno che ci si chieda perché lo hanno fatto?

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 23 ottobre 2025 Difendere la libertà di stampa non significa difendere la libertà di diffamazione ma difendere il diritto di cronaca come fondamento democratico. La “legge Ranucci” di Travaglio non serve, rischia di essere pericolosa per la stessa libertà che si vuole difendere. Enrico Costa ha ragione a dire, lo ha detto ieri sul sito del Foglio, che non si difende la libertà di stampa inventando scorciatoie legislative o norme “identitarie”. Il disegno di legge promosso da Marco Travaglio come “legge Ranucci”, nato sull’onda dell’emozione per il vile attentato al giornalista di Report, a cui va ancora tutta la nostra solidarietà, è una di quelle idee che sembrano nobili ma che, se approvate, rischiano di essere pericolose per la stessa libertà che dichiarano di voler difendere.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 23 ottobre 2025 L’ex presidente dei penalisti: “Nel dibattito sui limiti alle querele temerarie c’è un grande assente: il potere giudiziario. Per il giornalismo italiano la magistratura è solo una fonte di notizie, alle quali viene garantito un carattere di inconfutabilità”. “Quando si parla del potere che intimidisce i giornalisti si parla di qualsiasi potere fuorché di quello giudiziario”. Intervistato dal Foglio, Gian Domenico Caiazza, avvocato penalista e già presidente dell’Unione camere penali, individua il grande assente nei richiami alla difesa della libertà di stampa lanciati dalla manifestazione tenutasi a Roma dopo il caso Ranucci. Tutti uniti contro le querele temerarie dei “potenti”, identificati però esclusivamente nei politici. Nessun cenno alla valanga di diffide, querele e azioni civili che ogni giorno piove sulle teste dei cronisti da parte dei magistrati. 

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 Una sentenza della Cassazione ribadisce l’importanza della proporzionalità nell’acquisizione dei dati. Mentre il ddl Zanettin rallenta a colpi di emendamenti. Mentre alla Camera la proposta di legge sui limiti ai pubblici ministeri nel sequestro degli smartphone è arenata a causa di divergenze all’interno della stessa maggioranza, la Cassazione ha emesso una sentenza (n. 33657 del 13 ottobre 2025) con cui in sostanza si bacchetta un pubblico ministero per aver disposto il sequestro di un telefonino e del suo contenuto senza una adeguata motivazione e in maniera sproporzionata, e non preoccupandosi di bilanciare l’atto con il diritto alla segretezza e riservatezza.

 

di Lorena Saracino

L’Edicola del Sud, 23 ottobre 2025 Anche il carcere di Trani scoppia. Dopo quello di Lecce che “ospita” - mi si perdoni la parola - 1403 detenuti su una capienza di 798; quello di Foggia, 670 reclusi a fronte di una capienza di 360; quello di Brindisi, 230 presenze per 152 letti; o quello di Taranto, 500 posti letto per 797 detenuti. A Lucera e San Severo siamo ben oltre il doppio dei detenuti. Scoppiano. Questa è la parola corretta. Senza esagerazioni. Quanto vogliamo continuare ad ignorare questa devastante fotografia? Dal caldo nei nostri salotti vogliamo provare a preoccuparci del fatto che chi ha sbagliato deve solo pagare il debito con la società, non essere crocifisso?

 

di Alessandra Rossi 

Il Secolo XIX, 23 ottobre 2025 Cresce l’attività dell’associazione. Benefici per le imprese che assumono. I referenti: “La Regione ha 1,5 milioni di euro per la formazione professionale, le grandi aziende si facciano avanti”. Poco più di un anno fa Seconda Chance, associazione no profit nata nel 2022 su intuizione della giornalista Flavia Filippi e operative in tutta muoveva i primi passi in Liguria. L’obiettivo era, ed è tuttora, quello di far conoscere alle imprese locali i benefici della legge Smuraglia che comporta agevolazioni a chi assume anche part-time o a tempo determinato detenuti ammessi al lavoro esterno.

 

di Nicolò Zambelli

Il Foglio, 23 ottobre 2025 Il crollo di parte del tetto ha causato circa 300 detenuti sfollati, trasferiti in altre strutture come Rebibbia. Dalla cella, Gianni Alemanno dedica la pagina del suo “diario” a questa situazione. Valentina Calderone: “La situazione è in stallo”. “È tutto un gran casino”. Non usa mezzi termini Valentina Calderone, la garante dei diritti delle persone private della libertà nel comune di Roma, nel descrivere la situazione nelle principali carceri a due settimane dal crollo di una parte del tetto di Regina Coeli. I fatti: lo scorso 9 ottobre una parte del soffitto del principale carcere della capitale è crollato, nella zona conosciuta come “seconda Rotonda”, luogo nel quale transitano ogni giorno centinaia di operatori e detenuti. Nessun ferito, ma l’incidente ha causato la chiusura della zona e lo sfollamento di centinaia di detenuti, inevitabilmente trasferiti in altre strutture.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 Dopo il crollo nel carcere romano 103 detenuti sono stati spostati di notte in condizioni sommarie. Irene Testa ha scritto al procuratore generale di Cagliari: procedura che viola le linee guida del Dap? Il crollo del tetto della Casa circondariale romana nel primo pomeriggio del 9 ottobre ha scatenato una reazione a catena che la garante della Sardegna per i diritti dei detenuti, Irene Testa, non ha esitato a qualificare come “scelta politica” più che come gestione dell’emergenza. In una comunicazione trasmessa la scorsa settimana al Procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, Irene Testa delinea un quadro che va ben oltre il contingente: non è questione di capienza, sostiene implicitamente, ma di come è stata gestita l’urgenza. Centotré detenuti, trasferiti da Regina Coeli verso quattro istituti ...

 

La Stampa, 23 ottobre 2025 Il cappellano e l’ex cappellano del carcere minorile di Milano sono accusati di essere “consapevoli delle violenze” sui detenuti. Don Claudio Burgio e don Gino Rigoldi - rispettivamente il cappellano e l’ex cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano - sono tra gli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Milano per le presunte violenze e torture che hanno posizionato l’istituto penale al centro di uno scandalo. Il reato contestato è omessa denuncia.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 Dopo la denuncia di violenza sessuale nel carcere di Ferrara, il ministro della Giustizia chiarisce in Parlamento la posizione del Dap. Attivato il protocollo codice rosso e disposto il trasferimento in una sezione specializzata. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in riposta a una serie di interrogazioni presentate da Movimento 5 stelle, Azione, Pd e Avs, ha sostenuto che la detenuta avrebbe fornito due versioni differenti dei fatti riferite a giorni diversi. Parliamo di una donna transgender, ricoverata a fine giugno dopo aver segnalato una violenza sessuale all’interno della casa circondariale di Ferrara. La comunicazione ufficiale ha inoltre precisato che “la visione della videosorveglianza non confermava quanto da lei dichiarato”. Malgrado queste considerazioni, il ministero ha comunque segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica.

 

genova24.it, 23 ottobre 2025 Saracino: “Drastica riduzione del numero di ore, a rischio le prestazioni per 250 detenuti tossicodipendenti”. Il Garante dei detenuti lancia l’allarme per il servizio infermieristico del Serd per i tossicodipendenti nel carcere di Marassi. Da fonte sindacale risulta infatti che da novembre gli infermieri Asl, che hanno lunga esperienza e formazione specifica, saranno sostituiti da personale di una cooperativa, che ha giocoforza un elevato tasso di rotazione. “Il progetto di esternalizzazione del servizio infermieristico a personale delle cooperative - afferma il garante regionale Doriano Saracino - prevede inoltre una drastica riduzione del numero di ore. Tutto ciò avrà ripercussioni sul servizio”. Il garante teme infatti una limitazione delle prestazioni erogabili nei confronti dei pazienti tossicodipendenti e alcoldipendenti detenuti ed invita la Direzione di Asl 3 a rivedere il progetto.

 

La Nazione, 23 ottobre 2025 Sabato a Viaccia la manifestazione di Seconda Chance e Plastic Free onlus. Insieme a loro ci saranno anche alcuni educatori del carcere e familiari. La lotta all’inquinamento ambientale diventa una ‘palestra’ di educazione civica e di inclusione grazie all’iniziativa promossa per sabato da Plastic Free Onlus, l’organizzazione impegnata nel contrasto all’inquinamento da plastica, e Seconda Chance, associazione del Terzo Settore dedicata al reinserimento socio-lavorativo dei detenuti. Così una decina di detenuti della Dogaia saranno impegnati sabato a partire dalle 10 a ripulire gli Orti urbani di Viaccia insieme ad alcuni operatori dell’area educativa del carcere e ad alcuni familiari.

 

di Cristina Sgobio

boschpress.it, 23 ottobre 2025 Il carcere di Montacuto, ad Ancona, ha ospitato la quarta edizione di Ricomincio da me. L’iniziativa, ideata dalla Corporate Academy Bosch TEC, punta a favorire la crescita personale e professionale dei detenuti e facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro, in particolare nel settore della climatizzazione residenziale. Il progetto è realizzato in collaborazione con Seconda Chance, associazione impegnata nel reinserimento sociale dei detenuti con il supporto del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), e con i partner Gi Group e LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners.

 

agensir.it, 23 ottobre 2025 “La pena e le leggi”: è il tema del convegno nazionale del Seac - Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario che si svolgerà a Bologna il 24 e il 25 ottobre. L’incontro sarà strutturato in 3 sessioni. La prima, venerdì 24 ottobre, presso la casa circondariale Rocco D’Amato, si aprirà alle 9.15 con gli interventi di Maria Chiara Niccolai, presidente del Seac, p. Vittorio Trani, cappellano della casa circondariale di Regina Coeli a Roma, Rosa Alba Casella, direttore della casa circondariale Rocco D’Amato. Sono previsti i saluti di Silvio Di Gregorio, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, e Antonio Ianniello, garante delle persone private della libertà di Bologna.

di Marzia Zamattio

Corriere del Trentino, 23 ottobre 2025 Senzatetto ruba al supermercato baguette e cioccolata per 30 euro. L’uomo è un 52enne rimasto disoccupato che da un anno vive per strada. Il legale: “Non ha più avuto un impiego ma è pronto a lavorare”. Da oltre un anno dorme per strada. Una situazione difficile per il 52enne straniero, regolarmente in Italia da anni e residente a Trento, a lungo impiegato come addetto alla sicurezza. Finché non ha perso il lavoro e si è trovato, da solo, a doversi arrangiare per sopravvivere. Arrivando a rubare. “Per fame”. Così si è giustificato l’uomo affiancato dall’avvocata Veronica Manca, ieri mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli, spiegando il furto di baguette e cioccolata, oltre ad altri generi alimentari, tentati in due supermercati della città sabato pomeriggio. Bottino tentato per complessivi 30 euro.

 

cagliaripost.com, 23 ottobre 2025 Proseguono le attività di Liberi dentro per crescere fuori, il progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che ha come destinatari principali i minori e le minori, figli di persone detenute nella Casa Circondariale Ettore Scalas di Uta o sottoposte a pene alternative. Domenica 26 ottobre, alle 18, alla Domus Claudia di Sestu in via Parrocchia 80, si terrà l’esito scenico del laboratorio di costruzione e animazione di burattini Le mani che muovono i sogni, organizzato dall’associazione Prohairesis e curato da Rauhl Bernardelli, maestro burattinaio dell’associazione Le Compagnie del Cocomero di Sestu. Il laboratorio, iniziato a dicembre 2024 e concluso a fine giugno 2025, ha visto la costruzione e messa in scena di burattini da parte di minori ...

 

di Rete No Cpr

L’Unità, 23 ottobre 2025 Il Consiglio di Stato, su ricorso di alcune associazioni, ha annullato il decreto del Ministero dell’Interno del 4 marzo 2024, cui si devono uniformare i capitolati di appalto di gestione dei vari Centri per il rimpatrio, quanto a dotazioni di personale e fornitura di servizi da parte del gestore privato scelto dalla Prefettura di riferimento. Ciò in quanto il contenuto di tale decreto non sarebbe idoneo a tutelare le persone con vulnerabilità psichiatrica o sottoposte a trattamento farmacologico (in primis le persone tossicodipendenti), anche con riferimento alla necessità di contenere atti di autolesionismo e rischi di suicidio.

 

di Daniela Preziosi e Tommaso D’Elia

Il Domani, 23 ottobre 2025 Il prete imbarcato sulle navi di Mediterranea: “Noi li soccorriamo, loro ci salvano. Le persone che praticano l’accoglienza si sentono salvate da questi incontri, restituiscono il significato profondo della vita”. “Al primo naufrago che ho incontrato in mare ho chiesto: da dove vieni? Mi ha risposto: dall’inferno”. “Papa Francesco ci ha aiutato, papa Leone XIV sta già facendo scelte importanti verso le persone migranti che subiscono forti ingiustizie”.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 23 ottobre 2025 Il paese nordafricano è diventato un laboratorio di repressione finanziato con fondi europei e italiani. Lo dimostra anche l’ultimo rapporto di Avocats Sans Frontières “Prigioni a cielo aperto”. Solo da Roma sono arrivati 40 milioni in quattro anni, mentre nel paese il regime è sempre più forte. Dietro il calo degli sbarchi provenienti dalla Tunisia c’è una realtà che non viene rappresentata nelle statistiche del Viminale sugli arrivi in Italia. Dietro ogni numero c’è una storia, fatta di violenze e repressione con la complicità delle istituzioni italiane. Sono storie che passano in secondo e terzo piano nella propaganda di governo che continua a vantare a ogni occasione utile il segno meno davanti ai numeri del ministero. Lo scenario tunisino sta diventando sempre più preoccupante.

 

di Chiara Cruciati

Il Manifesto, 23 ottobre 2025 Nuovo intervento della Corte internazionale: fame usata come arma di guerra, illegale impedire l’accesso alle Nazioni unite. La decisione inchioda anche le tante cancellerie occidentali, dagli Stati uniti all’Italia, che bloccarono i fondi all’agenzia solo sulla base delle illazioni israeliane. La Knesset approva in prima lettura l’annessione della Cisgiordania. E i centristi votano sì, a metà. “Israele ha l’obbligo di riconoscere e facilitare i programmi di soccorso forniti dalle Nazioni unite e dai suoi enti, compresa l’Unrwa”. Sono le parole con cui il presidente della Corte internazionale di Giustizia (Cig), Yuji Iwasawa ieri nel primo pomeriggio ha riassunto i contenuti dell’ultima decisione emessa dal più alto tribunale del pianeta. A rivolgersi all’Aja era stata l’Assemblea generale delle Nazioni unite, dopo una serie di interventi ...

 

di Jacopo Fo

Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2025 Per Israele liberare Marwan Barghouti sarebbe un grave problema e Hamas non piange per la sua mancata liberazione: è il suo più forte avversario. In questo scambio di prigionieri Israele ha liberato alcuni terroristi responsabili dell’uccisione di civili inermi ma non ha liberato Marwan Barghouti, il capo militare di Al Fatah, che ha sempre condannato le azioni armate contro i civili israeliani e contestato le accuse mosse contro di lui dal tribunale israeliano. Barghouti è il leader palestinese più acclamato e secondo molti osservatori vincerebbe una competizione elettorale. I media di regime hanno parlato poco del suo restare in carcere perché la sua esistenza dimostra che i palestinesi non sono tutti seguaci di Hamas e quindi - secondo Israele - degni di essere ammazzati.

 

di Ferhat Inam*

Il Dubbio, 23 ottobre 2025 La Turchia si trova di fronte a una nuova era di repressione che prende di mira la comunità Lgbtq+. Le dichiarazioni di Erdogan e dell’AKP sull’”imposizione Lgbt” fanno parte di una campagna pubblica che criminalizza le persone Lgbtq+ visibili. Il disegno di legge dell’11° Pacchetto Giudiziario mira a legalizzare tutto ciò. I testi del disegno non rappresentano solo una regolamentazione legale, ma un tentativo del governo di disciplinare corpi e identità.

 

DOCUMENTI

Appello Società della Ragione. "Femminicidio, il patriarcato non si combatte con il populismo penale"

Guida “dopo” l’assunzione di sostanze stupefacenti: l’amicus curiae dell’Associazione italiana dei Professori di Diritto penale

Articolo. "In quanto donna?" Testo scritto per audizione del 21 ottobre 2025 sul ddl c. 2528, recante "Introduzione del delitto di femminicidio", di Michele Passione

Articolo. "Il nuovo delitto di femminicidio: alcune riflessioni sulla proposta di legge alla luce di un’indagine empirica sulla recente giurisprudenza della Corte d’Assise di Milano", di Cecilia Pasini

Articolo. "Fine vita, competenze e Costituzione: nota all’ordinanza del tribunale di Firenze nel caso Libera", di Filomena Gallo

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Suicidati". Detenuto si uccide nel carcere di Avellino. "Emergenza Carceri". Dal Consiglio Comunale di Roma che si è svolto a Rebibbia, all’inerzia della politica di maggioranza