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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 22 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 22 ottobre 2025 La direttiva per i direttori e agenti penitenziari riconosce le criticità del sistema, ma scarica sugli operatori la responsabilità di un sistema al collasso. Mentre il sovraffollamento non cala e i suicidi continuano - siamo alla 68esima persona ristretta che si toglie la vita, mentre muore un detenuto di 265 chili in attesa di un letto adeguato - c’è un passaggio della nota che il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha inviato la scorsa settimana ai direttori degli istituti che rivela, più di ogni statistica, lo stato di sofferenza del sistema carcerario italiano.

 

di Guido Sola

lapressa.it, 22 ottobre 2025 Questo carcere è pensato solamente per infliggere sofferenze nella perenne, inutile, sospensione della quotidianità. Questo carcere va ripensato. È sovraffollato. Certo. Ma è, anche e prima ancora, immobile. Questo carcere, oggettivamente, è un’istituzione sempre uguale a se stessa. Improntata a non-vita. Tutto ciò non può non produrre disperazione. È la disperazione, in ultima analisi, a condurre le persone che quotidianamente vi si trovano recluse a perdere la speranza. E, senza speranza, come noto, non possono esservi né vita né vite. Il problema, a conti fatti, non è il carcere. Perché il carcere è sempre esistito e, oggettivamente, deve esistere. Ma è questo carcere. Perché questo carcere è pensato solamente per infliggere sofferenze nella perenne, inutile, sospensione della quotidianità.

 

di Andrea Sparaciari

La Notizia, 22 ottobre 2025 Ma le statistiche raccontano altro. Per il ministro Nordio a togliersi la vita sarebbero i detenuti prossimi alla liberazione. Il sovraffollamento carcerario non determina i suicidi. È l’ultima perla regalata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Parlando al convegno della Fondazione Essilor Luxottica, il Guardasigilli ha infatti spiegato: “Molti suicidi dei detenuti avvengono, non all’ingresso in carcere, quando ti crolla il mondo addosso - ed in quel momento non vedi altra soluzione se non toglierti la vita -, ma quando le persone stanno per uscire”. “Rispetto ai problemi del sovraffollamento nelle carceri questo non ha alcuna relazione con i suicidi, come si legge sui giornali”, ha continuato Nordio, “Il sovraffollamento determina semmai l’aggressività, mentre è la solitudine che determina il suicidio, la disperazione, la mancanza di speranza”.

 

di Salvatore Toscano

L’Indipendente, 22 ottobre 2025 Nelle carceri italiane stanno aprendo le prime stanze dedicate ai colloqui intimi, in osservanza della sentenza della Corte Costituzionale che, quasi due anni fa, ha dichiarato illegittimo il divieto assoluto di affettività in carcere. Seguendo l’esempio degli istituti di Padova e Terni, il Lorusso e Cotugno di Torino si doterà, a partire dal primo novembre, di una stanza per gli incontri affettivi. Questi ultimi, proprio come per i colloqui, potranno essere richiesti dai detenuti una volta al mese, per una durata di un’ora. L’utilizzo del locale, privo della supervisione della polizia penitenziaria, è disciplinato da ordinanze interne che si rifanno alle linee guida del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP).

 

di Don David Maria Riboldi

L’Unità, 22 ottobre 2025 Il 22 ottobre del 2022 il Governo Meloni faceva il giuramento al cospetto del Presidente Mattarella. La memoria mi ha riportato a quell’intervista al neo ministro della Giustizia, che attendevo con trepidazione. Tanti amici, tra avvocati e magistrati, mi avevano acceso alte aspettative su di lui. L’avevo vista, subito. Fuori dal Quirinale. Ora, riascoltandola a distanza di tre anni fa un po’ effetto. Si può trovare il video su Raiplay. Disse così (trascrizione mia): “La velocizzazione della giustizia transita attraverso una forte depenalizzazione, quindi una riduzione dei reati; quindi bisogna eliminare questo pregiudizio che la sicurezza o la buona amministrazione siano tutelati dalle leggi penali: questo non è vero, l’abbiamo sperimentato sul campo, soprattutto quelli come me che hanno fatto 40 anni il pubblico ministero”.

 

di Società della Ragione

Il Manifesto, 22 ottobre 2025 Per la Giornata internazionale della donna 2025 il Governo Meloni ha presentato il disegno di legge che introduce il delitto di femminicidio, approvato dal Senato e ora alla Camera (ddl n. 2528). Il ddl femminicidio è l’ultimo di una serie di provvedimenti che affrontano la violenza di genere con politiche senza risorse, incapaci di prevenirla. Si tratta di norme penali che inaspriscono le sanzioni: usi simbolici del diritto penale, ispirati a panpenalismo e securitarismo. L’assenza di risorse significa mancanza di investimenti nell’educazione al rispetto e nel contrasto alla cultura patriarcale.

 

di Rosamaria Fumarola

Il Fatto Quotidiano, 22 ottobre 2025 Per assicurarsi pubblico i media prediligono una lettura superficiale, capace di sollecitare un interesse morboso ma non di far comprendere i meccanismi profondi. Con cadenza quotidiana apprendiamo della morte di almeno una donna per mano del proprio uomo, veniamo a conoscenza dei particolari macabri del delitto e ne seguiamo le vicende giudiziarie, senza che però nessuno di noi comprenda davvero la sostanza dei fatti e men che meno gli aspetti psicologici profondi dei protagonisti, forse perché la natura della divulgazione mediatica lo impedisce o forse perché la priorità non è quella di informare i cittadini, ma di tenere in piedi il circo mediatico.

 

di Giuseppe Anzani

Avvenire, 22 ottobre 2025 Il castigo, di sua natura, si occupa del “dopo”. La vita va difesa “prima” potenziando tutti gli strumenti a disposizione. Le continue cronache di femminicidio sono dolore e sgomento. La coscienza collettiva è pervasa dalla riprovazione unanime, eppure resta desolata e impotente. Il primo approccio, reattivo e persino rabbioso, va diretto alla lotta: “ma non ci sono leggi a frenare questi crimini?”. Certo che ci sono, e non da ieri. È del 2011 la Convenzione di Istanbul “sulla prevenzione della violenza contro le donne e la lotta contro la violenza domestica”, firmata dai Paesi membri del Consiglio d’Europa. In Italia speciali misure penali sono state inserite dalla legge 119 del 2013, sui “maltrattamenti”, lo stalking e gli atti persecutori, le violenze; e poi la legge sul “codice rosso” del 2019, e poi la legge 168 del 2023; fino al disegno di legge n. 1433, approvato dal Senato nel luglio scorso e trasmesso alla Camera, per punire il femminicidio con l’ergastolo.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 22 ottobre 2025 Sei anni dopo “Angeli e Demoni” il Parlamento approva una legge per normalizzare la sfiducia nei servizi sociali: più controlli sugli affidi ma nessuna prevenzione rispetto ai maltrattamenti. Cento trentuno sì, zero contrari, opposizioni astenute. La Camera ha approvato il ddl in materia di tutela dei minori in affidamento, norma voluta dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella e dal ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre il ricorso a periodi prolungati di permanenza dei minori presso istituti o a situazioni di affidamento “sine die”, in cui i minori vengono allontanati dalle loro famiglie. Una norma nata sull’onda lunga del caso Bibbiano, un’inchiesta sconfessata nelle aule di Tribunale, ma che la politica usa ancora come spauracchio, cavalcandone le fake news.

 

di Giovanna De Minico*

Il Sole 24 Ore, 22 ottobre 2025 L’indipendenza della magistratura con le sue garanzie è un j elemento di novità della Costituzione italiana rispetto allo Statuto albertino. E un valore protetto perché strumento essenziale per difendere libertà fondamentali e separazione dei poteri. Spiego l’affermazione: esistono due condizioni che ci rendono uguali davanti alla legge. I cittadini devono essere titolari degli stessi diritti e, in caso di loro lesione, devono potersi rivolgere a un giudice neutrale, cioè equidistante dalle parti in causa. Se spostiamo lo sguardo dal piano dei rapporti intersoggettivi a quello delle relazioni tra autorità, osserviamo che l’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato serve a dissuadere in via anticipata l’autorità sconfinante o riportarla ex post entro l’orto di casa.

di Errico Novi

Il Dubbio, 22 ottobre 2025 Il magistrato della Procura nazionale antimafia si dimette denunciando le logiche correntizie. Polemiche anche per il comizio del “No” alla riforma delle carriere organizzato dall’Anm partenopea. Tempi duri per l’Anm. Ed è forse inevitabile, nel pieno della difficile battaglia contro la separazione delle carriere. Ma agli scivoloni contestabili direttamente al sindacato delle toghe, come il comizio allestito sabato scorso a Napoli per presentare il Comitato del No alla riforma (e sostenuto persino dal provveditore agli Studi della Campania, come riferito ieri dal Dubbio...), si aggiungono defezioni clamorose. È di ieri la notizia che il sostituto della Procura nazionale Antimafia Nino Di Matteo ha deciso di lasciare l’associazione. È stato lui stesso a darne notizia, con un tono amareggiato che lascia intravedere frizioni con i colleghi: “Nelle scorse settimane ho presentato le dimissioni dall’Anm. Ho, progressivamente nel tempo, maturato questa decisione con molta amarezza”, ha detto Di Matteo.

 

di Vincenzo Vita

Il Manifesto, 22 ottobre 2025 L’attentato al notissimo conduttore di una delle ultime oasi del servizio pubblico radiotelevisivo Sigfrido Ranucci è un salto di qualità negli attacchi all’informazione libera. Gli esecutori dell’azione omicida hanno utilizzato le modalità cui ricorre la criminalità quando vuole perseguire i suoi intenti mostruosi con una vera e propria cerimonia mediatica. Vale a dire, l’esibizione della crudeltà con un atto che rimanga ben impresso nell’immaginario collettivo. La memoria va immediatamente allo stragismo di cui è tristemente piena la storia italiana: mutatis mutandis, dall’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a quello tentato di Maurizio Costanzo, o all’incursione dinamitarda alla sede del manifesto nel dicembre del 2000. Si parla di pista albanese e di altro, chissà. La verità fa sempre male.

 

di Caterina Malavenda

Corriere della Sera, 22 ottobre 2025 Basta solo modificare l’art. 595 del codice penale, snellendolo e modellandolo su una visione moderna dell’ingerenza dello Stato sulla libertà d’opinione. Sull’attentato a Sigfrido Ranucci molto si è scritto e tanto si è detto, non sempre del tutto a proposito. Non si è lesinato in solidarietà, né sono mancate manifestazioni a favore della libertà di stampa, ma nessuno ha buttato là una proposta per eliminare davvero quella che tante volte Ranucci ha denunciato come la più pesante forma coercitiva subìta - certo prima che una bomba gli scoppiasse sotto casa! - lo spropositato numero di cause penali e civili che affliggono lui e chi lavora a Report.

 

di Fabio Fiorentin

sistemapenale.it, 22 ottobre 2025 La liberazione anticipata, ai sensi dell’art. 54 della legge n.354/1975 (ordinamento penitenziario), è concessa ai condannati cha abbiano dimostrato partecipazione all’opera rieducativa ed è pari a 45 giorni per ogni semestre di pena effettivamente espiata. L’istituto è stato profondamente modificato, nei suoi profili procedimentali, dal D.L. 92/2024 (c.d. “decreto carcere sicuro”). Secondo un indirizzo della giurisprudenza di legittimità che, allo stato, appare granitico, il detto beneficio premiale può essere applicato, in forza del combinato disposto di cui agli articoli 57 e 76 della legge 689/1981, 47 comma 12-bis e 54 dell’ordinamento penitenziario, in favore dei condannati alla pena sostitutiva dei lavori di pubblica utilità e la relativa competenza deve essere attribuita alla magistratura di sorveglianza (Cass., Sez. 1, 10 gennaio-13 marzo 2025 n. 10302).

 

Il Sole 24 Ore, 22 ottobre 2025 Con la sentenza numero 154, depositata ieri, la Corte costituzionale ha rigettato diverse questioni di legittimità costituzionale degli articoli 1, comma 2, e 5 del decreto legislativo numero 6 del 2016 e 16, comma 15, del codice della strada, sollevate dal Tribunale di Firenze in composizione monocratica, chiamato a giudicare un soggetto imputato del reato di guida senza patente con recidiva infrabiennale.

 

di Fiorenza E. Aini

gnewsonline.it, 22 ottobre 2025 “Mi sono reso conto che considerare i detenuti solo come elementi passivi é uno sbaglio, perché nel loro percorso di riabilitazione possono diventare una risorsa” ha detto Matteo Rossi Sebaste intervistato da Roberto Fiori per l’Inserto de La Stampa di oggi, 20 ottobre. Amministratore delegato della storica azienda dolciaria di famiglia a Gallo d’Alba e vicepresidente della Fondazione industriali, parte per le sue riflessioni dal protocollo siglato il 25 febbraio 2025 presso la casa circondariale di Cuneo fra istituzioni penitenziarie, imprenditori e soci della Fondazione industriale Ets.

 

Il Giornale, 22 ottobre 2025 A gestire gli sportelli sono i Centri per l’Impiego (Cpi) in collaborazione con gli operatori penitenziari e le reti territoriali mentre la Regione avrà un ruolo di coordinamento e governance. La Lombardia, prima Regione in Italia, aprirà sportelli lavoro nelle carceri del territorio. Una sperimentazione che si svolgerà nel carcere di Canton Mombello e alla casa di reclusione di Verziano a Brescia e alla casa circondariale di Bergamo. E proprio a Brescia è stato presentato ieri il protocollo regionale di sperimentazione per l’inserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale, promosso dalla Regione in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna e Sviluppo Lavoro Italia, nell’ambito di una sperimentazione sostenuta dal ...

 

di Alessandra Montalbetti

Il Mattino, 22 ottobre 2025 “Ho l’impressione che nel carcere di Bellizzi Irpino ci siano mura del silenzio, della paura e dell’omertà”. Il duro attacco alla gestione del carcere di Bellizzi Irpino, dopo la morte del detenuto ventiseienne di Barra, Paolo Piccolo, massacrato di botte nella cella del carcere “Antimo Graziano” che occupava da solo un mese, arriva dal garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello. “Chiediamo giustizia e verità per Paolo. L’abbiamo chiesta fin dall’inizio, non appena abbiamo appreso del pestaggio del ventiseienne arrivato dal carcere di Frosinone a Bellizzi Irpino a settembre 2024. A distanza di un anno dalla sua aggressione continuiamo a chiederla”.

 

di Sandro Marotta

La Stampa, 22 ottobre 2025 Joli Ghibaudi è un’osservatrice dell’associazione Antigone Piemonte che è attiva nelle carceri. “Perché nessuno ha notato i campanelli d’allarme che presentava la salute del detenuto? C’è bisogno di più personale sanitario e di formare la polizia penitenziaria”: così Joli Ghibaudi, dell’associazione Antigone Piemonte, commenta il caso di Francesco De Leo, detenuto di 260 kg trasferito 4 volte in due mesi tra Cuneo e il resto del Nord Italia e alla fine deceduto lunedì nel carcere di Torino.

 

di Conchita Sannino

La Repubblica, 22 ottobre 2025 Le gestanti sarebbero anche entrate in contatto con un’ostetrica affetta da meningite e aspettano ancora l’inizio della profilassi. Incinte, ammalate ed esposte a gravi complicazioni di salute: donne detenute sostanzialmente in abbandono. Mentre in altre celle, si lamentano anche le madri rinchiuse con i loro bambini. È il trattamento Rebibbia, girone infanzia, o maternità calpestata. Ciò che il decreto Sicurezza minacciava, il carcere oggi rivela. Ma la vergogna annunciata si presenta in condizioni persino peggiori del previsto: uno scenario “fuori secolo” di cui l’opposizione chiede ufficialmente conto a Nordio e Schillaci, con un’interrogazione a risposta scritta.

di Mattia Clerico

unionemonregalese.it, 22 ottobre 2025 Per la Giornata regionale dell’ascolto, le consigliere di AVS hanno visitato il “Ferrante Aporti”. In occasione della Giornata regionale dell’ascolto, istituita dalla legge approvata dal Consiglio regionale del Piemonte, le consigliere di Alleanza Verdi Sinistra hanno scelto di visitare l’Istituto penale minorile Ferrante Aporti di Torino. La legge, nata per promuovere politiche di contrasto alla solitudine e all’emarginazione, è stata integrata grazie a un emendamento di AVS che prevede l’inserimento dei mediatori e delle mediatrici culturali nell’Osservatorio regionale sull’ascolto. Un passo importante per riconoscere che l’ascolto deve includere anche chi vive barriere linguistiche e culturali.

 

di Irene Carlotta Cicora

La Nazione, 22 ottobre 2025 Domenica i volontari di Plastic Free onlus saranno con l’associazione Seconda chance. D’Alessandro: “Una quindicina di loro unirà le forze nel nome del rispetto ambientale”. Buona la prima, ecco la seconda delle iniziative ‘green’ che puntano a coinvolgere non soltanto cittadini e turisti ma anche detenuti del carcere di Massa. Un progetto virtuoso, che la scorsa primavera - in quell’occasione si riversarono sull’arenile circa sessanta persone, armate di guanti e sacchetti - aveva già fatto registrare buoni risultati al debutto. E che adesso è pronto ad andare in scena di nuovo. “Siamo pronti per un altro appuntamento targato Plastic Free onlus, i nostri volontari saranno nuovamente in campo per pulire e restituire decoro a zone della città che ne hanno bisogno o che ci vengono segnalata, come spesso ...

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 22 ottobre 2025 Torna in scena nel carcere di Opera a Milano la compagnia teatrale Opera Liquida di Ivana Trettel con il suo nuovo e potente spettacolo, “Selvatico Ancestrale”. L’appuntamento è per il 24 e 25 ottobre alle 20:30 e lo spettacolo è aperto a un pubblico misto, composto da persone detenute e cittadini. Tra gli altri con Carlo Bussetti e Alessandro Arisio. Torna in scena nel carcere di Opera a Milano la compagnia teatrale Opera Liquida di Ivana Trettel con il suo nuovo e potente spettacolo: Selvatico Ancestrale. L’appuntamento è per il 24 e 25 ottobre alle ore 20.30 e lo spettacolo, promosso in collaborazione con la Direzione del carcere, è aperto a un pubblico misto, composto da persone detenute e cittadini. Biglietti disponibili esclusivamente su operaliquida.org, da acquistare entro il 20 ottobre 2025.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 22 ottobre 2025 “Unità, autonomia, inclusione”: sono queste le parole chiave con cui Giancarlo Moretti si è presentato come nuovo portavoce del Forum del Terzo settore. È stato eletto dall’Assemblea nazionale come candidato unico e succede a Vanessa Pallucchi che ha concluso il suo mandato dopo quattro anni. Giancarlo Moretti è il nuovo portavoce del Forum Terzo Settore, l’ente di rappresentanza del Terzo settore italiano che associa oltre 100 reti nazionali di Terzo settore per 120mila sedi territoriali. Moretti è stato eletto con 135 voti favorevoli, tra rappresentanti dei soci e Forum regionali, su 171 presenti. Le schede bianche sono state 33, 2 le schede nulle e un astenuto.

 

Ristretti Orizzonti, 22 ottobre 2025 Dopo il grande successo dell’iniziativa di maggio, che aveva visto oltre 400 partecipanti - tra cui 114 detenuti in permesso premio - rimuovere 3,7 tonnellate di plastica e rifiuti in 12 città, Plastic Free Onlus, l’organizzazione impegnata nel contrasto all’inquinamento da plastica, e Seconda Chance, associazione del Terzo Settore dedicata al reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, tornano a unire le forze per una nuova giornata di impegno condiviso tra ambiente e reinserimento sociale.

 

di Piero Sansonetti

L’Unità, 22 ottobre 2025 “Honte à la Justice”, gridava ieri mattina una piccola folla che si era radunata davanti alla casa di Nicolas Sarkozy, 73 anni, ex presidente della Francia e tra i maggiori leader politici europei di questo secolo. “Vergogna per la Giustizia”. Vero. Non ho nessuna simpatia per Sarkozy, che nei suoi anni di potere condusse a destra la Francia e spezzò, in Europa, quel timidissimo tentativo socialdemocratico dei Delors, dei D’Alema, dei Prodi, degli Schroeder, dei Blair. Però, vi prego, non fatevi prendere dalla tentazione di gioire perché un potente entra in cella. Cercate di capire: non è mai un potente quello che entra in cella. È una persona. E non c’è mai da festeggiare: è sempre un giorno triste. Non esiste niente di più medievale della festa per il re in catene.

 

di Sergio Rizzo

L’Espresso, 22 ottobre 2025 Giacomo Mameli racconta di “Pedrito” un emigrante sardo finito nel girone infernale del regime negli anni 50. E la sua storia non è poi diversa da quella di Alberto Trentini. In fondo, a pagina 193, c’è un post scriptum che comincia così: “Ritengo un dovere morale, in un libro che racconta le violenze atroci di ieri in Venezuela, ricordare anche le violenze, altrettanto atroci, di oggi”. Giacomo Mameli, l’autore di “Pedrito” (sottotitolo: “Lamette a Caracas, fiori a Orgosolo”) si riferisce alla sconcertante vicenda di Alberto Trentini. È l’operatore umanitario della Ong Humanity & Inclusion sequestrato ormai quasi un anno fa dalla polizia venezuelana e sbattuto in cella senza che siano state formulate accuse nei suoi confronti. Nel carcere, che si chiama El Rodeo I, le condizioni sono descritte come disumane.

 

ansa.it, 22 ottobre 2025 Israele è per terza volta in 2 anni oggetto di decisione dell’Aja. La Corte Internazionale di Giustizia si pronuncerà oggi per stabilire se Israele abbia violato il diritto internazionale con il blocco degli aiuti umanitari imposto per mesi alla Striscia di Gaza. Lo scrive il Jerusalem Post. I giudici del principale organo giudiziario delle Nazioni Unite forniranno anche una valutazione degli attacchi israeliani contro il personale e le strutture delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza. Il giornale ricorda come Israele abbia respinto tutte le accuse, giustificando il blocco asserendo che il Hamas avrebbe intercettato spedizioni di aiuti, rivendendo poi le merci a prezzi gonfiati. Gli Stati Uniti hanno espresso sostegno alla posizione di Israele.

 

DOCUMENTI

Appello Società della Ragione. "Femminicidio, il patriarcato non si combatte con il populismo penale"

Guida “dopo” l’assunzione di sostanze stupefacenti: l’amicus curiae dell’Associazione italiana dei Professori di Diritto penale

Articolo. "In quanto donna?" Testo scritto per audizione del 21 ottobre 2025 sul ddl c. 2528, recante "Introduzione del delitto di femminicidio", di Michele Passione

Articolo. "Il nuovo delitto di femminicidio: alcune riflessioni sulla proposta di legge alla luce di un’indagine empirica sulla recente giurisprudenza della Corte d’Assise di Milano", di Cecilia Pasini

Articolo. "Fine vita, competenze e Costituzione: nota all’ordinanza del tribunale di Firenze nel caso Libera", di Filomena Gallo