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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 10 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Giulia Melani*

L’Unità, 10 ottobre 2025 Come vengono curate le persone? Quali le risorse? Quali i diritti garantiti? La Società della ragione ha realizzato un’indagine per scoprire cosa è cambiato con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. “Compagni patetici che appena mormorate, andate a fiaccola spenta e restituite i gioielli. Un nuovo mistero canta nelle vostre ossa. Sviluppate la vostra legittima stranezza”. Nella giornata internazionale della Salute mentale, 10 ottobre, tornano in mente questi versi di René Char con cui Michel Foucault chiude la Prefazione a Storia della Follia nell’età classica, un inno alla libertà e al diritto a sviluppare la propria “legittima stranezza”, che sembra risuonare in armonia con quel compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della personalità, sancito dal secondo comma della nostra carta costituzionale. 

 

Corriere della Sera, 10 ottobre 2025 Come sta cambiando il sistema penale minorile in Italia? E chi sono, e come lo vivono, i ragazzi e le ragazze dei centri? Se del mondo del carcere per adulti si parla poco, di quello per minori ancora meno (con alcune eccellenti eccezioni come la fortunata serie tv Rai Mare fuori). Un vuoto che questo podcast, nato da un’idea della coordinatrice nazionale di Antigone Susanna Marietti e scritto insieme a Sara Sartori e alla giornalista e co-founder di Next New Media Tiziana Guerrisi, vuole colmare.

 

di Giuseppe Gargani

Il Dubbio, 10 ottobre 2025 “Questa riforma completa il lavoro che fece Vassalli: la divisione dei ruoli deve essere un caposaldo”. Per affrontare i problemi della magistratura in riferimento alla riforma del ruolo del pubblico ministero meglio conosciuta come “divisione delle carriere”, che si discuterà in quarta lettura al Senato nelle prossime settimane, è necessario fare una riflessione sulle norme della Costituzione e sulla ratio dell’ordinamento giudiziario. Il discorso sul futuro della magistratura e dei relativi problemi costituzionali ancora aperti, è molto importante per la democrazia, ma le soluzioni finora sono incerte.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 10 ottobre 2025 Toga party Si apre il congresso di Area democratica per la giustizia, intervista al segretario. A Genova, tre giorni di incontri. Ci saranno anche Landini, Schlein, Conte e Vendola. Da oggi a domenica, al Teatro della Tosse di Genova, si tiene il quinto congresso nazionale di Area democratica per la giustizia. Dopo i saluti istituzionali della sindaca Silvia Salis e la relazione introduttiva del segretario Giovanni Zaccaro, Serena Bortone intervista il procuratore generale Enrico Zucca. A seguire, tavola rotonda a tema “I diritti negati” con il segretario della Cgil Maurizio Landini, la magistrata Gabriella Luccioli, Filomena Gallo dell’Associazione Coscioni, Rita Bernardini di Nessuno Tocchi Caino e il cappellano di Mediterranea Mattia Ferrari.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 10 ottobre 2025 La Camera nega l’autorizzazione a procedere, mentre la maggioranza prova a scudare anche Bartolozzi. Gianassi (Pd): “Governo debole, ha ceduto alle minacce libiche”. Non ci sarà alcun processo per i ministri Carlo Nordio (Giustizia), Matteo Piantedosi (Interno) e per il sottosegretario Alfredo Mantovano. I tre esponenti di governo, accusati di aver liberato e rispedito in Libia su un aereo di Stato Osama Almasri, capo della Rada libica e noto torturatore, sono stati “salvati” dalla Camera dei deputati che ha votato contro l’autorizzazione a procedere: 251 voti per Nordio, 256 per Piantedosi e 252 per Mantovano. La maggioranza ha così evitato l’apertura di un processo, dopo la decisione, tra il 19 e il 21 gennaio 2025, di rimpatriare Almasri, arrestato a seguito di un mandato della Corte penale internazionale.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 10 ottobre 2025 Rigettata l’autorizzazione a procedere nei confronti di Nordio, Piantedosi e Mantovano per la vicenda del generale libico. Il Guardasigilli: “Tribunale dei ministri ha fatto strazio delle norme del diritto”. Insorge l’Associazione nazionale magistrati. Passeggiando verso l’ingresso dell’Aula della Camera, a inizio mattinata, alcuni deputati non avevano nascosto il timore di un colpo di scena (“Oggi siamo sulle montagne russe”, il sussurro di un onorevole), ma alla fine il richiamo alla “presenza obbligatoria” inviato dai vertici dei partiti della maggioranza ai propri membri ha avuto effetto (tanto che a Montecitorio si è vista persino Marta Fascina): la Camera ha votato contro il processo nei confronti dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e del sottosegretario Alfredo Mantovano per il caso della scarcerazione ...

 

di Stefano Vergine

Il Domani, 10 ottobre 2025 I colpi di pistola rivolti a terra, la morte causata dalla cocaina, i testimoni. “Simone”, podcast d’inchiesta (si ascolta qui: https://open.spotify.com/show/3zcUG0l8xT8cjSiXoVP79H), contiene alcune notizie inedite sulla morte di Simone Mattarelli, avvenuta il 3 gennaio del 2021 in Lombardia e causata ufficialmente da suicidio. Una versione a cui i familiari non hanno mai creduto. “Ci sono molti indizi che indicano come quello di Simone non sia stato un suicidio ma un omicidio: per questo chiediamo che le indagini giudiziarie vengano riaperte, e ci appelliamo a chi sa qualcosa di più su come sono andate le cose affinché la verità venga finalmente a galla”, dice Matteo Mattarelli, fratello della vittima.

 

di Umberto Maiorca

perugiatoday.it, 10 ottobre 2025 La Cassazione respinge il ricorso di un ergastolano: “Stipendio mai usato per risarcire le vittime”. La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto della semilibertà per un 59enne di Taranto, detenuto a Spoleto, dove sconta l’ergastolo per reati di mafia, disposto dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia dello scorso ottobre. I giudici hanno ritenuto che nonostante il positivo comportamento carcerario e l’ammissione al lavoro esterno, al condannato manchi un elemento ritenuto cruciale dalla legge: il concreto impegno a risarcire le vittime dei suoi reati.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2025 La Cassazione, ordinanza n. 32882/2025, ha rimesso alla Corte costituzionale la questione di legittimità della norma che vieta la sospensione dell’ordine di carcerazione per i condannati per reati ostativi, ritenendo che tale automatismo possa violare i principi di uguaglianza e di funzione rieducativa della pena quando la sanzione per il reato ostativo risulti già integralmente espiata. Il caso era quello di una persona condannata per spaccio di ingente quantità di stupefacente, reato ricompreso nell’articolo 4-bis della legge sull’ordinamento penitenziario. Il Gip del Tribunale di Palermo - quale giudice della esecuzione - aveva dunque respinto la domanda di sospensione temporanea dell’ordine di esecuzione del Pm.

 

cagliaritoday.it, 10 ottobre 2025 Secondo i dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il 50,8 per cento delle persone detenute negli istituti sardi ha più di 45 anni. Aumentano i problemi sanitari e il sovraffollamento, mentre le colonie penali restano semivuote. Sdr: “Senza investimenti la riabilitazione resta un’illusione”. “Il 50,8% dei detenuti dei 10 Istituti Penitenziari della Sardegna ha un’età compresa tra 45 e oltre 70 anni. La fascia dei giovani tra 18 e 34 anni copre il 23,2%. In numeri assoluti i primi sono 1174 e gli altri 537 su 2309 presenti. Il dato è molto significativo ed è destinato a crescere con l’arrivo a Cagliari-Uta dei ristretti al 41bis. La “vecchiaia” incide pesantemente sulle problematiche sanitarie degli Istituti, peraltro già molto difficili per la presenza di tossicodipendenti e pazienti con disturbi della sfera psichica.

di Monica Zicchiero

Corriere del Veneto, 10 ottobre 2025 Una detenuta di 62 anni del carcere della Giudecca si è tolta la vita lunedì scorso e il tema dei suicidi tra detenuti torna preponderante. La donna era di Vicenza, ristretta per un crimine non violento: nel ruolo di amministratrice di sostegno, avrebbe adoperato impropriamente i fondi di anziane. Lunedì scorso aveva avuto un permesso ed era tornata a casa nel capoluogo berico, per andare a trovare la madre. E lì, l’epilogo. “Oggi sono andata alla Giudecca per stare vicina alle sue compagne”, dice la garante per i diritti dei detenuti Rita Bressan. È il primo suicidio di una detenuta nel carcere femminile veneziano.

 

padovaoggi.it, 10 ottobre 2025 “La condizione più preoccupante la sta vivendo il Circondariale. Quattro anni fa erano 130 circa i detenuti, oggi sono 267. Aumento dovuto anche al trasferimento a Padova di persone che dovrebbero stare nel carcere di Venezia, ora infestato dalle cimici”. L’aumento della popolazione carceraria in Italia continua a ritmi intensi, creando non pochi problemi alla gestione in senso costituzionale dell’esecuzione penale. È di questi giorni la notizia dell’ennesimo suicidio nel carcere di Montorio, a Verona, dove l’indice di sovraffollamento si aggira intorno al 200%. Uno dei molti episodi demoralizzanti che segnalano la condizione d’impotenza cui sono costretti operatori, agenti, volontari e garanti, di fronte a un fenomeno che non accenna a ridimensionarsi, ha dichiarato il Garante dei detenuti, Antonio Bincoletto.

 

di Andrea Scutellà

La Sentinella del Canavese, 10 ottobre 2025 Per dodici agenti chiesta la condanna, per altri assoluzioni e prescrizioni. I pm Noce e Avenati Bassi descrivono una “macelleria sudamericana”. Relazione del Ministero definita “tentativo d’insabbiare”. Alla fine i pestaggi in carcere a Ivrea sono scomparsi dal processo, per la maggior parte. Sono tutti prescritti. Ne è rimasto solo uno, del 2021, per cui è stata chiesta una pena totale di 4 anni per tre agenti. A pesare sono i falsi, perché reati di un pubblico ufficiale. “Nella mia esperienza sono reati sentinella delle violenze”, dirà l’avvocata di parte civile per l’associazione Antigone, Simona Filippi. Per i falsi sono stati chiesti 1 anno e 6 mesi per 8 agenti e 1 anno e 8 per uno, che ne ha commessi due, in tutto più di 13 anni.

 

di Angela Stella

L’Unita, 10 ottobre 2025 Attimi di paura ieri a Regina Coeli quando una porzione del tetto del carcere romano è crollata. Per fortuna non ci sono stati né morti né feriti. Non appena appresa la notizia, il capo del Dap Stefano De Michele “si è immediatamente recato” sul posto per coordinarsi con i Vigili del Fuoco. Dopo un’ora è arrivata anche una nota del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove che ha spiegato come a crollare sia stata “improvvisamente - e in termini non prevedibili - la cupola della seconda rotonda a causa di una tarmatura delle travi interne, già indebolite dall’umidità, non rilevabile. Il carcere è in sicurezza sotto tutti i profili”. Ha poi annunciato che una ditta era già al lavoro per riparare il danno e che i detenuti sono stati sfollati per spostarli in altre strutture.

 

ilpiacenza.it, 10 ottobre 2025 In Cattolica per la settimana del Dono il convegno “Abitare la giustizia: la Costituzione degli esclusi”. “Chi è escluso dalla giustizia è povero e la costituzione che dovrebbe tutelare tutti e non discriminare, è ancora in attesa di cambiamenti che evitino le disparità. La fratellanza va costruita con coraggio e la giustizia va “abitata” nella condivisione”. Concetti di accentuata rilevanza sociale e giuridica emersi nel corso dell’incontro “Abitare la giustizia: la Costituzione degli esclusi” che si è tenuto all’Università Cattolica di Piacenza nell’ambito della Settimana del Dono, un convegno organizzato con lo scopo di offrire uno spazio di confronto sul significato costituzionale della giustizia penale e sulla necessità di renderla un’esperienza inclusiva, capace di tutelare gli ultimi e di dare sostanza al valore della pari dignità sociale.

 

gnewsonline.it, 10 ottobre 2025 Un’atmosfera da “Gran Caffè” nella casa circondariale di Velletri. Lo spettacolo di musica e convivialità, promosso dalla Regione Lazio, si è svolto ieri pomeriggio nel teatro dell’istituto. Sul palco Marcello Cirillo, cantante e volto del programma tv “I Fatti Vostri”, che ha intrattenuto i detenuti del carcere veliterno con racconti e un repertorio di canzoni italiane e internazionali. A riscaldare l’atmosfera, Gino Mariniello alla chitarra, Dario De Sanctis al basso, Domenico Rizzuto alle percussioni e Irina Arozarena come vocalist. Presente all’evento, anche la componente del Garante nazionale dei detenuti, Irma Conti. La direttrice del carcere, Anna Rita Gentile, sottolinea come attività del genere “si pongono in linea con il creare dei ponti oltre i nostri muri per una narrazione del lavoro svolto dagli istituti penitenziari”.

di Michel Martone*

Corriere della Sera, 10 ottobre 2025 In un momento storico in cui sul palcoscenico mondiale tornano a prevalere modelli di leadership dal carattere autoritario, per non dire predatorio, all’Europa spetta la responsabilità storica di difendere quella cultura dei diritti che dà senso e sostanza alle forme più avanzate di democrazia, anzitutto in tema di parità di genere. Può così ancora accadere che, mentre oltreoceano si moltiplicano gli ordini esecutivi che impongono a università ed aziende la chiusura dei programmi che promuovono il multiculturalismo e la parità di genere, ci si ritrovi a Milano nel giardino della Triennale al Tempo delle donne con migliaia di persone per discutere e ragionare per un intero week end, all’insegna della “libertà di volere ancora tutto”.

 

di Filippo Massara

La Stampa, 10 ottobre 2025 Il papà della 14enne suicida: “È ora di cambiare. Negli anni ho incontrato mezzo milione di giovani”. Il libro non poteva che intitolarsi così: “Le parole fanno più male delle botte” è una citazione della lettera che Carolina Picchio scrisse prima di lasciarsi cadere dalla finestra di casa all’età di 14 anni nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013. La ragazza non riuscì a reggere il peso delle migliaia di insulti ricevuti sui social a seguito del filmato che la ritraeva, priva di coscienza, mentre alcuni coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali. Dopo la morte dell’adolescente di Novara, quello sfogo si è affermato come uno slogan della lotta contro il cyberbullismo che il papà Paolo conduce frequentando le scuole di tutta Italia, attraverso la Fondazione intitolata alla figlia e ora anche con la ...

 

di Albertina Sanchioni

Il Manifesto, 10 ottobre 2025 La pronuncia dei giudici di Strasburgo sul caso di una coppia italiana. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso ieri una sentenza destinata a riaprire il dibattito sulle coppie omogenitoriali. Secondo i giudici di Strasburgo, l’Italia non ha violato i diritti di un minore, nato nel 2018 nel bellunese, quando ha imposto di cancellare dal suo certificato di nascita la seconda madre, mantenendo solo quello della madre biologica. Le due donne si erano opposte alla decisione, avviando un lungo percorso giudiziario: prima il tribunale, poi la Corte d’appello e infine la Cassazione, che nel 2023 aveva respinto il ricorso. A quel punto, la madre biologica aveva deciso di rivolgersi a Strasburgo.

 

di Angela Stella

L’Unità, 10 ottobre 2025 Il fermo della nave Mediterranea della Ong Mediterranea Saving Humans, sottoposto a fermo amministrativo per due mesi dal ministero dell’Interno per aver “disobbedito” lo scorso agosto agli ordini del Viminale e aver fatto sbarcare 10 persone migranti soccorse in mare a Trapani, in Sicilia, anziché a Genova, come le era stato indicato, è sospeso. Lo ha stabilito il tribunale di Trapani, accogliendo il ricorso dei legali della Ong guidata da Luca Casarini e Beppe Caccia. Si tratta dell’ennesimo insuccesso per le politiche del governo Meloni, che dal suo insediamento a colpi di decreto sta tentato di ostacolare in ogni modo le attività di soccorso in mare dei migranti.

 

di Guido Olimpio

Corriere della Sera, 10 ottobre 2025 Non è stata fissata una tabella di marcia precisa né si è stabilito chi dovrà disarmare i jihadisti. Israele e Hamas si sono piegati, per ora, ad una pressione senza precedenti. Da un lato l’ultimatum di Donald Trump simile a un ordine esecutivo articolato in una ventina di punti. Dall’altro il peso dei mediatori regionali, ossia Qatar, Egitto, Turchia mobilitati per spegnere l’incendio. Anche l’Iran, punto di riferimento dell’asse radicale, si è espresso in modo favorevole. La diplomazia si augura che sia il primo sì verso una soluzione duratura ma è consapevole delle trappole presenti sulla strada tortuosa. Che in Medio Oriente si presentano con forme diverse e si annidano nei dettagli. A volte basta l’azione di un singolo per innescare la reazione a catena. 

 

di Massimiliano Sfregola

Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre 2025 Il piano in 20 punti su Gaza è una pietra tombale su convenzioni e diritti che hanno regolato - o avrebbero dovuto regolare - i rapporti tra gli Stati. Oggi viene sancito su carta che gli accordi si basano sulla legge del più forte, economica e militare, e non sui principi sanciti secoli fa e codificati negli ultimi cento anni. Il diritto internazionale resta “soft” per la sua intrinseca incapacità di farlo rispettare, mentre la versione mercantile e piramidale di questi accordi è uno schema pericolosissimo che cancella secoli di civiltà giuridica, contrappesi e procedure equilibrate. Così la voce dei giuristi, dei giudici e della dottrina viene sostituita da interessi di parte.

 

di Francesco Bottazzo

Corriere del Veneto, 10 ottobre 2025 È la terza telefonata durante i 327 giorni di carcere per il cooperante veneziano arrestato il 15 novembre 2024. Ha raccomandato ai genitori di prendersi cura di loro e ha assicurato di essere forte. Giovedì pomeriggio il cooperante veneziano Alberto Trentini in carcere da 327 giorni, e da allora detenuto senza processo in Venezuela, ha chiamato per la terza volta a casa. “Ha voluto ringraziare tutte le persone che gli sono state vicine in questi mesi e ha ribadito il suo affetto per i suoi cari”, sottolinea l’avvocata Alessandra Ballerini che assiste la famiglia. 

 

DOCUMENTI

Articolo. "Cinquant’anni di legge penitenziaria: tra testimonianza e memoria", di Francesco Maisto

Articolo. "Garlasco e la sua apoteosi, ovvero il Giudizio definitivo: tra verità assoluta e verità possibile", di Antonio Nastasio

Articolo. "Maternità in carcere alla luce del Decreto Sicurezza 48/2025: trattamento o esclusione?", di Katia Poneti

Articolo. "Scioglimento del cumulo di pene detentive concorrenti per reati ex art. 4 bis ord. penit. ostativi alla sospensione dell'ordine di esecuzione e alla liberazione anticipata per il presofferto: la Cassazione solleva questione di legittimità costituzionale", di Gian Luigi Gatta