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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 6 novembre 2025
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 6 novembre 2025 Negli istituti di pena per poter svolgere attività educative, culturali e ricreative per i detenuti d’ora in avanti bisognerà presentare la domanda alla direzione del Dap e non più al direttore del carcere. I primi progetti sono già saltati. Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza nazionale dei garanti: “Si sta burocratizzando la vita penitenziaria. Questa circolare rischia di far stare i detenuti chiusi 20 ore al giorno in celle strapiene”. E svela che, in un’altra circolare, si affronta il tema della salute attaccando i “pendolarismi ospedalieri” e ordinando ai medici penitenziari di chiamare il 118 solo in caso di pericolo di vita: “Un’invasione di campo, già oggi circa mille detenuti al giorno saltano visite ed esami in ospedale per mancanza di scorte”.
di Emilia Rossi*
Il Dubbio, 6 novembre 2025 In carcere le prassi si consolidano nel tempo fino a farsi legge: pratiche che si affermano in via di fatto e si perpetuano, circolari silenziose che le traducono in regole, di cui si perde traccia nella massa tentacolare della burocrazia penitenziaria, che si insinuano nelle norme dell’ordinamento penitenziario fino a snaturarle. È esattamente in questo sistema “legiferativo” che si inserisce la circolare del 21 ottobre scorso, emanata dal Direttore generale dei detenuti e del trattamento del DAP, Ernesto Napolillo, che accentra sul suo Ufficio l’autorizzazione di tutti gli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo che si vogliano realizzare negli Istituti con circuiti di Alta sicurezza, anche se rivolti esclusivamente ai detenuti comuni, di media sicurezza.
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 6 novembre 2025 Figli di immigrati in cella perché inneggiavano al terrorismo e ne leggevano i manuali. Cioè, per non aver fatto nulla. Un direttore di carcere minorile e un sociologo del diritto ci spiegano che così si alimenta l’integralismo: in carcere è più facile che diventi criminale anche chi non lo è. L’ultimo caso è accaduto il 4 novembre, in provincia di Pavia. Un minorenne di origini tunisine, è stato arrestato per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. “Si è auto-radicalizzato - si legge nel comunicato dei Carabinieri - aderendo ad un circuito telematico internazionale strutturato, dedito alla propaganda della jihad e del martirio”.
di Valentina Vergani Gavoni
sospsiche.it, 6 novembre 2025 La salute mentale è ancora troppo sottovalutata in Italia. I fatti di cronaca vengono spesso decontestualizzati a favore della spettacolarizzazione. E un’informazione incompleta genera emulazioni pericolose. La detenzione di soggetti vulnerabili è un tema che prende in considerazione più articoli del Codice deontologico. Ogni caso specifico merita quindi una contestualizzazione approfondita. In ricorrenza della morte di Ben Mahmoud Moussa - un migrante di 28 anni arrestato in stato confusionale - l’associazione Connect, composta da giornalisti e comunicatori, ha condotto un’inchiesta per portare alla luce gli errori della giustizia e dell’informazione.
di Marco Belli
gnewsonline.it, 6 novembre 2025 “Gli istituti penitenziari rappresentano il luogo primario nel quale le esigenze relative alla repressione del crimine si devono espletare. La normativa antimafia e quella penitenziaria sono due fiori all’occhiello della legislazione italiana. In questo settore, l’expertise italiano è all’avanguardia: siamo stati i primi a subire l’influenza della criminalità organizzata, ma proprio per questo siamo stati i primi a predisporre gli strumenti normativi e investigativi per porvi contrasto”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel saluto di apertura alla Conferenza sulla criminalità organizzata nelle carceri 2025 - Innovazione, intelligence e collaborazione internazionale, in corso a Roma.
GIUSTIZIA
di Sabino Cassese
Corriere della Sera, 6 novembre 2025 Cosa decidiamo con il referendum. Non dobbiamo dare un voto a questo o a quel governo, e neppure alla magistratura. La divisione tra sostenitori e oppositori finisce per caricare il referendum di significati ulteriori, che non vi sono. “Approvate il testo della legge costituzionale “norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”, approvato dal Parlamento in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore a due terzi dei membri, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 30 ottobre 2025?”. Questo è il quesito referendario a cui saremo chiamati a dare una risposta nella primavera prossima. Non dobbiamo dare un voto a questo o a quel governo, e neppure alla magistratura.
di Giampaolo Grassi
ansa.it, 6 novembre 2025 Nuove firme in Cassazione. Penalisti, pronti al confronto con l’Anm. Alla spicciolata, prima deputati e senatori di centrodestra e poi i colleghi di centrosinistra si presentano alla Corte di Cassazione a depositare le firme per chiedere il referendum sulla riforma della giustizia, che prevede la separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri. Le delegazioni dei parlamentari di maggioranza hanno già portato a termine il compito. Fra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima lo faranno quelle del campo largo. E’ l’avvio della campagna elettorale. Sarà lunga.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 6 novembre 2025 Ci sono leggi che vengono fatte molto più nella speranza di un ritorno d’immagine mediatico che non in quella di reale efficacia. Nella tradizione politica italiana non sono poche e in nessun campo abbondano come in quello che va sotto il nome ‘ sicurezza’. Difficile spiegarsi altrimenti la proposta di legge presentata dal capogruppo alla Camera di FdI Bignami, con in calce firme pesanti come quella di Fabio Rampelli e del sottosegretario alla Giustizia Delmastro. È appena il caso di segnalare che il primo firmatario e il potente sottosegretario sono ragazzi di fiducia della premier: nemmeno immaginabile che abbiano deciso senza consultarsi prima con la leader assoluta.
di Beatrice Branca
Corriere del Veneto, 6 novembre 2025 Chiesta l’archiviazione: “Azione proporzionata”. I sindacati di polizia: non andava indagato. È passato più di un anno da quando il cuore del 26enne maliano Moussa Diarra ha smesso di battere. A fermarlo è stato un colpo di pistola, sparato dall’assistente capo della polizia di Stato A.F. fuori dalla stazione di Verona Porta Nuova il 20 ottobre 2024. Prima l’agente era stato aggredito dal giovane con un coltello da cucina con lama seghettata lunga 11 centimetri. Ieri la Procura ha annunciato la chiusura delle indagini preliminari e chiesto l’archiviazione del procedimento per omicidio colposo dell’agente della Polfer. “Si ritiene che l’indagato non sia punibile - spiega il procuratore capo Raffaele Tito in un comunicato stampa - ponendo in essere una difesa senza alcun dubbio proporzionata all’offesa.
TERRITORIO
di Nicolò Girardi
triesteprima.it, 6 novembre 2025 La denuncia arriva dal garante dei detenuti, l’avvocato Elisabetta Burla. Gli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo saranno al vaglio, oltre che del direttore dell’istituto e del magistrato di sorveglianza, anche del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. “Con tempi aleatori e indeterminati”. Alle ormai croniche criticità che attanagliano la vita all’interno del Coroneo si aggiunge l’ennesima denuncia da parte del garante dei detenuti, l’avvocato Elisabetta Burla. La notizia della riduzione degli spazi dedicati alla rieducazione, con la conseguenza di un iter sempre più “farraginoso” rispetto alle autorizzazioni per lavorare assieme ai detenuti, sta complicando “l’opera di risocializzazione”, oltre allo “sviluppo dei contatti con la comunità carceraria e la società libera”.
agi.it, 6 novembre 2025 L’organismo multidisciplinare mette al centro la realtà carceraria “come parte integrante della città”. L’istituto penitenziario di Marassi - uno dei due grandi carceri di Genova, insieme a Pontedecimo - si trova nel cuore della città, in uno dei suoi quartieri più popolosi, la Valbisagno, a due passi dallo stadio Luigi Ferraris. Eppure il carcere è una città dentro la città, separata da un muro spesso di indifferenza che ne acuisce le problematiche. Ecco perché il Comune, primo in Italia, ha deciso di istituzionalizzare una Consulta carcere-città.
di Monica Rossi
Il Giorno, 6 novembre 2025 Può esistere un’alternativa valida alla detenzione in carcere per mezzo dell’accoglienza abitativa temporanea o housing sociale in modo tale da garantire ai detenuti una vera inclusione sociale? Il progetto “Vale la pena - dalla reclusione all’inclusione”, realizzato in Lombardia e precisamente nel Comune di Brescia, utilizzando il Fondo Sociale Europeo (Fse) e il Programma Operativo Regionale (Por Fse Lombardia), si pone come primo obiettivo l’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili favorendo l’inclusione socio-lavorativa delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
di Nicola Ciuffoletti
La Nazione, 6 novembre 2025 Diciotto detenuti delle case circondariali di Grosseto e Massa Marittima hanno ottenuto la certificazione di competenze professionali grazie ai corsi promossi da Cna Servizi, l’agenzia formativa dell’associazione degli artigiani, e finanziati dalla Regione Toscana. Un risultato importante, frutto di due progetti nati con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti, fornendo loro strumenti concreti e spendibili nel mondo del lavoro. I risultati sono stati presentati durante l’incontro conclusivo, che ha visto la partecipazione della Regione Toscana, dei partner di progetto e del Garante dei diritti dei detenuti, Giuseppe Fanfani.
di Gaia Papi
La Nazione, 6 novembre 2025 I detenuti sono ridotti a 41, metà dei quali sono seguiti dal punto di vista sanitario 35 agenti. Rogialli: “Realtà complessa ma ricca di potenzialità”. Parla il sindaco. “Un contesto umano e operativo complesso ma ricco di potenzialità”. Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, Sandra Rogialli, ha stilato il primo bilancio annuale. Dai dati illustrati emerge un quadro complessivamente positivo sotto il profilo delle relazioni interne e della collaborazione tra istituzioni, operatori sanitari, Polizia Penitenziaria e associazioni di volontariato. Al 10 settembre, sono 41 le persone recluse, di cui 9 semiliberi, con una prevalenza di detenuti italiani e una significativa presenza di cittadini stranieri provenienti da diversi Paesi.
siracusaoggi.it, 6 novembre 2025 Per i detenuti che lavorano con le cooperative sociali in carcere, il rischio di recidiva si abbassa dal 70-80% a meno del 10%. Il dato parla chiaro e indica che la strada intrapresa in questa direzione dal Ministero della Giustizia e da Confcooperative Federsolidarietà è quella giusta ma va percorsa molto di più. In Sicilia esistono esempi virtuosi. Non è un caso se il tema sarà affrontato a Siracusa, nel corso di un convegno organizzato da Confcooperative Federsolidarietà Sicilia - con il sostegno della sede territoriale di Confcooperative Sicilia di Siracusa - e dalla Cooperativa Sociale L’Arcolaio sul tema “Carcere e Lavoro: gli strumenti disponibili”.
trcgiornale.it, 6 novembre 2025 Un momento di confronto e riflessione pubblica sul tema del sistema penitenziario e della sua funzione rieducativa. Questo l’obiettivo dell’incontro “Carcere: conoscere per cambiare”, che si terrà mercoledì 12 novembre alle ore 16:30 presso l’Aula Pucci. All’incontro interverranno il sindaco Marco Piendibene, Pietro Messina, Responsabile Osservatorio Carcere della Camera Penale di Civitavecchia, Leonardo Montini Paciotta, Direttore della Camera Penale di Civitavecchia, e Gherardo Colombo, già magistrato, giurista e scrittore.
di Tiziana Pisati
Corriere della Sera, 6 novembre 2025 Gabriella Corsaro dirige il progetto avviato dal Teatro Regio nel penitenziario di Parma. Tecnica vocale e solfeggio, disciplina e rispetto delle regole: e anche una esibizione sul prestigioso palco. “Gabbaaaati...tutti gab-baaa-tiiii”. Arie del Falstaff riecheggiano nel carcere di via Burla a Parma. Canticchia pure un agente di custodia. È un giorno come tanti qui dove tutto è cominciato sei anni fa quando da un laboratorio dedicato al repertorio lirico è nato un coro di detenuti, una trentina di elementi, tutti uomini, la maggior parte dai 18 ai 50 anni, qualcuno anche oltre.
Corriere Torino, 6 novembre 2025 Si potranno donare alle carceri libri e abbonamenti a riviste. Invitare i lettori e le lettrici a riflettere sulle condizioni di vita di chi vive la realtà del carcere. È obiettivo del Gruppo Editoriale San Paolo in preparazione al Giubileo dei detenuti del 14 dicembre. Il punto di partenza di questo percorso è la pubblicazione del volume “La rivoluzione normale” per le Edizioni San Paolo di Luigi Pagano, già direttore del carcere San Vittore, fondatore del carcere di Bollate e ora Garante dei detenuti di Milano.
di Antonietta Nembri
vita.it, 6 novembre 2025 È stata lanciata dalla Casa di reclusione milanese l’edizione numero 29 di questo gesto di solidarietà che il 15 novembre coinvolgerà oltre 12mila supermercati e che lo scorso anno ha visto indossare la pettorina arancione oltre 550mila volontari. Il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Marco Piuri ha ricordato come “presentarla dentro queste mura rende evidente il senso di quello che facciamo e soprattutto che è possibile per tutti”. Da sempre, fin dalla sua primissima edizione è stato un gesto semplicissimo: invitare le persone a fare la spesa acquistando alcuni prodotti base da donare chi fa fatica a comprare per sé e la propria famiglia anche alimenti semplici come pasta, riso o gli alimenti per l’infanzia.
vocididentro.it, 6 novembre 2025 Ci sono anche i rumorosi silenzi di persone che fanno parte della nostra associazione tra i mille altri quesiti che hanno spinto Francesca Ghezzani, giornalista e conduttrice televisiva e radiofonica, a compiere attraverso le pagine di “Il silenzio dentro - Quando raccontare diventa un atto di giustizia” (Narrativa d’inchiesta - Swanbook Edizioni, in libreria dal 15 ottobre) un viaggio all’interno e intorno alle carceri italiane per raccontare, con sguardo costruttivo, le molteplici realtà che vivono dietro e oltre le sbarre e che ogni giorno lavorano per un sistema penitenziario che metta in pratica quanto previsto dall’Art. 27 della Costituzione.
AFFARI SOCIALI
di Paolo Tomasi
L’Espresso, 6 novembre 2025 Sei italiani su dieci lo collocano in cima alle necessità sanitarie, secondo solo al cancro. Depositate in Cassazione le 50mila firme necessarie per un provvedimento. Più della metà delle persone che la mattina si stringono nel vagone della metropolitana ha problemi di insonnia. Il 70 per cento dei giovani fuori dalle università fra una lezione e l’altra o che hanno appena cominciato a lavorare convive con sbalzi d’umore o sintomi dello spettro depressivo. Una persona su cinque che si fa largo nella folla mentre attraversa la città ha assunto ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici o stabilizzanti dell’umore.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2025 Dopo l’aggressione in centro a Milano, le critiche alla legge Basaglia sono infondate: i delitti sono diminuiti dopo la chiusura dei manicomi. Il tragico episodio di Milano che ha visto una donna accoltellata senza motivo nel pieno centro della città non può essere strumentalizzato. Vincenzo Lanni, l’uomo responsabile dell’assurdo gesto, aveva un precedente simile risalente al 2016, quando era stato dichiarato seminfermo di mente. Dopo il carcere era stato sottoposto a una misura di sicurezza. Ma se fosse possibile prevedere le azioni umane in maniera deterministica avremmo sconfitto da tempo ogni forma di criminalità. Non esiste società al mondo, neanche quella governata dal più rigido dei regimi, nella quale non accadano fatti che non vorremmo accadessero.
di Elisabetta Soglio
Corriere della Sera, 6 novembre 2025 “Non possiamo fermarci al clamore del momento. Dobbiamo interrogarci per capire come rispondere alle sempre maggiori richieste di aiuto”. Così il fondatore di Exodus, dopo l’aggressione di piazza Gae Aulenti a Milano. Ha voluto essere informato già lunedì sera e ieri mattina ha riunito i suoi collaboratori più stretti per una riflessione. E “riflessione” è la parola che don Antonio Mazzi, 95enne fondatore di Exodus ha ripetuto più volte: “Perché non possiamo fermarci al caso e al clamore di qualche giorno. Dobbiamo interrogarci per capire come rispondere alle sempre maggiori richieste di aiuto in campo di disagio psichico e psicologico, visto che questa è una delle missioni che da sempre ci siamo dati”.
di Lorenzo D’Avack
Il Dubbio, 6 novembre 2025 Il Rapporto Where We Live and Learn: Violence Against Children in Europe and Central Asia dell’ottobre 2025, pubblicato dall’Unicef, ci riporta una serie di dati sulla violenza subita dai bambini. Una violenza verso i minori che può assumere diverse forme. Può essere, fisica, emotiva, sessuale e può comportare negligenza o privazione, dovute spesso da persone che dovrebbero piuttosto proteggerli e prendersi cura di loro. Ovviamente, si tratta di un rapporto che non tiene conto di quanto sta avvenendo in situazioni eccezionali (guerre e genocidi), ma vuole limitare la propria indagine alla vita di ogni giorno del minore in specie nei contesti familiari, scolastici, ambientali e sociali.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 6 novembre 2025 Per chi ha ricevuto un decreto di espulsione non sarà necessario il consenso. La Camera ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento dei condannati definitivi tra Italia e Libia. 172 i voti favorevoli e 77 i voti contrari. Il testo aveva già ricevuto il via libera del Senato. Così - nel giorno in cui a Tripoli viene arrestato per omicidio e tortura il generale Almasri che a gennaio l’Italia aveva liberato e rimpatriato su un volo di Stato violando un mandato della Corte dell’Aja - diventa possibile spedire al di là del Mediterraneo, in un paese in mano alle milizie e preda di ogni violenza, chi è in carcere senza possibilità di appello.
di Emilio Minervini
Il Dubbio, 6 novembre 2025 La Procura libica ordina la custodia cautelare del generale. Schlein e Renzi attaccano il governo: “Una figura vergognosa per l’Italia”. La notizia è arrivata con un lancio dell’agenzia Lybia24 sui suoi canali social: “Il Procuratore generale ha ordinato l’arresto di Osama Almasri Anjim e il suo rinvio a processo per tortura di rifugiati e la morte di uno di loro sotto tortura”. Il Procuratore Generale libico, Al Siddiq Al Sour, ha scritto in una nota che: “Nell’ambito della giurisdizione nazionale, la procura ordina la detenzione del responsabile della gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria. A seguito delle indagini sulle accuse rivolte all’agente di polizia Osama Almasri Anjim - prosegue la nota - il procuratore generale ha completato l’acquisizione di informazioni relative a violazioni dei diritti dei detenuti presso ...
agenzianova.com, 6 novembre 2025 La Direzione generale delle carceri e della riabilitazione in Tunisia ha smentito oggi qualsiasi deterioramento delle condizioni di salute di alcuni detenuti, contrariamente a quanto diffuso sui social media riguardo a un presunto sciopero della fame in diversi istituti penitenziari. In un comunicato, l’amministrazione penitenziaria tunisina ha precisato che lo stato di salute dei detenuti interessati è “normale e stabile”, come risulta dagli esami medici e dal monitoraggio quotidiano effettuato dal personale sanitario e dagli agenti penitenziari. La stessa fonte ha aggiunto che le manifestazioni di sciopero della fame “non sono considerate serie”, poiché alcuni detenuti sarebbero stati visti consumare alimenti nonostante le voci di una “grève de la faim sauvage” (sciopero della fame ad oltranza).
di Davide Mattiello*
Il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2025 In Senato i familiari delle vittime denunciano l’assenza del Governo e chiedono verità sui diplomatici e operatori italiani uccisi. In Senato oggi i famigliari di Mario Paciolla, Luca Attanasio, Vittorio Jacovacci, insieme a parlamentari, avvocati, giornalisti, attivisti, sono intervenuti per chiedere la istituzione urgente di una unica commissione di inchiesta su quelle tragiche vicende. Assente ingiustificato il Governo, come pure i parlamentari di maggioranza. Una vergogna che potrà essere scongiurata soltanto da fatti concludenti, altrimenti, come ha più volte ribadito il padre di Luca Attanasio, Salvatore: “Il silenzio equivarrà a complicità nelle morti dei nostri cari”.
di Eliana Riva
Il Manifesto, 6 novembre 2025 In vista dell’inverno e con 1,5 milioni di palestinesi senza un riparo, milioni di kit termici, tende e coperte bloccati in Egitto e Giordania. In Cisgiordania la comunità di Umm al Kheir minacciata di demolizione: “È un atto di espulsione”. Israele non permette l’ingresso del materiale necessario ad affrontare l’inverno di Gaza. Il freddo e le piogge stanno arrivando ma gran parte della popolazione palestinese rimane senza un rifugio né una protezione che sia appena adeguata. Nove agenzie umanitarie internazionali si sono viste negare 23 richieste per quasi 4mila bancali. Milioni di kit termici, tende, biancheria, coperte sono bloccati in Egitto, in Israele e in Giordania mentre circa 260mila famiglie, quasi 1,5 milioni di persone, rimangono senza un riparo sicuro.
DOCUMENTI
Comunicato CNUPP. "L’Università in carcere: è ancora possibile?"
APPUNTAMENTI
Contro conferenza: "Sulle droghe abbiamo un piano. Stop war on drugs" (Roma, 6 - 8 novembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal fino al 9 novembre 2025
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI