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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 2 novembre 2025
CARCERI
di Giuseppe Augieri
nuovogiornalenazionale.com, 2 novembre 2025 Apriamo un varco: Una proposta di legge (cd legge “Sciascia-Tortora”) è stata avviata da un consistente numero di parlamentari bipartisan. Solo il Movimento 5 Stelle risulta assente. Si tratta di 2 soli articoli. L’articolo 1 stabilisce che l’attività formativa obbligatoria, preliminare e successiva al concorso per magistrato ordinario, debba riguardare anche la materia del diritto penitenziario e la letteratura dedicata al ruolo della giustizia quale strumento di garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali, della dignità umana e del rispetto reciproco tra persone, nonché alle distorsioni dei princìpi dello Stato di diritto che possono derivare dalle deviazioni del sistema giudiziario.
di Carlo Ciavoni
La Repubblica, 2 novembre 2025 L’Associazione Antigone lancia una nuova campagna e una petizione per riportare la detenzione dentro i confini della Costituzione. Il tasso di sovraffollamento nelle carceri italiane ha superato il 135% - si legge in una nota diffusa da Antigone - con oltre 63.000 persone detenute per meno di 47.000 posti realmente disponibili. In un solo anno la popolazione detenuta è cresciuta di 1.336 unità. È una situazione che la stessa magistratura di sorveglianza riconosce come inumana e degradante, condannando sistematicamente l’Italia per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
di Giovanni Maria Flick
Il Foglio, 2 novembre 2025 L’approccio del governo ai temi della politica criminale, dell’ordine pubblico e della sicurezza preoccupa: proliferano nuove fattispecie di reato e aggravanti che contribuiscono a sfigurare l’equilibrio del codice penale. E la magistratura non è esente da critiche. Populismi giudiziari da arginare. Il confronto/scontro fra politica e magistratura sulla riforma costituzionale “della separazione delle carriere” è ormai deflagrato. Con la costituzione dei comitati per il Sì e per il No si rischia che qualsiasi intervento sul tema venga “etichettato” per l’una o per l’altra parte. La magistratura lamenta che la riforma potrà costituire il primo passo verso l’assoggettamento del pubblico ministero al governo.
di Giovanna Vitale
La Repubblica, 2 novembre 2025 Il Pd: già agitano la clava della responsabilità civile per piegare i giudici. L’auspicio che nessuno tiri per la giacchetta il capo dello Stato. Infiammare lo scontro, additare le toghe come nemico pubblico numero uno, utilizzare le tv amiche per convincere i cittadini che la riforma Meloni-Nordio non è solo giusta, ma necessaria. L’affondo di Alfredo Mantovano, ospite l’altra sera della striscia quotidiana di Bruno Vespa su RaiUno, “è l’ennesimo tassello di una strategia che, con la scusa della separazione delle carriere, il governo usa per colpire e indebolire la magistratura, mettersi al di sopra della legge, piegare le regole al proprio tornaconto”, attacca Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 2 novembre 2025 L’opera del fantasma La destra conta di presentare le firme martedì. Si voterebbe tra marzo e aprile. Costa (Forza Italia) contesta che l’Anm si impegni nella campagna Rossi (Comitato per il No): “Battaglia dei cittadini e non dei giudici”. “I magistrati, come tutti i cittadini, hanno il diritto di esprimersi sulla riforma. Nutro qualche dubbio sull’opportunità di costituire un comitato promosso dall’Anm per la propaganda referendaria, perché il comitato è un soggetto politico a tutti gli effetti, e di utilizzare i tribunali come palcoscenici”.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 2 novembre 2025 I poteri che non amano il governo Meloni fino a che punto useranno il pretesto della riforma Nordio per venire allo scoperto e provare a dare una spallata anzitempo al governo di centrodestra? L’inizio della campagna referendaria offrirà l’occasione al centrodestra di fare i conti con una valutazione più generale che riguarda un tema delicato per il futuro del governo: quanto sono in salute, oggi, i nemici dell’esecutivo. La riflessione, ovviamente, non riguarda semplicemente il fronte politico che si andrà ad opporre alla riforma Nordio. Riguarderà anche un altro fronte che spesso si muove in modo sotterraneo e che però costituisce ormai da tempo un argine alle politiche del governo Meloni.
di Giuseppe Guastella
Corriere della Sera, 2 novembre 2025 Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: “Il confronto sia tecnico. In corso un riassetto dell’equilibrio tra i poteri, ma il referendum non va caricato di aspettative. Magistrati in piazza? Un errore: i poteri dello Stato non dovrebbero scioperare”. Dopo l’approvazione in Senato della riforma costituzionale della Giustizia, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Fabio Pinelli, risponde alle domande durante un forum al Corriere della Sera.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 2 novembre 2025 L’ex magistrato: “Il sì di Di Pietro? A volte penso che lui anticipò la riforma”. Gherardo Colombo, pensa che ci siano punti della riforma Nordio che mettono a rischio l’indipendenza dei magistrati? “Più di uno: la creazione di un Csm dei pm separato da quello dei giudici; il sistema di nomina, per sorteggio indiscriminato dei componenti magistrati di entrambi; la creazione dell’Alta corte disciplinare e la sua composizione. Riducono a un lumicino indipendenza e autonomia dei magistrati, garanzia per la tutela dei diritti della persona. Con un paradosso: aumenta il potere dei pm che il legislatore diceva di voler limitare”.
di Giuliano Foschini
La Repubblica, 2 novembre 2025 Il procuratore di Napoli: “Obiettivo logico di questa norma è sottoporre il pubblico ministero al potere esecutivo. La riforma è pericolosa sotto diversi punti di vista. Allontana il pubblico ministero dalla giurisdizione, equiparandolo a una parte privata. La mission del pubblico ministero non è quella di risolvere un caso a tutti i costi, ma cercare di arrivare alla verità, anche indagando a favore del sospettato, proprio perché a differenza degli altri attori processuali, non deve tutelare interessi di parte. Come ho detto più volte, i passaggi di funzione oggi sono limitatissimi e quando si verificano comportano il cambio di regione.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 2 novembre 2025 Il 39enne con problemi di dipendenza si spense alla Pulce nel 2022 per “un’intossicazione acuta da metadone”. Ebbe un’esistenza travagliata, Giuseppe Convertino: usava droghe e alcol, faceva furti soprattutto per pagarsi le sostanze e aveva avuto altri guai con la giustizia. Lui morì a 39 anni, il 10 aprile 2022, nel carcere di Reggio, dov’era arrivato il giorno prima. Non emersero segni di violenza, ma la famiglia intese dare avvio a un iter per fare luce sul decesso, chiedendo che fosse eseguita l’autopsia: a depositare l’esposto in Procura fu l’avvocato Angelo Russo, che difese Convertino negli svariati procedimenti penali che lo coinvolsero nel tempo e che ha assistito i suoi parenti nella fase iniziale dell’inchiesta sulla morte.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 2 novembre 2025 Da tre anni ha competenza sui detenuti di Reggio, Parma e Piacenza: “In media 48 nuovi fascicoli al giorno”. “Grave carenza di personale amministrativo”. È il motivo, scritto nero su bianco in un ordine di servizio datato 16 ottobre, che ha indotto il magistrato di sorveglianza Marco Bedini a indicare “criteri di priorità” sul lavoro, “preso atto - si legge - dell’impossibilità di assicurare la tempestiva ed efficiente lavorazione della crescente mole di procedimenti”.
di Gabriele Fusar Poli
Corriere del Veneto, 2 novembre 2025 All’improvviso, da un giorno all’altro. Con inevitabili polemiche annesse: fa discutere quanto accaduto nei giorni scorsi al Due Palazzi, dove è stato annullato un evento legato al progetto Kutub Hurra (Libri Liberi), attivo da due anni e mezzo sia nella casa di reclusione che nella casa circondariale della città del Santo - oltre che in altri istituti penitenziari disseminati lungo il territorio italiano - e realizzato dall’associazione “Un Ponte Per” e dall’associazione tunisina “Lina ben Mhenn”. Si tratta di un’iniziativa che punta a creare un ambiente carcerario più inclusivo, attraverso la fornitura di libri in lingua araba alle biblioteche degli istituti penitenziaria, dando così opportunità di lettura ai detenuti provenienti dai Paesi di quella specifica area geografica usando i libri come strumento di emancipazione.
lavocediasti.it, 2 novembre 2025 La nuova circolare del DAP introduce una gestione centralizzata delle autorizzazioni per le attività culturali, educative e ricreative negli istituti di Alta Sicurezza. Divisiva la nuova circolare del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, che andrebbe a incidere sull’organizzazione locale degli eventi culturali, educativi e ricreativi da realizzare presso gli istituti penitenziari di Alta Sicurezza. La circolare 21/10/2025. 0454011.U, infatti, renderebbe più complicata la collaborazione tra le carceri e la società esterna, con rallentamenti dovuti alla centralizzazione delle decisioni, che dovranno obbligatoriamente passare per Roma.
di Vera Mantengoli
Corriere del Veneto, 2 novembre 2025 Cimici, topi, mancanza di personale, sovraffollamento e direzione sospesa. La situazione del carcere a Santa Maria Maggiore non migliora, anzi. Dopo i diversi interventi effettuati dallo scorso luglio per debellare le cimici, in questo periodo è emerso anche il problema dei topi. Oltre a questo l’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) di Venezia denuncia una condizione di “grave carenza del personale nonostante la promessa del ministro della Giustizia Carlo Nordio di un incremento di dieci unità di polizia penitenziaria.
di Ciro Giugliano
Cronache di Caserta, 2 novembre 2025 Restituire dignità attraverso il lavoro, trasformando il tempo della pena in un’opportunità di crescita e rinascita personale. È questa la filosofia che anima la Casa Circondariale “Filippo Saporito” di Aversa, impegnata da tempo in progetti di inclusione sociale che possano accompagnare i detenuti verso un reale reinserimento nella comunità una volta espiata la pena. Un obiettivo che oggi trova una nuova testimonianza concreta nella storia di uno dei detenuti dell’istituto, che ha recentemente iniziato un percorso lavorativo presso la Omc di Teverola, azienda specializzata nella costruzione di componenti di carpenteria industriale.
di Enrico Fisichella
sicilianpost.it, 2 novembre 2025 Nel suo ultimo libro “I figli dell’odio”, presentato al Monastero dei Benedettini in occasione di uno dei Supertalks della Scuola Superiore di Catania, la giornalista ha ripercorso non soltanto i drammatici frangenti della sua detenzione nelle carceri di Teheran, ma anche condiviso le tante storie e le tante voci delle nuove generazioni raccolte in Iran, Israele e Palestina: “Se cerchi dei pacifisti in Israele probabilmente hanno 70 anni, più raramente 18. È sorprendente vedere ragazze di 13 anni andare in giro con striscioni che si oppongono ai matrimoni misti, alla presunta perdita d’identità della nazione”. Anche in Ucraina la radicalizzazione trova sempre più spazio: “Per noi è difficile immaginare cosa significhi per le persone che vivono in quei territori consegnare al nemico la propria libertà. Una vita che produce solo cicli di violenza”.
di Maurizio Gardini*
Corriere della Sera, 2 novembre 2025 Venti cooperative premiate durante l’evento del 28 ottobre per avere “compreso un principio tanto elementare quanto dirimente: porre la persona al centro non costituisce un esercizio retorico, ma è il modello di sviluppo capace di garantire prospettive concrete a questo Paese”. C’è un’Italia che costruisce e non si arrende. È l’Italia delle imprese che hanno scelto la responsabilità della visione contro la rassegnazione al declino, che continuano a investire nel futuro mentre altri si subiscono le difficoltà del presente. In occasione della V Giornata della Sostenibilità Cooperativa, celebrata il 28 ottobre, abbiamo premiato venti cooperative che incarnano questa scelta di campo.
di Emanuela Gatti
Il Piacenza, 2 novembre 2025 Sdegno della Cgil. Zavattoni: “L’annullamento del corso “4 novembre, la scuola non si arruola” giunge inaspettato, atto grave”. La Flc Cgil di Piacenza esprime profondo sconcerto e ferma condanna per la decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di annullare, attraverso il ritiro dell’accreditamento sulla piattaforma S.O.F.I.A. (piattaforma nazionale per la formazione), il corso di formazione per docenti intitolato “4 novembre, la scuola non si arruola”, organizzato dall’ente accreditato Cestes-Proteo in collaborazione con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Il corso, previsto per il 4 novembre, aveva registrato un’ampia adesione di docenti che avrebbero potuto usufruire del permesso per formazione.
di Paolo Dimalio
Il Fatto Quotidiano, 2 novembre 2025 Alla fiera dedicata a formazione, lavoro e sicurezza, allo stand Polizia penitenziaria ragazze e ragazzi delle scuole sono invitati a provare armi da esercitazione e conoscere le tecniche usate nelle carceri. La scena, con una Beretta M12 scarica, è stata immortalata dall’agenzia Lapresse all’evento Expo training. Il sindacalista Osapp: “Mai sentita una cosa del genere, forse sono ordini dall’alto”. “Guarda in giù, premi il grilletto, così vedrai come spara, sostanzialmente l’otturatore andrà avanti, non siamo a Fortnite”. No, non è il videogioco “sparatutto” più famoso del mondo e le armi sono vere. Un agente della Polizia penitenziaria spiega ad un pugno di studenti come fare fuoco. Siamo a Milano, Fiera di Rho, all’evento Expo Training, per aiutare i ragazzi ad orientarsi nel mondo del lavoro.
di Simone Gavazzi
Il Domani, 2 novembre 2025 Sulla base delle testimonianze dei suoi molestatori, è stata accusata di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Ha trascorso 217 giorni in carcere, seguiti da altri 300 agli arresti domiciliari. Dopo una prima sentenza di assoluzione, la procura ha rinunciato al ricorso. L’avvocato Liberati: “Il Testo unico sull’Immigrazione va modificato”. Sono trascorsi esattamente due anni da quando, il 27 ottobre 2023, Marjan Jamali è sbarcata sulle coste di Roccella Ionica, in Calabria. Il giorno successivo è stata arrestata e da lì è iniziato il suo incubo giudiziario. Ha trascorso 217 giorni in carcere, seguiti da altri 300 agli arresti domiciliari.
di Riccardo Noury*
Corriere della Sera, 2 novembre 2025 Il governo italiano aveva tempo fino a oggi per fermare un accordo che dal 2017 provoca sofferenze e violazioni dei diritti umani. Non lo ha fatto e, dunque, il 2 febbraio 2026 verrà automaticamente prorogato per altri tre anni il “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo stato della Libia e la Repubblica italiana”, comunemente conosciuto come Memorandum Italia-Libia.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 2 novembre 2025 Silenzio di morte Il governo tace, l’accordo anti migranti andrà avanti altri 3 anni. Nuove deduzioni alla Cpi per giustificare la liberazione del boia. L’ambasciatore Massari parla di nuove regole per la cooperazione. E cita la questione costituzionale sollevata dai giudici: non ha sbagliato Nordio, era sbagliata la legge.
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 2 novembre 2025 Intervista a Steve Purbick, responsabile dei programmi di Msf in Libia. Non c’è più nessuna ong in Libia a occuparsi della sopravvivenza dei migranti. All’ultima rimasta, Medici senza Frontiere, il ministero degli Esteri di Tripoli ha inviato lo scorso 29 ottobre una lettera con l’intimazione di lasciare la Libia occidentale entro il 9 novembre. “È stato uno shock”, racconta al manifesto Steve Purbrick, responsabile dei programmi di Msf in Libia.
di Lucia Capuzzi
Avvenire, 2 novembre 2025 Spostata la portaerei in prossimità del bersaglio, ormai chiaro: il Venezuela. Ma Caracas è solo una tappa per rimettere piede nel Giardino di casa Usa: l’America Latina. La strategia Usa spiegata. Otto paci e una guerra. Trump “il pacificatore” - non si stanca di ripeterlo - ha messo fine ai conflitti nei punti più cruenti del globo, dal Congo a Gaza. Tanto da meritare il Nobel - precisa con una buona dose di stizza -, scippatogli alla fine “per ragioni politiche”. Nel suo Continente, però, lo stesso presidente ha deciso di avviare un conflitto di intensità inedita. Una sorta di “nuova guerra dell’oppio” - o meglio, del Fentanyl - nel mirino formalmente ci sono i narcos, “il Daesh dell’Occidente”, “terroristi ansiosi di avvelenare i cittadini statunitensi”.
di Mitia Chiarin
La Nuova Venezia, 2 novembre 2025 Al Lido di Venezia in ansia per le sorti del cooperante Alberto Trentini a causa dell’escalation militare tra Usa e Venezuela. La Farnesina monitora. Solo qualche settimana fa si era parlato di una possibile svolta, i genitori preferiscono non parlare. Tra due settimane, il 15 novembre, sarà un anno che, senza accuse specifiche, Alberto Trentini, il cooperante del Lido di Venezia, si trova incarcerato nel duro penitenziario di Caracas, El Rodeo I, in Venezuela. Solo poche settimane fa sembrava vicino un concreto spiraglio per la sua liberazione. Ma ora tutto è in discussione per i venti di guerra tra Usa e Venezuela.
di Andrea Fiore
L’Identità, 2 novembre 2025 Mentre il mondo non ha ancora metabolizzato le guerre in Ucraina e Gaza, Donald Trump sembra pronto a spostare il baricentro del conflitto verso sud. Il Venezuela, dilaniato da anni di crisi, fame e repressione, rischia di diventare il nuovo bersaglio della politica estera americana. Ufficialmente si parla di narcotraffico, ma il vero obiettivo è chiaro: Nicolás Maduro, il leader boliviano che da anni sfida Washington e si rifugia in alleanze tossiche con regimi autoritari. Nel frattempo, un cittadino italiano, Alberto Trentini, è detenuto da oltre un anno in un carcere venezuelano. Un ostaggio silenzioso, dimenticato da tutti, strumentalizzato in un gioco geopolitico che non guarda in faccia nessuno.
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