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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 9 maggio 2025
Il Foglio, 9 maggio 2025 Un appello al Dap che arriva dai docenti universitari di tutta Italia. Non convincono le motivazioni a favore delle “celle chiuse” quale modalità di custodia dei detenuti di alta sicurezza, da tempo coinvolti dalla testata in attività aventi come scopo la rieducazione. Ma le persone non sono “reati che camminano”: serve un modo più costituzionalmente orientato per garantire la sicurezza negli istituti penitenziari.
di Marta Randon
Il Mattino di Padova, 9 maggio 2025 Trentaquattro professori universitari firmano un appello: “I detenuti di alta sicurezza devono tornare in redazione”. Il mondo accademico italiano si mobilita in difesa di Ristretti Orizzonti, il giornale del carcere Due Palazzi di Padova. Trentaquattro docenti universitari, la maggior parte giuristi, hanno firmato una lettera contro la recente decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), che dipende dal Ministero della Giustizia, di vietare ai detenuti del reparto di “alta sicurezza” qualsiasi tipo di partecipazione a progetti con reclusi comuni. Da giorni gli otto detenuti-redattori, parte integrante del gruppo da 12 anni, sono quindi fuori dalla redazione. Una circolare punitiva che li vuole in cella, sempre insieme, che li soffoca, molto criticata dagli esperti.
di Francesco Dente
vita.it, 9 maggio 2025 Due lustri dopo la fine dell’esperienza del Commissario straordinario l’indagine della Corte dei Conti accende un faro sulle cause della lentezza nella realizzazione delle opere di ampliamento, di ammodernamento e di manutenzione straordinaria da parte dei ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture e Trasporti. La Corte dei conti suona la sveglia sui ritardi nel settore dell’edilizia penitenziaria. Il sovraffollamento carcerario mette a rischio il principio della rieducazione del condannato perché non garantisce spazi e condizioni detentive in linea con le finalità del dettato costituzionale e con le prescrizioni delle convenzioni internazionali.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 9 maggio 2025 In una relazione i giudici contabili rilevano la situazione critica degli istituti di pena, con una raccomandazione alla politica di evitare ulteriori ritardi e criticità operative. Irene Testa, Garante delle persone private della libertà personale della Sardegna: “Un richiamo, non solo per non aver costruito nuovi istituti, ma per non aver neanche messo mano a quelli che già ci sono”. L’analisi sullo stato di attuazione del “Piano carceri”, a 10 anni dalla conclusione della gestione commissariale, evidenzia situazioni critiche di sovraffollamento carcerario, soprattutto in sei regioni: Lombardia, Puglia, Campania, Lazio, Veneto e Sicilia. È quanto afferma la Corte dei Conti nella relazione Infrastrutture e digitalizzazione: Piano carceri.
di Peppe Brescia
fuoriluogo.it, 9 maggio 2025 Nel suo 34° rapporto annuale, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura denuncia gravi criticità nei sistemi detentivi di diversi Paesi, con un focus sull’Italia tra sovraffollamento cronico, suicidi in aumento e abusi documentati nei Centri per il rimpatrio. Un allarme che chiama in causa la tenuta stessa dello Stato di diritto. Alla fine dello scorso aprile, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), organo del Consiglio d’Europa, ha divulgato il prorio rapporto annuale, giunto alla 34esima edizione, che torna a sollevare gravi preoccupazioni circa la situazione detentiva in vari Paesi, tra cui quella italiana.
di Franco Corleone
L’Espresso, 9 maggio 2025 Contro la stretta repressiva del dissenso carcerario un simbolo nonviolento e un digiuno a staffetta. Sgomenta la grande spregiudicatezza nell’inventare norme. Un’inventiva che sconfina nell’illegalità”. Queste le parole di Grazia Zuffa, pronunciate durante la conferenza stampa al Senato il 23 gennaio per contestare il disegno di legge nella parte riguardante le donne arrestate incinte o con figli di meno di un anno, con le quali ho esordito nella audizione come rappresentante della Società della Ragione alla Camera dei deputati il 23 aprile scorso.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 9 maggio 2025 Tra gli emendamenti della maggioranza, l’occupazione abusiva pure per chi collabora e il divieto di sciopero per i rider. Non solo Forza Italia e Lega. La corsa ad aggiungere ciascuno il suo reato di bandiera ha convinto anche Fratelli d’Italia a presentare alcune correzioni - “integrazioni”, le chiama uno dei relatori, l’azzurro Davide Bellomo - che vanno ad aggiungersi alla valanga di emendamenti al decreto Sicurezza depositati, soprattutto dalle opposizioni, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Sono 1.949 in tutto ma la maggioranza è già pronta a procedere velocemente, come da programma, a colpi di mannaia a cominciare dalla prossima settimana, probabilmente martedì. Se necessario, poi, il governo potrebbe ricorrere pure alla fiducia.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 9 maggio 2025 Decreto Sicurezza, gli emendamenti presentati alla Camera certificano ancora una volta la contrapposizione fra il garantismo dei berlusconiani e l’irriducibile, opposta indole degli alleati. Sono 1.949 gli emendamenti al decreto Sicurezza depositati nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, ripartiti fra tutti i gruppi. In particolare, sono 525 gli emendamenti depositati da Avs, 24 quelli di Azione, 62 da Italia viva, 23 da +Europa, 3 dal gruppo Misto, 801 dal M5S, 458 dal Pd.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 9 maggio 2025 L’emendamento al dl Sicurezza. I deputati azzurri lanciano l’ennesima proposta anti-pm: in mancanza di elementi “nuovi” per dimostrare la pericolosità, gli indagati andranno liberati in automatico dopo sessanta giorni. La custodia cautelare a scadenza: dentro al massimo per due mesi, poi liberi tutti in automatico (o quasi). Ecco l’ultima trovata di Forza Italia per azzoppare le indagini dei pm, contenuta in uno degli emendamenti presentati al decreto Sicurezza in discussione alla Camera. Come anticipato dal Fatto, i deputati azzurri hanno approfittato della conversione in legge per lanciare l’ennesimo assalto alle misure cautelari, riproponendo un’idea già avanzata la scorsa estate: il divieto di applicare il carcere preventivo a soggetti incensurati.
di Simona Musco
Il Dubbio, 9 maggio 2025 La decisione dei giudici costituzionali: “Nessun obbligo penale dalla Convenzione di Merida”. Nordio: “Ora basta strumentalizzazioni”. La preoccupazione dell’Anac. Abrogare l’abuso d’ufficio fu una scelta legittima. È arrivata in 24 ore la decisione della Corte costituzionale, dove mercoledì erano state discusse le 14 ordinanze di remissione con le quali altrettanti collegi - tra i quali la Corte di Cassazione - avevano sollevato la questione di costituzionalità in merito alla riforma che ha cancellato l’articolo 323 del codice penale. Una delle riforme bandiera di questo governo, che ha suscitato subito un forte contrasto tra politica e magistratura, convinta di esporre i cittadini ad un vuoto di tutele. “La Corte - si legge nel breve comunicato licenziato ieri dalla Consulta - ha ritenuto ammissibili le sole questioni ...
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 9 maggio 2025 La Corte costituzionale promuove l’abrogazione del reato. Esultano Nordio e Forza Italia, silenti gli alleati: le contraddizioni di una maggioranza che, anziché abrogarli, sta introducendo una media di due reati al mese. Non è incostituzionale abrogare un reato, come l’abuso d’ufficio, che in un anno porta all’apertura di circa 6.000 procedimenti penali che si concludono con soltanto 27 condanne, generando la “paura della firma” tra sindaci e funzionari pubblici. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, bocciando le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali. Primo vero successo per il ministro Nordio, che propose la cancellazione del reato con un disegno di legge, poi approvato in Parlamento a luglio.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 9 maggio 2025 Una banale questione organizzativa diventa pietra dello scandalo. Salta l’incontro della settimana prossima. Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, alla Scuola superiore di Polizia in occasione della cerimonia di intitolazione del Centro studi internazionale alla memoria di Boris Giuliano, dirigente di Polizia assassinato dalla mafia nel 1979, Roma, 23 luglio 2024.Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, alla Scuola superiore di Polizia in occasione della cerimonia di intitolazione del Centro studi internazionale alla memoria di Boris Giuliano, dirigente di Polizia assassinato dalla mafia nel 1979, Roma, 23 luglio 2024.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 9 maggio 2025 Un convegno alla Camera, promosso dall’associazione “Fare”, con Michela Di Biase, deputata del Pd, il professor Adolfo Ceretti e Manlio Milani, presidente dell’Associazione dei Familiari dei caduti nella strage di Piazza della Loggia. “Parole della giustizia” con una attenzione particolare rivolta alle vittime. È stato questo il tema affrontato ieri durante un convegno tenutosi presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati e organizzato dall’associazione “Fare” (“Femminista, ambientalista, radicale, europeista”). L’iniziativa è stata aperta dall’indirizzo di saluto del presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 9 maggio 2025 Dopo la condanna della Corte, l’avvocata del boss ‘ndranghetista ultranovantenne, con l’Alzheimer avanzato, ha inviato l’istanza di revoca il 14 aprile. Ma dal ministero tutto tace. È passato ormai quasi un mese dalla pronuncia con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per aver mantenuto in regime di 41 bis lo storico boss ‘ndranghetista ultranovantenne Giuseppe Morabito, affetto da Alzheimer in fase avanzata. Nonostante questo, e malgrado l’istanza inviata il 14 aprile al ministero della Giustizia, il carcere duro per “u Tiradrittu” non è stato ancora revocato.
di Diana Ligorio
Il Domani, 9 maggio 2025 Chiede da luglio 2024 una visita urgente agli occhi. Ma ancora nulla. Sua moglie e la sua legale danno battaglia: “La salute è un diritto di tutti”. “Mia deliziosa moglie, pur sapendo che domattina la posta non viene ritirata, il mio cuore desidera stare con te in questo sabato pomeriggio”. Comincia così la lettera che Pino Rogoli, fondatore della Sacra corona unita, scrive il 29 marzo a sua moglie Domenica Biondi, detta Mimina, dal penitenziario di Viterbo dove è detenuto con il regime del 41 bis, il carcere duro. La signora non ha mai rilasciato interviste. Oggi rompe un silenzio durato cinquant’anni perché preoccupata per le condizioni di salute del marito. Stringe al petto una borsa dalla fantasia vistosa da cui sfila la lettera che mostra a Domani.
di Davide Tamiello
Il Gazzettino, 9 maggio 2025 Detenuto tunisino trovato morto in cella, era stato arrestato il 30 aprile mentre si calava da un terrazzino dopo un furto. L’hanno trovato morto nella sua cella. Quello di Admene Chaachou, 45enne tunisino, è il primo decesso in carcere del 2025, dopo i tre avvenuti lo scorso anno. L’uomo era stato arrestato la notte del 30 aprile per un furto in casa in via Dei Ronchi. La pattuglia, intorno alle 3 del mattino, lo aveva visto calarsi da un terrazzino di un condominio durante una perlustrazione del quartiere. Gli agenti avevano fermato l’auto, avevano aspettato che scendesse in strada per poi stringergli le manette ai polsi: il 45enne tunisino, vedendo la porta finestra aperta, era salito per cercare di rubare qualunque cosa fosse a portata di mano, per evitare di svegliare i proprietari di casa.
di Diana Pompetti
Il Centro, 9 maggio 2025 Un indagato per omicidio colposo per la vicenda della detenuta di 44 anni morta il primo maggio nel carcere teramano di Castrogno. L’autopsia ha stabilito come causa del decesso un problema cardiaco, probabilmente un infarto. La nuova tragedia nel carcere di Castrogno con la morte di una detenuta porta con sé un’altra inchiesta della Procura per omicidio colposo con un medico indagato. Si tratta di quello che al momento dei fatti era in servizio alla guardia medica del penitenziario teramano e che ha visitato la 44enne detenuta Rita De Rosa poche ore prima della sua morte avvenuta il 1° maggio. Visita avvenuta dopo che la donna aveva accusato un dolore al petto e durante la quale le è stato somministrato un farmaco: in questa fase l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto ...
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 9 maggio 2025 Fanfani: “Non m’importa di quello che dice, Sollicciano deve essere abbattuto”. Dopo la visita a Sollicciano e l’annuncio del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro dello stanziamento di 7,5 milioni per il penitenziario fiorentino, il garante toscano dei detenuti Giuseppe Fanfani risponde categoricamente: “Quello che dice Delmastro non mi interessa. Non ho mai creduto che le sue parole fossero consone a un progetto di recupero sociale dei detenuti”. E poi torna a ribadire che il carcere fiorentino “va demolito totalmente e al suo posto vanno create realtà più piccole”. Secondo Fanfani “Sollicciano è un bell’esempio architettonico, però sotto il profilo funzionale ha dimostrato negli anni di essere assolutamente inadatto.
di Lorenzo Ottanelli
La nazione, 9 maggio 2025 Botta e risposta tra Fanfani e Torselli sul futuro del penitenziario. Domenica sit-in contro l’abolizione del rinvio della pena alle madri. “Questo è un provvedimento securitario che serve a dare un’immagine di un governo forte contro il crimine. Ma oggi le mamme detenute con figli sono 11 in tutta Italia”. Irrompe così il Garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, alla presentazione del presidio contro il decreto legge che elimina l’obbligo di rinvio della pena per le mamme con figli che hanno meno di un anno di età. Ma è su alcune dichiarazioni su Sollicciano e sul sottosegretario Andrea Delmastro che la polemica politica monta con l’eurodeputato di Fdi, Francesco Torselli.
di Camilla De Meis
incronaca.unibo.it, 9 maggio 2025 I Radicali in visita al penitenziario raccontano il dramma dei detenuti minorenni. Da una finestra del carcere minorile del Pratello vola un aeroplanino di carta, scendendo in picchiata sul campo sportivo dell’istituto penitenziario di Bologna. Il disegno di una barca e una scritta, rossa, in un italiano arrangiato racconta di una sorte poco clemente. “Non voglio più vivere”, è il messaggio arrotolato alla bell’e meglio. Mosso dal vento, atterra, viene preso e tirato su da un agente della polizia penitenziaria che accompagna la visita di Filippo Blengino e Bianca Piscolla, dei Radicali Italiani, nell’istituto minorile. Quel bigliettino lo custodisce poi nella sua tasca e il giro per gli ambienti del carcere sovraffollato da mesi può continuare.
di Giacomo Giampieri
Il Resto del Carlino, 9 maggio 2025 Si è concluso il progetto di inclusione sociale al carcere di Barcaglione destinato all’inserimento occupazionale: la pratica in aziende del territorio. Dalla detenzione alla Casa di reclusione di Barcaglione ad una futura prospettiva di occupazione dopo il carcere per tredici detenuti che hanno superato l’esame e ottenuto la qualifica di “aiuto cuoco”. Si è tenuto infatti ieri il momento conclusivo del progetto di inclusione sociale, attuato dalla Regione con fondi Fse Plus 2021/2027, destinato all’inserimento occupazionale di soggetti in condizione di svantaggio. Il progetto, che ha visto tra gli attori anche l’Ufficio regionale del Garante dei diritti Giancarlo Giulianelli ha interessato complessivamente quindici detenuti.
parmatoday.it, 9 maggio 2025 Venerdì 9 maggio, alle ore 18:00, presso Cubo in via La Spezia a Parma, si terrà un incontro pubblico promosso dal Gruppo consiliare di Azione Parma, dedicato al tema carcere e lavoro. Dopo i saluti iniziali di Serena Brandini, Capogruppo di Azione in Consiglio comunale a Parma e Segretario provinciale di Azione, si aprirà un momento di confronto con l’On. Fabrizio Benzoni, Deputato di Azione, per approfondire le prospettive e le criticità del sistema penitenziario italiano, con uno sguardo particolare alla realtà locale e ai progetti di reinserimento lavorativo attivi nel carcere di Parma.
unisi.it, 9 maggio 2025 Università senza confini: educazione innovativa per studenti dentro e fuori le mura del carcere. Lezione presso la Casa di Reclusione di San Gimignano. L’istruzione universitaria varca i cancelli del carcere e si fa laboratorio d’innovazione educativa. Studenti reclusi iscritti a corsi di laurea dell’Università di Siena, insieme ad altri detenuti e ad oltre quaranta studentesse e studenti del corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche (LM-52) dell’Ateneo, hanno partecipato, presso la Casa di Reclusione di San Gimignano alla lezione-seminario “Le sfide attuali della comunità internazionale: implicazioni politiche, economiche e in materia di diritti umani”, tenuta dal professor Federico Lenzerini.
Avvenire, 9 maggio 2025 Pranzo preparato dai detenuti dell’istituto penitenziario romano che stanno frequentando le lezioni e i laboratori di cucina della scuola alberghiera “A. Vespucci”, con il sostegno di Unicoop Tirreno. Un pranzo preparato dai detenuti dell’istituto penitenziario di Rebibbia, a Roma, che stanno frequentando le lezioni e i laboratori di cucina della scuola alberghiera “A. Vespucci”, con il sostegno di Unicoop Tirreno, che ha messo a disposizione gli alimenti. Il progetto è nato diversi anni fa con l’obiettivo di offrire un’opportunità concreta di formazione professionale, favorendo così il reinserimento nella società e un percorso di riscatto personale. Il programma prevede lezioni teoriche e pratiche e culmina in un esame finale che consente di ottenere il diploma alberghiero.
brindisireport.it, 9 maggio 2025 Il progetto che unisce genitori detenuti e i loro figli. Un progetto che l’associazione ambientalista Ekoclub International, sezione provinciale di Brindisi-OdV, con il patrocinio del Comune di Brindisi, intende realizzare in collaborazione con la Casa circondariale di Brindisi. Presentato oggi a Brindisi il progetto “Dai rifiuti all’emozione: un viaggio di creatività e riscatto” che l’associazione ambientalista Ekoclub International, sezione provinciale di Brindisi-OdV, con il patrocinio del Comune di Brindisi, intende realizzare in collaborazione con la Casa circondariale di Brindisi, destinato ai genitori uomini detenuti in città e ai loro figli.
di Marco Pozzi
volerelaluna.it, 9 maggio 2025 Da qualche tempo i lettori di Volere la luna possono leggere la rubrica Noterelle dal carcere, tenuta da “un insegnante in un istituto penitenziario del Paese, non importa quale”. L’autore è Tazio Brusasco, che ha raccolto le sue testimonianze e riflessioni in un libro uscito da poco: “Voci lontane. Un anno di scuola nel carcere delle Vallette di Torino”, Baima Ronchetti editore. Come la rubrica, anche il libro contiene “affreschi di vita quotidiana finalizzati a restituire dignità e umanità a una condizione che spesso non ce l’ha”; il libro contiene tanti affreschi, e ne è anche la cornice, con la storia autobiografica del trasferimento da una scuola a nord di Torino alla scuola all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.
di Antonella Trentini*
Il Dubbio, 9 maggio 2025 Possibile che l’algoritmo diventi, fra non molto, un giudice o un avvocato virtuale, e che all’opera umana spettino la vigilanza e l’ultima parola? Trentini, presidente Unaep, è convinta di sì. Anche se riconosce che le stesse norme appena introdotte rischiano di essere già inadeguate. È del tutto plausibile immaginare che in un orizzonte temporale di un decennio l’AI possa essere utilizzata in modo generalizzato e sofisticato soprattutto in contesti di bassa discrezionalità e alto tasso di ripetitività. Accade già, ad esempio, in Estonia, ove è in sperimentazione un “giudice virtuale” che, per le controversie di basso valore (poche migliaia di euro), propone una decisione preliminare al giudice umano supervisore.
Il Sole 24 Ore, 9 maggio 2025 Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella ha fatto pervenire a Leone XIV “fervidi auguri per lungo e fecondo pontificato. Che la sua missione porti dialogo, giustizia e pace”. Poco dopo l’annuncio dell’elezione al soglio pontificio del cardinale americano Robert Francis Prevost sono cominciate le reazioni provenienti da ogni parte del mondo. Tra i primissimi, il presidente americano Donald Trump: “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost, che è stato appena nominato papa. È un onore realizzare che è il primo papa americano. È emozionante è un onore per il nostro paese. Non vedo l’ora di incontrare papa Leone XIV. È un momento molto significativo”, afferma Trump.
di Maurizio Delli Santi*
Il Domani, 9 maggio 2025 Dalle stragi compiute in Ucraina e a Gaza un appello contro la “disumanizzazione” delle guerre. È il momento che i leader europei promuovano una Conferenza per la pace e il Diritto internazionale umanitario. Persino Trump si è interrogato di fronte alle stragi di civili compiute nella Pasqua dell’Ucraina dalla Russia che in teoria starebbe negoziando la tregua: “Putin non aveva motivo di sparare missili in aree civili e città negli ultimi giorni. Forse non vuole fermare la guerra, mi sta prendendo in giro e deve essere trattato in modo diverso, attraverso altre sanzioni? Troppa gente sta morendo”.
di Youssef Taby
Il Fatto Quotidiano, 9 maggio 2025 Così gli studenti parlano dell’Ue. Settantacinque anni fa, da una Parigi ancora ferita dalla guerra, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman lanciava un’idea destinata a cambiare il destino del continente: mettere la produzione di carbone e acciaio sotto una autorità comune per rendere i conflitti “non solo impensabili, ma materialmente impossibili”. Era il 9 maggio 1950 e oggi, 75 anni dopo, si celebra la Giornata dell’Europa per ricordare proprio quella dichiarazione che lanciò il processo di integrazione. Quella che sembrava un’utopia, ha fatto diversi passi. Ma oggi il sogno sembra più distante. Dopo aver garantito decenni di pace, infatti, l’Unione europea si trova a dover far fronte a tempi di guerra che ne hanno dimostrato tutta la sua debolezza.
di Lucia Capuzzi
Avvenire, 9 maggio 2025 “Come mettere fine all’intollerabile bagno di sangue a cui assistiamo? Tutto, in definitiva, si riduce a questa domanda. La risposta è sul tavolo da tempo. Non occorre inventare nulla di nuovo. Ci vogliono, però, leader che abbiano il coraggio e la lungimiranza di agire di conseguenza”. Ne è convinto l’ex premier israeliano Ehud Olmert, a lungo pilastro del Likud e fondatore del partito centrista Kadima nonché braccio destro di Ariel Sharon, poi costretto alle dimissioni in seguito alla condanna per l’accusa di tangenti, sempre negata dall’interessato. Difficile definirlo un “pacifista naif”.
di Davide Longo
Il Manifesto, 9 maggio 2025 Usa Marie Ange Blaise, haitiana, è morta in Florida in custodia dell’Ice. Non è il primo caso: Maksym Chernyak è sopravvissuto all’invasione russa in Ucraina per morire di infarto in una prigione. Marie Ange Blaise, una donna haitiana di 44 anni, è morta lo scorso 25 aprile mentre era detenuta in un centro della Immigration and Customs Enforcement (Ice), l’agenzia governativa Usa che si occupa di immigrazione e che risponde direttamente al presidente Donald Trump. La donna, detenuta da ormai 71 giorni, si trovava nel centro di detenzione privato di Deerfield Beach, a nord di Miami, in Florida, con l’accusa di essere immigrata illegalmente negli Usa.
Il Foglio, 9 maggio 2025 Il grande scrittore algerino Kamel Daoud, esiliato in Francia per i suoi romanzi e i suoi articoli sui soprusi del regime di Algeri e le derive dell’islam politico, è oggetto di due mandati di arresto internazionali spiccati dalla giustizia del suo paese d’origine. Lo ha rivelato il Point, che ha appreso la notizia dagli avvocati di Daoud. Interpol Algerie ha emesso la prima red notice ai danni del romanziere a marzo e una seconda a inizio maggio. Sebbene sia difficile accertare i motivi della red notice, poiché l’Interpol non comunica le procedure di cui è destinataria, i mandati, secondo le informazioni del Point con cui Daoud collabora, sarebbero stati spiccati da un giudice del tribunale di Orano, città dell’Algeria occidentale dove il romanziere viveva prima di trasferirsi in Francia.
DOCUMENTI
Garante nazionale: report analitico osservatorio penitenziario adulti aggiornato al 30 aprile 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Inaugurazione Anno Accademico presso la Casa di Reclusione "Due Palazzi" (Padova, 9 maggio 2025)
Performance teatrale e successivo dibattito: "Genitorialità in carcere" (Arezzo, 9 maggio 2025)
"Taccuino degli eventi in carcere". Fino al 9 maggio 2025, a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'11 maggio 2025
Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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