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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 6 maggio 2025
Ristretti Orizzonti, 6 maggio 2025 La Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà si è riunita ieri in assemblea a Roma, nella sede della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, con la partecipazione del Presidente del Dipartimento di Giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano. La Conferenza ha approvato un documento di dura critica al decreto-legge sicurezza, che rischia di aggravare la situazione di sovraffollamento nelle carceri e di alimentare tensioni tra i detenuti e gli operatori.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 6 maggio 2025 La civiltà di un Paese si giudica dallo stato delle carceri. La Corte dei conti fotografa ritardi e sprechi. Ogni tanto, tra i faldoni della burocrazia italiana, arriva un documento che grida: “Questo non è un dettaglio tecnico, è una questione di civiltà”. È il caso della delibera n. 42/2025 della Corte dei conti, dedicata al Piano Carceri. Un titolo sobrio per un contenuto esplosivo: un’analisi sistematica dello stato di avanzamento (o di stallo) delle infrastrutture penitenziarie italiane, con l’aggiunta di un dettaglio che dovrebbe far saltare dalle sedie governo e opposizioni: non solo i problemi sono noti, ma molte delle soluzioni sono già sulla carta. Non si fa nulla o si fa troppo tardi. E il carcere resta, come sempre, un mondo dimenticato.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 6 maggio 2025 “In ragione dei costi e delle tempistiche occorrenti per realizzare nuove strutture carcerarie”, l’edilizia penitenziaria non può ritenersi “l’unica strada da percorrere per superare il problema del sovraffollamento carcerario”: questo un passaggio importante della relazione concernente “Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri” diffusa ieri dalla Corte Conti. Dunque l’organo di controllo si pone in posizione contraria a quella intrapresa dal governo che invece punta la sua politica penitenziaria esclusivamente sulla costruzione di nuove carceri, escludendo altri tipi di provvedimenti come la liberazione anticipata speciale, indulto e amnistia.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 6 maggio 2025 I giudici contabili: “Sovraffollamento oltre ogni limite, attenti ai prossimi interventi”. La nuova gara d’appalto per ampliare la capienza delle carceri italiane è già stata lanciata e il progetto faraonico meloniano di “almeno 1.500 moduli prefabbricati in calcestruzzo entro la fine dell’anno” è già un modellino tecnico di Invitalia da offrire alla propaganda securitaria. Peccato però che neppure l’ultimo Piano di edilizia penitenziaria, varato in nome dell’emergenza dal governo Monti e affidato dal 2012 al 2014 all’allora commissario straordinario Angelo Sinesio, sia stato portato a termine.
di Marco Birolini
Avvenire, 6 maggio 2025 Anche i giudici contabili rilevano il dramma vissuto dai detenuti: mancano celle e anche i lavori di ristrutturazione vanno a rilento. I detenuti sono 61.861, i posti disponibili solo 51.312. Anche la Corte dei Conti denuncia la situazione drammatica vissuta quotidianamente dai detenuti. A dieci anni dalla conclusione della gestione commissariale, l’analisi sullo stato di attuazione del Piano Carceri evidenzia situazioni critiche di sovraffollamento che - soprattutto in Lombardia, Puglia, Campania, Lazio, Veneto e Sicilia - assumono contorni ai limiti dell’emergenza, anche alla luce dei dati forniti dal Ministero della Giustizia.
di Simona Musco
Il Dubbio, 6 maggio 2025 La decisione riguarda un 26enne accusato di aver procurato la morte di tre ragazzi a Milano. Le condizioni attuali delle carceri italiane, caratterizzate da sovraffollamento, alti tassi di suicidi e strutture inadeguate, non sembrano molto distanti dalla situazione descritta nel 2013 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che, con la sentenza Torregiani, ha condannato l’Italia per trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti. Ed è per questo motivo che Washi Laroo, cittadino olandese di 26 anni accusato di omicidio volontario, incendio e tentata estorsione dalla procura di Milano, non verrà estradato nel nostro Paese.
plasticfreeonlus.it, 6 maggio 2025 Successo dell’iniziativa organizzata da Plastic Free Onlus e Seconda Chance che ha coinvolto 114 detenuti in permesso premio in 10 regioni. Sabato 3 maggio, oltre 400 volontari, tra cui 114 detenuti in permesso premio provenienti da 16 istituti penitenziari italiani, hanno preso parte a una straordinaria giornata di pulizia ambientale in 12 località di 10 regioni, promossa da Plastic Free Onlus in collaborazione con Seconda Chance. L’iniziativa ha portato alla rimozione di circa 3.700 kg di plastica e rifiuti da spiagge, parchi, strade e aree urbane, dimostrando come il rispetto per l’ambiente e il reinserimento sociale possano camminare insieme.
di Angela Stella
L’Unità, 6 maggio 2025 Domani penalisti in piazza a Roma dopo tre giorni di sciopero, sarà presente anche il magistrato leader di Areadg Zaccaro. Il 31 grande manifestazione nazionale della rete di associazioni. I garanti dei detenuti chiedono un incontro al Capo dello Stato. Si terrà domattina a partire dalle 9:30 a Roma presso Piazza Santi Apostoli la manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza, organizzata dall’Unione Camere Penali Italiane. Nel corso della manifestazione interverranno rappresentanti dell’avvocatura, dell’accademia, della società civile e della politica.
di Glauco Giostra*
Il Domani, 6 maggio 2025 A inquietare è la disinvolta arroganza istituzionale con cui si porta avanti questo intervento nel settore penale, utilizzando anche in modo improprio la decretazione d’urgenza e inaugurando una prassi che autorizza il governo a legiferare in luogo del Parlamento. Nel decreto Sicurezza all’esame del parlamento per la conversione in legge ci sono aspetti politicamente censurabili e aspetti democraticamente preoccupanti. Sotto il primo profilo, salvo pochissime eccezioni (ad esempio, in materia di custodia cautelare e di lavoro durante l’esecuzione penale), il puzzle normativo del provvedimento in esame ha un denominatore teleologico comune: la tutela della sicurezza.
di Cristiano Cupelli*
Il Riformista, 6 maggio 2025 Il dibattito sviluppatosi nelle ultime settimane, stimolato tanto dalla proposta di introdurre un’autonoma figura di reato di femminicidio quanto dall’approvazione del decreto-legge n. 48 del 2025, offre una formidabile occasione per interrogarsi se davvero il troppo (e male) punire rappresenti esclusivamente il frutto di spregiudicati calcoli elettorali e vada pertanto ricondotto alle sole responsabilità del decisore politico o se, sullo sfondo, si possano intravedere matrici ulteriori.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 6 maggio 2025 Si riaccende la polemica tra politica e magistratura, o meglio tra l’ala più garantista della maggioranza, cioè Forza Italia, e l’Anm. Pomo della discordia: la nuova disciplina sulle intercettazioni. Tutto ha inizio con una recentissima circolare del procuratore di Messina, Antonio D’Amato, avente ad oggetto “Linee guida interpretative” della legge che prevede che le intercettazioni telefoniche e ambientali non possano avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni - fatta eccezione per i reati di criminalità organizzata - a meno che non emergano, nel primo mese e mezzo di “ascolti”, elementi “specifici e concreti”. Secondo D’Amato, pm che fa riferimento a “Magistratura indipendente” e che è stato togato Csm nella precedente consiliatura, quel limite “ordinario” di durata delle intercettazioni ...
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 6 maggio 2025 La polemica tra i forzisti e il procuratore di Messina attorno alla legge Zanettin dimostra i danni prodotti dall’approvazione frettolosa, in modo “blindato”, delle riforme in Parlamento. Parafrasando il proverbio, il legislatore frettoloso fa le norme cieche. Se ne sta accorgendo la maggioranza meloniana, abituata ad approvare in Parlamento, in fretta e furia, testi “blindati”. Lo dimostra quanto sta avvenendo attorno alla riforma, approvata lo scorso marzo, che fissa a 45 giorni il limite per realizzare intercettazioni, salvo alcune deroghe (come i reati di mafia e terrorismo). Forza Italia, che aveva voluto fortemente la riforma, è insorta contro una circolare adottata dal procuratore di Messina, Antonio D’Amato, con le linee guida per i magistrati su come interpretare le nuove norme.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 6 maggio 2025 Nonostante l’Ufficio per il Processo, il carico delle Cause civili non è diminuito, soprattutto in alcune sedi. Via Arenula corre ai ripari con una misura eccezionale. La data di scadenza del Pnrr si avvicina e l’abbattimento dell’arretrato nel settore della giustizia civile, uno dei principali obiettivi concordati con Bruxelles, resta problematico. I dati disponibili raccontano infatti che le vecchie pendenze non solo non sono diminuite ma in alcuni casi sono persino cresciute. E per porre rimedio a quello che suonerebbe come uno smacco a dir poco clamoroso per il Paese, il ministero della Giustizia ha deciso di mettere in campo una super task force di ben 500 giudici.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 6 maggio 2025 L’autodifesa si intreccia con le conclusioni in arrivo del tribunale dei ministri. La memoria inviata alla Cpi decisiva per chiarire le possibili omissioni. Il caso Elmasry è arrivato a un doppio bivio giudiziario. Da un lato c’è la procura della Corte penale internazionale che vuole deferire l’Italia al Consiglio di sicurezza dell’Onu per non aver eseguito il mandato d’arresto spiccato nei confronti del torturatore libico, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Dall’altro c’è il tribunale dei ministri, il cui lavoro è agli sgoccioli, che dovrà decidere se archiviare l’indagine o chiedere l’autorizzazione a procedere nei confronti della premier Meloni, del sottosegretario Mantovano e dei ministri Nordio e Piantedosi per peculato, favoreggiamento e omissione d’atti d’ufficio (questo solo per il Guardasigilli).
di Elisa De Marco
La Stampa, 6 maggio 2025 Il processo a quattro agenti del commissariato di Anzio è finito con “tutti assolti”. Stefano Brunetti ha 43 anni quando viene fermato a Nettuno, l’8 settembre 2008, durante un tentativo di furto all’interno di un negozio di biancheria per la casa. Ne nasce una colluttazione con il proprietario dell’attività, e poco dopo arriva la polizia. Brunetti viene arrestato e condotto al commissariato di Anzio. È agitato, sembra in stato confusionale. Gli agenti dicono che si comporta in modo violento, che si scaglia contro porte e arredi della stanza dove è trattenuto. A quel punto, chiamano un medico: gli viene somministrato un calmante e viene disposto il suo trasferimento nel carcere di Velletri. Ma le cose, in realtà, non sono così semplici.
di Yvan Sagnet
Il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2025 Ma i veri mandanti la fanno ancora franca. La sentenza della Corte di Cassazione riconosce per la prima volta il reato di riduzione in schiavitù nel contesto del lavoro agricolo, rappresentando così un precedente storico. Tredici anni fa, a Lecce, si apriva il processo “Sabr”, a seguito delle denunce sporte contro caporali e imprenditori agricoli che, per decenni, avevano sfruttato braccianti stranieri nelle campagne di Nardò. Un processo che mi ha visto tra i testimoni chiave. Il principale, tra i reati contestati, era quello di riduzione in schiavitù, previsto dall’art. 600 c.p. Una norma ambigua e di non semplice interpretazione.
di Marina Verdenelli
Il Resto del Carlino, 6 maggio 2025 La Procura ha chiesto l’archiviazione del caso dopo l’esposto della madre. La donna chiedeva di indagare sul gesto estremo del figlio Matteo Concetti. Si era ucciso in cella di isolamento, il 5 gennaio dello scorso anno, nel carcere di Montacuto, ora la Procura di Ancona ha chiesto l’archiviazione per la morte di Matteo Concetti, 25 anni, fermano. Il pm Marco Pucilli aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo che la madre del giovane aveva presentato un esposto, attraverso il suo avvocato Giacomo Curzi, sostenendo che il figlio, affetto da disturbi psichici era stato lasciato solo e non sarebbe dovuto finire in cella di isolamento. La donna chiedeva di indagare sul gesto estremo del figlio ravvisando possibili responsabilità da parte delle istituzioni.
di Federica Nannetti
Corriere di Bologna, 6 maggio 2025 Il garante Roberto Cavalieri ha visitato il carcere minorile dopo i disordini dei Pasqua e il caso di Antonio Pappalardo. Ha chiesto chiarimenti ai vertici della giustizia minorile: “Chi ha deciso la punizione?”. Sarebbe stato tenuto in isolamento, per cinque giorni, all’interno di una cella priva di materasso e senza finestre, perché le uniche presenti sarebbero state sigillate quale forma di punizione. A rendere note le condizioni in cui avrebbe vissuto nelle settimane passate un detenuto del carcere del Pratello e a chiedere chiarimenti, il garante regionale per i detenuti Roberto Cavalieri, in visita nei giorni scorsi all’istituto penale minorile di Bologna in seguito ai disordini di Pasqua; tensioni rispetto alle quali il garante ha fatto sapere di “non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla direzione del carcere o dal centro giustizia minorile”.
padovaoggi.it, 6 maggio 2025 La visita s’inserisce in un piano nazionale promosso dal Governo per affrontare le criticità più urgenti del sistema penitenziario italiano, a partire dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dalle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria. Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, on. Andrea Delmastro Delle Vedove, è stato oggi in visita alla Casa di reclusione e alla Casa circondariale di Padova, accompagnato dal Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Enoch Soranzo. La visita s’inserisce in un piano nazionale promosso dal Governo per affrontare le criticità più urgenti del sistema penitenziario italiano, a partire dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dalle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria.
di Eugenio Tangerini
Il Resto del Carlino, 6 maggio 2025 Il tema di giornata è la futura Cittadella della giustizia. Ma si finisce, inevitabilmente, per parlare anche dello scottante tema carceri. Il procuratore Luca Masini, sollecitato a fine evento dai giornalisti riguardo alle indagini sulla rivolta di alcuni anni fa a Sant’Anna, non si sottrae a una risposta sintetica: “Noi - dice - concluderemo tra poco tutto quello che dobbiamo concludere”. Molto più ampio, e con un profilo generale, il discorso del ministro Carlo Nordio. “Le carceri - osserva - sono un problema quotidiano, una delle nostre priorità che si riassume in una parola soltanto: spazi”. Quanto ai fondi, “c’è un commissario straordinario che ha poteri piuttosto estesi, con il compito di reperire risorse per ampliare le strutture”. I nuovi spazi potrebbero essere destinati al lavoro e allo sport, “elementi fondamentali per allentare la tensione”.
di Antonia Casini
La Nazione, 6 maggio 2025 Una “visita costruttiva”. L’ha organizzata ieri nella casa circondariale Don Bosco di Pisa la Camera Penale di Pisa, aderendo all’astensione dalle udienze penali indetta dalla giunta nazionale delle Cpi fino a domani. La protesta è contro il decreto sicurezza e la situazione delle carceri. “Manifestiamo in modo costruttivo - spiega la presidente della Camera penale di Pisa, l’avvocato Serena Caputo - La risposta al problema sicurezza non può essere il carcere”. “Oggi entreremo grazie alla direttrice - aggiunge poco prima del sopralluogo - Abbiamo invitato interlocutori qualificati (ingegneri e architetti) per acquisire pareri come tecnici. La capienza è di 200 detenuti e al momento sono 90 in più. Ma oggi parleremo di progettazione con un tavolo di confronto aperto”.
di Francesco Campi
La Voce di Rovigo, 6 maggio 2025 L’apertura del carcere minorile di via Verdi non sarà prima di un anno: “A metà 2026”. A dirlo, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che è stato nel carcere di Rovigo per un incontro con i vertici ed il personale della struttura nell’ambito di un più vasto tour nelle strutture penitenziarie per “toccare con mano” le loro condizioni. In questo momento nella casa circondariale di Rovigo ci sono 254 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 209, mentre gli agenti di polizia penitenziaria sono 144 rispetto ai 175 previsti. E proprio il problema dell’organico è stato sollevato dai rappresentanti sindacali presenti all’incontro.
di Nicoletta Gigli
Il Messaggero, 6 maggio 2025 Una giornata di digiuno dietro le sbarre del carcere dedicata a Papa Francesco e alla pace nel mondo. L’iniziativa si svolgerà giovedì e coinvolgerà diversi detenuti dell’area media sicurezza della struttura detentiva di Sabbione. Dal penitenziario ternano, da tempo alla ribalta della cronaca per aggressioni, violenza e purtroppo per suicidi e atti di autolesionismo, parte l’idea del digiuno in memoria del Papa, da sempre accanto a chi sta scontando una pena dietro le sbarre. “Alcuni detenuti mi hanno chiesto di farmi portavoce di questa loro volontà perché loro non possono parlare al mondo fuori” dice il regista ternano Folco Napolini, l’unico professionista del teatro impegnato nel volontariato in carcere.
Il Tirreno, 6 maggio 2025 Cinque classi del Copernico hanno varcato la soglia della Dogaia e hanno incontrato persone detenute, funzionari ed educatori. Lo scorso 9 aprile cinque classi quarte del liceo Copernico di Prato hanno potuto conoscere da vicino la realtà del carcere della Dogaia. Trenta alunni e alunne, accompagnati dal dirigente scolastico Luca Borgioli e dai docenti Marco Biagioli, Silvia Caserta, Lorenza Miretti e Chiara Scala, si sono recati nella struttura e hanno avuto l’opportunità di dialogare con alcune persone detenute e con funzionari ed educatori, mentre gli altri studenti hanno assistito collegati dalla biblioteca.
di Sergio Rizza
Corriere della Sera, 6 maggio 2025 Un gruppo di lettura della prigione ha partecipato alle valutazioni del premio letterario con opinioni diverse. Ben due voti per “I santi mostri”, il romanzo di Ade Zeno vincitore del Premio Bergamo, sono giunti dai detenuti di via Gleno. “Una decisione presa all’unanimità da entrambi i gruppi, una ventina di persone, con cui ho lavorato”. A dirlo, la direttrice di quella fucina che è la giuria carceraria, Adriana Lorenzi, scrittrice, formatrice, insegnante di sostegno alle scuole medie di Urgnano: con il Premio Bergamo e la Casa circondariale, dove tiene un laboratorio di scrittura, ha una lunga collaborazione.
di Carlo Torregrossa
cronachejunior.it, 6 maggio 2025 La scrittrice e giornalista ha presentato il suo ultimo libro dedicato alle prigioni sul palco di Macerata Racconta: “Mettono in luce la nostra umanità”. Il carcere ci riguarda, ed è importante parlarne per riuscire a metterci in comunicazione con quel mondo, che è tenuto distante da noi. “Credo che l’interesse riguardo alle carceri faccia bene a tutti” afferma Daria Bignardi che per l’ultima serata di Macerata Racconta ha presentato al Cinema Teatro italia il suo ultimo libri “Ogni prigione è un’isola”, edito da Mondadori. Assieme a lei sul palco era presente anche il professore dell’Università di Macerata Sergio Labate
di Chiara Marasca
Corriere del Mezzogiorno, 6 maggio 2025 Le riflessioni dei giovani detenuti dell’Ipm nel laboratorio di lettura a partire dal libro “Il Narcos” di Daniela De Crescenzo, sulla storia del boss Raffaele Imperiale. Ma c’è chi dice: “Non è un esempio perché vendeva la droga”. C’è un ragazzo detenuto a Nisida che dice così: “Per avere più soldi e fare la bella vita noi facciamo le rapine e le truffe. Va bene, siamo finiti in carcere, ma chi va per questi mari questi pesci prende. Non ci mettiamo a piangere dietro le sbarre”. Ma, per fortuna, nello stesso istituto penitenziario, solo qualche cella più in là, c’è una minorenne che la pensa così: “I miei valori qui sono cambiati, ho capito che i soldi non sono tutto, la lettura e la musica sono loro, adesso, il mio tutto”.
AFFARI SOCIALI
di Adriana Logroscino
Corriere della Sera, 6 maggio 2025 Tajani: scelta politica. Anche la Lega per l’astensione. Landini: messaggio pericoloso. Disertare le urne convocate per i referendum dell’8 e del 9 giugno su lavoro e diritto di cittadinanza. Dopo i rumors lasciati filtrare da Fratelli d’Italia, rompono gli indugi Forza Italia e Lega. Provocando la dura reazione di Pd, M5S, Avs e +Europa: “Chi governa non dovrebbe promuovere il non voto”. Mentre Noi moderati, quarta forza di maggioranza, difende una scelta autonoma: “Voteremo convintamente no”, dice Maurizio Lupi.
L’Unità, 6 maggio 2025 Da Rebibbia appello per i referendum dell’8 e 9 giugno. Mancano 33 giorni ai referendum. Si voterà per decidere il destino dei migranti e quello dei lavoratori. Da almeno 20 anni vengono solo approvate leggi che danneggiano i lavoratori e tendono a ridurre in schiavitù i migranti. O ad affogarli. I cinque referendum, che andranno al voto l’8 e il 9 giugno, provano a invertire questa deriva. Ieri un gruppo di detenuti di Rebibbia ha lanciato un appello ai “liberi” perché vadano a votare. Tajani ha rivolto un appello ai “reazionari” perché non ci vadano. Scegliete voi. Qualcuno - magari fra quelli che dicono “buttate le chiavi e lasciateli in galera” - dirà che non sono fatti nostri, che non ne sappiamo nulla. Ma pure se non se ne parla mai, anche nelle carceri c’è il lavoro.
di Angela Nocioni
L’Unità, 6 maggio 2025 Abel Okubor è morto rinchiuso nel Centro per il rimpatrio di Restinco, vicino Brindisi, aveva 35 anni e veniva dalla Nigeria. È morto, per ragioni tutte da indagare, nella notte tra il primo maggio e il 2. Di quel cadavere sul lettino del lotto A nulla è stato detto a un deputato andato in ispezione qualche ora dopo nel Cpr. A Claudio Stefanazzi, del Pd, che era lì assolvendo al dovere di controllo delle condizioni in cui lo Stato tiene le persone private di libertà (dovere proprio di tutti i parlamentari e assolto da pochissimi) quel cadavere è stato nascosto. Ha detto Stefanazzi: “La sensazione è stata, come ogni volta che ci vado, che lì dentro ci sia una assenza di vita ad eccezione di quella biologica. Anche stavolta nelle camerate le persone detenute dormivano, alle 11. Anche stavolta mi è stato riferito che la percentuale di quelli che devono ricorrere a psicofarmaci è di oltre il 50%”.
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 6 maggio 2025 La denuncia degli attivisti: “Il centro dove giovedì scorso è deceduto un migrante è un buco nero, visite mediche tardive e psicofarmaci. Abel Okubor, il 37enne nigeriano trovato morto nel Cpr di Brindisi nella notte tra giovedì e venerdì scorso, era in procinto di essere assunto e di conseguenza avere tutti i documenti in regola. Il proprietario dell’azienda agricola in cui lavorava come bracciante aveva manifestato l’intenzione di metterlo in regola ma non ha fatto in tempo. L’autopsia sul corpo di Okubor sarà eseguita domani dal medico legale Domenico Urso. L’incarico dato dal pm di Brindisi Pierpaolo Montinaro punta a fare piena chiarezza su quanto è accaduto: a una prima ricognizione sembrerebbe essersi trattato di infarto fulminante, resta da capire se ci siano state cause scatenanti.
di Riccardo Redaelli
Avvenire, 6 maggio 2025 In questi giorni il giornale israeliano Haaretz, certo non un foglio liquidabile come antisemita, ha scritto che, se proprio vogliamo continuare a definire quanto avviene a Gaza con il termine di guerra, dobbiamo precisare come si tratti di una guerra di generali contro bambini. È confortante che siano ancora molte le voci in Israele di chi rifiuta la deriva razzista, fondamentalista e xenofoba del governo di ultradestra al potere; e che parte di quella società non rinunci a provare orrore verso la catastrofe umanitaria della popolazione palestinese e la cinica indifferenza governativa verso le sorti dei cittadini israeliani ancora ostaggi. Una catastrofe, va ricordato, frutto della deliberata volontà del primo ministro Netanyahu di continuare sine die la guerra, per permetterne la rioccupazione a lungo termine ...
di Anna Foa
La Stampa, 6 maggio 2025 “Non posso e non voglio tacere”, così la senatrice Segre intitola un suo libro in uscita il 6 maggio per le edizioni Solferino e anticipato in un’intervista sul Corriere il 5 maggio. Molti e importanti sono i temi che Liliana Segre tratta, non solo la questione mediorientale, ma la guerra russo-ucraina, la presidenza Trump, il crescere dell’antisemitismo. Un ampio panorama in cui anche i temi che riguardano più da vicino Israele e gli ebrei sono inseriti e ricontestualizzati. Per quanto riguarda Israele, Liliana Segre non crede, e lo dice, che quello che sta succedendo a Gaza sia un genocidio. Non esita però a definirlo un crimine contro l’umanità e un crimine di guerra, come aveva già fatto nel novembre, in un’intervista che le aveva suscitato contro violenti attacchi da parte dell’ala più estrema dei propal, attacchi spesso a carattere antisemita.
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2025 Un prigioniero è stato messo a morte per otto omicidi avvenuti in Iran e attribuitigli mentre non si trovava in Iran. Dall’inizio di gennaio alla fine di aprile, in Iran il boia è entrato in azione oltre 300 volte: le impiccagioni sono state almeno 342. L’avverbio “almeno” è d’obbligo, dato che meno della metà delle condanne eseguite viene resa nota dalle autorità giudiziarie di Teheran: per completare il drammatico quadro, che da tempo sfiora le 1000 esecuzioni all’anno, occorre il lavoro certosino delle organizzazioni abolizioniste nazionali e internazionali e il coraggio dei familiari che rendono nota l’impiccagione di un loro caro nonostante vengano minacciate di rappresaglie se romperanno il silenzio.
DOCUMENTI
Articolo. "Giustizia riparativa: primi esiti a confronto dopo il d.lgs. 150/2022", di Chiara Valori
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "Sogna ragazzo, sogna. Mai solo all'IPM, per ripartire" (Rovigo, 8 maggio 2025)
Performance teatrale e successivo dibattito: "Genitorialità in carcere" (Arezzo, 9 maggio 2025)
"Taccuino degli eventi in carcere". Fino al 9 maggio 2025, a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'11 maggio 2025
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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