|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di mercoledì 28 maggio 2025
di Lucio Motta
filodiritto.com, 28 maggio 2025 La critica strumentale e populista che risponde di pancia e non guarda al sistema. Eppure da questo carcere, grazie allo sforzo applicativo di direzione, educatori ed agenti penitenziari, si esce a lavorare e ci si reinserisce. La vicenda del detenuto della II CR di Milano-Bollate che si è suicidato gettandosi dalle guglie del Duomo di Milano domenica 11 maggio scorso ha aperto un dibattito per certi aspetti surreale e mistificatorio. Lasciando alla autorità giudiziaria l’accertamento dei fatti collegati alla vicenda (morte della collega ritrovata al parco Nord, aggressione al collega avvenuta sabato mattina 10 maggio all’alba nei pressi del luogo di lavoro), qui ci si vuole interrogare sulle divagazioni che l’evento ha sollecitato circa l’opportunità che persone detenute escano dal carcere per lavorare ...
di Sara Sonnessa
torinocronaca.it, 28 maggio 2025 Al centro, la proposta di Giachetti per potenziare la liberazione anticipata dei detenuti con buona condotta. La questione del sovraffollamento nelle carceri italiane torna al centro del dibattito politico, alimentata da numeri allarmanti: oltre 16mila detenuti in più rispetto alla capienza tabellare. A preoccupare non è solo la densità dei reclusi, ma anche l’incremento dei suicidi e le condizioni di grave malessere che affliggono il sistema penitenziario. Mentre il commissario straordinario Marco Doglio lavora su interventi di edilizia carceraria, comincia a emergere anche l’ipotesi di un’azione normativa che possa alleggerire la pressione sul sistema, seppur timidamente e senza ancora un vero confronto interno alla maggioranza. Allo stato attuale, anche le opposizioni, pur teoricamente favorevoli a provvedimenti che riducano le presenze negli istituti penitenziari, mantengono un profilo basso.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 28 maggio 2025 L’esperienza di Claudia, Rossana e Licia, che portano la scuola dietro le sbarre. Anche nelle carceri si avvicina la fine dell’anno scolastico. Tempo di pagelle e di bilanci: nel 2022-2023 (ultimi dati disponibili) 19.372 detenuti, di cui 9.002 stranieri, erano iscritti a 1.760 corsi scolastici, e la percentuale delle promozioni è stata del 47,8%. Per alcuni è stato un passo avanti nel percorso di riabilitazione, altri hanno abbandonato gli studi, a volte anche a motivo delle condizioni precarie in cui si fa scuola in questi luoghi. Guardando le cose “dall’altra parte” - quella dei docenti - insegnare in carcere è un’esperienza che costringe a misurarsi con molte carenze di sistema ma che regala molte gratificazioni e spesso lascia un segno indelebile, come è accaduto a tre donne che raccontano il guadagno umano che hanno ricevuto.
di Chiara Cacciani
huffingtonpost.it, 28 maggio 2025 Detenuto a Pama, dove lavora, studia per la seconda laurea, sogna di rinascere. Ma siccome in carcere va alla presentazione del libro dell’eurodeputata, Fratelli d’Italia arma la sua indignazione: “Che cosa ci facevano…”. Piccola storia di grande antipolitica. Ci sarebbero stati tutti gli elementi per mostrarla come una storia silenziosa e esemplare in un tempo di dibattiti su carceri, sovraffollamento, pena, recidiva, trasferimenti, buttar via la chiave, farli marcire in cella e via dicendo. Ma non è andata così. È finita con la politica che è arrivata a trasformarla nel suo opposto, senza alcuna cura e con un solo scopo: colpire i “rivali”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 maggio 2025 La competizione tra Lega e Fd’I sul pacchetto penale continua a colpi di Ordini del giorno. Veloce e sicuro. Pochi minuti a disposizione di ciascun gruppo per le dichiarazioni, il voto nominale a prova di franchi tiratori e il dente è tolto: con 201 sì, 117 voti contrari e 5 astenuti, il governo ha incassato ieri alla Camera la fiducia sul decreto Sicurezza. Quella fiducia che, come ha rimarcato l’ex vice ministro degli Interni Matteo Mauri intervenendo per annunciare il no di tutti i deputati del Pd, “si mette - come le tagliole, i blocchi e tutti gli impedimenti che avete posto alla discussione democratica - quando non ci si fida della propria maggioranza”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 28 maggio 2025 Della Lega l’ultima “figurina”: un odg che impegna (di nuovo) il Governo a studiare i rimedi androgenici. Si può usare un decreto come se fosse un “6x3” del primo Berlusconi? Certo che si può, e il testo che converte in legge il Dl sicurezza ne è la prova. Un provvedimento che più viziato dalla distorsione propagandistica non si potrebbe. Colpisce che a fronte di obiettivi così irrinunciabili, almeno per Fratelli d’Italia e Lega, la maggioranza di Giorgia Meloni abbia comunque dovuto far ricorso alla questione di fiducia. L’aula di Montecitorio l’ha votata ieri pomeriggio, con il sì di 201 deputati e 117 no.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 28 maggio 2025 Da decenni ormai la politica di destra, di centro e di sinistra agita lo spettro dell’insicurezza percepita per cercare consenso elettorale. Se chiedete a dieci cittadini milanesi incontrati per strada se conoscono il Decreto sicurezza del governo, la gran parte rispenderà in modo negativo. Ma se chiedete agli stessi passanti se a Milano esiste un problema sicurezza, si apriranno rubinetti infiniti di lamentale, proteste e racconti di episodi subìti o conosciuti.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 28 maggio 2025 La rete A Pieno Regime sul corteo di sabato: “Il più grande di opposizione al governo”. 110 bus e 3 treni verso Roma, adesione anche di “Stop Rearm Ue” verso il 21 giugno. L’obiettivo è ambizioso: dare vita alla più grande manifestazione contro il governo da quando a Palazzo Chigi siede Giorgia Meloni. L’idea è che attorno alla battaglia contro il dl sicurezza si stia materializzando l’opposizione sociale alla destra. L’appuntamento è per sabato 31 maggio alle 14 a piazza Vittorio per muoversi fino al piazzale Ostiense. Ieri, a presentare il corteo alla stampa, c’era anche Luca Blasi, assessore alla Cultura del municipio III di Roma e portavoce della rete A Pieno Regime colpito al volto dai manganelli della polizia antisommossa due giorni fa, mentre qualche centinaio di attivisti cercava di raggiungere piazza Montecitorio.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 maggio 2025 Il procuratore nazionale antimafia prefigura danni alle indagini sulla criminalità organizzata. Gli azzurri: dal magistrato allarmismo ingiustificato. Scontro tra Forza Italia e il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. Pomo della discordia: la sua audizione in Commissione giustizia della Camera in merito alla pdl “modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi, sistemi informatici o telematici o memorie digitali”.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 28 maggio 2025 Il ministro della Giustizia: “L’Anm si esprime con gli slogan. Se le assoluzioni sono due la condanna è irragionevole”. “Il caso Garlasco? Comunque vada, finirà male”. Ne è convinto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Perché? “O il detenuto è innocente, e allora ha sofferto una pena atroce ingiustamente. O è colpevole e allora è l’attuale indagato a dover affrontare senza colpe un cimento doloroso, costoso in termini di immagine, di spese e di sofferenze”.
di Edmondo Bruti Liberati
La Stampa, 28 maggio 2025 L’informazione, cartacea e televisiva, ci ripropone nel caso Garlasco scenari del “circo mediatico giudiziario”. Dovere di informazione, ma anche un minimo di cautela rispetto al sensazionalismo. La Procura di Pavia forse avrebbe dovuto adottare maggiore attenzione alla protezione della riservatezza di iniziative di indagine. Ora la difesa dell’indagato è molto proiettata sulla scena mediatica. La difesa non deve avere restrizioni nella scelta della strategia per il cliente, ma desta sconcerto una sorta di appello al Tribunale dell’opinione pubblica, che l’esperienza insegna essere pronta a passare dall’innocentismo al crucifige. Per non dire del silenzio di molti campioni della presunzione di innocenza.
di Irene Famà
La Stampa, 28 maggio 2025 Il presidente dell’Anm replica anche alla tesi di Nordio sull’inappellabilità: “Sogno un mondo dove ognuno fa bene il suo lavoro e rispetta gli altri”. “Le frasi del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sono gravi e trasmettono un’immagine della magistratura completamente errata”. Il decreto sicurezza? “Ci preoccupa il metodo. Crea un precedente, da valutare con attenzione”. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi, senza perdere l’aplomb, ribatte punto per punto alle dichiarazioni dell’onorevole di Fratelli d’Italia. E riflette sulle nuove norme sulla sicurezza.
di Nicoletta Cottone
Il Sole 24 Ore, 28 maggio 2025 Fra i casi più eclatanti anche quelli di Domenico Morrone, Massaro e Bova. La spesa in risarcimenti dal 1991 al 2022 è salita a 86,2 milioni euro, circa 2,6 milioni l’anno. Uno dei più gravi errori giudiziari della storia della giustizia italiana è stato quello del celebre conduttore televisivo Enzo Tortora, considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana. Tortora fu arrestato il 17 giugno 1983, su richiesta dei procuratori Francesco Cedrangolo e Diego Marmo, dal giudice istruttore, il magistrato Giorgio Fontana, accusato di gravi reati, ai quali risultò totalmente estraneo, sulla base di accuse formulate da soggetti provenienti da contesti criminali. In questo elenco di vittime di errori giudiziari potrebbe finire anche Alberto Stasi, accusato dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.
TERRITORIO
youtg.net, 28 maggio 2025 “La Sardegna si appresta a diventare la regione italiana con il più alto numero di detenuti in regime di 41bis”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che fa notare come l’apertura del Padiglione a Cagliari-Uta, destinato alla detenzione in regime di massima sicurezza, “farà registrare la presenza di circa 200 persone in tre Istituti dell’Isola, Sassari, Nuoro e Cagliari, un autentico record nazionale”. In Italia i detenuti al 41 bis sono circa 740, un dato quasi costante, e sono suddivisi in 12 Istituti Penitenziari, con numeri molto variabili. Si tratta di persone private della libertà appartenenti alle cosche mafiose, alla camorra e alla ndrangheta.
di Andrea Camurani
varesenews.it, 28 maggio 2025 Il 33enne, tossicodipendente, avrebbe potuto accedere a una comunità già pronta ad accoglierlo. La Procura indaga: oggi l’autopsia. Le Camere Penali: “Massima attenzione sul tema dei suicidi in carcere”. C’erano concrete possibilità di uscire dal carcere per il detenuto 33enne trovato morto lunedì mattina da un compagno di cella alla casa circondariale dei Miogni di Varese. “L’avevo visto pochi giorni fa, eravamo persino riusciti a scherzare insieme perché, con un pizzico di fortuna, a luglio avrebbe potuto uscire per accedere a una comunità di Morbegno, che aveva già dato il suo assenso ad accoglierlo”, racconta l’avvocato Elisa Benetazzo, che da anni seguiva il giovane, detenuto per furto aggravato in appartamento e con una lunga fedina penale.
di Niccolò Dolce
torinocronaca.it, 28 maggio 2025 Duecento persone sfilano per le strade di Barriera Milano per Hamid Badoui. E c’è anche la sorella Zahira. Circa duecento persone si sono ritrovate questa sera, martedì 27 maggio, per il presidio di solidarietà in onore di Hamid Badoui, il 42enne marocchino che lunedì 19 maggio si è tolto la vita nel carcere di Torino (per il suo suicidio la procura ha aperto un’inchiesta) dopo essere stato arrestato in corso Giulio Cesare angolo corso Palermo due giorni prima, dalla polizia. E proprio nel punto dov’è stato arrestato, cioè largo Giulio Cesare, si sono ritrovati i manifestanti, molti dei quali membri del centro sociale Gabrio e dello Spazio popolare Neruda. “Hamid è vivo! Basta razzismo della polizia”, lo striscione in testa al corteo partito da corso Giulio Cesare e che ha sfilato lungo le vie di Barriera in direzione centro città.
edizionecaserta.net, 28 maggio 2025 Dopo aver ricevuto una lettera firmata da circa 70 detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, l’associazione Sbarre di Zucchero APS ha rivolto alla Senatrice Ilaria Cucchi, all’Onorevole Debora Serracchiani ed all’Onorevole Roberto Giachetti richiesta di presa in carico della situazione sanitaria del penitenziario casertano, anche nella forma dell’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ed al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Nella lettera, indirizzata al dott. Giuseppe Nese, dirigente responsabile UOC Coordinamento Sanità Penitenziaria della ASL di Caserta, gli scriventi denunciano una situazione di malasanità diffusa, grave carenza di farmaci salvavita e mancanza totale di comunicazione da parte del dirigente dell’area sanitaria, dott. Pasquale Iannotta, che rifiuta ogni confronto, nonostante svariati tentativi fatti da una delegazione di ristretti, e ne chiedono, quindi, le dimissioni.
di Elisa Sola
La Stampa, 28 maggio 2025 Dal prossimo anno soppresse le prime due classi del Liceo artistico per i detenuti del carcere “Lo Russo e Cutugno”. L’allievo più vecchio della sezione carceraria del Liceo artistico il prossimo anno sarà, se tutto va bene, un uomo libero. Ha iniziato a studiare dodici anni fa, quando al Lorusso e Cutugno è nata la prima classe. Ha visto nascere i laboratori. Ha ridipinto, con i compagni di cella, i corridoi, la sala colloqui, le aule dove ogni mattina e ogni pomeriggio oggi studiano un’ottantina di persone. “Un Liceo artistico dentro a un carcere una volta sembrava una follia, eppure è diventato qualcosa di meraviglioso”, racconta Nadia Bertuglia, docente di storia dell’arte.
di Laura Pinna
milanoevents.it, 28 maggio 2025 Nel cuore del carcere di Opera, alle porte di Milano, qualcosa è cambiato. I muri grigi e spogli della palestra si sono trasformati in una grande tela condivisa, un murales zebrato in bianco e nero che gioca con la percezione visiva, dando l’illusione di profondità, rilievi e incavi. Dove prima c’era solo cemento, ora c’è arte. E soprattutto, ci sono sorrisi. A realizzarlo sono stati una decina di detenuti, in collaborazione con l’artista Carlo Galli, nell’ambito del progetto “Superfici dell’Immaginazione”. L’iniziativa è stata promossa dall’Accademia di Brera, con il sostegno dell’associazione Le Arti, di Viafarini e voluta fortemente da Alessandro Pellarin, presidente di Artàmica.
baritoday.it, 28 maggio 2025 Il Comune di Bari - Assessorato alla Cultura, Puglia Culture, in collaborazione con Puglia Culture e la Casa Circondariale “F. Rucci” presentano giovedì 29 maggio dalle 14.30 l’appuntamento conclusivo del progetto “Il teatro che ripara, il teatro che è riparo”, un laboratorio teatrale condotto all’interno del carcere barese e curato dall’Associazione Culturale “Senza Piume”, con Damiano Nirchio. Un’esperienza artistica e umana che ha coinvolto un gruppo di detenuti in un percorso di espressione e restituzione attraverso la parola, il racconto e il teatro, in collaborazione con: Omero su Marte - Casa di produzione Cineaudiovisivi Cooperativa C.R.I.S.I. - Centro Sperimentale per la Giustizia Riparativa a Bari e il Liceo Scientifico Statale “Gaetano Salvemini” di Bari.
Corriere del Veneto, 28 maggio 2025 Un abbecedario per sognare, un libro che si fa voce amica nel silenzio di una corsia, arrivato ieri tra le mani dei piccoli pazienti degli ospedali dell’Usl 3 Serenissima. L’”Alfabeto Marco Polo” è tutto questo e molto di più: un libro multimediale realizzato dall’associazione Venezia Pesce di Pace con il sostegno di una fitta rete di partner (tra cui Usl 3, Autorità di Sistema Portuale, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Rotary Club Venezia, Ail Venezia e altri) pensato per offrire un sollievo emotivo ai bambini durante la degenza ospedaliera. Le sue pagine, firmate dagli autori Nadia De Lazzari e Vittorio Baroni con le illustrazioni dei fumettisti Disney Valerio Held e Maurizio Amendola, sono spazi da colorare, racconti da leggere o ascoltare, alfabeti da imparare.
vconews.it, 28 maggio 2025 Firmato nei giorni scorsi un importante protocollo di intesa che coinvolge il comune di Omegna, la Casa Circondariale di Verbania e l’associazione Mastronauta. Si tratta del progetto denominato “Ri-Vesti Laboratorio di riuso creativo e sartoria sociale”. “Questa idea - le parole dell’assessore alla cultura Mimma Moscatiello - nasce prendendo spunto da due belle esperienze parallele che dopo la firma di questo accordo si incroceranno e integreranno: presso la Casa Circondariale di Verbania è attivo il laboratorio di sartoria “L’Ago della Libertà”, che offre ai detenuti un’opportunità di formazione professionale e reinserimento sociale.
di Giulia Villa*
settimananews.it, 28 maggio 2025 Il “Gruppo della trasgressione” è un’associazione Onlus costituita da detenuti ed ex-detenuti, familiari di vittime, studenti, professionisti e liberi cittadini, il cui obiettivo è contribuire a un percorso di maturazione, riabilitazione e responsabilizzazione personale del detenuto, finalizzato al suo reintegro nella società civile. Fondato da Yuri Aparo, opera a diretto contatto con i detenuti, sia all’interno delle tre carceri milanesi per adulti, sia esternamente nella sede di Via Sant’Abbondio, sempre a Milano. Cerca di contribuire a risolvere un problema estremamente attuale e complesso, ovvero quello della devianza e del ruolo delle carceri nella riabilitazione del reo. A novembre dello scorso anno ho iniziato a frequentare il gruppo e, nel corso di questi mesi, ho avuto modo di coglierne il potenziale curativo e istruttivo.
di Giulia Villa*
settimananews.it, 28 maggio 2025 Il “Gruppo della trasgressione” è un’associazione Onlus costituita da detenuti ed ex-detenuti, familiari di vittime, studenti, professionisti e liberi cittadini, il cui obiettivo è contribuire a un percorso di maturazione, riabilitazione e responsabilizzazione personale del detenuto, finalizzato al suo reintegro nella società civile. Fondato da Yuri Aparo, opera a diretto contatto con i detenuti, sia all’interno delle tre carceri milanesi per adulti, sia esternamente nella sede di Via Sant’Abbondio, sempre a Milano. Cerca di contribuire a risolvere un problema estremamente attuale e complesso, ovvero quello della devianza e del ruolo delle carceri nella riabilitazione del reo. A novembre dello scorso anno ho iniziato a frequentare il gruppo e, nel corso di questi mesi, ho avuto modo di coglierne il potenziale curativo e istruttivo.
varesenews.it, 28 maggio 2025 A Materia Spazio Libero Alessandro Trocino ha presentato “Morire di pena”. Una riflessione su suicidi, nonnismo, sovraffollamento e mancanza di formazione. Emerge il fallimento della legalità dietro le sbarre. “L’unica arma che ha a disposizione un detenuto è il suo corpo”. Ed è così che il carcere miete vittime. Si tratta di una vera e propria discarica sociale: “Quando la società non è più in grado di occuparsi di una certa fascia della popolazione, la abbandona in carcere, nonostante la Costituzione preveda la rieducazione e il reinserimento del condannato”. In un carcere dove c’è più fragilità che criminalità, si raggiunge il record di suicidi. Così il giornalista Alessandro Trocino decide di rompere il silenzio e raccontare un tema nascosto, perché “il carcere è come lo facciamo noi”.
di Valeria Schroter
futura.news, 28 maggio 2025 Uno spettacolo per riflettere insieme sulla conclusione di un progetto. Game over è un percorso di dialogo tra studenti e giovani detenuti, un laboratorio attivato dall’istituto penale minorile Ferrante-Aporti. Quest’anno il tema centrale è stato “Gli altri siamo noi”, presentato il 27 maggio durante una conferenza al campus Einaudi di Torino. Il laboratorio annuale nasce dall’impegno sociale del Fondo Alberto e Angelica Musy, grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e la collaborazione dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino. Alla guida del percorso ci sono la compagnia Teatro e società, l’associazione “Sulle regole” e il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Torino.
amicodelpopolo.it, 28 maggio 2025 Venerdì 30 maggio, dalle 17.30 alle 19 nella Casa delle Arti (Spazio Ex caserma Piave a Belluno) è in programma un incontro pubblico promosso ed organizzato dall’Azione Cattolica diocesana in sinergia con l’Associazione Libera e gli Uffici diocesani di pastorale sul tema della giustizia riparativa. La giustizia riparativa, quale approccio alla giustizia che pone al centro la persona e il suo benessere nelle dinamiche relazionali, permettendo di riparare non “qualcosa” ma di fare riparare a qualcuno - ovvero l’autore del reato - la vittima, la comunità. Si scommette sulle persone e le loro capacità positive.
di Cesare Martinetti
La Stampa, 28 maggio 2025 Il pamphlet di Nadia Ferrigo sulle buone ragioni dell’antiproibizionismo. Destra e sinistra sono concetti svuotati da tempo, nessuno messo alle corde saprebbe precisare oggi cos’è l’uno e cos’è l’altro, eppure in Italia le guerre di religione resistono e vengono tuttora combattute da impavidi duellanti. Vale per l’intelligenza artificiale e a maggior ragione per la liberalizzazione della cannabis, sulla quale il dibattito è fermo a un confronto novecentesco. Polizia e Guardia di Finanza tentano di svuotare il mare con un cucchiaio, la giustizia si perde in processi kafkiani, il mercato nero prospera.
AFFARI SOCIALI
di Letizia Lo Giudice
Il Manifesto, 28 maggio 2025 “Cara Corte Europea, anche un po’ meno”. Questo è più o meno il contenuto del documento nato dalla zelante iniziativa delle Prime Ministre di Italia e Danimarca - paesi noti per l’intolleranza in materia di protezione dei diritti umani - cui si sono accodati altri otto stati, per professare a gran voce che nessuno ama la democrazia più di loro e, per questo, è ora che li si lasci lavorare mentre risolvono con metodi “fai da te” l’annoso problema delle migrazioni irregolari. Se non facesse orrore farebbe persino ridere. Il pretesto - falso - da cui muove questa lettera, è che le democrazie europee, a causa dell’eccessiva tutela che la Corte Edu attribuisce ai migranti, non riescono neppure a espellere i criminali che commettono gravi reati. In realtà, in Italia lo straniero che commette crimini viene trattenuto in carcere ...
di Erica Manna
L’Espresso, 28 maggio 2025 Al compimento della maggiore età i giovani non accompagnati non vengono più tenuti in comunità. Un progetto prova ad affiancarli a un adulto per inserirli e rivendicarne i diritti. Per un ragazzo italiano i diciotto anni sono la festa, la patente, l’ingresso nell’età adulta. Per un coetaneo migrante - minore straniero non accompagnato - quel giorno può segnare l’inizio di una vita in strada. È quello che è successo ad Abdo, un ragazzo egiziano arrivato a Genova e accolto in una comunità per minori in via Galata. Lo abbiamo conosciuto il giorno del suo compleanno. Aveva in mano un foglio della Caritas con le indicazioni per il dormitorio del Seminario: quello per i senza dimora.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 maggio 2025 “Apprendo di un trasferimento di 8 persone dal cpr di Macomer all’Albania dalla mattina alla sera senza preavviso e senza avere notizie di queste persone. Prima incarcerati senza aver commesso reati e poi tradotti in un altro carcere senza che nessuno possa sapere niente delle loro condizioni. Sono esseri umani, non pacchi postali”. Con queste parole la garante delle persone private della libertà della Regione Sardegna, Irene Testa, ha denunciato la sparizione di otto trattenuti dal Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Macomer, trasferiti in segreto al Cpr di Gjadër, in Albania.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 28 maggio 2025 Protocollo Roma-Tirana Terzo trasferimento dall’Italia. Nella legge di conversione del decreto che amplia l’uso dei centri agli “irregolari” il Governo ha inserito un trucchetto per scavalcare le sentenze della Corte d’appello di Roma. La nave militare Spica è partita ieri, martedì 27 maggio, dal porto di Brindisi. È diretta a Shengjin per portare altri trenta cittadini stranieri dai Cpr italiani a quello di Gjader. Diverse le nazionalità a bordo. L’ultimo trasferimento in Albania risaliva a un mese e mezzo fa: l’11 aprile, sempre dal porto pugliese. Nella struttura detentiva ci sono adesso una cinquantina di persone. Secondo le informazioni riferite dalle autorità al Tavolo asilo e immigrazione durante l’ultimo monitoraggio i posti sono aumentati: dai 44 iniziali a 96.
di Alessio Giordano
altreconomia.it, 28 maggio 2025 Il piano del governo del Regno Unito di realizzare nei Balcani degli hub di rimpatrio dei richiedenti asilo che hanno visto respinta la propria domanda di protezione ha sollevato anche le critiche di Human rights watch. “L’esternalizzazione delle responsabilità pone le persone migranti e richiedenti asilo in una situazione di grave rischio”, spiega Michael Garcia Bochenek, consulente della divisione dei diritti dell’infanzia dell’organizzazione. Nel marzo di quest’anno il governo del Regno Unito ha proposto di istituire in Bosnia ed Erzegovina -oltre che in Serbia, Albania e Macedonia del Nord- un centro per il rimpatrio in cui detenere i richiedenti asilo che hanno visto respinta la propria domanda di protezione in territorio britannico.
di Diego Motta
Avvenire, 28 maggio 2025 È inutile applaudire all’invito alla “pace disarmata e disarmante” di Papa Leone XIV se poi si procede in direzione contraria. La corsa al riarmo dell’Europa sembra essere ineluttabile, ma più che i propositi bellicosi in questa fase preoccupano le parole d’ordine. Non che i fatti delle ultime ore, messi in fila, non appaiano preoccupanti: solo ieri il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha spiegato la decisione di Berlino di togliere limitazioni alla gittata delle armi vendute all’Ucraina come un allineamento del suo Paese alle scelte di altri partner europei, proprio mentre il Consiglio Ue dava il via libera al primo grande programma di investimento militare comunitario, il cosiddetto programma Safe, pari a 150 miliardi e destinato agli Stati membri che intendono rafforzare le proprie capacità in settori come la difesa missilistica e i droni.
di Riccardo Piccolo
linkiesta.it, 28 maggio 2025 Le testimonianze al Parlamento europeo dei cittadini ucraini liberati rivelano un protocollo istituzionalizzato di trattamento disumano, in totale violazione delle convenzioni internazionali. “Ogni giorno venivano picchiati da infermieri speciali, da lavoratori del carcere, ci è capitato perfino di essere aggrediti da cani”. Così Vladislav Hatsun, marinaio ucraino di ventitré anni, ha descritto al Parlamento europeo i ventinove mesi trascorsi in una prigione russa. La sua testimonianza si inserisce in un quadro più ampio di abusi documentati, che riguardano migliaia di civili e militari ucraini ancora detenuti in strutture dove le convenzioni internazionali risultano sistematicamente violate.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 28 maggio 2025 Nulla è cambiato dalla morte dell’afroamericano che accese il movimento “Black lives matter”: gli omicidi commessi da agenti negli Stati Uniti sono aumentati del 20 per cento. “I can’t breathe”. Solo tre parole, sussurrate per nove minuti con la gola schiacciata dal ginocchio dell’agente di polizia Derek Chauvin, le ultime della sua vita. Cinque anni fa l’afroamericano George Floyd moriva in una strada di Minneapolis durante un controllo di polizia. Era disarmato.
DOCUMENTI
Podcast. "Disinnescare i conflitti con Ristretti Orizzonti nel carcere di Padova", di Grazia Sensi
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 giugno 2025
Convegno. "L’Università in carcere: lo studio come riscatto" (Roma, 4 giugno 2025)
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Incontro di formazione: "Vittime e autori di reato nella violenza di genere" (Roma, 10 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI