|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di martedì 27 maggio 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 maggio 2025 Con l’ennesima morte, tra container prefabbricati, leggi “forti” e nuovi reati, il sovraffollamento continua ad aumentare, mentre Nessuno Tocchi Caino chiede subito la liberazione anticipata speciale. Il giovane tunisino ha scelto la notte per farla finita. Era stato trasferito poche ore prima nella cella d’isolamento numero 4 del terzo reparto del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), come misura punitiva dopo atti di autolesionismo e danneggiamenti insieme a due compagni. Intorno all’una di venerdì notte, il personale di servizio lo ha trovato senza vita: un lenzuolo annodato all’inferriata della finestra gli ha tolto ogni respiro. Aveva poco più di vent’anni, né le cure mediche ricevute in infermeria né la compagnia di altri detenuti nella stessa cella avevano evitato il gesto estremo.
di Valentina Arcovio
sanitainformazione.it, 27 maggio 2025 Uno studio dell’Università di Milano-Bicocca rivela come un clima carcerario orientato al supporto e alla rieducazione dei detenuti migliora anche l’equilibrio psico-fisico del personale penitenziario, riducendo il burnout. Trasformare la cultura delle carceri è una questione di diritti dei detenuti, ma anche di benessere psicologico e professionale degli agenti penitenziari. È quanto emerge da una ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Criminal Psychology, condotta da un team di ricercatori del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con la Direzione generale della Formazione del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Lo studio ha coinvolto 1.080 agenti della Polizia penitenziaria italiana.
garantedetenutilazio.it, 27 maggio 2025 In vista del referendum dell’8 e 9 giugno, il Garante campano ricorda che votare è un diritto anche in carcere. “I cittadini italiani si recheranno alle urne l’8 e il 9 giugno, chiamati a votare su cinque quesiti referendari abrogativi. I temi riguardano lavoro, diritti e cittadinanza. È necessario tutelare il diritto al voto anche per chi si trova in carcere”. Così Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e Garante campano. “Hanno diritto al voto -spiega Ciambriello - i detenuti che non ne abbiano perso il godimento, lo stesso vale per coloro che sono beneficiari di misure alternative.
di Silvia Pogliaghi
trendsanita.it, 27 maggio 2025 Negli Istituti a Custodia Attenuata per Madri (Icam), le donne detenute convivono con i loro figli, spesso in età prescolare, in un contesto che cerca di bilanciare la funzione detentiva con quella di cura. Nonostante gli sforzi per rendere questi luoghi più accoglienti e “a misura di bambino”, restano ambienti in cui le donne sono private della libertà. Anche in questa realtà complessa, il diritto alla salute e alla prevenzione non può essere trascurato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Grimaldi, Coordinatore dei progetti di prevenzione primaria per fragilità sociali ed economiche di Lilt Milano che, in occasione della seconda edizione del Festival della Prevenzione, ha posto l’attenzione su un tema ancora poco esplorato: la prevenzione oncologica per le donne detenute, e in prospettiva, per l’intera popolazione carceraria.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 27 maggio 2025 Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, impone il voto blindato oggi alla Camera. Via libera entro la settimana, poi la palla passa al Senato. Le associazioni della Rete a Pieno Regime rilanciano il digiuno a staffetta con 550 aderenti. Se il ruolo del Parlamento viene cancellato, il Parlamento si svuota. E così al pomeriggio, mentre fuori dal palazzo centinaia di cittadini manifestano contro il decreto Sicurezza approdato in Aula alla Camera per la conversione in legge, il push governativo che ha esautorato il potere legislativo si mostra plasticamente nei banchi vuoti della maggioranza (occupati solo da sei deputati di Fd’I) ma anche purtroppo nella desolazione degli spalti riservati alle opposizioni (sette dem siedono ai loro posti, più folto il gruppo dei pentastellati con ben 12 deputati intenti in una piccola maratona di interventi, sebbene dai tempi contingentati). Qualche parlamentare in più era presente in mattinata.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 maggio 2025 Si svolgerà oggi a partire dalle ore 18 alla Camera la votazione per appello nominale sulla fiducia posta dal governo sulla legge di conversione del decreto sicurezza. L’esame del provvedimento andrà avanti con prosecuzione notturna fino alle 24 e nelle giornate successive, fino a venerdì. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che “il governo ha apprezzato la discussione generale, anche lunga, che si è svolta sul testo. Per noi questo è un provvedimento strategico per valorizzare il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine e contiene misure decisive per la sicurezza”.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 27 maggio 2025 “Mission impossible” recita la locandina del blockbuster con Tom Cruise che affaccia su piazza Barberini. La missione impossibile questa volta è arrivare davanti alle finestre di Montecitorio, spazio inibito al conflitto da anni, ben prima dello sbarco della destra estrema di Giorgia Meloni al governo del paese. Nella piazza che si apre alla fine di via Veneto si ritrova qualche centinaio di attivisti: è l’antipasto del corteo nazionale di sabato prossimo, quando da tutta Italia a decine di migliaia arriveranno a Roma per protestare contro il decreto sicurezza. Ci sono gli esponenti dei centri sociali e dei collettivi di Bologna, di Milano e del nordest, ci sono le molte facce dei movimenti romani, quelli di lotta per la casa e gli studenti.
di Irene Famà
La Stampa, 27 maggio 2025 A Roma manganellato un assessore. L’iter di conversione in legge del Decreto sicurezza, su cui il governo, con il ministro Matteo Piantedosi, ha posto la fiducia, scatena l’indignazione delle opposizioni. E la reazione di piazza con scontri tra manifestanti e polizia. Ieri, alla Camera, il via all’esame del testo contestatissimo nel metodo e nel merito. Quattordici i reati inseriti, nove le aggravanti. E c’è un po’ di tutto: dal blocco stradale (la cosiddetta norma anti-Ghandi), alle misure contro l’accattonaggio fino alla stretta sui delitti compiuti nelle vicinanze delle stazioni o quella contro chi manifesta con l’intenzione di bloccare un’opera pubblica. E ancora. La stretta sulla cannabis, il daspo urbano esteso e la resistenza passiva che potrà essere punita nelle rivolte in carcere. “Così si criminalizza il dissenso”, dicono in tantissimi.
di Irene Famà
La Stampa, 27 maggio 2025 Dalle norme per punire i blocchi stradali a quelle contro l’accattonaggio o l’occupazione abusiva di case. Oggi alla Camera il voto di fiducia. Quattordici nuovi reati e nove aggravanti. È questo il contenuto del decreto Sicurezza che ieri ha scatenato le proteste in piazza e oggi andrà al voto di fiducia alla Camera. All’interno c’è un po’ di tutto: dal blocco stradale (la cosiddetta norma anti-Ghandi), alle misure contro l’accattonaggio fino alla stretta sui delitti compiuti nelle vicinanze delle stazioni o quella contro chi manifesta con l’intenzione di bloccare un’opera pubblica. E ancora. La stretta sulla cannabis, il daspo urbano esteso e la resistenza passiva che potrà essere punita nelle rivolte in carcere. Ecco i punti principali del provvedimento.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 27 maggio 2025 Intervista all’ordinario di diritto penale dell’Università di Milano: “Per garantire la sicurezza non serve aggiungere reati e aumentare le pene, ma intervenire con le leggi sulle condizioni che determinano la criminalità”. Dieci incontri in dieci atenei italiani, da nord a sud, per spiegare come si coniugano - e quando si scontrano - i principi costituzionali e la politica criminale. Nei giorni in cui il decreto sicurezza viene convertito in legge dal parlamento, intervengono così nel dibattito gli iscritti all’Associazione italiana dei professori di diritto penale (Aipdp). “È una manifestazione di impegno civico, vogliamo cercare di stimolare qualche riflessione tra gli studenti, nell’opinione pubblica e, possibilmente, anche tra i parlamentari”, dice al manifesto Gian Luigi Gatta, ordinario di diritto penale all’Università di Milano e presidente dell’Aipdp.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 27 maggio 2025 Il deputato commenta l’intervista al Foglio del presidente dell’Anm Parodi: “In buona sostanza dice che le persone alle quali è stata ingiustamente privata la libertà se la sono andata a cercare. I magistrati non ammettono che dietro i casi di ingiusta detenzione ci possano essere stati errori e superficialità da parte loro”. “Credo che i magistrati non abbiano consapevolezza che le persone che vengono arrestate ingiustamente subiscono sofferenze e danni personali e famigliari immensi. Sono persone innocenti che vengono prese e sequestrate dallo stato. Invece queste vicende vengono liquidate con giustificazioni e pretesti. L’elemento più evidente che emerge dall’intervista del presidente dell’Anm Parodi è il senso di autoprotezione e di conservatore della categoria”.
di Davide Grassi*
Il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2025 A molti di noi ormai può sembrare normale svegliarsi la mattina e cercare notizie in rete sugli ulteriori passi in avanti della Procura: nel nostro ordinamento, non sarebbe così scontato. Sono sempre stato del parere che per poter parlare con cognizione di causa di una vicenda giudiziaria sia imprescindibile la lettura degli atti, peraltro da chi la materia la mastica. Al contrario, qualsiasi ipotesi sbandierata sui social, in tv o su articoli di giornale diverrebbe una mera e banale opinione da tuttologi sostenuta dagli archivi della rete, da quelli di “mio cugino” e forse oggi anche dalla più attendibile (ma non infallibile) intelligenza artificiale.
GIURISPRUDENZA
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 maggio 2025 Gli ermellini: i giornalisti non possono anticipare giudizi, né sbilanciarsi sull’accusa: serve equilibrio, soprattutto nelle indagini preliminari. La libertà di stampa non può travolgere il principio costituzionale secondo cui ogni imputato è innocente fino a sentenza definitiva. Anche quando la notizia è vera. A stabilirlo la Corte di Cassazione, secondo cui c’è un confine sottile - e spesso ignorato - tra cronaca giudiziaria e il processo mediatico. Un confine che gli ermellini tracciano con fermezza: il giornalista può raccontare fatti anche gravi e lesivi dell’onore altrui, ma non può mai violare la presunzione di innocenza.
laprovinciadivarese.it, 27 maggio 2025 Il suicidio di un detenuto 57enne nel carcere di Varese riaccende l’allarme sulle condizioni critiche delle strutture penitenziarie italiane: sovraffollamento al 95%, carenza di personale e un numero crescente di suicidi tra detenuti e agenti evidenziano l’urgenza di riforme strutturali per garantire dignità e sicurezza all’interno delle carceri. Tragedia al carcere dei Miogni di Varese: un giovane detenuto è stato trovato morto nella sua cella nella mattinata di lunedì 26 maggio. Le cause del decesso saranno accertate dall’autopsia, ma secondo quanto trapela da fonti interne, non si esclude l’ipotesi del suicidio, sulla base delle condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 27 maggio 2025 Durante una delle ultime udienze del processo “Reset”, l’imputato Denny Romano, coinvolto nell’inchiesta della Dda di Catanzaro contro i clan della ‘ndrangheta, ha rilasciato dichiarazioni spontanee che hanno suscitato preoccupazione riguardo alle sue condizioni di salute. Il giovane detenuto di Cosenza, in attesa di processo e attualmente ristretto presso il carcere di Rebibbia, ha denunciato la grave situazione che sta vivendo, evidenziando come da tre anni non riceva le necessarie cure mediche nonostante le ripetute sollecitazioni del tribunale di Cosenza.
di Cristina Rufini
La Nazione, 27 maggio 2025 Il documento firmato dagli onorevoli del Partito democratico Laura Boldrini e Marco Simiani. La deputata: “Durante la visita di venerdì scorso ho riscontrato anche carenza di personale”. “A seguito della visita dello scorso venerdì presso la casa circondariale di Grosseto e delle criticità constatate, ho presentato oggi (ieri, ndr), insieme al collega Marco Simiani, una interrogazione al ministro della Giustizia Nordio”. L’annuncio è della deputata del Pd Laura Boldrini.
di Valentina Reggiani
Il Resto del Carlino, 27 maggio 2025 Preoccupa la grave carenza di personale infermieristico nel carcere modenese di Sant’Anna, che già si trova a far fronte da anni alla cronica mancanza di un numero adeguato di agenti di polizia penitenziaria ed educatori. Da qui lo stato di agitazione proclamato dai sindacati a fronte del numero insufficiente di personale infermieristico nel penitenziario, al quale l’Ausl ‘risponde’ sottolineando come la situazione sia nota e presidiata. “Tramite concorsi, avvisi e contratti interinali sono state possibili sei assunzioni tra lo scorso dicembre e marzo - fanno sapere dall’Ausl - mentre sulla mobilità interna intradistrettuale nessuna domanda è pervenuta per la Medicina Penitenziaria.
di Riccardo Zingaro
luceraweb.eu, 27 maggio 2025 Nel carcere di Lucera si è concluso l’anno scolastico della prima classe dell’istituto professionale alberghiero, avviato a settembre scorso. E i 14 detenuti che frequentano le lezioni di tutti gli indirizzi didattici hanno voluto mostrare quanto appreso, allestendo un vero e proprio banchetto nel cortile del penitenziario, offrendo un menù partito dagli antipasti e finito ai dolci, curando anche tutto l’apparato di accoglienza e preparazione logistica. La partnership con il locale Convitto Bonghi che ha messo a disposizione otto docenti e tutto il know how necessario sta quindi dando frutti evidenti e pure gustosi, e gli ospiti della giornata sono stati gli insegnanti, il personale civile della struttura e quello della polizia penitenziaria, tutte persone che ogni giorno danno il proprio contributo umano e professionale ...
di Vincenzo Amato
La Stampa, 27 maggio 2025 Comune di Omegna, Mastronauta e carcere di Pallanza hanno siglato un accordo sperimentale. Nel laboratorio “L’Ago della libertà” saranno recuperati vestiti che poi verranno messi in vendita. Solidarietà, creatività e speranza. È il progetto Ri-Vesti, il laboratorio di riuso di abbigliamento usato che con fantasia viene reimmesso sul mercato. Protagonista la casa circondariale di Verbania attraverso il laboratorio sartoriale “L’ago della libertà”. È un’iniziativa che si deve al Comune con l’associazione Mastronauta e i detenuti verbanesi. L’idea è nata dopo le felici esperienze che il carcere di Pallanza ha avuto con i corsi di arte bianca (cucina e biscottificio), e adesso con i capi di abbigliamento dismessi che possono avere una seconda vita.
di Marina Lomunno
La Voce e il Tempo, 27 maggio 2025 Grande folla al Salone del Libro per l’assegnazione del Premio letterario “Meco” sui temi del carcere. Oltre 800 gli elaborati giunti alla giuria del concorso promosso dal Forum Terzo Settore e dai Salesiani, in collaborazione con “La Voce e il Tempo”. Decine di persone sono rimaste in piedi al Salone del Libro, venerdì scorso presso lo stand del Comune di Torino, dove si è tenuta la premiazione della 1ª edizione del Premio letterario “Meco”, dedicato alla memoria di Domenico Ricca, salesiano, per 40 anni cappellano all’Istituto penale minorile torinese “Ferrante Aporti, scomparso lo scorso anno. Un pubblico inatteso come la partecipazione al concorso di cui il nostro giornale era media partner: nel giro di due mesi sono pervenuti alla giuria da tutt’Italia 850 contributi di autori nati dal 2007 al 1947.
di Martino Fiumi
lasestina.unimi.it, 27 maggio 2025 Professori di diritto, operatori di San Vittore e Bollate e anche il garante dei detenuti di Milano. Una giornata per chiedersi come rispondere all’emergenza carceri. ““Tu sei una pazza” è la prima cosa che mi hanno detto quando ho deciso di aprire un ristorante per far lavorare i detenuti di Bollate”. dice Silvia Polleri. Alle sue spalle passano i ragazzi e le ragazze del catering, vassoio-muniti e trafelati. In mezzo alla calca che si infrange addosso al tavolo del buffet Polleri si blocca. Strizza gli occhi. Fissa un ragazzo che serve tramezzini. “Ma come, solo tre? E riempi quel vassoio!”. Poi gli sorride. Intorno a lei orbitano professori universitari, giornalisti, ex e attuali operatori del carcere di San Vittore, direttrice compresa.
gnewsonline.it, 27 maggio 2025 “Solo con il lavoro possono riscattarsi”. Questo il messaggio che Aldo Gori cerca di trasmettere ai detenuti che lavorano nella fabbrica aperta all’interno nel carcere di Bologna. È un tutor volontari di ‘Fare impresa in Dozza- Fid’ che oggi - assieme agli altri suoi colleghi - ha ricevuto dal Comune di Bologna la Turrita d’argento per “lo straordinario esempio di partecipazione e solidarietà all’interno del carcere” ha commentato il sindaco Lepore. Il cuore pulsante dell’iniziativa è proprio nei volontari, un gruppo di tutor, collaboratori delle aziende fondatrici di Fid in pensione, che si dedicano alla formazione dei detenuti e li seguono nel lavoro quotidiano in fabbrica, trasferendo contenuti tecnici per il montaggio e l’assemblaggio di pezzi meccanici e la costruzione di componenti.
di Sara Paris
lavitadelpopolo.it, 27 maggio 2025 Il racconto dell’archeologa Sara Paris, accanto a un giovane dell’Ipm in messa alla prova. Arricchiti e trasformati reciprocamente dall’esperienza. Sono Sara, uno dei soci fondatori dell’associazione Treviso Sotterranea, che da più di 10 anni lavora per far conoscere gli ambienti ipogei delle mura e della città e per promuovere il patrimonio culturale di Treviso. Quando ho conosciuto don Otello Bisetto, che mi ha proposto di collaborare con il carcere minorile, ho accettato subito, incuriosita e desiderosa di far avvicinare un ragazzo al mondo dei beni culturali. Pensavo che il prendersi cura di qualcosa lo avrebbe forse aiutato a vedere il mondo in modo diverso. Mi chiedevo come rendere questo percorso positivo e formativo per lui; non mi ero, invece, fatta nessuna domanda su cosa avrebbe dato ...
cataniatoday.it, 27 maggio 2025 Per garantire che la privacy dei minori venga rispettata, le lettere degli studenti vengono vigilate: non possono contenere informazioni con indirizzi e numeri civici, non ci possono essere nomi di battesimo e ogni partecipante sceglie un nickname col quale avviare la corrispondenza. Lettere dal carcere. Missive scambiate tra chi è fuori e chi, invece, nonostante la giovane età, è costretto per un periodo a stare ‘dentro’. Uno scambio che diventa possibilità’ e crescita, ma anche un modo per accorciare le distanze e per abbattere le pareti, non solo fisiche, che separano esperienze di vita diverse.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 27 maggio 2025 Il progetto “Osmosi”: durante l’anno i ragazzi fuori hanno inviato ai reclusi foto e cartoline come segno di amicizia. Più che un suggerimento, è un’invocazione accorata. “Ragazzi, non fate come noi. State lontani dalle strade su cui ci siamo avventurati. E ricordate che il confine tra bene e male è più sottile di quanto comunemente si pensa. Noi l’abbiamo varcato quel confine, a volte senza neppure rendercene conto, e ne stiamo pagando le conseguenze qua dentro”. È proprio un’invocazione quella che arriva dai detenuti della Casa circondariale di Terni, dove si consuma l’ultimo atto del progetto Osmosi che li ha visti protagonisti insieme a un gruppo di studenti dell’Ipsia Pertini della città. In verità, studenti sono pure loro: frequentano in carcere la sezione staccata dell’istituto, hanno sulle spalle il peso di reati che li hanno portati in cella.
di Roberta Rampini
Il Giorno, 27 maggio 2025 Fondazione Versace, l’iniziativa solidale di Santo e della moglie Francesca. Lo spazio inaugurato nella casa di reclusione: “Un sogno che si realizza”. “Da qui si vede il cielo e non le sbarre. Questo è un luogo bello, colorato e accogliente, sicuramente i nostri figli saranno più contenti di incontrarci qui, anziché nella sala colloqui”. È lo spazio “Abbracci in libertà” inaugurato ieri pomeriggio all’interno della casa di reclusione di Bollate. “Un sogno che si realizza, nato dall’ascolto di queste mamme che, nonostante tutto, restano tali”, dichiara Francesca De Stefano Versace. Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Santo Versace, anche grazie al supporto di Banca del Fucino.
rai.it, 27 maggio 2025 Otto marzo 2020, l’Italia si ferma. Poche ore e comincerà il lockdown. Tutti chiusi in casa, come in una prigione. Ma le carceri, quelle vere, ribollono di rabbia. I primi contagi dietro le sbarre, la sospensione dei colloqui e dei permessi sono la miccia che accende le proteste. Quella nel carcere di Modena sarà la rivolta più sanguinosa del dopoguerra in un penitenziario italiano. Finirà con 13 morti, tredici persone che erano nelle mani dello Stato. Uccisi, diranno le indagini, per overdose da farmaci rubati nell’infermeria. L’inchiesta sulle morti viene archiviata, ma c’è un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e ci sono altri fascicoli ancora aperti sulle violenze e sulle devastazioni. Cosa è accaduto davvero in quelle 72 ore durante le quali il carcere era terra di nessuno?
di Ubaldo Casotto
Il Foglio, 27 maggio 2025 “Io volevo ucciderla. Per una criminologia dell’incontro” è il saggio in cui due criminologi - Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali - spiegano perché nessuno è “una perizia o una sentenza che cammina”. Pubblicato da Raffaello Cortina Editore nel 2022, il volume espone il lavoro, di taglio scientifico e sperimentale, svolto con incontri e ascolto di persone che hanno compiuto violenza contro altre persone. La voce narrante è quella di una donna omicida che, in dialogo con i due criminologi, ci guida nel flusso dei ricordi della sua infanzia, dei legami familiari, degli incontri, per dare un possibile senso al suo gesto.
di Enrico Paventi
Il Manifesto, 27 maggio 2025 “Il suicidio della pace” di Alessandro Colombo indaga l’esito della “war on terror” sulle relazioni internazionali, per Raffaello Cortina Editore. Come è possibile che, a circa quarant’anni dalla conclusione della Guerra fredda, il sistema delle relazioni internazionali sia scosso da tensioni sempre più forti e nel continente europeo sia deflagrato un conflitto armato? E come è accaduto che il mondo sia costretto a fronteggiare persino il rischio di uno scontro diretto tra grandi potenze mentre, nel corso degli ultimi anni, è aumentato a dismisura il numero delle guerre che si stanno combattendo nelle varie regioni del globo?
di Nadia Urbinati*
Il Domani, 27 maggio 2025 Come riconoscere quando una democrazia non è più tale? L’autoritarismo che sta avanzando in occidente assomiglia alle metamorfosi, quelle trasformazioni che avvengono senza che chi perde nella gara se ne accorga. Narra Ovidio, che per conquistare Europa, la figlia del re Agènore, Giove assunse l’aspetto di un toro bianco e si mescolò agli armenti che pascolavano sulla spiaggia dove la fanciulla giocava con le amiche. Poiché “maestà e amore non vanno d’accordo” e “non possono convivere”, il re degli dei nascose le proprie sembianze e nelle vesti di un bianco toro rapì Europa - “niente di minaccioso nella fronte, lo sguardo non mette paura. Un muso tutto pace”.
di Federica Pennelli
Il Domani, 27 maggio 2025 La legge attuale non tiene conto dell’esperienza personale di bambine e bambini, di adolescenti con background migratorio che vivono in Italia. Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children: “È difficile per chi non ha provato questa situazione capire il vissuto di migliaia di bambini nati o arrivati da piccoli in Italia, che non sono riconosciuti formalmente dalla comunità in cui vivono”. Secondo Save the Children oltre un milione di minori stranieri vivono nel paese senza cittadinanza. Il 65,4 per cento dei 914 mila studenti e studentesse cresciuti in Italia senza cittadinanza è anche nato nel nostro paese. Un numero altissimo di bambine e bambini italiani di fatto, ma non di diritto.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 27 maggio 2025Pochi giorni orsono, dandone notizia, preliminarmente commentavo una iniziativa allora in gestazione dei governi danese e italiano: una iniziativa diretta a contrastare gli orientamenti della Corte europea dei diritti umani, specificamente in tema di migranti. Ora essa si è definita e, pubblicata anche sul sito di Palazzo Chigi, ha assunto la forma di una lettera aperta: come tale è indirizzata a tutti e nessuno. Più che una iniziativa politica sembra un manifesto politico, per capire il quale importa vedere i governi che l’hanno sottoscritto (oltre ai governi di Danimarca e Italia, anche quelli di Austria, Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia), ma anche quelli che non lo hanno fatto, pur promuovendo politiche dure e restrittive contro i migranti irregolari (come la Francia, il Regno Unito, la Germania, ecc.).
di Gaetano Pecorella*
Il Riformista, 27 maggio 2025 Chi potrebbe negare che sia stato un passo decisivo verso un mondo più umano la costituzione di un Tribunale per contrastare i crimini di genocidio, di aggressione, di guerra, o, in generale, contro l’umanità? Ma la questione va vista in un’altra prospettiva, perché sognare è bello, ma talvolta crea delle illusioni che si scontrano con la realtà, con i limiti delle cose di questo mondo. Il diritto privo di “effettività” ha effetti peggiori dell’inesistenza di quello stesso diritto, porta inevitabilmente alla convinzione che quei valori siano irrealizzabili, o, addirittura, che l’istituzione serva a coprire le malefatte dei potenti. La (inesistente) forza coercitiva del Tribunale penale internazionale è stata dimostrata da quanto sta accadendo in Palestina e in Ucraina ...
di Riccardo Noury*
Corriere della Sera, 27 maggio 2025 Ad aprile una delegazione di Amnesty International ha visitato l’El Paso Service Processing Center, un vero e proprio centro di detenzione per persone migranti che pare progettato appositamente a scopo di disumanizzazione di coloro che vi vengono trasferiti in attesa dell’espulsione. Dall’inizio del secondo mandato del presidente Trump, a El Paso sono state portate persone che erano negli Usa da anni, rastrellate in tutto il paese e separate a forza da coniugi e figli per il mero fatto di vivere in condizione di irregolarità o di non aver visto ancora esaminata la richiesta di asilo. In non pochi casi, sono state inghiottite nel terribile sistema carcerario di El Salvador al termine di procedure inique e a volte senza ricevere neanche assistenza legale. Poco importa se dalla violenza delle bande armate in quel paese e in quelli confinanti erano scappate.
DOCUMENTI
Articolo. "Com’è che il diritto penale è diventato una favola?", di Michele Papa
"Voci di ballatoio". Il giornale della Casa Circondariale di Velletri. Numero 3 - maggio 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 giugno 2025
Convegno. "L’Università in carcere: lo studio come riscatto" (Roma, 4 giugno 2025)
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Incontro di formazione: "Vittime e autori di reato nella violenza di genere" (Roma, 10 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI