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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 24 maggio 2025
di Silvia Quaranta
Il Gazzettino, 24 maggio 2025 “Ora Filippo Turetta mi fa più pena che rabbia”. Il padre di Giulia il 23 maggio è stato tra gli ospiti di una giornata di studi al Due Palazzi di Padova e ha parlato del femminicidio della figlia dopo la recente notizia del processo d’Appello. Mentre il processo per l’omicidio Cecchettin prosegue anche in Appello - con il doppio ricorso presentato dalla Procura, che chiede il riconoscimento delle aggravanti di crudeltà e stalking, e dalla difesa di Filippo Turetta che contesta la premeditazione e invoca le attenuanti generiche - il padre di Giulia sceglie ancora una volta la strada del dialogo e dell’elaborazione del dolore. Gino Cecchettin è intervenuto ieri (23 maggio) al carcere Due Palazzi di Padova, nell’ambito del seminario “Disinnescare... Attrezziamoci per disinnescare i conflitti, non per fomentarli”, incontro molto partecipato che ha richiamato oltre seicento persone.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 24 maggio 2025 È la leva della “buona condotta”. La situazione nei penitenziari (oltre 16mila detenuti in più della capienza) è insostenibile. Il progetto di Giachetti (Iv) convince La Russa e riapre il confronto. Le condizioni di sovraffollamento dei penitenziari italiani, con oltre 16mila detenuti in più rispetto alla capienza tabellare, continuano a destare preoccupazione, insieme al numero dei suicidi e alle altre forme di grave malessere che affliggono il mondo carcerario. E, accanto agli interventi di edilizia carceraria su cui lavora il commissario straordinario di governo Marco Doglio, inizia a farsi strada l’ipotesi di un intervento normativo per sfoltire le presenze, anche se su questo, in seno alla maggioranza, un vero e proprio ragionamento ancora non è partito.
di Chiara Di Benedetto
Avvenire, 24 maggio 2025 Organizzato dalla cooperativa “La Valle di Ezechiele”, che dà lavoro agli ex detenuti, l’evento il 15 maggio ha messo insieme i cappellani delle carceri, il mondo della politica e la società civile. Una inaspettata convergenza di intenti si è realizzata ieri sul problema del sovraffollamento delle carceri italiane, anche e soprattutto per mano di Ignazio La Russa, che è intervenuto durante il convegno organizzato in Sala Zuccari, a Palazzo Giustiniani, dalla cooperativa “La Valle di Ezechiele”, che dal 2019 si occupa di dare lavoro agli ex detenuti. Il presidente del Senato - nonché noto avvocato penalista - ha infatti annunciato che presto incontrerà Roberto Giachetti, deputato di Italia viva e membro del Partito Radicale transnazionale, per discutere la sua proposta di liberazione anticipata: “Farò moral suasion perché se ne discuta”.
di Chiara Squarcione* e Laura Di Napoli**
L’Unità, 24 maggio 2025 Dal 10 maggio abbiamo intrapreso uno sciopero della fame a oltranza per sostenere, rafforzare, dare corpo all’azione radicale nonviolenta di Rita Bernardini a favore della proposta di Nessuno tocchi Caino di un anno di riduzione di pena per tutti i detenuti. Rita ha sospeso il suo sciopero al 22° giorno in seguito all’apertura manifestata dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha riconosciuto il sovraffollamento carcerario come problema prioritario e ha indicato come possibile soluzione la proposta di legge di Nessuno tocchi Caino sulla liberazione anticipata presentata alla Camera da Roberto Giachetti di Italia Viva.
immediato.net, 24 maggio 2025 Il deputato chiede di rafforzare l’organico dei funzionari giuridico-pedagogici: “Un solo educatore ogni 65 detenuti, così la Costituzione resta inapplicata”. Rafforzare il ruolo della funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione, potenziando l’organico degli educatori penitenziari. È questo il contenuto dell’interrogazione a risposta scritta presentata dall’onorevole Giandiego Gatta (Forza Italia), che ha riportato l’attenzione sulla carente presenza dei funzionari giuridico-pedagogici (Fgp) all’interno delle carceri italiane.
GIUSTIZIA
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 24 maggio 2025 Il deputato azzurro presenta un’interpellanza parlamentare al ministro della Giustizia Carlo Nordio partendo dal caso di Garlasco: “Prevedere una sospensione cautelare del carcere quando, dopo una condanna definitiva, sorgono dei dubbi. A volte si cerca un colpevole, non il colpevole”. Quando un giudice decide di condannare lo fa, o dovrebbe, perché ritiene l’imputato colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Ci sono casi in cui, però, il dubbio sorge dopo la condanna definitiva. E non c’è modo di scarcerare il condannato. A meno che non si faccia la revisione del processo, che però è un percorso lungo e non sempre possibile. l caso di Garlasco è uno di questi.
di Alberto Liguori*
Il Dubbio, 24 maggio 2025 In linea con il 2024, il “bollettino di guerra” del primo trimestre 2025 sulla violenza contro le donne ha fatto registrare una vera e propria mattanza (17 donne uccise), assumendo dimensioni drammatiche ed emergenziali come ha avuto modo di affermare nel novembre dello scorso anno il ministro dell’Interno Piantedosi. Il Legislatore ha reagito rafforzando gli strumenti di contrasto alla violenza contro le donne con l’adozione di misure di tutela della vittima per sterilizzare al massimo le occasioni di contatto tra la vittima e l’indagato. La strategia ha un comune denominatore: la tempestività dell’intervento attraverso l’esame della vittima nei tre giorni successivi all’iscrizione della notizia di reato e con la successiva valutazione del quadro cautelare nei 30 giorni dalla medesima iscrizione con opzione, nei casi più gravi, di misure cautelari personali o coercitive sulla base delle informazioni richieste all’organo di polizia giudiziaria procedente.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 24 maggio 2025 La pena ancora da scontare non può però essere superiore a due anni e l’identità deve essere certa. Non ci può essere equiparazione con le misure alternative alla detenzione. Legittima l’espulsione dello straniero, privo di permesso di soggiorno, detenuto con meno di due anni di pena da scontare. Lo chiarisce la Corte costituzionale con la sentenza n. 73 depositata il 23 maggio 2025 e scritta da Giovanni Amoroso. Infondati quindi i dubbi di incostituzionalità sollevati dal tribunale di sorveglianza di Palermo.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 24 maggio 2025 La Cassazione con due pronunce affronta sia l’operatività del divieto in caso di sospensione condizionale sia le regole di presentazione dell’istanza e prestazione del consenso post regime transitorio della Riforma. La Cassazione ha chiarito con due sentenze coeve la legittimità dell’istanza di sostituzione della detenzione breve sotto il diverso profilo: dell’operatività o meno del divieto in caso di concessione della sospensione condizionale della pena per fatti ante Riforma e della tempestività della richiesta fatta per la prima volta in appello post regime transitorio della novella già modificata con il decreto correttivo Dlgs 164/2024.
vitatrentina.it, 24 maggio 2025 Nuovo incontro dei cappellani delle carceri del Triveneto che si sono ritrovati presso il Centro pastorale di Zelarino (Venezia) il 21 maggio scorso alla presenza dell’Arcivescovo di Gorizia mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, delegato dei Vescovi del Triveneto per tale settore. I cappellani si sono interrogati in particolare sulle accoglienze fuori dal carcere che le comunità parrocchiali, le Caritas o altre realtà ecclesiali sono in grado di mettere in atto per offrire - a chi può goderne, secondo la legge - la possibilità di concludere la pena in un contesto di reinserimento.
di Sara Calini
umbria24.it, 24 maggio 2025 “Così la proposta alimenterebbe aspettative nei detenuti con il rischio che la macchina burocratica che verrebbe attivata non riesce a gestirle perché già ingolfata”. La proposta alternativa dall’Umbria. Mentre a Roma si discute l’ipotesi di una nuova norma che premi la buona condotta per sfoltire le carceri, dall’Umbria c’è speranza, ma anche perplessità: “Una legge può dare speranza - avverte il garante dei detenuti Giuseppe Caforio - ma senza risorse e strutture adeguate, rischia solo di inceppare ulteriormente il sistema giudiziario umbro già al collasso”.
torinoggi.it, 24 maggio 2025 Bruno Mellano ospite al Podcast a Domicilio, format di DixTv: “Ogni anno il tasso di suicidi in carcere è molto più alto che fuori, non solo tra i detenuti ma anche tra il personale della polizia penitenziaria”. Non si parla mai abbastanza di carcere. E se lo si fa è per raccontare le numerose tragedie che si consumano all’interno. I casi di violenze, aggressioni, suicidi sono lo specchio delle condizioni odierne dei luoghi di detenzione, ormai al collasso. Qui vige ancora la logica della punizione, mentre la riabilitazione sociale del detenuto rimane complessa. A “Podcast Domicilio” è intervenuto Bruno Mellano, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Regione Piemonte, che ha sottolineato i problemi del sistema e i punti più critici da risolvere.
di Gaetano Mazzuca
Gazzetta del Sud, 24 maggio 2025 Il carcere in cui è detenuto dovrà garantire locali adeguati agli incontri intimi come stabilito dalla Corte costituzionale. Potrà avere incontri affettivi e intimi con la propria moglie l’ergastolano A. L.C., 56enne, di Catanzaro detenuto nel carcere di Oristano per omicidio nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano, nome in codice “Bagliore”. Lo ha deciso il magistrato di sorveglianza di Cagliari Paolo Cossu, che ha accolto il reclamo proposto dagli avvocati Susanna Deiana del foro di Cagliari e Vincenzo Cicino del foro di Catanzaro. Un caso tra i primi in Italia, in cui si è dato seguito a quanto previsto da una sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18 dell’ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede la possibilità per i detenuti e gli internati di coltivare la propria vita affettiva e relazionale anche attraverso incontri intimi in luoghi riservati negli Istituti penitenziari.
di Maresa Calzone
labtv.net, 24 maggio 2025 Sovraffollamento, carenze di personale, disagio psichico e strutture insufficienti: è questa la fotografia impietosa che emerge dalla Relazione annuale 2024 sull’area penitenziaria e penale esterna del distretto di Benevento. Nel carcere del capoluogo, la situazione è particolarmente critica: 392 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 259, tra cui 34 stranieri e 79 donne. I dati descrivono un contesto ad alta tensione: un suicidio, 21 tentativi, 15 aggressioni tra detenuti e 21 episodi di violenza contro il personale. Allarmante anche il numero di 43 scioperi della fame e della sete registrati nell’arco dell’anno.
vconews.it, 24 maggio 2025 L’incontro si è tenuto a Villadossola, alla presenza della direttrice della casa circondariale di Verbania. Si è tenuto ieri sera - giovedì 22 maggio - nella sala consiliare di Villadossola il primo di una serie di incontri nell’ambito del Giubileo promossi dalle parrocchie di Villadossola e della Valle Antrona. La serata, dal titolo “Liberate i prigionieri”, ha avuto come finalità quella di riflettere sul mondo carcerario e di presentare il progetto caritativo Spazi di Speranza promosso dalla diocesi di Novara e dalla Caritas a favore dei detenuti, delle carceri di Novara e di Verbania. Moderati dal parroco don Massimo Bottarel, sono interventi il direttore della Caritas diocesana don Giorgio Borroni e la direttrice del carcere di Verbania Claudia Piscione Kivel Mazuy. In sala era presente anche il sindaco di Villadossola Bruno Toscani.
molisenews24.it, 24 maggio 2025 Il volontariato, quello vero, che coinvolge tutti, anche chi ha compiuto nella propria vita passi sbagliati e che ora sta provando a redimersi, a ripartire, sarà al centro della conferenza stampa in programma lunedì 26 maggio nei locali dell’Emporio solidale di Isernia, corso Risorgimento n° 345, a partire dalle ore 10:30. Il volontariato è ciò a cui si sta dedicando una persona che finora ha profuso un significativo impegno in un mulino artigianale di Matrice, contribuendo a produrre ben due quintali di farina. Bene prezioso che verrà donato, nel corso dell’appuntamento di lunedì 26 maggio, alle due Caritas Diocesane di Isernia e Campobasso.
lavitacattolica.it, 24 maggio 2025 Un messaggio di speranza che attraversa le mura del carcere, un dialogo profondo sulle fragilità umane e sulla forza della fede: è questo il cuore del secondo incontro di catechesi che l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, ha voluto condividere con una ventina di detenuti della casa circondariale di Tolmezzo giovedì 15 maggio 2025. Accompagnato dal cappellano, padre Claudio Santangelo, e dai volontari Bruno Temil e Cornelio Bellina, l’arcivescovo ha riflettuto sul tema centrale del Giubileo, la speranza, calandolo nella realtà concreta di chi vive la privazione della libertà, spesso accompagnata da profonda sofferenza. Hanno partecipato all’incontro la responsabile dell’area educativa della casa circondariale, Domenica Baldassarre, insieme ad un’educatrice dell’istituto.
di Caterina Stamin
La Stampa, 24 maggio 2025 Il progetto rieducativo del carcere minorile di Torino: allenamenti settimanali con i rugbisti del Cus Torino. Il direttore Carro: “Trasformare il tempo della detenzione in un’opportunità di crescita personale”. Nel carcere minorile Ferrante Aporti il rugby è diventato strumento di riscatto e inclusione per giovani detenuti. Allenamenti con atleti del Cus Torino insegnano rispetto, collaborazione e speranza, offrendo nuove possibilità di reinserimento sociale.
bolognatoday.it, 24 maggio 2025 Padre Marcello Mattè racconta il pellegrinaggio con tre detenuti in semilibertà: “Si sono messi in gioco, hanno partecipato con entusiasmo e gratuità”. “Camminare insieme per ritrovare la speranza e la dignità.” Con queste parole padre Marcello Mattè, cappellano del carcere della Dozza, racconta l’esperienza vissuta sulla via Mater Dei, il sentiero dei santuari dell’Appennino bolognese, con tre detenuti in semilibertà. Quattro giorni di pellegrinaggio tra i colli bolognesi, da Pianoro a Bocca di Rio, in un clima di condivisione, ascolto e spiritualità. Un’esperienza nuova per i detenuti della Dozza, che ogni giorno tra le mura del carcere vivono un’esperienza difficile, fatta di sovraffollamento, disagi e sofferenze. Ma una rinascita, per padre Mattè, è possibile.
CULTURA
di Giuseppe Frangi
vita.it, 24 maggio 2025 Dall’iniziativa di chi è detenuto può scaturire un modello nuovo, “ibrido” di concepire l’istituzione penitenziaria. Tanti casi nel Sud del mondo lo dimostrano. Francesca Cerbini, antropologa, ne parla ai Dialoghi di Pistoia. “Pensare il carcere partendo dai soggetti che lo vivono e lo abitano, o meglio, a partire dalla loro “visione del mondo”, come direbbero antropologhe e antropologi”. Da anni Francesca Cerbini è al lavoro per documentare sulla carta e nei fatti che un altro carcere è possibile.
di Simona Rossitto
Il Sole 24 Ore, 24 maggio 2025 Musica rap e teatro sono strumenti per sviscerare le emozioni, esprimere il disagio, offrire una seconda chance ai ragazzi minorenni detenuti in carcere. È il filo rosso dell’evento di ieri intitolato “Portami là fuori. Rap e teatro negli istituti di pena per minori”. Sul palco si sono confrontati Francesco Carlo, in arte Kento, rapper e scrittore, Adriana Follieri, regista e pedagogista teatrale, e Totò, giovane artista che usa il rap per esprimere emozioni. Si è parlato di strumenti educativi per minori detenuti come il “Presidio culturale permanente”, progetto dell’associazione Crisi Come Opportunità, strutturato all’interno degli istituti penali e nato da un’idea del rapper Lucariello. Il progetto prevede la realizzazione di laboratori settimanali di scrittura rap, registrazione musicale, teatro.
di Bruna Alasia
pressenza.com, 24 maggio 2025 Acclamato da sette minuti di applausi a Cannes, al Grand Theatre Lumiere, “Fuori” è un’opera intensa, che racconta l’odissea di Goliarda Sapienza (Valeria Golino) una scrittrice non riconosciuta in vita, la cui esistenza, anche in senso simbolico, è trascorsa tra carcere e libertà. In galera ha trovato amore e amicizia; l’affiatamento con Roberta una giovane eroinomane, (Matilda De Angelis) collusa con la lotta armata, essere umano di grande importanza per la protagonista. Il rapporto che si sviluppa con Roberta diventa il perno della sua vita; il film mostra tra loro frequenza e ispirazione reciproca anche dopo la scarcerazione.
di Vincenzo Scalia
Il Manifesto, 24 maggio 2025 A proposito di “Police abolition. Corso di base sull’abolizione della Polizia”, per Momo edizioni. La recente pubblicazione Police Abolition. Corso di base sull’abolizione della polizia (Momo, pp. 96, euro 13), curata da Italo Di Sabato e Turi Palidda nella sua edizione italiana, con le illustrazioni di Noah Jodice, rappresenta uno strumento utile a riflettere sulla genealogia delle forze dell’ordine, fino a considerare la possibilità di abolirle. L’eterogenesi dei fini costituisce una caratteristica fondante delle interazioni sociali. I conflitti, le trasformazioni, le variabili impreviste, sortiscono a volte l’effetto di deviare verso esiti opposti specifici costrutti sociali, pensati per adempiere ad altre finalità.
AFFARI SOCIALI
di Gaetano Azzariti
Il Manifesto, 24 maggio 2025 Non rinunciare a decidere, aprire una breccia e interrompere il lungo regresso costituzionale. L’8 e il 9 giugno si gioca una partita su cittadinanza e lavoro, ma non solo. È importante andare a votare l’8 e il 9 giugno per i referendum almeno per tre ragioni. Anzitutto perché il voto è un diritto che appartiene a ciascuno di noi, ma è anche un dovere civico. Così dice espressamente la nostra Costituzione. La rinuncia a decidere sui problemi comuni rende possibile a una minoranza di governare senza controllo e responsabilità. In tal caso non avremmo più un governo legittimato dal popolo, ma un governo legittimato dal vuoto, dall’assenza della partecipazione sociale. Se in molti rinunceranno a recarsi ai seggi non onoreranno il loro dovere civico di votare, ben più che un referendum, sarà sconfitta una certa idea di democrazia. La democrazia come partecipazione.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 24 maggio 2025 Il modello repressivo, in Italia, non ha né fermato il consumo né ridotto l’offerta di sostanze. Al contrario, ha prodotto costi umani e sociali altissimi. Le carceri esplodono di detenuti arrestati per droga; le persone con dipendenze restano senza percorsi di cura; chi finisce nel circuito penale si porta addosso per tutta la vita il marchio di “spacciatore” o “tossicodipendente”; le grandi organizzazioni criminali continuano a prosperare su un mercato che la repressione non riesce a scalfire. E intanto lo Stato spende miliardi tra forze dell’ordine, magistratura e carceri, senza risultati concreti.
di Angela Nocioni
L’Unità, 24 maggio 2025 Il Tribunale di Locri assolve altri due migranti, due egiziani di 20 e 49 anni, dopo venti mesi di carcere. La pm aveva chiesto 4 anni e mezzo. Assolti dal Tribunale di Locri per non aver commesso il fatto. Dopo venti mesi di carcere. No, non erano scafisti. Gli inquirenti si erano sbagliati anche questa volta. L’accusa ex art 12 del testo unico sull’immigrazione, (favoreggiamento all’immigrazione clandestina) era infondata. la pm aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione. Aveva appena compiuto 18 anni Walid Mohasen El Sayed El Bagoury, egiziano, il 24 settembre del 2023 quando è sbarcato a Roccella Jonica insieme a un altro centinaio di migranti. Sbarcato e sbattuto in cella. È stato rinchiuso dallo Stato italiano 20 mesi ingiustamente nel carcere di Locri per una accusa campata in aria.
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 24 maggio 2025 Le proposte presentate dalla Commissione intervengono sulla nozione, già oggi scivolosa, di “paese terzo sicuro”, aprendo la strada a interpretazioni arbitrarie che sollevano l’Ue dai propri obblighi nei confronti di chi chiede protezione. Di fatto, un modo per sbarazzarsi del diritto di asilo. La Commissione Europea ha presentato una proposta (Bruxelles, 20.5.2025 COM (2025) 259) di modifica del Regolamento (UE) 2024 n. 1348 sulle procedure in materia di asilo (che troverà applicazione a giugno 2026) con l’obiettivo di intervenire sulla nozione di paese terzo sicuro. Anche coloro che non seguono da vicino il diritto d’asilo avevano iniziato a prendere confidenza con la controversa nozione di paese di origine sicuro, ma che cos’è la nozione di paese terzo sicuro?
di Chantal Meloni
Corriere della Sera, 24 maggio 2025 Le offensive di Israele: quante vite avrebbero potuto essere risparmiate in Cisgiordania e a Gaza se adeguati meccanismi giuridici fossero stati avviati per tempo? Da un paio di settimane, quasi all’unisono, autorevoli voci hanno iniziato a pronunciare parole finora proibite nel dibattito pubblico su Israele. A livello internazionale, sono comparsi editoriali - anche su media mainstream - e hanno trovato più spazio commenti che definiscono genocidio quello in corso a Gaza. Anche molti politici in diversi contesti si sono espressi utilizzando termini di una nettezza sinora inaudita. Lo stesso è avvenuto in Italia, sui giornali, nelle televisioni, alla radio, nelle aule della politica e in eventi culturali vari.
di Sergio D’Elia
L’Unità, 24 maggio 2025 Non si sono fatti paralizzare dalla ossessione del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Non si sono fatti ingannare dall’illusione autoritaria di uno stato di emergenza perenne. Non hanno agitato e propagandato la certezza e la deterrenza delle pene. Non sono neanche uno stato democratico, illuminato da un elevato stato di coscienza orientato al diritto e ai valori umani universali. Eppure, l’Iraq ha fatto l’amnistia.
di Sabrina Provenzani
Il Fatto Quotidiano, 24 maggio 2025 Il ministero della Giustizia prevede che i detenuti arriveranno a essere 89.100 entro settembre 2025 e il sistema rischia il collasso. Ma rendere obbligatorio un simile provvedimento ha riacceso il dibattito su etica, efficacia e sicurezza pubblica. Il governo britannico, guidato dalla ministra per la Giustizia Shabana Mahmood, ha annunciato una serie di interventi per risolvere la crisi di sovraffollamento nelle carceri di Inghilterra e Galles. Una revisione indipendente, condotta dall’ex Segretario David Gauke, punta a ridurre la popolazione carceraria di circa 9.800 unità entro il 2028. L’obiettivo è evitare il collasso del sistema giudiziario. Fra le proposte c’è l’espansione di un programma pilota di castrazione chimica per i trasgressori sessuali e una revisione delle pene detentive.
DOCUMENTI
Articolo. "Ritorno ai Lumi: una bussola per la giustizia penale in tempi bui", di Morena Gallo
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 26 maggio all'1 giugno 2025
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI