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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 22 maggio 2025

CARCERI

Una “norma di buona condotta” contro il sovraffollamento delle carceri

di Francesco Grignetti

La Stampa, 22 maggio 2025 È di questo che hanno discusso il presidente del Senato, Ignazio La Russa, Roberto Giachetti di Iv e Rita Bernardini di “Nessuno tocchi Caino”. Come previsto, abbiamo incontrato stamattina a mezzogiorno il Presidente del Senato Ignazio La Russa che ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità dimostrata riguardo la problematica delle carceri. Al centro del colloquio la necessità di affrontare il perdurante sovraffollamento delle carceri (16.000 detenuti in più rispetto ai posti disponibili) affinché la pena possa essere scontata secondo quanto previsto dalle leggi in vigore cioè - come ha ribadito il Presidente del Senato - nella maniera più civile possibile”. Così in una nota la Presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini e il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti.

 

La Russa sulle carceri: “I detenuti vivano in condizioni di civiltà”

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 22 maggio 2025 Prosegue senza sosta l’impegno di Nessuno Tocchi Caino per migliorare in qualche modo la situazione nelle nostre carceri, al collasso dal punto di vista del sovraffollamento e nelle quali i suicidi nel 2025 hanno già superato le tre decine. Ieri Rita Bernardini, assieme a Roberto Giachetti, ha incontrato a palazzo Madama il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Come previsto, abbiamo incontrato La Russa che ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità dimostrata riguardo la problematica delle carceri - hanno scritto Bernardini e Giachetti dopo l’incontro - Al centro del colloquio la necessità di affrontare il perdurante sovraffollamento delle carceri (16mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili) affinché la pena possa essere scontata secondo quanto previsto dalle leggi in vigore cioè - come ha ribadito il Presidente del Senato - “nella maniera più civile possibile”.

 

A Rita Bernardini il premio “In difesa della dignità e della speranza dei detenuti Riccardo Polidoro”

camerepenali.it, 22 maggio 2025 Il premio sarà consegnato venerdì 13 giugno 2025 a Rimini, in una sessione del IX Open Day dell’Unione Camere Penali Italiane. La Giuria del Premio In difesa della dignità e della speranza dei detenuti “Riccardo Polidoro” ha deciso, all’unanimità, di assegnare il premio della seconda edizione a Rita Bernardini. Militante di lungo corso dei Radicali, inizia e prosegue il suo percorso al fianco di Marco Pannella con un instancabile impegno totalizzante sul versante dei diritti civili e politici in anni di grande fermento del nostro Paese, caratterizzati da battaglie civili per l’ottenimento di diritti di libertà che oggi sembrano scontati ma che all’epoca sembravano irrealizzabili.

 

Il magistrato civile Stefano Carmine De Michele sarà il nuovo capo del Dap

Il Manifesto, 22 maggio 2025 Il magistrato civile Stefano Carmine De Michele sarà il nuovo capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ruolo attualmente ricoperto come facente funzione dalla vice capo, Lina Di Domenico. Ieri infatti il plenum del Csm ha dato il via libera, con due astensioni, alla delibera riguardante De Michele, già collocato fuori ruolo presso il ministero della Giustizia per la funzione fin qui ricoperta di Direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria (Dog). Lina Di Domenico, particolarmente vicina al sottosegretario Delmastro e che era stata designata dal governo capo Dap dopo le dimissioni di Giovanni Russo senza attendere il parere del presidente Mattarella e del Csm, assumerà l’incarico di capo del Dog.

 

GIUSTIZIA

Il (facile) ricorso al diritto penale, tra populismo legislativo e populismo giudiziario

di Bartolomeo Romano*

Il Foglio, 22 maggio 2025 Come il mantra del “fare giustizia” ha finito per alimentare l’inflazione penalistica. La perversa sottomissione della politica all’opinione pubblica. Ogni volta che si presenta un’emergenza criminale, vera o ritenuta tale, l’opinione pubblica, cui fa spesso eco il politico più rapido a coglierne gli umori, richiede a gran voce l’introduzione di nuovi reati o, almeno, l’inasprimento delle pene per quelli già esistenti. Ciò avviene perché spesso si ritiene, o si viene indotti a pensare, che determinate forme di criminalità vivano e si rafforzino nell’assoluto deserto normativo o, comunque, in presenza di “risposte” penali troppo timide e blande.

 

Giustizia, arriva il “canguro” per far correre la riforma Nordio

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 22 maggio 2025 Bagarre sul taglio degli emendamenti, le opposizioni insorgono. Deciderà la giunta. L’obiettivo della maggioranza è approvare tutto entro dicembre. Poi il referendum. A tappe forzate: l’11 giugno in aula al Senato deve arrivare la riforma delle carriere, costi quel che costi. Già la settimana scorsa la maggioranza aveva deciso che il testo arriverà in ogni caso per quella data, anche senza la fine della discussione in commissione e senza un relatore. Ieri è arrivato l’ennesima bastonata: Alberto Balboni (FdI) propone di usare “il canguro”, l’arma da fine del mondo degli incastri parlamentari, il meccanismo per cui gli emendamenti simili si possono accorpare ed eliminare con un solo colpo di spugna.

 

Dieci anni della legge sugli eco-reati, ma oggi la politica preferisce punire gli ambientalisti

di Ferdinando Cotugno

Il Domani, 22 maggio 2025 Fu il primo mattone di quella che sarebbe stata un’altra svolta della storia repubblicana, l’inserimento nel 2022 della tutela dell’ambiente nella Costituzione. Oggi sarebbe impensabile approvarla. L’ambiente non è più visto come bene comune da difendere, ma come qualcosa da cui difendersi. Prima del 2015, e per quasi settanta anni di storia repubblicana, nel codice penale italiano non c’è stato un reato di inquinamento ambientale né uno di disastro ambientale. Forse è qualcosa che dovremmo ricordarci, quando parliamo di progresso o assenza di progresso, di cose che non cambiano mai. Ci sono state volte in cui, con tutti i suoi enormi limiti, la politica è stata in grado di svolgere un lavoro di cura. L’approvazione della legge sugli eco-reati del 2015 fu un raro caso di allineamento di forze e intenzioni.

 

Non solo Garlasco. “Indagini fatte male, oggi manca l’attività sul campo”

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 22 maggio 2025 Parla Riccardo Ravera, il carabiniere che arrestò Riina: “Le indagini non si fanno con le intercettazioni, ma con l’attività sul territorio”. “Gli errori giudiziari stanno aumentando perché gli inquirenti partono da tesi precostituite, si innamorano delle proprie idee anziché vagliare tutte le ipotesi. Non solo, gli investigatori ormai si affidano soltanto alle tecnologie, tralasciando le indagini tradizionali. Possiamo parlare ormai di indagini fatte a tavolino e sempre meno sul campo”. Lo dice al Foglio Riccardo Ravera, maresciallo dei Carabinieri in congedo che, con il nome in codice Arciere, fece parte della squadra che catturò Totò Riina.

 

Caso Cospito: “Delmastro ha divulgato segreti creando un concreto rischio per la sicurezza”

di Irene Famà

La Stampa, 22 maggio 2025 Secondo i giudici è impossibile credere che il sottosegretario alla Giustizia abbia agito per “leggerezza, superficialità” o, peggio, per ignoranza vista la sua formazione. Sul caso dell’anarchico Alfredo Cospito, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha divulgato informazioni “segrete” creando un “concreto pericolo per la tutela e l’efficacia della prevenzione e repressione della criminalità”. Impossibile credere che abbia agito per “leggerezza, superficialità” o, peggio, per ignoranza. Il suo profilo personale parla da sé: “Laureato in legge, avvocato penalista, sottosegretario con delega agli istituti di pena (quindi proprio il settore che attua il regime di carcere duro), parlamentare di lungo corso, attento e sensibile ai profili della sicurezza”.

 

TERRITORIO

Oristano. Il carcere di Massama? “Una specie di Alcatraz italiano”

di Francesco Grignetti

La Stampa, 22 maggio 2025 L’avvocato Giuseppe De Lucia presenta un esposto alla Corte di appello di Cagliari e per conoscenza al procuratore generale e al magistrato di sorveglianza. “Io chiuso a chiave in una cella insieme con il detenuto”. In Sardegna c’è un carcere che sembra in tutto e per tutto una Alcatraz italiana. Si trova ad Oristano, in località Massama. È stato costruito di recente, inaugurato nel 2012, e classificato come istituto per l’Alta sicurezza. Un gradino sotto la Massima sicurezza. Ci sono quasi solo condannati per reati di criminalità organizzata: mafiosi siciliani, camorristi campani, ‘ndranghetisti calabresi, qualche pugliese. Già di per sé è un’anomalia, questo penitenziario così lontano per le famiglie dei detenuti. Ma poi giungono notizie inquietanti sul clima che vi si respira.

Torino. Oggi l’autopsia sul detenuto suicida. Don Ciotti: “La sua morte sconfitta di tutti”

di Elisa Sola

La Stampa, 22 maggio 2025 Il quarantenne si è impiccato in carcere prima dell’udienza di convalida dell’arresto. Aperta un’inchiesta per istigazione. C’è il video dell’arresto. “Perdonaci Hamid. Perché, nonostante tutto, non siamo riusciti a tenerti qui con noi. La tua morte ce la sentiamo addosso. È una sconfitta per tutta la società”. Non solo la sorella Zahira, i familiari che lo aspettavano in Marocco, i suoi amici e i compagni di strada di Barriera di Milano. Anche don Luigi Ciotti del Gruppo Abele piange la morte di Hamid Badoui, l’uomo di 40 anni emigrato a Torino 15 anni fa, che si è tolto la vita lunedì mattina nel carcere Lorusso e Cutugno.

 

Avellino. Aggredito in carcere, ora rifiutato dagli ospedali: la lunga agonia di Paolo Piccolo

di Vinicio Marchetti

avellinotoday.it, 22 maggio 2025 Non è più detenuto. È un paziente in stato grave che nessuna struttura vuole accogliere. La famiglia lancia un appello. La sanità risponde con il silenzio. Un ragazzo giace immobile in un letto dell’Ospedale Moscati, né vivo né morto, ma sospeso in quel territorio incerto che i medici definiscono “stato quasi vegetativo” e che i familiari, più brutalmente, chiamano “agonia”. Si chiama Paolo Piccolo, ha ventisei anni, ed è stato ridotto in questo stato da dieci detenuti che, il 24 ottobre scorso, decisero di farsi giustizia - o forse solo esercizio di violenza - nel carcere di Bellizzi.

 

Foggia. Detenuto disabile cade in cella ed entra in coma: esposto dei legali

di Massimiliano Nardella

foggiatoday.it, 22 maggio 2025 Avevano chiesto una misura alternativa al carcere. La vicenda risale al 26 novembre 2024 in una cella del carcere di Foggia. Il 51enne barese è stato operato alla testa e dopo un mese trascorso in Neurochirurgia e due in una struttura riabilitativa, è tornato a casa. Entrato in carcere a Bari nell’estate 2024 per una condanna a quattro anni e otto mesi, un 51enne barese affetto da tetraparesi spastica, nel novembre scorso è caduto ferendosi gravemente nel carcere di via delle Casermette a Foggia, dov’era stato trasferito e dove nonostante la sua disabilità - limitazioni delle capacità motorie e cognitive - era stato ristretto in una cella insieme ad altri sette detenuti.

 

Catania. Ex detenuto risarcito con 11mila euro. “Celle troppo piccole e insalubri”

di Giuseppe Bonaccorsi

Il Dubbio, 22 maggio 2025 Undicimila euro a titolo di risarcimento a un ex detenuto catanese che ha scontato la pena nella casa circondariale di Augusta, in provincia di Siracusa. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Catania, (presidente Carlo Cannella, Alessandro Dagnino, Valentina Monaco Crea, Salvatore Capizzi), nei confronti di un uomo di 57 anni che è stato recluso dal 13 febbraio del 2019 al 23 novembre del 2023. L’ex carcerato, (come scrive il sito catanese Iene Sicule) durante la sua detenzione aveva chiesto, attraverso il suo legale, l’avv. Alfio Grasso del Foro di Catania, la riduzione della pena, avanzata in considerazione delle condizioni di sovraffollamento, dell’insalubrità delle celle e dei bagni e della mancanza di riscaldamento e di acqua calda, richiedendo la riduzione della pena che era stata, però, rigettata.

 

Reggio Emilia. Botte in carcere: si va in Appello. Ricorso di pm, parte civile e difese

di Alessandra Codeluppi

Il Resto del Carlino, 22 maggio 2025 Sarà celebrato un processo in Appello sul caso di presunta tortura da parte di agenti della polizia penitenziaria su un 44enne tunisino. Sarà celebrato un processo in Appello sul caso di presunta tortura da parte di agenti della polizia penitenziaria su un 44enne tunisino, in passato detenuto nel carcere di Reggio. La sentenza di primo grado (17 febbraio), è al centro di opposte impugnazioni: sia da parte della Procura e dell’avvocato Luca Sebastiani, che tutela il 44enne costituito parte civile, sia dalle difese. Il pm Maria Rita Pantani aveva formulato per i dieci poliziotti imputati le accuse a vario titolo di tortura aggravata, lesioni e falso nelle relazioni stese sull’episodio, datato 3 aprile 2023. Nel processo con rito abbreviato, il pm Pantani aveva chiesto condanne sino a 5 anni e 8 mesi.

 

Bologna. “La situazione all’Ipm Pratello è grave”, il sindaco Lepore chiede risposte dal Governo

bolognatoday.it, 22 maggio 2025 All’indomani del rapporto di Antigone sulla situazione all’istituto bolognese, il sindaco ha chiesto un intervento da parte del governo. “Muri sporchi di cibo o di chissà cos’altro, colate di liquidi ripugnanti, bucce di banana, di mandarino, fili elettrici a vista strappati dal muro, involucri di ogni tipo che nessuno raccoglie, cicche di sigaretta, uno strato di nera polvere ovunque”. È così che Susanna Marietti, coordinatrice di Antigone, descrive sulla sezione blog de ilfattoquotidiano.it la situazione al carcere minorile di via del Pratello, a Bologna.

 

Bologna. Pratello, dopo la visita-choc arriva una ditta per ripulire il carcere minorile

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 22 maggio 2025 “Al carcere minorile del Pratello la situazione è grave e va affrontata dal Governo in maniera seria. Noi ogni mese visitiamo, con assessori, parlamentari, sia il Pratello sia il carcere della Dozza. C’è davvero bisogno di risposte concrete. Noi abbiamo dato disponibilità a chi ci ha chiesto come città di affrontare un progetto condiviso, ma adesso le chiacchiere stanno a zero e la condizione di chi vive in ambito carcerario deve migliorare”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, durante la conferenza stampa al padiglione Filla della Montagnola. L’occasione per tornare a parlare dell’istituto di pena minorile è stata la denuncia, l’altro giorno, dell’associazione Antigone che dopo avere visitato gli spazi del Pratello ha restituito una situazione drammatica, tra sporcizia, incuria, ragazzi abbandonati a se stessi nelle celle.

 

Vigevano (Pv). Una speranza di nome lavoro per il reinserimento sociale dei detenuti

viveremilano.org, 22 maggio 2025 Prima l’aver commesso qualche grave pecca di troppo. Poi, il rinvio a giudizio e seguente condanna al carcere. E dopo le sbarre? La possibilità di un lavoro per il reinserimento sociale. A Palazzo Pirelli un convegno sul “modello” della Casa di Reclusione di Vigevano (Pv) promosso dalla Presidente della Commissione Carceri Alessia Villa. Il lavoro come strumento di reinserimento sociale per i detenuti: è il tema al centro del convegno, “In carcere non si finisce…si ricomincia”, promosso dalla Presidente della Commissione Carceri, Alessia Villa, (Fratelli d’Italia) e che si è svolto lunedì mattina, 19 maggio, a Milano e dentro Palazzo Pirelli. Mattinata che ha visto, anche, la presenza del Vice Presidente della Commissione Carceri Luca Paladini (Patto Civico).

 

Napoli. Nel carcere minorile di Nisida sta sorgendo la “Cappella Sistina dei giovani”

di Giorgio Paolucci

Avvenire, 22 maggio 2025 Per i giovani detenuti il progetto con la Fondazione Scholas Occurrentes. Si rilancia così l’invito di papa Francesco alla Gmg 2023: trasformare il caos in cosmo. A partire dalla nostra vita. Uno spazio dove poter esprimere in maniera creativa le domande e i desideri dei giovani, attraverso un murale realizzato in un luogo che è insieme di sofferenza e di speranza. Ha preso vita nelle scorse settimane a Nisida, l’isola che si affaccia sull’incantevole scenario del Golfo di Napoli e che ospita il carcere minorile. Un progetto gestito in collaborazione tra la direzione del carcere e la Fondazione Scholas Occurrentes, nata in Argentina sotto gli auspici dell’allora cardinale Bergoglio per promuovere l’educazione dei giovani e da anni presente anche in Italia.

 

Terracina (Lt). Arriva “noi fuori”: le voci dei detenuti e l’emergenza carceraria

latinatu.it, 22 maggio 2025 Voci dei detenuti da Rebibbia e confronti sui temi che attanagliano le carceri. Interviene Salvatore La Penna, Consigliere regionale del Lazio gruppo Pd. Modera Rosalba Grassi. Ai piedi del Tempio di Giove Anxur giunge la quarta tappa del Book Tour di ‘Noi fuori’, il libro a cura di Emma Zordan, la suora che va incontro al pubblico. Sabato 24 maggio alle 17 si terrà a Terracina, presso la Parrocchia San Domenico Savio in via delle Arene, la presentazione del libro, una raccolta di testimonianze dei detenuti del carcere romano di Rebibbia, realizzato in seguito a laboratori di scrittura creativa.

Taranto. Gruppi di lettura in carcere: storie di crescita e riscoperta

di Gabriella Esposito

buonasera24.it, 22 maggio 2025 Voce ai protagonisti del progetto che ha trasformato la lettura collettiva in un potente strumento di arricchimento personale. Storie di rinascita e riscatto tra le pagine: la Casa Circondariale di Taranto ospiterà la giornata conclusiva dei Gruppi di lettura in carcere, un’iniziativa che ha trasformato la lettura collettiva in un potente strumento di crescita personale e riflessione per detenute e detenuti. L’iniziativa, in programma venerdì 30 maggio a partire dalle ore 10,30, vedrà i partecipanti condividere le proprie toccanti testimonianze, mettendo in luce il valore di un percorso che va oltre le sbarre.

 

Roma. “I giochi della speranza”: la piccola olimpiade all’interno del carcere di Rebibbia

Il Messaggero, 22 maggio 2025 Venerdì 13 giugno, all’interno del carcere di Rebibbia si disputerà la prima edizione de “I giochi della speranza”, in occasione del Giubileo degli sportivi. L’iniziativa promossa dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, dal Dap - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dalla rete di magistrati “Sport e Legalità”, è stata presentata nel corso del convegno “Lo Sport Dentro” - Il ruolo della pratica sportiva nelle carceri per promuovere educazione e qualità della vita, un’importante occasione di riflessione e confronto sul valore educativo e rieducativo dello sport in ambito penitenziario.

 

Torino. Al Salone del Libro premiati gli autori sul carcere

di Marina Lomunno

vocetempo.it, 22 maggio 2025 Grande folla al Salone del Libro per l’assegnazione del Premio letterario “Meco” sui temi del carcere. Oltre 800 gli elaborati giunti alla giuria del concorso promosso dal Forum Terzo Settore e dai Salesiani, in collaborazione con “La Voce e il Tempo”. Decine di persone sono rimaste in piedi al Salone del Libro, venerdì scorso presso lo stand del Comune di Torino, dove si è tenuta la premiazione della 1ª edizione del Premio letterario “Meco”, dedicato alla memoria di Domenico Ricca, salesiano, per 40 anni cappellano all’Istituto penale minorile torinese “Ferrante Aporti, scomparso lo scorso anno. Un pubblico inatteso come la partecipazione al concorso di cui il nostro giornale era media partner: nel giro di due mesi sono pervenuti alla giuria da tutt’Italia 850 contributi di autori nati dal 2007 al 1947.

 

CULTURA

Quella luce nel buio del carcere

di Claudio Bottan*

L’Osservatore Romano, 22 maggio 2025 C’ero anch’io accanto a Papa Francesco il 6 novembre 2016, Anno Santo della Misericordia, e non potrò mai dimenticarlo. Don Silvano, il cappellano del carcere di Busto Arsizio a cui mi legava ormai un rapporto fraterno di amicizia, ci aveva preannunciato che alcuni di noi sarebbero stati scortati a Roma per assistere alla celebrazione del Giubileo dei carcerati. Avremmo potuto farlo da una posizione molto vicina al Pontefice, ci aveva promesso “il don”. Nessuno tra gli undici “prescelti”, tuttavia, si sarebbe mai aspettato di trovarsi faccia a faccia con Francesco e, men che meno, accanto a lui come chierichetto. Abbiamo assistito il Pontefice nella fase di vestizione poi siamo entrati in processione e abbiamo preso posto ai piedi dell’altare cercando di reggere all’emozione.

 

Teatro. Il carcere “Senza parole” premiato al teatro Parioli Costanzo

di Viola Mancuso

gnewsonline.it, 22 maggio 2025 Ieri sera lo storico palcoscenico del Maurizio Costanzo Show ha ospitato un evento straordinario: il premio dedicato al grande giornalista e autore, una iniziativa che mira a valorizzare i progetti teatrali realizzati all’interno degli istituti penitenziari e a promuovere il teatro come strumento di riscatto e integrazione. Tra le 26 opere inviate dalle compagnie teatrali, la giuria composta dal conduttore Pino Strabioli, dall’attore Valerio Mastandrea, dal giornalista Paolo Conti e dalla presidente dell’associazione “Voglia di Teatro”, Brunilde Di Giovanni, ha selezionato la sceneggiatura scritta dai detenuti della casa circondariale Sanquirico di Monza, con il supporto della Compagnia teatrale dei “Geniattori”.

 

Teatro. “Mostra che sai cambiare!”

di Paola Gabrielli

Corriere di Bologna, 22 maggio 2025 Scutellà mette in scena “Antigone” con i giovani detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano. I più giovani hanno appena 14 anni. Gli anziani, per così dire, non arrivano ai 25. Questa sera al Teatro del DAMSLab il Dipartimento delle Arti insieme al Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica presentano Antigone, spettacolo di teatro-carcere della compagnia Puntozero Teatro con gli attori-detenuti dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano. Diretto da Giuseppe Scutellà, è un progetto composito. Nei giorni scorsi è stato svolto anche un laboratorio per gli studenti del nostro ateneo condotto dallo stesso Scutellà che partecipano alla messa inscena con un introduttivo, energic oK horos. Conclude il progetto “Rinuncia alla tua rabbia, mostra che sai cambiare” ...

 

Libri. “La speranza siamo noi, nessuno si senta escluso”. Viaggio nei luoghi di Resistenza d’Italia

di Marianna Aprile

La Stampa, 22 maggio 2025 Il saggio di Marianna Aprile con Luca Telese racconta le comunità che ci provano ancora: “Bisogna essere refrattari alla resilienza, il più riuscito anestetico dei nostri tempi”. La relativizzazione dei diritti non l’abbiamo vista arrivare. Ma anche ora che ce l’abbiamo sotto gli occhi fatichiamo a riconoscerla davvero, quindi ad arginarla. Ma sta (anche) a noi farci domande, e farne, non tanto per leggere quel che fin qui è stato, quanto per provare a interpretare quel che è e quel che potrebbe essere.

 

AFFARI SOCIALI

Fine vita, la partita è ancora aperta: ma il centrodestra è diviso sul testo

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 22 maggio 2025 Nel piccolo giallo sul fine vita il finale non è ancora scritto. Un “testo condiviso” dalla maggioranza è ancora possibile, anche se il quadro è complicatissimo e la partita si gioca a carte coperte. Qualcuno tira un sospiro di sollievo: meglio nessuna legge che una cattiva legge, si sussurra fuori dal Palazzo. Dentro, invece, sono tutti a volerla. Almeno a parole. Perché a destra c’è anche chi farebbe volentieri a meno di una norma, nella speranza che un nuovo orientamento della Consulta tolga dall’imbarazzo il Parlamento.

 

Stato e libertà individuale: il paradosso delle destre sulle norme sul fine vita

di Piero Ignazi*

Il Domani, 22 maggio 2025 Sul tema la società civile italiana, come ai tempi del divorzio e dell’aborto, è molto più avanti rispetto ai governanti. La stessa Corte costituzionale è intervenuta ben quattro volte per dirimere tutte le questioni sorte in merito a una legislazione carente. Ma la maggioranza fa ostruzione, anche per le sue divisioni interne. Di chi è la mia vita? Questo è l’interrogativo essenziale di cui scriveva anni fa Roberto Escobar a proposito del caso di Eluana Englaro. Un caso che sollevò tanta passione emotiva e politica per la ferocia, questa sì mortifera, con cui la destra voleva impedire una fine degna a una vita già spenta da decenni. Ora siamo tornati a quel punto, perché in Italia raramente si fanno passi in avanti: si è condannati a eterni ritorni.

 

Parla Noury: “Un sì ai referendum sulla cittadinanza per abbattere le discriminazioni”

di Umberto De Giovannangeli

L’Unità, 22 maggio 2025 “Il quesito vuol rendere il sistema più equo e realistico senza stravolgere i criteri già previsti. Non si chiede la luna. L’appello all’astensione di La Russa? Siamo al menefreghismo istituzionale. Amnesty International invita a recarsi ai seggi e ad esprimersi su tutti e cinque i referendum”.

Migranti. Soccorso in mare, il decreto anti-ong alla Consulta

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 22 maggio 2025 Ieri l’udienza sui dubbi di incostituzionalità. Attesa per il responso. Tra le questioni finite ieri davanti alla Corte costituzionale c’è anche quella se la zona di ricerca e soccorso libica violi gli obblighi internazionali a cui l’Italia è vincolata. Nella sala Gialla del palazzo della Consulta è approdato il decreto Piantedosi, con cui a gennaio 2023 il governo ha creato nuovi ostacoli al soccorso in mare delle navi ong. I quindici giudici delle leggi dovranno esaminarlo alla luce del rinvio avanzato dal tribunale di Brindisi in un procedimento che riguarda la nave Ocean Viking, dell’ong Sos Mediterranée.

 

ESTERI

Se la democrazia è meno luminosa

di Danilo Taino

Corriere della Sera, 22 maggio 2025 Nel 1990, ha scritto l’Economist, l’80% dei tedeschi diceva di sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni, ora la percentuale si è più che dimezzata. In Francia, un pensionato che aveva esposto uno striscione nel quale invitava il presidente Macron ad “andare fuori dalle palle” ha dovuto frequentare un corso di rieducazione civica per evitare di essere incriminato. In Spagna ci sono reati contro l’offesa al re. Sembra che sull’Atlantico il faro della democrazia faccia meno luce di un tempo. Dell’America si sa, se ne parla molto: l’Amministrazione Trump ha messo sotto pressione i media considerati nemici, le università politicamente troppo corrette, alcuni giudici e grandi studi legali non graditi. Delle evoluzioni della democrazia europea, però, non si parla quasi mai.

 

Com’è fatta la “Guantánamo francese” che vuole Darmanin

di Mauro Zanon

Il Foglio, 22 maggio 2025 Le carceri di Vendin-le-Veil e Condé-sur-Sarthe, nell’Orne, si preparano a ospitare nei prossimi mesi duecento tra i più pericolosi trafficanti di droga sul territorio francese. Il ministro della Giustizia di Macron ha già promesso entro il 2028 un nuovo istituto nel cuore della giungla amazzonica, nonostante le proteste della comunità della Guyana. Fin dal primo giorno in cui ha indossato gli abiti di ministro della Giustizia del governo francese, Gérald Darmanin, ex sarzkoysta di ferro convertito al macronismo, ha fatto della lotta al narcotraffico la sua priorità, annunciando misure drastiche per spezzare le reti criminali e riprendere il controllo dei cosiddetti “territori perduti della République”.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Le criticità delle R.E.M.S. nella relazione della Commissione mista presso il CSM: prove tecniche di Controriforma?", di Diritto penitenziario e Costituzione – European Penological Center

Articolo. "Riconoscere al Ministero della giustizia la gestione delle R.E.M.S.? Le discutibili proposte del Csm e il diritto alla salute dei detenuti e internati", di Francesco Schiaffo

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Magistrati di Sorveglianza & Carcere". Dialogo tra Fabio Fiorentin e Paola Cervo. "Proposta di legge Zuncheddu". L’adesione dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga)

 

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata Nazionale di Studi: "DISINNESCARE..." - programma definitivo (Casa di Reclusione di Padova, 23 maggio 2025)

Giornata conclusiva progetto "A scuola di libertà. Carcere e scuole: educazione alla legalità" (Online, 4 giugno 2025)

 

APPUNTAMENTI 

Incontro-dibattito: "Disumano e degradante. Il Decreto sicurezza e il carcere"" (Torino, 22 maggio 2025)

Conferenza Università Verona: "Percorso del detenuto e suo ingresso in istituto penitenziario" (Verona, 22 maggio 2025)

Presentazione libro: "Oltre la vendetta. La giustizia riparativa in Italia", di Marcello Bortolato e Edoardo Vigna (Venezia, 23 maggio 2025)

Seminario. "Parole dietro le sbarre. Le comunicazioni dei detenuti: valenza trattamentale ed esperienze concrete" (Urbino, 23 maggio 2025)

Inaugurazione "Ostello delle idee. Spazio comune per una Padova inclusiva" (Padova, 24 maggio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 25 maggio 2025

Convegno. "Focus sulla giustizia riparativa in Italia, dagli esordi alle prospettive di futuro" (Bologna, 28 maggio 2025)

"Sulla scena del crimine". Ciclo di incontri che pongono al centro le persone detenute e i loro diritti (Pescara, fino al 29 maggio 2025)

Giornata conclusiva e cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio Nazionale "Maurizio Battistutta" (Udine, 31 maggio 2025)

XII Programma Nazionale di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere (Varie città, fino al 31 maggio 2025)

Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)

Convegno nazionale AIPDP "La rieducazione tra pena e riparazione (Pisa e Gorgona-LI, 6-7 giugno 2025)

Convegno. "50 anni dalla legge sull'ordinamento penitenziario: bilanci e prospettive" (Cagliari, 6 e 7 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

 

PODCAST

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

 

CORSI E MASTER

Incontri di Formazione: "Dialoghi riparativi sul modello della community group conferencing" (Padova, fino al 4 giugno 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premi "Cuochi Dentro" (Scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)