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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 20 maggio 2025
di Sara Occhipinti
altalex.com, 20 maggio 2025 La proposta del Governo va in senso totalmente contrario alle intenzioni più volte ribadite. La proposta di istituire una task force di 500 giudici che operano da remoto, per accelerare il conseguimento degli obiettivi del Pnrr, va in senso totalmente contrario alle intenzioni più volte ribadite dal Governo di voler riportare la Giustizia vicino ai cittadini, combattendo i pericoli derivanti dall’introduzione di udienze da remoto, cartolarizzazione, allontanamento dei Tribunali dal territorio. Alla ricerca di soluzioni eccezionali per cercare di portare a termine la riduzione del 40% dell’arretrato delle cause civili previsto dal Pnrr, il Ministero di via Arenula lancia la proposta di una task force di 500 magistrati che opereranno da remoto, per un costo stanziato di 20 milioni di Euro.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 20 maggio 2025 Costa e Calderone puntavano a escludere che si potesse infliggere il carcere preventivo agli incensurati solo sulla base del rischio di fuga: “Ci riproviamo alla prima occasione”. Forza Italia non molla. Nonostante il governo abbia chiesto ai deputati Enrico Costa e Tommaso Calderone di ritirare, come al resto di tutta la maggioranza (Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati), i loro emendamenti alla legge di conversione del dl sicurezza i due annunciano che non metteranno le questioni nel cassetto. Le modifiche al decreto legge proposte dagli azzurri puntavano tutte a inserire elementi garantisti nei codici di rito.
di Conchita Sannino
La Repubblica, 20 maggio 2025 Scomparirà l’esercito di oltre 8.500 nuove figure introdotte dall’Ufficio per il processo (Upp) con le funzioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In Cassazione la battaglia della corrente progressista dei magistrati. Allo scadere delle misure previste dal Pnrr, scomparirà infatti l’esercito di oltre 8500 nuove figure, gli “assistenti” dei giudici introdotti dall’Ufficio per il processo (Upp), con le funzioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Così, denuncia il gruppo delle toghe di Area, si rischia il più drastico scivolamento all’indietro: “Assisteremo a una regressione in termini di quantità e qualità di risposte alle attese dei cittadini: bisogna invece prevedere il consolidamento e non lo sfaldamento dei risultati raggiunti”.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 20 maggio 2025 Fare i conti con un’innovazione che è già cronaca e investe in maniera dirompente il mondo delle libere professioni. Si è aperta ieri mattina, anche con l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio, la “Talk to the future week”, appuntamento ormai tradizionale dedicato dall’Ordine degli avvocati di Milano ai temi più caldi della modernizzazione della professione. Epicentro del confronto, che si articolerà per tutta la settimana, è stata l’Intelligenza artificiale e la sua applicazione alla giurisdizione in generale e all’avvocatura in particolare.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 20 maggio 2025 Scarpinato, Conte & Co. attaccano l’ex ufficiale del Ros e la Commissione Antimafia riproponendo il teorema della Trattativa, smentito dalla Cassazione. Un’ossessione dura a morire. Una Trattativa è per sempre, come un diamante, o in questo caso come un’ossessione. Il 27 aprile 2023 la Cassazione ha fatto piazza pulita del teorema sulla cosiddetta “trattativa stato-mafia”, alimentato per anni dalla procura di Palermo e dal sistema politico-mediatico al seguito, assolvendo definitivamente i tre alti ufficiali del Ros dei Carabinieri imputati (Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno) “perché il fatto non sussiste”. La sentenza, però, non è bastata a mettere fine al mito della Trattativa. Uno dei pm del processo palermitano, Nino Di Matteo, ha ripetutamente attaccato in pubblico la Cassazione, che avrebbe adottato “un colpo di spugna che cancella vicende troppo scabrose per il paese”, e che a suo dire sarebbe “entrata nella valutazione dei fatti”, quindi esondando dalle sue competenze.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 20 maggio 2025 Un ex dirigente pubblico siciliano non dovrà scontare l’interdizione dai pubblici uffici. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sesta sezione penale, presidente Pierluigi Di Stefano, relatore Fabrizio D’Arcangelo) che ha annullato senza rinvio la parte della sentenza emessa dal Tribunale di Messina il 21 novembre 2024 relativa all’applicazione della pena accessoria. L’interdizione quinquennale era stata disposta nonostante il patteggiamento, con cui l’imputato aveva concordato una pena di tre anni, sette mesi e dieci giorni di reclusione per i reati di corruzione e finanziamento illecito dei partiti. L’accordo processuale prevedeva esplicitamente l’esclusione di qualsiasi pena accessoria, come previsto dall’articolo 444, comma 3- bis, del codice di procedura penale.
TERRITORIO
di Andrea Bucci, Elisa Sola
La Stampa, 20 maggio 2025 La sorella di Hamid Badoui vuole giustizia: “Mio fratello voleva vivere”. Era tornato in città sabato, dopo poche ore l’arresto per resistenza a Barriera. Era libero da 48 ore. Dopo un mese e tre giorni di restrizione nel Cpr di Gijader, in Albania. È tornato sabato a Torino, la città in cui viveva da 15 anni. Nel pomeriggio è stato derubato di una scheda sim. Ha chiesto a un tabaccaio di chiamare la polizia. E quando è arrivata, ha tirato un calcio alla volante. Era fuori di sé perché gli agenti, non potendo fermare il presunto ladro, gli avevano detto di fare denuncia. Così è finito di nuovo in manette, mentre tutt’intorno c’era gente che protestava. E in carcere, dopo 24 ore, si è tolto la vita.
imgpress.it, 20 maggio 2025 La drammatica notizia del suicidio nel carcere di Torino di un uomo di 42 anni è tristemente emblematica del corto circuito della propaganda securitaria per “risolvere il problema delle periferie”. L’uomo, a quanto si legge, era stato arrestato ieri in Corso Giulio Cesare a Torino, in piena Barriera di Milano, per resistenza a pubblico ufficiale: davvero era necessario, per un reato del genere, l’arresto per direttissima e la detenzione cautelare in cella alle Vallette, in un carcere sovraffollato e notoriamente in sofferenza? La drammatica notizia ripropone un altro tema, troppo sottovalutato: e cioè la discriminazione nei confronti delle persone straniere, che hanno un tasso di misure cautelari ben più alto della media (43% rispetto al 31%, dati Cild).
di Giacomo Del Borrello
zonalocale.it, 20 maggio 2025 Un detenuto di 50 anni, il vastese Marco D’Ambrosio, è morto nel pomeriggio di lunedì 19 maggio nella Casa circondariale di Castrogno. In base alle prime indiscrezioni, la causa del decesso sarebbe da attribuirsi a un malore improvviso, ma sono in corso accertamenti da parte delle autorità competenti per chiarire con precisione le circostanze dell’accaduto. Si tratta del quarto decesso registrato nel penitenziario teramano dall’inizio del 2025. Nel mese di marzo, due detenuti hanno perso la vita a causa di malori improvvisi: Domenico Di Rocco, 46 anni, e Michele Venda, 42 anni.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 20 maggio 2025 Ma ci sono anche le eccellenze positive. Due terzi dei detenuti sono stranieri, di 35 Paesi. E il 45% dei reclusi ha diagnosi psichiatriche gravi. Ma anche la rete di volontari e le “cliniche legali” universitarie sono da record. Il sovraffollamento, per paradosso, quasi è il meno: perché il record del 200% di presenze a San Vittore contro il 130% nazionale - cioè il doppio di detenuti (1.054) nella capienza regolamentare (702) amputata però dal 30% di posti inagibili (219) a causa di due reparti chiusi e in attesa di ristrutturazione da 19 anni - è indice quantitativo surclassato dall’”eccezionalità” qualitativa di tre parametri di San Vittore: unicità fotografata dai dati aggiornatissimi (maggio 2025) illustrati lunedì dalle tutor Candida Mistrorigo e Cecilia Pasini dello “Sportello della Clinica legale” dell’Università degli Studi, animata da due anni dalla professoressa Angela Della Bella e dall’avvocato Paolo Oddi.
di Angela Baglioni
Il Messaggero, 20 maggio 2025 Il carcere di Pescara scoppia. A parlare sono i numeri del ministero della Giustizia, aggiornati al 30 aprile scorso, che evidenziano la presenza di 385 detenuti rispetto ai 276 posti regolamentari, con un tasso di affollamento che sfiora il 140%. Come dire che ogni branda ospita quasi un detenuto e mezzo. Una condizione che rende la struttura pescarese una delle più sovraccariche d’Abruzzo, seconda in percentuale solo a Lanciano e Teramo, e ben oltre la media nazionale, che si ferma intorno al 133,5%. Il sovraffollamento non è solo una questione di numeri, ma una condizione che si traduce ogni giorno in spazi insufficienti, tensioni crescenti e difficoltà evidenti nel garantire un percorso detentivo dignitoso e realmente rieducativo.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 20 maggio 2025 Muri sporchi di cibo o di chissà cos’altro, colate di liquidi ripugnanti, bucce di banana, di mandarino, fili elettrici a vista strappati dal muro, involucri di ogni tipo che nessuno raccoglie, cicche di sigaretta, uno strato di nera polvere ovunque. Ragazzini che vivono in mezzo alla spazzatura, quasi l’intera giornata chiusi in cella: questo accade nel carcere minorile di Bologna, che ho visitato nelle scorse ore insieme a Giulia Fabini, presidente di Antigone Emilia Romagna. E non è il solo in queste condizioni. Il sistema della giustizia minorile è allo sbando e la colpa è delle scelte politiche che lo hanno guidato negli ultimi tempi: gli arresti forsennati dovuti al Decreto Caivano del settembre 2023 e il sovraffollamento che ne è conseguito, la cancellazione di ogni progettualità educativa, gli adolescenti in gabbia privati di ogni sostegno e speranza. Il direttore dell’istituto bolognese fa il possibile e tampona le situazioni come può. Che non si cerchi il capro espiatorio in lui, in un educatore, in un qualsiasi operatore penitenziario: non è da loro che dipende questo sfacelo.
di Francesca Del Vecchio
La Stampa, 20 maggio 2025 Il ministro della Giustizia: “Fondamentali gli spazi, che nelle nostre carceri mancano”. Dopo Bari, Catania, Napoli e Palermo arriva il progetto “Play for the future”, grazie a Fondazione Milan e Cassa depositi e prestiti. È stato presentato a Milano, nel Teatro Puntozero dell’Ipm Beccaria, il progetto “Play for the Future”, promosso da Fondazione Milan in collaborazione con il Ministero della Giustizia e Fondazione CDP. Un’iniziativa già attiva a Bari, Catania, Napoli e Palermo con un progetto pilota del 2023/2024 e che ha come obiettivo il reinserimento sociale di giovani tra i 16 e i 24 anni coinvolti nei circuiti penali, attraverso percorsi di educazione sportiva e orientamento professionale.
Corriere di Verona, 20 maggio 2025 Un fondo per l’emergenza abitativa e un protocollo per l’inclusione delle persone sottoposte a provvedimenti giudiziari: sono queste le due proposte con cui la diocesi attraverso la Caritas e la cooperativa Il Samaritano, intende vivere concretamente lo spirito del Giubileo 2025. “Conosciamo - ha dichiarato don Matteo Malosto, direttore della Caritas - povertà nuove e domande nuove, come quella di chi pur avendo un’occupazione, non riesce ad accedere ad alcuna soluzione abitativa, o famiglie provenienti da altri Paesi che si scontrano con lo stigma dell’essere stranieri. A ciò si aggiungono la scarsa reperibilità di case in affitto e l’incremento dei costi”.
Corriere Fiorentino, 20 maggio 2025 Eletto alla seconda votazione coi voti della maggioranza. Dragi (FdI): rapporti con l’ex terrorista Segio. Ranghi compatti nella maggioranza di Palazzo Vecchio per sbloccare la nomina del nuovo garante dei detenuti di Firenze, un ruolo centrale date le criticità del carcere di Sollicciano. A undici anni di distanza il successore di Eros Cruccolini sarà Giancarlo Parissi, dell’associazione C.I.A.O. (Centro informazione ascolto orientamento) che si occupa dei detenuti. Una vittoria arrivata solo alla seconda votazione - per la prima volta è stata prevista l’elezione in Consiglio con voto segreto e non tramite nomina della Giunta - ma non esente da polemiche, con FdI a criticare Parissi per la vicinanza con l’ex terrorista rosso di Prima Linea, Sergio Segio.
di Emanuele Floris
L’Unione Sarda, 20 maggio 2025 Un percorso di formazione professionale nel mondo dello spettacolo che promuove il riscatto e nuovi posti di lavoro. Da detenuti a futuri professionisti dello spettacolo. È l’occasione offerta dal progetto “Il carcere a scuola”, presentato oggi a Sassari nella sede della Fondazione di Sardegna, promosso dalla associazione culturale San Domenico Caniga, con la collaborazione della Studios Academy di Roma, e finanziato dalla Fondazione. Con il corso offerto a coloro che, per vari motivi, si trovano in prigione, si vuole offrire la chance di una importante formazione professionale ma anche permettere il riscatto e il reinserimento nella società.
corrieredilamezia.it, 20 maggio 2025 La rieducazione dei detenuti e il loro reinserimento è un dovere costituzionale ma di complicata applicazione, difficoltà che aumentano in maniera esponenziale quando parliamo di minori detenuti. L’Istituto Penale per Minorenni di Catanzaro “Silvio Paternostro” è guidato da oltre 20 anni da Francesco Pellegrino, persona competente e sensibile che da sempre ha mostrato grandissima attenzione per il recupero di chi finisce in quelle mura. Il personale è costantemente impegnato nell’offrire, per quanto possibile, una seconda opportunità a quei giovani che per i motivi più diversi sono finiti in Istituto.
di Ilenia Pistolesi
La Nazione, 20 maggio 2025 Il Comune di Volterra ha avviato un nuovo progetto di inclusione sociale e valorizzazione del patrimonio culturale, che vede coinvolti alcuni detenuti del Maschio. Si tratta di un’iniziativa, già iniziata, che mira a offrire ai detenuti l’opportunità di partecipare a attività di manutenzione e cura delle aree archeologiche aperte al pubblico, contribuendo così alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico della città. Il progetto si inserisce in un quadro più ampio di collaborazione tra il Comune e l’istituto penitenziario, sancito da una convenzione che promuove azioni riparative e di riabilitazione attraverso il lavoro e l’impegno civico.
di Michele Scuto
La Nazione, 20 maggio 2025 Speciale incontro coi detenuti organizzato da Gaia con la Casa di reclusione e la Fondazione Telefono Azzurro. Si è tenuto, all’interno della Casa di reclusione di Massa, un incontro speciale dedicato ai detenuti, organizzato da Gaia insieme alla direzione e all’area educativa dell’istituto, con il coordinamento del gruppo di Massa Carrara di Fondazione Telefono Azzurro. All’incontro erano presenti Michela Consigli, vice presidente di Gaia, Francesco Mangiaracina, assessore alle politiche sociali del Comune di Massa, Mariagiovanna Guerra, referente di Telefono Azzurro Massa Carrara. All’interno del carcere, Gaia ha portato il proprio progetto educativo ‘Alla scoperta dell’acqua’, pensato per sensibilizzare sui temi della sostenibilità, del risparmio idrico e della riduzione della plastica monouso.
di Giorgio Borrini
Il Giornale, 20 maggio 2025 Nella San Pietro che ha vissuto gli ultimi sospiri di Francesco, circolava un libretto. Era il messaggio del Papa per la 58ª Giornata mondiale per la pace, che ha aperto l’anno giubilare. “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace” le parole scelte da Francesco per il suo ultimo messaggio al mondo. Un testamento, direbbero in molti. Morale. Politico. Intellettuale. Quel libretto è ancora lì, ristampato e sempre in cima agli scaffali della Libreria Editrice Vaticana, a pochi passi dal cupolone. Lo continuano a sfogliare cardinali, pellegrini e curiosi, anche dopo l’insediamento di Leone XIV. Dentro c’è l’eredità di un Papa. E tre proposte, rivolte ai potenti della Terra.
di Francesca Cerbini*
Il Manifesto, 20 maggio 2025 Un’anticipazione dai Dialoghi di Pistoia, al via il 23 maggio. L’intervento dell’antropologa autrice di “Prison Lives Matter”, per Elèuthera. Durante la pandemia da Covid-19, chi non è mai stato in carcere ha sperimentato la costrizione del confinamento. Per alcune e per alcuni, la casa si è improvvisamente rivelata nella sua forma più rassicurante: un luogo di protezione e di cura di sé e dei propri cari. Per altri invece si è trasformata in uno spazio di sofferenza, inospitale e talvolta minaccioso: una prigione. E di fatto, per la maggior parte delle persone detenute, la prigione, per quanto dimora abituale, è stata sempre ben lungi dal potersi considerare una casa.
di Luca Taddio
Il Riformista, 20 maggio 2025 Nel tempo in cui la giustizia si consuma sui social prima che nei tribunali, e in cui la legge si piega al ritmo del consenso mediatico, c’è qualcosa di sorprendentemente anacronistico e per questo prezioso in La giustizia raccontata. Il libro scritto a quattro mani da Luca Ponti e Luca De Pauli, avvocati di lungo corso, è un’opera che unisce la riflessione etico-professionale alla narrazione esperienziale, con lo stile leggero della conversazione e la gravitas di chi conosce a fondo le pieghe della vita giudiziaria. Che cosa vuol dire, oggi, essere avvocato? Non è solo una professione, ci ricordano gli autori, ma un esercizio di umanità in un mondo che tende a disumanizzare: l’avvocato è il soggetto che si incarica della difesa, della mediazione, dell’ascolto.
di Sergio Labate*
Il Domani, 20 maggio 2025 Nessuno sembra più scandalizzarsi se il presidente di un grande paese occidentale esibisce i suoi affari con alcuni dei paesi più ricchi e meno democratici del mondo. Eppure è proprio in questi suoi viaggi che egli svela l’essenza del suo programma politico: più soldi ci saranno per pochi, meno diritti ci saranno per tutti. Pecunia non olet. Nessuno sembra più scandalizzarsi se il presidente di un grande paese occidentale esibisce i suoi affari con alcuni dei paesi più ricchi e meno democratici del mondo. A maggior ragione se questo presidente risponde al nome di Donald Trump, la cui primitività della razionalità politica è cosa nota: tutto si riduce ad affari - che riguardino gli Stati Uniti o soltanto la sua ditta personale, come spiegava magistralmente Mario Del Pero su questo giornale qualche giorno fa. Ma questo apparente episodio senza troppa importanza ci permette di fare alcune considerazioni più ampie sullo stato di salute delle democrazie occidentali.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Seminario Università Federico II di Napoli: "La violenza del e nel carcere" (Napoli, 21 maggio 2025)
Inaugurazione "Ostello delle idee. Spazio comune per una Padova inclusiva" (Padova, 24 maggio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 25 maggio 2025
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI