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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 15 maggio 2025
CARCERI
di Gabriele Di Luca
Corriere della Sera, 15 maggio 2025 Di recente i media hanno riportato una lettera, scritta dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, in cui si parlava di carceri. Con evidente cognizione di causa, visto che sta scontando una pena detentiva di un anno e dieci mesi a Rebibbia, il noto politico ha parlato di “celle fatiscenti, ognuna con sei brande a castello, un cesso che sta nella stessa stanza dove si cucina e un lavandino senza acqua calda”. Sono cose note a chiunque si occupi della situazione inerente lo stato miserevole in cui versano tali strutture, e c’è da dire che la descrizione fornita di Alemanno è persino eufemistica. Avrebbe infatti potuto (e forse dovuto) dire che il carcere non è solo un luogo in cui si sta male, sommando alla restrizione della libertà inaccettabili condizioni vessatorie, ma che si tratta di un dispositivo istituzionale votato alla tortura e persino alla soppressione di chi vi è recluso.
di Michele Passione*
Il Dubbio, 15 maggio 2025 Sostiene Travaglio, e del resto non ci stupiamo, di “non essere mai riuscito a capire perché un condannato per gravi delitti a tot anni debba uscire con largo anticipo per questo o quel permesso; una grave lacuna”. La risposta è semplice; perché lo prevede la Costituzione (dice niente l’articolo 27/ 3?). Prima ancora, la legge ordinaria (ordinamento e regolamento penitenziario; del primo si “festeggiano” i cinquant’anni, ma il nostro eroe non l’ha mai letto, ha troppo da fare a guardarsi allo specchio). Per spiegare ai suoi lettori l’affaire De Maria (quello beneficiato da “certa magistratura buonista e di sinistra, troppo morbida nei confronti di alcuni carcerati che devono scontare le loro pene all’interno del carcere” - De Corato dixit), per il quale “quei magistrati hanno sbagliato e il loro errore va sanzionato (copyright Gasparri), herr direktor fornisce una speciale declinazione del concetto illuminista della certezza della pena, leggendo a modo suo Cesare Beccaria.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2025 Do una risposta basata sul diritto e l’esperienza. Quel che è accaduto a Milano è una tragedia immane. Il dolore per la vittima è immenso. Annichilente. Una vita spezzata, l’ennesima donna, con modalità così truci da lasciare senza fiato. La tentazione di gettare al vento tanti principi che hanno guidato la nostra convivenza pubblica può essere forte. Ma credo tuttavia che il nostro compito sia invece quello di mantenere sempre alta la barra di tali principi, anche nei momenti più difficili quali quello attuale. Di fronte al dramma appena vissuto, in molti si stanno chiedendo: ma perché quell’uomo usciva dal carcere? Ma perché lavorava all’esterno? Ma la certezza della pena non significa che si debba stare in carcere fino all’ultimo giorno indicato nella sentenza di condanna?
di Giacomo Spinelli
Il Manifesto, 15 maggio 2025 Emanuele De Maria era un amico, una persona complessa, indecifrabile, con un passato torbido ed un futuro ancora da scrivere. Amava la letteratura russa, più di tutti Dostoevskij di cui ammirava il modo in cui lo scrittore descriveva i caratteri psicologici dei suoi personaggi. Amava Delitto e Castigo più di ogni altro libro, poi Gogol, Turgenev e Tolstoj. In questa immensa tragedia c’è un particolare, un’immagine, che continua a tormentarmi: quando Emanuele si è lanciato nel vuoto dalle guglie del duomo le scarpe gli sono volate via. Lui, che era sempre così preciso e meticoloso, si era buttato con le scarpe slacciate.
casadellacarita.org, 15 maggio 2025 Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una persona detenuta, che è attualmente una volontaria della Casa della Carità in regime di Articolo 21 O.P., a proposito del dibattito nato sulle misure alternative e il lavoro fuori dal carcere, scaturito a seguito di un fatto di cronaca che ha coinvolto una persona che era detenuta nel carcere di Bollate.
di Valerio Salviani
leggo.it, 15 maggio 2025 L'intervista del deputato: “Se un camorrista viene reintegrato e gli si trova un lavoro, ci sono meno possibilità che una volta uscito di galera torni a fare il camorrista”. Le misure alternative al carcere “funzionano e non vanno cambiate”. E chiunque dice il contrario “non ha idea di cosa parla”. Lo dice Fabrizio Benzoni, deputato di Azione vicecapogruppo alla Camera dei Deputati. Il caso che ha aperto il dibattito è quello di Emanuele De Maria, il detenuto di Bollate che ha ucciso la collega barista e ferito gravemente un altro collega all'hotel Berna a Milano.
today.it, 15 maggio 2025 “Non vedo motivi per modificare l’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario sulla scorta di un’onda emozionale”, dice Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia al Senato. Ha suscitato polemiche la storia di Emanuele De Maria, il detenuto che ha accoltellato un collega nell'hotel in cui lavorava e ucciso Chamila Wijesuriyauna per poi lanciarsi dalle terrazze del duomo di Milano. Qualcuno si è domandato se il sistema delle misure alternative al carcere vada ripensato visto che il delitto è maturato mentre De Maria era fuori dal carcere per un permesso lavorativo. E il dibattito si è spostato anche nelle aule parlamentari.
di Anna Spena
vita.it, 15 maggio 2025 L'iniziativa ha sperimentato con successo un modello innovativo per il recupero di minori autori di reato in quattro regioni italiane. Attraverso percorsi individualizzati, coinvolgimento familiare e della comunità, mira a ridurre la recidiva e offrire nuove opportunità ai giovani. “Il decreto Caivano ha fallito”, dice Marco Gargiulo, presidente del Consorzio Idee in Rete, che ha sostenuto l'iniziativa. “I giovani hanno bisogno di approcci e attenzioni diverse”. Il 20 maggio a Savona la presentazione dei risultati e le proposte per il futuro, inclusa la creazione di “hub di legalità” permanenti sui territori.
sardiniapost.it, 15 maggio 2025 Un appello che arriva da chi ha vissuto l’ingiustizia sulla propria pelle. Beniamino Zuncheddu, recentemente riconosciuto innocente dopo aver scontato ingiustamente quasi 33 anni di carcere, si rivolge direttamente ai sindaci sardi per chiedere il loro sostegno nella raccolta delle 50mila firme necessarie a portare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare nota come “Zuncheddu e altri”. “Ringrazio i sindaci che si sono già attivati per la raccolta firme - afferma Zuncheddu in un messaggio pubblico - ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Chiedo a tutti i sindaci della Sardegna di consentire ai cittadini di poter firmare in ogni Comune dell’Isola”. L’obiettivo della proposta è chiaro: garantire un sostegno economico immediato a chi, come lui, è vittima di errori giudiziari, nell’attesa dell’esito del lungo processo di risarcimento.
di Liana Milella
Il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2025 Sulla custodia cautelare vince Nordio, l’emendamento Costa diventa odg. Tempi strettissimi alla Camera e poi al Senato perché il provvedimento scade l’11 giugno: sarà approvato anche qualora non sia stato chiuso in commissione e quindi senza il relatore. Vincono l’urgenza di convertire il decreto Sicurezza in versione super blindata e il Guardasigilli Nordio che vuole per se stesso “vanto e merito” di aver ristretto le regole della custodia cautelare. Così l’emendamento Costa al dl Sicurezza, che blocca l’arresto per il rischio che lo stesso reato venga ripetuto, viene sì riammesso, ma politicamente è già “morto”.
di Simona Musco
Il Dubbio, 15 maggio 2025 “L’ampia discrezionalità di cui gode il legislatore non equivale ad arbitrio” e il dl Sicurezza rischia di “incentivare”, anziché scongiurare, “il ricorso a forme di disobbedienza e contestazioni”. Ma non solo: il ricorso accentuato allo strumento penale, “declinato nelle due forme dell’inasprimento delle pene attualmente previste e dell’introduzione di nuove fattispecie di reato”, rischia di avere un impatto “sul carico di lavoro e sull’assetto organizzativo degli uffici” che “non è del tutto prevedibile” e il “sistema giudiziario non potrà non risentirne”, dal momento che solo la depenalizzazione può alleggerire il peso degli uffici. Il Csm ha approvato con 4 voti contrari (i laici di centrodestra, Eccher, Bertolini, Aimi e Bianchini) e un astenuto (l’altro laico Giuffrè) il parere della Sesta Commissione sul dl Sicurezza, anticipato ieri dal Dubbio.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 15 maggio 2025 Il plenum approva un parere critico, che però non è vincolante: “Nessuna invasione di campo”. E i laici di destra si spaccano. La riforma della giustizia arriverà in Senato l’11 giugno. Anche senza relatore. L’impatto che avrà il decreto sicurezza sui tribunali “non è prevedibile”, ma di sicuro ci saranno ripercussioni “sul carico di lavoro e sull’assetto organizzativo degli uffici”. Lo dice il Consiglio superiore della magistratura in un parere approvato ieri dal plenum. Al di là dei numeri con cui è passato il documento (19 favorevoli, 4 contrari e un astenuto) la discussione è stata di quelle pesanti.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 15 maggio 2025 Il 19 maggio il Consiglio superiore della magistratura e i procuratori di tutta Italia si incontreranno per fare il punto sui primi mesi di applicazione della nuova circolare sulle procure. Superate le tensioni dei giorni scorsi. L'intermediazione di Pinelli. Si svolgerà lunedì 19 maggio il vertice tra il Consiglio superiore della magistratura e i procuratori di tutta Italia, per fare il punto sui primi mesi di applicazione della nuova circolare sulle procure, adottata a luglio. Lo ha appreso il Foglio da fonti qualificate del Csm. La riunione, inizialmente fissata per martedì 13, era stata annullata dalla Settima commissione del Csm, competente sull’organizzazione delle procure, in seguito all’irritazione provocata da una missiva inviata proprio al Csm dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e dai procuratori distrettuali antimafia ...
di Antonio Esposito
Il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2025 La Camera ha approvato, in prima lettura, la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, che è stata demagogicamente blindata con una procedura che non ha precedenti: si decide di modificare la Carta costituzionale respingendo a priori qualsiasi emendamento, qualsiasi modifica, così dimostrando quale concezione della democrazia e dello Stato di diritto abbia l’attuale maggioranza parlamentare. I sostenitori della riforma - e in primis Carlo Nordio, il peggiore ministro di Giustizia dell’era repubblicana e che ritiene la separazione delle carriere la madre di tutte le riforme e, come tale, la panacea di tutti i mali della giustizia - pongono a base della riforma i seguenti argomenti: garantisce la “terzietà” del giudice e il “giusto processo” e renderà la giustizia più efficiente ...
di Antonio Polito
Corriere della Sera, 15 maggio 2025 La giustizia italiana è lenta ma inesorabile, oppure è solo inesorabilmente lenta? Quando 18 anni dopo un delitto, si comincia a cercare nei campi l'arma con cui è stato commesso e che non era mai stata trovata, la domanda è legittima. Stiamo parlando ovviamente del delitto di Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi per il quale, ricordiamolo, è già stato condannato in via definitiva dopo un lungo iter processuale, dunque oltre ogni ragionevole dubbio secondo quanto prescrive la legge, l'allora fidanzato di Chiara, della vittima, e cioè Alberto Stasi.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 15 maggio 2025 “Possiamo parlare di depistaggio istituzionale e si sta addirittura imboccando la strada verso una relazione finale focalizzata su un'unica pista che stravolge la verità dei fatti”, tuona Giuseppe Conte, capo del M5S, durante la conferenza stampa. L'accusa riguarda la scelta della presidente della commissione antimafia di approfondire sia la pista mafia- appalti come causa dell'accelerazione della strage di Via D'Amelio, che di come sia stato gestito quel procedimento. Quest'ultimo, dopo stralci e rinvii a giudizio di alcuni soggetti, fu archiviato nell'agosto del 1992. Si decise poi di riaprire ex novo un altro procedimento che però ha avuto un lungo travaglio: prima nel 1993 con un relativo processo attraversato da patteggiamenti e scarcerazioni, poi nel 1997 con un secondo processo, in cui vennero ripescati ...
TERRITORIO
di Barbara Morra
La Stampa, 15 maggio 2025 Tra le accuse anche lesioni, favoreggiamento e falso in relazione a diversi episodi. Il pubblico ministero di Cuneo Mario Pesucci ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 dei 35 agenti della polizia penitenziaria e operatori del carcere di Cuneo indagati a vario titolo per torture. Per 21 poliziotti, accertati meglio i fatti, la Procura ha chiesto l’archiviazione. L’indagine ha preso avvio nell’ottobre dello scorso anno a carico inizialmente di 23 agenti della Casa circondariale, indagati a vario titolo per torture (6 persone), lesioni, favoreggiamento e falso in relazione a diversi episodi.
di Carlo Venturini
La Nazione, 15 maggio 2025 Il 23 maggio alla parrocchia di San Frediano incontro con Emilio Santoro “Il dl colpisce le persone in situazione di marginalità e senza la casa”. Anche Pisa con una quindicina di associazioni entra nella rete nazionale “No Dl sicurezza- A pieno regime”. Due gli appuntamenti uno pisano e l’altro romano. Quello in città è il 23 maggio alla parrocchia di San Frediano, per un momento di discussione con Emilio Santoro, professore ordinario di filosofia del diritto Unifi - L’Altro Diritto, e Letizia Bertolucci, avvocata penalista. L’appuntamento romano è per il 31 maggio alla manifestazione nazionale. Esponenti della nuova rete pisana si sono ritrovati davanti alla prefettura.
di Timothy Dissegna
Messaggero Veneto, 15 maggio 2025 Non è solo un luogo di ascolto ma, anche e soprattutto, di inclusione e riparazione, come ha precisato Annarita De Nardo, referente della Caritas di Udine, che ha illustrato i primi numeri del progetto del nuovo hub di giustizia di comunità di via Treppo a Udine. Aperta a settembre 2024, la struttura è stata ufficialmente inaugurata mercoledì 14 maggio e ha già ospitato 194 colloqui a favore di 84 uomini reclusi nella casa circondariale di via Spalato. Realizzato grazie al sostegno del ministero della Giustizia, grazie al lavoro della Regione e agli spazi messi a disposizione dall’ateneo friulano, il servizio punta ad aiutare i detenuti nella fase di dimissione per comprendere se ci sono le condizioni di reinserimento sociale.
catanzaroinforma.it, 15 maggio 2025 Parte ufficialmente il prossimo 16 maggio il progetto culturale-educativo “La cultura rende liberi”, ideato e curato da Stefania Romito, giornalista, scrittrice e presidente dell’Associazione Ophelia’s friends Cultural Projects. Un’iniziativa di grande spessore umano e civile, rivolta ai detenuti e nata con l’obiettivo di offrire strumenti di riflessione, crescita personale e reintegrazione sociale attraverso la cultura e la letteratura. Il primo incontro si svolgerà all’interno della Casa Circondariale “Ugo Caridi” a Catanzaro e sarà dedicato a Cesare Pavese, autore simbolo dell’inquietudine esistenziale e della ricerca interiore.
agensir.it, 15 maggio 2025 I giovani del “Movimento cristiano lavoratori” di Roma hanno dato vita ad una nuova esperienza di condivisione e di conoscenza con il mondo del carcere e in particolare con quello di Rebibbia, grazie alla collaborazione con l’associazione “Nessuno Tocchi Caino”. L’iniziativa si chiama “Sulle ali della libertà” e ha come obiettivo prima di tutto di comprendere le reali necessità di chi si trova in stato di detenzione. Infatti, in questi mesi ci sono state diverse visite a Rebibbia per un confronto e il dialogo per con gli operatori e con i detenuti.
umbriajournal.com, 15 maggio 2025 Tutto pronto per “Destinati al vento”, lo spettacolo con protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Perugia Capanne, che andrà in scena il 15 maggio alle 18 presso l’istituto penitenziario e il 19 maggio alle 19.30 al Teatro Morlacchi di Perugia. Entrambe le repliche risultano già esaurite. La regia è affidata a Vittoria Corallo, nell’ambito della settima edizione del progetto “Per Aspera ad Astra - riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, promosso da Acri con il sostegno della Fondazione Perugia e la produzione del Teatro Stabile dell’Umbria. Il progetto, attivo dal 2018 in quindici carceri italiane, ha coinvolto oltre mille detenuti in percorsi professionali legati al teatro.
ilpescara.it, 15 maggio 2025 Si terrà giovedì 15 maggio il sesto appuntamento di “Sulla scena del crimine - Riflessioni su carcere e dintorni”, rassegna patrocinata dalla Provincia di Pescara e il Museo delle Genti d’Abruzzo e ideata da Francesco Lo Piccolo, Presidente di Voci di dentro, e Luigi Di Fabio, gestore del Caffè Letterario Cinquesensi. Nei locali ricavati nell’antica fortezza di Pescara, in via delle Caserme 64, e che nell'Ottocento fu il Bagno Penale dei Borboni dove vennero imprigionati i protagonisti del Risorgimento, il tema della giornata ha per titolo “Affamati”, titolo perfetto per due ospiti d‘eccezione come Rita Bernardini e Gabriella Stramaccioni che da sempre si battono per affermare diritti, giustizia e verità.
live.it, 15 maggio 2025 Si svolgerà venerdì 16 maggio alle 20,45 alla Sala Zambelli della Camera di Commercio della Romagna a Forlì in piazza Saffi 5, il convegno sul tema “L’utopia di don Dario: il carcere, un’opportunità per rinascere alla vita”, promosso dall’associazione Amici di don Dario, con il patrocinio del Comune di Forlì, della Camera di Commercio della Romagna e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L’iniziativa è la prima di una serie promossa dall’associazione per celebrare i 30 anni di attività e i 10 anni dalla scomparsa di don Dario Ciani e si pone l’obiettivo di favorire una riflessione sul carcere e sul ruolo di tale istituzione, al fine di promuovere azioni rieducative e lavorative nei confronti detenuti in grado di ricostruire personalità fragili, mettere le basi per una vita futura dignitosa e sfuggire dal rischio di recidiva.
di Valeria Costa
zetaluiss.it, 15 maggio 2025 L’artista Tommaso Spazzini Villa ha raccolto in un libro i brani dell’Odissea commentati dai prigionieri di tutta Italia. Pensando all’Odissea, l’opera di Omero, vengono in mente Itaca, Circe e Calipso, Ulisse che resiste alle sirene, mare aperto e naufragi. Mai la prigione. Eppure, il viaggio per antonomasia per tornare a casa di Odisseo è anche il viaggio interiore dei detenuti. Nel 2018 l’artista milanese Tommaso Spazzini Villa ha voluto prendere estratti di quel testo e a partire dal carcere di Bollate ha coinvolto 361 detenuti da tutta Italia, affidando ad ognuno una pagina diversa sui cui fare annotazioni, sottolineature, e commenti.
mbnews.it, 15 maggio 2025 Un’opera intensa nata dietro le sbarre conquista il palco del Teatro Parioli. Ci sono storie che, pur nascendo nel silenzio, riescono a farsi sentire forte. È il caso di “Senza Parole”, l’opera teatrale realizzata all’interno della Casa Circondariale Sanquirico di Monza dal gruppo i Geniattori, che ha vinto il 1° Premio Maurizio Costanzo - Teatro in Carcere. Un riconoscimento prestigioso, promosso dall’associazione omonima fondata da Camilla Costanzo, che premia l’impegno culturale tra le mura carcerarie.
AFFARI SOCIALI
di Serena Sileoni
La Stampa, 15 maggio 2025 L’invito improvvido del presidente La Russa, seconda carica dello Stato, a non votare i referendum di giugno è l’occasione per guardare all’astensione come una foto in scala di grigio, anziché come una realtà in bianco e nero. Tutti i primi referendum abrogativi, tra gli anni 70 e 80, raggiunsero il quorum. Si trattava di quesiti importanti come il divorzio, il finanziamento dei partiti, l’aborto, l’ergastolo, il possesso di armi, la scala mobile, il nucleare, la responsabilità civile dei magistrati. Nel 1990, le consultazioni su caccia e pesticidi per la prima volta non raggiunsero la maggioranza dei votanti, ma già nel 1991 l’esito del referendum in materia elettorale cambiò, come noto, la natura politica della repubblica italiana.
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 15 maggio 2025 Il quesito referendario dell’8-9 giugno relativo alla durata della residenza richiesta per acquisire la cittadinanza italiana (da 10 a 5 anni) è l’occasione per una riflessione sul significato di questo fondamentale istituto delle democrazie moderne, centrale nella regolazione dei rapporti dello Stato con gli individui. Grazie alla cittadinanza, questi si emancipano dalla condizione pre-moderna di sudditi: possono concorrere alle decisioni con il voto, ricevendo un incentivo importante a identificarsi con la comunità nazionale e ad assumere i doveri relativi. La cittadinanza diventa così il perno dell’appartenenza e della solidarietà nazionale: il collante che tiene insieme i membri della nazione, li fa sentire solidali fra loro, e li distingue dai non-cittadini.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 15 maggio 2025 A Palazzo Madama le testimonianze delle vittime della tratta di esseri umani, scambiati tra Tunisia e Libia. Emergono nuove testimonianze della tratta di esseri umani al confine tra Tunisia e Libia, già documentate e denunciate dal rapporto State trafficking pubblicato a fine gennaio e presentato al Parlamento europeo. Ieri due testimonianze dirette sono state rese al Senato, nel corso della conferenza stampa organizzata da Ilaria Cucchi (Avs) per denunciare il fenomeno e le compromissioni del governo italiano attraverso gli accordi con i due paesi nordafricani; altre tre invece sono state pubblicate dalla Ong Sos Mediterranèe, dopo averle raccolte a bordo della nave Ocean Viking a fine gennaio nel corso di una missione di salvataggio.
di Alberto Negri
Il Manifesto, 15 maggio 2025 L’Italia e l’Europa hanno fatto in Libia una scelta comprensibile nel breve periodo - soprattutto a scopi propagandistici presso l’opinione pubblica - ma miope. Regolamenti di conti mortali e scontri tra le fazioni in Tripolitania, avanzata delle truppe del generale Khalifa Haftar da Bengasi alla Sirte: la Libia sfugge a ogni controllo e soprattutto a quello del governo di Giorgia Meloni, che ieri a un certo punto stava valutando persino l’evacuazione degli italiani. Questa confusione e l’essere sempre in balìa delle fazioni e dei clan libici è dovuta essenzialmente alla scelta italiana ed europea di rinunciare a ogni strategia politica, tanto è vero che l’influenza militare maggiore è quella della Turchia e Ovest e della Russia di Putin, padrino del generale Haftar, a Est, in Cirenaica.
DOCUMENTI
Articolo. "Affettività e carcere: il via libera con le linee guida del DAP", di Veronica Manca
Articolo. "Un Paese meno sicuro per effetto del decreto-legge sicurezza", di Emilio Dolcini
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno: "Per un gesto di Clemenza nelle Carceri" (Roma, 15 maggio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 18 maggio 2025
Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Inaugurazione "Ostello delle idee. Spazio comune per una Padova inclusiva" (Padova, 24 maggio 2025)
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI