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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 14 maggio 2025
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 14 maggio 2025 Intervista con Davide Galliani, professore di Diritto costituzionale all’Università di Milano. Trentacinque docenti universitari hanno firmato una lettera aperta indirizzata al Dap per supportare la testata dell’istituto padovano, dopo l’emanazione di una nota in cui si limitano gli orari in cui i detenuti di alta sicurezza possono uscire dalle celle. L’estensore Davide Galliani: “Non si può generalizzare e considerare tutte le persone di quelle sezioni problematiche perché ci sono stati eventi critici. Chiediamo un confronto con il Dipartimento”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 14 maggio 2025 I laici vicini al centrodestra chiedono una pratica sulla magistrata che ha ammesso al lavoro esterno De Maria. Sisto (isolato) invoca equilibrio. Le misure alternative funzionano. Serve “una pratica per eventuali profili di responsabilità del magistrato di sorveglianza che ha autorizzato il lavoro esterno” di Emanuele De Maria, che domenica ha ucciso Chamila Wijesuriya e poi si è suicidato gettandosi dal Duomo di Milano. A scriverlo al comitato di presidenza del Csm sono stati i cinque consiglieri laici del centrodestra, che chiedono un esame “sia sotto l’aspetto professionale e sia sotto quello eventualmente disciplinare” della magistrata milanese.
di Errico Novi
Il Dubbio, 14 maggio 2025 Il viceministro Sisto assicura che Nordio valuterà con “attenzione” se “procedere” sui giudici di Milano. Zaccaro (Area) ricorda: “Il lavoro esterno riduce la recidiva”. Ancora una volta la dialettica fra magistrati e governo è sospesa a un filo sottile. Alla tragica eccezionalità del caso Emanuele De Maria, il receptionist che, da detenuto in lavoro esterno, si è tolto la vita domenica con un volo dal Duomo di Milano, dopo essersi reso con molte probabilità responsabile della morte di Chamila Wijesuriyauna, la collega trovata uccisa nel Parco Nord del capoluogo lombardo. Via Arenula, com’è noto, ha avviato accertamenti per valutare se sia il caso di sottoporre il Tribunale di sorveglianza milanese a una vera e propria ispezione.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 14 maggio 2025 Misure alternative alla detenzione, benefici, affidamento, permessi, lavoro esterno. Sono diverse le modalità di esecuzione di una pena che consentono di non scontarla tutta e soltanto in galera. E a prescindere dalla loro diversità e tipologia è bene aver chiari due concetti che le accomunano. Il primo è che il legislatore, nel prevederle, non fu mosso da benevolenza buonista verso i condannati ma dall’aver compreso prima di tutti gli altri che in realtà quella era la strada per ridurre il ritorno al crimine quindi aumentare la sicurezza generale (e i dati reali gli hanno sempre dato ragione, al netto dei singoli “fallimenti” che poi conquistano la cronaca mentre le migliaia di “successi” no).
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 14 maggio 2025 Lo studio, il teatro e soprattutto il lavoro sono stati l’apriscatole per combattere la recidiva, che nell’istituto milanese vanta il tasso più basso. “Criminalizzare” quel modello sarebbe un pessimo segnale. L’intervento più sbagliato e controproducente, dopo la tragedia di Milano e del detenuto Emanuele De Maria omicida-suicida, sarebbe quello del ministero. Sarebbe un errore qualunque sanzione nei confronti dei giudici o della direzione del carcere di Bollate, l’istituto di pena che vanta il più basso tasso di recidiva di reati d’Italia.
di Davide Milosa
Il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2025 Sono solo due le relazioni dell’amministrazione penitenziaria sulle quali si è basato il Tribunale di Sorveglianza per concedere il lavoro esterno. Emanuele De Maria, il 36enne che in meno di 48 ore ha ucciso la 51enne Chamila Wljesuriya, ha ferito quasi mortalmente un suo collega di lavoro e alla fine si è suicidato lanciandosi dal Duomo di Milano con il volto coperto da una kefiah, per circa sei mesi si era arruolato nella Legione Straniera. “Avevo bisogno di sentirmi parte di qualcosa, di un gruppo”, dirà l’uomo alla psicologa del carcere di Bollate. L’ingresso nel corpo militare d’élite dell’esercito francese avviene nel 2015. Un anno dopo a Castel Volturno in un hotel abbandonato sgozza una prostituta di origini tunisine.
di Eleonora Lorusso
donnamoderna.com, 14 maggio 2025 Il caso di Emanuele De Maria, il detenuto che aveva un lavoro a Milano fuori dal carcere e che ha ucciso una donna e ferito un uomo, ha parecchi punti oscuri. Il rischio però è di “vanificare sforzi e risultati ottenuti finora nella riabilitazione e reinserimento sociale di chi ha commesso reati”, spiega l’esperta. Da un lato il dolore per le vittime, dall’altro lo sconcerto per quanto accaduto. Nel mezzo qualche dubbio e una domanda ricorrente: si poteva prevedere che un “detenuto modello” come era stato definito Emanuele De Maria, con un lavoro fuori dal carcere, potesse commettere un nuovo reato, dello stesso tipo e con le stesse modalità, cioè l’uccisione di una donna a coltellate? Quanto può essere utile (e sicuro) il lavoro fuori dal carcere?
di Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2025 Devo confessare una grave lacuna: non sono mai riuscito a capire perché un condannato per gravi delitti a tot anni debba uscire con largo anticipo per questo o quel permesso. “Certezza della pena” non è un’invenzione dei giustizialisti forcaioli, ma del padre del garantismo Cesare Beccaria. Vuol dire che la condanna scritta nella sentenza definitiva deve corrispondere a quella effettivamente espiata. E, se la pena è la “reclusione”, il condannato deve restare recluso fino all’ultimo giorno previsto dalla sentenza. Solo così la pena ha effetto deterrente: dissuadere il condannato dal riprovarci e tutti gli altri cittadini dal provarci. Altrimenti non solo non scoraggia nessuno dal delinquere, ma incoraggia tutti a farlo, e diventa financo criminogena.
GIUSTIZIA
di Caterina Pozzi
Il Manifesto, 14 maggio 2025 Quest’ultimo Decreto del governo Meloni ha esteso la logica repressiva anche al diritto di protestare, portando a un controllo “militare” dei territori. Accogliendo l’invito di Don Ciotti a digiunare contro le leggi ingiuste e raccogliendo l’iniziativa lanciata da Franco Corleone, come Cnca assieme ad altre associazioni (A Buon Diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Forum Droghe, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti) abbiamo lanciato il 29 aprile uno sciopero della fame a staffetta contro il Decreto sicurezza. Chiunque può partecipare segnalando il giorno del digiuno; ad oggi quasi 300 persone hanno già aderito al digiuno per uno, due o tre giorni ed altre reti lo hanno rilanciato. La staffetta terminerà il 30 maggio, vigilia della grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma e che ci vedrà coinvolti.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 14 maggio 2025 La bozza di parere inviata al plenum elenca le criticità del provvedimento. Con cautela e rispetto istituzionale, ma senza nascondere dubbi e perplessità. Sia di ordine generale sia specifici. Il plenum del Csm in calendario per oggi voterà il parere sul decreto sicurezza tuttora in discussione in Parlamento (ieri sono stati giudicati inammissibili molti emendamenti, tra i quali quelli di Forza Italia sui limiti alla custodia cautelare per gli incensurati). Così, da una parte il testo approvato in commissione ricorda che se è prerogativa del legislatore l’individuazione delle condotte illecite colpite da sanzione penale, è la Corte costituzionale a sottolineare come la discrezionalità non può equivalere ad arbitrio; dall’altra va osservato che da accademia e avvocatura sono stati espressi “argomentati dubbi” ...
di Simona Musco
Il Dubbio, 14 maggio 2025 “L’individuazione dei comportamenti illeciti che richiedono il ricorso alla sanzione penale e la quantificazione (in astratto) di quest’ultima rappresentano un terreno nell’ambito del quale la discrezionalità legislativa si manifesta al massimo grado”. Un fatto ribadito dalla Consulta nella sentenza 46 del 2024, nella quale, però, viene anche chiarito che “l’ampia discrezionalità di cui gode il legislatore “non equivale ad arbitrio”, giacché “qualsiasi legge dalla quale discendano compressioni dei diritti fondamentali della persona deve potersi razionalmente giustificare in relazione a una o più finalità legittime perseguite dal legislatore” e “i mezzi prescelti dal legislatore non devono risultare manifestamente sproporzionati rispetto a quelle pur legittime finalità”.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 14 maggio 2025 Parte della magistratura italiana oltrepassa i confini del proprio ruolo in nome di una presunta tutela della democrazia. I casi Ilva, Firenze, Milano e Anm. In difesa del primato della politica. In Italia, si sa, la politica più disinvolta tenta da anni di giocare con le leve della magistratura per provare a combattere per via giudiziaria i propri avversari politici utilizzando spesso e volentieri la chiave di lettura della lotta per la salvezza della democrazia per nascondere le invasioni di campo delle procure. In Italia, si sa, la politica più disinvolta tende da tempo a far coincidere l’impegno della magistratura contro l’immoralità della politica a una grande battaglia così detta di civiltà, volta a tutelare le istituzioni dall’irresponsabilità della politica.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 14 maggio 2025 In Commissione Antimafia, Mario Mori e Giuseppe De Donno - ex ufficiali del Ros, convocati per proseguire l’audizione sul controverso procedimento nato dal dossier “Mafia Appalti” - hanno subito un nuovo atteggiamento ostilite da parte del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico. All’avvio delle domande, il pentastellato Luigi Nave ha sollevato un singolare rilievo, prontamente respinto dalla presidente Chiara Colosimo, mentre il deputato Verini evidentemente era “distratto”. Il clima, in pratica, resta ancorato alle vecchie accuse mosse dagli ex procuratori di Palermo, tra cui il senatore Roberto Scarpinato, oggi componente della Commissione.
TERRITORIO
novaradio.info, 14 maggio 2025 Scetticismo sulla possibilità che i lavori annunciati per Sollicciano possano cambiare la situazione, denuncia per i ritardi della politica nell’affrontare le questioni relative al penitenziario - a partire dalla nomina del direttore, forte preoccupazione per le condizioni effettive dei detenuti in vista del caldo estivo. Ad esprimerla l’associazione Pantagruel, che da anni ogni settimana entra nel carcere per i colloqui con detenuti, fornendo assistenza psicologica e materiale, e coinvolgendoli nei laboratori e attività. E questo nonostante le dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Del Mastro, che ha annunciato la nomina del nuovo direttore entro fine mese, e l’avvio di lavori per 10 milioni di euro per la coibentazione dei tetti e il rifacimento delle docce nelle celle.
viterbonews24.it, 14 maggio 2025 Cosa è successo esattamente nella cella di isolamento dell’istituto penitenziario Mammagialla di Viterbo il 21 maggio 2018? Andrea Di Nino si è suicidato oppure è stato ucciso? Ieri sera, in prima serata, su Italia 1, nuove e importanti rivelazioni nell’inchiesta di Alessandro Sortino e Veronica Di Benedetto Montaccini. Nel servizio le voci di ex detenuti, le dichiarazioni di agenti penitenziari che lavorano tutt’oggi nel carcere di Viterbo e un’intervista esclusiva al supertestimone che racconta cosa avrebbe visto e sentito quel maledetto giorno.
Il Manifesto, 14 maggio 2025 Parlamentari, amministratori locali e società civile insieme per i diritti dei detenuti e il reinserimento sociale. Mercoledì 14 maggio dalle 17 al giardino di via Arenula, vicino al ministero della giustizia, parlamentari, amministratori locali ed esponenti della società civile si ritrovano per chiedere “l’amnistia e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute”. “In un paese che si vuole fondato sulla dignità della persona e sul rispetto dei diritti fondamentali non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla disumanità delle nostre carceri - dice tra le altre cose l’appello firmato tra gli altri dalla parlamentare europea Ilaria Salis, dalla deputata Avs Francesca Ghirra, dalla senatrice Avs Ilaria Cucchi e dal responsabile Giubileo delle persone di Roma Capitale Andrea Catarci.
di Angela Stella
L’Unità, 14 maggio 2025 Domani alle 11 presso la Sala Zuccari di Palazzo Madama si terrà un convegno dal titolo ‘Per un gesto di clemenza nelle carceri’. Interverranno Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione, Fabio Pinelli, vice presidente del Csm, Alessia Villa, presidente della commissione carceri della regione Lombardia. Sarà presente anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. Le conclusioni saranno affidate a Don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio, fondatore de La Valle di Ezechiele, cooperativa che assume persone carcerate, e organizzatore dell’evento che ci dice: “Questo momento di confronto nasce dalla consapevolezza della sempre più drammatica emergenza carceraria, tra sovraffollamento e suicidi.
di Camilla De Meis
incronaca.unibo.it, 14 maggio 2025 “Bisogna dare ai giovani la possibilità di vivere il carcere in maniera diversa, in modo che non diventi una palestra per il crimine”. Pietro Grasso esprime un’opinione in controtendenza sul recente trasferimento dei detenuti giovanissimi nel carcere della Dozza. Un provvedimento che ha suscitato molte polemiche. L’accento è sulla gestione del sovraffollamento dei penitenziari minorili. La legalità è il tema dell’incontro di questa mattina al Modernissimo dove il magistrato siciliano ha risposto alle domande degli studenti delle scuole secondarie di Bologna. Le mani alzate sono state tantissime e il cinema nel cuore del capoluogo emiliano-romagnolo era gremito. Sono ormai due anni che Grasso porta avanti il lavoro con i futuri cittadini d’Italia insieme alla sua Fondazione “Scintille di Futuro”.
cuneodice.it, 14 maggio 2025 L’Atletico Forense si è aggiudicato il quadrangolare organizzato dall’amministrazione penitenziaria: battuti ai rigori gli alunni dello Scientifico Sportivo di Cuneo. È la squadra degli avvocati dell’Atletico Forense Cuneo ad aggiudicarsi il I° quadrangolare di calcetto, tenutosi sabato 10 maggio presso la Casa di Reclusione di Fossano. Il torneo, organizzato dall’amministrazione penitenziaria, ha visto sfidarsi in partite di 20 minuti ciascuno, con girone all’italiana, due squadre della Rappresentativa detenuti (una in maglia bianca, l’altra in maglia blu), la Rappresentativa degli studenti del Liceo Scientifico-Sportivo Peano di Cuneo e quella degli avvocati. La finalissima tra i “togati” e i giovani della rappresentativa degli studenti ha visto prevalere i primi ai calci di rigore, dopo che il tempo regolamentare si era chiuso con il risultato di 2-2.
ilticino.it, 14 maggio 2025 Presentato il progetto che avrà una durata di 18 mesi. Inizia il progetto “Sport di Tutti-Carceri”, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, tramite il Dipartimento per lo Sport e realizzato in collaborazione con Sport e Salute. “I destinatari del progetto sono i detenuti del carcere di Pavia - ha spiegato l’assessore comunale allo sport Angela Gregorini -: credo che questa iniziativa sia un’opportunità concreta per riscoprire i valori positivi come il rispetto delle regole, la collaborazione, l’impegno e la resilienza attraverso lo sport”.
Ristretti Orizzonti, 14 maggio 2025 La rappresentazione ispirata a una lettera di richiesta di perdono del 1919, dal 19 al 22 maggio presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Parole e musica, suoni ed effetti speciali per accompagnare una storia di dolore e riscatto. Protagonisti e autori sono un gruppo di detenuti-attori, guidati dalla regia di Claudio Montagna, in scena con Ottantaquattro Pagine, in programma nel teatro della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” dal 19 al 22 maggio. Dopo l’anteprima a Torino nel dicembre dello scorso anno, la rappresentazione ritorna in carcere dove testi e scenografie hanno preso vita nel laboratorio teatrale che ha coinvolto in tutto 37 detenuti, nell’ambito del progetto “Per aspera ad astra” supportato da ACRI e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo ...
ecodellojonio.it, 14 maggio 2025 È stato un percorso umano e artistico intenso, dove la potenza espressiva del teatro ha incontrato le fragilità e le speranze di chi vive recluso. Un teatro gremito e un auditorium carcerario trasformato in palcoscenico. Così si è concluso a Castrovillari il progetto “Un lungo silenzio si fece udire. Viaggio nel mondo di Beckett”, con la messa in scena di Finale di partita di Samuel Beckett, realizzata grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Aprustum insieme ai detenuti della Casa Circondariale “Rosetta Sisca”. L’iniziativa, durata quasi un anno, ha rappresentato molto più di un laboratorio teatrale. È stato un percorso umano e artistico intenso, dove la potenza espressiva del teatro ha incontrato le fragilità e le speranze di chi vive recluso.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 14 maggio 2025 L’esperienza delle squadre di “palla ovale” nei penitenziari di Bologna e Torino: il gioco educa al rispetto delle regole e dell’avversario, alla gestione della forza fisica e al sacrificio. “Per una testa calda come me, l’incontro con il rugby è stato un grande aiuto per mettere un po’ di ordine nell’esistenza. Ho imparato che il rispetto delle regole è fondamentale per vivere insieme, e che lo spirito di squadra, il sentirsi parte di un gruppo ti educa a capire che nello sport come nella vita non puoi fare a meno dell’altro”. Quando Armando è arrivato in Italia dall’Albania era un adolescente, dopo essere stato ospitato in una comunità per minori ha percorso strade sbagliate che gli sono costate una condanna pesante.
di Simone Alliva
Il Domani, 14 maggio 2025 Il divieto ai tentativi di “riparare” gli omosessuali, pratiche dannose e senza base scientifica, entra nella legislazione Ue grazie a due emendamenti di Alessandro Zan (Pd, S&D). Ma in Italia manca ancora una legge che le vieti, mentre il governo continua a legittimare posizioni che rifiutano l’autodeterminazione della comunità arcobaleno. Ci sono parole che sembrano fantasmi del passato. “Terapie di conversione”, per esempio. Cioè interventi mirati a modificare l’orientamento sessuale o l’identità di genere. “Sei una persona gay o trans? Stenditi sul lettino”. “L’invito” sembra arrivare da un altro secolo ma è in realtà una pratica riscoperta nel nostro continente, quasi in sintonia con una destra che parla di gender e demonizza le persone Lgbt proiettando paure antiche sulla società.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 14 maggio 2025 L’avvocato Guido Savio, tra i soci più noti dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), ha criticato sul sito questionegiustizia.it le recenti decisioni della Cassazione sui trattenimenti dei richiedenti asilo. In meno di venti giorni dalla prima sezione penale della Cassazione sono arrivate tre sentenze che aiutano il governo sull’Albania. Perché si esprime un giudice penale se il resto della materia è sul civile? Perché alla fine del 2024 una legge ha spostato la competenza sui ricorsi contro la convalida dei trattenimenti dalla Cassazione civile alla Cassazione penale.
ESTERI
di Azzurra Rachelli
ultimavoce.it, 14 maggio 2025 Dal Barometro di Reporter senza frontiere (Rsf) risultano detenuti 567 operatori dell’informazione, dei quali 532 giornalisti attualmente nel mondo: in testa la Cina, seguita da Birmania e Russia. In un momento storico in cui la libertà di stampa vive un preoccupante declino in molte parti del mondo, evidente dallo stesso report RSF World Index 2025 pubblicato da Reporters Sans Frontiers nei giorni scorsi, che vede l’Italia al 49 posto per libertà di stampa, questa ha subito un deterioramento a livello globale con un numero allarmante di giornalisti e operatori dell’informazione colpiti da repressione, violenza e incarcerazioni arbitrarie.
di Antonella Mariani
Avvenire, 14 maggio 2025 Ci sono volute 18 ore perché Georges Salines sapesse se sua figlia Lola era tra i sommersi o i salvati. E ci sono voluti 3 giorni perché Azdyne Amimour uscisse dalla prigione dove è stato torchiato: suo figlio Samy era uno dei tre terroristi che hanno seminato orrore al Bataclan. Entrambi, Lola e Samy, avevano 28 anni. Entrambi sono morti in quel teatro parigino. Due padri, due lutti. Non uguali però: Azdyne aveva sulle proprie spalle anche il peso della colpa. Due padri che si sono incontrati, hanno voluto conoscersi e percorrere insieme il sentiero stretto e doloroso del perché. Perché Samy, ragazzo educato, obbediente, intelligente, quel 13 novembre 2015 ha scelto di uccidere altri ragazzi come lui, altre ragazze come Lola?
di Tommaso Di Francesco
Il Manifesto, 14 maggio 2025 In questi giorni i resoconti non veritieri di molti media sono arrivati nello stesso giorno in cui il nuovo Papa incontrando la stampa del mondo ha chiesto di disarmare l’informazione. Mentre scriviamo ancora non sappiamo cosa accadrà domani, giovedì 15, se Putin e Zelensky si incontreranno o meno a Istanbul e se parteciperà da “mediatore” Trump. Sappiamo solo con certezza che la prima vittima di ogni guerra è la verità. Basta vedere come gran parte dei media sta informando su come è nato l’evento. “Tregua, Trump convoca Putin”, “…Se Putin dovesse accettare l’invito del leader ucraino ad incontrarsi…”, “…Rimane il tema del cessate il fuoco, condizione ineludibile da Zelensky e dei leader europei…”, “Gelo da Mosca”: titoli e aperture di quotidiani e di tg tutt’altro che veritieri.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 14 maggio 2025 Nella “Giornata d’Europa”, è stata definita l’istituzione, che avrà come base un accordo tra il Governo di Kiev e il Consiglio d’Europa. La nascita di un Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina è sempre più vicina. Durante i lavori preparatori, svoltisi a Leopoli nella “Giornata dell’Europa”, è stata definita l’istituzione, che avrà come base un accordo tra l’Ucraina e il Consiglio d’Europa. A suggellare l’importante iniziativa è stata la “Dichiarazione di Leopoli” di qualche giorno fa, che ha impegnato la Commissione europea, il Consiglio d’Europa e alcuni Stati - una quarantina - della coalizione internazionale che sostiene Kyiv.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 14 maggio 2025 È stato definito, non a torto, il più grande errore giudiziario della storia giudiziaria britannica quello che ha avuto come tragico protagonista Peter Sullivan. L’uomo infatti ha scontato ben trentotto anni in carcere perché condannato per l’omicidio di una donna avvenuto nel 1986, la barista 21enne Diane Sindall, vittima di una violenta aggressione sessuale a Birkenhead, nel Merseyside, mentre tornava a casa da un turno di lavoro. La Corte d’Appello, dopo che sono emerse nuove prove del DNA, ha ribaltato la sentenza. La Criminal Cases Review Commission (CCRC), l’organo statutario istituito per indagare su potenziali errori giudiziari, aveva rinviato il caso di Sullivan ai giudici.
DOCUMENTI
Il parere della VI commissione del CSM sul decreto sicurezza
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno: "Per un gesto di Clemenza nelle Carceri" (Roma, 15 maggio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 18 maggio 2025
Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Inaugurazione "Ostello delle idee. Spazio comune per una Padova inclusiva" (Padova, 24 maggio 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI