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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 13 maggio 2025
consiglioveneto.it, 13 maggio 2025 Baldin (M5S): “Politica e istituzioni raccolgano l’appello dei docenti universitari: i detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Padova partecipino ai lavori di redazione di “Ristretti Orizzonti”, modello di reinserimento sociale”. “Da quasi trent’anni, nel carcere padovano Due Palazzi, la redazione della rivista Ristretti Orizzonti racconta dall’interno la vita tra le sbarre, impegnando quotidianamente una cinquantina di detenuti e contribuendo al loro futuro reinserimento nella società. Tra essi, circa dieci provengono dal circuito Alta Sicurezza e sono operativi dal 2013.
di Cesare Giuzzi e Pierpaolo Lio
Corriere della Sera, 13 maggio 2025 Anche il sindaco Beppe Sala si è detto “sgomento” per questa vicenda: “È difficile spiegare alla gente perché fosse fuori”. Emanuele De Maria aveva avuto accesso al lavoro esterno dopo aver scontato cinque dei 14 anni e 3 mesi di pena per omicidio, come prevedono le norme. Era stata la direzione del carcere di Bollate - il penitenziario con il più basso tasso di recidiva d’Italia - a chiedere al Tribunale di sorveglianza di Milano l’autorizzazione all’impiego nell’hotel “Berna” di via Napo Torriani. Un lavoro alla reception dell’albergo quattro stelle “particolarmente indicato”, a parere del datore di lavoro, per la sua conoscenza di cinque lingue.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 13 maggio 2025 Dopo la vicenda del detenuto evaso che si è lanciato dal Duomo di Milano, si riapre il dibattito sulle misure alternative. I dati ufficiali però raccontano una realtà diversa: ogni anno decine di migliaia di detenuti ne usufruiscono senza mai violare la legge. La cronaca di Milano si è tinta di tragedia nei giorni scorsi, quando Manuele De Maria, 34 anni, detenuto in permesso premio dal carcere di Bollate per lavorare come receptionist all’hotel Berna, è evaso, ha accoltellato un collega all’alba e, dopo circa trenta ore di fuga, si è tolto la vita gettandosi dalle terrazze del Duomo. Quel venerdì 10 maggio, purtroppo, non era la prima volta che De Maria commetteva un gesto inaudito: già in precedenza aveva ucciso un’altra collaboratrice dell’albergo.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 13 maggio 2025 Torna a delinquere il 69% di chi sconta la pena tutta e solo in carcere, ma, siccome non “si vede”, neppure fa interrogare sul perché lo si accetti visto che nessun consumatore accetterebbe una fabbrica che rivendesse i suoi prodotti difettosi 7 su 10, o un ospedale che su cento malati dimessi ne rispedisse 70 di nuovo al Pronto soccorso. Non “si vede” anche che torni a delinquere solo il 17% di chi al contrario sconta parte della pena in misura alternativa al carcere, e addirittura solo il 5% di chi lavora all’esterno. E non “si vede” che solo l’1,2% in 5 anni abbia commesso un reato durante i benefici e se li sia perciò visti revocare.
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 13 maggio 2025 Dopo il femminicidio di Milano commesso da Emanuele De Maria, l’associazione Antigone invita a non demonizzare uno strumento efficace e che incide sull’affollamento dei penitenziari. Novanta settemila detenuti che usufruiscono di misure alternative al carcere e misure di comunità e meno dell’1 per cento di recidiva. Nel giorno in cui il femminicidio di Milano di Chamila Wijesuriya uccisa da Emanuele De Maria, già condannato per un precedente omicidio di una donna e per un tentato omicidio e da due anni ammesso ad un permesso di lavoro, rilancia le polemiche sulla certezza della pena, dall’Associazione Antigone arrivano numeri assai significativi sull’efficacia e sulla sicurezza delle misure alternative alla detenzione in carcere e l’invito a non demonizzare l’unico strumento che oltre a rieducare incide sull’affollamento delle carceri.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 13 maggio 2025 Un detenuto del carcere di Bollate, in permesso di lavoro, ha ucciso una donna e ferito gravemente un collega. Poi si è suicidato lanciandosi dal Duomo di Milano. Luciano Pantarotto (Confcooperative - Federsolidarietà): “C’è il rischio che si enfatizzi il singolo caso: il lavoro abbatte la percentuale di chi torna a commettere reati”. Patrizio Gonnella (Antigone): “Mettere in discussione le misure alternative al carcere per un singolo caso di cronaca è sbagliato e anche pericoloso”. Era in carcere per aver ucciso una ragazza nel 2016.
di Ilaria Carra e Carmine R. Guarino
La Repubblica, 13 maggio 2025 Emanuele De Maria da un anno e mezzo poteva entrare e uscire da Bollate per lavorare. “Lui aveva i requisiti per poterlo fare visto l’ottimo percorso che aveva fatto all’interno del carcere. E posso assicurare che non era emersa alcuna spia che avrebbe potuto compiere quello che ha fatto”. È ancora “sconvolto” dall’accaduto il suo avvocato, Daniele Tropea, che lo seguiva da tre anni, dalla condanna definitiva nel 2021 per il femminicidio commesso nel 2016, quando aveva ucciso a coltellate una 23enne tunisina a Castel Volturno. Poi l’ha rifatto, venerdì scorso, ammazzando Chamila Wijesuriya, la collega barista con cui aveva una relazione. Sempre accoltellata, sempre alla gola. Poi il lancio nel vuoto, domenica a pranzo, dalle terrazze del Duomo.
di Andrea Gianni
Il Giorno, 13 maggio 2025 Luigi Pagano ha guidato anche il Dap: i permessi sono un istituto importante per il reinserimento “È una scommessa, ma neanche tra gli incensurati abbiamo la certezza che nessuno delinquerà”. I permessi per il lavoro esterno, così come tutte le altre iniziative finalizzate a un reinserimento del detenuto nella società, non sono misure “buoniste” ma necessarie e fondamentali per abbattere il tasso di recidiva e “prevenire” quindi altri reati: “Quello che è accaduto a Milano dovrebbe indurre piuttosto a potenziare l’accompagnamento sul territorio”.
di Francesca Del Vecchio
La Stampa, 13 maggio 2025 Isabella Merzagora: “I segnali per capire se in carcere si mente ci sono, la certezza no”. Concessione di misure alternative e ho capito che si può sbagliare: un leone in gabbia e un leone nella savana sono due cose molto diverse”. Per la professoressa Isabella Merzagora, già docente di Criminologia alla Statale di Milano, “non si può avere la certezza al 100%” che il detenuto a cui viene concessa la misura alternativa, come la semi-libertà per lavoro, non commetta un nuovo reato. Ma attenzione a semplificare: “Esistono procedure, tempi. Sono permessi che vengono concessi dopo lunghe valutazioni”.
di Valeria Di Corrado
Il Messaggero, 13 maggio 2025 “Andrebbe rafforzato, prima di concedere misure alternative alla detenzione, il controllo psichiatrico con visite periodiche su chi è stato condannato per reati gravi ed efferati come il femminicidio. E poi servirebbe un percorso riabilitativo presso centri anti violenza, dove si verifichi la effettiva resipiscenza”. Ne è convinto l’avvocato penalista del Foro di Roma Francesco Caroleo Grimaldi, alla luce della scia di sangue innescata a Milano da Emanuele De Maria.
di Frank Cimini
L’Unità, 13 maggio 2025 “No alla libertà di movimento”, il Ministero bacchetta i direttori sulle celle aperte nel circuito alta sicurezza. Insomma, lo vogliono più simile al 41bis. Ci sono troppe celle aperte nel circuito di alta sicurezza e troppi detenuti che circolano liberamente nei corridoi. La necessità di mettere fine a tale situazione è il contenuto di una circolare del ministero della Giustizia firmata dal direttore generale Ernesto Napolillo che rimprovera e neanche bonariamente i direttori degli istituti di pena. Si tratta di un provvedimento che fa pendant con il decreto sicurezza. La logica è la stessa: quella di una ulteriore stretta repressiva dopo che il decreto si era già occupato di reprimere non solo le proteste in prigione ma anche la resistenza passiva.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 13 maggio 2025 Il ministro Carlo Nordio ha chiarito che non esiste alcun “decreto di chiusura o di diversa destinazione” per l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam) di Lauro, dopo il recente trasferimento delle ultime ospiti. La precisazione arriva in risposta all’interrogazione della senatrice Cinque Stelle Ada Lopreiato, preoccupata per il futuro dell’unico Icam del Mezzogiorno.
di Angela Stella
L’Unità, 13 maggio 2025 “È il solo bambino presente nella struttura, la mattina va all’asilo ma poi torna in un posto che non dovrebbe appartenere a nessun fanciullo”. Domenica, in occasione della festa della mamma la vicepresidente del Senato in quota Partito democratico, Anna Rossomando, ha visitato sia la sezione femminile che l’Icam dell’istituto di pena Lorusso e Cutugno di Torino. L’iniziativa rientra nella campagna “Madri Fuori”, contro il decreto sicurezza del governo Meloni.
di Vincenzo Di Nanna
certastampa.it, 13 maggio 2025 Mentre il governo Meloni favoleggia la costruzione di nuovi istituti penitenziari, prosegue la strage infinita nelle nostre carceri dove, solo quest’anno, si sono verificati ben 30 suicidi e 71 morti per altre cause. Una strage che si consuma ormai da decenni, in piena violazione della legalità costituzionale, con la costante e reiterata violazione di diritti umani fondamentali. Per una rappresentazione qualificata del desolante quadro, ho intervistato Rita Bernardini, nota per l’instancabile e coerente impegno nel denunciare la situazione di conclamata illegalità in cui versa il sistema penitenziario italiano. L’On. Bernardini è giunta al diciannovesimo giorno di sciopero della fame, nel più assordante silenzio dell’informazione “mainstream”.
di Giuliano Foschini
La Repubblica, 13 maggio 2025 Il governo accelera sul dipartimento di amministrazione penitenziaria su cui dura da settimane il braccio di ferro col Colle. Non dovrebbe toccare all’attuale reggente Lina di Domenico ma al magistrato Stefano Carmine De Michele. La reggenza, durante il periodo di Andrea Orlando in via Arenula, era arrivata a durare fino a 8 mesi. Per non superare quel “record” ed evitare che l’imbarazzo istituzionale continui ancora a lungo con il Colle, il governo potrebbe ora sbloccare la situazione del Dap, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, nominando un nuovo capo al posto della reggente Lina di Domenico.
di Denise Amerini
sinistrasindacale.it, 13 maggio 2025 Digiuno a staffetta, campagna “Madri fuori”, manifestazione nazionale il 31 maggio. Il governo, con un atto assolutamente antidemocratico, ha sottratto alla discussione parlamentare il disegno di legge sicurezza, convertito in decreto legge, senza che ricorressero i presupposti di necessità e urgenza, indispensabili a motivare una tale decisione. Il decreto legge è entrato in vigore il 12 aprile scorso, e, nonostante quanto affermato dalla maggioranza di governo, non recepisce i rilievi che erano stati mossi da molti esponenti del mondo accademico, della magistratura, della società civile, anche dal Quirinale, né, ovviamente, nessuno dei numerosissimi emendamenti presentati in Parlamento.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2025 Il parere sul provvedimento licenziato dalla Sesta Commissione: “Si attribuisce rilevanza penale a condotte riconducibili all’attività di manifestazione del dissenso”. “L’impatto complessivo che le nuove disposizioni potranno avere sul carico di lavoro e sull’assetto organizzativo degli uffici non è del tutto prevedibile. È però evidente che il sistema giudiziario non potrà non risentirne”. Lo si legge nella proposta di parere approvata dalla Sesta Commissione del Consiglio superiore della magistratura - presieduta da Roberto D’Auria, togato del gruppo “moderato” di Unità per la Costituzione - sul decreto Sicurezza, varato a inizio aprile dal Consiglio dei ministri e ora in fase di conversione alla Camera.
Corriere della Sera, 13 maggio 2025 “Si apra un tavolo di confronto”. I penalisti intervengono sulla situazione della Casa circondariale: “Svilita la funzione costituzionale della pena. Condizioni drammatiche e carenza di personale”. Sulle tensioni in carcere, con episodi di aggressioni agli agenti e di autolesionismo dei detenuti, gli avvocati penalisti di Berg sono spesso intervenuti. Pubblichiamo integralmente un nuovo intervento, nel giorno in cui è diventata pubblica la notizia che un detenuto ha appiccato fuoco nella sua cella, con un comunicato che pubblichiamo integralmente.
di Fabio Albanese
La Stampa, 13 maggio 2025 L’esponente del governo ieri in vista alla struttura di via Sforzesca Nuovo direttore del carcere, nuovo comandante della polizia penitenziaria, lavori di ristrutturazione nella casa circondariale. La visita di ieri al carcere di via Sforzesca, per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro con i maggiorenti locali del suo partito, FdI, dev’essere andata molto bene, a sentire l’applauso degli agenti penitenziari arrivare dalle stanze dove i giornalisti non possono entrare: “Capita spesso con gli uomini e le donne della polizia penitenziaria - sottolinea soddisfatto Delmastro.
ansa.it, 13 maggio 2025 In memoria del salesiano don Ricca, cappellano Ferrante Aporti. Sono 850 gli elaborati scritti, composti da persone di età differenti e da tutta Italia, tra cui anche detenuti, per la prima edizione del concorso letterario istituito in memoria di don Domenico “Meco” Ricca, il sacerdote salesiano storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti di Torino scomparso nel marzo dello scorso anno. Sessanta sono stati selezionati dalla giuria, presieduta dalla giornalista Marina Lomunno e di cui fanno parte gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik, l’ex magistrato Ennio Tomaselli, Claudio Sarzotti, docente di sociologia e direttore della rivista Antigone, la garante dei detenuti della Città di Torino, Monica Cristina Gallo.
di Federica Pompamea
Corriere di Taranto, 13 maggio 2025 Un ponte di carta e parole tra la città di Taranto e la Casa Circondariale. È questo l’obiettivo dell’iniziativa “Un Libro Sospeso”. Il progetto, nasce dalla sinergia tra la Biblioteca Civica Pietro Acclavio, l’istituzione penitenziaria e le librerie locali, tra cui Libreria Dickens, Libreria Feltrinelli, Libreria Mandese, Libreria Mondadori Porte dello Ionio e Libreria Mondadori Bookstore via De Cesare con lo scopo d connettere due mondi apparentemente lontani.
nove.firenze.it, 13 maggio 2025 Collesei (Commissione Diritti dei minori): “Per la dignità e i diritti delle donne condannate, dei lori figli e figlie”. “È da un po’ di tempo - ha detto la presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Stefania Collesei - che ci stiamo occupando delle condizioni di vita delle persone detenute all’interno delle carceri, in particolare, col presidente della Commissione politiche sociali Edoardo Amato, delle condizioni dei detenuti nel carcere di Sollicciano. Come città ci sta a cuore tutto quello che si muove intorno alla vita delle persone detenute.
radiolaquila1.it, 13 maggio 2025 Rendere il carcere un luogo abilitante al cambiamento: è questo l’obiettivo del convegno “Formazione minorile carceraria in Abruzzo - Analisi e prospettive”, in programma venerdì 23 maggio 2025 nella Sala Convegni dell’Ordine degli Avvocati dell’Aquila (Tribunale, in via XX Settembre, n. 68). Una giornata di riflessione e confronto su istruzione, reinserimento e diritti nel contesto della detenzione minorile. Il punto di partenza è chiaro: il sapere deve poter raggiungere ogni persona, anche in situazioni estreme. In questa prospettiva, la scuola diventa spazio di relazione, strumento per costruire legami e promuovere consapevolezza.
di Bruno Temil
lavitacattolica.it, 13 maggio 2025 In preghiera per le persone detenute, le loro famiglie e per i morti in carcere. Nella cappella della comunità dei Padri Vincenziani di Udine, in via Marangoni, si è rinnovato lunedì 12 maggio il mensile appuntamento di preghiera dedicato ai fratelli detenuti e alle loro famiglie, un gesto di vicinanza e speranza in questo Anno Giubilare promosso dall’Arcidiocesi e dalla Cappellania penitenziaria. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da mons. Angelo Zanello, parroco di Tolmezzo - la cui Parrocchia include la locale casa circondariale - che ha accolto l’invito di padre Claudio Santangelo, cappellano del carcere di Tolmezzo.
di Vincenzo Morgera e Silvia Ricciardi*
Ristretti Orizzonti, 13 maggio 2025 Anche quest’anno, per il sedicesimo anno consecutivo, l’Associazione Jonathan, nell’ambito del Progetto Jonathan - Vela “Tutti a bordo”, parteciperà alla prestigiosa “Regata dei Tre Golfi” che si terrà nei giorni 16-17-18 maggio. Quattro ragazzi dell’area penale collocati presso le nostre comunità “Jonathan” e “Oliver” faranno equipaggio con skipper professionisti e saranno presenti ai nastri di partenza insieme ai grandi equipaggi della vela italiana. Un progetto che negli anni, grazie ad una rete stabile e strutturata, è diventato un modello di buone pratiche educative, formative e di inclusione che abbatte i muri dei pregiudizi e propone ponti per favorire partecipazione e condivisione e consentire a tutti una cittadinanza attiva e responsabile
di Maria Ducoli
La Nuova Venezia, 13 maggio 2025 Valerio Bispuri ha fotografato le donne nel carcere femminile veneziano: “Sono stato con loro cinque giorni, mangiavamo insieme, parlavamo. Avevo chiesto loro di essere naturali e mi hanno mostrato la loro vita interiore”. Non ci sono colori negli scatti di Valerio Bispuri, perché è come se dietro le sbarre tutto assumesse un’unica tonalità; come se il mondo si riducesse a una sola gradazione di grigio. Anche perché, come si fa a vedere i colori nello spazio asfissiante di una cella in cui i tre metri quadrati calpestabili per persona sono spesso un miraggio? Anche di questo parlano le fotografie di Bispuri, fotoreporter di fama internazionale che ha raccontato la vita quotidiana dei detenuti in dieci carceri italiane nella mostra “Prigionieri”, che si è appena conclusa a Pisa.
AFFARI SOCIALI
di Andrea Carugati
Il Manifesto, 13 maggio 2025 “La tv pubblica non informa, è megafono del centrodestra”. Magi annuncia azioni legali. Landini chiama i leader a Roma il 19 maggio. Natale (cda viale Mazzini): “Abbiamo chiesto un calendario degli spazi tv dedicati al voto, c’è un grave ritardo”. Maurizio Landini e Riccardo Magi, i due principali promotori dei referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno, stanno battendo l’Italia palmo a palmo per informare i cittadini sul voto. Giovedì 15 a Bologna il segretario della Cgil e quello di +Europa si ritroveranno in piazza Santo Stefano per dare il via allo sprint finale.
garantedetenutilazio.it, 13 maggio 2025 In assenza di un’effettiva tutela giurisdizionale, risultano compromessi i diritti fondamentali dei trattenuti, in violazione dei principi di uguaglianza e di diritto di difesa. Il 5 maggio scorso, la Corte costituzionale ha esaminato e ammesso le opinioni scritte formulate dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e dalla Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, in qualità di “amici curiae” (“amici della corte”), nell’ambito dei giudizi di legittimità costituzionale iscritti ai nn. 209, 210, 211 e 212 del registro ordinanze 2024, riguardanti l’art. 14, secondo comma, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.
di Antonio Maria Mira
Avvenire, 13 maggio 2025 Parole sbagliate nel giorno sbagliato. Mentre domenica da Lampedusa arrivava la notizia dell’ennesimo dramma delle migrazioni, i due bimbi ghanesi di due anni morti in mare di sete e di fame, il vicepremier Matteo Salvini tornava a ripetere che “oggi serve difendere i confini dell’Italia perché la nostra emergenza oggi è una invasione clandestina”. “Clandestini” come quei due bimbi, un maschietto e una femminuccia, e i loro giovani genitori che volevano “invadere” il nostro Paese. E invece sono sbarcati cadaverini. Morti tra le braccia delle loro mamme proprio nel giorno della festa della mamma. Morti su un insicuro gommone strapieno di più 60 persone, insicuro per degli adulti, ancor di più per dei bambini.
di Alice Dominese
Il Domani, 13 maggio 2025 La storia di Richard. Parla il membro dell’equipaggio di Humanity 1, la nave con cui l’Ong tedesca Sos Humanity dal 2022 ha soccorso più di quattromila naufraghi. “L’Europa è vista come un luogo dove tutto è possibile”. Quando Richard ha deciso di unirsi alle Ong che si occupano di soccorrere i migranti nel Mediterraneo non immaginava che ci fossero così tante persone disposte a rischiare la vita per raggiungere l’Europa. Nato e cresciuto in Ghana, Richard è un marinaio con una lunga esperienza sulle navi cargo alle spalle. Da quasi 10 anni ha cambiato vita e attualmente lavora come membro specializzato dell’equipaggio sulla Humanity 1, la nave con cui l’Ong tedesca Sos Humanity dal 2022 ha soccorso più di quattromila naufraghi.
di Monica Perosino
La Stampa, 13 maggio 2025 Tra i molti paradossi e le innumerevoli contraddizioni in cui la guerra costringe gli esseri umani ce n’è uno, in particolare, sorprendente. Un effetto secondario che solo chi ha il privilegio di averla vissuta, e di essere sopravvissuto, può sperimentare: le parole, anche quelle fruste, retoriche e abusate, ritrovano l’originaria purezza, tornano a scintillare. Proprio nel mezzo dell’orrore, parole come “libertà”, “odio”, “paura”, “amore”, “vita”, “morte”, ritrovano la corrispondenza necessaria tra reale e pensiero. Il primo discorso ufficiale ai media mondiali di Papa Leone XIV è stato potente e preciso - “agostiniano” direbbero i vaticanisti - ci ha spinto a riflettere sul potere delle parole e sulla responsabilità che ciascuno di noi ha quando le usa.
di Marco Bascetta
Il Manifesto, 13 maggio 2025 In Ucraina si espande il fenomeno dei renitenti e disertori. In Russia anche una tiepida critica conduce in galera. In Israele aumentano i riservisti che non si presentano. Proviamo a mettere insieme alcuni fatti, con caratteristiche ben distinte, proporzioni e pesi incomparabili, che si sono manifestati nei due principali teatri di guerra del momento: la striscia di Gaza e l’Ucraina. Distinti dunque, ma che riconducono alla contraddizione tra governanti e governati, ossia tra chi la guerra la decide e chi la combatte sul campo. In alcuni casi si tratta di crepe e fratture allo stato iniziale, in altri di fenomeni imponenti che possono anche determinare l’esito dello scontro.
di Gianpaolo Contestabile e Simone Ferrari
Il Manifesto, 13 maggio 2025 Gli ultimi giorni di vita del cooperante Onu in una video-inchiesta che verrà presentata questa sera a Napoli. Per la prima volta emergono dettagli sulla riunione della Missione Onu che precedette la sua scomparsa nel 10 luglio 2020. Nella serata di martedì 13 maggio, la fondazione Foqus di Napoli ospiterà la proiezione in anteprima della video inchiesta di Fanpage dedicata agli ultimi giorni di vita di Mario Paciolla, giornalista e cooperante Onu trovato morto a San Vicente del Caguán (Colombia) il 15 luglio del 2020. La presentazione del documentario vedrà la partecipazione di Anna Motta e Pino Paciolla, genitori di Mario, che da cinque anni portano avanti una battaglia per ricostruire la verità sulla morte del figlio.
di Davide Lerner
Il Domani, 13 maggio 2025 La svolta arriva nell’ambito di una trattativa le cui modalità e i cui termini sono ancora avvolti nel mistero: il congresso straordinario della formazione, tenutosi nel quartier generale nel nord dell’Iraq, ha ufficializzato l’epilogo della sua battaglia. La ricercatrice curda Berfin Cockun: “Dopo la caduta di Assad in Siria, c’è un vuoto nella regione che la Turchia deve colmare all’interno dei suoi confini”. “Il dodicesimo congresso del Pkk ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa del Pkk... e di porre fine alla lotta armata”. Con questa dichiarazione il movimento lunedì ha annunciato il proprio scioglimento dopo circa 40 anni di conflitto con la Turchia che ha provocato un numero di vittime stimato attorno alle 40mila.
DOCUMENTI
Pubblicato il general report del CPT relativo all’anno 2024
Articolo. "Le condizioni indegne delle carceri italiane", di Stefano Ferrarese
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno: "Per un gesto di Clemenza nelle Carceri" (Roma, 15 maggio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 18 maggio 2025
Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Inaugurazione "Ostello delle idee. Spazio comune per una Padova inclusiva" (Padova, 24 maggio 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI