Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di lunedì 12 maggio 2025

CARCERI

Carceri, soluzione Nordio: un civilista a capo del Dap

di Antonella Mascali

Il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2025 Il tam tam di via Arenula dà per imminente la nomina del nuovo direttore del Dap, il dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, ma non sarà la facente funzioni Lina Di Domenico, vice capo Dap fino alle dimissioni, 5 mesi fa, di Giovanni Russo. Il nome che circola, secondo quanto ci risulta, è quello di Stefano Carmine De Michele, attuale direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del ministero della Giustizia. Scelta che, se confermata, lascia perplessi gli addetti ai lavori dato che non si conoscono sue esperienze legate al carcere.

 

L’Italia è al terzo posto per sovraffollamento carcerario in Europa: a qualcuno interessa?

di David Allegranti

La Nazione, 12 maggio 2025 In un Paese in cui l’informazione è molto attenta al Vaticano e al Papa, con decine di pagine quotidiane dedicate alla morte di papa Francesco e alla scelta del suo successore, Leone XIV, ci sarà qualcuno che userà la stessa cura del Pontefice appena scomparso nei confronti dei detenuti? La domanda, invero retorica, andrebbe rivolta (anche) al Governo italiano. Specie dopo aver letto i dati recenti di Eurostat sul tasso di sovraffollamento delle carceri europee: l’Italia è l’Atalanta del sovraffollamento carcerario, al terzo posto.

 

“Minori in carceri per adulti?”. Una nota della Società Italiana di Criminologia

criminologiaitaliana.it, 12 maggio 2025 La Società Italiana di Criminologia rileva che è stata introdotta nella prassi dei collocamenti dei detenuti minorenni in carcere una rilevante eccezione al principio generale per cui i minori devono essere separati dagli adulti: una nota del Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità dello scorso 19 marzo 2025 suggerisce infatti, sfruttando il c.d. “decreto Caivano”, la recente modifica molto afflittiva del sistema della giustizia minorile, di trasferire soggetti detenuti in Istituto Penale Minorile presso Istituti penitenziari per adulti.

 

Contrordine: “Richiudete le celle”

di Francesco De Masi

Ristretti Orizzonti, 12 maggio 2025 Non mi arrendo, ma sono stanco. Il carcere non può tornare a essere un luogo di morte. Di fronte alla recente decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio, spinta con forza dall’onorevole Andrea Delmastro, di reintrodurre la chiusura generalizzata delle celle, mi sento in dovere di alzare ancora una volta la voce. Perché chi conosce il carcere dal di dentro - non da una poltrona o da una conferenza stampa - sa bene che ogni serratura chiusa in più può significare una vita in meno. Con questo provvedimento siamo tornati indietro di vent’anni. Anni in cui, con fatica e senza armi, ma solo con le parole e con il senso profondo di umanità, ho cercato di contribuire a rendere il carcere un luogo almeno vivibile, dove fosse possibile rieducarsi, lavorare su sé stessi, pensare a un dopo.

 

Mamme detenute: oltre la libertà, manca la quotidianità con i figli

di Roberta Barbi

vaticannews.va, 12 maggio 2025 La Chiesa dedica il mese di maggio alla Madonna, la madre di tutte le madri; la seconda domenica del mese in tutto il mondo si celebra la Festa della mamma. Per le mamme ristrette la condanna è come se fosse doppia: oltre alla privazione della libertà, anche quella dell’amore più grande. La testimonianza di Bruna, ex detenuta: “Il distacco dai figli uccide”. I momenti di festa in carcere, per le persone private della libertà, sono i più difficili: l’assenza della famiglia, il vuoto degli affetti mentre il resto del mondo si ritrova per festeggiare, si fanno sentire ancora di più. Non fa eccezione la Festa della mamma, oggi ricordata anche da Papa Leone XIV nel Regina Caeli, in un contesto dove già per le donne ristrette la lontananza dai figli è un dramma che si rinnova quotidianamente ...

 

GIUSTIZIA

Dl Sicurezza tra repressione e propaganda: cosa cambia per carceri e ordine pubblico

di Simona Musco

Il Dubbio, 12 maggio 2025 Il decreto (39 articoli) introduce nuovi reati, aggrava pene esistenti e prevede misure contro terrorismo, criminalità, occupazioni abusive e disordini pubblici. Il Governo ha approvato un nuovo decreto Sicurezza, scatenando forti polemiche per l’adozione della forma d’urgenza, considerata da molti una forzatura istituzionale. La premier Giorgia Meloni ha difeso la scelta come necessaria per onorare gli impegni presi con i cittadini e per rafforzare le tutele verso le forze dell’ordine. Il decreto (39 articoli) introduce nuovi reati, aggrava pene esistenti e prevede misure contro terrorismo, criminalità, occupazioni abusive e disordini pubblici. Le opposizioni e alcune associazioni parlano di norme sproporzionate, repressive e di dubbia efficacia, che rischiano di ledere diritti civili e aggravare il sovraffollamento carcerario.

 

Adolescenti a mano armata

di Riccardo Di Blasi

orticalab.it, 12 maggio 2025 In un anno gli omicidi attribuiti a minori sono triplicati. In Campania il 72% dei delitti è commesso da under 18. Gli Ipm della regione sono sovraffollati come le carceri degli adulti: “Emerge il profilo di una criminalità minorile arrogante, aggressiva, senza regole e persino pronta a sfidare la delinquenza organizzata”. In Campania degli oltre 7.500 detenuti, quasi 1.800 sono tossicodipendenti, 900 stranieri, 350 donne. Poco meno di 400 invece sono stati i minori reclusi presso gli Ipm di Nisida e Airola. Le criticità denunciate sono sempre le stesse: oltre al sovraffollamento, la carenza di personale sanitario, di assistenza sanitaria e di personale di polizia penitenziaria. Criticità che sono spesso alla base di atti di autolesionismo, risse, aggressioni e rivolte.

 

“I ragazzi di oggi spesso non si rendono conto di quello che le loro azioni possono produrre”

di Giuseppe Pollicelli

La Verità, 12 maggio 2025 Lo scrittore Aurelio Picca: “Una volta anche i violenti avevano delle regole. Tra i duellanti c’era un reciproco riconoscimento, l’agguato era l’eccezione. Ora non ci si rende conto delle azioni”. “Quando ero ragazzo io, negli anni Settanta, ma direi ancora fino quando il mondo non si è definitivamente globalizzato, quindi intorno alla metà degli anni Novanta, non credo ci fosse meno violenza giovanile di quanta ve ne sia attualmente. Aveva però una qualità diversa”. 

 

Vita da maranza a Milano: “Il sabato dormo e non giro con le lame, il lunedì lavoro in nero”

di Andrea Galli

Corriere della Sera, 12 maggio 2025 Dallo sport ai laboratori di arte, viaggio nella coop sociale della periferia di Milano che aiuta (anche) gli adolescenti in difficoltà: “Ma servono subito mediatori esperti della strada, le nozioni non bastano, le università lo capiscano”. Il presidente Silvio Tursi possiede un approccio realistica, laico ed entusiasta alla vita, di fatica, ma sì, insomma, di cazzimma & garra, altrimenti non governerebbe una struttura del genere e un programma di interventi che a sentirli elencare ci si perde, sul serio.

 

L’abuso d’ufficio è morto, ma il conflitto d’interessi è vivo e più urgente che mai

di Daniela Mainenti*

Il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2025 “Non è incostituzionale l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio”. Con questa formula asciutta, la Corte Costituzionale ha chiuso una stagione e ne ha aperta un’altra. Nonostante i dubbi espressi da ben 14 autorità giudiziarie - tra cui la Corte di Cassazione - la Consulta ha confermato la piena legittimità della legge 114/2024, che ha cancellato dal Codice penale il reato di abuso d’ufficio. La motivazione arriverà tra qualche settimana, ma l’impianto del comunicato ufficiale è già chiaro: nessun obbligo internazionale (nemmeno dalla Convenzione di Merida delle Nazioni Unite contro la corruzione) impone allo Stato italiano di mantenere il reato. Ergo, nessuna violazione costituzionale. Punto. Eppure, quel punto non è un punto fermo. È un punto di domanda politico e giuridico che interpella ...

Il “sacrificio” di Fulvio Croce, morto per i diritti dei suoi assassini

di Daniele Zaccaria Il Dubbio, 12 maggio 2025 Torino, 1977. Una primavera ancora lontana, una città gelida e ferita, dove le ombre si muovono veloci sotto i portici e le auto parcheggiate diventano trappole. Da tempo le Brigate Rosse colpiscono a cadenza regolare. Magistrati, giornalisti, agenti di polizia. In questo clima da guerra civile strisciante, un uomo distinto con la toga sulle spalle e l’etica come bussola, decide che la paura non può diventare legge. Si chiama Fulvio Croce, è presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, classe 1901, piemontese fino al midollo: rigoroso, riservato, fedele a un codice d’onore che sembra uscito da un’altra epoca. Croce non cerca la ribalta e non sarà una carriera politica o mediatica a consacrarlo, ma il suo sacrificio.

 

TERRITORIO

Sardegna. È la Festa di tutte le mamme (anche quelle che sbagliano)

di Marzia Piga

sassaritoday.it, 12 maggio 2025 La Garante dei detenuti della Sardegna, Irene Testa, ci racconta la situazione delle madri detenute con figli piccoli: poche, ma trascurate. Le Icam, istituti “di custodia attenuata”, uno è a Senorbì inaugurato e mai utilizzato. Che sia una celebrazione cattolica, una festa pop, un evento commerciale o correlato a iniziative solidali, la Festa della mamma (ogni seconda domenica di maggio) è la giornata dedicata a tutte le donne che sono anche madri. Delle lavoratrici che fanno surf tra carriera e cura dei figli, di quelle che hanno scelto o sono costrette a dedicarsi solo alla famiglia. E di quelle che hanno sbagliato. Quelle i cui errori hanno portato dietro le sbarre di una cella.

 

Milano. Detenuto evaso si toglie la vita. Trovato in un laghetto il corpo della collega scomparsa

di Annalisa Grandi

La Ragione, 12 maggio 2025 Le tracce di Emanuele De Maria si erano perse. Il detenuto in fuga, ricercato ovunque, si è ucciso. Il cadavere della collega scomparsa è stato ritrovato al Parco Nord di Milano. Era finito in carcere per aver ucciso una 23enne, e dopo l’omicidio era scappato in Germania. Da due anni aveva dei permessi per lavorare in un hotel, a Milano. Poi, dopo il lavoro, doveva rientrare in carcere. Qui l’inizio della vicenda surreale e tragica che ha visto coinvolto un 35enne, Emanuele De Maria, che dopo aver accoltellato un collega che lavorava nello stesso hotel aveva fatto perdere le sue tracce. Fino a oggi. Perché De Maria, il detenuto in fuga che era ricercato ovunque, si è ucciso. Si è buttato dal Duomo di Milano. È stato riconosciuto dai tatuaggi. Ma non solo. È stata trovata morta la sua collega 50enne ...

 

Milano. Quando la reintegrazione fallisce: tra utopia e abbandono

di Cristina Volpe Rinonapoli

italia-informa.com, 12 maggio 2025 La crepa nel sistema del carcere aperto. La tragedia di Milano, con il suicidio spettacolare di un detenuto evaso e l’assassinio della donna che lo accompagnava, non è soltanto un episodio da consegnare alla cronaca nera. È piuttosto il punto di rottura di un’idea di carcere che, da anni, viene raccontata come avanzata, umanizzata, orientata alla rieducazione. Il “modello Bollate”, fino a oggi considerato uno dei fiori all’occhiello del sistema penitenziario italiano, si ritrova adesso al centro di un interrogativo più profondo: può esistere una vera giustizia rieducativa senza un tessuto sociale che accompagni, vigili, protegga?

 

Ivrea (To). Il Garante: “Pochi volontari, sovraffollamento e scarsi interventi”

primailcanavese.it, 12 maggio 2025 Il Garante dei diritti delle persone private delle libertà, Raffaele Orso Giacone, traccia un quadro della situazione del carcere di Ivrea: pochi psicologi, medici e infermieri e, a volte, con scarsa preparazione. Carenza di volontari, sovraffollamento, poca o nessuna manutenzione dell’edificio e magistratura assente. Ma vi sono anche miglioramenti.

 

Roma. Quei bambini “prigionieri” con le madri dietro le sbarre di Rebibbia

di Eleonora Mattia

La Repubblica, 12 maggio 2025 Entrare in un carcere femminile e ascoltare le storie delle detenute madri, che scontano la pena assieme alle loro bambine e bambini, significa passare al setaccio tutte le carenze e difficoltà della nostra società. È quello che ho provato visitando la casa circondariale femminile di Rebibbia, che ospita circa 380 detenute, 100 in più del numero previsto. Lungo questo percorso fatto di cigolii e serrature la prima tappa è il tema drammatico del sovraffollamento delle carceri, che nel Lazio raggiunge il 145%, a fronte di un dato nazionale del 132,4%, con picchi del 185% a Regina Coeli, a Civitavecchia (178), a Rieti (174) e Latina (171).

 

Torino. Dietro le sbarre del carcere c’è un bimbo di 21 mesi, senza il diritto di crescere

di Giada Lo Porto

La Repubblica, 12 maggio 2025 Una delegazione guidata dalla senatrice Rossomando ha visitato la sezione femminile del Lorusso e Cutugno con 115 detenute: “Gli spazi non sono adeguati per dei bambini così piccoli”. Dove s’infrange il diritto di restare bambini quando la mamma perde la libertà? Al Lorusso e Cutugno di Torino c’è un piccino di 21 mesi che corre incontro a chi viene da fuori. Non parla, osserva, scruta gli estranei, probabilmente si chiede da dove vengano quelle persone che adesso vogliono sapere come sta, cosa fa, se mangia, se dorme, se continua a restare bambino o se ha perso la capacità di giocare. Lui è con la madre detenuta che di anni ne ha 31, dentro le mura del carcere, in uno dei tre istituti a custodia attenuata per madri (Icam) attivi in Italia: a Torino a oggi è il solo bambino recluso con la madre.

 

Perugia. Detenuto allergico al nichel aspetta da sei mesi padelle e bollitore per cucinare in cella

di Umberto Maiorca

perugiatoday.it, 12 maggio 2025 Ricorso per Cassazione contro la decisione del magistrato di Sorveglianza. Detenuto allergico al nichel chiede dei tegami speciali per cucinare in cella, ma la ditta fornitrice è in ritardo per le consegne e il magistrato di sorveglianza respinge le istanze di reclamo dell’uomo. La Cassazione annulla tutto e dispone un nuovo giudizio sulla richiesta del detenuto. A rivolgersi alla Corte di Cassazione è stato un uomo di 41 anni, detenuto in Umbria, dopo che il magistrato di sorveglianza di Perugia aveva respinto il suo reclamo sul fatto che era “in attesa da circa sei mesi di ricevere dei tegami per cucinare, e, nonostante vari solleciti”, continuava “a sentirsi dire di dover aspettare perché l’impresa fornitrice” era “in ritardo nelle consegne”.

 

Lucca. Progetto “Dietro le sbarre”: gli studenti scoprono la realtà carceraria 

versiliapost.it, 12 maggio 2025 Le classi VH e VG del Liceo Scientifico “Barsanti e Matteucci” in visita alla casa circondariale San Giorgio di Lucca. Dopo un percorso durato diverse ore in classe, legato al progetto Caritas “Dietro le sbarre”, i giovani sono entrati in contatto con le storie di detenzione a partire dal proprio vissuto e le proprie emozioni. Andare al di là delle sbarre significa comprendere meglio i dati che si leggono e il senso dei percorsi di detenzione, tra difficoltà e risorse. I temi che sono emersi durante gli incontri con Rachele Franceschi, esperta esterna di Caritas, sono stati: il senso della detenzione, i percorsi alternativi al carcere, le attività riabilitative, la vita in una cella, il sovraffollamento, le opportunità post scarcerazione, volontariato in carcere e il ruolo della comunità.

 

Catanzaro. Al via il progetto “Le ali della libertà”

di Viola Mancuso*

gnewsonline.it, 12 maggio 2025 Nasce dall’idea di un gruppo di detenuti che hanno preso spunto dall’omonimo film del 1994, in cui il protagonista, recluso in un carcere americano, si impegna a restaurare la biblioteca trasformandola in un luogo di scambio culturale e di riflessione. Così nella Casa circondariale di Catanzaro ha preso il via il progetto “Le Ali della Libertà”, una nuova occasione di crescita per i detenuti che passa attraverso l’opportunità di sviluppare capacità culturali, artistiche e relazionali fondamentali al loro reinserimento nella società una volta terminato il periodo di detenzione. Uno spazio di confronto e di svago che, grazie all’Area Educativa e al supporto della Polizia penitenziaria e dei volontari, intende creare un ponte verso la società esterna, abbattendo le barriere e le tensioni legate alla vita carceraria ...

Taranto. “Siamo tutte Antigone”, spettacolo delle detenute nel teatro del carcere 

blunote.it, 12 maggio 2025 Il 14 maggio a Taranto detenute in scena con “Siamo tutte Antigone”, frutto di un laboratorio teatrale. Mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 15, l’aula teatro della sezione maschile della Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto ospiterà lo spettacolo “Siamo tutte Antigone”, messo in scena dal collettivo Citte Citte. La rappresentazione è il risultato di un laboratorio teatrale avviato nella sezione femminile del carcere, dove alcune detenute hanno partecipato a un percorso settimanale di drammaturgia collettiva. Al centro del lavoro, la figura di Antigone, eroina tragica della mitologia greca, riletta in chiave contemporanea anche attraverso il testo di Valeria Parrella.

 

CULTURA

“La città esclusa”: la questione carceraria a Brescia nel XIX secolo 

di Roberto Bonzi

bresciasilegge.it, 12 maggio 2025 Nuova edizione del saggio di Giancarlo Zappa. Come si potesse uscire ravveduti dalle carceri dell’epoca, costituisce un problema ed una domanda inquietante, che purtroppo ottiene una risposta negativa. La fiducia in un carcere “utile” è alla base del pensiero di Giancarlo Zappa, “il padre dell’ordinamento penitenziario”. Così lo definisce Monica Calli, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Brescia, nell’introduzione alla nuova edizione de “La città esclusa” (Vannini Editrice, 2023), volume pubblicato in origine nel 2000 per la casa editrice La Quadra, in cui il magistrato analizza il rapporto tra comunità bresciana e questione carceraria nel XIX secolo, tracciando la propria visione del sistema penitenziario.

 

Etnografie del carcere tra Sud e Nord globale

di Gioacchino Toni

carmillaonline.com, 12 maggio 2025 Francesca Cerbini, “Prison lives matter. Etnografie del carcere tra Sud e Nord globale”, Elèuthera, Milano 2025, pp. 208, € 18.00. “Prison lives matter” di Francesca Cerbini mette in luce l’importanza della ricerca etnografica nell’affrontare il carcere e chi si trova a viverlo. Il luogo di prigionia viene indagato come manifestazione di repressione per eccellenza e laboratorio “in cui la creazione ad hoc di utili nemici più o meno immaginari, persone deprivate della benché minima umanità in nome della nostra sicurezza e libertà, fomenta la costruzione di una società militarizzata, sotto controllo e marcatamente diseguale”.

 

AFFARI SOCIALI

C’è bisogno di speranza: impariamo a coltivarla

di Cristina Dell’Acqua

Corriere della Sera, 12 maggio 2025 Papa Francesco l’aveva definita la più piccola delle virtù ma la più potente, capace di modificare le dinamiche della nostra vita quotidiana. Nel mito, Pandora, aprendo il vaso che non avrebbe dovuto aprire, fa fuoriuscire tutte le sciagure e i mali perché si abbattano sull’umanità. Solo Speranza, come in una casa indistruttibile, ci racconta Esiodo (Le opere e i giorni) non vola fuori, Pandora richiude in tempo il malefico vaso. Per volere di Zeus. Un tipo di vaso che non è un’invenzione di Esiodo, già nell’Iliade (XXIV) ne troviamo due sospesi agli stipiti della porta di Zeus: uno è colmo di beni e l’altro di mali.

 

Fine vita, Zaia: “Se il Governo rivendica la sua competenza, faccia una legge”

Il Dubbio, 12 maggio 2025 Il governatore leghista dopo la decisione dell’esecutivo di impugnare la legge toscana sul suicidio assistito: “Basta ipocrisie, è un tema etico, non politico”. “Lo dico come premessa: bisogna uscire da questa ipocrisia, tutta italiana, di far finta che il tema del suicidio assistito - o come preferisco chiamarlo, la gestione del fine vita - non esista. Esiste eccome. Il governo ascolti le Regioni che di questo argomento, loro malgrado, si devono occupare quotidianamente per poter dare risposte adeguate”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in una intervista al Corriere della Sera, “risponde” alla decisione del governo di impugnare la legge della Toscana, prima regione in Italia a dotarsi di una norma sulla morte volontaria medicalmente assistita. 

 

Migranti. Morire di sete e fame a due anni, l’ennesima tragedia a Lampedusa

di Davide Vari

Il Dubbio, 12 maggio 2025 Il racconto drammatico della ong tedesca Resqship, che ha recuperato i corpi di due bambini e un trentenne a bordo di un gommone alla deriva nel Mediterraneo per giorni. Ancora una tragedia a Lampedusa. Le vittime dell’ennesima traversata disperata sono due bambini e un trentenne, i cui corpi sono stati recuperati dal veliero nadir della ong tedesca Resqship, insieme ad altre 57 persone tratte in salvo, tra cui due minori. A bordo del gommone soccorso nella notte, secondo quanto riferisce la stessa ong, c’erano 62 migranti tra cui 17 donne, due neonati e quattro bambini piccoli. Dopo tre giorni di difficoltà nel Mediterraneo, l’equipaggio ha preso in carico i numerosi feriti e prestato i primi soccorsi ai sopravvissuti.

 

ESTERI

La democrazia non è infallibile: fino a che punto il voto popolare può coprire crimini contro l’umanità?

di Simone Millimaggi

Il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2025 La libertà e la dignità umana devono occupare un posto centrale in tutte le azioni che si compiono in nome della democrazia. Nella teoria politica moderna, il concetto di legittimità democratica è spesso inteso come un sigillo di approvazione morale. Se un leader viene scelto dalla maggioranza, le sue azioni godono di una presunzione di giustizia. Eppure, la storia ci impone di rivedere questa equazione semplicistica. L’elezione popolare, infatti, non è un’assoluzione preventiva dalle colpe del potere, ma piuttosto un mandato condizionato dalla ragione, dall’etica e dal diritto. Il principio secondo cui “il popolo non sbaglia” è una finzione pericolosa. La democrazia non è un algoritmo infallibile, ma un processo umano, soggetto a manipolazioni, paure collettive e derive autoritarie.

 

Botte e roghi per i migranti: l’inferno del deserto tunisino

di Mosè Vernetti

Il Domani, 12 maggio 2025 Due recenti uccisioni hanno scosso la comunità subsahariana, da tempo sotto attacco delle autorità. Nel paese ci si organizza per fornire assistenza sanitaria. Mentre attivisti e ong vengono perseguitati. Anche la Tunisia è un paese sicuro nel quale le persone migranti non correranno rischi se respinti o deportati: parola di Commissione Europea. Una notizia che arriva a poco più di una settimana dalla barbara uccisione - per mano della polizia tunisina - dei giovani Mustapha Tarawallie e Alseny Togbodoun, rispettivamente del Mali e della Guinea Conakry. È accaduto nei campi informali che da ormai diversi anni ospitano circa 20mila persone in viaggio verso l’Europa, sparse tra gli uliveti di Al Amra e Jebeiana, a una trentina di chilometri da Sfax, città portuale del paese nordafricano.

 

Iran. La mamma di Mahsa Jina Amini: “Vi racconto mia figlia, simbolo di una rivoluzione”

di Greta Privitera

Corriere della Sera, 12 maggio 2025 Parla per la prima volta Mozhgan Eftekhari: “Mia figlia non era politicizzata. Era molto credente e studiava con me la religione. Senza di lei non vivo più, si stava affacciando alla vita”. È una ragazza Mozhgan Eftekhari quando scopre di essere incinta della sua primogenita. Ha poco più di vent’anni e da sempre sogna di diventare madre. Mentre la pancia cresce veloce, si domanda che occhi avrà quella bambina tanto desiderata. Che cosa amerà, sognerà, chi diventerà. “Quando aspetti un figlio, non puoi immaginare chi accoglierai. Non ne conosci i tratti del volto, il carattere, il destino”, racconta. Il 21 settembre 1999, nel giorno in cui l’estate si congeda, Mozhgan dà al mondo Mahsa Jina Amini.

 

DOCUMENTI

Pubblicato il general report del CPT relativo all’anno 2024

Articolo. "Le condizioni indegne delle carceri italiane", di Stefano Ferrarese

Articolo. "Guida dopo l'assunzione di stupefacenti (art. 187 c. strad.). Una Circolare fa rientrare dalla finestra lo stato di alterazione pisico-fisica ed esclude l'accertamento attraverso l'esame delle urine", di Gian Luigi Gatta

 

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata Nazionale di Studi: "DISINNESCARE..." - iscrizioni CHIUSE (Casa di Reclusione di Padova, 23 maggio 2025)

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 12 al 18 maggio 2025

Incontro di formazione: "Il ruolo del Terzo Settore nell'Esecuzione Penale Esterna" (Roma, 13 maggio 2025)

Webinar di formazione. "Addiction e carcere: focus sui trattamenti antagonisti" (Online 13 maggio 2025)

Presentazione libro: "Un muro d'acqua. La vita nel carcere messicano di Islas Marìas" (Padova, 13 maggio 2025)

Webinar Università Verona presentazione libro "Il gabbio. Storie di umanità reclusa", di Gianluca Biggio (Online, 13 maggio 2025)

Seminario Consiglio Superiore Magistratura: "REMS, stato dell'arte e prospettive di intervento" (Roma, 15 maggio 2025)

Seminario Università La Sapienza. "Principi costituzionali e libertà religiosa in carcere" (Roma, 15 maggio 2025)

Tavola rotonda. "Il bilanciamento tra esigenze di custodia e di trattamento: il coinvolgimento della comunità esterna nella vita del carcere" (Firenze, 16 e 17 maggio 2025)

Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)

Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)

Incontro-dibattito: "In carcere non si finisce... si ricomincia. Il caso della Casa di Reclusione di Vigevano" (Milano, 19 maggio 2025)

Incontro-dibattito: "Disumano e degradante. Il Decreto sicurezza e il carcere"" (Torino, 22 maggio 2025)

Conferenza Università Verona: "Percorso del detenuto e suo ingresso in istituto penitenziario" (Verona, 22 maggio 2025)

Seminario. "Parole dietro le sbarre. Le comunicazioni dei detenuti: valenza trattamentale ed esperienze concrete" (Urbino, 23 maggio 2025)

"Sulla scena del crimine". Ciclo di incontri che pongono al centro le persone detenute e i loro diritti (Pescara, fino al 29 maggio 2025)

XII Programma Nazionale di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere (Varie città, fino al 31 maggio 2025)

Convegno nazionale AIPDP "La rieducazione tra pena e riparazione (Pisa e Gorgona-LI, 6-7 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

 

PODCAST

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

 

CORSI E MASTER

Incontri di Formazione: "Dialoghi riparativi sul modello della community group conferencing" (Padova, fino al 4 giugno 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (Scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (Scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)