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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 10 maggio 2025
Il Foglio, 10 maggio 2025 Un appello al Dap che arriva dai docenti universitari di tutta Italia. Non convincono le motivazioni a favore delle “celle chiuse” quale modalità di custodia dei detenuti di alta sicurezza, da tempo coinvolti dalla testata in attività aventi come scopo la rieducazione. Ma le persone non sono “reati che camminano”: serve un modo più costituzionalmente orientato per garantire la sicurezza negli istituti penitenziari.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
La Repubblica, 10 maggio 2025 Una circolare del Dap limita l’apertura delle celle, mettendo a rischio il lavoro di Ristretti Orizzonti e il percorso di cambiamento di molti detenuti. L’appello di 35 docenti universitari. “A volte penso che il sole sia particolarmente affezionato alla nostra sezione, altrimenti non si spiegherebbe come mai ci faccia visita per ben due volte al giorno, soffermandosi a lungo. In realtà è il corridoio che, avendo alle sue estremità una finestra orientata verso est e l’altra verso ovest, accoglie volentieri i raggi solari, e su questo ha tutta la nostra comprensione dato che anche noi, silenziosi abitanti della sezione “studenti” del carcere, preferiamo di gran lunga restare in corridoio, approfittando di una concessione della direzione del carcere che lascia le porte delle celle aperte, dalle otto del mattino fino alle otto di sera.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 10 maggio 2025 Nei corridoi umidi delle carceri si respira un’aria di tensione che parla più di ogni parola: quante persone stanno lì dentro? E quanti posti ci sarebbero, in teoria? Secondo gli ultimi dati risalenti al 30 aprile 2025 il conteggio è implacabile: 62.456 detenuti a fronte di 46.776 posti realmente utilizzabili, un sovraffollamento del133,52% secondo l’ultimo report del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Un terzo degli spazi che “manca” sotto il profilo logistico. Sulla carta risultano 51.280 posti regolamentari, ma il dato reale scende: restano fuori gioco 4.504 posti, tra camere inagibili e intere sezioni chiuse, e l’ingombro umano non trova sosta.
di Alberto Arnaudo e Sandro Libianchi*
lavocedeimedici.it, 10 maggio 2025 Non sappiamo cosa pensasse dentro di sé l’ex-sindaco di Roma Gianni Alemanno della situazione carceraria italiana quando era libero di fare politica; sappiamo però cosa ne pensa oggi, che in carcere ci si trova rinchiuso da qualche mese per la revoca delle misure alternative causata da sue inadempienze di cui, immaginiamo, ora si sia amaramente pentito. Dopo aver inviato una lettera al direttore de “Il Tempo”, Tommaso Cerno, a nome dei “detenuti che vivono quotidianamente il dramma di un sistema carcerario al collasso”, nella quale lamentava tra le altre cose che “oggi il populismo penale impone lo slogan ‘buttiamo via la chiave’, mentre l’indifferenza politica lo raccoglie con un altro: “chiudiamoli in cella e dimentichiamoci di loro” (confondendo) la necessità di tutelare la sicurezza ...
ageei.eu, 10 maggio 2025
“Senza voler esser irriverente verso i Governi che ci hanno preceduto, la valutazione della Corte dei conti è fatta su tutti i Governi dell’ultimo decennio. La costruzione di un carcere nuovo è impossibile perché ci sono una serie di vincoli geologici, architettonici e culturali che impediscono di costruire nuove strutture nel nostro paese”. Così il Ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine dell’evento “Futuro Direzione Nord - Scelte per tempi difficili” in corso a Milano. “Volendo spostare una porta a Regina Coeli, mi è stato detto per esempio che la stessa è protetta dalle Belle Arti quindi non si può spostare. Se questo è così complicato, significa che far riforme da qua dentro è difficile. In Arizona o negli Stati Uniti è molto più facile costruire carceri perché si possono portare dei grandi container moderni, si mettono nel deserto, si mette l’area condizionata e si creano posti.
di Alessio Di Francesco
agenparl.eu, 10 maggio 2025 “Preoccupa esternalizzazione esecuzione pena. Riforma penitenziaria promessa e poi tradita. I detenuti non hanno nemmeno le docce. Basta presa in giro delle caserme dismesse”. Il presidente emerito della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick, è intervenuto questa mattina al convegno “Analisi e prospettive di riforma del sistema penitenziario italiano” organizzato dal Centro di ricerca interdipartimentale di ricerca sui sistemi sociali e penali (Das) dell’Università Lumsa, un evento di riflessione per la comunità universitaria sul carcere in occasione del cinquantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Legge 354 del 1975 i, che ha riformato in Italia l’ordinamento penitenziario e l’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà.
di Alessio Di Francesco
agenparl.eu, 10 maggio 2025 “Il sovraffollamento genera un alto tasso di conflittualità e violenza, con ulteriori problemi all’amministrazione penitenziaria. La situazione delle Rems è intollerabile, vulnus ai principi costituzionali. Il diritto affettività non è solo sesso, ma percorso di reinserimento nella società”. Il vicepresidente della Corte costituzionale, prof. Francesco Viganò , è intervenuto questa mattina al convegno “Analisi e prospettive di riforma del sistema penitenziario italiano” organizzato dal Centro di ricerca interdipartimentale di ricerca sui sistemi sociali e penali (Das) dell’Università Lumsa, un evento di riflessione per la comunità universitaria sul carcere in occasione del cinquantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Legge 354 del 1975 i, che ha riformato in Italia l’ordinamento penitenziario e l’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 10 maggio 2025 Annullata con rinvio la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma, impugnata dalla difesa, che aveva confermato la proroga del 41 bis all’ultranovantenne Giuseppe Morabito, nonostante la diagnosi di deterioramento cognitivo e la condanna del 10 aprile scorso da parte della Corte Europea. L’avvocata Giovanna Beatrice Araniti, difensore dell’ex capo storico della ‘ ndrangheta - attualmente al 41 bis nel carcere di Opera - l’8 marzo ha presentato ricorso per Cassazione contro l’ordinanza che respingeva il reclamo al decreto del ministero della Giustizia, con cui era stato ripristinato il regime duro per altri due anni. La sentenza della Cedu riguarda il periodo fino al 24 maggio 2023, quando Morabito fu ricoverato d’urgenza per un’ernia, con conseguente sospensione del 41 bis.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 maggio 2025 Il vice ministro della Giustizia commenta anche la recente sentenza della Consulta sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio: “Sapevamo di esserci mossi nel pieno rispetto delle Convenzioni internazionali”. “Fermarci? Nemmeno per idea. Si va avanti. È innaturale che la volontà, di pochi, di ostacolare una riforma come la separazione delle carriere prevalga sull’altrettanto legittima determinazione di altri, cioè noi, i molti, che invece vogliono realizzare quel progetto, in coerenza con il programma sulla giustizia”. Francesco Paolo Sisto non ha l’aria di chi si sente in un vicolo cieco.
di Giulia Merlo
Il Domani, 10 maggio 2025 Tensioni sulla circolare sul funzionamento degli uffici. I procuratori la smontano. Il sospetto al Consiglio: “Qualcuno vuole provocare, non capisce che così ci condanna tutti”. Tira aria pesante in Antimafia, che vive forse il suo periodo più difficile della storia recente, con procure una contro l’altra in delicate inchieste sui mandanti delle stragi - da quelle nel continente a via D’Amelio - e le dimissioni improvvise del procuratore aggiunto Michele Prestipino, dopo (ma non a causa, scrive lui) una indagine a suo carico aperta a Caltanissetta. In questo clima di veleni, la super procura guidata da Gianni Melillo ha reagito attaccando. Un colpo di coda inconsulto, di cui ha fatto le spese il Csm, che per una volta si presenta compatto nel lasciar trapelare profondo fastidio nei confronti dei pm antimafia.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 10 maggio 2025 La Cassazione, sentenza n. 17523 depositata oggi, chiarisce che spetta all’imputato attivarsi per chiedere al giudice di riqualificare il reato in uno diverso che permette l’oblazione, oblazione che ha l’onere di richiedere esplicitamente. Se non lo fa, e il giudice, di sua iniziativa, riqualifica il fatto, l’imputato perde tale diritto. La Terza sezione penale, chiamata a giudicare il ricorso di tre persone condannate per sversamento colposo di nafta in mare, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha sottolineato che gli imputati, in sede di discussione non avevano neppure chiesto la riqualificazione del fatto, così esponendo la propria doglianza a una valutazione di genericità e, quindi, di inammissibilità.
TERRITORIO
di Sara Busato
Corriere del Veneto, 10 maggio 2025 Inaugurazione dell’anno accademico al Due Palazzi. “Ero in prigione ancora prima di finirci. Ma dopo il mio primo esame, ho ritrovato fiducia in me stesso”. È la testimonianza toccante di uno dei 64 studenti detenuti iscritti al ventiduesimo anno accademico dell’università di Padova nell’ambito del progetto “Università in carcere”. Un’iniziativa che porta l’istruzione universitaria dentro le mura degli istituti penitenziari, trasformando il diritto allo studio in uno strumento concreto di riscatto e inclusione. In un contesto sociale che punta al reinserimento e al recupero, garantire l’accesso all’istruzione anche a chi vive una condizione di detenzione rappresenta un valore imprescindibile. L’università di Padova ha scelto di dare forma a questo principio, costruendo una comunità accademica che non lascia indietro nessuno.
irpinianews.it, 10 maggio 2025 “La situazione del carcere di Bellizzi è particolarmente problematica, ma non vedo soluzioni strutturali che rispondano al problema”. È quello che ha detto questa mattina, partecipando alla presentazione della Relazione del Garante regionale per le persone private della libertà al Circolo della Stampa il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Avellino Francesco Raffaele, che coordina la Sezione Criminalità inframuraria. Una lunga analisi su quale sia la condizione delle carceri in Italia e in Campania. “Come situazione carceraria italiana siamo all’anno zero - ha spiegato il Procuratore Aggiunto Raffaele. È una situazione che viene da lontano, da un disinteresse totale e trasversale da parte delle Istituzioni che non hanno mai ritenuto di occuparsi del sistema carcerario italiano, d’altra parte degli ultimi c’è sempre poco interesse ad occuparsi.
di Matteo Bondi
Il Resto del Carlino, 10 maggio 2025 Sopralluogo ieri al Quattro del sottosegretario alle infrastrutture Ferrante. Novità: c’è il progetto per un’apposita bretella di collegamento alla tangenziale. Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e trasporti Tullio Ferrante ha visitato ieri il cantiere per la costruzione del nuovo carcere al Quattro, dopo che sono ripresi i lavori circa un mese fa. “Ho voluto visitare il nuovo carcere di Forlì perché si tratta di un’opera importante per l’intero sistema penitenziario nazionale, attesa da troppo tempo, che finalmente prende il via - ha affermato al termine del sopralluogo: lo scorso aprile, dopo anni di ritardi e promesse mancate, sono infatti stati riconsegnati i lavori del primo stralcio, che cubano 39 milioni di euro e che contiamo siano ultimati entro il 2028”.
agenziagiornalisticaopinione.it, 10 maggio 2025 Rigenerare il carcere attraverso cultura e bellezza. Il documentario che racconta l’esperienza di “Per Aspera ad Astra”. Venerdì 16 maggio alle 18 la proiezione alla sala Filarmonica di Trento. L’arte e la cultura come chiave per aiutare le persone in carcere ad esprimersi e rigenerarsi, a trovare spazi di libertà pur vivendo in uno stato di detenzione: il progetto “Per Aspera ad Astra” si basa su questo. “Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” è il sottotitolo dell’iniziativa nata nel 2018, e cresciuta attorno all’esperienza del regista Armando Punzo e della sua Compagnia della Fortezza. È un progetto promosso da Acri, l’associazione nazionale delle casse di risparmio e delle fondazioni di origine bancaria.
di Luca Raimondi Cominesi
Il Giorno, 10 maggio 2025 Al via il progetto “Gattabuia” in collaborazione con la facoltà di Medicina Veterinaria. “Ridurranno l’aggressività”. La Casa Circondariale di Lodi ha presentato ieri due nuovi progetti che prenderanno il via dalla collaborazione con il dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Statale di Milano, grazie alla dottoressa Michela Miniero, direttrice del dipartimento, e alla dottoressa Simona Cannas e che mirano a portare profondi cambiamenti tra i detenuti. Partner dell’iniziativa sarà l’associazione WeAnimal, che da anni impiega professionisti ed esperti per fornire supporto e formazione negli Interventi Assistiti con gli Animali (Iaa), meglio conosciuti come “pet therapy”.
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 10 maggio 2025 Se è vero che solo la memoria contribuisce ad evitare che quanto è stato possa ripetersi, dovrebbe essere un’urgenza civica collettiva richiamare storie e nomi di chi è rimasto troppo a lungo solo nei ricordi dei propri cari. Come Germana Stefanini, vigilatrice penitenziaria del carcere romano di Rebibbia, unica donna vittima scelta del terrorismo rosso, a cui sono dedicati ora un libro e un podcast. E diventa un’urgenza civica, oltre che giudiziaria, conoscere la verità sulla morte di Fausto e Iaio, frequentatori del centro sociale milanese Leoncavallo, sul cui delitto sono state appena riaperte le indagini. Nomi citati ieri dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, insieme a quello di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, ucciso 50 anni fa.
di Valeria Verdolini
theitalianreview.com, 10 maggio 2025 La giornata è incredibilmente ventosa. L’aria è un costante mulinello di pollini e petali. Il carcere è lì, si scorge in fondo alla via. Le righe grigie e marsala delle mura di cinta si stagliano in fondo alla piazza. Passato l’androne del palazzo, quello spicchio di città sembra un mondo lontano, ma rimane un orizzonte che si scorge dalle finestre della casa, curatissima. La conversazione che si svolge nella sala è in effetti a tema: si parla di fughe, di isole, di carcere. Sono con Daria Bignardi, l’occasione è l’uscita del recente “Ogni prigione è un’isola” (Mondadori Strade Blu, 2024).
di Roberta Calandra
rewriters.it, 10 maggio 2025 Il 20 maggio avrà luogo presso il Teatro Parioli di Roma: “Senza parole” Premio Teatrale Maurizio Costanzo in carcere 2025. Il 20 maggio un evento molto speciale avrà luogo presso il Teatro Parioli di Roma: Senza parole Premio Teatrale Maurizio Costanzo in carcere 2025. Con la compagnia teatrale “Geniattori” della Casa Circondariale Sanquirico di Monza. Ne parliamo con Camilla Costanzo.
di Francesco Riccardi
Avvenire, 10 maggio 2025 Solo un diritto o non anche un dovere del cittadino? Una possibilità - alla quale dunque potersi pure sottrarre - o una sorta di obbligo quantomeno morale, se non proprio giuridico? O più semplicemente un’occasione da cogliere. Il voto per la consultazione referendaria dell’8-9 giugno ha già prodotto divisioni e acceso la polemica sul suo esercizio, prima e più ancora che sul contenuto dei 5 quesiti proposti. Soprattutto dopo che Forza Italia si è pronunciata chiaramente per l’astensione. Provocando l’immediata reazione delle opposizioni che hanno gridato allo scandalo per l’invito a disertare le urne da parte di forze di governo. Dimenticando che analoga posizione è stata assunta in passato anche da esponenti di partiti che fanno parte del loro “albero genealogico”.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 10 maggio 2025 Ira delle opposizioni per la scelta dell’esecutivo, il governatore Giani: “Profonda delusione”. E il centrodestra rilancia con un suo testo. Tutto come previsto. Il governo ha deciso di impugnare la legge sul fine vita approvata dalla Toscana, prima Regione in Italia a dotarsi di regole chiare per l’accesso al suicidio assistito in assenza di una norma nazionale. Lo ha fatto sapere oggi il Consiglio dei ministri, che ha dato anche una motivazione: la legge “esula in via assoluta dalle competenze regionali e lede le competenze esclusive dello Stato in materia di ordinamento civile e penale e di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, nonché il riparto di competenze in materia di tutela della salute e della ricerca scientifica e tecnologica, violando l’articolo 117, secondo comma, lettere l) e m), e terzo comma, della Costituzione”.
di Francesco Bechis
Il Messaggero, 10 maggio 2025 Una sentenza della Corte suprema dà ragione al Viminale contro la Corte d’Appello: “Chi richiede asilo resta nei centri albanesi”. E a Roma le toghe convalidano i rimpatri. Nei Centri per migranti in Albania possono essere trattenuti anche i richiedenti asilo. Perché quelle strutture possono essere “equiparate a tutti gli effetti” ai Centri di permanenza e rimpatrio italiani. Una sentenza della Corte di Cassazione riapre la partita del patto fra Italia e Albania per i rimpatri. E dà al governo un po’ di ossigeno dopo mesi di braccio di ferro con le toghe sull’attuazione del protocollo firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama.
di Alessia Candito
La Repubblica, 10 maggio 2025 Sbarcata a Crotone, l’attivista e regista curdo-iraniana ha dovuto attendere quasi un anno per ritrovare la libertà. Ma per il tribunale di Crotone che l’ha assolta, contro di lei non ci sono mai stati elementi. Dichiarazioni inattendibili e non utilizzabili, conversazioni non riscontrate, testimoni irreperibili. Maysoon Majidi, regista e attivista curdo iraniana, è stata assolta dall’accusa di essere una “scafista” e liberata dopo trecento giorni carcere, ma per i giudici non avrebbe mai dovuto metterci piede. Fin dal principio non c’erano elementi per accusarla. Lo affermano i giudici di Crotone nel motivare la sentenza con cui l’hanno assolta con formula piena dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
di Leonardo Fiorentini*
L’Unità, 10 maggio 2025 Mantovano ha annunciato per novembre la sua prima Conferenza nazionale, il copione è già scritto: repressione e criminalizzazione. Ecco perché in contemporanea la società civile ha convocato una contro-conferenza. Partiamo da qui: dal “fallimento di politiche rinunciatarie, riassunte nella politica della Riduzione del Danno” annunciato nella relazione sulle dipendenze dello scorso anno dal plenipotenziario del Governo Meloni, Alfredo Mantovano. In questa affermazione c’è la cifra politica della posizione della destra sulle droghe: il ribaltamento della realtà e la costruzione di una narrazione funzionale al proprio approccio ideologico e moralistico.
di Denise Amerini*
L’Unità, 10 maggio 2025 Alla luce delle politiche governative sulle droghe, il libro di Mauro Croce conferma il rischio del rilancio di un modello autoritario e punitivo. Poche settimane fa è uscito il libro “I diari di Phoenix House” scritto da Mauro Croce, edito da Durango Edizioni. Un volume che nasce per raccontare la curiosità e frustrazione dell’autore, giovane psicologo, quando decide di partire per un tirocinio in una comunità londinese, Phoenix House. A Londra Croce partecipò ad un programma per gli operatori, della durata di 6 settimane, di cui tenne un diario. Erano gli inizi degli anni 80, e l’Italia aveva già visto, sin dalla fine degli anni 60, l’inizio della diffusione dell’eroina e le morti per overdose, senza avere strumenti e risposte efficaci per affrontarla. È infatti solo del 1975 la prima normativa sui servizi.
di Virginia Pishbin
L’Unità, 10 maggio 2025 Sono trascorse circa 66 settimane dall’inizio della campagna “No to executions Tuesday”, lo sciopero della fame settimanale, ogni martedì, avviato dai prigionieri politici nel gennaio 2024, a cui aderiscono detenuti in 41 carceri in tutto il Paese, ma anche organizzazioni internazionali per i diritti umani come Nessuno tocchi Caino che partecipa allo sciopero con la sua Tesoriera Elisabetta Zamparutti. La recente ondata di esecuzioni in Iran è l’ennesima riprova delle brutali tattiche del regime per reprimere il dissenso e mantenere il controllo.
di Barbara Cottavoz
La Stampa, 10 maggio 2025 L’appello di Amnesty Italia per le cure del caso al medico e docente universitario, cittadino onorario di Novara. Si aggravano le condizioni di salute di Ahmadreza Djalali, medico e docente iraniano naturalizzato svedese, cittadino onorario di Novara e ricercatore di medicina delle catastrofi. L’altra notte Djalali è stato colpito da un infarto nel carcere di Evin, a Teheran dove c’è solo un ambulatorio e non possono essergli garantite cure adeguate. Amnesty Italia ha chiesto alle autorità iraniane “di fornirgli tutte le cure di cui ha bisogno, incluse le visite cardiologiche”.
DOCUMENTI
Garante nazionale. Focus suicidi e decessi in carcere: aggiornamento al 6 maggio 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 12 al 18 maggio 2025
Presentazione libro. "Una storia criminale del mondo. Colonialismo e diritti umani dal 1492 a oggi", di Eugenio Raul Zaffaroni (Roma, 19 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI