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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 9 luglio 2025

CARCERI

Ordinamento penitenziario, mezzo secolo di un codice lungimirante e solo in parte attuato

di Raffaella Calandra

Il Sole 24 Ore, 9 luglio 2025 Furono anni di violenza cieca, ma anche di forti ideali. Anni di terrore, come di speranze. E in quell’ampia stagione di riforme al centro ritornò il cittadino, compreso quello recluso, con la sua dignità. Dignità richiamata fin dalla prima frase del primo articolo dell’Ordinamento penitenziario, approvato il 26 luglio di cinquant’anni fa. Dignità che è più del divieto a trattamenti “degradanti”, per usare il lessico delle norme; è restituzione dei diritti fondamentali. E “dignità” nelle carceri è tornato ad evocare il Presidente della Repubblica, sollecitando “interventi urgenti e lungimiranti”.

 

Quelle vite dimenticate dietro le sbarre, dove diritti e dignità umana sono sospesi

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 9 luglio 2025 Il 10 luglio a Roma una giornata di studi per denunciare l’emergenza penitenziaria. Al centro del dibattito: suicidi, mamme detenute, affettività negata e diritti costituzionali. Carceri affollate e condizioni di detenzione insostenibili. Con il problema più grande: dimenticarsi di chi è ospitato negli istituti penitenziari. A questi temi è dedicata la giornata di studi organizzata dall’Organismo congressuale forense. Appuntamento il 10 luglio a Roma, nella sede del Cnel di viale Lubin. La scelta dell’Ocf di organizzare un convegno presso il Cnel, per affrontare in modo strutturato l’emergenza carceraria italiana, nasce dalle considerazioni emerse in numerosi incontri pubblici e dalla necessità di dare risposte concrete a una situazione che si aggrava quotidianamente.

 

In carcere si “marcisce”. Digiuno a staffetta per tornare a essere umani

di Annachiara Valle

Famiglia Cristiana, 9 luglio 2025 Temperature insopportabili e sovraffollamento. Avvocati e magistrati chiedono di intervenire per difendere la salute dei condannati. Un giorno senza cibi solidi per tutelare la dignità di tutti. Un digiuno a staffetta per richiamare l’attenzione sulla situazione insopportabile patita dai detenuti nelle carceri italiane. Dopo la drammatica lettera dei giorni scorsi di Gianni Alemanno, ex ministro dell’Agricoltura dei governi Berlusconi ed ex sindaco di Roma, oggi agli arresti a Rebibbia, che denunciava le precarie condizioni dietro le sbarre, arriva l’iniziativa di avvocati e giudici che, in questo caldo torrido, mettono l’accento su come oggi “in Italia, si marcisce in galera”.

 

Riforma la magistratura ma non le carceri: un Governo succube delle toghe

di Errico Novi

Il Dubbio, 9 luglio 2025 Essere garantisti nel processo penale, ma spietati con i detenuti, significa solo non aver risolto l’anomalia del 1992. Ci siamo, giorno più giorno meno: la separazione delle carriere è vicina al primo giro di boa, a completare la prima navetta. Poi il secondo round da settembre, più svelto, quindi il referendum, se tutto fila liscio, a marzo o aprile 2026. Dopo 34 anni la politica si prenderà la rivincita. Non una vendetta per Mani pulite, ma un ritorno alla normalità, al Parlamento che rivendica il proprio primato sull’ordine giudiziario al punto da riformarlo, senza temere che la magistratura insorga o si vendichi. Perché nelle democrazie, nelle democrazie vere, ognuno sta al proprio posto ed esercita il proprio potere nei limiti e con l’ampiezza consentita dalla Costituzione.

 

Franco Corbelli (Diritti Civili): “L’emergenza carceri dura da ben 30 anni”

lavocecosentina.it, 9 luglio 2025 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 30 anni impegnato sul dramma delle carceri, dopo la denuncia, nei giorni scorsi, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto con una nota su La Verità e sul profilo Fb, sulla “emergenza sociale delle prigioni che continua, purtroppo, a far registrare ogni anno un numero impressionante di suicidi e situazioni di grave disagio e sofferenza, in tanti casi particolarmente gravi, disumane e inaccettabili”. “Ha ragione il presidente della Repubblica, è una situazione drammatica. Basta far parlare i numeri per avere un’idea del quadro allarmante che si registra in tutto il Paese, compresa, purtroppo, anche la nostra Calabria.

 

Carceri, Blengino (Radicali): “Raccolte firme bipartisan al nostro appello”

di Michele Perseni

L’Opinione, 9 luglio 2025 I Radicali italiani lanciano l’allarme carceri. Filippo Blengino sottolinea che il partito ha “promosso, in queste ore, un appello urgente rivolto a tutti i parlamentari per affrontare l’emergenza del sistema penitenziario italiano”. Il segretario dei Radicali italiani ricorda che “l’appello, che richiama il monito del presidente Sergio Mattarella, sottolinea la necessità di intervenire urgentemente per rispondere alla crisi strutturale delle carceri italiane, nel rispetto della Costituzione e dei diritti umani. Diversi parlamentari - prosegue Blengino - hanno già aderito, tra cui Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova (+Europa), Michele Fina (Pd), Marco Grimaldi (Sinistra italiana), Fabrizio Benzoni (Azione), Tommaso Calderone (Forza Italia) e Roberto Giachetti (Italia viva).

 

Carcere, suicidio in una Casa di lavoro

di Giulia Melani

Il Manifesto, 9 luglio 2025 “Internati si chiamavano gli ebrei nei campi di concentramento, non sarà un caso. Cà nun s’esce mai”. Con queste parole, nel maggio 2023, una delle persone sottoposte alla misura di sicurezza della Casa di lavoro - un internato, appunto - provava a restituire a un gruppo di ricercatrici e ricercatori de La società della Ragione, la violenza e la profonda ingiustizia della misura di sicurezza detentiva per imputabili. La casa di lavoro è una duplicazione della pena detentiva, che scatta per una sparuta minoranza di persone - le persone internate oscillano tra 200 e 300 in Italia, a fronte di una popolazione detenuta che negli ultimi anni varia tra 50.000 e 65.000 detenuti - dopo aver integralmente scontato la propria condanna.

 

Carceri, nel 2024 hanno lasciato il servizio 4.000 agenti, solo 2.700 le nuove assunzioni

di David Ruffini

Il Sole 24 Ore, 9 luglio 2025 Ambiente di lavoro insostenibile. Il problema non si riduce alla quantità dei detenuti, ma riguarda la qualità del lavoro, la gestione interna e le condizioni umane dentro ciascun istituto. Brissogne, un piccolo comune in Valle d’Aosta, ospita l’unica Casa circondariale della regione: in località Les Îles, attiva dal 1984. Uno dei pochi istituti italiani a non versare in una situazione di sovraffollamento. Al suo interno, sopra la scrivania della direttrice, c’è una busta contenente le dimissioni di un giovane agente di Polizia penitenziaria, in cui viene annunciata non solo la sua intenzione di lasciare il carcere di Aosta, ma quella più generale di ritirarsi dal corpo di Polizia Penitenziaria. Nella lettera di dimissioni vengono denunciate le condizioni lavorative a cui era sottoposto il giovane ...

 

“Il carcere oggi è un luogo pericoloso e violento, come in Brasile 20 anni fa”

di David Allegranti

La Nazione, 9 luglio 2025 “La violenza è endemica, lo Stato non riesce a garantire la sicurezza”. Il sovraffollamento non è il solo problema. L’ora d’aria a 40 gradi è un forno crematorio. “Le carceri sono ormai un luogo pericolosissimo. Sono piazze di spaccio. Il sovraffollamento è soltanto uno dei problemi”, ci dice Emilio Santoro, ordinario di filosofia del diritto all’Università di Firenze.

 

GIUSTIZIA

Giustizia a tappe forzate: la riforma costituzionale va più veloce di una legge ordinaria

di Alessandro De Angelis

La Stampa, 9 luglio 2025 Date e fatti raccontano di una sequenza di forzature senza precedenti. Ieri il penultimo atto, peraltro nel giorno in cui il rapporto della commissione Ue sullo Stato di diritto certifica come in Italia cresce la fiducia nella giustizia e la percezione della sua indipendenza. Nel corso di una riunione sui lavori a palazzo Madama, la maggioranza ha stabilito di “contingentare” i tempi proprio sulla riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere. Trenta ore di dibattito in Aula, non una di più. Significa, poiché in calendario c’è anche altro, che l’ultimo atto, ovvero l’approvazione, si celebrerà entro la fine del mese. Prima della pausa estiva. Fine della discussione.

Carriere separate, la storia infinita della riforma simbolo

di Valentina Stella

Il Dubbio, 9 luglio 2025 Ieri l’ennesimo scontro in Senato tra maggioranza e opposizione. Semaforo verde tra il 16 e il 23 luglio. “The neverending story” era la famosa colonna sonora, cantata da Limahl, musicista britannico di origini francese, resa nota al mondo intero dall’omonimo film di fantascienza del 1984. Ma adesso potremmo dire che rappresenta anche a pieno il racconto parlamentare sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere. Eh già, perché ieri per l’ennesima volta abbiamo assistito nell’Aula del Senato al solito scontro tra maggioranza e opposizione sulle tempistiche che ci avvicinano all’approvazione del provvedimento in seconda lettura.

 

Il Decreto (in)Sicurezza tra repressione del disagio e controllo sociale

di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*

Il Dubbio, 9 luglio 2025 E alla fine, il cerchio si è chiuso (e la Cassazione se n’è accorta a metà). Il Decreto (in) Sicurezza è pervaso dalla logica della prevenzione e la travasa nella materia penale, realizzando così i timori di chi, da tempo, denuncia il fatale abbraccio tra i due ambiti, che sta soffocando le consolidate conquiste del diritto penale liberale e del giusto processo, creando forme di ibridazione degne della mente di Lovecraft. Lo testimonia il ritorno, e il loro debutto sulla “scena del delitto”, di figure criminologiche assai affini agli oziosi e vagabondi, espulsi persino dalla legislazione di prevenzione sin dal 1988. Il manifesto programmatico dei soggetti ai quali le misure di prevenzione erano destinate: persone che non avevano commesso alcun reato, ma che “pretendevano di vivere senza poter dar conto di come vivessero”.

 

Gherardo Colombo: “La giustizia non può piegarsi all’obbedienza”

di Rocco Vazzana

Il Manifesto, 9 luglio 2025 Il Governo ha una visione “gerarchica” della società. La separazione delle carriere è figlia di questa concezione. Per Gherardo Colombo, ex componente del Pool di Mani pulite, il vero obiettivo del governo è quello di “abolire l’obbligatorietà dell’azione penale”. Il presidente del Senato La Russa ha annunciato il contingentamento dei tempi sulla separazione delle carriere. La riforma è urgente per il corretto funzionamento della giustizia e della magistratura? Ma guardi, secondo me sarebbe un tema da affrontare in una prospettiva esattamente opposta.

 

I giornalisti della Toscana premiano il procuratore Tescaroli. Emblema di un cortocircuito

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 9 luglio 2025 L’Associazione stampa toscana ha conferito una “Pergamena al merito” al magistrato per aver “sempre fornito puntualmente le notizie”, che poi sono quelle sputtananti nei confronti delle persone indagate. La separazione che manca tra procure e giornalisti. L’Associazione stampa toscana (Ast), il sindacato dei giornalisti che lavorano in Toscana, lunedì ha conferito un premio, più precisamente una “Pergamena al merito”. Il lettore potrà pensare che il riconoscimento sia stato attribuito a un giornalista d’inchiesta, oppure a un cronista minacciato per il suo lavoro, o ancora a un importante direttore di un quotidiano. Nulla di tutto ciò.

 

GIURISPRUDENZA

Scioglimento del comune per mafia, sì alla decadenza del sindaco rieletto

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 9 luglio 2025 Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 18559 depositata ieri. La Corte ha anche affermato (n. 18586 sempre di ieri) l’incandidabilità per i delitti colposi con pene superiori a 6 mesi commessi con abuso di poteri. Con due sentenze depositate oggi, la Cassazione stringe le maglie dell’elettorato passivo per gli amministratori dei comuni sciolti per mafia e per i condannati a una pena superiore a sei mesi per reati, anche colposi, commessi con abuso dei poteri o violazione dei doveri.

 

Immigrati, sì alla revoca dello status di rifugiato anche se il pericolo è solo potenziale

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 9 luglio 2025 Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 18427/2025, affermando un principio di diritto. Ai fini della revoca dello status di rifugiato non è necessario che il soggetto costituisca un pericolo “reale ed attuale” per lo Stato italiano essendo sufficiente che integri un pericolo solo “potenziale”. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 18427/2025, affermando un principio di diritto. Il caso era quello di un cittadino algerino a cui la Commissione nazionale per il Diritto d’Asilo (CNA) aveva revocato lo status di rifugiato, con divieto di reingresso per 10 anni. La qualifica di rifugiato gli era stata riconosciuta dalla Commissione territoriale di Milano in quanto vittima di persecuzione per appartenenza al gruppo sociale LGBTI.

 

TERRITORIO

Sardegna. Sovraffollamento e colonie penali non sfruttate: crescono i problemi nelle carceri

kalaritanamedia.it La nuova denuncia dell’associazione Socialismo Diritti e Riforme guidata da Maria Grazia Calligaris. Sono ancora una volta impietosi i numeri delle carceri isolane. Con il problema del sovraffollamento che è ormai una realtà assodata anche in Sardegna. A denunciarlo è l’associazione Socialismo Diritti e Riforme, guidata da Maria Grazia Calligaris. Nelle case circondariali di Uta e Bancali il numero dei detenuti eccede quello dei posti disponibili, con spazi che risultano invivibili per chi sconta già la propria pena. E con le problematiche che si riversano così anche sui lavoratori, a partire dagli agenti di polizia penitenziaria.

 

Piemonte. Garante dei detenuti: lettera aperta alla Regione

di Enea Lombardozzi, Samuele Moccia, Giovanni Oteri

Ristretti Orizzonti, 9 luglio 2025 Al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ai consiglieri regionali del Piemonte. Necessità ed urgenza della nomina del “Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” (L. R. n. 28/2009). L’Associazione radicale Adelaide Aglietta ha condotto un’iniziativa politica lunga dieci anni prima per il varo di una legge regionale che istituisse il garante regionale delle carceri e poi per l’effettiva nomina di tale Garante. Con legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009 la Regione Piemonte ha istituito il “Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” (d’ora in poi “Garante”); solo il 12 maggio 2014 il Consiglio Regionale nominò per la prima volta il Garante, scegliendo Bruno Mellano, esponente radicale piemontese che dieci anni prima ...

 

Prato. Violenze e stupri nel carcere, un detenuto posta un video su TikTok

di Giorgio Bernardini

Corriere Fiorentino, 9 luglio 2025 Nuove perquisizioni dentro la Dogaia. Furfaro e Serracchiani (Pd) portano il caso in Parlamento. Stupri, rivolte, telefoni clandestini e perfino video su TikTok direttamente dalle celle. È il ritratto drammatico del carcere La Dogaia di Prato, al centro di un’inchiesta che continua a far emergere dettagli inquietanti. Il quadro emerge nell’approfondimento portato avanti dal procuratore capo Luca Tescaroli: nella zona di alta sicurezza un detenuto ha persino postato su TikTok un video della sua brandina, ottenendo decine di commenti dagli utenti. E non è un caso isolato: nell’ultimo anno in carcere sono stati sequestrati 41 telefoni, tre sim e un router; eppure nuovi dispositivi sono emersi anche dopo la maxi-ispezione del 28 giugno scorso.

 

Prato. Dietro quelle sbarre lo Stato si è arreso

di Lirio Abbate

La Repubblica, 9 luglio 2025 Nel carcere di Prato lo Stato non c’è. Il cancello che lo annuncia si chiude lasciandosi alle spalle la legalità che pure dovrebbe abitare questo luogo. Consegnando a un silenzio che sa di complicità, di ritiro, di resa. Un luogo dove non è l’istituzione a parlare. Ma le voci che arrivano dalle celle, dove si impartiscono ordini, si pianificano traffici, si coordina il crimine. Si stupra. Dove certamente si governa, ma non in nome della legge. A “La Dogaia”, che ospita oltre 600 detenuti, tra cui più di cento nella sezione “alta sicurezza”, lo Stato si è dissolto. E ciò che resta è un potere parallelo, invisibile solo a chi non vuole vedere. Quello dei detenuti che, con telefoni occultati nei televisori, router nascosti nei muri, micro sim intestate a sconosciuti, gestiscono affari, minacciano, decidono.

Taranto. Detenuto tenta il suicidio in ospedale: condannati due poliziotti penitenziari

di Alessandra Cannetiello

Gazzetta del Mezzogiorno, 9 luglio 2025 Sono stati condannati a 2 anni con pena sospesa i due agenti di polizia penitenziaria coinvolti nell’inchiesta nata dopo il tentato suicidio di un detenuto all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata. A emettere il verdetto è stato il collegio presieduto dal giudice Loredana Galasso che ha inflitto una pena più bassa dei 3 anni e 6 mesi formulati dalla pubblica accusa. I magistrati hanno infine stabilito che il danno dovrà essere quantificato in sede civile. I fatti risalgono a marzo 2018 quando il detenuto, ancora oggi in coma, era stato trasferito per problemi di salute dall’istituto “Carmelo Magli” nella cella sanitaria all’interno del nosocomio ionico.

 

Torino. Nove condanne per la sommossa nel carcere minorile Ferrante Aporti

di Andrea Bucci

La Stampa, 9 luglio 2025 La notte del primo agosto scorso l’istituto è stato messo a ferro e fuoco dai detenuti: la protesta è durata quasi fino all’alba. Trentasette anni: è questa la somma delle nove condanne - in rito abbreviato - inflitte dal Tribunale per i Minorenni ai responsabili della rivolta che, nell’agosto dello scorso anno, devastò il carcere minorile Ferrante Aporti. Un totale superiore ai 32 anni e 4 mesi richiesti dal pubblico ministero Davide Fratta.

 

Siracusa. La scelta di tornare “dentro” per restituire ciò che il carcere ha dato

di Giorgio Paolucci

Avvenire, 9 luglio 2025 Detenuto per 15 anni, Maksim rientra ogni giorno nella struttura di Siracusa per lavorare all’Arcolaio: un laboratorio di dolci (che ha conquistato gli imprenditori). Dopo tanto tempo passato in galera, era arrivato finalmente il giorno del fine pena. Eppure, proprio mentre stava gustando il sapore della libertà, aveva deciso di tornare “dentro”. Perché “dentro” aveva incontrato qualcosa di così potente da cambiare direzione alla sua esistenza, e voleva restituire ai suoi compagni almeno un po’ del bene ricevuto. Sembra un paradosso ma è la storia di Maksim, che ogni mattina rientra come lavoratore in carcere dopo averci passato quindici anni come detenuto.

 

Bologna. Gli avvocati donano 40 ventilatori ai detenuti: “Fondi per chi non può pagare bollette”

di Federica Nannetti

Corriere di Bologna, 9 luglio 2025 Il presidente dell’Ordine, Flavio Peccenini: “In carcere condizioni indegne di un Paese civile, e in estate la situazione peggiora”. A Bologna sovraffollamento al 130%. Le condizioni dei detenuti, compresi quelli ristretti al carcere della Dozza, sono molto spesso “intollerabili”, aggravate nei mesi estivi dalle temperature insopportabili all’interno delle celle; condizioni “non degne di un Paese civile”, di costante sovraffollamento (circa del 130%) e di carenza di personale, sul quale tutto questo ricade. È a partire da questa constatazione, e dalla concomitante richiesta di interventi urgenti per garantire il rispetto dei principi costituzionali di umanità e rieducazione, che il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bologna ha deciso di donare nuovi ventilatori ai detenuti in situazioni più difficili e meno abbienti ...

 

Verona. Saldatura solidale e lavoro in carcere

cronacadiverona.com, 9 luglio 2025 La nuova realtà produttiva crea opportunità per persone fragili in un contesto innovativo. È stato presentato il progetto “Saldatura Solidale - saldiamo legami, non solo metalli” e inaugurato il laboratorio di saldatura della Cooperativa Sociale Centro di Lavoro San Giovanni Calabria, la nuova realtà produttiva nata per rispondere alla crescente domanda di lavorazioni di saldatura qualificate, creando al tempo stesso opportunità di lavoro per persone fragili in un contesto sicuro e innovativo. Il laboratorio offrirà servizi di saldatura professionale e percorsi formativi altamente qualificanti, con la prospettiva di aprire un reparto interno alla Casa Circondariale di Montorio.

 

Genova. Nel carcere di Marassi c’è la stanza dei figli: uno spazio per incontrare i padri detenuti

di Michela Bompani

La Repubblica, 9 luglio 2025 Finalmente una buona notizia da un carcere. Quello genovese di Marassi, dove i bambini vengono aiutati a superare il trauma dell’incontro con i padri detenuti. Tra sketch teatrali, partite di calcio e tante attenzioni. Separazione, sofferenza, stress, stigma: chi si occupa di cosa provano i minori quando un genitore finisce in carcere? E quando lo vanno a visitare? Da qualche tempo ci prova uno spazio, dentro il carcere maschile di Marassi, a Genova, in cui i figli dei detenuti trovano una strada alternativa per andare a visitare papà.

 

Turi (Ba). “L’albero del riccio”, il libro tattile realizzato dai detenuti

di Emiliano Moccia

vita.it, 9 luglio 2025 La versione sensoriale, con inserti in Braille, della fiaba scritta da Antonio Gramsci è la prima opera realizzata a mano dal gruppo di ristretti che hanno partecipato al progetto “conTatto”, ideato dalla cooperativa sociale Zorba e dalla casa editrice edizioni la meridiana. L’obiettivo è di creare un laboratorio permanente di realizzazione di libri tattili illustrati all’interno del penitenziario per offrire occasioni di lavoro.

 

Milano. Magistrati e teatro: l’esperienza in carcere a Bollate

di Alberto Siracusa

lamagistratura.it, 9 luglio 2025 La consapevolezza del dramma della condizione delle carceri. L’esigenza di creare occasioni di confronto. Il teatro come linguaggio universale, comprensibile a tutti, detenuti e non. Sono gli ingredienti dell’iniziativa del penitenziario di Bollate, dove un gruppo di persone, provenienti da diverse professionalità, tra le quali anche la magistratura, ha indossato le vesti da attori e messo in scena l’Antigone con la regia di Oscar Magi, dando poi spazio a un dibattito con gli stessi detenuti.

 

CULTURA

“Nella colonia penale”, quattro storie di carcere

cinecittanews.it, 9 luglio 2025 Il documentario indipendente “Nella colonia penale”, racconto per immagini di alcune delle ultime colonie penali tuttora attive in Europa, è al Festival di Locarno nella Semaine de la Critique. Tre località sarde - Isili, Mamone, Is Arenas, fino a poco tempo fa l’Asinara - sono infatti sede di case di lavoro all’aperto, fondate su un modello ereditato dall’imperialismo europeo, dove i detenuti scontano la pena coltivando la terra, allevando animali da pascolo o svolgendo compiti legati alla manutenzione della stessa struttura in cui sono costretti.

 

Ma oggi Alexander Langer sarebbe schierato a sinistra?

di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 9 luglio 2025 La lezione più che mai viva del leader sudtirolese. “Ci vuole una formazione meno partitica, meno ideologica, meno verticistica e meno targata di sinistra”. Forse in questi giorni di ricordi nel 30° anniversario della sua scelta d’andarsene appeso a un albicocco a Pian dei Giullari nel 1995, Alex Langer avrebbe meritato una citazione di quel pezzo che scrisse il 25 giugno 1994, un mese dopo l’avvio del 1° governo Berlusconi e pubblicato dal Cuore di Michele Serra perché, ricorda Marco Boato in “Alexander Langer. Costruttore di ponti”, “nessun altro della sinistra, e in particolare del Pds raccolse la sua generosa “provocazione”, le cui motivazioni sono ancor oggi, forse ancor più di ieri, degne della massima attenzione e condivisione”. Parole d’oro.

 

AFFARI SOCIALI

Per l’Italia una prevedibile maglia nera dal Rapporto sullo Stato di diritto

di Beppe Giulietti

Il Fatto Quotidiano, 9 luglio 2025 Rispetto al 2024 non si sono registrati miglioramenti e il Governo non ha accolto alcuna delle raccomandazioni rivolte all’Italia. Tutto come previsto e prevedibile: la Relazione europea sullo Stato di diritto, che affronta anche i temi relativi alla libertà dei media, ha confermato un giudizio negativo sull’Italia. Rispetto al 2024 non si sono registrati miglioramenti e il governo non ha accolto alcuna delle raccomandazioni rivolte all’Italia. Non sono state adottare norme a tutela del segreto professionale e della tutela delle fonti, anzi sono aumentate le minacce, i pedinamenti, sino al clamoroso caso degli spiati da Paragon e del testardo rifiuto a rendere pubblici i nominativi, elenco saldamente rinchiuso nei cassetti dell’esecutivo.

 

In Consulta arriva l’eutanasia. E slittano i lavori sul fine vita al Senato

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 9 luglio 2025 L’udienza sul caso di “Libera”, malata di sclerosi che non può assumere da sola il farmaco. Il Pd chiede mini-audizioni sul ddl della maggioranza. Saranno ancora una volta i giudici costituzionali a tracciare i confini del fine vita. Ma con una differenza sostanziale, rispetto alla giurisprudenza scritta fino ad oggi dalla Consulta: la decisione riguarderà per la prima volta l’eutanasia. A partire da un caso specifico, che potrebbe fare regola, come è già successo con la sentenza Cappato/Dj Fabo. Ma senza una disobbedienza civile necessaria ad aprire il varco, come fu per la 242 del 2019 che ha in parte legalizzato il suicidio assistito.

 

Droghe. La sfida della cannabis tra repressione e liberalizzazione

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 9 luglio 2025 Un’articolata inchiesta di Nadia Ferrigo, “L’erba e le sue buone ragioni”, pubblicata da Einaudi. Le iniziative dei radicali, la sinistra ondivaga, gli echi nostrani della “War on drugs” di Nixon. Roma, luglio 1975. La sede dei Radicali di via Torre Argentina è piena di giornalisti e militanti. Tra loro, Marco Pannella accende uno spinello tenendolo al contrario - è esperto di Gitanes, meno di canne - in attesa dell’arrivo della polizia, chiamata per autodenunciarsi. Poco dopo il commissario Ennio Di Francesco entra imbarazzato nella sala, deriso dai presenti, e porta via Pannella in arresto.

 

Migranti. La Consulta salva il decreto anti-ong, ma fissa i paletti per i fermi delle navi

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 9 luglio 2025 Non fondate le questioni poste dal tribunale di Brindisi. Il caso nato dal fermo della Ocean Viking: 261 salvati disobbedendo ai miliziani libici. La Consulta ha ritenuto infondate tutte e tre le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal tribunale di Brindisi rispetto al decreto Piantedosi di gennaio 2023, quello sulle attività di soccorso delle navi ong. La norma del governo Meloni è salva, da oggi però i suoi margini di applicazione, e dunque i rischi di arbitrio, saranno più contenuti.

 

ESTERI

“Siamo il Paese del riarmo e dei suicidi in carcere, serve un’alternativa”

di Umberto De Giovannangeli

L’Unità, 9 luglio 2025 Intervista a Paolo Ciani, vicepresidente Pd-Idp alla Camera: “È nata Rete Civica Solidale, un progetto che vuole affrontare le sfide di oggi: astensionismo, sfiducia nella politica, guerre, tagli alla spesa sociale. No al meloniano si vis pacem, para bellum: la pace va costruita. Il sistema penitenziario? Abbandona e non rieduca”.

 

La Libia respinge Piantedosi: “Entrato illegalmente nel Paese”

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 9 luglio 2025 Singolare incidente diplomatico, in Libia, per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale è stato infatti respinto all’aeroporto di Bengasi, in Libia, dove era giunto insieme ai colleghi di Grecia e Malta e al commissario Ue alla Migrazione Magnus Brunner nell’ambito di una missione del “Team Europe”. Le autorità del governo della Cirenaica, fedele al generale Khalifa Haftar, hanno annullato la visita all’arrivo della delegazione, contestando la presenza di una “persona non grata” e intimando a tutti di lasciare immediatamente il Paese. In una nota ufficiale, il governo di Bengasi ha parlato di un “palese superamento dei protocolli” e di “comportamenti in violazione della sovranità nazionale libica”, senza fornire dettagli.

 

Perché Piantedosi è stato respinto in Libia: i timori di un “avvertimento” sui migranti

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 9 luglio 2025 Una delegazione Ue di cui faceva parte il ministro dell’Interno, dopo aver fatto visita al governo libico internazionalmente riconosciuto di Tripoli, è stata bloccata e respinta dal governo parallelo di Bengasi, che fa capo al generale Haftar. Ecco le ragioni dell’incidente diplomatico - e i suoi significati. Uno “sgarbo”, come viene considerato dalle autorità libiche della parte di Bengasi, dalle conseguenze difficilmente prevedibili. Con lo spettro di un’altra impennata di immigrazione clandestina verso l’Italia che aleggia attorno al pasticcio di ieri pomeriggio all’aeroporto di Benata. Il Viminale rimane cauto rispetto a quanto accaduto dall’altra parte del Mediterraneo, che ha visto suo malgrado fra i protagonisti anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ma la discussione che ha coinvolto l’ambasciatore ...

 

Inchiesta Almasri, le nuove carte: “Il ministero sapeva da subito e impose il silenzio”

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 9 luglio 2025

Il tribunale dei ministri di Roma ha concluso l’indagine sul caso della mancata consegna del generale libico Almasri alla Corte penale internazionale: la capo di gabinetto di Nordio era al corrente da subito di quanto stava avvenendo, e diede indicazioni di non lasciare tracce: “Niente mail né documenti protocollati”. Il Tribunale dei ministri della Capitale ha concluso l’indagine sulla mancata consegna del generale libico Najeem Osama Almasri alla Corte penale internazionale da parte del governo italiano, e sta per consegnare le sue decisioni: archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio per uno o più membri del governo finiti sotto inchiesta, che sono la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi, inquisiti per favoreggiamento ...

 

La Libia connection tra affari e tribù

di Domenico Quirico

La Stampa, 9 luglio 2025 Così l’Italia cerca accordi tra visite semi ufficiali e molti occhi chiusi. Trafficare con i criminali, aver con loro dimestichezza, impone sempre, prima o poi, di calarsi nelle paludi oscure della incertezza, della complicità, della umiliazione. Da anni, da quando abbiamo scelto questa via politica nei rapporti con l’ex quarta sponda dei tempi dell’orbace e dei polli truccati da aquile la povera Italietta va avanti così, alle prese con uomini feroci, sornionerie, smacchi, doppi fondi e manovre che ci illudiamo di gestire con le astuzie sopraffine della mostra cosiddetta “intelligence”, e qualche bustarella travestita da proficui accordi per lo sviluppo. Ossessionati dai migranti e proni alla vera politica estera che è firmata dall’Eni continuiamo a dondolare in realtà tra velleitarismi malinconici e ambizioni vaneggianti di diplomazia ...

 

DOCUMENTI

Garante nazionale. Studio aggiornato al 7 luglio 2025 degli eventi suicidari e decessi negli istituti penitenziari

Comunicato stampa: "Per un carcere umano. Il corpo dei detenuti, il nostro corpo"

Comunicato stampa Premio Carlo Castelli: "Non sono il mio reato: la scrittura in carcere ridà voce alla speranza"

Articolo. "Diritto penale (de)privato", di Michele Passione

Articolo. "Sguardo libero e occhi aperti. La reale indipendenza del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale", di Riccardo De Vito

Articolo. "l paradigma dell’esclusione. La detenzione penitenziaria delle persone straniere tra privazioni, marginalizzazione ed esclusione sociale", di Giulia Cavaliere

Articolo. "Il lavoro penitenziario tra disoccupazione e ineffettività: un’analisi quantitativa del fenomeno", di Giuseppe Caputo

Articolo. "La pervasività delle mafie che collassa il sistema penitenziario e viola i diritti umani", di Giovanna F. Russo

Articolo. "Il destino dell’Ufficio per il Processo a un anno dalla fine del PNRR: bilancio e prospettive", di Biagio Giusta

"Astrolabio", il giornale del carcere di Ferrara. Anno 19, numero 27, luglio 2025

 

APPUNTAMENTI 

Presentazione della nuova edizione del Manuale di "Diritto Penitenziario", curato dal Dott. Carlo Brunetti (Online, 9 luglio 2025, ore 18.30)

Incontro-dibattito: "Dove finiscono i diritti. Carcere e CPR nell'Italia di oggi" (Roma, 9 luglio 2025)

Convegno. "Carcere, inclusione sociale, comunità. Il sistema delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana (Firenze, 9, 10 e 11 luglio 2025)

Seminario: "Le persone dimenticate. Il sistema carcerario in Italia e le criticità" (Roma, 10 luglio 2025)

Incontro-dibattito: "Uno sguardo sul carcere" (Porto San Giorgio - Fermo, 11 luglio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 luglio 2025

Manifestazione Camere Penali Lombardia Occidentale. "R-estate in cella. Il tema del caldo in carcere in carcere" (Monza, 17 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 1 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)