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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 8 luglio 2025

CARCERI

Sciopero della fame per i diritti dei detenuti

di Angela Stella

L’Unità, 8 luglio 2025 In 100 tra legali, giuristi e toghe hanno già aderito all’appello, tra loro Nello Rossi. L’obiettivo è convincere il Parlamento a riesaminare il ddl Giachetti. Sovraffollamento che sfiora il 130 per cento e trentasette suicidi in carcere dall’inizio dell’anno, ossia in poco più di sei mesi. L’ultimo, in ordine di tempo, domenica scorsa: un detenuto di origine magrebina, di circa 40 anni, con problemi di natura psichica e per questo da qualche giorno allocato presso l’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale, è stato ritrovato impiccato nella sua cella della casa di lavoro di Vasto (Abruzzo), come reso noto da Gennarino De Fazio, segretario Generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria.

 

Carcere, sconti di pena: La Russa ci prova, Meloni sta a guardare

di Valentina Stella

Il Dubbio, 8 luglio 2025 Il presidente del Senato sarebbe pronto a sostenere la proposta di Roberto Giachetti. La premier sarebbe avvisata: non ostacola né aiuta. La soluzione per l’emergenza carceri sarebbe tutta nelle mani del presidente del Senato Ignazio La Russa. Com’è noto, la seconda carica dello Stato negli ultimi mesi ha aperto favorevolmente alla proposta di legge di Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale. “Di questo problema del sovraffollamento ci dobbiamo assolutamente occupare. Ne ho parlato con Giorgia Meloni, so che è un tema che lei avverte in maniera importante.

 

Quelle vite dimenticate dietro le sbarre dove diritti e dignità umana sono sospesi

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 8 luglio 2025 Carceri affollate e condizioni di detenzione insostenibili. Con il problema più grande: dimenticarsi di chi è ospitato negli istituti penitenziari. A questi temi è dedicata la giornata di studi organizzata dall’Organismo congressuale forense. Appuntamento il 10 luglio a Roma, nella sede del Cnel di viale Lubin. La scelta dell’Ocf di organizzare un convegno presso il Cnel, per affrontare in modo strutturato l’emergenza carceraria italiana, nasce dalle considerazioni emerse in numerosi incontri pubblici e dalla necessità di dare risposte concrete a una situazione che si aggrava quotidianamente.

 

Il “colletto bianco” e lo scrivano svelano l’inferno del carcere

di Gianpaolo Catanzariti

Il Dubbio, 8 luglio 2025 Da alcuni mesi sul muro del silenzio, calato sulle disumane condizioni di vita dei detenuti e che impedisce la fuoriuscita di una qualsivoglia voce in grado di raggiungere un pezzo di opinione pubblica distratta e senza più passione civile, si è, finalmente, aperta qualche crepa. Grazie alla infaticabile opera di due detenuti del carcere di Rebibbia, Fabio Falbo e Gianni Alemanno. Il primo, il classico detenuto ignoto, figlio sfortunato di una terra bistrattata e violentata da forme di potere criminale, ma anche istituzionale e non solo politico, la Calabria, laureatosi in legge in carcere dove sta scontando una lunga pena.

 

Il carcere deve anche “curare”. A proposito del caso di Andrea Cavallari

di Massimo Pandolfi

Il Resto del Carlino, 8 luglio 2025 Caccia all’uomo. Caccia a un uomo. Un ragazzo, più che un uomo. Un bulletto di 26 anni, capobanda, manipolatore - come lo hanno definito in tanti - che quasi sette anni fa ha compiuto la sciocchezza più grande della sua vita. In una discoteca strapiena - troppo strapiena - a Corinaldo, in provincia di Ancona, ha spruzzato dello spray al peperoncino, creando il panico e provocando una fuga di massa. Fu una tragedia. Persero la vita sei persone: cinque ragazzi e una mamma. Morti schiacciati. Il peggio del peggio.

 

La giustizia riparativa deve diventare parte integrante dei percorsi trattamentali in carcere

di Roberto Cavalieri*

bologna2000.it, 8 luglio 2025 Il caso di Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo che ha ottenuto un permesso per discutere la tesi di laurea e non è più rientrato in carcere, ha sollevato polemiche. L’opinione pubblica condanna l’assenza di controllo durante il permesso e contesta la possibilità di concedere benefici a chi si è reso responsabile di reati tanto gravi. A essere più ferite, però, sono le famiglie delle vittime, che ancora una volta sentono le loro istanze trascurate e non riconosciute. L’aspetto su cui dovremmo riflettere non è l’esistenza di strumenti come i permessi premio o il lavoro esterno, che non vanno assolutamente demonizzati, bensì la totale assenza di percorsi dedicati alle vittime, capaci di riconoscerle pienamente e di stimolare negli autori dei reati una reale assunzione di responsabilità.

 

Psicologi e carcere, serve il coraggio di una critica radicale al sistema detentivo

di Federico Zanon*

quotidianosanita.it, 8 luglio 2025 In questi giorni fioriscono gli appelli accorati sul problema del carcere. Si parla di caldo, suicidi, sovraffollamento, carenza di personale. E si invocano le solite soluzioni di compromesso: più personale, più strutture, più sanitari. Parrebbe quasi, leggendo certi commenti, che installando un paio di condizionatori, mettendo qualche psicologo in più, diminuendo i suicidi, il sovraffollamento e le carenze di personale, il carcere potesse magicamente diventare quel trattamento “non contrario al senso di umanità e tendente alla rieducazione del condannato” riservato a chi è colpevole perché giunto ad una “condanna definitiva”, di cui parla la nostra ignorata Costituzione.

 

Il latinorum del Garante dei detenuti che in tutta sincerità ammette di non essere indipendente

di Valter Vecellio

huffingtonpost.it, 8 luglio 2025 Ragionamenti attorno alle dichiarazioni più o meno chiare del prof. Mario Serio, componente del collegio nazionale, intervistato dal Manifesto. È una di quelle benemerite istituzioni con le quali ci si augura di non dover mai avere a che fare: il Garante dei detenuti. Le funzioni e le prerogative, i compiti e i ruoli del Garante sono importanti e delicati.

 

Il Garante dei detenuti, un ruolo da salvaguardare

di Michele Bellame

anteprima24.it, 8 luglio 2025 L’Osservatorio Regionale campano sulle condizioni delle persone private della libertà personale ha lanciato un appello accorato, unendosi alle numerose voci che hanno già manifestato inquietudine per la situazione critica che sta attraversando l’Ufficio del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Il timore è legato alle dimissioni a catena di figure chiave dell’organismo: un’emorragia di competenze che rischia di compromettere la capacità del Garante di svolgere con efficacia il proprio delicato ruolo di vigilanza e tutela.

 

GIUSTIZIA

Nordio accelera sulla giustizia: “Referendum nel 2026, il pm deve restare indipendente”

di Davide Vari

Il Dubbio, 8 luglio 2025 “Separazione delle carriere necessaria ma non sufficiente. Il sistema delle indagini va rivisto”. Il referendum sulla riforma della giustizia si terrà “nei primi mesi del 2026”. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica su Rete4, assicurando che il disegno di legge sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri è “in dirittura d’arrivo per l’approvazione in prima lettura al Senato” e che “la seconda lettura sarà più semplice e rapida”. Nordio ha rivendicato il percorso riformatore, definendo la separazione delle carriere e la previsione di due distinti Consigli superiori della magistratura come un intervento “necessario, ma non sufficiente”. Per migliorare l’efficienza della giustizia, ha aggiunto, “saranno necessarie anche altre riforme”.

La dem Valente osa criticare lo sportello per uomini maltrattati. E scatta la gogna

di Simona Musco

Il Dubbio, 8 luglio 2025 La senatrice del Pd vittima degli hater dopo le critiche all’iniziativa di FdI nel VI Municipio di Roma. La solidarietà delle associazioni antiviolenza. La notizia dell’apertura di uno sportello per uomini maltrattati nel VI Municipio di Roma, unico guidato dal centrodestra, ha scatenato la bufera sulla senatrice dem Valeria Valente. Valente ha criticato su Facebook l’iniziativa, approvata da una delibera della Giunta municipale guidata da Nicola Franco (Fratelli d’Italia), che descrive le donne come autrici di violenza psicologica sugli uomini, capaci di isolarli dai figli e perseguitarli con uno stalking “emotivo e silenzioso, ma logorante”.

 

TERRITORIO

Genova. Marassi in autosedazione: il 95% dei detenuti assume psicofarmaci

di Erica Manna

La Repubblica, 8 luglio 2025 Per riuscire a sopravvivere, dentro, è necessario attutire. Smorzare il volume, affievolire le sensazioni: per sopportare meglio il tempo che non scorre, le attese per telefonare a casa o all’avvocato che possono dilatarsi anche per settimane. E quel rumore costante, che non smette mai. Nemmeno di notte. Nel linguaggio del carcere si chiama “la terapia”. Un termine che si traduce in pillole: benzodiazepine, per lo più. Ansiolitici: come Xanax, Valium. A farne uso, a Marassi, sono il 95 per cento dei detenuti: praticamente tutti. Il Lyrica, invece, lo hanno vietato. Perché i detenuti usavano il farmaco - prescritto per il dolore neuropatico e l’ansia - come crack: lo fumavano. La tossicodipendenza dentro è un’altra malattia endemica.

 

Firenze. Dopo l’ultimo decesso a Sollicciano il Garante Parissi invoca una “Unità di crisi” 

novaradio.info, 8 luglio 2025 Su Sollicciano serve un tavolo permanente di confronto tra istituzioni e privato sociale, una sorta di “unità di crisi” per affrontare quella che ormai può essere definita la situazione di emergenza del carcere fiorentino. È la richiesta contenuta nella lettera che il Garante dei detenuti di Firenze, Giancarlo Parissi, ha deciso di inviare all’assessore al welfare del Comune di Firenze Stefano Paulesu per chiedergli di dare seguito a una idea lanciata dalla stessa amministrazione, dopo il decesso di un detenuto con problemi psichiatrici venerdì scorso nella sezione accoglienza, che ha fatto salire a cinque il totale delle morti tra le mura del penitenziario fiorentino negli ultimi 6 mesi.

 

Milano. I detenuti di San Vittore e il caldo insopportabile in cella

di Andrea, Maurizio, Qani, Perri, Sanfilippo, Stefano, Yohan*

Corriere della Sera, 8 luglio 2025 “Anche l’ora d’aria è un inferno. I ventilatori? Li comprano i volontari”. Il racconto in diretta di un gruppo di detenuti che si trovano alla sezione La Nave della casa circondariale, nel caldo torrido dell’estate milanese, circondati dal cemento, che rende un inferno anche l’ora d’aria. I ventilatori li comprano i volontari. Che bello: arriva l’estate e quasi tutta la popolazione si prepara per andare in vacanza al mare. Inoltre, visto il caldo, il governo sta prendendo misure per non far lavorare la gente sotto il sole nelle ore più torride. Ottima cosa.

 

Milano. Al carcere minorile Beccaria arriva un Imam, scoppia la polemica

di Massimiliano Melley

milanotoday.it, 8 luglio 2025 Un Imam arriverà al carcere minorile Beccaria di Milano, e affiancherà il cappellano cattolico (don Claudio Burgio, che è anche direttore della comunità Kayros). È il frutto di un protocollo d’intesa siglato lunedì 7 luglio, presso il Tribunale dei Minorenni da diverse istituzioni: il Tribunale stesso (con la presidente Maria Carla Gatto), il procuratore dei minorenni Luca Villa, il direttore del Centro per la giustizia minorile regionale Paolo Gabriele Boni, la reggente del Beccaria Teresa Mazzotta, l’Arcidiocesi di Milano (con monsignor Luca Bressan) e l’Imam Dahmane Abdullah Tchina, in rappresentanza della comunità islamica, attivo a Sesto San Giovanni.

 

Milano. “Ai detenuti islamici parlerò di responsabilità e comunità”

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 8 luglio 2025 Abdullah Tchina è il primo imam nominato ufficialmente in un carcere minorile e ieri ha fatto il suo ingresso tra i giovani detenuti: “Accompagnerò senza indottrinare”. Ha quattro figli, una laurea in Teologia islamica e Diritto alla Cattolica, partecipa come attore di primo piano al Forum delle Religioni ed è attivo sui social network. Ma la sua forza è altrove: nello sguardo diretto, nella parola semplice. Abdullah Tchina, algerino, arrivato a Milano da ragazzo 35 anni fa, è il primo imam nominato ufficialmente in un istituto di pena italiano. Entra al Beccaria - dove sette su dieci sono musulmani - come guida spirituale stabile, autorizzato dal ministero dell’Interno e dal ministero della Giustizia. Al fianco del cappellano cattolico.

 

Bologna. Come sta procedendo la sezione per i giovani adulti alla Dozza?

bolognatoday.it, 8 luglio 2025 “Meglio”, dice l’assessora al Welfare Matilde Madrid, mentre al Pratello “la situazione è più grave”. Dallo scorso marzo diversi uomini sotto i 25 anni sono stati trasferiti al carcere della Dozza dai penitenziari minorili dove erano rinchiusi. Di norma, fino al compimento dei 25 anni, un detenuto dovrebbe rimanere all’interno del sistema penitenziario minorile. A febbraio, invece, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha firmato un provvedimento per lo spostamento di alcune decine di detenuti nel carcere bolognese.

 

Firenze. A spasso con Fatima, speranza oltre le sbarre

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 8 luglio 2025 La presidente di “Pantagruel” accudisce i detenuti di Sollicciano in permesso. Fatima Ben Hijji, origini marocchine, è la salvezza per molti detenuti del carcere di Sollicciano, uno dei penitenziari più problematici d’Italia: l’ultimo decesso è di pochi giorni fa. Non solo entra in carcere ogni settimana per parlare coi reclusi, dare loro una speranza per continuare a vivere, scongiurare gli atti di autolesionismo e i tentati suicidi. Il suo volontariato estremo è un altro, e consiste nel fare compagnia ai reclusi che, per la prima volta dopo molti anni, escono per un permesso premio.

 

Monza. Incubo caldo in carcere, presidio all’Arengario

di Stefania Totaro

Il Giorno, 8 luglio 2025 “R-Estate in cella: il tema caldo del carcere”. Per denunciare l’insostenibile situazione delle carceri italiane, in particolare di quelle della Lombardia, gli avvocati delle Camere penali del Distretto di Corte di Appello di Milano-Lombardia Occidentale (Camere penali di Busto Arsizio, Como-Lecco, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese) hanno organizzato per la mattina del 17 luglio a partire dalle 10 una manifestazione sotto i portici dell’Arengario di Monza.

 

Firenze. Carcere e inclusione sociale, convegno nella sede della Regione dal 9 all’11 luglio

firenzedintorni.it, 8 luglio 2025 Un confronto a 360 gradi sui temi del carcere, esecuzione penale e giustizia con tutte le questioni che vi sono correlate: questo il programma del convegno ospitato a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione, dal 9 all’11 luglio. Tre giorni di interventi, dibattiti, testimonianze che culmineranno nella lectio magistralis di Margherita Cassano, prima presidente della Corte di cassazione, in programma venerdì prossimo.

Sassari. A che punto è il diritto allo studio in carcere nel sassarese

sassaritoday.it, 8 luglio 2025 Venerdì 4 luglio 2025 a Sassari presso la sede dell’Ersu si è tenuto un incontro tra il Presidente dell’Ersu di Sassari Daniele Maoddi, delegato nazionale Andisu per l’Inclusione, e la Garante Regionale per i detenuti Irene Testa. La riunione è servita per fare il punto sullo stato del diritto allo studio negli istituti penitenziari sardi e per rafforzare la collaborazione tra istituzioni anche attraverso iniziative e progetti comuni.

 

Santa Maria Capua Vetere (Ce). Carcere, quando padri e figli s’incontrano in un “Altrove”

gnewsonline.it, 8 luglio 2025 Una sala colloqui, che si è riempita di colori, giochi, musica e risate. Le ultime le portano i bambini che là dentro arrivano per incontrare i papà detenuti nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. E ancora, pareti con Lego da costruire, lavagne su cui disegnare, scaffali per album colorati e fiabe, una tv per guardare i film tutti assieme, musica e persino fornetti per preparare biscotti. Insomma qualcosa che si avvicina molto a una dimensione domestica che consente di ricucire i rapporti tra genitori e figli e mitigare il trauma che le famiglie, ma soprattutto i più piccoli, vivono quando devono affrontare il carcere.

 

Catania. Detenuto si diploma con 100. Ha scelto il tema su Borsellino

di Rosa Maria Di Natale

La Repubblica, 8 luglio 2025 “Mi ha insegnato a riflettere”. È recluso nel carcere di Bicocca a Catania, uscirà a ottobre. La presidente della commissione: “Ha capito che tutto era iniziato il giorno in cui ha lasciato la scuola”. Ha scelto la traccia su Paolo Borsellino, l’ha intitolata “Io e la mia legalità” e ha raccontato, senza filtri, il suo passato criminale, la povertà da cui tutto è iniziato e la svolta arrivata in carcere. Ieri un detenuto di 36 anni del carcere di massima sicurezza di Bicocca (Catania), condannato nel 2018 a oltre nove anni per associazione mafiosa, traffico di droga, armi e rapine, ha ottenuto 100 su 100 alla maturità. Diplomato all’alberghiero Karol Wojtyla, è stato l’unico frequentante del suo corso. Tra i pochi a credere nella scuola dietro le sbarre. E uno dei pochissimi a portare a termine l’intero ciclo.

 

CULTURA

Non sono il mio reato: la scrittura in carcere

di Elisa Garatti

lavocedelpopolo.it, 8 luglio 2025 “Non sono il mio reato”: la scrittura in carcere ridà voce alla speranza. Le parole del Presidente Sergio Mattarella sul carcere diventano occasione di riflessione. La Società di San Vincenzo De Paoli propone il Premio letterario Carlo Castelli e un convegno con Gherardo Colombo. “Lo spazio non può essere concepito unicamente come luogo di custodia, ma deve includere ambienti destinati alla socialità, all’affettività e alla progettualità del trattamento”. Sono parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate durante un incontro istituzionale con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.

 

Quando la lettura aiuta a vivere

di Dacia Maraini

Corriere della Sera, 8 luglio 2025 Nel carcere di Sulmona per esempio da anni i carcerati leggono i libri in palio del Premio Croce, li discutono collegialmente e per chi è costretto all’inattività risulta un sollievo che aiuta a sopravvivere in situazioni di gravissimo disagio. Molti si chiedono perché in Italia spuntino ogni anno tanti premi, come funghi in un terreno fertile. Io credo che la risposta stia nel fatto che gli italiani leggono poco, sempre meno e i premi hanno il compito di invogliare alla lettura. In effetti, il momento aggregativo, la conoscenza dell’autore, la spiegazione del libro, spesso invogliano il lettore distratto. Quindi evviva i premi!

 

“Vite minori”, il libro di Raffaella Di Rosa che raccoglie testimonianze all’interno degli Ipm

di Teresa Olivieri

Italia Oggi, 8 luglio 2025 Un libro raccoglie voci e testimonianze: educatori, agenti, preti, magistrati, infermieri. Non riguarda più solo le carceri per adulti: anche gli Istituti penali per minorenni stanno affrontando il problema del sovraffollamento. L’introduzione del Decreto Caivano - che ha ampliato i casi in cui è possibile applicare la custodia cautelare ai minori e limitato l’uso di misure alternative - ha inciso pesantemente sul numero dei ragazzi reclusi, spesso adolescenti fragili e privi di riferimenti e di prospettive.

 

AFFARI SOCIALI

L’etica ha un costo quantificabile e produce valore

di Alessandro Arrighi

Il Sole 24 Ore, 8 luglio 2025 La certificazione dell’etica è ormai un tema fondamentale in tutto il mondo ed essere in grado di soddisfare precisi standard, misurabili e documentabili, diventa indispensabile per la A competizione globale. Come tutti i mezzi di produzione, anche l’etica ha un costo, che deve essere quantificabile ex ante e deve essere in grado di produrre valore. Se, infatti, la qualità etica dell’imprenditore, in quanto Uomo, prescinde dagli aspetti misurabili e speculativi, da un punto di vista aziendale deve essere interpretata alla stregua di una competenza aziendale.

 

Fine vita col codice Rocco

di Andrea Pugiotto

L’Unità, 8 luglio 2025 Si riesamina l’art. 579 del codice penale, fermo al Codice Rocco: un’ottima occasione per uscire dalla logica ideologica dell’”Io non voglio, dunque nessuno può” che ora prevale. Non altrove, ma in Italia le scelte di “fine vita” sono schiacciate tra due reati: l’omicidio del consenziente (art. 579 c.p.) e l’istigazione o aiuto al suicidio (art. 580 c.p.). La relazione del Guardasigilli dell’epoca (1929, VIII dell’era fascista) ne spiega la ratio: conservare “l’esistenza fisica della persona” quale “prevalente interesse sociale” di un regime la cui forza dipendeva, in primis, dalla demografia. Su questo tronco è intervenuta la Consulta con alcuni intarsi giurisprudenziali ispirati alla tutela della vita umana, condizione essenziale per l’esercizio di ogni altro diritto costituzionale.

 

Eutanasia: un’immobilità totale può toglierci la libertà di scegliere di non vivere?

di Chiara Lalli

Il Dubbio, 8 luglio 2025 La questione arriva per la prima volta davanti alla Consulta: la storia di “Libera”, malata di sclerosi multipla. “Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni”. È l’articolo 579 del codice penale, omicidio del consenziente. È l’articolo che vieta l’eutanasia anche se non parla di eutanasia (erano gli anni Trenta del secolo scorso, d’altra parte, e già questo basterebbe). Ora i giudici della Corte costituzionale dovranno decidere se è incostituzionale questo non distinguere volontà e condizioni, consensi e codici Rocco. Cioè: se io ho tutte le condizioni previste dalla sentenza 242 del 2019 (quella che ha stabilito le condizioni di accesso al suicidio assistito) ma non posso proprio muovermi e quindi assumere da sola il farmaco o spingere il pulsante di ,,,

 

La battaglia di Libera che non riesce a morire da sola. La Consulta decide sull’eutanasia

di Elisa Forte

La Stampa, 8 luglio 2025 Arriva oggi alla Corte Costituzionale la vicenda della donna toscana che non può autosomministrarsi il farmaco perché paralizzata. Ha chiesto che lo faccia il suo medico. La vicenda di Libera, donna di 55 anni affetta da sclerosi multipla oggi sarà all’attenzione dalla Corte Costituzionale. La Consulta si pronuncerà sull’eutanasia dopo la storica sentenza del 2019 sul ruolo di Marco Cappato nella morte di dj Fabo. Il caso scaturisce dalla battaglia legale di Libera, una donna toscana di 55 anni che da più di 15 vive con grandi difficoltà di movimento. Negli anni, la perdita della capacità motoria l’ha portata all’attuale grave tetraparesi spastica.

Migranti. La Consulta può battere un altro colpo

di Gaetano Azzariti

Il Manifesto, 8 luglio 2025 L’attuale disciplina di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) non è compatibile con la Costituzione, non rispettando in particolare la riserva di legge assoluta prevista dall’articolo 13, secondo comma. La Consulta non ritiene però di poter porre rimedio a questa situazione di accertata incostituzionalità, ricadendo sul legislatore il “dovere ineludibile” di introdurre una “normativa compiuta, la quale assicuri il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità della persona trattenuta”. Una decisione che si fonda sul presupposto del rispetto del principio di leale collaborazione tra organi costituzionali. Ma quanto si può confidare sulla volontà dei poteri chiamati in causa? Di fronte all’inerzia di Governo e Parlamento che farà la Corte?

 

La Consulta e i “vizi” dei Cpr: si fermino le deportazioni

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 8 luglio 2025 Dopo la sentenza della Corte costituzionale, che riconosce un “vulnus” a danno dei diritti dei migranti nei Cpr, si attende un intervento del legislatore. Nel frattempo sarebbe meglio evitare ulteriori trattenimenti in Albania che, a seguito di questa pronuncia, potrebbero essere oggetto di ricorso. La recente sentenza della Corte costituzionale in tema di centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) lascia un senso di incompiutezza. La Corte, infatti, pur riconoscendo vizi di legittimità nelle norme che disciplinano il trattenimento degli stranieri in tali centri, non ha accolto le questioni di costituzionalità sollevate. Spetta al legislatore - ha detto - sanare i vizi riscontrati. Pertanto, fino a quando quest’ultimo non riterrà di intervenire, la situazione resterà quella attuale, con il “vulnus” rilevato dalla Corte.

 

Cpr, fuori altri sei migranti. In arrivo nuove richieste di liberazione

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 8 luglio 2025 Cinque udienze di convalida per il Cpr di Ponte Galeria e una per quello di Gjader: ragioni diverse ma stesso esito. La Corte d’appello di Roma ha liberato ieri cinque cittadini stranieri rinchiusi nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Quattro erano a Ponte Galeria, uno a Gjader. Un’altra non convalida del trattenimento l’ha decisa il giudice di pace della capitale. Le motivazioni sono diverse e riguardano le storie singole. La recente sentenza della Consulta sull’illegittimità del trattenimento, perché manca una legge che ne regola i “modi”, è richiamata in una sola decisione. C’è quindi una differenza rispetto alla pronuncia della Corte d’appello di Cagliari che venerdì scorso ha fatto sue le argomentazioni della Corte costituzionale.

 

Migranti. Al Cpr di Bari detenuti per 4 ore sul tetto: “Due tentati suicidi e un’overdose”

di Vincenzo Pellico

La Repubblica, 8 luglio 2025 Dopo le proteste della notte scorsa (domenica 6 luglio), la tensione è ulteriormente salita con centinaia di persone salite sui tetti delle strutture. Chiedono soprattutto celerità nel rilascio dei documenti in particolare per coloro che hanno fatto richiesta di asilo politico. È durata quasi quattro ore la protesta di circa un centinaio di detenuti del Cpr di Bari, che nel pomeriggio di oggi, lunedì 7 luglio sono saliti sui tetti della struttura per denunciare condizioni di vita ritenute insostenibili.

 

Droghe. “Il crack ti toglie il sonno. Iniziai a rubare per farmi. Mi ha salvata mia sorella”

di Franco Giubilei

La Stampa, 8 luglio 2025 Il racconto di una ragazza ospite di San Patrignano: “La droga non bastava mai. Non dormivo più e persi il lavoro. Dopo 22 mesi in comunità è ancora dura”. Che la nuova emergenza si chiami crack lo dicono i dati più recenti sul consumo di droghe e lo testimonia l’esperienza di Nicole, che a 17 anni ha cominciato a fumare cristalli di coca per ritrovarsi molto presto con una dipendenza fortissima. Oggi ha 24 anni e da ventidue mesi segue un programma di recupero nella comunità di San Patrignano.

 

ESTERI

Ridurre la povertà globale, non mancano le risorse ma la volontà politica

di Francesco Petrelli

Il Domani, 8 luglio 2025 La quarta Conferenza finanza per lo sviluppo che si è conclusa lo scorso 3 luglio a Siviglia è stata l’evento multilaterale più importante dell’anno per le Nazioni unite. L’appuntamento si è svolto nel momento peggiore per un sistema multilaterale. Per questo bisogna costituire nuove alleanze strategiche contro le disuguaglianze ed è prioritario ridurre il ruolo della finanza privata nel finanziamento per lo sviluppo. La quarta Conferenza sul finanziamento dello sviluppo conclusasi a Siviglia lo scorso 3 luglio è stata l’evento multilaterale più importante dell’anno per le Nazioni Unite, con 70 paesi partecipanti, decine di leader convenuti e le fondamentali questioni sul tavolo per il presente e il futuro prossimo di milioni di persone in tutto il mondo.

 

Così il mito della “guerra giusta” sta rovesciando il mondo

di Rosario Aitala

Avvenire, 8 luglio 2025 La Storia si vendica sempre dell’incoerenza e dell’abuso. L’alternativa alle regole è il ritorno alla forza come misura nei rapporti fra Stati, ha ammonito il presidente Mattarella. Il mito della “guerra giusta” sta rovesciando il mondo. L’egemone che si prepara a versare il sangue confeziona narrazioni per propagandare la propria causa. Le cuce con cura, su misura per il proprio pubblico. Le colma di appelli emotivi per eccitare odio, rabbia, paura, entusiasmo. Galvanizza i combattenti, mobilita le masse, demonizza il nemico, forgia alleanze politiche, falsifica, manomette, manipola.

 

In Europa il 5% del Pil per le armi è una chimera quasi per tutti

di Mauro Del Corno

Il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2025 E gli elettorati puniranno i governi che lo raggiungono. L’unico Paese che può dirsi relativamente tranquillo è la Germania. Tutti gli altri hanno messo il carro davanti ai buoi, accettando il piano Nato senza ancora sapere dove trovare il denaro. Si fa presto a dire 5%. Passare dalle promesse ai fatti, è un altro paio di maniche, non solo per l’Italia. L’impegno concordato a livello Nato dai paesi europei di alzare significativamente le spese per armi ed eserciti è stato assunto con superficialità e senza fare troppi conti. Del resto, per i capi di governo promettere qualcosa che, molto probabilmente, dovrà poi realizzare qualcun altro, ammesso che deciderà farlo, non è cosa insolita.

 

I detenuti politici russi scrivono all’Europa: “Scambio di prigionieri per la pace in Ucraina”

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 8 luglio 2025 La pace tra Ucraina e Russia passa attraverso lo scambio di prigionieri. Ne sono convinti alcuni dissidenti e oppositori politici russi in carcere, che hanno scritto una lettera diffusa dall’agenzia Reuters. Tra i firmatari l’avvocato Alexei Gorinov (si veda Il Dubbio del 15 febbraio 2024) e Alexander Shestun, ex amministratore pubblico finito in galera per essersi opposto al progetto di un impianto per lo smaltimento di rifiuti nel distretto di Serpukhov, non distante da Mosca (si veda Il Dubbio del 5 dicembre 2022). I dissidenti dietro le sbarre chiedono alla comunità internazionale, rivolgendosi a partire dai primi ministri e ai Capi di Stato dei Paesi europei, di effettuare immediatamente uno scambio di prigionieri di guerra e civili, secondo la formula “tutti per tutti”, compresi gli ostaggi civili ucraini.

 

DOCUMENTI

Comunicato stampa: "Per un carcere umano. Il corpo dei detenuti, il nostro corpo"

Comunicato stampa Premio Carlo Castelli: "Non sono il mio reato: la scrittura in carcere ridà voce alla speranza"

Articolo. "Diritto penale (de)privato", di Michele Passione

Articolo. "Sguardo libero e occhi aperti. La reale indipendenza del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale", di Riccardo De Vito

Articolo. "l paradigma dell’esclusione. La detenzione penitenziaria delle persone straniere tra privazioni, marginalizzazione ed esclusione sociale", di Giulia Cavaliere

Articolo. "Il lavoro penitenziario tra disoccupazione e ineffettività: un’analisi quantitativa del fenomeno", di Giuseppe Caputo

Articolo. "La pervasività delle mafie che collassa il sistema penitenziario e viola i diritti umani", di Giovanna F. Russo

Articolo. "Il destino dell’Ufficio per il Processo a un anno dalla fine del PNRR: bilancio e prospettive", di Biagio Giusta

Ministero della Giustizia. Statistiche su capienza delle carceri, detenuti presenti e condannati in area penale esterna

"Astrolabio", il giornale del carcere di Ferrara. Anno 19, numero 27, luglio 2025

 

APPUNTAMENTI 

Incontro-dibattito. "Sicurezza è inclusione. Ricuciamo i margini" (Roma, 8 luglio 2025)

Conferenza stampa. "La fine della pena. Visita all'Istituto Penale per Minorenni di Bologna" (Bologna, 8 luglio 2025)

Presentazione della nuova edizione del Manuale di "Diritto Penitenziario", curato dal Dott. Carlo Brunetti (Online, 9 luglio 2025, ore 18.30)

Convegno. "Carcere, inclusione sociale, comunità. Il sistema delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana (Firenze, 9, 10 e 11 luglio 2025)

Seminario: "Le persone dimenticate. Il sistema carcerario in Italia e le criticità" (Roma, 10 luglio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 luglio 2025

Manifestazione Camere Penali Lombardia Occidentale. "R-estate in cella. Il tema del caldo in carcere in carcere" (Monza, 17 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 1 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)