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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 7 luglio 2025
CARCERI
di Gian Luigi Gatta
sistemapenale.it, 7 luglio 2025 Prendo in prestito il titolo di questo editoriale da quello di una meritoria iniziativa sul tema del caldo in carcere organizzata a Monza dalle Camere penali del distretto di Milano, il prossimo 17 luglio. E muovo da una prima considerazione: Francesco Petrelli (Presidente Ucpi), Cesare Parodi (Presidente Anm) ed io eravamo stati facili profeti. In un articolo pubblicato un mese fa su Repubblica e ripreso sulle pagine della nostra Rivista, avevamo sottolineato l’urgenza di un intervento per ridurre il numero dei detenuti nelle nostre carceri, sovraffollate e teatro di frequenti suicidi. Nel farlo, avevamo così chiosato: “l’estate, periodo critico, è ormai alle porte”.
di Stefano Milani
collettiva.it, 7 luglio 2025 E chi l’avrebbe mai detto: tocca ringraziare Gianni Alemanno, uno dei peggiori sindaci dai tempi di Nerone. E invece eccolo lì, recluso a Rebibbia, profeta del caldo assassino. Mentre 62mila corpi si dissolvono in celle-forno, lui annota la tragedia e, come per magia, i palazzi del potere si ricordano che dietro le sbarre c’è vita. Non bastavano i suicidi, i malori, i rapporti ignorati. Serviva un reduce da Campidoglio per fare audience. E per svegliare il torpore istituzionale. Così Fontana visita, La Russa si commuove, Nordio si agita. E agisce: va da MediaWorld e ordina mille congelatori a pozzetto. Uno ogni 62 condannati al disagio. Mentre il decreto “Carcere sicuro” resta ibernato, senza fondi, decreti attuativi né senso.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 7 luglio 2025 Crescono le denunce dei sindacati e dell’opposizione: Italia Viva e Azione accusano il governo di immobilismo e propaganda securitaria. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, venerdì ha visitato Rebibbia e chiesto interventi contro sovraffollamento e carenze di organico. Un altro suicidio dietro le sbarre. Un uomo di circa 40 anni, di origine magrebina, si è tolto la vita nella sua cella nella casa di lavoro di Vasto, in Abruzzo. Era detenuto nell’articolazione per la Tutela della salute mentale. È stato trovato impiccato, senza vita.
di Francesco Lo Piccolo
vocididentro.it, 7 luglio 2025 Il suicidio nel carcere di Vasto (39mo dall’inizio dell’anno) è l’ennesima dimostrazione di un sistema che porta le persone alla disperazione. Un sistema che genera morte. Pur considerando che i suicidi sono fatti che attengono a problematiche personali, quando avvengono mentre la persona è nelle mani dello Stato, allora non si possono più definire suicidi. Troppo comodo deresponsabilizzarsi scaricando il problema alla “vittima”. Il carcere è invivibile, pura sofferenza. Oggi, non sentirsi addosso la responsabilità dei suicidi in carcere è la cosa più orribile che possa capitare a questa nostra umanità. Purtroppo oggi ci accompagna solo l’indifferenza.
di Marco Marelli
La Regione, 7 luglio 2025 Uccide di più il carcere che la criminalità organizzata. Calcolando solo i suicidi, e soltanto quelli dei detenuti (si tolgono la vita anche le guardie carcerarie), nel 2024 il carcere in Italia ne ha uccisi 91 (35 nei primi quattro mesi di quest’anno), mentre gli omicidi della criminalità organizzata nel 2024 sono stati 15. Negli ultimi dieci anni nelle carceri italiane si sono suicidati 661 detenuti, mentre gli omicidi firmati dalla mafia sono stati 331. Con il passare degli anni i primi sono cresciuti in modo verticale, i secondi sono crollati. Nei giorni scorsi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un forte richiamo alla politica affermando che siamo in presenza di “una vera e propria emergenza sociale, sulla quale occorre interrogarsi per porvi fine immediatamente”.
di Francesca Moriero
fanpage.it, 7 luglio 2025 Potrebbe essere alle porte la creazione di un servizio segreto penitenziario, con agenti sotto copertura e identità fittizie all’interno delle carceri. Un progetto riservato, che solleva interrogativi su diritti, trasparenza e giustizia. Potrebbe essere ormai pronto un decreto che, sotto il nome di “operazioni sotto copertura per la sicurezza degli istituti penitenziari”, darebbe vita a un nuovo e inedito servizio segreto interno alle carceri italiane. Il testo circolerebbe già negli uffici del ministero della Giustizia e sarebbe destinato ad approdare a Palazzo Chigi nelle prossime settimane. La misura, fortemente voluta dal sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, esponente di Fratelli d’Italia, avrebbe l’obiettivo dichiarato di rafforzare la sicurezza interna alle carceri.
di Imran Faisal
La Repubblica, 7 luglio 2025 La vicenda in gran parte emblematica di un giovane finito per caso nelle maglie della giustizia in Grecia e con strascichi fino alla Cassazione italiana. Dal sito di Nessuno Tocchi Caino riportiamo questa lettera di un detenuto pakistano, che racconta la sua storia di immigrato, oggi rinchiuso nel carcere di Bollate.
di Nicola Colaianni
La Repubblica, 7 luglio 2025 La manifestazione di protesta dei precari addetti all’ufficio del processo davanti al tribunale di Bari ha evidenziato il rischio di un ulteriore aggravamento della condizione critica della giustizia. Le cronache narrano di processi penali che non vedranno il 2026 perché rinviati all’inverno del 2027. Del resto, un processo non complicato, essendovi delle videoriprese, come quello per le aggressioni di carattere fascista imputate ad esponenti di Casa Pound, risalenti al settembre 2018, andrà a sentenza solo il 30 ottobre: dopo sette anni.
di Alessandro Numini*
progetto-radici.it, 7 luglio 2025 In Italia, la giustizia non si consuma più solo nelle aule dei tribunali, ma anche, e sempre più spesso, nei salotti televisivi, sui social network e nelle prime pagine dei quotidiani. Quello che dovrebbe essere un principio sacrosanto dello Stato di diritto, la presunzione di innocenza, rischia quotidianamente di essere calpestato da un sistema dell’informazione che, tra fretta, sensazionalismo e audience, diventa giudice e giuria ben prima che lo faccia un tribunale. Basta un’indagine aperta, una perquisizione, o anche solo un avviso di garanzia, perché un cittadino venga trasformato in colpevole agli occhi dell’opinione pubblica.
rainews.it, 7 luglio 2025 Verrà potenziato il supporto alle singole Asl, sul cui territorio sono presenti istituti penitenziari. Su iniziativa del presidente Francesco Rocca, la giunta regionale ha approvato il documento sulla “Riorganizzazione dei servizi sanitari in ambito penitenziario nel Lazio”, che mira a potenziare il supporto alle singole Asl, sul cui territorio sia presente uno o più istituti detentivi. Lo scopo è quello di ad assicurare l’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e cure per le persone recluse nelle carceri.
di Giada Lo Porto
La Repubblica, 7 luglio 2025 Tra le situazioni peggiori quella del Lorusso e Cutugno con locali inagibili e un sovraffollamento che raggiunge il 160%. Gli spazi vitali angusti, gli scarafaggi in cella e nelle aree comuni, rumori costanti, disagio e alienazione, prigioni bollenti e inabitabili, muffe e infiltrazioni ovunque. La scarsa igiene, la convivenza con altri corpi che hanno esigenze e abitudini differenti. I pasti consumati sul letto, a volte per terra. L’associazione Luca Coscioni rende pubbliche le relazioni delle Asl sugli istituti penitenziari, tra il 2023 e il 2024.
di Stefano Rizzi
lospiffero.com, 7 luglio 2025 Dopo la fine del mandato di Mellano il Consiglio regionale non ha ancora nominato il successore. A quattro mesi dalla chiusura del bando nessun segnale da Palazzo Lascaris. Lettera aperta dei Radicali a Cirio e ai consiglieri. L’ombra di Delmastro sull’impasse? Il caldo torrido, ormai, è più di un’emergenza nelle sovraffollate carceri italiane. In quello di Bollate sono stati superati i 40 gradi e l’Ordine degli avvocati milanese ha lanciato la campagna “Aria d’umanità”, iniziativa con la quale vengono donati i ventilatori agli istituti penitenziari della città.
ansa.it, 7 luglio 2025 Un detenuto 40enne di origine magrebina, con problemi di natura psichica e per questo da qualche giorno allocato presso l’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale, è stato ritrovato impiccato nella sua cella a Vasto. Secondo Gennarino De Fazio, segretario generale della Uil-Pa polizia penitenziaria “sale così a 37 (più uno ammesso al lavoro all’esterno e un altro in una Rems) la tragica conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 3 operatori. Una strage infinita, sulla quale incide anche il caldo record di questi giorni, ma che è solo il detonatore di numerosissimi altri problemi atavici”.
di Giulia Ghirardi
fanpage.it, 7 luglio 2025 Quasi 50 detenuti del Carcere di Vigevano hanno denunciato le condizioni degradanti che esistono all’interno dell’Istituto. Da qui è nata una denuncia “per violazione dei diritti fondamentali” contro il carcere e un’interrogazione parlamentare di Marco Lacarra (Pd). Per dar seguito a tutto questo, un ex detenuto ha raccontato la sua esperienza all’interno del carcere: “Un manicomio, un luogo dove la gente muore”.
di Valentina Petrini
La Stampa, 7 luglio 2025 La sorella: “Non troviamo posto per la riabilitazione”. E denuncia il penitenziario: “Ci dica come si è contagiato”. Tiziano Paloni, il detenuto in attesa di giudizio dal 16 dicembre 2024 nella casa circondariale di Regina Coeli e che il 7 aprile scorso fu portato d’urgenza in ospedale a causa di una meningite da neisseria meningitidis in fase avanzata, ce l’ha fatta. È uscito dal coma e venerdì scorso la sua famiglia ha quindi deciso di presentare una denuncia in cui chiedono alla Procura della Repubblica di far luce sul suo contagio.
di Maristella Carbonin
La Nazione, 7 luglio 2025 Giovanni Mosca giovedì conclude l’incarico in Comune. Tornerà a lavorare come contabile nell’istituto penitenziario. A politica e industria dice: “Occasione mancata. Non c’è stata la lungimiranza di attuare un percorso di vero reinserimento lavorativo, di creare posti per i detenuti”. “Nessuno, a sinistra e a destra, è riuscito a capire davvero l’emergenza del carcere. Carenza di personale di polizia penitenziaria, di personale educativo, la mancanza di una stabilità dei vertici di comando: i problemi della Dogaia non sono certo di oggi. In questi anni solo effimere promesse, solo parole di circostanze. Solo passerelle, con il personale e i detenuti abbandonati a problemi ormai endemici”.
di Andrea Borasio
vercellinotizie.it, 7 luglio 2025 Il Sindaco e il Direttore Generale dell’Asl visitano la casa circondariale di Billiemme. Nella mattina di martedì 1 luglio, il Sindaco, Avv. Roberto Scheda, insieme al Direttore Generale dell’Asl, dott. Marco Ricci, ha visitato la Casa Circondariale di Vercelli. Accompagnati dalla Direttrice Sanitaria dell’ASL, dott. Tiziana Ferraris, e dal Garante Regionale dei detenuti, On. Bruno Mellano, i due rappresentanti hanno esaminato la critica situazione dell’Area Infermeria del carcere.
di Michele Andreucci
Il Giorno, 7 luglio 2025 Per la prima volta in quarant’anni l’associazione che si occupa di dar loro una seconda opportunità chiede aiuto per poter seguire nell’attività. Un carcere in sofferenza. È sempre più difficile la situazione della casa circondariale di Bergamo. Mentre l’istituto di pena vive il momento di peggior sovraffollamento della sua storia - si viaggia stabilmente vicini ai 600 reclusi contro i 319 posti disponibili -, soffre di una grave crisi economica Carcere e Territorio, l’associazione che da oltre 40 anni opera in via Gleno per costruire la seconda opportunità di chi sta pagando il proprio debito con la giustizia.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 7 luglio 2025 “Meno muri, più ponti. Un aiuto per reinserire i detenuti”. Nuova figura nel carcere minorile. L’obiettivo è offrire ai ragazzi uno spazio per rileggere la frattura dentro una cornice spirituale che parli la loro lingua e riconosca ciò da cui provengono. Accanto a chi frequenta i laboratori, studia e costruisce il proprio recupero, al Beccaria ci sono gli altri. Quelli che si chiudono nel silenzio, hanno scatti d’ira, si tagliano, pregano sottovoce in cella. Per loro la solitudine non è un’assenza: è una lingua sconosciuta. Nelle ultime due settimane una nuova ondata di arresti, i detenuti sono risaliti a 77. Cinquanta sono musulmani, molti minori stranieri non accompagnati. Hanno attraversato deserti, mari, confini, e sono crollati qui: nel luogo in cui tutto doveva ricominciare.
di Cristina Pastore
La Stampa, 7 luglio 2025 Il biscottificio al momento produce circa 250 chili al giorno: “Qui la pena detentiva si trasforma davvero in rieducazione”. Si è ingrandito il biscottificio che dà un’opportunità di reinserimento sociale ai detenuti del carcere di Verbania. Il progetto “Banda biscotti”, nato nel 2006 grazie alla cooperativa “Divieto di sosta”, poi confluita nella coop Il Sogno, dal 2012 ha il laboratorio alla scuola di polizia penitenziaria “Salvatore Rap” di Pallanza.
di Rosella Formenti
Il Giorno, 7 luglio 2025 Aprirà giovedì, nella parrocchia di Sant’Anna, lo sportello di ascolto per i familiari dei detenuti nella casa circondariale di Busto Arsizio. Il progetto è sostenuto dalla cooperativa La Valle di Ezechiele, l’apertura arriva al termine di un percorso di formazione che ha preparato i volontari che si occuperanno del servizio. L’idea di uno sportello di ascolto nella parrocchia di Sant’Anna, a circa un km dal carcere, risale già al 2022, con l’allora parroco don Michele Gatti e Monsignor Luca Raimondi, da qui la nomina di don David Riboldi, cappellano del carcere, a guida della parrocchia di Sant’Anna. Da allora è stato creato ad hoc il locale che ospiterà lo sportello, quindi è stata attivata l’organizzazione di volontariato e sono stati realizzati i corsi di formazione.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 7 luglio 2025 Un nuovo periodico, titolo “Mabul”, pensato e realizzato dalle persone detenute nel carcere milanese di Opera. E, per presentarlo, una partita di calcio tra i suoi autori e un misto di giornalisti, volontari, studenti, operatori. Allenatori Gad Lerner e Luigi Pagano: “Un carcere aperto - hanno detto - è garanzia non solo di civiltà ma di maggiore sicurezza”. Due squadre, in apparenza, perché le maglie erano di due colori.
AFFARI SOCIALI
di Niccolo Nisivoccia
Corriere della Sera, 7 luglio 2025 Il dibattito e la norma in discussione in Parlamento su cure e fine vita. Sarebbe bello che, nel dibattito che accompagnerà l’esame parlamentare del testo sul “fine vita”, presentato in questi giorni, venisse fatta pulizia di questa finta contrapposizione, strumentalmente agitata, fra diritto alla vita da una parte e diritto alla morte dall’altra. Come se il punto fosse questo: stabilire se a dover prevalere sia, in assoluto, l’uno o l’altro di tali diritti. Come se fossero queste, semplicemente, le domande da rivolgere alla legge, da una parte o dall’altra: esiste, e va tutelato, un diritto a morire? Oppure: esiste, e va tutelato, un diritto alla vita? E come se, infine, fossero semplicemente queste le domande alle quali ha risposto la Corte costituzionale nelle due sentenze del 2019 e del 2024, cui ora la legge dovrebbe dare seguito.
di Marco Cappato*
Il Fatto Quotidiano, 7 luglio 2025 Le uniche consultazioni le ha fatte con i vescovi. “Il Governo porta in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, su cui non ha condotto alcuna consultazione - a parte con la Cei”. Da sette anni sento ripetere che sul fine vita “ci vuole una legge! ci vuole una legge!”. Ho sempre sospettato che l’arrivo della legge non sarebbe stata una buona notizia. Sono infatti passati 7 anni da quando la Corte costituzionale, sul caso Dj Fabo, regalò all’Italia delle prime regole civili, depenalizzando “l’aiuto al suicidio”. Da allora, i capipartito hanno continuato a ripetere “ci vuole una legge!” senza mai volerla fare, contando sul boicottaggio della sentenza della Corte da parte del Servizio sanitario nazionale.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 7 luglio 2025 Il presidente del Cnf presenta l’indagine Ipsos: “Il 77% dei legali chiede una normativa chiara”. “La voce degli avvocati è chiara: serve una legge sul fine vita che tuteli la libertà e la dignità della persona, senza ambiguità né zone grigie. Ora che il Parlamento sta discutendo il testo, è il momento di decidere con coraggio e responsabilità”. È il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco a riassumere e tradurre in parole ciò che i numeri raccontano in maniera nitida: il 77 per cento degli avvocati italiani tra i 25 e i 44 anni si dichiara favorevole all’introduzione di una legge sul fine vita.
di Angelo Panebianco
Corriere della Sera, 7 luglio 2025
Negli schieramenti politici manca un vero piano per gestire la convivenza in un’Italia multietnica. Superando le barriere. L’Europa è a un tornante della sua storia e non siamo pronti ad affrontarlo. L’Europa è alle prese con una trasformazione epocale: quelle che erano un tempo società nazionali diventano con rapidità impressionante, o sono già diventate, società multietniche. Tra non molto, anche in Italia, saranno numerosi e sempre più visibili, nelle professioni e anche, a poco a poco, in ruoli dirigenziali, i figli di immigrati di origine extraeuropea.
di Antonella Baccaro
Corriere della Sera, 7 luglio 2025 Il leader azzurro rilancia sulla riforma della cittadinanza, ma sottolinea: non voglio mettere in difficoltà il governo. Chiusura totale della Lega, ma su FI pesa anche l’indiscrezione secondo cui la figlia del fu Cavaliere non sarebbe favorevole. “Adesso la sinistra dirà che sullo Ius scholae ho fatto marcia indietro... ma non è così”. Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri per Forza Italia, mette le mani avanti sulla querelle che lo vede contrapposto alla Lega ma anche a Fratelli d’Italia sull’acquisizione della cittadinanza attraverso un percorso scolastico decennale.
di Giancarlo Virgilio
telefriuli.it, 7 luglio 2025 Protesta dei trattenuti contro il caldo e la detenzione. Nuova ribellione al CPR di Gradisca d’Isonzo, dove ieri sera diversi detenuti sono saliti sul tetto e le reti della struttura per protestare contro le condizioni di caldo e di detenzione. Dopo una lunga trattativa con le forze dell’ordine presenti, i trattenuti sarebbero stati convinti a scendere e tornare nelle stanze. Secondo la rete ‘Mai più Lager - No ai CPR’, che da anni si batte per la soppressione dei Centri di permanenza per i rimpatri, alcuni trattenuti sarebbero fuggiti in un clima sempre più incandescente. Di questi, tre detenuti sarebbero stati poi catturati e riportati indietro.
DOCUMENTI
Articolo. "Diritto penale (de)privato", di Michele Passione
Articolo. "Ma i CPR in Italia sono costituzionali?", di Vito Totire
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 7 al 13 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CONCORSI E BANDI