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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 4 luglio 2025
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 4 luglio 2025 Un compleanno senza il decreto attuativo che rende operativo il provvedimento. È lil tipico esempio di della distanza tra annunci e (non) attuazione degli annunci. Buon compleanno al decreto-legge n.92 del 4 luglio 2024 sulle carceri, ma ancora senza decreto attuativo che pure era previsto entro 6 mesi: ora, come candelina, il Ministero della Giustizia accenderà forse un’azione disciplinare nei confronti di sé stesso? L’anniversario, infatti, illumina un esempio di disallineamento tra annunci e (non) attuazione degli annunci; di disinvoltura nel passare da una promessa all’altra come da una liana all’altra senza mai atterrare nella realtà; e della contraddittorietà di una politica propensa a rimproverare inadempienze altrui, ma indulgente verso le proprie.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 luglio 2025 Il caldo in carcere si trasforma in un’agonia perché gli strumenti per contrastarlo restano un miraggio. A casa possiamo spalancare le finestre, accendere ventilatori o installare condizionatori; dietro le sbarre, nessuna di queste soluzioni è accessibile. Le giornate trascorrono tra fughe disperate sotto la doccia e indumenti inzuppati d’acqua fresca, indossati subito per prolungare un sollievo effimero. In alcuni istituti si arriva a inondare il pavimento delle celle - trasformandolo in un tappeto liquido - o a lasciare rubinetti aperti per raffreddare bottiglie di fortuna: strategie d’emergenza che prosciugano serbatoi già minati da guasti continui e carenze strutturali.
di Valter Vecellio
L’Opinione, 4 luglio 2025 Solo trentasei istituti penitenziari su circa duecento sono relativamente in “regola”: suicidi (di detenuti e operatori), sovraffollamento, mancanza di personale, strutture insalubri. Una situazione che rende impossibile applicare l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
di Guido Vitiello
Il Foglio, 4 luglio 2025 Nordio ha annunciato di aver avviato la procedura di acquisto di mille congelatori da installare nei penitenziari. Un’inadeguatezza surreale e una frivolezza insultante. Ma è possibile che gli italiani seguano in maggioranza le convinzioni di Meloni e di Conte, della Verità e del Fatto su quest’atroce emergenza? Se non hanno più pane, che mangino brioche. E se in carcere crepano di caldo, che gli sia dato qualche frigorifero. L’annuncio del ministro Nordio di avere avviato la procedura di acquisto di mille congelatori a pozzetto da installare nei penitenziari “per rispondere concretamente al caldo record di queste settimane” ha quanto meno, nella sua surreale inadeguatezza e nella sua quasi insultante frivolezza, il pregio della fantasia.
di Enrico Bellavia
L’Espresso, 4 luglio 2025 Basta tergiversare vagheggiando altre celle. Servono liberazione anticipata e misure alternative. Condannati dall’Europa, anche di fronte alla vergogna di classifiche che ci relegano in fondo ai Paesi civili, opponiamo solo un fiero tergiversare di fronte a quella che definiamo “emergenza carceri”. Abituati a considerare le celle delle discariche in cui nascondere ciò che riteniamo rifiuti sociali, seppelliamo in loculi da sepolti vivi, non solo l’umanità, ma il nostro stesso interesse. Perché il carcere che incattivisce produce recidiva.
di Davide Traglia
vdnews.it, 4 luglio 2025 In estate, caldo e sovraffollamento trasformano la cella in un inferno. I suicidi aumentano, ma l’assistenza per i detenuti resta un miraggio. Nei primi cinque mesi del 2025, 33 detenuti si sono tolti la vita negli istituti penitenziari italiani. Un numero allarmante, che conferma una tendenza in drammatico peggioramento: il 2024 si era già chiuso con un tragico record di 92 suicidi, il dato più alto mai registrato. Secondo Mauro Palma, ex Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, “il quadro complessivo delle carceri italiane è oggi uno dei peggiori degli ultimi anni”. Negli ultimi due anni e mezzo, spiega a VD News, “i detenuti sono aumentati di quasi 7.000 unità, mentre i posti effettivamente disponibili sono diminuiti”.
di Giuseppe Fin
Il Dolomiti, 4 luglio 2025 Il Cts: “Strada giusta”, ma il Cnca avverte: “No a micro carceri private”. Il tema è quello del sovraffollamento delle carceri, nei giorni scorsi il ministro alla Giustizia a margine di un convegno ha lanciato l’idea di trasferire i detenuti per reati collegati alla tossicodipendenza in comunità terapeutiche per scontare la pena e liberare spazio nelle strutture. Il Coordinamento Nazionale delle Comunità Accoglienti chiede però maggiore chiarezza: “Non vorremmo che si creasse un percorso parallelo a quello che già esiste e funziona”.
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 4 luglio 2025 Storia delle prime (e a volte ultime volte) fuori dalle prigioni. Quando è uscito dal carcere di San Vittore per la prima volta dopo 17 anni, Pino Cantatore - che ora ha un’azienda con 200 dipendenti - è andato a casa dei genitori e ha spalancato tutti i cassetti: “In cella non ce ne sono di cassetti, a casa quando li ho visti li ho aperti tutti, volevo vedere cosa c’era dentro e mi piaceva anche solo il gesto di tirarli fuori. Quel giorno, tornando in cella, mi hanno dato il permesso per passare dal supermercato a comprare due o tre cose ed ero un po’ preoccupato, perché sono entrato in carcere che c’era la lira ma nel frattempo era arrivato l’euro. Non maneggiavo monetine da 17 anni, figuriamoci i centesimi.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 4 luglio 2025 Il risultato è tanto scontato quanto però simbolico: ieri mattina dall’aula del Senato è arrivato il via libera all’articolo 2 del ddl sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere dei magistrati. Il testo modifica l’articolo 102 della Costituzione precisando che le norme riguardanti la magistratura “disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti” . Tutte respinte, in precedenza, le proposte emendative delle opposizioni. Assente il ministro della Giustizia Nordio, tra le proteste dei partiti di minoranza.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 4 luglio 2025 Nessuna sorpresa in Parlamento, l’attesa è tutta per la campagna referendaria. Non senza fatica, nella palude dei 1.300 emendamenti dell’opposizione non ancora del tutto scavalcati attraverso il famigerato meccanismo del canguro, ieri il Senato ha dato il suo prima via libera all’articolo due della riforma della giustizia. Il momento si inserisce in una lunga marcia che proseguirà ancora per diversi mesi, ma ha di per sé un forte significato simbolico perché parliamo delle due righe che toccano l’articolo 102 della Costituzione e introduce il concetto di “distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti”. La seduta è stata sospesa così, lasciando spazio alle dichiarazioni di giubilo della maggioranza e del governo. Il vicepremier Antonio Tajani è raggiante.
di Giulia Merlo
Il Domani, 4 luglio 2025 Approvato al Senato l’articolo che divide i percorsi di giudici e pm, il 17 luglio arriva anche la legge post sentenza Cappato. L’esecutivo continua a considerare la magistratura il suo principale nemico, ma deve tener conto della Corte costituzionale. La giustizia continua a rimanere il vero campo minato per il governo Meloni. Abbandonato qualsiasi aplomb istituzionale, ormai anche la Cassazione è stata trascinata nello scontro tra le parti. Uno scontro che - forse - si placherà solo una volta che la riforma costituzionale della giustizia sarà stata approvata e imbullonata nella Carta con l’esito favorevole del referendum.
di Lina Palmerini
Il Sole 24 Ore, 4 luglio 2025 Con il voto dell’Aula del Senato sulla separazione delle carriere dei magistrati, la maggioranza fa un altro passo deciso verso la riforma della giustizia, l’unica tra le tre promesse in campagna elettorale che sta procedendo. Si è persa quella sull’autonomia differenziata anche dopo lo stop della Consulta mentre sul premierato il rallentamento sembra legato a motivi legati all’opportunità politica. Probabilmente Meloni ha, finora, ritenuto che cambiare le norme costituzionali coinvolgendo anche l’equilibrio di poteri con il capo dello Stato, possa intaccare la sua popolarità che invece tiene bene.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 4 luglio 2025 Parla il giurista Ferrua: “Prima di separare le carriere va ricostituito il modello accusatorio. La Cartabia? Retrograda”. Paolo Ferrua, professore emerito di diritto processuale penale all’Università di Torino, in un suo recente saggio lei parla di “relazione controversa” tra separazione delle carriere dei magistrati e rito accusatorio. Poi dice che con la riforma della giustizia c’è il rischio di affossare questo modello e allo stesso tempo di non realizzare la separazione. Come uscirne?
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 4 luglio 2025 Il tribunale torinese ha depositato le motivazioni della sentenza sul “caso Bigliettopoli”. Nonostante i principali imputati siano stati assolti, i giudici spiegano come si è evoluta la corruzione dal “tardo impero romano” a oggi e si lanciano in commenti etici. “Nel tardo impero romano, e poi per molti secoli a venire, la regola fu quella della sportula: il privato che chiedeva un provvedimento amministrativo era tenuto a consegnare al pubblico funzionario un compenso in danaro o in natura. Il provvedimento amministrativo, infatti, non era oggetto di un diritto del cittadino, ma di una graziosa concessione fatta dal funzionario imperiale al suddito, che era perciò tenuto a sdebitarsi”. Le righe che avete appena letto non sono tratte da un manuale di storia, ma da una sentenza scritta da giudici italiani.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 4 luglio 2025 Il ragazzo aveva tentato di uccidere la madre. La pericolosità sociale non esclude però la misura alternativa che va favorita in un’ottica di recupero. Aveva tentato di uccidere la madre, ospite con il ragazzo e altri tre fratelli minori di una casa di accoglienza. I media avevano parlato di un raptus di follia, per la Cassazione, che accoglie il ricorso del legale del minore, contro la custodia cautelare in carcere, va valutato invece il contesto di estremo disagio familiare in cui l’atto era maturato e che aveva portato alla sospensione della potestà per entrambi i genitori.
di Simona Musco
Il Dubbio, 4 luglio 2025 Per i giudici della Corte costituzionale, la scelta di abrogare il reato non contrasta con la Convenzione di Mérida. Gli “indubbi vuoti di tutela” questione meramente politica. Nessuna violazione della Convenzione di Mérida. Nessuna disparità costituzionale. E nessuna possibilità, per la Corte costituzionale, di sostituirsi al Parlamento nella scelta di abrogare un reato. Con una sentenza densissima e destinata a segnare un precedente importante, la Consulta ha dichiarato inammissibili o infondate tutte le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici giudici, compresa la Corte di Cassazione, contro la legge 9 agosto 2024, n. 114, che ha cancellato il reato di abuso d’ufficio dal codice penale.
parmatoday.it, 4 luglio 2025 Staff multidisciplinari per favorire la massima sinergia tra operatori penitenziari e sanitari; stretta collaborazione con i servizi sociali e sanitari territoriali, per intercettare in tempi rapidi i possibili comportamenti lesivi; percorsi clinici personalizzati, che accompagnano il detenuto dal momento del suo ingresso nell’istituto penitenziario fino all’uscita dal carcere; prime visite per la valutazione del grado di rischio suicidario, con ulteriori rivalutazioni psicologiche e psichiatriche, e programmi individuali di presa in carico per affrontare situazioni che nel tempo possono cambiare.
gnewsonline.it, 4 luglio 2025 Poster da realizzare e attaccare negli spazi comuni delle 10 carceri dell’Emilia; 3.800 i detenuti coinvolti. Parte la campagna “Lascia un segno”, promossa dall’agenzia di comunicazione Ad Store in collaborazione con il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche e il Garante regionale dei detenuti dell’Emilia. Si tratta del primo progetto di comunicazione in assoluto nei penitenziari.
di Isabella De Silvestro
Il Domani, 4 luglio 2025 Milano, San Vittore: la casa circondariale pensata per 450 persone ne ospita oggi 1.111, con temperature interne alla struttura che raggiungono i 37 gradi. I detenuti con dipendenze sono 600, mentre 400 presentano problemi psichiatrici accertati. È questo il quadro emerso mercoledì 2 luglio durante la visita dell’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone. San Vittore non è un’eccezione: rappresenta oggi lo stato del sistema penitenziario italiano. Una crisi strutturale fatta di sovraffollamento, marginalità sociale, carenza di personale e condizioni sanitarie e ambientali insostenibili.
di Alice D’Este
Corriere del Veneto, 4 luglio 2025 “L’Istituto penale per minorenni di Treviso? Parlare di condizioni estreme è poco. Sovraffollamento a parte, si tratta di una struttura vecchissima, sporca, fatiscente. Tanto per dare un’idea: i ragazzi sono costretti a farsi la doccia con i piedi appoggiati su una grata posizionata sopra al bagno alla turca”. Giovanni Costa è un magistrato veneziano di 32 anni. Ed è uno dei 23 magistrati ordinari in tirocinio (Mot) entrati il 24 aprile scorso negli istituti penitenziari di Venezia e Padova, e nell’Ipm carcere minorile di Treviso. Colpiti dalle condizioni estreme dell’istituto trevigiano, hanno deciso di fare colletta per una donazione.
di Petronilla Carillo e Giuseppe Crimaldi
Il Mattino, 4 luglio 2025 “Oggi le carceri scoppiano, e le criticità aumenteranno ancora fin tanto che si continuerà a introdurre nel codice penale nuove figure di reato. Serve una risposta, subito, perché il carcere non può essere l’unica risposta al problema. E serve un più ampio ventaglio di ipotesi alternative alla detenzione carceraria nella fase dell’esecuzione di pena”. Nella scia dell’allarme lanciato dal Capo dello Stato solo pochi giorni fa il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Aldo Policastro, fa il punto sulla situazione che vive uno dei distretti giudiziari tra i più complessi e articolati d’Italia.
di Vera Mantengoli
Corriere del Veneto, 4 luglio 2025 Il protocollo d’intesa tra la procura, la casa circondariale e il patriarca Francesco Moraglia: “Una possibilità per riabilitarsi”. La Basilica di San Marco si apre ai detenuti. Lo hanno annunciato mercoledì 2 luglio nella sala conferenze di Sant’Apollonia il patriarca Francesco Moraglia, il primo procuratore Bruno Barel ed Enrico Farina, direttore del carcere maschile di Santa Maria Maggiore, firmando un protocollo d’intesa. Non appena ci saranno i margini giuridici che permettono a un ristretto gruppo di lavorare in regime di semilibertà, la Procuratoria (ente che ha competenze di tutela, amministrazione e manutenzione della Basilica) si è detta disponibile ad accogliere restauratori, carpentieri, muratori e informatici, ma non solo.
padovaoggi.it, 4 luglio 2025 Il Garante delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Padova, Antonio Bincoletto, si fa portavoce di un appello molto importante. Da un sondaggio che in questi giorni il garante ha promosso assieme alle associazioni del volontariato, nella Casa di reclusione risulterebbero necessari circa 150 ventilatori da fare avere a persone incapienti in modo da consentite loro di sopportare il caldo estremo di questi giorni.
triesteprima.it, 4 luglio 2025 Nel carcere del Coroneo il caldo torrido e il sovraffollamento “non fa notizia. Speriamo non vi siano decessi, perché sì, desta curiosità”. La critica arriva dal garante per i detenuti, l’avvocato Elisabetta Burla che nel pomeriggio di oggi ha diramato una nota di riflessione in merito alle elevate temperature che stanno interessando la città di Trieste. Proprio la nostra città, secondo un recente studio, rientra nelle zone d’Italia che presentano intensità crescenti nella formazione delle cosiddette isole di calore. Il carcere giuliano non è esente da ciò, e il rischio per gli stessi detenuti, che rientrano tra le persone a cui è riferito il concetto di “salute della popolazione”, è reale.
di Omar Macchi
malpensa24.it, 4 luglio 2025 Aprirà giovedì 10 luglio - nella parrocchia di Sant’Anna - lo sportello di ascolto per i familiari dei detenuti nel carcere di Busto Arsizio. Un’iniziativa de La Valle di Ezechiele che fa seguito al percorso di formazione iniziato lo scorso febbraio e al grande impegno dei volontari. L’idea di uno sportello di ascolto nella parrocchia di Sant’Anna - a poco più di un chilometro dal carcere - risale già al 2022. Una progettualità condivisa con l’allora parroco don Michele Gatti e Monsignor Raimondi. Da qui, la nomina di Don David Riboldi, cappellano del carcere, a Sant’Anna. Da allora è stato creato ad hoc il locale che verrà adibito a sportello, messa in piedi l’organizzazione di volontariato (presieduta, come della cooperativa, da Anna Bonanomi), e sono stati realizzati i corsi di formazione.
di Elisabetta Del Curto
laprovinciaunicatv.it, 4 luglio 2025 Visitabile fino al 10 luglio, a Palazzo Pretorio, la mostra frutto del corso di fotografia tenuto da Domiziano Lisignoli all’interno della casa circondariale cittadina. Ventinove scatti realizzati dai detenuti. É stata inaugurata nel pomeriggio di martedì e sarà visitabile fino al 10 luglio, negli orari d’ufficio, cioè dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30, la mostra “Uno sguardo da dentro, il carcere raccontato attraverso gli scatti dei detenuti” allestita nella sala espositiva al piano terra di Palazzo Pretorio a Sondrio, sede del Municipio.
di Daria Geggi
laprovinciacv.it, 4 luglio 2025 All’interno della casa circondariale di Borgata Aurelia, a Civitavecchia, è stato inaugurato un laboratorio di panificazione che rappresenta molto più di un semplice progetto produttivo: è una vera possibilità di riscatto per 25 detenuti, assunti con regolare contratto della Federazione Nazionale Panificatori e impegnati sei giorni a settimana in turni di cinque ore e mezza per la produzione di pinse e pizze.
di Giovanna Locatelli
La Stampa, 4 luglio 2025 L’unico modo per toccare con mano la realtà- descritta ormai da anni come “emergenziale” - è entrare nel carcere di Valle Armea, vedere le celle e parlare con il personale penitenziario e i detenuti. Questo farà oggi l’associazione “Nessuno tocchi Caino”, la Camera Penale di Imperia e Sanremo e il garante dei diritti delle persone. L’iniziativa, dal titolo “la fine della Pena”, è organizzata in due tappe: la prima stamattina alle 10, 30 nel carcere per una visita riservata agli organizzatori; la seconda, il convegno dal titolo “‘Un garante per l’altra città” che si svolgerà alle16, 30 nella sala privata del casinò. Parteciperanno il sindaco Mager, il vicesindaco Fellegara, Sergio D’Elia, segretario di “Nessuno tocchi Caino”, presiederà l’incontro Marco Bosio, presidente della Camera Penale.
corrieretneo.it, 4 luglio 2025 “Vite minori”, il nuovo libro-inchiesta della giornalista Raffaella di Rosa, edito dalla casa editrice il Millimetro, è un’opera che scuote le coscienze e ci mette davanti alle storie invisibili dei ragazzi reclusi negli Istituti penali per minorenni italiani. Una narrazione intensa, profonda, che affonda le mani nella realtà spesso nascosta dei più giovani tra i colpevoli, ma anche tra le vittime di un sistema educativo, familiare e sociale carente.
di Franco Corleone
L’Espresso, 4 luglio 2025 Un profeta disarmato, non amava il potere. Subiva l’assunzione di responsabilità come ineluttabile. Il 3 luglio del 1995 il “vulcano Langer”, come lo definì Enzo Collotti, decise che i pesi gli erano diventati insopportabili e pose fine alla sua vita in una collina sopra Firenze legata alla Biblioteca di Giovanni Spadolini. Due personalità diverse ma altrettanto esuberanti. Langer decise di scomparire dopo la tragedia di Tuzla e dopo avere proclamato che l’Europa nasceva o moriva con Sarajevo; si trattò di una coincidenza temporale, non certo della causa di un suicidio.
di Andrea Pugiotto
L’Unità, 4 luglio 2025 Attivista, politico, pioniere delle battaglie ambientaliste, moriva suicida il 3 luglio del 1995. Viaggiatore leggero e instancabile, era abituato a esplorare i confini saltando muri. Alla riflessione teorica preferiva gli incontri, all’ideologia il calore delle relazioni umane.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 4 luglio 2025 Suicidio medicalmente assistito. L’Associazione Coscioni: “Questa legge non apre davvero a un sistema privato: impedisce direttamente l’accesso al diritto”. Si accende nella società civile, il dibattito sul fine vita che non ha trovato spazio al Senato, dove a colpi di maggioranza è stato adottato un testo base molto restrittivo delle libertà di scelta del malato terminale che intenda porre fine alle proprie sofferenze con il Suicidio medicalmente assistito (Sma). Nelle commissioni riunite Giustizia e Sanità è iniziata ieri la discussione generale del ddl atteso in Aula il 17 luglio. Il termine degli emendamenti è stato prorogato di un giorno, al 9 luglio.
di Allegra Ferrante
Corriere della Sera, 4 luglio 2025 Italiane o maghrebine, si assomigliano in tutto: vestiti, musica, parole-chiave. In comune famiglie devastate, mesi in istituti, sogni (forse) senza speranza. E la stazione Garibaldi. Ciglia foltissime, finte. Unghie glitterate, metà dorate e metà lilla. Brillantini colorati sui denti. Nella borsa finta-Vuitton, una tinta per labbra opaca (lucida è per le “fighette del centro”), qualche stuzzicadenti, uno spray al peperoncino con percentuale di capsaicina oltre la soglia (con questa concentrazione, è fuori legge). Una di loro, un coltellino a lama fissa. Ogni pomeriggio si incontrano nello stesso posto: sotto il maxischermo super luminoso della stazione Garibaldi di Milano. Per questo le chiamano garibaldine. Un bacio sulla guancia all’amica del cuore, due alla rivale in amore.
di Flavia Perina
La Stampa, 4 luglio 2025 Il cortocircuito sui migranti: la destra teorizza i rimpatri, poi approva il decreto flussi. Di immigrati anche legali siamo stufi, devono remigrare (convegno sulla remigrazione, sponsor Lega, un mese fa). Anzi no, ne vogliamo moltissimi, e infatti ne accoglieremo altri 500 mila nei prossimi due anni (ultimo decreto flussi del governo, tre giorni fa). Saranno benvenuti e ai loro figli daremo lo Ius Italiae, cioè la cittadinanza garantita, se fanno le elementari e le medie con profitto (Antonio Tajani, FI, ieri). Anzi no, e per di più le loro figlie, se musulmane e dunque col fazzoletto in testa, a scuola non potranno nemmeno entrare (Silvia Sardone, Lega, sempre ieri).
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 4 luglio 2025 Tajani riaccende la miccia della cittadinanza, con il plauso dei dem e il fuoco di sbarramento di Lega e FdI. Bluff o realtà? Antonio Tajani ha scelto di riaccendere la miccia dello ius scholae, e il fuoco, più che a sinistra, rischia di ustionare la sua maggioranza. Perché quella che lui stesso definisce una “proposta seria” - cittadinanza ai minori stranieri dopo dieci anni di scuola in Italia - ha ricevuto il plauso aperto delle opposizioni, la proposta di collaborazione dei dem e, come ciliegina sulla torta, il fuoco di sbarramento di Lega e Fratelli d’Italia.
di Simona Musco
Il Dubbio, 4 luglio 2025 La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Giudice di pace di Roma sull’articolo 14, comma 2, del Testo unico immigrazione (d.lgs. 286/1998), che regola il trattenimento amministrativo degli stranieri nei Cpr. Ma la pronuncia chiama in causa il Parlamento, con un messaggio netto: l’attuale normativa, spiega la sentenza, non è sufficiente a garantire il rispetto della libertà personale, uno dei diritti inviolabili dell’uomo. La misura del trattenimento, afferma la Corte, “comporta una situazione di assoggettamento fisico all’altrui potere” e dunque rientra nell’ambito delle restrizioni alla libertà personale previste dall’articolo 13 della Costituzione, per le quali è richiesta una riserva assoluta di legge.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 4 luglio 2025 La detenzione amministrativa è illegittima, ma per la Corte deve intervenire il legislatore. Una decisione tra luci e ombre. I legali dei migranti: la useremo per chiedere la libertà. La detenzione amministrativa dei cittadini stranieri viola i diritti fondamentali e la Costituzione. Diversamente da quanto richiede l’articolo 13 della Carta, infatti, la legge disciplina i “casi” del trattenimento nei Cpr ma non i “modi”. Significa che mancano le garanzie ai migranti privati della libertà personale, a partire dall’individuazione di un giudice competente (come la magistratura di sorveglianza per le carceri).
di Francesco Pallante
Il Manifesto, 4 luglio 2025 Un esito difficilmente riconducibile ai principi dello Stato liberale di diritto, ma che una discutibile sentenza della Corte costituzionale (105/2001) non ha ritenuto di sanzionare, pur riconoscendo la necessità di applicare, anche alla reclusione nei Cpr, le rigorose garanzie previste dall’art. 13 della Costituzione. La reclusione degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio continua a sollevare gravi questioni di compatibilità con la Costituzione, lo conferma la sentenza della Corte costituzionale pubblicata ieri. Alla base di tutto vi è il riconoscimento di un’incapacità dello Stato.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 4 luglio 2025 Tra meno di un mese si saprà se la prima fase del progetto Albania può ricominciare o resterà bloccata ancora per molto tempo. C’è finalmente una data ufficiale per la lettura della sentenza della Corte di giustizia Ue sulla questione “paesi sicuri”: il primo agosto alle dieci di mattina. È stata comunicata ieri alle parti. Tra meno di un mese, dunque, sapremo se il governo italiano può rinchiudere i richiedenti asilo originari di quegli Stati nel centro di Gjader. Si tratta di persone mai entrate nel territorio nazionale e trasferite in Albania direttamente dall’alto mare: inizialmente il protocollo con Tirana era stato pensato per loro.
di Franco Vaccari
Avvenire, 4 luglio 2025 Con l’esibizione della forza, spesso militare, si sta affermando una pseudo-cultura regressiva che esalta l’aggressività come elemento-chiave per dirimere le controversie. Ma è una via sbagliata. Il conflitto esiste in natura. È parte integrante delle dinamiche fisiche, chimiche e biologiche che regolano il mondo. Le forze si incontrano e si scontrano, generando quell’energia che dà forma e movimento alla vita. Anche l’esistenza umana, fin dalla sua dimensione più fisica, è attraversata da conflitti e vive attraverso di essi: dentro di noi, nei rapporti interpersonali, nelle società. Da questa infinita gamma di incontri e scontri, di attriti minimi o consistenti, nascono le relazioni, legami, costruzioni condivise, habitat dove si genera e rigenera la fiducia, fondamento per ogni possibilità di convivenza.
di Massimo Gaggi
Corriere della Sera, 4 luglio 2025 Donald ha nominato due suoi avvocati, Pam Bondi e Todd Blanche, ministro e viceministro. La stampa è stata attirata dalle prime vendette, come il licenziamento in blocco dei procuratori che avevano indagato su Trump, mentre quello che dovrebbe essere il tempio della Giustizia sta diventando il maxi ufficio legale personale del presidente. Weaponize: parola che significa trasformare qualcosa di normale in un’arma micidiale. Donald Trump l’ha usata negli anni delle sue incriminazioni e condanne per accusare Joe Biden di aver armato il ministero della Giustizia contro di lui. Eppure il presidente aveva scelto come ministro un magistrato stimato anche dai repubblicani, Merrick Garland, che, geloso della sua autonomia, aveva affidato il caso Trump a un procuratore indipendente.
DOCUMENTI
Articolo. "Il G8 di Alemanno", di Claudio Bottan
Comunicato Garante comunale dei diritti dei detenuti di Trieste. "Cambiamento climatico e carcere"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 6 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI