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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 3 luglio 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 3 luglio 2025 E Rita Bernardini continua lo sciopero della fame. Quando il 21 gennaio 2025 Roberto Giachetti si alzò dai banchi di Montecitorio per presentare l’ordine del giorno numero 9/ 2196/ 21, sapeva benissimo cosa stava facendo. Non l’ennesima mozione di principio, ma un impegno vincolante per il governo. E ora, cinque mesi dopo, quella strategia parlamentare inizia a dare i suoi frutti. Il documento che è arrivato sulla scrivania del deputato di Italia Viva qualche giorno fa racconta molto di più di una semplice procedura burocratica. Racconta di un sistema di controllo che funziona e di una battaglia politica che entra nel vivo.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 3 luglio 2025 Forze politiche incapaci di soluzioni condivise in Parlamento. Dal 2020 aumenta la forbice tra i detenuti e chi sconta la pena all’esterno. Con l’arrivo della prima emergenza caldo nulla è più ipocriticamente ricorrente della stagionale attenzione della politica per le condizioni di vita delle carceri. Difficile possano essere significativamente migliorate dall’annuncio del ministero della Giustizia di avare avviato la procedura di acquisto di mille congelatori “a pozzetto” da destinare agli istituti penitenziari. Soprattutto a fronte di una situazione che vede 62.761 persone detenute (2.737 donne, 19.810 stranieri) in 190 istituti, a fronte di una capienza regolamentare di 51.296.
di Maurizio Ermisino
retisolidali.it, 3 luglio 2025 Libianchi: “L’approvvigionamento d’acqua è uno degli obiettivi dell’OMS per il Terzo Mondo. Noi abbiamo questo problema nelle nostre carceri”. È arrivata l’estate ed è arrivato, come ogni anno, il grande caldo: le massime in questi giorni sfiorano i 40 gradi. È quel periodo dell’anno in cui i telegiornali se ne escono con i famosi decaloghi per combattere le alte temperature, che poi ogni anno sono sempre gli stessi. Non c’è nessuno, o quasi, che si preoccupa dell’emergenza caldo che soffre chi si trova in carcere. Un luogo dove, insieme alla libertà, è spesso negata anche la dignità. Chi è in carcere non può aprire le finestre o accendere un condizionatore.
di Giunta e Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penale Italiane
camerepenali.it, 3 luglio 2025 L’emergenza carceri e la vergognosa condizione di sovraffollamento non possono di certo finire frettolosamente archiviate nella soffitta del dibattito politico. Occorre un messaggio al parlamento, alle istituzioni, all’opinione pubblica ai sensi dell’art. 87 Cost. Il documento della Giunta e dell’Osservatorio Carcere. L’ennesimo richiamo del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, ad affrontare immediatamente ed efficacemente l’emergenza carceri e la vergognosa condizione di sovraffollamento, non può di certo finire frettolosamente archiviato nella soffitta del dibattito politico. Non è il primo monito e potrebbe non essere l’ultimo, se non si provvede con serie misure a porre un argine alla pericolosa deriva umanitaria che sta attraversando il sistema penitenziario.
di Camilla Curcio
Il Sole 24 Ore, 3 luglio 2025 Occorre incentivare anche l’iter di reinserimento di chi sconta misure alternative al carcere. Se il reintegro sociale e la recidiva zero passano evidentemente da percorsi di reinserimento che fanno leva su istruzione, formazione e lavoro, nella realtà dei fatti c’è ancora molta strada da fare per tradurre i buoni propositi in progettualità efficaci. “In Italia siamo purtroppo molto indietro perché il carcere riesce ancora a fare concretamente poco”, spiega Alessio Scandurra, coordinatore dell’osservatorio dell’associazione Antigone sulle condizioni dei detenuti. “Rispetto alla formazione professionale, ad esempio, i numeri sono modesti e le iniziative disomogenee: a volte sono strutturate in base alle disponibilità del territorio, quindi restituiscono una spendibilità maggiore. Ma spesso non accade e il ritorno è esiguo”.
di Gianni Alemanno*
Il Dubbio, 3 luglio 2025 Se uno studente volesse sperimentare in modo evidente il significato del concetto fisico di “gradiente termico” dovrebbe venire qui a Rebibbia e spostarsi dal piano terra fino al secondo e ultimo piano. Al piano terra, grazie all’umidità che viene dal suolo, il caldo estivo è ancora sopportabile, ma salendo per le scale che portano al secondo piano, la temperatura aumenta progressivamente di almeno un paio di gradi per ognuna delle quattro rampe che compongono queste scale. Per cui, quando si arriva in cima, ci sono quasi dieci gradi di temperatura in più. Se poi, come il sottoscritto, si abita nell’ultima cella del corridoio, quella esposta al sole non solo sul soffitto ma anche su due lati, “l’effetto forno” è una realtà.
di Liana Milella
Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2025 In Commissione, alla Camera, l’esponente di Forza Italia contro il sottosegretario di Fdi: “Paga solo lo Stato. Da Nordio solo tre azioni disciplinari”. “Non c’è correlazione tra errori e responsabilità disciplinare dei magistrati”. Uno super garantista. L’altro super giustizialista. Il primo deputato di Forza Italia. E da un paio di settimane anche vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. L’altro non solo sottosegretario alla Giustizia, ma sempre super protetto da Giorgia Meloni. L’uno di fronte all’altro, Enrico Costa e Andrea Delmastro Delle Vedove. Che alla Camera, in commissione, si scontrano a brutto muso sulla sostanza e sui numeri dell’ingiusta detenzione. Quando, cioè, un pm mette in galera un suo inquisito senza che ci siano prove ed effettiva necessità.
di Simona Musco
Il Dubbio, 3 luglio 2025 Il riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione non può “essere ritenuto, di per sé, indice di sussistenza di responsabilità disciplinare a carico dei magistrati che abbiano richiesto, applicato e confermato il provvedimento restrittivo risultato ingiusto”. Risponde così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, interrogato dal deputato di Forza Italia Enrico Costa e dal collega Davide Bellomo. I due parlamentari avevano chiesto conto al ministero del reale impatto del monitoraggio sui procedimenti per ingiusta detenzione, in particolare rispetto alla responsabilità per danno erariale. Che non sarebbe correlato ai soldi versati dallo Stato a chi ha subito ingiustamente una misura cautelare.
di Lorenza Pleuteri
osservatoriodiritti.it, 3 luglio 2025 Le storie di Stefano, Jonella, Ezio e gli altri. Il dossier trasmesso al Parlamento fa il punto sulle richieste di indennizzo presentate da centinaia di uomini e donne tenuti in cella e poi scagionati. La somma complessiva che grava sulle casse dello Stato sfiora i 27 milioni di euro solo per il 2024. Ogni anno centinaia di persone chiedono allo Stato di essere indennizzate perché incarcerate ingiustamente, prosciolte al termine delle indagini preliminari o assolte nei processi.
di Antonella Mariani
Avvenire, 3 luglio 2025 Due arresti e la lotta tenace per ripristinare la giustizia. E ora per la figlia del finanziere Salvatore, un presente da designer e di impegno nelle missioni all’estero. Il volto sorridente di Giulia Ligresti spunta tra rotoli di tessuti e macchine per cucire, tra manichini e pile di scampoli. Nella Sartoria sociale dove lavorano rifugiati politici, che è parte dei tanti progetti dell’associazione Realmonte, di cui è volontaria e responsabile dei progetti internazionali, racconta di sé, della sua odissea giudiziaria, dei due periodi trascorsi in carcere con l’accusa di reati finanziari, dell’assoluzione definitiva “perché il fatto non sussiste”, della sua carriera di designer e, più di tutto, dei progetti umanitari che da anni la portano in Palestina e in Afghanistan, in India e in Siria, prima come presidente della Fondazione Fondiaria Sai e poi ...
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Contro le relazioni dell’Ufficio della Cassazione il guardasigilli tira in ballo il Colle. Il Consiglio chiede la tutela dei magistrati. A sottoscrivere il documento promosso da Area anche i togati di Mi, la corrente di centrodestra. Se il ministro della Giustizia Carlo Nordio voleva “trascinare Mattarella in una polemica politica”, come sostiene il deputato di Italia viva Davide Faraone, ha ottenuto l’effetto opposto: scatenare l’opposizione e far schierare un organo di rilievo costituzionale, il Consiglio superiore della magistratura (Csm).
di Alice Oliverio
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Solo martedì verrà stabilita la data del voto. E il calendario si infittisce. Va a rilento la discussione al Senato sulla riforma della giustizia: era cominciata ieri mattina dopo l’approvazione dei primi due articoli (su otto) e riprenderà stamattina dallo stesso identico punto. Il canguro - l’accorpamento degli emendamenti simili - ha funzionato fino a un certo punto e dunque l’aula, una dopo l’altra, sta votando le 1.300 modifiche proposte dalle opposizioni. La situazione non si scioglierà prima di martedì prossimo, quando è prevista una conferenza dei capigruppo che, tra le altre cose, avrà il compito di fissare un termine per il voto finale. “Per ora si va avanti senza forzature.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 3 luglio 2025 Nessun contingentamento dei tempi fino a martedì. Slitta dopo l’estate il secondo voto alla Camera. Un parziale disgelo tra le forze politiche è arrivato ieri sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere. Infatti per il momento non ci sarà alcuna compressione dell’esame nell’Aula del Senato: la discussione sugli emendamenti è proseguita ieri con l’utilizzo del “canguro” per tagliare il voto sugli emendamenti, ma senza contingentamento dei tempi. Questo andrà avanti almeno fino a martedì prossimo, quando alle 13 ci sarà una nuova conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che deciderà il calendario dei lavori e l’eventuale accorciamento dei tempi.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 3 luglio 2025 La nota del magistrato che dirige l’ufficio inquirente di Pavia: nessuna violazione del segreto. Il ministro esclude irregolarità. Il processo mediatico sull’inchiesta Garlasco bis? Tutta colpa degli avvocati e dei giornalisti. A sostenerlo il procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, attraverso una relazione messa a disposizione del ministro della Giustizia Carlo Nordio per rispondere ad una interrogazione parlamentare del capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone.
di Lorenza Pleuteri
giustiziami.it, 3 luglio 2025 La foto segnaletica con lei di fronte e di profilo, i dati personali, l’ultimo domicilio conosciuto, una sintesi dei fatti, l’attribuzione certa di un reato. Mancano solo la scritta wanted e la taglia. Nel far west di Facebook e di Instagram sta girando un appello indirizzato a iscritti e simpatizzanti. Un gruppo che si chiama “poliziottinoi”, pieno di immagini di persone con le divise dello Stato, ha pubblicato una sorta di avviso di ricerca della donna ritenuta responsabile di aver provocato l’incidente stradale costato la vita all’allievo vice ispettore Enzo Spagnuolo.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Parla Ultima Generazione: “Le strategie che adottiamo sono cambiate, non parliamo più di blocchi stradali ma di campagne di boicottaggio. Puntiamo ad arrivare almeno a 100mila persone”. Simone Costantini, membro del movimento di ecoattivisti Ultima generazione, la crisi climatica è ormai evidente ma aumentano i provvedimenti per reprimere gli ambientalisti. In che modo siete stati colpiti?
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 3 luglio 2025 La condizione di donna che lavora non rende inammissibile l’istanza del padre detenuto se ella per occuparsi di due bambini piccoli è costretta a ridurre considerevolmente l’attività di avvocato e rischia di perdere la clientela. L’istanza di detenzione domiciliare speciale per l’assistenza e la cura dei figli non può essere rigettata de plano senza contraddittorio con il padre detenuto che la richieda assistito dal proprio difensore.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 3 luglio 2025 Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 24324 depositata oggi e segnalata per il Massimario. In caso di reati in continuazione, la pena base non può essere inferiore al minimo edittale del reato meno grave ma che tuttavia è punito più severamente nel minimo. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 24324 depositata oggi e segnalata per il Massimario, che ha accolto il ricorso del Pg della Corte di appello di Bologna.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 3 luglio 2025 La Cassazione conferma la decisione della Corte d’appello di Bari: niente estradizione in Romania per l’uomo colpevole del reato di corruzione, affetto da una grave depressione. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale contro l’ordinanza con cui la Corte d’appello di Bari aveva disposto la mancata consegna di un cittadino romeno condannato nel suo Paese per corruzione, ritenendo sussistente un rischio concreto per la sua salute psichica in caso di trasferimento. Una decisione che, pur in controtendenza rispetto al principio di fiducia reciproca tra Stati membri dell’Unione Europea, trova fondamento nella tutela del diritto alla salute come valore assoluto, sancito dall’articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dagli articoli 2 e 32 della Costituzione italiana.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2025 L’ordinanza riguarda il caso di una cittadina brasiliana, espulsa a Catania il 30 maggio del 2024 nonostante avesse presentato domanda d’asilo. Non sta alle questure, né ai giudici di pace, valutare una richiesta d’asilo, qualunque sia la ragione che ha spinto lo straniero a presentarla. A chiarirlo è prima sezione civile della Cassazione, che il 30 giugno si è espressa sul ricorso di una cittadina brasiliana, espulsa nonostante la volontà di chiedere asilo. Ma l’ordinanza va ben oltre il caso singolo perché, confermano alcuni legali, “l’espulsione di chi ha espresso la volontà di chiedere protezione è una prassi diffusa”. La legale della ricorrente, Rosa Emanuela Lo Faro, dice che a Catania “avviene in continuazione”. Un abuso che nega un diritto riconosciuto da norme interne e comunitarie.
di Rosario Di Raimondo
La Repubblica, 3 luglio 2025 La Guardia di finanza indaga su lavori eseguiti in varie strutture a Milano e nel resto della regione. Appalti truccati per l’assegnazione dei lavori edili nelle carceri. Questa mattina è scattato un blitz della Guardia di finanza di Milano. In azione per fare luce su una serie di gare finite sotto il faro degli inquirenti i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria coordinati dalle pm di Milano Giovanna Cavalleri e Giancarla Serafini. A segnalare le anomalie alla procura di Milano è stato lo stesso Provveditorato regionale per la Lombardia del Dap.
L’Espresso, 3 luglio 2025 Il progetto nasce dalla necessità di superare le barriere linguistiche e culturali che spesso ostacolano la presa in carico e la cura dei detenuti stranieri. Stanziati 80mila euro. Bezzini: “Garantire un’assistenza adeguata a tutti i detenuti, a prescindere dalla loro provenienza, è un dovere civico e un elemento fondamentale per la riabilitazione e il reinserimento sociale”. La giunta della Toscana ha approvato il “Progetto per la realizzazione di interventi di etnoclinica in carcere”, un’iniziativa innovativa finalizzata a migliorare l’assistenza sanitaria per i detenuti stranieri, che rappresentano una quota significativa della popolazione carceraria regionale.
di Pamela Ferlin
Corriere del Veneto, 3 luglio 2025 In 150 lavorano nelle cooperative interne fra pasticceria, call center e manutenzione) e 50 in regime di semilibertà. I progetti di Maria Gabriella Lusi, nuova direttrice del carcere di Padova. Arrivata al Due palazzi di Padova da alcuni mesi, Maria Gabriella Lusi, che di istituti penitenziari ne ha visti tanti e diretti alcuni, l’ultimo a Piacenza, ha accolto la sfida di guidare questa nuova realtà. Ci accoglie puntuali di prima mattina in un ufficio inondato di sole, con una stretta di mano energica quanto il suo sorriso.
di Federico Di Biseglie
Il Resto del Carlino, 3 luglio 2025 Dopo la denuncia della trans, le opposizioni portano la vicenda in Consiglio. Anselmo: “Alla luce dei gravi accadimenti, fare un bilancio con Macario”. Una cella, quattro uomini, una detenuta trans. Una violenza denunciata. Ed è da qui, da un racconto che scuote le coscienze e interpella le istituzioni, emerso grazie al Carlino, che si riaccende a Ferrara il dibattito sulle condizioni del carcere cittadino e, più in generale, sullo stato del sistema penitenziario italiano.
Corriere dell’Alto Adige, 3 luglio 2025 L’avvocato Nettis: “Vogliamo capire perché avesse con sé i lacci”. La famiglia dell’altoatesina di 37 anni trovata morta in carcere chiede chiarezza. L’avvocato Nettis: “Indagare sul perché avesse i lacci”. La Procura di Trento chiede l’archiviazione dell’indagine per la morte della detenuta altoatesina di 37 anni trovata in fin di vita nel vano celle del carcere di Spini di Gardolo il 2 dicembre 2023, con un laccio per le scarpe attorno al collo, e morta tre giorni dopo in ospedale. Ma la famiglia chiede chiarezza, e per questo, attraverso l’avvocato Nicola Nettis, si oppone alla richiesta di archiviazione. “Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire - spiega il legale.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 3 luglio 2025 Una recente proposta di legge intende obbligare i futuri magistrati a 15 giorni e 15 notti in carcere, in modo che sperimentino le condizioni che si troveranno poi a infliggere con arresti e sentenze. Ma già oggi nei primi sei mesi di tirocinio “generico” fanno uno stage nei tribunali di sorveglianza con visite nelle carceri. In Veneto, ad esempio, i 23 magistrati in tirocinio (mot) sono entrati il 2, aprile negli istituti penitenziari di Venezia e Padova, e nell’Ipm carcere minorile di Treviso (città dove ha residenza il ministro Nordio): il più sovraffollato d’Italia, con presenze arrivate anche a 20 ragazzi in celle pensate per 12 posti, con detenuti costretti a dormire a terra su materassi stesi negli spazi residui.
palermotoday.it, 3 luglio 2025 “Condividiamo con interesse e con sincero apprezzamento il monito del presidente della Repubblica sulle tragiche condizioni delle carceri italiane e della popolazione detenuta. L’Unione delle Camere penali e la Camera penale di Palermo, in particolare, già da tempo si sono fatte latrici delle problematiche degli istituti penitenziari italiani. Duole constatare come si è dovuti arrivare a ben 91 suicidi in carcere solo nell’anno 2024 per comprendere la gravità della situazione”. Lo affermano in una nota l’avvocato Vincenzo Zummo, presidente della Camera penale di Palermo, l’avvocato Angelo Formuso, componente dell’Osservatorio carceri dell’Ucpi, e l’avvocato Antonino De Lisi, responsabile della Commissione carceri e diritti civili della Camera penale di Palermo.
veneziatoday.it, 3 luglio 2025 I detenuti della casa circondariale di Venezia avranno la possibilità di lavorare per la procuratoria di San Marco, con incarichi alla Basilica. È previsto da un accordo di collaborazione firmato stamattina dagli enti interessati, volto a incentivare il reinserimento sociale degli individui privati della libertà personale. Non solo: oltre all’opportunità di lavoro, la procuratoria darà ai detenuti, e al personale della casa circondariale, ospitalità per le visite guidate e farà a sua volta visita ai reclusi in carcere, con i suoi volontari, per proiezioni di filmati e illustrazione di opere d’arte.
di Edoardo Varese
araldolomellino.it, 3 luglio 2025 Il carcere di Vigevano non avrà più una scuola. Alcuni lavori di manutenzione, previsti per l’immediato futuro, fermeranno le lezioni per il prossimo anno scolastico. Dietro le sbarre non ci sarà più questa importante opportunità di crescita per alcuni detenuti, che nella scuola vedevano un’opportunità di riscatto. La direzione della casa circondariale dei Piccolini ha comunicato all’Its Luigi Casale la sospensione dei corsi scolastici per il prossimo anno a causa di interventi di ristrutturazione all’interno della struttura circondariale, che dureranno almeno fino al 2026. L’istituto quest’anno aveva una sezione carceraria presso la casa di reclusione di Vigevano, strutturata in due classi, una terza e una quinta, oltre a un gruppo-classe, gestito da volontari, che consente ai detenuti di prepararsi all’esame ...
quotidianodellumbria.it, 3 luglio 2025 Previsti moduli abitativi per incontri genitoriali e di coppia. In attesa dei fondi ministeriali, il progetto punta a rafforzare i legami familiari come strumento di rieducazione. Nel carcere di vocabolo Sabbione a Terni si guarda oltre la detenzione tradizionale. Dopo l’apertura della cosiddetta “stanza dell’amore” - uno spazio pensato per tutelare la sfera affettiva dei detenuti - l’istituto penitenziario punta ora a un progetto ancora più ambizioso: la realizzazione di moduli abitativi protetti, dedicati non solo agli incontri con il partner, ma anche alla relazione genitoriale.
di Gaia Papi
La Nazione, 3 luglio 2025 Il Garante regionale dei detenuti sulla casa circondariale di via Garibaldi: “Ha buone caratteristica ma è inaccettabile che ci siano celle fuori uso per le porte troppo piccole”. “Carceri troppo affollate, bisogna fermare i suicidi”. È l’allarme lanciato dal presidente Mattarella. Una ferma denuncia di cui abbiamo parlato con Giuseppe Fanfani, garante dei diritti dei detenuti della Toscana.
di Marinella Correggia
Il Manifesto, 3 luglio 2025 30 anni fa, 3 luglio del 1995, il leader di grandi battaglie pacifiste e per la conversione ecologica del pianeta, deputato europeo dei Verdi, disse addio alla vita. Scriveva il giornalista malgascio Sennen Adriamirado nella biografia Il s’appelait Sankara, dedicata alla vita del presidente del Burkina Faso ucciso nel 1987 in un colpo di Stato e suo amico: “Lo pregavo di proteggersi, perché un eroe morto non serve a nulla. Ma mi sbagliavo, forse: un eroe morto serve da riferimento”.
di Angelo Ferracuti
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Così come aveva già fatto in “Grande Karma, Vite di Carlo Coccioli”, Alessandro Raveggi anche in “Continuate ciò che è giusto” (Bompiani, 2025) rivisita con originalità la forma della biografia narrativa, introducendo elementi d’invenzione che volutamente scansano la cronologia e l’aneddotica. Il libro indaga la storia politica ed esistenziale di una delle figure più eccentriche e affascinanti della nuova sinistra italiana, Alexander Langer, morto suicida a 49 anni a Firenze il 3 luglio del 1995, una figura oggi quasi completamente estinta, quella del militante politico novecentesco, che qui diventa una biografia collettiva e “d’ascesi materiale”.
AFFARI SOCIALI
di Marco Revelli
La Stampa, 3 luglio 2025 Ricordate le immagini dell’uomo in bicicletta, piegato sotto una pioggia torrenziale, sulle spalle il cubo delle consegne a domicilio? Era il 29 agosto di due anni fa. A Genova. E credemmo, allora, che si fosse toccato il fondo nel trattamento inumano dei lavoratori della logistica. Il nostro Paolo Griseri propose anche, allora, una legge che vietasse il lavoro in condizioni estreme. Oggi apprendiamo che alla discesa in basso non c’è limite. Mentre le prime pagine dei giornali sono affollate di notizie sull’”emergenza caldo”; mentre si moltiplicano i casi di lavoratori crollati per effetto dell’afa insopportabile e le Regioni emettono ordinanze per far sospendere le attività all’aperto nei settori più esposti; mentre al ministero del Lavoro si sta per siglare un protocollo d’intesa con le Organizzazioni sindacali ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Adottato al Senato il testo base della maggioranza: tradisce la sentenza della Consulta. Vietato l’impiego di personale e dispositivi del Sistema sanitario nazionale. Tra la bozza presentata una settimana fa al Comitato ristretto e il testo base adottato ieri dalle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato, la differenza sta in una norma classista in più. A parte un paio di correzioni sui tempi di attesa del paziente e la scomparsa della premessa sulla “tutela della vita dal concepimento alla morte naturale”, il ddl sul fine vita che il forzista Zanettin e il meloniano Zullo hanno finalmente depositato non è affatto migliorato rispetto a quello impostato quando la maggioranza era ancora in ambasce con le “diverse sensibilità interne”.
di Simone Alliva
Il Domani, 3 luglio 2025 Mentre Meloni incontra il Papa in Vaticano, il centrodestra adotta un testo che ignora il suicidio assistito. Nella chat di Pro Vita & Famiglia un appello poi rimosso: la battaglia sembra già vinta. Non si nomina neppure nel titolo. Il suicidio medicalmente assistito scompare nel testo dei relatori Pierantonio Zanettin (FI, per la commissione Giustizia) e Ignazio Zullo (FdI, per la Affari sociali). Al suo posto, un’espressione neutra: “Disposizioni esecutive della sentenza n. 242 del 2019”. Nella giornata in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni viene ricevuta in Vaticano da papa Leone XIV per la sua prima udienza ufficiale e a sei anni dalla sentenza della Corte costituzionale che ha chiesto al parlamento di legiferare sul tema del fine vita ...
di Filippo Barbera
Il Manifesto, 3 luglio 2025 Alla domanda se accorciare i tempi per chiedere la cittadinanza italiana, il 34,66% degli elettori (che pure sono rimasti sotto il quorum di validità) ha risposto di No. La “nostra gente” ha votato così, dobbiamo spiegare alla “nostra gente” che si tratta delle vite delle persone, è stato detto all’indomani del voto. Certo, “spiegare” va sempre bene. Del resto, la posta in gioco era stata abbondantemente spiegata. La legge attuale da abrogare non è neutrale: frena, penalizza, esclude, blocca. Cambiarla non significava fare un favore o elargire un privilegio, ma rimuovere un ostacolo inutile e ingiusto che crea “italiani a metà”. Perché non è stato sufficiente?
di Marta Serafini
Corriere della Sera, 3 luglio 2025 In aumento il numero degli sfollati a causa dei grandi conflitti mondiali e delle persecuzioni. Una situazione aggravata dalle nuove politiche e dalle instabilità. Nel mondo ci sono 122,1 milioni di persone costrette a scappare dalle proprie case per cercare sicurezza e protezione. Il numero, aggiornato ad aprile 2025, è in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando gli individui in fuga erano 120 milioni. La causa è da ricondurre ai grandi conflitti ancora in corso e alla “continua incapacità della politica di fermare i combattimenti”. Verrebbe da dire che non solo non li ferma ma li genera. E non riesce a gestirne gli effetti.
di Maria Serena Natale
Corriere della Sera, 3 luglio 2025 Dopo Finlandia, Polonia e le Repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania anche l’Ucraina invasa, ormai tra i Paesi più minati al mondo, ha deciso di lasciare la Convenzione di Ottawa che vieta di produrre, usare e vendere mine antiuomo: degli Stati europei confinanti con la Russia neoimperialista resta dentro solo la Norvegia. Per Kiev è sopravvivenza. Per tutti una sconfitta, poiché le bombe addormentate delle guerre di ieri e quelle più sofisticate di oggi fanno un solo vile lavoro, rilasciano a distanza di tempo il loro carico di morte imprigionando il futuro, sono il veleno sparso dall’odio che non vuole estinguersi tra raccolti di grano avvizziti e terre che non smettono di tremare.
DOCUMENTI
"Liberi di crescere". Progetto finanziato dall’impresa sociale Con I Bambini
Articolo. "Mal di sbarre. La salute (im)possibile nelle carceri italiane", di Nicola Cocco
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 6 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI