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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 2 luglio 2025

CARCERI

Dal sovraffollamento ai suicidi: radiografia di un sistema malato

di David Allegranti

La Nazione, 2 luglio 2025 Solo 36 istituti di pena su circa 200 hanno un tasso di riempimento in regola. E anche gli agenti si tolgono la vita. Sovraffollamento. Suicidi (non solo fra i detenuti). Mancanza di personale. Strutture insalubri. Tutte condizioni che rendono difficile, per non dire impossibile, applicare l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Vediamo quali sono alcuni dei numerosi problemi degli istituti penitenziari.

 

In carcere detenuti sottoposti a “trattamenti degradanti”: quattro punti per agire subito

di Susanna Marietti*

Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2025 Che il Capo dello Stato sia costretto a pronunciare una frase come questa è indegno di una democrazia avanzata. Per fortuna c’è Sergio Mattarella, che nei vari ambiti in cui interviene ci ricorda che ci sono dei limiti al potere del governo di fare quello che gli pare: i limiti dettati dalla Costituzione. Non si può fare carta straccia dei principi costituzionali, nonostante si sia stati eletti, si sia maggioranza, ci si senta imbattibili di fronte ai cittadini. Bisogna comunque rispettare il patto costituzionale, perfino in carcere.

 

Dall’indulto alla legge Giachetti, quello che il Governo potrebbe fare e non fa per le carceri

di Conchita Sannino

La Repubblica, 2 luglio 2025 Fact checking sulla piaga del sovraffollamento dopo il nuovo allarme di Mattarella: norme stoppate, un Piano che prevedrebbe almeno 3-4 anni. La piaga del sovraffollamento? “Ci vorranno tre, quattro anni”, per il Piano con le nuove carceri, “anche ammesso che si riesca, come ha promesso il governo. E intanto in questi anni, che succede?”. L’inaspettato fact checking non è firmato dalle opposizioni, ma è arrivato un mese e mezzo fa dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Scopertosi più sensibile al tema, come ha riconosciuto, di fronte agli Sos che gli arrivano dal vecchio compagno di strada, Gianni Alemanno, ex ministro ed ex sindaco di Roma, rinchiuso a Rebibbia ormai da 180 giorni esatti.

 

Carceri: non servono soluzioni impossibili, ma il realismo di un gesto di clemenza

di Corrado Limentani

ilsussidiario.net, 2 luglio 2025 Le carceri italiane sono al collasso. Le ultime statistiche parlano di un sovraffollamento di oltre il 130% (il 200% a San Vittore). I dati resi pubblici dal ministero della Giustizia dicono che al 31 maggio 2025 i detenuti erano 62.761 nonostante la capienza regolamentare degli istituti fosse di 51.296 posti (una capienza teorica, perché non tiene conto di circa 4.500 posti inagibili o in ristrutturazione). Sempre altissimo il numero di detenuti che si sono tolti la vita, ad oggi già 36. A questo si aggiunge la carenza di personale, intesa come mancanza sia di agenti di Polizia penitenziaria (mancano oltre 3mila uomini) che di personale specializzato (educatori, psicologi, criminologi).

 

Il piano carceri del Governo: posti in ex caserme e prefabbricati entro fine luglio

di Antonella Coppari

La Nazione, 2 luglio 2025 Le contromisure dopo l’appello di Mattarella. Saranno usati i fondi del Pnrr. E si pensa al trasferimento dei tossicodipendenti in comunità terapeutiche. Il piano carceri arriverà. Impossibile rinviare oltre dopo la sonora bacchettata del presidente della Repubblica, che peraltro non staffilava per la prima volta il governo sulla situazione inammissibile nelle carceri italiane. Il decreto della presidenza del Consiglio che traduce in norme il programma del ministro Carlo Nordio e del commissario straordinario per l’edilizia carceraria, Marco Doglio, arriverà entro “pochissimi giorni”, dicono a Palazzo Chigi, al massimo entro la fine di luglio, assicurano al ministero della Giustizia.

 

Carceri, il piano del Governo: 2mila posti entro il 2026

di Valentina Pigliautile

Il Messaggero, 2 luglio 2025 Interventi per nuovi moduli e ristrutturazioni. Al commissario straordinario 250 milioni di euro, ma i fondi destinati all’edilizia si avvicinano a un miliardo. Pochi giorni, qualche settimana al più. L’auspicio, spiegano da Palazzo Chigi, è quello di chiudere il programma di interventi in capo al commissario straordinario per le carceri, Marco Doglio, entro fine luglio. Nonostante sia servito più tempo rispetto al previsto - il piano era atteso già a gennaio - ora sarebbe solo una questione di ultimi ritocchi da parte del ministero dell’Economia, e della firma finale del dpcm da parte della premier.

 

Storia delle tante promesse (vuote) di Nordio sul “Piano carceri”

di Federica Olivo

huffingtonpost.it, 2 luglio 2025 Annunci a piede libero. Dopo l’appello di Mattarella, il ministro della Giustizia si è lanciato in una serie di proclami di misure imminenti. Molte di queste già le avevano tentate (lui o i suoi predecessori) e sono fallite. Comunità per tossicodipendenti e chi non ha una casa, nuove carceri, i detenuti stranieri mandati “a casa loro”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sciorinato una serie di misure qualche ora dopo l’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulle carceri. Il capo dello Stato ha invitato la politica a fare di più per fermare i suicidi.

 

Emergenza carceri, Brunetta stringe sull’attuazione del piano Recidiva Zero

di Manuela Perrone

Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2025 Definito il cronoprogramma di attività per promuovere scuola, formazione e lavoro. “Ora passare ad atti concreti e immediati”. Dopo l’appello lanciato lunedì dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, a intervenire sulle “preoccupanti condizioni” del sistema carcerario, il presidente del Cnel, Renato Brunetta, esorta a cambiare passo in fretta. E dà l’esempio: ieri il numero uno del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha convocato una riunione straordinaria del Segretariato permanente per l’inclusione delle persone private della libertà personale istituito nell’ambito del progetto “Recidiva Zero”, frutto dell’accordo interistituzionale siglato nel 2023 con il ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio.

 

“Emergenza carceri, nelle Comunità pochi posti per i tossicodipendenti”

di Conchita Sannino

La Repubblica, 2 luglio 2025 Caterina Pozzi, responsabile della rete dei Centri di cura smonta l’idea di Nordio: “Possiamo accoglierne solo 220 su 17mila oggi dietro le sbarre”. Questo governo si muove dentro una contraddizione tanto drammatica quanto pericolosa. Da un lato, scarica tutti i problemi sociali su nuovi reati e su altro carcere. Dall’altro, si dice “sensibile e molto attento” ai temi del sovraffollamento e dei suicidi. Ma insomma, ci prendiamo in giro?”. Caterina Pozzi è la presidente della rete Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, 196 tra residenziali e semiresidenziali, la più ampia rete del privato sociale in Italia per le dipendenze.

 

Il “pacchetto carcere” della Lega: un passo indietro pericoloso

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 2 luglio 2025 Potremmo pensare che, dopo l’esperienza al Viminale, Matteo Salvini abbia segretamente assunto anche il ruolo di guardiano dei diritti umani, e invece no: è sempre ministro dei Trasporti. Eppure il suo recente appello a circoscrivere il reato di tortura suona come un’uscita fuori campo. In molti sostengono che, con treni in perenne ritardo e autostrade intasate, il titolare delle infrastrutture farebbe meglio a dedicarsi a binari e svincoli, piuttosto che rimettere mano a un articolo del codice penale che non lo riguarda direttamente.

“Serve un provvedimento contro l’emergenza carceraria”. Intervista a Roberto Giachetti 

di Giuseppe Ariola

L’Identità, 2 luglio 2025 “Il Presidente Mattarella non perde mai occasione per mettere in rilievo le criticità relative all’universo carcerario. Anche La Russa quando ha ripreso la mia proposta sulla liberazione anticipata ha dimostrato di avere perfettamente chiaro che un conto è parlare a livello strutturale del tema delle carceri, che secondo l’attuale maggioranza va dall’utilizzo delle caserme, alla ristrutturazione dei penitenziari, alla costruzione di nuovi istituti, altro conto è concentrarsi sull’emergenza che, ovviamente, con il caldo estivo diventa una tragedia”. È quanto pensa il deputato di Italia viva Roberto Giachetti, da sempre attento ai temi dei diritti, della giustizia e, in particolare, alle problematiche legate alle carceri, che L’identità ha intervistato all’indomani dell’ennesimo monito del Capo dello Stato sull’emergenza carceraria.

 

Tegola sul decreto Caivano dopo la decisione della Consulta: Nordio annaspa sul carcere

di Giulia Merlo

Il Domani, 2 luglio 2025 La dichiarazione di incostituzionalità azzoppa il decreto simbolo, e può non essere l’unica. Il sovraffollamento è al 134 per cento. Il governo, sollecitato dal Quirinale, promette un decreto. Nel governo è allarme costante sul fronte giustizia. Appena finito di gridare alle “toghe rosse” contro la relazione tecnica dell’Ufficio del Massimario della Cassazione, che paventava il rischio di incostituzionalità del decreto Sicurezza e del protocollo con l’Albania, una nuova dichiarazione di incostituzionalità è arrivata sul serio dalla Consulta. E su un altro dei decreti simbolo dell’esecutivo Meloni.

 

Con la scusa del sovraffollamento nelle carceri ora Nordio punta a salvare i colletti bianchi

di Paolo Frosina

Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2025 Stop carcere preventivo agli incensurati. Dopo il monito di Mattarella il ministro annuncia una “riforma” della custodia cautelare. Sul tavolo c’è la proposta di Costa (Forza Italia) che però riguarderebbe solo politici e manager. Salvare dal carcere i colletti bianchi indagati, usando come scusa il sovraffollamento delle celle. L’idea, accarezzata da tempo da una parte della maggioranza, si fa concreta e potrebbe diventare una norma di legge nei prossimi mesi. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo al monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla “grave e ormai insostenibile condizione di sovraffollamento” (62.761 ristretti a fronte di una capienza di 46.792 posti) e sull’“emergenza sociale” dei suicidi dietro le sbarre (38 dall’inizio dell’anno).

 

Ammassati in celle roventi: la pena non sia tortura, sì alla liberazione speciale

di Gianni Alemanno** e Fabio Falbo**

Il Dubbio, 2 luglio 2025 La lettera dal carcere ai presidenti di Camera e Senato, firmata da Gianni Alemanno e lo scrivano di Rebibbia: “Non chiediamo impunità, chiediamo umanità, non chiediamo clemenza, chiediamo giustizia, perché nessuna cella può diventare una tomba”.

 

Carcere e persone trans, quando la detenzione diventa tortura

di Anita Fallani

Il Domani, 2 luglio 2025 Gli istituti di pena si strutturano secondo una rigida divisione di genere, una divisione che mostra tutte le sue fragilità quando si interfaccia con la natura delle persone trans. “Le case circondariali, tutte le volte che si confrontano con una persona appartenente alla comunità Lgbtqia+, si pongono sempre lo stesso problema: qual è il posto in cui la presenza di questa persona mi causa meno problemi?”, dice a Domani Rachele Stroppa, ricercatrice dell’associazione Antigone. Il carcere si struttura secondo una rigida divisione di genere, una divisione che mostra tutte le sue fragilità quando si interfaccia con la natura delle persone che binaria non è mai stata.

 

GIUSTIZIA

I tempi cambiano, dalla parte degli ermellini

di Stefano Anastasia

Il Manifesto, 2 luglio 2025 Ma che si aspettavano i Ministri Nordio e Piantedosi, che l’Ufficio del Massimario della Cassazione ignorasse il loro più significativo intervento legislativo in materia di sicurezza e ordine pubblico? O che ignorasse il coro di voci dissenzienti che contro di esso si è alzato non solo da parte di associazioni e movimenti per i diritti civili e sociali, ma anche dalla dottrina (l’Associazione dei professori di diritto penale e gli studiosi del diritto pubblico capitanati da ben tre ex-presidenti della Corte costituzionale) e dal mondo delle professioni giuridiche (Associazione nazionale magistrati e Unione delle Camere penali all’unisono)?

 

Basta “assist” alle toghe: linea dura di Meloni con chi va allo scontro

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 2 luglio 2025 Dopo gli attacchi di alcuni ministri alla Cassazione la premier esige sobrietà, pensando al referendum. Giorgia Meloni aveva cercato di farlo capire in modo chiaro, ma evidentemente il messaggio non è arrivato ai suoi destinatari: quando la riforma della giustizia affronta dei tornanti decisivi, l’imperativo è quello di evitare polemiche autolesionistiche con le toghe. Soprattutto se non c’è una sentenza a giustificare toni esasperati. Quindi evitare scontri inutili e non offrire pretesti a chi aspetta al varco la separazione delle carriere per farla deragliare.

 

Albania e dl Sicurezza: il ministro Nordio “incredulo” per rilievi noti da mesi

di Vitalba Azzollini

Il Domani, 2 luglio 2025 La relazione del Massimario della Cassazione sul decreto Albania raccoglie opinioni di esperti, molti dei quali erano stati auditi in parlamento. Nulla che Nordio, il quale si dice “incredulo”, già non conoscesse, o almeno non fosse in grado di conoscere. Dopo la relazione dell’Ufficio del massimario della Corte di cassazione sul decreto Sicurezza, il ministro Carlo Nordio si è detto “incredulo”. È probabile che egli abbia avuto la stessa reazione riguardo al report del Massimario sulla legge di ratifica del protocollo con l’Albania, da ultimo modificata nel marzo scorso. Ci si stupisce dell’incredulità del ministro: entrambi i rapporti raccolgono le opinioni di esperti, accademici, rappresentanti di enti e associazioni, molti dei quali erano stati auditi in parlamento durante l’iter di approvazione delle leggi in questione.

 

Ma così la Cassazione dà ai giudici la linea su ogni nuova legge

di Oliviero Mazza*

Il Dubbio, 2 luglio 2025 L’incredulità reciproca fra Nordio e Anm o la Presidente Cassano stupita per lo stupore del Ministro segnano una nuova frontiera dello scontro fra politica e magistratura, da sempre latente, ma deflagrato dopo l’approvazione, per ora solo in prima lettura, della separazione delle carriere e del sorteggio per la composizione del Csm. L’ultimo casus belli è la relazione del Massimario sulla legge di conversione del d. l. sicurezza appena entrata in vigore. Mi rendo conto che tale provvedimento contenga norme così illiberali da suscitare immediatamente reazioni sdegnate, ma la questione di metodo è forse ancora più importante di quella di merito, considerato che le nuove disposizioni verranno presto scrutinate dalla Corte costituzionale.

 

Cassese: “Il cosiddetto Massimario è un ufficio che non prende decisioni, esprime solo giudizi”

di Raffaele Marmo

La Nazione, 2 luglio 2025 Nuove tensioni tra Forza Italia e Lega sul decreto Sicurezza, azzurri contrari a fare una seconda versione. Ancora aria tesa nel governo e nella maggioranza, segnatamente tra Forza Italia e la Lega. Raffaele Nevi, portavoce degli azzurri e vice-capogruppo vicario alla Camera, mette i classici puntini sulle ‘i’: “Abbiamo sempre detto che il tema della sicurezza ha bisogno di una costante attenzione da parte della politica e delle istituzioni perché ci sono elementi e problematiche che emergono continuamente, ma non si può certo fare una norma ogni giorno” Nevi, di fatto, boccia la proposta della Lega di un secondo provvedimento (decreto) sul tema della sicurezza.

Ddl Nordio, sì al primo articolo dopo due settimane di “aula”

di Errico Novi

Il Dubbio, 2 luglio 2025 Respinta ieri al Senato una piccola quota dei 1.363 emendamenti alla separazione delle carriere, e solo grazie al “canguro” (contestato da opposizioni e Anm). Non c’è nulla di nuovo, ma ogni volta in cui la scena si ripete fa sempre un certo effetto: Anm e partiti d’opposizione si ritrovano ancora una volta allineati e coperti nel protestare contro la separazione delle carriere. Stavolta il senso dell’invettiva riguarda il prevedibile, diciamo pure inevitabile ricorso della maggioranza, nell’esame del ddl Nordio in Aula al Senato, al “canguro”, cioè allo stratagemma regolamentare che consente l’accorpamento delle votazioni. Vengono abbinati (e dunque “smaltiti”) non solo gli emendamenti perfettamente identici, ma anche quelli dal contenuto “sostanzialmente” analogo.

 

Idea Lega-FdI: una norma anti sette e santoni (con pene altissime)

di Valentina Stella

Il Dubbio, 2 luglio 2025 I due partiti di maggioranza lanciano il reato di manipolazione mentale, al via la discussione al Senato. La proposta piace anche a Nordio, ma già nel 1981 la Consulta bocciò il reato di plagio. Introdurre il reato di manipolazione mentale: è quello che chiedono Lega e Fratelli d’Italia. Sono stati infatti presentati due ddl, uno a prima firma della senatrice del Carroccio Tilde Minasi, l’altro del senatore del partito della premier, Sergio Rastrelli. Entrambe le proposte di modifica normativa puntano ad inserire nel codice penale il nuovo articolo 613 quater che dovrebbe punire tutti quei guru, santoni, maestri che si approfittano di soggetti psicologicamente deboli sottraendo loro denaro, ottenendo prestazioni sessuali, riducendoli in schiavitù in cambio di una presunta purificazione spirituale o della risoluzione di problemi ...

 

“Questa commissione Antimafia andrebbe chiusa”, dice Giovanni Fiandaca

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 2 luglio 2025 Per il giurista la commissione parlamentare guidata da Colosimo “svolge indagini su Via D’Amelio che spettano ai pm: è diventata uno strumento di confusiva sovrapposizione rispetto al lavoro della magistratura”. La pista mafia e appalti? “Un mito aprioristico come la Trattativa”. “Questa commissione Antimafia la chiuderei. È diventata uno strumento di confusiva sovrapposizione rispetto ad alcune indagini in corso. Invade terreni che non le competono”. È netta la posizione di Giovanni Fiandaca, emerito di Diritto penale all’Università di Palermo, nei confronti dell’attività condotta dalla commissione parlamentare presieduta da Chiara Colosimo, incentrata sulla strage di Via D’Amelio e sull’indagine mafia e appalti.

 

Non ci fu alcun abuso di potere, ma non importa: Lucano decade da sindaco di Riace

di Simona Musco

Il Dubbio, 2 luglio 2025 Il Tribunale di Locri applica la Legge Severino: nonostante l’assenza di aggravanti e pene accessorie, la condanna per falso in atto pubblico basta a escluderlo dalla carica. I legali preparano il ricorso. “Ormai ci sono abituato”. Lo dice quasi sorridendo, Mimmo Lucano, che da oggi, secondo il Tribunale di Locri, dovrà limitarsi a fare l’europarlamentare, perché il sindaco di Riace non lo può fare più. Il tutto in base ad una interpretazione della Legge Severino in virtù della quale non importa che il giudice penale abbia escluso l’abuso di potere e non ritenuto opportune le pene accessorie: la condanna a 18 mesi, pena sospesa, nel processo Xenia (che lo scagionò da tutte le accuse più infamanti) per un falso in una determina - rimasta un semplice foglio di carta senza alcun effetto pratico sulle casse dello Stato ...

 

GIURISPRUDENZA

Stupefacenti, sospensione procedimento e messa alla prova per spaccio di lieve entità

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2025 La Consulta, sentenza numero 90, depositata oggi, ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale dell’articolo 168-bis del codice penale, È incostituzionale l’esclusione del reato di spaccio di lieve entità o piccolo spaccio dalla messa alla prova. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza numero 90, depositata oggi, con cui ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 168-bis del codice penale, nella parte in cui non consente la sospensione del procedimento con messa alla prova per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, qualificato di lieve entità, previsto dall’articolo 73, comma 5, del Testo unico stupefacenti.

 

Caporalato, esigenza cautelare della detenzione sussiste in caso di spregiudicato sfruttamento

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2025 I connotati della condotta possono ben giustificare la restrizione in carcere nella fase delle indagini poiché il trattamento privo di qualsiasi rispetto, non solo in termini retributivi, depone per l’influenzabilità dei testimoni. Sì alle esigenze cautelari nei confronti di chi sfrutta i lavoratori stranieri irregolari che proprio in ragione della loro condizione sono influenzabili nell’ambito di rapporti di forza quali il caporalato essendo sussistente il rischio di inquinamento probatorio.

 

TERRITORIO

Campania. L’emergenza nelle carceri: anche in dieci in una cella con temperature a 40 gradi

di Paolo Popoli

La Repubblica, 2 luglio 2025 Sono duemila i detenuti in più in Campania, con record a Poggioreale. Cinque i suicidi registrati dall’inizio di quest’anno. Nei giorni del grande caldo con temperature di 40 gradi, nello spazio di una cella nel carcere di Poggioreale vivono e dormono insieme otto detenuti, talvolta anche dieci. Una situazione al limite, specchio del disagio e di quelle condizioni “insostenibili per il sovraffollamento” nelle carceri italiane denunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro al Quirinale con gli agenti della polizia penitenziaria e il capo del Dap Stefano Carmine De Michele.

 

Sicilia. Case per i detenuti con bambini al seguito, la Regione pubblica l’Avviso

cataniatoday.it, 2 luglio 2025 L’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali ha pubblicato l’avviso per finanziare, con oltre 294 mila euro un progetto volto alla sperimentazione di un modello integrato di accoglienza residenziale, presa in carico multidisciplinare, accompagnamento alla genitorialità e graduale reinserimento sociale di genitori sottoposti a misure alternative alla detenzione, accompagnati da bambini, secondo quanto disposto dall’autorità giudiziaria. Si tratta di fondi trasferiti dal ministero della Giustizia alla Sicilia.

 

Milano. “Mio figlio, detenuto fragile. Mi batto per la sua sopravvivenza”

di Alessandra Zanardi

Il Giorno, 2 luglio 2025 Giacomo, 25 anni, ha un disturbo borderline: deve ricevere cure in comunità, la soluzione non è la Rems. “Mai più casi come quello di Giacomo Trimarco, suicida in carcere. Anche le persone con quadri psichici complessi hanno il diritto di ricevere cure adeguate”. Maria Corinna Gorlani, milanese, è la mamma di Giacomo, un 25enne con disturbo borderline che lo porta a commettere reati, attualmente detenuto nel carcere di Pavia. Gorlani è anche vicepresidente di “Famiglie in rete”, associazione che promuove i diritti dei malati psichiatrici e delle loro famiglie. Un sottogruppo dell’associazione, “Ci siamo anche noi”, si concentra sui borderline a basso funzionamento. Persone che, a causa del loro disturbo, hanno difficoltà a gestire lavoro, studio, relazioni sociali e percorsi di recupero ...

 

Terni. Una stanza protetta in carcere per accogliere i detenuti con partner e figli

di Catia Turrioni

Corriere dell’Umbria, 2 luglio 2025 Più umanità dietro le sbarre. È già stata presentata una richiesta formale di sovvenzione al ministero della Giustizia per finanziare la realizzazione dei moduli abitativi. Al carcere di vocabolo Sabbione di Terni si aspetta in tempi brevi il via libera per la realizzazione dei cosiddetti moduli abitativi per l’affettività, spazi più ampi e strutturati rispetto alla cosiddetta stanza dell’amore, pensati per accogliere non solo i partner, ma anche i figli dei detenuti.

Sanremo (Im). Carcere, il medico denuncia “Venti detenuti in infermeria”

di Giovanna Loccatelli

La Stampa, 2 luglio 2025 Il provveditore Antonio Galati non ha notizie di accadimenti di rilievo a Sanremo. “Abbiamo paura” le nette parole di Lorenzo Vigo, medico in servizio nel carcere sanremese di Valle Armea. “Ieri intorno alle 13, 30 si sono presentati in infermeria 20 detenuti, la situazione era fuori controllo. Dovrebbero venire uno alla volta”. Vigo spiega che i detenuti hanno poi iniziato a dare in escandescenza: “Hanno inveito contro di noi. Uno di loro ha rotto una sedia e ci ha minacciato di morte”. Gli infermieri hanno dato l’allarme chiamando le forze dell’ordine esterne al carcere.

 

Treviso. I detenuti scrivono al vescovo: “Noi, piccola Chiesa che vive in carcere”

di Francesco Dal Mas

Avvenire, 2 luglio 2025 Nell’Anno giubilare dal penitenziario un appello alla comunità cristiana locale perché aiuti chi ha commesso errori a ripartire. “Vorremmo così tanto che il popolo di cui ci sentiamo parte sapesse che dietro al muro del carcere ci siamo anche noi, la piccola Chiesa in carcere che è in un cammino di consapevolezza e responsabilità, che parte dal pentimento e prova a rinascere e ricostruire esistenze”. Così scrivono i detenuti del carcere di Treviso al vescovo Michele Tomasi e ai fedeli della diocesi, col desiderio di partecipare al Giubileo della Speranza. “Con umiltà, ci rivolgiamo a voi, sorelle e fratelli della diocesi: che sia questo tempo - è l’augurio che aggiungono - un tempo speciale anche per aprire una porta, superare un muro, cercando di capire le vite altrui, liberi da pregiudizi, così che ci sia concretamente ...

 

Milano. Storia di G., che si laurea con 110 e lode in carcere. E che non si volta dall’altra parte

di Zita Dazzi

La Repubblica, 2 luglio 2025 Dopo l’arresto aveva ripreso gli studi universitari e mentre era al lavoro esterno aveva conosciuto un giovane fragile bisognoso di aiuto, finito poi anche lui in cella. Ha preso 110 e lode e si è laureato in legge. Non ci sarebbe niente di strano se non fosse che il ragazzo, che chiameremo col nome di fantasia Giovanni, ha studiato e ha scritto la sua tesi in cella. “Ha ripreso a studiare mentre era in carcere a Bollate dove sì è costituito per un debito che aveva con la giustizia per un fatto avvenuto 10 anni prima. A Bollate ha rimesso insieme pezzi. Ha ripreso l’università e ha ricomunicato a dipingere. E poi ha osservato l’umanità che aveva attorno. Tanto”, ha raccontato su Facebook la sua legale, Antonella Calcaterra, che lo ha seguito nel percorso giudiziario e che ieri era alla Statale per la cerimonia ...

 

CULTURA

Pace e giustizia, la sfida dei preti di frontiera

di Luca Kocci

Il Manifesto, 2 luglio 2025 Un percorso di lettura attraverso dei nuovi volumi dedicati a Balducci, Mazzolari, Turoldo, Dossetti e Milani. In uno scenario in cui “la minaccia di morte” ci sta venendo incontro “come una selva di missili o come catastrofe dell’equilibrio ecologico”, la nascita di un nuovo “uomo planetario” è l’unica possibilità per evitare la fine del mondo. La “profezia” di Ernesto Balducci è datata 1985, quando esce L’Uomo planetario, summa del pensiero dello scolopio toscano che ora meritoriamente, dopo 40 anni, l’editore Gabrielli ripubblica (L’uomo planetario. Etica laica e fedi religiose sul crinale apocalittico, a cura di Pietro Domenico Giovannoni, pp. 254, euro 18).

 

AFFARI SOCIALI

Martina Oppelli e il terzo no al suicidio assistito. Lei: “Ora valuto l’opzione della Svizzera”

di Ferruccio Pinotti

Corriere della Sera, 2 luglio 2025 Martina Oppelli, malata di sclerosi multipla da oltre 20 anni, ha ricevuto il terzo diniego da parte dell’azienda sanitaria triestina. La replica: “Affrontare un’altra estate in queste condizioni è una sofferenza estrema”. L’Azienda sanitaria di Trieste ha negato per la terza volta il suicidio assistito a Martina Oppelli, una donna tetraplegica che da 20 anni è affetta da sclerosi multipla. “Voglio smettere di soffrire, ora valuto di andare in Svizzera”, ha affermato la 49enne triestina, che ha presentato una nuova opposizione al diniego tramite i suoi legali. “Asugi continua a negare l’esistenza di trattamenti di sostegno vitale e conferma il divieto di accesso alla morte medicalmente assistita, ignorando le sentenze della Corte costituzionale”, ha detto l’avvocato Filomena Gallo.

 

Migranti. Ecco tutte le contraddizioni del decreto flussi

di Paolo Lambruschi

Avvenire, 2 luglio 2025 Per la seconda volta da quando è al governo, l’esecutivo Meloni ha dovuto accogliere obtorto collo le richieste di favorire l’ingresso di manodopera dall’estero avanzate da una parte della sua base. Il nuovo decreto Flussi approvato ieri in Consiglio dei ministri contiene novità positive, ma è soprattutto lo specchio delle contraddizioni della maggioranza sull’immigrazione. Per la seconda volta da quando è al governo, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha dovuto accogliere obtorto collo le richieste di favorire l’ingresso di manodopera dall’estero avanzate da una parte della sua base elettorale - quella dei piccoli e medi imprenditori - emanando un decreto Flussi che farà entrare nel triennio 2026-28 un numero decisamente superiore di lavoratori stranieri non comunitari rispetto ai precedenti governi.

 

Migranti. Chiedono un medico: picchiati e sedati al Cpr di Macomer

di Angela Nocioni

L’Unità, 2 luglio 2025 Non vogliono testimoni. Non vogliono nemmeno medici per casi gravi al Cpr di Macomer, le celle illegali per migranti in provincia di Nuoro, Sardegna. È stata necessaria l’altra notte una discussione con la dirigente dell’ente gestore del Cpr - la cooperativa Officine sociali che gestisce anche il centro di San Gervasio - perché i barellieri dell’ambulanza potessero soccorrere Hassan, marocchino con una gamba ingessata, che due pile del telecomando e una lametta ha dovuto ingerire per veder arrivare un’ambulanza chiesta invano per giorni.

 

Migranti. Nel carcere italiano in Albania ora c’è tutto, tranne i detenuti

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 2 luglio 2025 Una nuova direttrice, un educatore, un funzionario e 22 agenti ma Gjader non può partire. Sul primo penitenziario extraterritoriale restano diversi dubbi giuridici. C’è un carcere dove problemi di sovraffollamento, carenza di personale e mancanza di posti letto non esistono: si trova a Gjader, accanto al Cpr e al centro di trattenimento per richiedenti asilo. È il primo penitenziario italiano aperto all’estero, in Albania. Inaugurato a metà ottobre 2024, nell’ambito del protocollo migranti tra Roma e Tirana, non ha mai visto un detenuto. Il mese scorso, comunque, sono stati nominati una direttrice, un educatore e un amministrativo.

 

ESTERI

I 23 anni della Carta di Roma con un deferimento Onu dell’Italia alle porte

di Massimiliano Sfregola

Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2025 In un altro contesto, accostare il nome di Roma allo Statuto della Corte dell’Aia sarebbe stato motivo di orgoglio; oggi i tribunali internazionali sono percepiti come un ostacolo. Ricordare il 23º anniversario della firma della Carta di Roma con un possibile deferimento all’Onu dell’Italia non è certo ciò che ci saremmo aspettati. In un altro contesto, accostare il nome di Roma allo Statuto della Corte dell’Aia sarebbe stato motivo di orgoglio; oggi, invece, i tribunali internazionali sono percepiti come un ostacolo alla competizione tra Stati e la giustizia come un fardello da cui i governi cercano in ogni modo di liberarsi.

 

Armi di Stato, il piano Fincantieri: due stabilimenti per la produzione militare

di Alessandro Barbera

La Stampa, 2 luglio 2025 I grandi fondi d’investimento Usa cercano occasioni nel settore della difesa per partecipare alla ricca torta degli armamenti. Roma, primi giorni di giugno. Gli emissari di un grande fondo di investimento americano attivo nella Difesa sono nella Capitale per appuntamenti nei palazzi romani. Il messaggio è più o meno questo: “Siamo interessati a investire in Italia”. Quali siano le risposte non è dato saperlo, di certo c’è che dopo l’ultimo vertice Nato il business della difesa è la gallina delle uova d’oro del prossimo decennio. Spiega una fonte italiana del settore che chiede di non essere citata: “Fino a poche settimane fa era difficile trovare banche disposte a finanziare progetti. Ora ci piovono direttamente offerte da parte degli investitori”.

L’ex fabbricante di armi: “Ho prodotto milioni di mine, ci lasciano in guerra per sempre”

di Simonetta Sciandivasci

La Stampa, 2 luglio 2025 Vito Alfieri Fontana, a capo della Tecnovar di Bari: “L’uscita di Kiev da Ottawa avrà un effetto a catena”. Fino ai primi anni Novanta, l’Italia è stata uno dei maggiori produttori di mine antiuomo al mondo. Il modello TS-50, il più esportato, imitato e richiesto, della produzione italiana, lo ha progettato Vito Alfieri Fontana, ingegnere e fabbricante di armi oggi in pensione, a capo della Tecnovar di Bari fino al 1993, quando chiuse, diventando la prima delle aziende italiane a dire addio a quel mercato, poco dopo la moratoria del governo contro le mine antiuomo e poco prima dell’adesione del Paese alla convenzione di Ottawa del 1997, quella dalla quale Kiev si è appena ritirata.

 

Stati Uniti. Trump rinchiude gli immigrati nella gabbia: è l’Alcatraz degli alligatori

di Angela Napoletano

Avvenire, 2 luglio 2025 La prigione sorge su una remota pista d’atterraggio nel parco nazionale delle Everglades e potrà ospitare fino a 5mila persone. Il presidente degli Usa in visita: “Fantastica”. Zanzare, pantere, pitoni, serpenti e coccodrilli. È in una palude a sud di Miami, in Florida, che è stato costruito un nuovo centro di detenzione per migranti irregolari. L’”Alcatraz degli alligatori”, così è stata soprannominata la struttura, potrà ospitare fino a 5mila persone. A inaugurarla, ieri, è stato il presidente Donald Trump che è riuscito a fare dell’ironia sullo scenario che attende gli “ospiti”: “Se volessero evadere, dovrebbero imparare a correre in questo modo per fuggire agli alligatori - ha sottolineato mimando una traiettoria a zigzag - così le loro chance di sopravvivere aumenterebbero dell’uno per cento”.

 

Medio Oriente. La Ghf è un sistema mortale, per le ong va chiusa subito

di Eliana Riva

Il Manifesto, 2 luglio 2025 L’Appello. Più di 170 organizzazioni umanitarie internazionali hanno chiesto la chiusura immediata delle operazioni della fondazione israelo-americana che a Gaza gestisce il meccanismo armato degli aiuti umanitari. Più di 170 organizzazioni umanitarie internazionali hanno chiesto la chiusura immediata delle operazioni della Ghf, la fondazione israelo-americana che a Gaza gestisce il meccanismo armato degli aiuti umanitari. Save the Children, Amnesty international, Medici senza frontiere, Oxfam e tantissime altre ong hanno pubblicato un comunicato congiunto per denunciare il sistema mortale della Gaza Humanitarian Foundation, che sotto la guida di un leader evangelico trumpiano controlla quattro centri di distribuzione cibo nel sud e nel centro della Striscia.

 

DOCUMENTI

"Liberi di crescere". Progetto finanziato dall’impresa sociale Con I Bambini

Articolo. "Mal di sbarre. La salute (im)possibile nelle carceri italiane", di Nicola Cocco

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Carceri, situazione grave e insostenibile", il monito del Presidente della Repubblica e l’analisi di Mario Serio, Garante nazionale dei detenuti e di Gennarino de Fazio Segretario Uil Polizia Penitenziaria

 

APPUNTAMENTI 

Corso di formazione Cooperativa La Ginestra: "Giustizia riparativa e informazione" (Padova, 2 luglio 2025)

Convegno: "Cinquant'anni di Ordinamento penitenziario: riforma e crisi del carcere. In ricordo di Alessandro Margara" (Firenze, 2 luglio 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 6 luglio 2025

"Carceri, punire o rieducare? Incontro con Fabio Pinelli, Vicepresidente Consiglio Superiore della Magistratura (Milano, 7 luglio 2025)

Seminario: "Le persone dimenticate. Il sistema carcerario in Italia e le criticità" (Roma, 10 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

PODCAST

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

  

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 1 agosto 2025)